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Racconti di Dominazione

Il ritorno della signora per bene

By 3 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Venerdì è tornata finalmente a trovarmi la signora per bene. All’inizio sembrava un po’ fredda, siamo andati in un bel ristorante in collina a mangiare, parlando del più e del meno.
Dopo pranzo siamo usciti dal ristorante e ci siamo appartati con la macchina in una stradina.
Era pieno giorno ed eravamo vicini alla strada principale, anche se grazie a una lieve discesa dalla strada la macchina non si vedeva
Avevo troppa voglia del suo culo erano mesi che non ci vedevamo. Le ho tolto il cappotto e le ho tirato fuori le tette, non grandi ma belle sode come sempre. Le si sono subito rizzati i capezzoli.
“Forza, prendimelo in bocca”
“Ma qui ci possono vedere”
“Non vorrai mica lasciarmi guidare con questa erezione”..
Mi ha sbocchinato un po’, poi l’ho fatta sedere sopra di me scostandole le mutande.
“Dietro no, ti prego, è da troppo che non lo faccio.”
“Stai tranquilla, ho una crema speciale..”
In effetti aveva il buco strettissimo le ho dovuto mettere un po’ di crema lubrificante e poi due dita in culo per allargarlo…
“Ti prego, usa almeno il preservativo..”
“Nooo..voglio fartelo sentire bene e se mi va ti sborro anche in culo alla fine”
Aveva dei collant di lana e si è tirata giù quelli e le mutande per farsi impalare
“Piano…ti prego…entra piano”
Ma dopo pochi minuti si teneva con le mani al volante mentre andava su e giù sul mio cazzo mugolando come una belva..
“Ah, senti come lo prendi tutto fino alle palle..e pensare che non volevi..dimmi quanto ti piace, zoccola..”
“Sì…è tutto…bello…dentro..”
“Stavolta voglio venire dentro le tue belle calze da troia..”
“No, ti prego, in queste di lana no..aspetta, ne ho un altro paio in borsa”
Con mossa atletica allora si è sfilata dal cazzo ha aperto la borsa e si è messa delle autoreggenti nere.
“Ecco, adesso riprendilo così..”
“Ahh….dammelo…”
L’ho inculata ancora un bel po’, poi ho tirato fuori il cazzo e l’ho infilato tra le calze e una delle sue cosce sborrandole tutto dentro.
“Vengo…ecco…fammi venire tutto dentro le tue belle calze..”
Il denso liquido bianco le colava dentro le calze e sulle cosce
“Porco..adesso mi tocca cambiarmele di nuovo”
“No, voglio che le tieni su…”
Andiamo in centro, voglio portarti in un negozio di intimo..(continua) Non vedevo Elena da un bel po’. Siamo a circa due ore di distanza e al suo paese lei ha paura di farsi vedere con altri uomini anche se ormai è separata dal marito (di cui continua a parlare però). Il suo lavoro di insegnante non le permette di viaggiare molto liberamente, soprattutto durante la settimana. Ultimamente però aveva voglia di vedermi. L’ho convocata nella città in cui vado spesso per lavoro, l’avrei portata con me a una serata di gala in un museo lì vicino. E’ arrivata nel pomeriggio, faceva abbastanza freddo. Ha parcheggiato in centro e poi siamo andati a piedi al mio hotel. Mi ha fatto vedere i due vestiti che aveva portato per la serata, voleva un parere. ‘Sì ma prima ti metti nuda’. ‘Ma dai, prima guarda i vestiti almeno”. ‘No, prima ti metti nuda’. Ha iniziato a spogliarsi docilmente. ‘Togli tutto tranne la biancheria intima e gli stivali’. Aveva degli stivali di camoscio molto sexy in cui mi ricordavo di aver schizzato abbondantemente una volta dopo averla scopata, secondo me se li era messi a posta. L’ho fatta sedere sul letto e ho cominciato a succhiarle le tette. ‘Ma non faremo tardi’. Anziché discutere ho preferito abbassarmi le mutande e ficcarle in bocca il cazzo già duro. Ha succhiato bene, usando anche la lingua, senza protestare. Aveva un bel fisico tonico, due tette sode e la pelle liscia. ‘Dai girati, zoccola, che abbiamo poco tempo’. Era un bello spettacolo, l’insegnante irreprensibile a pecorina, con gli stivali e le mutandine calate, pronta per essere chiavata. ‘Ne avevi voglia, eh, troietta..’ ‘Sì, dammelo” Muoveva il culo avanti e indietro come un’indemoniata. ‘Dopo però voglio il culo, sappilo’ le ho sussurrato all’orecchio sbavandole sul collo. ‘No, non posso’non sono a posto lì’. Mi aveva fatto eccitare come un animale, la porca, continuando a porgermi il culo finché glielo afferrai schiaffeggiandole le chiappe con violenza. ‘Mmmmhhhhh” mugolava. ‘Dai, forza muoviti, che dobbiamo andare, dove vuoi che ti venga, sul culo?’ le chiesi mentre lei accelerava le spinte, sempre più eccitata. ‘Sì, vieni, fammelo sentire’uhmmm’com’è caldo” Le sborrai copiosamente sulle chiappe. ‘Vestiti, forza, siamo in ritardo’. ‘Lasciami almeno fare una doccia’. ‘La farai dopo, vieni così sentiranno tutti il tuo odore da troia (continua’) Per andare alla serata di gala, la signora per bene mi chiede consiglio per scegliere tra due vestiti. Uno è un vestito lungo, l’altro un abitino con top che unito agli stivali la rende molto sexy zoccola matura. Scegliamo il secondo, ovviamente. Alla serata, Elena nota con piacere un bell’uomo maturo, sulla sessantina. Tornando verso la macchina inizio a stuzzicarla. “Ti piaceva eh il tardone” le dico palpandole il culo e leccandole il collo. “Beh, un certo fascino l’aveva”. “Scommetto che se era per te andavi a parlargli” “E chi lo sa…” risponde sempre più birichina “e tu, allora, che parlavi con quella biondina con la coda?”. “Carina vero?”
Parcheggiamo al mio hotel, è quasi ora di cena. Saliamo in camera e già in ascensore inizio a slinguarla in bocca, tanta è la voglia di chiavarla.
La faccio spogliare, resta solo con l’intimo e gli stivali di camoscio “Le calze stavolta te le risparmio” “Anche perché sono pesantissime” ride lei togliendosi i collant. “Il culo no però”. “No, ti prego, stasera non credo di farcela lì”. “Girati che con me ce la fai sempre”. La metto di fianco e apro una bustina di lubrificante, poi le spingo un dito e poi l’altro dentro l’ano. “Senti? hai già due dita nel culo, se ci stanno queste poi ci entra anche il resto”. Intanto la giro e mi faccio sbocchinare per bene, così sta zitta. Le spingo il cazzo fino in fondo alla gola e mi faccio leccare le palle giù fino in fondo. “adesso lo sai cosa ti faccio vero?” “Sì, ma fai piano per favore”. Le spingo il cazzo in culo gradualmente, carezzandole la fica con la mano. “Piano, piano…” mi spinge con la mano sulla coscia come per controllare la pentrazione anale sempre più profonda. “E’ entrato tutto, troia, rilassati”.
Adesso che è tutto dentro Elena come al solito ci ha preso gusto, si dimena, si inarca per prenderlo fino alla radice. “Senti che bel buco stretto, hai un culo da ragazzina, è una fortuna che tu non l’abbia mai dato a quel coglione di tuo marito”. La faccio girare a pecorina senza uscire, la sodomizzo con forza tirandole i capelli. “Lo senti zoccola? Ti piace? Dimmi se ti piace sennò lo tolgo..” “No, lascialo, lo sento…mmhhh…mi piace”. La giro ancora e me la inculo da davanti, guardandola in faccia e strizzandole le tette con le mani. “E apri questo culo da troia, forza…” “Ahhh….mi stai spaccando..non ce la faccio più”
Allora esco, e mi faccio sbocchinare “Senti com’è bello caldo appena uscito dal tuo culo..” Sento che sto per venire, “Forza girati, e allargati il culo con le mani”. Le reinfilo dentro la cappella, giusto in tempo per schizzarle in culo una quantità indecente di sperma. “Lo senti, puttanella…” “Ohh…sì, lo sento, sto godendo..” Dalle contrazioni del suo sfintere capisco che sta venendo anche lei, è un orgasmo pazzesco, siamo venuti nello stesso istante. Tiro fuori il cazzo appena in tempo epr godermi lo spettacolo dello sperma che le scivola lungo il buco del culo e le cosce. “Forza, vestiti, andiamo a cena” (continua..)

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