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Racconti di Dominazione

il viaggio aziendale

By 27 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Per il secondo anno consecutivo la mia azienda decide di partecipare ad una fiera in germania, a stoccarda.
Lo scorso anno non sono riuscita ad andare ma quest’anno finalmente mi danno la possibilità di farlo, sarò tutta la settimana allo stend e ci sarà solo un collega con me.
Lui è di milano, non ci siamo mai conosciuti fisicamente ma parliamo al telefono da qualche anno, sembra un tipo simpatico, ha 55 anni, una famiglia, due figli, insomma un tipo tranquillo, credo.
Arriviamo il giorno prima dell’inizio della fiera, ci vediamo in albergo, uno splendido albergo poco distante dal centro con un piccolo centro benessere a disposizione dei clienti.
Penso subito: ‘che bello! C’è la sauna, l’idromassaggio, per fortuna mi sono portata anche un costume da bagno, sicuramente ne approfitterò!’
In effetti il collega è anche un bell’uomo, 55 anni ottimamente portati, simpatico e poi lui è stato qui lo scorso anno, quindi conosce tutto, l’albergo, i ristoranti, la città.

Dopo essere tornati dalla fiera, dopo aver sistemato tutto lo stend per il giorno dopo, rieccoci in albergo, sono le 18:00 , dico a Riccardo (il collega!) che sono un pochino stanca e fino all’ora di cena rimango a riposare in camera.
è proprio a quel punto che lui mi dice: ‘ma no.. proprio perché sei stanca perché non stiamo un’oretta al centro benessere dell’albergo? è proprio al piano di sotto della reception’
Penso che non è poi una cattiva idea, in fondo è proprio l’occasione migliore per rilassarsi un pochino.
Rispondo che va bene e ci diamo appuntamento dopo 10 minuti sotto, in sauna.
Con l’ascensore arrivo proprio al piano della sauna, sono in accappatoio e sotto ho il costume, arrivo con 5 minuti di ritardo e, sorpresa, vedo che tutti, circa una quindicina di persone che gravitavano tra sauna, idromassaggio e docce erano completamente nudi, giravano con una naturalezza invidiabile.
Rimango di sasso, non me lo aspettavo anche se avevo sempre saputo che da queste parti il senso del pudore è diverso dal nostro.
Dentro di me penso sia normale che loro stanno nudi’ ma io rimarrò con il costume, non mi va di toglierlo..
Mi guardo intorno e vedo Riccardo venirmi incontro sorridendo, è nudo, cavolo, lui lo sapeva, non ci sono dubbi..era stato qui anche lo scorso anno.
Mi guardo ancora intorno, ci sono anche altre donne per fortuna, lui si avvicina, mi guarda e mi dice: ‘ma elena, che fai’ non vedi che qui sono tutti nudi..avanti dai, togli tutto’
Lo guardo, lo vedo sorridere, divento rossa, abbasso lo sguardo, cerco di dire qualcosa ma sono poco convincente e lui mi risponde ancora : ‘elena guarda che qui non si puo proprio stare in costume’sai’? Dai, sbrigati cosi andiamo in sauna’.
Faccio due passi indietro, c’è un piccolo spogliatoio, ovviamente misto, mi intrufolo li, ci sono altri due uomini dentro, si stanno spogliando.
Sono rossa come un peperone ma ormai sono in ballo e lentamente mi sfilo il costume, poggio l’accappatoio e mi porto dietro solo un piccolo asciugamano, esco e rivedo Riccardo, nudo davanti a me e mi invita ad andare in sauna.
Entriamo dentro, ci sono 6 persone oltre a noi’. Riccardo si mette accanto a me, capisce il mio imbarazzo, forse lo ha provocato volontariamente e quindi sa gestirlo bene, mi parla di lavoro ma sento il suo sguardo dentro di me, sento il suo sguardo penetrarmi e faccio fatica a rimanere serena, mi guado intorno e vedo solo persone nude, un contesto cosi nuovo per me, cosi improvviso.
Siamo seduti, sudati, un uomo si alza e per uscire mi passa proprio davanti, il suo pene è a pochi cm dal mio viso, mi giro dall’altra parte, faccio finta di nulla ma non ci riesco.
Sono emozionata, non so trattenerlo, mi sento in colpa ma al tempo stesso capisco che non sto facendo nulla di male, in fondo non ci conosce nessuno, non capisco nemmeno la loro lingua.

Riccardo mi dice di alzarci e di andare in vasca idromassaggio ma prima dobbiamo passare dalla doccia.
Arriviamo in doccia e mi accorgo che ovviamente sono miste e molto vicine tra loro.
Riccardo si sciacqua accanto a me, l’acqua è calda, e questo contesto, per assurdo, è ancora più intimo di quando eravamo in sauna’
In effetti stare sotto la doccia è un gesto cosi normale ma cosi intimo che trovarmi lui davanti, nudo, che si sciacqua toccandosi anche il pene’
Mi osserva, mi guarda, io mi giro di schiena, non voglio dargli la soddisfazione di vederlo mentre mi lavo ma lui cosi mi guarda il sedere, lo so, non posso evitare che lo faccia, è a pochi cm da me’ lo sento, lo percepisco che mi sta fissando.
Mi giro, vedo il suo pene che è piuttosto cresciuto, non dorme piu come prima, non posso certo dire che è duro ma è molto più largo e più lungo di prima.
Mi dice che è il momento di andare in vasca idromassaggio.
Lo seguo.
Arriviamo dentro, c’è solo una signora dentro, una tedesca e ci guarda probabilmente pensando che siamo una coppia.
L’acqua si muove, sotto non si vede nulla, io e Riccardo siamo molto vicini, penso che in questa vasca almeno non potrà guardarmi come prima, penso che almeno ora sono in salvo’. Ma invece’
Riccardo, approfittando del fatto che nessuno puo vedere cosa accade dentro l’acqua, con una mano sento che si avvicina alla mia gamba.
Lo sento, è inequivocabilmente la sua mano, penso dentro di me che ha una faccia tosta incredibile, istintivamente scosto la gamba di pochi centimetri’ spero capisca che non deve farlo più’
Sono una povera illusa.. pochi secondi dopo sento ancora quella mano’ non ci sono dubbi, è lui. è la sua mano’.rimango ferma ma non riesco a guardarlo in faccia’ sono zitta con gli occhi socchiusi, simulando un rilassamento che evidentemente non ho.
L’idromassaggio finisce, la signora tedesca esce dalla vasca, lui con la sua faccia tosta mi dice: ‘dai, rimaniamo ancora, si sta benissimo qui’
Io non rispondo, rimango dentro e lui respinge il tasto per accendere l’impulso dell’acqua.
Ritorna il vortice, cosi nessuno ci puà vedere’.
Non si fa attendere.. riecco la sua mano’.
Sono sempre con gli occhi socchiusi, lui mi tocca con delicatezza’ sono in piedi’con le gambe leggermente accovacciate’ sento la pressione delle sue dita sempre più insistente’
Sento che continua a salire’. Ma dove vuole arrivare..cosa sta facendo’ maledetto’ non riesco a fermarlo, non ci riesco o semplicemnente non voglio che si fermi’.
No, dentro di me mi dico che io non voglio, che è lui lo stronzo che se ne sta approfittando, in fondo sa che sono sposata, che ho una figlia di due anni, sa tutto ma perché allora continua’.?
No, io non lo voglio, mi autoconvinco di questo ma forse è solo un modo per mentire a me stessa.

La sua mano sale, sono un pochino piegata con le gambe, mi tocca il sedere, i miei occhi ora si chiudono del tutto, lui mi tocca, mi palpa mi appoggia sulla coscia il suo pene, lo sento, è durissimo, è grosso, maledettamente duro e grosso.
Mi prende una mano, me la porta li, me lo fa prendere e solo in quel momento mi accorgo quanto sia davvero grosso.inizio a muoverlo mentre lui mi tocca il sedere’ mi carezza tutta, davanti, dietro’ ovunque’ io lo masturbo’.
L’acqua improvvisamente smette di muoversi, di fretta devo ricompormi’ arriva dentro la vasca altra gente, cazzo che figura, qualcuno puo accorgersi.
Faccio finta di nulla, l’acqua sta quasi per riprendere a muoversi ma faccio in tempo ad arrivare alla scaletta’
Lui mi guarda, non puo salire, il suo pene è ancora troppo grande per poter uscire,
allora mi dice : ‘aspettami in doccia, arrivo subito’.
Esco dalla vasca idromassaggio, mi dirigo verso la doccia, siamo ancora soli, lo guardo ma non dico nulla, sono imbarazzata, è il momento peggiore ora, non riesco a guardarlo in faccia.
E’ davanti a me, vede la mia intimità depilata, con una sottile striscia di peli ma ben curata.
Tengo le gambe ben chiuse ma lui con lo sguardo è come se me le aprisse.
Lo guardo in basso e ripenso che due minuti prima tenevo quel grosso pene in mano’ ora lui non è completamente a riposo, probabilmente il vedermi nuda, violare cosi la mia intimità lo fa eccitare.
Rompe il ghiaccio, si guarda intorno, siamo soli nelle docce, mi dice: ‘girati’.
Senza neppure guardarlo in faccia mi giro, non so cosa vuole adesso ma so per certo che li non corro pericoli, fuori dalla stanzetta delle docce c’è ancora gente, non può certo scoparmi li e poi.. se volesse davvero scoparmi perché non mi porta in camera?
Rimane dietro di me, mi guarda, allunga una mano e mi tocca il culo.
Inarco istintivamente la schiena, non faccio nulla per togliergli la mano, potrei fare un passetto avanti ma non lo faccio, l’acqua della doccia scorre sui miei capelli, la schiena è inarcata, le sue dita sono entrate dentro, fortunatamente non nel culo, ma sono dentro , si muovono delicatamente.
A gambe solo leggermente divaricate aspetto che gli eventi facciano il loro corso, non voglio pensare a nulla, la mia unica preoccupazione è fare un passo avanti, scostarmi dalla presa se dovesse entrare qualcuno in sala,
anche lui ha la stessa preoccupazione, si guarda intorno, si stacca da me, mi prende e mi porta porta fuori, c’è una piccola stanzetta dedicata al relax, è piccola, vuota , entriamo insieme, completamente nudi, dimenticando perfio gli asciugamani in doccia, chiude la porta, si appoggia con la schiena alla porta, guarda in basso facendomi capire che mi devo inginocchiare ai sui piedi.
Ho capito tutto, è pericoloso ma il suo sguardo è duro, severo, eccitato.
Mi inginocchio lo prendo in mano, è bellissimo, grande, la punta ancora più grande di quello che potevo immaginare toccandolo nell’idromassaggio.
Lo porto alla bocca, lo lecco, lecco i testicoli, alzo la testa, incrocio il suo sguardo, inaspettatamente mi arriva uno schiaffone.
Perché uno schiaffone? Mi fa male, non capisco perché me lo ha dato ma non faccio in tempo a domandarmelo che me ne arriva un altro: ‘leccalo troia’.
Riabbasso lo sguardo, prendo tutta la punta in bocca, lo metto dentro fino a dove mi ariva, fino quasi a strozzarmi, sto per farlo uscire ma le sue mani mi premono più forte sul pene, mi sento strozzare, quasi mi viene da vomitare, lui allenta la presa , io lecco avidamente e stavolta rialzo lo sguardo senza però togliermi il suo pisellone dalla bocca. Voglio dimostrargli che ho capito, voglio dimostrargli che mi sta dominando.
Sento che il suo piacere sale, lui lo sa bene, vorrei che prima mi scopasse, non ho il coraggio di proporgli di smettere e di andare in camera, penso mi arriverebbero ancora ceffoni, continuo a leccare e muovere la mano, sento il suo liquido caldo uscire prepotente e inondarmi la bocca.
Lo ingoio tutto, devo dimostrargli che ho capito chi comanda, devo fargli capire che questo gesto significa che ho capito.
Lui si preoccupa di controllare che non abbia lasciato nessun goccia in giro, che lo abbia pulito per bene mi fa alzare e con un cenno mi dice di seguirlo.
Entriamo di nuovo in doccia, c’è un tedesco ma sta per uscire. Di nuovo soli, osa vuole ora? Perché ora non mi fa tornare in camera a ‘pulirmi’ corpo e anima?
Chiude la porta della doccia, tiene la maniglia per mano per evitare che qualcuno possa entrare.
Che vuole ora, me lo domando e ridomando, non capisco.
Con la mano libera mi fa inginocchiare di nuovo e mi dice: ‘eccoti servita, puttana’.
Guardo il suo pene, è rilassato, lo guardo e vedo uscire la sua pipi’
No’ no’ la pipi no’ cazzo no’.. penso questo senza avere il coraggio di dirlo, sembro sordomuta’.
Ricevo la sua pipi sul viso, sul seno, sul ventre.
Mi fa schifo, nessuno mi aveva mai urinato addosso, una sensazione di schifo e di sporco difficile da raccontare.
E’ uno stronzo, lo penso ma non lo dico, ho lo sguardo basso, lui finisce, si mette l’accappatoio e se ne va.
Io rimango li, rabbia, rancore, eccitazione si mischiano.
Mi alzo, mi faccio immediatamente la doccia, mentre sono ancora sotto l’acqua entrano due signore tedesche.
Le guardo, voglio solo sbrigarmi e non pensare più a quello che è successo.
I rimetto l’accappatoio, vado in camera.
Ho perso ma dentro di me sento che da qualche parte ho anche vinto.
Ora il difficile è andare a cena con lui e, soprattutto, ricevere la telefonata di mio marito da roma’.

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