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Racconti di Dominazione

In onore della mia Signora

By 5 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono trepidante e teso tra poco avrò l’onore di conoscere la Padrona e il suo consorte ancora 300 metri e son giunto, scendo dall’auto e finalmente Li vedo belli di una bellezza superiore e poi la Signora è divina e un groppo mi prende allo stomaco la consapevolezza della mia inadeguatezza nei loro confronti la paura di non poter soddisfare a pieno i loro desideri ma mi faccio coraggio e gli vado incontro, quando saluto i miei occhi son bassi come consapevoli di non poter ammirare lo splendore della Padrona.
I Signori son consapevoli della soggezione che mi creano e propongono di andare a pranzare io accetto con riconoscenza finalmente la tensione cala un po’, il pranzo è piacevole i Signori sanno creare la giusta atmosfera ma so anche che in quel momento mi stanno valutando e questo mi preoccupa nel contempo mi onora, verso la fine scorgo la Padrona accostarsi all’orecchio del Signore trepido al pensiero delle parole che sta sussurrando vedo il padrone sorridere poi questi si rivolge a me dicendo ‘ La Padrona ha espresso il desiderio di capire se sei degno di onorarLa’ il mio cuore ha un sussulto di gioia.
Passata la soglia della casa mi inginocchio capo chino e rimango in attesa di ordini, i Padroni mi ordinano di non muovermi e se ne vanno in una stanza attigua l’attesa è snervante ecco che vedo il Signore che mi ordina di denudarmi, eseguo celermente l’ordine e Lui mi porta in una parte della stanza dal cui soffitto scendono una serie di corde e provvede a legarmi i polsi tendendoli verso l’alto a croce, adesso noto che anche sul pavimento ci son delle corde e con queste lega le mie caviglie allargando le mie gambe, son completamente esposto e a disposizione.
Ecco che giunge la padrona le Sue gambe son inguainate in splendidi stivali neri e una leggera sopraveste trasparente si adagia sul Suo statuario corpo nella mano destra stringe una frusta ma quel che più mi colpisce è il sorriso sulle sue labbra è il sorriso di chi si compiace davanti alla preda, mi gira tutta intorno e dice ‘ vediamo se questo verme è degno della mia frusta’ un colpo si abbatte sulla mia schiena sento il calore e il dolore so che è solo l’inizio, diversi colpi precisi si abbattono sul mio corpo e questo mi eccita e la padrona se ne accorge ‘ come osi verme eccitarti senza averne il permesso? Vediamo di porre rimedio’ il Signore mi lega strettamente i genitali lasciando delle corde pendenti la padrona si avvicina facendogli i complimenti per il bel lavoro in mano ha dei pesi e dei morsetti, applica pesi alle corde e i morsetti ai genitali mi sembra che si stiano staccando,accende anche una candela ed inizia a far colare la cera sul mio pene che perde eccitazione allora lei lo avvolge in un cappuccio costrittivo.
I Signori iniziano a toccarsi e la scena è tremendamente eccitante ma il mio pene costretto nel cappuccio non può aver sfogo e il dolore è tanto, la Padrona lo sa e ancor rende più eccitanti le sue mosse sa che così rischio di impazzire dal desiderio e dal dolore, dice al Signore ‘ slegalo che almeno si rende utile’ mi mette in ginocchio e mi ordina di preparare il pene del Signore e sento il Suo scettro crescere occupando tutta la mia bocca, poi il Signore inizia a prendere la Padrona da dietro e la Signora mi ordina di leccarla durante l’atto, sono in estasi per il piacere di sentire il dolce sapore della mia Signora ma questo mi eccita provocando dolore al mio pene è come essere in paradiso e all’inferno nello stesso momento, sento il Signore che viene dentro la Signora e questa che mi ordina di ripulire per bene entrambe cosa che faccio con gioia.
La Signora non è ancora abbastanza soddisfatta ed indossa uno strap on bello grande e poi con il suo sorriso mi guarda e dice ‘ vediamo se il verme è bello aperto dietro ‘ si posiziona ed inizia a spingere è grande e fa difficoltà ad entrare finalmente il retto cede e mi è tutta dentro nel mentre il Signore si è posizionato davanti a me e introduce il suo membro fino in fondo alla mia gola mi sento pieno fisicamente e mentalmente e la situazione eccita il Signore e la Padrona e il tutto va avanti per un tempo che non riesco a definire, la Padrona infine decide di fare un altro gioco e libera il mio membro da tutte le costrizioni nel mentre il Signore mi lega strettamente il corpo ogni movimento mi è precluso vengo adagiato di schiena e il mio membro svetta per l’eccitazione la Padrona lo infila nel Suo dolce fiore e il Signore da dietro la sodomizza, sento il Suo pene attraverso la sottile membrana e lo scorrere dei membri all’interno della Signora che è in estasi il tempo perde ogni valore solo il piacere e l’emozione sono presenti ed ecco la Signora esplodere in un orgasmo liberatorio e nel mentre anche il Signore giungere.
Penso che il tutto sia finito sentendo la Signora sfilarsi dal mio membro ma penso male Lei mi sorride con il Suo sorriso e dice ‘ immagino che al verme sia venuta sete?’ io assento e allora Lei si posiziona sopra il mio viso ed inizia ad irrorare la mia bocca con il suo dolce nettare dorato ‘ Abbeverati del mio del mio nettare e ringrazia per l’onore che ti viene concesso’ io riconoscente ringrazio, ecco che il gioco ha fine vengo slegato mi lavo e vesto e torno ad essere quello di sempre, un irreprensibile borghese anche un po’ stronzo ma chi non lo è in questo periodo? Sto per uscire e La Padrona si avvicina e mi bacia su una guancia e sussurra in un orecchio ‘ ricordati verme ci appartieni e se un giorno lo decideremmo ti useremo di nuovo’, la porta si chiude il sole riscalda il mio corpo ma la mia anima è rimasta dietro a quella porta.

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