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Racconti di Dominazione

insane emozioni

By 13 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Doveva finire tutto quella sera, ma non
fu così;
ormai il solco era tracciato ed uscirne non sarebbe stato così facile. Si erano conosciuti in una chat erotica qualche mese prima e da subito avevano trovato un punto in comune entrambi,infatti, avevano bisogno di tornare a godere!
Carola 29 anni 1.65 5* di seno e un culo da sogno erano ormai mesi che non trovava qualcuno in grado di farle raggiungere un orgasmo degno di nota.
Luca 31 anni fisico asciutto e spalle larghe taciturno e scontroso amava far impazzire le donne ma non ne era mai soddisfatto. Aveva iniziato a frequentare le chat nella speranza di trovare qualcuna che potesse riaccendere il suo desiderio.
Quando contatto’ carola ne rimase colpito…una donna sicura di se e con una gran voglia repressa…
l ideale per i suoi piani.
Le loro chat erano diventate quotidiane, lei raccontava le sue storie fatte di ragazzini deludenti e di scopate veloci che quasi mai davano spazio ai suoi agognati orgasmi,
lui,invece, raccontava poco di se ma voleva sempre conoscere le emozioni che lei provava mentre chattava. Difatto aveva iniziato col suo piano: cercava di entrarle nella testa…per ora.
Da li al loro incontro il passo fu breve,l appuntamento era in un bar del centro scelto da luca.
Carola aveva una mise accattivante un top bianco aderente che metteva ben in evidenza il suo prorompente seno e una mini di jeans con sotto solo un mini perizoma trasparente.
Luca la aspettava davanti al bar con una rosa bianca in mano con un rametto di edera che ne fasciava il gambo.
Lei arrivò sicura sui suoi tacchi da urlo che le facevano ondeggiare il culo e ne esaltavano la sensualità,
le diede un bacio a stampo e strusciandosi come una gatta lo ringraziò della splendida rosa….ignara del significato di quell edera….
luca opto’ per sedersi sugli sgabelli alti e sorseggiando un negroni cominciarono ad entrare in confidenza…
ma qualcosa nell aria stava cambiando…
luca aveva cominciato a tessere la sua tela.
Per prima cosa appoggiò distrattamente la mano sulla coscia di lei, poi piano piano risalendo andò a sfiorare l orlo della gonna e,come aveva previsto, carola al contatto aveva lievemente allargato le gambe e spostato avanti il bacino per favorire la risalita dell audace mano di luca.
luca non aspettava altro e si avvicinò al suo viso e le sussurrò: “allargati cagna”
carola spalancò gli occhi e senti una vampata partire dal cervello e concentrarsi in mezzo alle sue grandi labbra…luca aveva toccato il tasto giusto.
Lei allargo’ maggiormente le gambe e luca risalì sfiorandole l interno coscia finì per arrivare a toccarle il perizoma che trovò zuppo e bollente.
Allora le disse: ” vai in bagno spogliati e aspettami in ginocchio cagna” e mentre gli dava questo ordine le strinse il clitoride tra indice e pollice portandola al limite.
Si alzò barcollando senza fiatare e sculettando chiese al cameriere dove fosse il bagno e ne chiese la chiave.
Il cameriere che era un caro amico di luca l accompagnò al bagno e si scuso’ del fatto che non ci fossero le chiavi, la face entrare non prima di averle furtivamente palpato il culo.
Non disse nulla ma capii che qualcosa non era frutto del caso. Entrò richiuse la porta e si sedette sul wc con le mani fra i folti capelli rossi.
Ora si sentiva persa, non era più la da donna sicura di se che usava i maschietti per puro piacere era difronte ad una scelta. accettando l ordine di luca avrebbe dimostrato che era disposta a diventare la sua schiava, oppure scappare e dimenticare luca e ritornare al piattume della sua vita….
Ma come rinunciare ad una persona che solo con due frasi era riuscita a farla arrivare al limite dell orgasmo?
La sua irrefrenabile voglia faceva capolino nella sua testa…
immersa nei suoi pensieri si sfiorò leggermente il seno e senti i suoi capezzoli esplodere verso l esterno e qualcosa stringergli lo stamaco, le gambe le tremavano e la figa si stava schiudendo come una rosa…
non poté fare a meno di toccarsi i capezzoli e stringendoli da sopra il top li senti duri e gonfi, poi una mano andò ad infilarsi sotto il reggiseno e senza neanche accorgesene l altra arrivò dritta sul perizoma e con un rapido movimento lo fece finire sul pavimento. si sfioro le grandi labbra ormai aperte e gonfie e finché non sentii bagnarsi le dite allora ne infilò uno dentro e cominciò un andirivieni sempre più veloce. appoggiò la testa al muro chiuse gli occhi e cominciò a sfregare le dita sul clitoride mentre ormai le dita dentro erano 3…sentiva nella sua testa la voce di luca che urlava apriti apriti e la sua mano correva velocemente, ormai il limite era superato il respiro divenne irregolare e affannato e.. forte e possente arrivò
un orgasmo devastante che la fece fremere dalla punta delle dita fin sopra i capelli e si ritrovo’ a bocca spalancata ad urlare silenziosamente la sua goduria….

quando senti’ farsi largo nella sua bocca qualcosa di morbido ma consistente, caldo e duro, sgrano’ gli occhi serro’ le labbra ma quel palo di carne inesorabile puntava alla sua gola.
sgrano’ gli occhi e cercò di indietreggiare con la testa ma data la posizione non ci riusci.
“allora,cagna, vedo che hai capito chi sei veramente”
i suoi occhi fissarono l azzurro intenso degli occhi dell uomo che la stava penetrando e cercò con lo sguardo di dire basta ma l uomo non si fermò fin quando la ragazza non diventò paonazza e rivoli di saliva le cominciarono a colare ai lati della bocca.
Solo allora luca lo tirò fuori e sorridendo maliziosamente le disse:” sei una troia in calore sciegli puoi uscire da qui come se niente fosse
oppure puoi diventare la mia schiava ubbidiente…a te la decisione”.
Sarà stata l intensità dell orgasmo, sarà stata la decisione con cui luca l aveva apostrofata ma di fatto carola si spoglio’ completamente si mise in ginocchio e rispose:” nessuno mi ha fatto godere come in questo momento fai di me quello che vuoi ma fammi riprovare queste sensazioni. e spalancò oscenamente la bocca.
luca le mise le mani dietro la nuca e reinfilo’ lentamente il cazzo nell accogliente bocca di carola.
e centimetro dopo centimetro la dignità di carola veniva spinta giù nello stomaco.
uscii di corsa dal bagno con ancora il sapore di lui in bocca, rossa di rabbia e di vergogna, prese con sé la sua borsa e la rosa e corse lontano da lui, lontano da quel bar…
girovago’ per la città come persa, non ritrovava la strada per tornare a casa
“basta mi sono fatta usare come una stupida”…questo la sua mente le diceva ma la sua figa continuamente stimolata dalla brezza di quella sera parlava per lei.
si le era piaciuto…si aveva goduto come non mai…
rientrò in casa che ormai era buio. non aveva neppure guardato il cellulare, e ora aveva 3 chiamate senza risposta della sua amica Giada evidentemente preoccupata, infatti le aveva detto che avrebbe incontrato questo tipo.
e poi aveva un sms da un numero sconosciuto….
” non hai il permesso di toccarti ricordalo”
“oddio pensò sa anche il mio numero, lo avrà preso dal cel mentre ero in bagno, e chissà cosa d’altro”
butto’ il cel sul divano e si mise a piangere a dirotto…

mi sentivo le mani legate un forte dolore alle spalle…aprii gli occhi e davanti a me 2 tipi con il cazzo in mano dicevano: “guarda si &egrave svegliata la troia” lei penzolava al centro di un capannone vuoto appesa per i polsi ad una trave a pochi cm da terra. i due omoni le si avvicinarono una davanti e uno dietro. Quello davanti la prese per i capelli e le infilò i suoi 20cm di mazza diritti in gola e cominciò a pomparla come un ossesso, l altro si mise alle sue spalle se la carico’ sui fianchi facendola impalare sul suo cazzone da 25cm. Praticamente era in orizzontale e ritmicamente toccava ora con la bocca ora col culo le palle dei due energumeni.
Si sentiva violata e aperta ma stava godendo fino a quando quello a le sue spalle le disse:”sei sfondata come una vecchia troia, ora mi prendo anche il culo”…
Cercò di liberarsi scalciando a più non posso ma la stretta del suo aguzzino era troppo forte.
Iniziò a sputarle sul buco e poi appoggiò la cappella sulla sua rosetta ancora vergine, e lentamente provò a far entrare quell enorme cappella violacea.
Udii in lontananza il suono di una sirena che si faceva sempre più vicina
e proprio mentre si sentiva aprire il culo apri gli occhi…

…era matida di sudore il campanello suonava all impazzata i raggi del sole penetravano dalle finestra creando un fascio di luce che le scaldava la faccia, aveva una mano sulla figa e 2 dita dentro ed era un lago. Si alzò e andò alla porta
era un commesso del negozio di fiori poco distante da casa sua ed aveva un mazzo di rose bianche tutte fasciate da fili di edera. Sbianco’ all istante ringraziò frettolosamente il ragazzo e richiuse a chiave la porta.
Aprii in fretta il biglietto..
” scommetto che hai ancora il mio sapore in bocca…se lo vuoi risentire ci vediamo alle 17 in via xxx… ricordati che non puoi toccarti cagna L.”
RImase incredula sapeva dove abitava e sapeva anche che era bagnata.
Doveva ammetterlo ormai luca le era nella testa.
Dopo quel sogno la voglia di godere era tornata a farsi sentire e l ordine di non toccarsi la feceva sentire in gabbia,non aveva accettato niente anzi era scappata perché non era finito tutto così? provò a distrarsi facendosi una doccia, ma, non appena l acqua calda cominciò a bagnarla uno strano languore la prese e cominciò a sfregare i capezzoli con forza cercando di provocare quel dolore capace di fermare la sua eccitazione, ma le fu fatale… la sua mente ormai trasformava il dolore in piacere e più si tormentava i capezzoli e più si sentiva sensibile e la sua figa dava chiari segnali al suo cervello…era partita cominciò un a toccarsi spasmodicamente e finì per infilarsi 2 dita nella figa e martoriandosi si inginocchio’ dentro la doccia cercando il godimento… ma la sua mente non aveva ancora smesso di prendersi gioco di lei,nonostante mettesse tutta se stessa non riusciva ad arrivare all orgasmo ma rimaneva li sempre ad un passo…stava esplodendo di rabbia
voleva godere lo voleva ad ogni costo
usci furibonda ma grondante di umori dalla doccia si mise un asciugamani legato sopra le tette e corse in camera.aprii il comodino dove teneva i suoi compagni di godimento
si infilò un ovetto vibrante e prese il rabbit che si infilò fino in fondo appoggiando le orecchie del coniglietto sul clitoride ormai gonfio e sporgente. accese al max la vibrazione di entrambi e cominciò a palparsi le tette. provò e riprovo’, ma non riusciva a raggiungere. si mise anche plug vibrante ma senza successo.
dopo 15 minuti di sforzi tolse tutto, butto’ in terra gli oggetti e si lasciò andare in un pianto disperato.
la sua mente non faceva altro che pensare alle parole di luca.
arrivate le 16 carola decise che non c’era altra via. si vestì con una maglietta attillata,senza reggiseno e un paio di legging scarpe tacco 10 e si diresse all appuntamento con luca.
vide il posto da lontano era un vecchio bar di periferia di quelli con tavoli di legno e tovaglie a quadretti.
era pieno zeppo di operai intenti a dimenticare la giornata con una bella birra.
entrò e come in un fermo immagine di un film tutti si girarono a guardarla immobili.
subito arrossi e i suoi capezzoli fecero capolino sulla tenera stoffa della maglietta pronti a bucarne l esile consistenza. si guardò intorno ma di luca non c era traccia. si avvicinò al bancone e ordinò un caff&egrave. il barista alla vista di questa meravigliosa femmina che nulla faceva per nascondere quanto fosse in calore la guardò e non poté fare a meno di dirle:
“buon giorno signora cosa porta una così bella donna in questa topaia di porci”
stizzita rispose:”sto aspettando qualcuno”.
il barista le sorrise con gli ultimi 10 denti gialli che ormai possedeva e le porse la tazzina con molta calma
Così da poter ammirare quelle due splendide tettone drizzacazzi.
appoggiata coi gomiti sul bancone non si accorse dello spettacolo che stava offrendo con quel suo bel culo, quando cominciò uno strano brusio provenire dalla sala.
finì il caff&egrave e si mise a frugare nella borsa alla ricerca dei soldi da dare al barsita e non si accorse della presenza alle sue spalle.
sintii un leggero respiro sul suo collo che la fece sobbalzare di terrore e sentii qualcosa di duro appoggiarsi
al suo culetto, si girò di scatto pronta ad esplodere, ma si ammutoli quando vide quei due occhi azzurri fissare i suoi.
” cosa ti aspettavi? venire qui vestita da troia senza intimo e pensavi che nessuno si godesse il tuo culo?
ma non preoccuparti avrai modo di sdebitarti con questi uomini per averglielo fatto diventare duro”.
arrossi e abbassò lo sguardo senza dire niente e allora lui continuò.
” avanti cagna paga il signore e ringrazialo gentilmente per averti guardato quelle tette da vacca che ti ritrovi”
prese l euro e lo diede al barista che sorridendo aspettava il ringraziamento della ragazza.
ma lei non disse nulla fin quando Luca no gli mise una mano sul bordo dei legging e le disse: ” ringrazia con la bocca o ringrazierai col culo”.
“grazie signore”
” grazie cosa??” apostrofo lui stringendigli ben bene il culo.
“grazie signore per avermi guardato le mie tette da vacca”.
uscirono dal bar e luca la fece salire sulla sua macchina e partii velocemente.
” allora,cagna, vedo che vuoi risentire il mio sapore su di te”
” ii..io…volevo…” balbetto’ lei
” tu non ha più voleri …ora tu obbedisci e basta lurida rizzacazzi.”
” fammi vedere la figa tira giù sti pantaloni”
” no..ma ..io…ma siamo in macchina…no…”
partì uno schiaffo secco sulla coscia e lei senza dire null altro abbassò fino al ginocchio i pantaloni e la sua micia sbuco’ in bell evidenza.
” visto che ti piace fare la troia? fammi vedere quanto sei.
guardava nervosamente in giro in preda al terrore ma non poteva nascondere quanto le piacesse.
infatti lui allungò la mano e la posò sopra la sue grandi labbra che trovò già lucide e calde.
fece scorrere le dita lungo la fessura o le ordinò di allargare per bene le gambe,lei eseguì in preda all estasi del momento. la accarezzo’ con calma mantenendola sempre al limite.
cominciò a mugolare sommessament
e tra i denti gli disse: ” prendimi fammi godere sono tua!”
Luca aveva altri piani non voleva perdere il dominio su di lei e quindi interruppe bruscamente il massaggio lasciandola al limite dell orgasmo.
Le ordinò di restare a gambe spalancate e proseguì senza degnarla di una parola, uscirono dalla città si ritrovarono nei pressi della zona industriale piena di capannoni e prostitute a riempire i marciapiedi.
Luca le disse: “vedi cara puttanella vogliosa ti ho portato qui per provarti cosa sei.
ora scendi dalla macchina e raggiungi quel palo spento”.
Le tremavano le gambe, la bocca era spalancata,non riuscì ad emettere alcun suono il suo stato di sovraeccitazione non le permetteva di ragionare.
Aprii la portiera e come un burattino si avviò verso il posto indicato da lui e si ritrovò a pensare:
“sono impazzita, cosa mi succede”,si ripeteva,” sono qui sola come le peggiori puttane soltanto perché lui me lo ha ordinato? cosa sto diventanto? dove mi sta portando?”
ma se la mente ragionava così..la sua figa non mentiva era fradicia e reclamava attenzioni, il suo corpo bramava quella condizione.
Sentii una presenza li vicino, una delle ragazze si avvicinò minacciosa e le disse:” senti bella qui ci non puoi stare…questo &egrave il mio territorio . vattene prima che ti sistemi quel faccino da bimba!”
” no guardi io non voglio rubarle il posto… il mio fidanzato mi vuole fare uno scherzo…vado via fra qualche minuto” menti carola.
La ragazza la fulmino’ con gli occhi e aggiunse:” see il tuo amore…dicono tutte così…si chiama pappone e se non gli dai i soldi che guadagni col culo te lo farà aprire. e siccome sei così carina ti consiglio di levarti dai coglioni”.
“la prego mi lasci qui…mi nascondo vicino al palo””fa come vuoi ma se non guadagno abbastanza per colpa tua poi il culo te lo rompo io a calci”.
carola non capì perché avrebbe duvuto rubarle il lavoro, si accovaccio’ per non farsi vedere, insomma lei si era ritrovata li ma non pensava proprio che fosse li per lavorare. ma da li a poco avrebbe scoperto di sbagliare…
In fatti il palo che Luca aveva scelto era si spento, ma era alla fine del marciapiede e prima di una curva, di fatto tutte le macchine che passano illuminavano a giorno proprio quel pezzo di strada. e in effetti già la prima macchina che passò di li inchiodo’ proprio prima della curva.
Era talmente presa dal nascondersi che carola non si accorse di dare una bellissima visione del suo culo infatti in quella posizione i legging le aderivano come una seconda pelle.
“hei bella che ci fa un così bel culo nascosto nell ombra? avvicinati facci vedere meglio cosa offre la casa”quelle parole fecero sobbalzare carola che scattò in piedi e, senza volerlo, mostrò tutta la maestosità del suo corpo. cosa che fece impazzire i ragazzotti della macchina.
Tentò di scappare ma fu raggiunta quasi subito dato che non le era per niente facile scappare con quei tacchi,
il primo dei giovani la afferrò per un braccio e la portò a ridosso della macchina.
“ma dove scappi!! un tal bocconcino lo rincorrerei fino in capo al mondo” fece il biondino mentre teneva chinata sulla macchina la povera malcapitata.” capo guarda cosa ti ho portato” aggiunse.
e quello che poi si rivelò il capo di quella combriccola le si avvicinò e alzandole il mento la fissò negli occhi e le disse:” luca mi ha detto che avrei trovato un regalino a questa curva ma non pensavo fosse così bello.”
Quelle parole la tramortirono e si lasciò cadere sul cofano.
mai avrebbe pensato di poter subire una cosa del genere.
la caricarono in macchina e dopo averla bendata partirono. era seduta tra il biondo e il capo che comimciarono a carezzarle il seno.
“allora troietta su quanto ci costa questo giretto?”
immobile, impassibile carola non reagiva alle parole di quelli ma, suo malgadro, il suo corpo così alla ricerca del piacere non poteva che mostrare tutti i segni della forte eccitazione che le stava montando…i suoi capezzoli ritti cercavano di bucarle la sottilissima maglietta e una piccola macchiolina faceva capolino tra le sue gambe.
“avanti vacca rispondi al capo” disse il biondo mentre le strizzava un capezzolo.
” v..vi …pre…go lasciatemi i..io non sono una di loro”
” ma dai…una che fa una pompa in un bar ad uno sconosciuto tu come la definiresti? io direi puttana scavata…insomma ammettilo vuoli soltanto una bella dose di cazzo!”
in effetti la sua figa cominciava a sussultare le sue grandi labbra iniziavano a dischiudersi e la macchiolina stava diventando visibile.
“&egrave stata solo una follia io..non credevo…”
Il biondo ormai su di giri si stufo’ e prese la mano di lei e se la portò sul cavallo dei pantaloni che risultava teso da un evidente erezione, anche il capo era stufo e si slacciò la pata e sentenzio’:
“avanti puttana basta cazzate usa quella fogna di bocca per l unico scopo per cui ti &egrave stata data.”
la prese per i capelli e la trascinò sul suo cazzo.
comincio’ a strusciare la cappella sulle sue guance poi sulla fronte poi puntò dritto alle labbra carnose ma serrate,
mentre le stringeva forte un capezzolo facendola mugugnare dal dolore e procurandole scariche al basso ventre.
non appena aprii la bocca per l eccitazione che le saliva si sentì violare da una cappella grossa come una prugna che svettava su 25 cm di carne. non ce la faceva a prenderla tutta e la cosa fece incazzare di brutto il capo che le intimo’:” vedi di prenderlo tutto altrimenti ti apro il culo così a secco.
e cominciò a trocerle violentemente il capezzolo.
forse per la paura, ma anche per un insana voglia che si stava insinuando in lei, carola allargo’ al massimo la bocca e ingoio’ i primi centimetri di quel palo duro. cominciò a scendere , centimetro dopo centimetro ma quando si senti toccare il fondo della gola ebbe un sussulto. il capo,che avvertì il limite della ragazza, decise che quello era il primo buco che voleva sfondarle. inarco’ la schiena e cominciò a spingere come un ossesso avanti e indietro, lo tirava indietro un pochino e poi riaffondava violentemente, e piano piano, tutto quel palo entrò nella gola della ragazza che ormai perdeva bava da tutte le parti e cominciava ad avere il viso cianotico.
iniziò a stantuffarla sbattendogli le palle sul mento fino a quando con un grugnito sovrumano le scarico’ una nuona dose di crema infondo alla gola.
“vedi di non sporcarmi la macchina brutta vacca e ringraziami di averti dato da bere” se la rise il capo.
ingoio’ e ingoio’ tutto per bene, riprese un pò di lucidità e si accorse di tenere stretto nella mano il cazzo del biondo che menava freneticamente. al che lui le disse. ” ma sei prorpio una troia nata, la tua &egrave una dote naturale che ci potrebbe far guadagnare un sacco di soldi.” poi la stappo’ dal cazzo del capo e con forza gli spinse la testa sul suo senza darle il tempo di riprendere fiato. e le regalò la seconda dose di crema della serata.
Arrivarono in un vecchio capannone in disuso con un cancello arrugginito che il biondo andò ad aprire.
Parcheggiarono dietro al capannone in modo che la macchina non si vedesse da fuori,il capo trascinò giù dalla macchina la ragazza e la fece entrare dentro.
Le legarono le mani dietro la schiena e poi le tolsero la benda. si guardò intorno e vide un piccolo materasso buttato di lato e una catena che penzolava dal soffitto.
le legarono le braccia alla catena e cominciarono a palparla da tutte le parti. il primo fu il capo che era esperto e la fece eccitare solo toccandole le tette e si premuro’ di levarle i pantaloni.
” eccoci qua ti avevo chiesto quanto ci costava un giretto con te ma dato che non ce lo vuoi dire ti do quello che secondo me vali”. tirò fuori dalla tasca una moneta da 2 euro e gli e la spinse dentro la figa.
Carola era persa, lo sguardo fisso nel vuoto, era sconvolta non riusciva a capire e non riusciva a spiegarsi come potesse essere così eccitata e vogliosa. Come in un vecchio jubox
quando la moneta entrò il cervello di Carola andò in tilt e lei cominciò ad urlare come un ossessa:
” sono la vostra puttana riempitemi vi prego!”
Con quelle parole l ultimo barlume di coscienza cadde e un temporale di emozioni, e non solo,la colpi!
Al sentire quelle parole, infatti tutti e tre gli uomini si avventarono su di lei,
le strapparono la maglietta il biondo si attaccò come un bimbo ai suoi capezzoli e cominciò a morderli e succhiarli con violenza tanto che sembrava voleglierli staccare.
Il capo le prese le gambe e la tirò su. ” ora bella mia mi prendo l altro buco e finalmente ti farò sentire cos’&egrave un vero cazzo.” le poggio’ la cappella sulle grandi labbra che erano abbondantemente bagnate e dopo averla strusciata ben bene la infilò tutta dentro.” toh prendi puttana!!” un brivido le partii dalla schiena e le fece tremare le gambe,e quando il cazzone si appoggiò violentemente sul suo utero l’orgasmo la travolse completamente e strinse fortissima le gambe intorno a quell uomo che la faceva sentire puttana e che le dava così tanto piacere. la sbatteva e calvalcava alla grande lei era sconvolta da un impressionante serie di orgasmi e non si rese neanche conto che il terzo uomo le stava trapanando la gola con un altro bestione.
ma carola stava pian piano prendendo consapevolezza di quanto la sua natura fosse proprio quella di essere una svuota cazzi affamata.
la slegarono e la misero sul materasso e lei di tutta risposta si portò le gambe al petto e li incitava. “avanti la vostra puttana &egrave pronta per essere riempita.
Con estrema calma il capo le disse: ” ora ti diamo tanto cazzo come mai ne hai visto. tornerai a casa e non farai altro che aspettare di prenderne ancora”.
Mentre la chiavavano a turno ripassandosi bocca e figa entrò un altro uomo nel capannone ma carola non poté vederlo dato che aveva gli occhi chiusi da diversi strati di sborra che il biondo le aveva regalato.
si avvicinò a quella mischia e disse:” allora cagna sei soddisfatta?”… questa voce spezzò questo incanto lussurioso e la riportò alla realtà…era il suo padrone luca che parlava, e continuò : ” avanti preparatemela che &egrave ora che smetta di godere e cominci a servirci come si deve. la girarono a pecorina legandole le braccia e le gambe in modo che il culo rimanesse ben alzato.
Il suo padrone si portò dietro e cominciò ad accarezzarla con un corto frustino da cavallerizzo.” ora lurida cagna chiedimi di spaccarti il culo!”” no… ti..ti prego prendimi in figa ti voglio. volgio che mi fai tua.” cercò di convincerlo perché sapeva che le avrebbe fatto male dato che lei non era abituata al sesso anale.
Lui si incazzo’ e cominciò a frustarla. il primo colpo arrivò deciso proprio al centro della schiena e disegnò un sottilissimo filo rosso, la ragazza urlò facendo rimbombare tutto il capannone ma l. non si fermò e ancora con più rabbia sferzò 4 colpi in fila gridando: avanti cagna dillo cosa vuoi! dillo cosa sei e per cosa sei nata!”
gli ultimi colpi fecero cedere l ultima barriera di dignità che le era rimasta e con un filo di voce carola disse: ” sono la tua puttana non conta cosa voglio fammi quello che vuoi tu!”
Le saltò letteralmente addosso e poggio la sua grossa cappella sulla rosetta della ragazza e le infilò in un sol colpo tutto il cazzo dentro. un urlo disumano squarcio’ l aria e poi si sentii solo il rumore dello sbattere delle palle su quel fantastico culo.
poi silenzio…carola per il troppo dolore era svenuta…

… si svegliò tutta sudata con le dita dentro la figa e il campanello che suonava all’ impazzata. indosso solo una vestaggia leggera.

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