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IO. FOTOGRAFO A LUCI ROSSE. RIVEDO SIMONETTA E LE PROMETTO… AL MARE – CAPITOLO 5

By 3 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

La mattina dopo stavo per sorseggiare il mio solito caffè nero nero al mio solito caffè sotto il mio studio. “Buongiorno al fotografo più pazzo del mondo! – mi sentii gridare alle spalle dal fondo del bancone – Il fotografo continui a tirarmi pacco, vero?” Era indubbiamente la voce di Simonetta e mi fece sobbalzare mentre quasi sdraiato al banco del bar stavo per ordinare il solito caffè nero nero. Mi girai di scatto e le elargii il sorriso delle grandi occasioni. E questa doveva rivelarsi una di quelle! Era proprio stupenda Simonetta quella mattina. Non aveva fatto in tempo ad infilarsi la divisetta che il titolare del bar la invitava a mettere ogni giorno. Astutamente il padrone la obbligava sempre ad indossare un grembiulino strettissimo e cortissimo per attirare nel suo esercizio più possibile la clientela di sesso maschile. Indubbiamente con risultati eclatanti. Lei lo sapeva benissimo di essere l’attrazione per gli uomini che volentieri si godevano le sue grazie mentre si bevevano il caffè del mattino. Lei indubbiamente era capace di sollevare a tutti gli uonini il loro umore. E non solo quello!

Ma quel giorno Simonetta non aveva probabilmente fatto in tempo ad indossare quella sua particolare divisa da lavoro e mi si presentò in tutto il suo splendore. Abbronzatissima, con un sorriso smagliante ed i capelli biondissimi tirati in tante treccine alla Bo Derek raccolte strette dietro la nuca. L’abbigliamento poi tradiva le sue evidenti intenzioni balneari alla pausa pranzo.

La leggerissima e strettissima camicetta bianca permetteva di sbirciare al povero avventore quale ero io nella scollatura generosamente offerta. I bottoncini perfidamente lasciati aperti sul davanti permettevano di intravedere un pochino del piccolo reggiseno bianco che la giovane donna indossava sotto. Probabilmente era la parte superiore del bianchissimo costumino che Simonetta aveva già scelto per il pomeriggio al mare. Un bianco che ben si adattava ad i cortissimi e candidissimi short che pure indossava e che ammiravo mentre lei, giratasi verso la macchina del caffè, pure maliziosamente mi offriva in visione in primo piano. Simonetta aveva un culetto da urlo e il segno appena visibile dello slip sotto gli short pure bianchissimi completava l’opera.

“Ti vedo in forma smagliante! – le dissi facendole intendere quanto il maschietto che c’era in me apprezzasse quella vista che lei gentilmente mi offriva – Pronta per il mare?” “Sì, sì… Si vede? – rispose lei divertita mostrandomi la schiena mentre era in attesa che il mio espresso nero nero fuoriuscisse tutto dalla macchina del caffè – Con questo sole sarebbe un delitto non approfittarne!” “Bikini bianco? – le chiesi provocatoriamente – Sbaglio?” “Si vede anche questo? – rispose subito lei allargando immediatamente per un attimo le dita di una sul lato b che ben sapeva di esibire – Hai scoperto anche il colore di quello che indosso sotto?” “Certo! Sono un cultore degli indumenti intimi femminili! Soprattutto se portati bene. E tu lo fai indubbiamente… Soprattutto quel piccolo reggiseno bianco che indossi oggi!”

“Adulatore e guardone… – mi sussurrò lei per non farsi sentire dagli altri clienti e mostrandomi per un attimo la lingua – Mi pare di capire che ti piace il bianco…” “Moltissimo” “Anche a me, sai! Anche se…” “Anche se? – perseverai in quella conversazione che mi sembrava stesse diventando sempre più intrigante – Anche se che cosa?” “Beh, bisogna stare un po’ attente alle dimensioni del bikini bianco. E poi, se è particolarmente soffice e leggero come il mio, è necessario saperlo portare. Essendo bianco e molto leggero si possono offrire involontariamente certi spettacolini… In particolare quando si esce dall’acqua! E soprattutto se fredda…” “Dici, Simonetta?” “Dico, dico… E voi maschietti siete al mare tutti degli incorreggibili guardoni e non aspettate altro che certi spettacoli vengano offerti gratuitamente ed involontariamente da qualche donna un po’ ingenua e sbadata!” “O forse un po’ esibizionista? – contrattaccai subito io – Si mostra solo quello che si vuole mostrare…” “Ma Fabio! Non siamo mica tutte puttanelle! O perlomeno non siamo tutte fotomodelle!” “Scusa, Simonetta! Deformazione professionale… – la interruppi ridendo – E tu, Simonetta?” “Io cosa? – mi chiese lei torva porgendomi la tazzina di caffè – Cosa intendi dire?” “Sei carina e sai anche di esserlo…”

“E allora? – mi riplicò subito appoggiandosi le mani sui fianchi con aria da sfida – Io non sono proprio una sgualdrinella e sono piuttosto timida in certi casi!” “Non avevo dubbi! – le sorrisi fissandola negli occhioni verdi spalancati – Quindi… ” “Fabio! Non ti capisco…” “Sicura di non capirmi? – continuai con voce un po’ melliflua e suadente… – Ad una bella donna che sa di essere bella piace essere guardata ed ammirata… E’ normale anche essere un po’ esibizionista… Anche a te piace talvolta provocare e causare a noi poveri maschietti reazioni un po’ particolari ed incontrollabili!” “Ma Fabio! Cosa dici! Lo sai bene che mi imbarazzi nel dirmi certe cose…”

Rimasi per qualche istante in silenzio. Fu lei a riavvicinarsi e con la scusa di ripulire il bancone riprese la conversazione poco prima interrotta un po’ bruscamente. “Ma tu… – mi sibilò a voce bassa per non essere sentita dagli altri presenti – Ma tu mi dici sempre certe cose… Non sono abituata a sentirmele dire così… Non sono una tua modella! Mi imbarazzi un po’! E poi io sono fidanzata e tu sei sposato!”

“Ma va’! – la interruppi prendendola di nuovo in giro – Non me ne ero proprio accorto!” “Uffa! Non prendermi sempre in giro! Lo sai bene che sono fidanzata… Ma sai anche che lui non è carino con me e non mi presta le dovute attenzioni che ogni donna desidera da parte del proprio uomo! Pensa solo al calcetto! Non capisco certe volte gli uomini…”

“Sei insoddisfatta, tesoro?” “Beh, insomma… Non proprio insoddisfatta…. Ma sì, Fabio sono annoiata e vorrei talvolta provare qualche nuova emozione che lui non sa proprio darmi in questo momento. Avrei bisogno di evadere e di un uomo vero! Non di un bamboccione come è lui adesso. Non so proprio perché lo dico a te… Ora, qui…”

“Fai spesso l’amore con lui?” “Ma dài, Fabio… Non chiedermi queste cose!” “Allora? – insistetti volutamente allora io – Lo fai o no?” Lei abbassò lo sguardo e, nonostante l’abbronzatura, non riuscì a nascondere tutto il rossore del suo volto. “No, uffa! No Fabio! Non ho proprio più voglia di farlo con lui! Anche perché lui predilige sempre e solo le solite porcate. Che devo fare sempre io, naturalmente… E poi lui è sempre tanto stanco… E fa fatica… Non farmi dire anche i particolari! Tu, come uomo, li immagini…”

Lei sbuffò di nuovo, si bloccò e scappò via. Non avrebbe voluto confessare proprio a me che al suo uomo non si rizzava più l’uccello! Io pazientai sapendo che sarebbe tornata presto.

Passarono due minuti e fu di nuovo davanti a me. Sentii il suo profumo che per un istante mi inebriò. “Se proprio un birichino, tu… Sai toccare le corde giuste ed individuare i punti deboli di una donna. Insomma, sei un uomo maturo e di una certa esperienza. Si vede sai che ci sai fare con le donne… Eccome ci sai fare! Sai provocare proprio per bene! Anche se mi sembra che tu sia un po’ troppo sporcaccione per me!”

“Oh no! – replicai subito incoraggiato da quelle parole che mi avevano inorgoglito perché dette da una giovane e bellissima donna quale era Simonetta – Mi piace solo il bello e quando lo trovo lo voglio avere!” “Mmm… Capisco… Sei sbrigativo, tu! E vai subito al dunque…” “È un difetto? – la interruppi – Sono un uomo e so quello che voglio!” “L’avevo capito, uomo!” “Ti spaventa quest’uomo, Simonetta?” “Un po’… Io ho solo 25 anni. Tu ne hai quasi il doppio ed io mi sono relazionata solo con ragazzini della mia età. Penso che un uomo come te abbia esigenze e pretese ben diverse da quelle di un ragazzino della mia età. E’ molto più facile per me gestire un mio coetaneo! In tutti i sensi! Ho invece paura che gli uomini maturi ed esperti come te siano molto smaliziati e probabilmente abili ad ottenere quello che vogliono da una giovane donna come me! Capito? Sbaglio?”

Quelle parole espresse con sincera preoccupazione dalla giovane donna mi fecero intendere che proprio Simonetta sarebbe stata senza dubbio la mia prossima modella. Era solo questione di tempo. Giorni? Ore? Non lo avevo ancora capito e lasciai fare a lei. Io ci avrei pensato dopo e già ben sapevo cosa avrei voluto ottenere dalla bella biondina in quel momento tanto annoiata ed insoddisfatta del suo morosetto. Ma tanto bambina non lo era proprio più! Anzi era già una splendida donna! Già fatta e ben matura per essere colta. E la sua insofferenza verso i ragazzini suoi coetanei che la circondavano ne era la prova! Come la sua bramosia per nuove esperienze…

Fu proprio lei a proseguire nella conversazione che si sarebbe per lei dimostrata molto pericolosa e compromettente. Proprio come io me l’aspettavo e speravo. “Ma tu, Fabio, sei proprio un bel birbante! Ti piace incuriosire le donne e farti pure desiderare. È da un paio di settimane che mi tiri pacco.”

“Al mare? – le chiesi con noncuranza – Sono stato molto impegnato in questi giorni…” “Lo immagino, come! Le solite clienti assillanti! E scommetto tutte bisognose di fototessera? Come quella che ho visto ieri pomeriggio salire da te?” “Ehi, mi controlli? – le chiesi ridendo di gusto pensando alla signora Rossini che mi aveva fatto visita il pomeriggio prima – Non lo fa mia moglie! Sei gelosa?” “No, no. Non sei mica il mio uomo! – rispose ridendo questa volta lei di gusto – Non ne avrei proprio il motivo se fai sesso con una delle tue clienti! O modella…”

Ritenni fosse però il momento giusto per contrattaccare ed affondare. “Non hai ancora risposto alla mia prima domanda, tesoro… – le chiesi fingendo noncuranza per le sue allusioni alle visite femminili nel mio studio – Ricordi?” “No! – rispose subito lei mentendo e guardandosi attorno con una certa preoccupazione temendo qualcuno potesse sentire quella sua conversazione così privata con un uomo – Quale domanda?” “Se ti manca il sesso… E se avresti voglia di farne…”

Rimase per qualche istante in silenzio. “Certo che mi piace fare l’amore! – sbottò poco dopo – Sono giovane ed ho anche una certa voglia di farlo. Ma mi piace concedermi al momento giusto ed all’uomo giusto! Non lo faccio mica con tutti, io!” “E il tuo lui non lo è più?” “No, assolutamente. Te l’ho detto. L’ho praticamente scaricato chiedendogli una pausa di riflessione! Si dice così, no? Si consoli con il calcetto e con l’autoerotismo! Con me, no!”

“Mi dispiace, Simonetta! – le dissi mostrandole tutta la mia comprensione – Sei una splendida ragazza e sembri fatta per essere amata e per far felice un uomo! Puoi ben immaginare come!” “Come se ruffiano! Ma forse è colpa mia perché ti sto solo annoiando con le mie paranoie da ragazzina insoddisfatta ed infelice… Per te probabilmente sono solo una bambina viziata che ha sempre avuto quello che ha voluto! Mi sono sempre preso i ragazzini che io avevo voluto e li ho sempre poi scaricati io dopo averli usati!”

“No, no! Perché mi dici questo?” “Perché mi snobbi, ti diverti a provocarmi ed a prendermi in giro! Oh, certo! Tu sei abituato alle signore! Alle quarantenni che vengono a farti visita nel tuo studio…”

Colsi la palla al balzo. “E tu, allora? Perché non lo fai? – la rimproverai bonariamente – Non avrai mica paura!” “Paura? Perché dovrei averne? Sono anch’io una donna, come tutte le altre! Sono maggiorenne e, se ti interessa, prendo anche la pillola. Non si sa mai! Con il moroso che mi ritrovavo… Una bestiolina che non sapeva proprio controllarsi e non sapeva neppure mettersi un preservativo sul suo pisellino! Pure piccolino, oltre che perennemente affaticato…”

“Capisco! – la confortai e proseguii cogliendo la palla al balzo – Ma credimi, Simonetta, non ho alcun dubbio! Sul tuo essere donna e in particolare sulla tua femminilità. Non è certo colpa tua se il ragazzino è mezzo impotente! E sono sicuro che ti troveresti perfettamente a tuo agio anche nel mio studio fotografico…”

“Dici? – mi chiese ancora lei sinceramente incuriosita – Ma tu, uffa, se non ti dispiaccio perché non sei mai allora venuto a trovarmi al mare. Ci vieni oggi? A chiacchierare, anche… Io ci vado e se vuoi ti aspetto. Ed oggi ho anche tutto il pomeriggio libero, sai.. E stasera lui è a calcetto! Potremmo anche stare insieme un po’ più a lungo e tu, se ben ricordo, devi ancora spiegarmi il motivo del comportamento strano che certi uomini hanno con le loro donne. Al mare in particolare, ma non solo… Ricordi?” “Topless sì o topless no in pubblico? – le chiesi per rinfrescarmi la memoria – In sua presenza o no?” “Esatto! Vedo che ricordi bene certe cose! Quelle che ti intrigano… Ti aspetto, allora? Io vado nella spiaggetta più lontana e riparata dello stabilimento. È poco affollata e particolarmente tranquilla…”

“Va bene, bimba, questa volta te lo prometto. E tu?” “Io cosa?” “Non mi prometti nulla?” “Dovrei prometterti qualcosa?” “Perché no?” “Ti ho detto già abbastanza, mi pare… – mi sussurrò lei mostrandosi quasi pentita delle cose che mi aveva appena detto – Ti ho addirittura invitato a venirmi a trovare al mare!” “Non sono un ragazzino, io…. – le ripetei mostrando un po’ di fastidio – Tu lo sai bene!” “Lo so, lo so… Immagino quali potrebbero essere i motivi che ti spingerebbero a venirmi a trovare….”

Sicura di immaginarli tutti?” “Alcuni sì…” “Ad esempio? – insistetti nell’improvvisato interrogatorio – Ti imbarazza dirmene almeno uno?” “Un po’…” “Uffa, Simonetta! Vuoi che venga al mare?” “Ok, ok… Ma non mi piace dire certe cose qui, mentre lavoro! Insomma… Ti andrebbe di vedere il mio bikini bianco… E’ piccolino, sai…. Insomma ti piacerebbe vedermi in costume da bagno! Sei curioso di sapere come sono fatta! Sbaglio?”

No, Simonetta. Non sbagli. Ma non solo quello vorrei vedere!” “Ma Fabio! – mi rimproverò subito lei guardandosi di nuovo attorno temendo che qualcuno avesse sentito – Parla piano! Non mi sembra che questo sia il posto adatto per dire certe cose!” “Tu le hai dette, Simonetta!” “Sì, volevo sfogarmi un po’…. In particolare l’altra volta. Ma tu oggi mi dici certe cose…” “Quali cose?” “Uffa, Fabio, non fare così. Così mi imbarazzi ancora di più!”

Io sorrisi e finsi di voler pagare il caffè. Lei si riavvicinò immediatamente. “Dimmi però sottovoce almeno cosa vorresti vedere ancora! – mi sibilò piano piano tutta rossa in volto – Sei cattivo…. a non dirmelo!” “Mi piacerebbe vederti anche senza costumino!” “Ma Fabio! Mi vorresti vedere proprio nuda? – mi sussurrò pianissimo terrorizzata di essere sentita e diventando ancor di più tutta rossa in volto – Oh Fabio! – ripetette con crescente ansia – Mi vorresti proprio tutta nuda?” “Sì, Simonetta! Lo sai bene! E sai bene quale sia il mio lavoro! Sì, ti voglio anche nuda! Devi essere splendida senza nulla addosso!”

Lei mi fece un sorrisetto di circostanza per non insospettire i vicini. Si allontanò un attimo per servire degli avventori ad un tavolino lì vicino.

Ma ritornò quasi subito vicino a me. Era agitatissima. Le mie parole l’avevano indubbiamente intrigata e turbata. Ma anche indubbiamente eccitata!

Ma Fabio! – mi bisbigliò guardandosi sempre attorno – Cosa mi dici! Tu sei un po’ matto! Mi fai però andare in confusione, così!” “Vuoi che venga al mare? – la interruppi di nuovo – Sì o no?” “Sì, Fabio, lo voglio…. Sarei felice che tu venissi… Lo vorrei proprio…” “Ti vorrei sorridente, disponibile e consapevole di quello che potrebbe anche succedere dopo…” “Ma uffa! Tu sai bene che io lo sono già! Ma tu, uffa, non spaventarmi ancora di più!” “Mi aspetto un sì…. Non piagnucolare come una ragazzina vergine! Sei una donna!” “Ma Fabio! Non maltrattarmi! Non l’hai ancora capito? – bofonchiò Simonetta – Devi proprio sentirtelo dire? Ti ho detto che non rientro qui dopo la pausa pranzo e che sono libera tutto il pomeriggio e, se ti va, anche la sera… Il moroso non c’è più e comunque è al calcetto anche stasera! Sono stata chiara? Ma uffa! Cosa mi fai anche dire! Ma Fabio, tutto dipende comunque esclusivamente da te. Se ti comporti bene e se mi fai superare certe piccole paure…. Io sono giovane e parecchio inesperta in certe situazioni… Sono però anche stanca del ragazzino ed avrei voglia di un uomo vero. Tu lo sei, mi sembra… E lo so bene cosa una donna deve fare in certe casi… Mi tu mi aiuteresti, Fabio?”

Io le sorrisi, annuii e con lo sguardo che le mandai la rassicurai. “Me lo prometti? – aggiunse ancora lei – Io mi fido di te, uomo…”

Scappò via tutta rossa in volto per quello che mi aveva appena detto e solo dopo avermi rifatto un gran sorriso.

Ero soddisfatto e fiducioso, anche se mi resi subito conto che Simonetta avrebbe dovuta essere aiutata.

Uscii anch’io dal bar e mi diressi allo studio. Mi aspettavano alcune ore di lavoro. Pomeriggio e sera sarebbero invece stati dedicati allo svago. Sempre se Simonetta si sarebbe dimostrata disponibile a giocare con me. Come volevo io! Le premesse c’erano tutte.

Non presi l’ascensore per sostituire con i gradini dei cinque piani dello stabile il mancato step della palestra.

Appena entrato in casa sentii forte il desiderio di rilassarmi un po’. Aprii l’impianto stereo che avrebbe dovuto farmi compagnia per tutta la mattinata. Le note di Vasco invasero lo studio. Non aspettavo visite e mi misi comodo. Mi spogliai completamente. Rimasto nudo iniziai a giocherellare con il mio uccello perennemente in tiro. Ebbi un forte desiderio di autoerotismo. Avrei avuto bisogno di sfogarmi e una sega mi avrebbe aiutato un po’. Ma ritenni più giusto fermarmi ai pensieri e mantenere intatto il mio… carico esplosivo. Avevo il sospetto che una donna ne avrebbe molto presto sperimentato gli effetti devastanti. Tutti solo per lei! Io ero pieno di voglia, di liquido seminale ed ero pronto ad esplodere! Non sarebbe stato facile per una donna subire tutta quella mia manifestazione di mascolinità! Insomma! Chissà che sborrate avrei fatto dopo tutte quelle emozioni vissute con Simonetta! Soprattutto se la femminuccia che si sarebbe impegnata a farmi raggiungere l’orgasmo finale fosse giovane! E la dolce Simonetta lo era e per sua ammissione non era proprio abituata a gestire un maschio molto più esperto di lei e soprattutto molto, molto esigente! Con una giovane donna quale era lei e che a quell’uomo aveva anche fatto quelle velate promesse!

continua

 

Qualsiasi commento e giudizio sarà gradito. mikimarkfc@libero.it

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