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Racconti di Dominazione

La Bidella

By 11 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

LA BIDELLA.

 

 

 

Eccola li, dall’altra parte della strada , cammina regalando brevi occhiate snob, le palpebre mezze socchiuse l aria di una dea che onora il pavimento del suo passaggio.

Mi chiamo massimo lavoro in un negozio su strada di fronte ad una scuola elementare dove lavora anche LEI. L’oggetto segreto dei miei desideri, LA BIDELLA, sarà il connubio tra il suo lavoro e il suo essere che mi attira o il suo fisico ancora molto piacente fatto stà che non appena la vedo uscire per andare a fare compere interrompo qualsiasi cosa stia facendo per uscire fuori a fumare e godermi il suo corpo.

Lei come dicevo avrà una sessantina di anni molto ben portati ,circa 1,60 una montagna di capelli ricci castano chiari , un nasino che punta verso l’alto , un bel seno una terza scarsa direi , un bellissimo fondo schiena leggermente sporgete che ondeggia come un amaca al vento e splendidi piedini sempre su tacchi alti .

La osservo ormai da un annetto senza mai aver provato nessun tipo di approccio, lei sempre distaccata e altezzosa, io sempre troppo preso e impaurito dalla sua reazione (oltre alla paura che potesse raccontare alle varie mamme – che sono anche mie clienti- del mio tentativo) finchè la divina provvidenza sempre in agguato a suggerir occasioni non fa la sua parte.

Era un primo pomeriggio di aprile, giornata calda ed essendo dovuto rimanere anche a pranzo a causa di un fornitore che doveva farmi visita decisi di lasciare la serranda a mezz’asta con le luci spente ed allontanarmi a prendere una macedonia da consumare al negozio.

Il bar non è lontano per cui a piedi fumando una sigaretta mi avviai quando sento un bisbiglio che richiama la mia attenzione e cercando di rintracciare la provenienza mi avvicino verso un parcheggio e dietro l unica macchina parcheggiata scorgo l’ondeggiare di quella splendida e inconfondibile chioma accovacciata tra il muro e lo sportello.

Con la bocca spalancata e la sigaretta pendula incollata al labbro inferiore con uno sguardo da deficiente vedo proprio LEI……COMPLETAMENTE NUDA ……o mio dio la mia testa era un frullatore di pensieri che si ricorrevano e andavano dal “scemo reagisci e cancellati quello sguardo ebete” al “cavolo ho vinto al superenalotto e nessuno me l ha detto”.

Anche il mio “socio” aveva pensieri suoi e sicuramente piu chiari dei mei visto che immediatamente da sotto i jeans s’era messo sull attenti reclamando la sua voglia di guardare.

Mentre cercavo di riprendermi LEI con uno sguardo furente mi riporto’ alla realtà:

  • ma cosa fa, ha visto abbastanza e pensa di aiutarmi o devo farle pagare un supplemento?

Wow la sua lingua era più altezzosa del suo sguardo , non credevo.

Comunque riavutomi più per merito della sigaretta( che nel frattempo consumandosi mi stava bruciando la barba) che del rimbrotto, con aria ancora più stupida chiedo

  • scusi certo cosa posso fare?

  • ma lei è stupido o cosa? Sono nuda non vede? Il vestito si era incastrato nello sportello e per errore ho chiuso lasciando la borsa dentro e girandomi di scatto per riparare all’errore si è strappato tutto. CAZZO MI TROVI QUALCOSA PER COPRIRMI.

Gesu’ la sua lingua era veramente tagliente , si forse io ero un po imbambolato ma cavolo stavo anche cercando di aiutarla però.

Le dissi che avevo dei teli da imballaggio nel negozio e che potevo prenderli e coprirla con quelli scortandola fino al negozio poi da li avremmo deciso come comportarci .

  • BASTA CHE SI SBRIGA.

La mia eccitazione si stava mischiando ad una pazza voglia di farle pagare quell’atteggiamento e cosi mentre mi dirigevo verso il negozio cercavo di elaborare qualche idea su come farla capitolare.

Trovati i teli neri mentre tornavo al parcheggio attivai la videocamera del cellulare disattivando l audio e lo misi nel taschino della maglietta con l’obbietivo rivolto verso l esterno e tornai da lei , mentre continuava ad agitarsi e blaterare di rabbia io me la ridevo pensando alle splendide riprese che si componevano nel cell, una volta che fu soddisfatta del camuffamento ci avviammo verso il negozio da dove poteva chiamare qualcuno a casa che potesse aiutarla, non c era molta distanza da coprire circa una quindicina di metri e nonostante in giro non si vedesse anima viva lei si muoveva quasi correndo sui suoi zoccoli alti e il vestito di plastica improvvisato che la fasciava completamente mi regalava delle magnifiche visioni del suo culo tanto che l erezione ora dava piu scosse di dolore che di piacere.

Finalmente arrivati a destinazione però la sua cieca fretta la fece ruzzolare su una buchetta e prendere una storta alla caviglia, venni di nuovo in suo avviso e per la prima volta da quando la osservavo mi parve veder crollare quella sua spocchia tanto che nell’aiutarla a rialzarsi mi azzardai a dire – beh sta diventando un abitudine la sua ha proprio bisogno di un sostegno.

La frase sembrò averla particolarmente turbata leggevo ora una piu umana insicurezza nei suoi occhi e forte rabbia sulle sue labbra ma non disdegno’ in nuovo aiuto.

Entrammo chiusi la porta a chiave e tirai un altro po più giù la serranda dicendole che cosi poteva stare un po piu libera senza essere vista dato il caldo quella plastica addosso non doveva essere il massimo .

Gradi’ la premura e tolse il telo si mise a sedere tutta nuda su una sedia e si rimise a mo di coperta il telo almeno sulle parti intime.

Andai al bagno e fingendo di cercare una cosa guardai il filmato realizzato , era veramente bella tutta nuda e ancora piu eccitante nel suo tentativo di conservare quell’aria superiore che invece veniva meno al ogni minuto che passava in quella situazione, ne sarebbe uscito un bel filmatino, presi un disinfettante gel dall’armadietto ed incastrai il cell in modo che potesse continuare a riprendere e tornai da lei con il gel ed un bicchiere d’acqua.

Glielo porsi in modo un po brusco e mi inginocchiai davanti a lei , mi guardava come un animale che non sa se prendere o no il cibo dalla mano di un uomo ma poi cominciò a bere lentamente con gli occhi incollati a me per vedere cosa avevo in testa e cosi con movimenti lenti per non spaventare la preda allungai la mano verso la caviglia dolorante dandole spiegazioni a voce del mio atteggiamento per rassicurarla e infatti lei non si rirtrasse.

Tirai su la gamba tolsi lo zoccolo e versai un po di gel sulla caviglia, il freddo gel la fece sussultare un po e tento di ritrarre il piede ma ero preparato alla reazione e la bloccai dal tallone cominciando con l altra mano un lento massaggio partendo dalla caviglia verso le dita del piede, chiuse un po gli occhi godendosi il fresco massaggio, il suo profumo di femmina comincio a pervadermi la testa avevo voglia di morderla e temevo che il bozzo sui pantaloni potesse esplodere da un momento all altro, comiciai a pensare a quanti modi diversi avevo immaginato di possederla ed ora era qui, l’avevo a pochi centimetri da me avevo il suo bellissimo piede in mano e lei era nuda in un luogo chiuso ed isolato, decisi che era ora il desiderio era troppo ed avvicinai alla bocca il suo piede e cominciai a succhiarlo e leccarlo, non capi’ subito cosa stessi facendo era ancora rapita dal massaggio ma quando apri’ gli occhi tentò l ultima occasione di riprendere il suo ruolo di dea scattò in piedi e cominciò ad urlare

  • come ti permetti maniaco io ti denuncio ti distruggo vedrai quando lo racconterò

  • brava brava la mia zoccola racconta tutto racconta in giro di come eri tutta nuda fuori da una scuola elementare , racconta di come mai eri ancora nuda in un negozio (ripresi il cell nel frattempo e feci partire il filmato) pensa che bello quando le mamme la direttrice i bambini la tua famiglia vedranno questo video , pensa a chi daranno credito .

    Le scene andavano avanti lei era livida di rabbia, cominciò a realizzare che le prove in effetti erano tutte contro di lei ,cercò di recuperare contegno e cambiò strategia e con voce molto suadente e comprensiva cominciò a dire:

  • mi scuso per la reazione allora veniamoci incontro io dimenticherò il suo comportamento e lei cancellerà il video mi sembra che cosi’ possa andare no?

  • (era fatta. Era mia. Era ora di cambiare regole) ma che dici zoccola ti piacerebbe eh? Ahahahha finora sebbene la mia gentilezza ti sei comportata come un troia mi hai trattato male, mi hai minacciato e ora fai la gattina? Ahahahha farai la gatta quando e se finirò con te . E quindi nuove regole zoccolona , 1° per te da ora in poi saro’ il padrone, 2° il video resta e ne spedirò una copia ogni volta ad una persona diversa per ogni volta che non sarai ubbidiente a cominciare da quel cornuto di tuo marito, poi agli amici di tuo figlio poi alle tue colleghe e cosi’ via finche tutto il mondo non ti conoscerà per quello che sei. 3° dovrai darmi il tuo numero e quando chiamerò dovrai sempre in qualsiasi momento essere pronta.

    Immaginai il turbinio di pensieri che in quel momento dovevano passarle per la testa, l idea del suo mondo che improvvisamente si sgretolava la paura di perdere la faccia la famiglia ed il lavoro la gettò improvvisamente nel vuoto piu totale . Si buttò per terra e cominciò a piangere capendo c he ormai non aveva piu potere. ERA MIA, LA DEA ERA MIA.

Mi sentivo come un bambino che dopo tanto desiderare il suo giocattolo finalmente l aveva ottenuto, non sapevo da dove iniziare e sopratutto non credevo che la potessi ottenere in questo modo, decisi quindi di iniziare da piccole cose per vedere effettivamente quale e quanto potere realmente avessi su di lei .

  • Alzati!

  • Ti prego…..

  • non sono stato chiaro prima per te sono padrone

  • ALZATI

    con enorme riluttanza si tirò su, tremante, rassegnata, con gli occhi persi a cercare un punto di riferimento .

  • Fai un giro su te stessa, voglio godermi il mio acquisto

    l’appellativo fu un altro schiaffo alla sua stima, si concretizzava sempre piu la consapevolezza della sua nuova condizione,comunque girò, lentamente con incertezza cercando di non cadere per la caviglia dolorante,era meravigliosa ammiravo e bramavo quel corpo ma sopratutto quello spirito cosi guerriero, uno zoccolo si ed uno no sembrava una ballerina da carillon, aspettai che fosse di spalle

  • fermati

    si ferma, le braccia lungo il corpo i capelli sulle spalle sembravano un cappuccio, mi avvicinò lentamente gustando quei secondi che come un antipasto mi preparavano alla vera libagione.

    Ormai a contatto col suo corpo ebbe un fremito ma non voleva concedermi un altro punto e rimase immobile, la mia mano correva sul suo ventre e tremava piu di quanto tremasse lei, salii fino al seno e annusavo il suo collo, la mia eccitazione era alle stelle e partiva dal petto pompando una quantità di sangue che mi spaventò,il suo capezzolo era turgido tra le mie dita e l’odore della sua pelle era qualcosa che annebbiava i sensi e la ragione , morsi il lobo dell’orecchio, lei una statua di sale,

  • vedrai per quanto tu possa rimanere ora immobile io ti piegherò e vivrò solo per vederti pregarmi

  • puoi avermi solo cosi’ – PADRONE – ma non sperare di avere niente di piu che il mio corpo.

    eccola là la mia amazzone ora la rivedo,combattiva altezzosa , come in una vera battaglia sacrifica il sacrificabile per farti sapere che la vera vittoria la tiene per lei e te lo sottolinea con quel padrone detto per beffa .

  • Vedremo , vedremo…….. per ora sei solo un oggetto e piu mi odierai e resisterai piu sarò felice di godermi il mio tempo con te.

    La mia mano intanto continuava a scoprire la mia nuova america, scesi fino alle sue grandi labbra, ricci… anche li….. , meraviglioso sembrava la criniera di una leonessa come la criniera di davide, vediamo di verificare.

  • Domani troverai sul parabrezza della tua auto una busta, la aprirai, se le istruzioni che ti do ora non saranno eseguite a dovere ne arriverà una uguale a tuo marito, verrai qui da me alle 9.00 esatte non dovrai indossare intimo di nessun tipo e ti voglio completamente depilata, COMPLETAMENTE, entrerai chiuderai la porta a chiave verrai dietro nel magazzino ti spoglierai mi troverai seduto mi slaccerai i pantaloni tirerai giu i boxer e mi farai un pompino e bada che sia fatto con maestria.

Si girò mi guardò con uno sguardo carico di odio feroce ma capi’ che non stavo scherzando

  • SI PADRONE

    la mia mano tra le sue cosce intanto titillava in clitoride e si era inzuppata

  • sei bagnata troia

    se ne rese conto troppo tardi, concentrata a non lasciarmi varchi nell anima aveva perso il controllo del corpo ed ora anche lui era un mio alleato, le cosce si erano aperte per favorire il mio lavoro ,le guance si erano colorate di piacere e lo sguardo ora era piu appannato ,l’altra mano era salita fino alle labbra e ne seguiva il contorno la sua lingua giuzzò fuori a saggiare la mia pelle , la portai vicina all orgasmo e quando le sue suntuose cosce cominciarono a pulsare di piacere pronte a liberare un orgasmo mi fermai al suo sguardo carico d’odio s aggiunse ora una fortissima delusione.

  • Non dovrai combattere contro di me ma contro il tuo corpo , questa guerra ora è dentro di te ,buondivertimeto

  • si….padrone…

  • ora vattene

  • non ho la macchina…padrone…

  • macchina? Prenderai l’autobus cosi vestita vedrai quanto sarai desiderabile.

    Andò via, chissa’ come sarebbe stato il giorno dopo.

piu di 2600 visite ma nessun commento sono un po deluso forse è meglio che mi fermi qua

Ore 7.00 la svegli mi ricorda che tra poco avrò la prova che non ho sognato, doccia colazione e parto, sarò solo tutto il giorno quindi mi avvio prima per preparare la scena.

Tolgo l’antifurto lascio la saracinesca mezza abbassata le luci spente spruzzo un deodorante d’ambiente, sembro un ragazzino al primo appuntamento tante accortezze solo per poi trasformarmi in tuttaltro, sembra impossibile come ci fa sentire una donna.

È tutto pronto manca solo il tocco finale, la sua macchina è parcheggiata la scuola apre molto presto per le pulizie senza farmi notare lascio una busta con la foto sul parabrezza e ci scrivo sopra – PUBBLICITA’- per non attirare curiosi, rientro attacco le chiavi alla porta piazzo il mio fedele cellulare pronto a riprendere e mi siedo comodamente dietro il magazzino.

  1.  
    1. la porta si apre il mio cuore sembra un martello pneumatico e il mio socio un vulcano, la porta si chiude, ho i palmi delle mani sudati ma non voglio farle vedere il mio desiderio, mi trattengo, sento i passi dei suoi tacchi sul pavimento – sto impazzendo, vorrei correre di la e baciarla, ma voglio che sia lei a deriderarlo – la sua figura finalmente si staglia davanti a me la fioca luce della abat-jour ne disegna i contorni ha un camice grigio scuro con bordini verdi le mani in tasca, i primi tre bottoni aperti sul magnifico seno, e poi tacchi, tacchi fini alti dorati, i capelli sono legati a formare una coda che mi fa venire in mente una marea di giochi.

      Non parla ma si slaccia gli ultimi bottoni e lascia cadere per terra il camice….si è depilata, con enorme cura e sarà la luce ma mi sembra di vedere riflessi tra le grandi labbra il clitoride sporge come un pulsante, è una visione che toglie il fiato ed è eccitata non lo ammetterebbe mai ma si vede i suoi occhi provano a guardare con disprezzo ma per chi? Per il suo aguzzino o per il suo stato? Si è dovuta piegare al volere di un altro si è dovuta tagliare quella chioma meravigliosa e profumata ma sopratutto è venuta qui senza passare a prendere la foto sulla macchina….

      si avvina con le movenze di una pantera e mentre avanza si mette a quattro zampe ondeggiando quel meraviglioso culo i suoi occhi mandano lampi che dicono tutto.

      – buongiorno padrone

      comincia a slacciare i pantaloni la osservo il seno ballonzola ad ogni movimento i capezzoli sono turgidi .potrei venire gia cosi ma mi sforzo di pensare a scene di paura per distrarmi,tira giu i pantaloni alle caviglie e fa scorrere il palmo della mano sui boxer, è lenta nel farlo millimetro dopo millimetro, per un momento mi sento io la preda e lei gode anche di questo, il mio cazzo preme e reclama la sua parte le sue labbra si piegano in un sorriso segreto è felice dell effetto che fa è donna nel sentirsi cosi apprezzata.

      Tira giu i boxer e si lecca il palmo della mano e la passa su tutta l’asta lo bagna lo scappella e lo avvicina alle labbra , tira fuori la lingua e comincia a tracciarne la forma lappando ,il cervello mi si spegne un blackout potente la vista si offusca dalla sua lingua mi arrivano al petto frecciate di calore da lasciarmi senza respiro mi sento come fossi sotto 3 metri d’acqua i polmoni chiusi , mi sta uccidendo di pacere ….poi improvvisamente fuoco .

      La sua bocca mi ingoia in una frazione di secondo comincia un su e giu che si alterna nel tempo, veloce lenta veloce immobile, prego qualuque dio del cielo di uccidermi ora, chiudo gli occhi apro le labbra cerco di riprendere il controllo almeno della respirazione.

      Comincia a passare la mano tra lo scroto e il mio sedere e ingoia un testicolo l altra mano continua a segarmi e bagnarmi va avanti per dieci minuti buoni poi quando capisce che è il momento di essere premiata spalanca le fauci e si lascia spruzzare in faccia .

      Sono in estasi, ripulisce tutto mi guarda con un intensita’ piu forte di quella che ha messo nel pompino

      – cosa posso fare ancora per il mio padrone?

      Mi spiazza, non ci credo , troppo facile sta meditando qualcosa ma il piacere che mi ha regalato mi fa abbassare un po la guardia .

      – vai via, e non credere di aver vinto

      sorride

      – hai preso la foto?

      Tentenna

      – no?

      Si imbroncia

      – chissà veramente chi sta vincendo questa guerra.ti pare? Dovresti chiederti come mai ti sei precipitata qui e non ti sei minimamente preoccupata di andare a prendere qualcosa che potrebbe rovinarti.

      Ancora quello sguardo di odio

      -ahahhahhaha vattene sei cosa mia ormai. Domani è sabato io non lavoro, tu dirai che devi finire le pulizie e sarai via tutto il giorno ti verro’ a prendere qui davanti . Ah e preparati , perche mi implorerai di essere mia.

 

Sabato mattina ore 7.30 la mia auto è ferma all’ingresso di una scuola deserta e chiusa, lei arriva si guarda velocemente intorno e scende a razzo per entrare nella mia ,ha un non so che di raggiante il gioco comincia ad integrarla,al di la del suo apparire chissa quanto era che non viveva una situazione cosi forte

-buongiorno padrone

senza attendere risposta si getta con il viso tra le mie gambe e comincia a lappare il mio cazzo dal tessuto del pantaloncino.

È stata bravissima non mi aspettavo tanto ma ogni suo regalo mi mette in allerta, le carezzo i riccioli e lei comincia a succhiarmi le dita la sua lingua è bollente ,partiamo.

-dove siamo diretti padrone?

-al mare ti ho preparato una sorpresa

-poi potrò riavere i video?

Eccola la trappola ha pensato che con un paio di giorni pur dovendo sottostare avrebbe riottenuto la sua vita, decido di stare al gioco.

-facciamo cosi bagascia al termine della giornata io metterò su un tavolo il video ed un collarino e lascerò a te la scelta di cosa prendere.

  • grazie padrone

    fu abbastanza intelligente da non aggiungere altro sapeva di potermi innervosire e pregustava la libertà forse non ha neanche sentito l alternativa ma a me andava bene anche perchè me la rendeva al momento piu docile.

    Arrivati a destinazione le speigai che la casa era di proprietà di una donna dalla quale andavo quando volevo del sesso lontano da occhi indiscreti.

  • Ma padrone tu non sei single?

  • Io si ma la proprietaria di casa no.

  • Ora indossa questi prima di scendere

    le allungai una busta da lettera che lei guardò con aria interrogativa e aprendola ne tirò fuori un collarino per cani nero con un anello in acciaio e due bracciali dello stesso tipo, mi lancio’ un occhiata ma poi decise che non era ancora il momento e il indossò.

    Provò a scendere ma la fermai

  • cosa fai?

  • Scendo padrone

  • forse non mi hai sentito ho detto indossa questi… e nient altro

  • ma ma

    le tirai uno schiaffo col dorso della mano

  • mi sembra che io stia gia dando troppe spiegazioni e troppo tempo ad una cagna.

  • Spogliati completamente scendi dall’auto mettiti a 4 zampe e quando mi avvicino a te scodinzola agitando il culo, non voglio sentire altro che un si padrone, se uscirà anche solo un fiato di piu pagherai caro tutto

  • ……si padrone…..

    fece esattamente quello che le avevo detto la guancia era molto arrossata e le uscivano lacrime non so se piu di rabbia o di dolore,mi avvicinai e timidamente comincio’ ad ondeggiare il culo ,la volevo distruggere dentro, demolire e ricostruire legai all anello un guinzaglio e mi accucciai vicino a lei

  • è vero che la mia cagnetta è contenta? È vero ? Fa vedere al tuo padrone quanto sei contenta dai

le lacrime aumentarono e la fronte si aggrottava di piu cercò di agitare il culo ancora di più ma nel frattempo io dalla tasca avevo tirato fuori un plug anale con coda e senza avvertimenti glielo conficcai a caldo dietro.

Cacciò un urlo improvviso cercando di portarsi le mani sul culo ma io la bloccai

  • cucciola ma che cane saresti senza una bella coda.

Lo dissi col sorriso piu grande che potei cosa che la fece infuriare ancora di più

  • brutto stronzo ,cazzo che male , bastardo io ti denucio

    io ridevo mentre imprecava la guardavo contorcersi e cercare di graffiarmi le feci segno verso il mio taschino e le dissi

  • di ciiiis ahahahah voglio vedere brutta puttana come spiegherai ora di trovarti al mare nuda con collare e coda nel culo ahahahahah agitati puttana agitati e vedrai come ti riduco.

  • Tu qua non conti niente sei meno di un cane randagio servi solo a farmi passare tempo e ora riprendi il tuo ruolo latrina

    le diedi un altra forte sberla che la fece capitolare sull erba si mise in posizione fetale e singhiozzando

  • avevi detto che mi avresti lasciato libera se avessi voluto…sei un bugiardo.

  • (altra sberla) mi pare che la giornata non sia finita guadagnati la paga se sentiro’ un altro fiato anziche un plug ti di infilo un braccio in quella fogna e ora non respisrare senza permesso e cammina.

    Ripresa la sua posizione al mio fianco a stento ci aviammo verso l’entrata della casa la chiave era nella toppa ed entrando una voce di donna dall’interno

  • amoreeeee siete arrivati finalmenteeee

    la cagna mi guardo’ dubbiosa e spaventata non credeva che la mia amica fosse in casa e probabilmente si stava chiedendo che ruolo avrebbe avuto in questo suo incubo .

    – contenta? Vedrai quanto costerà la tua libertà – e sorrisi.

    dalla scala del piano di sopra scese velocemente una figura di donna quando la cagna la vide diventò pallida e rimase a bocca aperta un terrore puro si dipinse sul suo viso gia sfatto nel trucco dalle sberle di prima .

Mara la mia amica era la rappresentante di classe della scuola dove lei lavorava.

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