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L’ordine di Giulia era perentorio e Marco si affrettò a eseguire, ormai aveva perso ogni velleità di resistenza ed era ben motivato a obbedire…
Entrò in camera e cominciò a togliersi i pantaloni, li piegò sulla sedia e gettò uno sguardo verso il mobile.
Il lubrificante era lì in bella mostra, Giulia l’aveva preparato. Sospirò e tolse anche i boxer, adesso il suo compito era lubrificarsi il buchetto posteriore. Cominciò con attenzione ma anche in fretta perché lei poteva arrivare da un momento all’altro.
Da poco non era più vergine, ma la giornata si annunciava comunque impegnativa e in effetti, lo sarebbe stata…
Giulia entrò e lo distrasse dal pensiero, lui la guardò e la trovò come sempre molto bella, attraente e sexy.
Lei era una bella mora, occhi verdi e curve pericolose. Aveva uno strano sorriso sulle labbra, un incrocio tra divertimento e perfidia.
Guardò Marco nudo dalla cintola in giù ed esclamò “forza in posizione, che aspetti?” Ale sta arrivando!
“Si padrona” E a quelle parole Marco si affrettò sdraiandosi sul letto a pancia in alto.
Lei aprì il cassetto e tirò fuori dai vari giocattoli che ormai erano parte integrante della loro vita il plug anale nero di media misura. Marco lo guardò con timore. Era un regalo di Ale, un dono per lui.
Giulia guardò quel marito cornuto con soddisfazione, obbediva come un cagnolino e lei era felice ed appagata.
Puntò il plug verso il buchetto in bella vista e spinse con decisione, lui tirò un urlo di dolore cominciando a lamentarsi.
Per tutta risposta lei gli diede una sculacciata esclamando “ quante scene e che sarà mai! Vestiti veloce che dobbiamo scendere in cantina!”
Marco si alzò dolorante, l’entrata al volo era sempre tosta e Giulia lo faceva apposta quando voleva anche umiliarlo.
“Avviati all’ascensore, che intanto prendo alcune cose” disse lei mentre lui di nuovo vestito ma con il culetto pieno e sempre dolorante era già vicino alla porta.
Scesero velocemente e arrivati alla cantina, lui si accorse una volta entrati, che lei aveva preso i lacci per legargli polsi e caviglie assieme ad un foglio di carta bianco.
Giulia gli intimò di spogliarsi e mentre lui lo faceva, lei ridacchiava e scriveva qualcosa su quel foglio.
Una volta che lui fu nudo, ma con il plug sempre ben piantato nel sedere, lei uso i quattro lacci per legarlo agli scaffali di metallo che a sua volta erano ancorati al muro. Cominciò dalle caviglie, arrivati alle mani, ebbe cura di sfilare l’orologio dicendo “se ti lascio questo, dopo il tempo non ti passerà mai, preferisco che non hai idea del tempo che passa….”
Gli legò anche i polsi e lo guardò negli occhi. Era eccitata e trionfante. L’aveva finalmente sottomesso del tutto.
Gli disse, “Ale arriverà a momenti, goditi l’ambiente!” E gli passò la lingua sulle labbra mentre con la mano dava un colpetto al sedere ridacchiando.
Infine si voltò e disse, ti lascio un promemoria, almeno hai qualcosa su cui riflettere mentre il tempo passa…
Detto questo mise il foglio in bella vista davanti agli occhi del marito. Sul foglio era scritto “Caro maritino cornuto, goditi il plug dietro mentre io faccio godere il mio uomo!”
Giulia uscì e chiuse a chiave la porta, lui sospirò, era sconfitto e dolorante ma anche tremendamente eccitato perché in fondo quella era la sua natura.
Marco ripensò ai giorni precedenti, un link a un articolo di giornale inviatogli da Giulia l’aveva fatto sobbalzare sulla sedia in ufficio, riportava una storia di provincia, dove una donna era stata denunciata dal marito perché lei lo chiudeva a chiave in cantina per potersi incontrare indisturbata con l’amante nella casa coniugale. Il pover’uomo non aveva più resistito e alla fine si era rivolto alla polizia.
Giulia commentava sarcastica il link, dicendo a Marco che lei era molto più fortunata e che quindi a breve anche lui avrebbe provato quell’esperienza… Tanto non correva il rischio di una denuncia!
Una delle serate successive, infatti, una volta messi a letto i bambini, lei gli aveva spiegato quello che sarebbe successo, mentre Marco in ginocchio provvedeva al solito massaggio benessere e al cunnilingio della buonanotte. Lei ormai l’aveva educato cosi, ogni volta che doveva spiegargli una nuova avventura.
Mentre Marco meditava in cantina, Giulia entrò in casa al settimo cielo. Si spogliò e prese il completino ultrà sexy che aveva preparato per l’occasione. Aveva giusto appena terminato gli ultimi ritocchi che suonò il campanello. Era Ale, il suo uomo. Pronto per farla godere.
L’emozione alle stelle, i loro baci caldi e appassionati, trasmettevano tutta la loro voglia.
Le mani di Ale si insinuano dappertutto, accarezzano le gambe risalendo fino ai glutei. La stringe stretta a sé, facendole sentire tutto il desiderio.
Giusto il tempo di entrare in camera e restano nudi. Lui la prende in braccio per portarla vicino al letto, la bacia, la sua bocca calda sul seno, succhia avidamente i capezzoli, facendola gemere di piacere.
La spinge sul letto e con la bocca lentamente scende fino alle cosce, mordicchiandone l’interno, Giulia è un fiume in piena dalla voglia che ha di essere presa…
L’eccitazione è tale da lasciare a lui giusto il tempo di gustarne il sapore, prima di provare un violento orgasmo.
Adesso è il momento di Giulia che affonda le mani nei suoi riccioli scuri, lo stringe forte a se, lo bacia.
La sua bocca carnosa ha sopra il sapore dolce del piacere che lei ha appena provato. Continua accarezzando il petto liscio, le gambe muscolose, il suo grande arnese….. è veramente eccitato!
Giulia ha voglia di sentire il sapore di lui in bocca…si muove piano e le mani si perdono nei riccioli del suo pube….ha un gusto dolcissimo che la fa impazzire…
Ale fuma una sigaretta, a lei non sono mai piaciute le persone che fumano, ma invece lui aveva un sapore particolare.
Si sdraiano sul letto per coccolarsi e parlare, ma la voglia riprende impetuosa, lui la bacia violentemente, mordendole le labbra, le sfiora la schiena fino ai glutei, facendola sussultare. Lei è calda e pronta ad accoglierlo fra le gambe. Lui affonda il suo grosso cazzo dentro di lei con tutto il suo turgore e con movimenti lenti e decisi dopo lungo tempo esplode il piacere liberatorio per entrambi.
Ale chiede del cornuto. Giulia gli racconta tutto. Ridono da matti.
Il cornuto è in cantina con il plug nel sedere mentre loro si divertono… Ale vorrebbe scendere a vederlo, ma purtroppo deve scappare, il dovere lo chiama.
Giulia baciandolo lo rincuora, ci penserà lei all’umiliazione finale e ridono ancora.
Marco è ancora legato, ha perso la cognizione del tempo, il buchetto si è abituato, non c’è più dolore. Ha guardato a lungo il cartello, si rende conto che le parole “il mio uomo” hanno un solo significato. Sospira. Giulia ha sempre desiderato un amante. E adesso lo ha. Marco può solo accettarlo.
Si sentono passi lungo il corridoio, Giulia sta arrivando con un sorrisetto sul viso, ha pensato molto al finale e nonostante si sia divertita già parecchio vuole dare la giusta paga anche al cornuto.
Appena entrata lo guarda negli occhi… “ciao maritino… si stava bene in cantina?”
Lui sospira, “penso che hai goduto più te, risponde”…
Lei lo bacia, con la lingua. Lui sente subito il sapore di Ale, lo conosce bene…
Giulia lo slega e dice “andiamo su, che c’è qualcosa anche per te”
Marco è felice anche se sospetta qualche tranello…
Arrivano in casa, Giulia dice a Marco che può spogliarla e sentire il suo sapore…
Lui non se lo fa ripetere due volte, è super eccitato adesso. La spoglia e la lecca, il sapore e l’odore del sesso sono ovunque. Arriva laggiù, sulla fighetta depilata. Non servono ulteriori ordini, la lingua saetta, dentro, intorno, dappertutto. Giulia si gode il momento. Per il suo ego è tutto cosi miracoloso.
Marco è bravo con la lingua e lei si è eccitata nuovamente, decide di farlo andare fino in fondo, lui s’impegna, vuole farla godere. In poco tempo l’obbiettivo è raggiunto.
Lei è veramente soddisfatta, e l’unico che non ha goduto è il cornuto. Allora decide di stuzzicarlo…
“Cornutello vorresti godere anche tu? Vorresti scoparmi?”
Marco non se lo fa ripetere due volte, con il plug ancora piantato dietro avvicina il suo cazzo alla fighetta di Giulia. Non gli sembra vero.
Sa che potrebbe godere subito ma vuole correre il rischio.
Finalmente entra dentro di lei ed inizia a scoparla….
Ma succede quello che a volte capita quando Ale ha già usato la fighetta di Giulia a lungo. Lei si è allargata e lui sente poco. Prova e s’impegna… ma è tutto inutile, allora Giulia lo guarda e lo sfotte…
“Ti sento poco Cornutello, credo che Ale si è già preso tutto…”
Con il piede lei lo allontana, e gl’impartisce l’umiliazione finale.
“Puoi segarti e godere sui miei piedi se vuoi, poi dopo ripulisci tutto e puoi toglierti il plug”
Colpito ed affondato.
Ma Marco vuole godere, pochi movimenti ed anche lui può finalmente godere sui piedi della sua padrona. Lei ride, ed avvicina i piedi alla sua faccia. Lui da bravo comincia a pulire tutto con la lingua mentre il plug dietro lo stuzzica dopo l’orgasmo appena avuto.
“Bravo Maritino cornuto, finalmente adesso puoi andare in bagno a toglierti il plug…”

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