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la coppia perfetta

By 18 Novembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

La coppia perfetta

Volevo provare a scrivere un racconto basato su molte cose vere ma come sempre anche su un po’ di fantasia, ma se non dovesse piacere oppure non ho il numero di lettori adeguato non continuo, grazie. Fatemi sapere se continuare.

Mi chiamo Luca oggi anziano e voglio raccontare un po’ del mio passato insieme alla mia consorte Anna anche lei quasi della mia stessa età.
Ci incontrammo per caso in un pomeriggio a casa sua ero andato a fare un intervento elettrico, mentre uscivo e salutavo i suoi genitori lei entrò”..mi guardò e scappo senza salutare diventando rossa in viso fu per me un colpo di fulmine non riuscivo a dimenticare il suo volto, ricordo ancora oggi come era vestita, aveva una mini grigia e una camiciola rosa, capelli lunghi castani e un paio di occhi color nocciola che erano bellissimi, eravamo giovani appena ventunenni ed io ancora non avevo completato il servizio militare, ma non ho abbandonato l’impresa, avendo il loro numero telefonico cominciai a telefonare tutti i giorni, parlandole e dicendo chi ero e dove ci eravamo visti, anche al telefono la sentivo paurosa timida, ma questo mi piaceva era la persona che volevo, io sono un po’ autoritario ma a quei tempi ero alle prime armi, pauroso anche io delle conseguenze.
Riuscii a farmi dare un appuntamento, e ci incontrammo, guardandola rimasi ancora una vota impressionato dalla sua bellezza, mi presentai, lei molto titubante, ma poi siccome sono ed ero molto giocherellone la misi a suo agio le comprai un gelato (era estate) e facemmo quattro passi, mi disse che la sua famiglia non sapeva che era con me ma nella zona viveva una sua zia e aveva detto che andava a casa sua, girammo un po’ cercai di capire che persona fosse, era ed &egrave ancora una persona timida paurosa, sempre titubante di tutto, non aspetta che succede vuole essere anticipata della fine.
Riuscii a vederla anche altre volte e rafforzavo la mia autorità su di lei, una volta andai a prenderla dove faceva la baby sitter ma’..non ero solo c’erano altri che la volevano quindi mi ritrovai con altre tre persone che avevano fatto lo stesso mio pensiero, rimasi in disparte guardando gli eventi per colpire al momento giusto, la vidi titubante chiacchierare con uno poi non guardò gli altri e si incamminò da sola, e”entrai in campo io senza chiamarla la seguivo arrivati distanti dagli altri mi feci avanti salutandola ‘ciao come va ho visto che ai altre persone che ti corteggiano vero?’ lei arrossì non riusciva a rispondere, ma io sempre con insistenza la invitai in un bar a prendere qualcosa e cosi riuscii ancora una volta a farla ridere e metterla a suo agio.
Aveva un pantalone chiaro e un golfino blu, aveva i capelli acconciati a coda di cavallo, l’accompagnai a casa e la salutai sotto al suo palazzo riuscendo ad avere un altro appuntamento, ma la sorte mi bloccò, mandandomi la chiamata del militare, cosi dovetti partire passai due anni in Marina e in quei due anni non persi il contatto con lei la telefonavo tutti i giorni almeno due volte, caso fu che dei suoi parenti vennero in villeggiatura dove io facevo il militare, lei me lo fece sapere, ne gioii e quando venne andai a prenderla e la portai un po in giro ci incamminammo in una campagna e li la baciai, lei non sapeva neanche come si faceva cosi glielo insegnai e prendendo la sua mano la feci scendere con calma fino all’ingresso dei pantaloni, (lo sapete i pantaloni della marina hanno tanti bottoni) cosi ne sbottonai un pò lateralmente e gli infilai la sua mano che lei ritrasse subito arrossendo velocemente, poi mi confessò che non aveva mai toccato un cazzo di un maschio, la cosa mi fece ancora di più eccitare e gliela rimisi dentro dicendogli come si doveva comportare.
Lei fece esattamente quello che gli avevo chiesto anche se non era molto esperta, rimase nella zona il tempo necessario per insegnarle altre cose ad esempio una sera ritornammo nella campagna, gli chiesi di portare un telo da bagno grande dove poterci distenderci, arrivammo in una radura dove c’era un prato, eravamo nascosti da occhi e orecchie indiscrete, stendemmo il telo e la feci distendere, aveva una mini e sopra una camiciola, portava una mutandina molto sexy e trasparente, cosi cominciai a sbottonarle i bottoni della camicia piano uno alla volta e dopo ogni bottone la baciavo sulle labbra, poi cominciai a scendere e tra un bottone e l’altro le scoprii il seno baciandolo e laccandolo un po sui capezzoli, lei respirava molto forte non riuscendo a trattenersi, le dissi di calmarsi che era normale che i capezzoli si gonfiassero rimanendo turgidi era l’eccitazione, lei mi sorrise e la bacia infilandole la lingua in bocca, ricambiò il bacio e io con la mano cominciai a scendere accarezzandole i seni e scendendo arrivai alle mutandine che erano talmente bagnate che sembrava si fosse fatta la pipi sotto, risi e scostandole le titillai il clitoride, era rossa in viso e sembrava sempre piu bella di come la ricordavo, e si inarcò sulla schiena godendo come non aveva mai fatto, mi disse che non era mai stata con un uomo, risi e continuai nella manipolazione della fighetta che adesso si bagnava sempre di più, dopo un smisi facendola rimettere a posto le mutandine e il vestito, ma appena si alzò in piedi la fermai per la mano, e le dissi ‘ti ho fatto godere e si vede dalla tua faccia, tu non hai fatto godere me, ma come prima volta va bene così, adesso ti toglie le mutandine e me le dai e torni dalla zia senza, ok?’ mi guardo negli occhi e senza dire una parola si portò le dita nell’elastico delle mutandine facendole abbassare le tolse via dai piedi e me le diede ritornando ad arrossirsi la faccia, era bellissima si vedevano i suoi occhioni scuri con il viso rosso, abbassò lo sguardo e cominciò a togliere il plaid da terra piegandolo.
Misi le mutandine in tasca e ridendo uscimmo dalla campagna e la riaccompagnai a casa dagli zii, la cugina quando la vide chiese dove fosse sparita, ma lei non rispose e salutandomi con la mano si stava allontanando, allora la richiamai e gli dissi ‘ &egrave cosi che si saluta fammi capire’ lei rossa in viso davanti alla cugina mi diede un bacio in bocca e si allontanò correndo, gridai da lontano, ci vediamo domani ti vengo a prendere.
Ma purtroppo per due giorni non riuscii ad uscire dalla caserma, la telefonai e mi disse che sarebbero venuti a prenderla la vacanza era finita, passo il tempo e finalmente riuscii a finire la leva militare, tornai a casa e cercai un lavoro, la vedevo spesso, il lavoro lo trovai lontano dalla citta, e cosi ci potevamo vedere solo nel week end.
Ero e sono un patito per la dominazione, e conobbi un signore molto elegante, e siccome gli avevo fatto molti piaceri nell’ambito del mio lavoro mi invitò una sera per andare in un circolo (oggi si chiama club priv&egrave) per farmi assistere a qualche spettacolo, sapendo la mia smania della dominazione, mi diede l’indirizzo e ci vedemmo nel locale, era una specie di bar c’era un bancone lungo con i barman dietro ma non erano maschi erano femmine in costume avevano dei laccetti che le coprivano i capezzoli e per mutandina delle legature di canapa che copriva solo la parte di avanti lasciando libero il culo, il bancone era molto lungo era fatto di un legno molto scuro, ad ogni metro c’era una pertica che entrava nel bancone e finiva infilata nel soffitto, nella parte larga c’erano dei tavolini tutti di colore rosso (a me il rosso da fastidio agli occhi) coperti da delle tovaglie che arrivavano fino al pavimento, più in disparte c’era la pedana dove se voleva qualcuno poteva ballare, tutto intorno alla pedana c’erano delle porte di mogano.
Il signore che chiamerò Vittorio quando mi vide mi chiamò facendomi accomodare vicino a lui e ordinando della vodka, io non ero abituato a bere del liquore cosi forte ma lui disse che con il ghiaccio si diluiva un po’ e cosi fu, cominciò dicendomi una cosa che ancora oggi mi balena nella mente ‘ mi hai detto che sei fidanzato con una bella donna e che veramente le vuoi molto bene vero??’ risposi di si e lui ‘ ma vuoi anche sposarla, solo che vuoi che faccia e diventi quello che a te fa più piacere cio&egrave una tua schiava sempre pronta a ubbidire’ risposi di nuovo di si, però non riuscivo a capire dove voleva andare a parare e lo guardavo con attenzione sperando di carpire qualche segno dalla sua faccia impassibile, lui si accorse e mi sorrise dicendo ‘ lo sai che deve fare quello che dici e non si deve opporre a nessuna richiesta, questo però deve avvenire quando la donna non &egrave tua moglie, cio&egrave per spiegarmi se la sposi poi la fai anche chiavare da qualche altro oppure vuoi solo che ti ubbidisca senza avere nessun altro desiderio?’.
Rimasi un po’ a riflettere la cosa di dividerla con altri non mi andava proprio, lo guardai e non rispondevo ero assorto nei miei pensieri, ma la sua voce mi fece destare ‘allora?? Che pensi vuoi imparare oppure vuoi lasciare tutto’ lo guardai e non sapendo che rispondere gli dissi che ancora non ero certo ma ci dovevo pensare bene.
Allora Vittorio mi disse lascia perdere che non va se l’ami veramente non puoi farla chiavare da altri e poi”ancora non la conosco per poter valutare se gli piacerebbe farlo oppure no quando me la presenti???? E scoppiò a ridere risi anche io ma non sapevo ancora cosa fare.
La serata continuò e mentre cominciavamo a cenare si avvicinò una bionda, era uno schianto alta almeno 175 cm, portava anche dei tacchi almeno dodici che la facevano diventare ancora piu alta, era vestita con una camiciola azzurra, una mini che riusciva a coprire solo un po il pube calze e reggicalze rossi, aveva al collo un girocollo abbastanza largo con tanti anellini che gli giravano intorno, andò vicino a Vittorio e si inginocchiò davanti a lui Vittorio mi guardò, ‘&egrave cosi che la vuoi? Oppure che si segga in tavola vicino a noi?’ non riuscivo a parlare, per me era la prima volta che mi capitava di vedere dal vivo una donna che si prostrava ai piedi di un uomo, anche la bionda mi guardava era truccata molto pesante e dal trucco si vedevano due occhi colore del cielo, rimasi di stucco non riuscivo a dire niente, poi Vittorio disse qualcosa all’orecchio della bionda che lo guardò si rialzò e andò via portandosi sulla pedana dove si sentiva una musica lenta ma molto erotica, cominciò a slacciare la camiciola, facendola cadere ai suoi piedi poi fu la volta della mini restò in reggiseno e perizoma aveva un fisico da urlo, poi cominciò ad ondulare come un serpente, ma Vittorio fece un cenno e lei smise subito ritornando al tavolo e inginocchiandosi vicino a lui, ‘visto?? E non gli ho chiesto niente di piu, la devi sottomettere con il cervello, fammi sapere se un giorno vuoi che ci incontriamo con lei’, mi saluto disse che era tutto pagato e se volevo potevo ancora restare, e andò via, con la bionda.
Rimasi ancora nel locale bevendo quello che ancora avevo nel bicchiere e la mia mente vagava in quel momento ero solo pensavo solo se lo volevo fare o no, ad Anna volevo molto bene e dovevo sapere se lei mi voleva bene uguale accettando le mie manie, dovevo chiedercelo.
Dopo quell’incontro con Vittorio mi presi un periodo di ferie e uscivo con Anna tutti i giorni, avevo una macchina e spesso ci appartavamo in qualche posto tranquillo per fare un po di sesso, lei sempre impacciata io sempre insegnante, una sera che eravamo in auto, la guardai dritto negli occhi e dissi ‘stasera mi prenderò la tua verginità, anche se non vuoi. Lo sai vero che sono molto autoritario?’ lei cercava di sorridere e asserì con la testa.
Così schienai i sedili e la feci coricare, cominciai ad accarezzarla sbottonando la camicia, e scendendo mano a mano fino agli slip, mi fermai e guardandola gli chiesi ‘hai eseguito l’ordine di mettere delle clip sulle mutandine per aprirle piu presto?’ mi rispose di si, salii con la mano dalle sue gambe e accarezzai la figa era talmente bagnata che mi stava inzuppando il sedile, andai sul fianco delle mutandine e’.trovai il clip lo staccai e si aprirono le mutandine, mi aveva obbedito, poteva non farlo nessuno la obbligava ma lo aveva fatto sorrisi la baciai, poi la feci scendere sul mio cazzo con la testa e cominciò a leccare come gli avevo insegnato a fare, il mio cazzo era diventato di ferro e mi pulsava la sdraiai nuovamente e le montai sopra, lei non disse mai una parola mi guardava solo e respirava affannata, piano lo strusciai sulle sue labbra e lei gia ebbe un orgasmo la vidi che si agitava, aspettava che cosa doveva accadere, se provava dolore o no, cosi cominciai a spingere piano all’inizio non riuscivo ad entrare non la voleva far male e cosi piano un po alla volta entrai in lei , fu una cosa bellissima la vedevo smaniare sotto di me in preda a un orgasmo micidiale, era rossa in viso e mi guardava negli occhi senza dire una parola, mi strinse i fianchi con le sue gambe e spinse la sua figa incontro al mio cazzo, non ci misi molto a sborrare anche perche desideravo quel momento lei era venuta almeno tre volte e a me faceva piacere, le uscii e le vomitai il mio sperma sulla pancia gli dissi di spalmarsi lo sperma su tutta la pelle, lei con gli occhi lucidi dal caldo e dalla lussuria lo fece senza pensarci su, mi sussurrò all’orecchio ‘faccio tutto quello che vuoi”. ti amo ‘.
A sentire quelle parole il mio cazzo si indurì nuovamente e facendo molta fatica la feci mettere a pecorina e mettendomi alle sue spalle lo rimisi dentro alla figa lei sussultò ma non disse niente era passiva ma si agitava sotto i miei colpi la sentii che godeva di nuovo ma questa volta la sua figa stringeva il mio cazzo faceva un movimento come una mungitrice, tirava e rilasciava era indescrivibile quello che provavo, cosi venni nuovamente e gli innaffiai la schiena, dovevo ancora insegnargli a prendere lo sperma in bocca e ingoiare, cosi lo raccolsi con un dito dalla schiena e lo appoggiavo alle sue lebbra, la prima volta si scostò avendo conati di vomito, la seconda volta mi guardò e sorrise così gli passai il dito sui denti dicendo lecca e ingoia devi imparare anche questo, e lei cosi fece passò la lingua sui denti e deglutì facendo una faccia schifata ma subito dopo rise.
La riportai a casa la salutai dicendo che sarei andato a prenderla il giorno dopo, lei mi sorrise mi baciò e salì a casa.
Tornato a casa avevo mille pensieri nella testa, non voleva che altre mani la toccassero ma mi piaceva chiedergli di farlo e lei lo avrebbe fatto?? O si sarebbe rifiutata? Era una cosa che dovevo sapere se veramente era mia oppure si era invaghita ma non voleva che chiedessi quelle cose, quella sera avevo bisogno di capire così chiamai al telefono Vittorio, dicendogli quello che avevo fatto e fatto fare a lei, lui ne fu contento che io gli dicessi quello che facevo cosi mi disse ‘per sapere se veramente puoi avere su di lei un ascendente da dominatore, devi provare a chiederle qualcosa che non farebbe mai, vieni al circolo così me la presenti e vediamo come se la cava’, io non volevo che Vittorio da vecchio dominatore inquinasse la mia Anna, io la volevo addestrare un po’ alla volta, ma mi lascai convincere, chiamai Anna dicendo che la sera saremmo andati a ballare in un circolo privato e che dicesse ai genitori che facevamo molto tardi, (cosa che a quei tempi non era consentito) ma cosi fece, mi chiamò e mi disse che era tutto fatto, gli dissi come si doveva vestire. Mini rossa calze con balsa mutandine con le clip senza reggiseno una camicia con i bottoni sganciabili ,doveva truccarsi abbastanza pesante con un rossetto rosso fuoco sulle labbra e capelli a cado di cavallo tirati all’indietro.
La sera andai a prenderla e”’.era bellissima la guardavo e quasi non sarei voluto andare da Vittorio al circolo, ma non avevo modo di chiamarlo, lei si sedette in macchina accavallando le gambe facendo vedere la balza delle calze, mi guardò con i suoi occhioni da cerbiatta spaventata, aveva il respiro affannato non sapeva dove la portavo ed era in ansia, la baciai le accarezzai la guancia e le misi una mano tra le cosce la trovai gia pronta e risi dicendole ‘ stasera ti presento ad un signore che ti vuole conoscere, gli ho detto come sei bella e lui vuole vedere se &egrave vero, ti va?’ lei asserì con la testa senza rispondere, ‘ ti chiederà qualcosa e se vuoi lo fai se non vuoi non lo fai mi guardi e me lo dici va bene?’ mi rispose di si, e voleva anche sapere che cosa doveva succedere, gli risposi niente &egrave un locale si balla si beve e se vuoi possiamo cenare, sorrise e si sistemò ancora sul sedile, cosi partimmo.
Il circolo era lontano dalla città cosi tra una chiacchiera ed un’altra trascorremmo quel percorso, dopo un paio di ore entri sullo sterrato che portava alla casa, era una palazzina di tre piani davanti c’era il parcheggio poi dentro c’era la grande sala d’ingresso con tavoli e bar, si entrava ancora e c’era la pedana per i balli, poi ai piani superiori c’erano le stanze dove le persone si potevano appartare.
Bussai e il custode ci fece entrare, vidi Vittorio lo salutai con una mano, lui ci invitò al tavolo, presentai Anna lui s alzò le strinse la mano e la fece accomodare vicino a lui, io mi sedetti dall’altro lato Anna era in mezzo,di fronte c’era una signora molto elegante, eravamo in quattro, ci chiese se volevamo cenare risposi io dicendo di si.
Vittorio squadrava Anna e mi disse che avevo fatto una scelta ottima era una bella donna e si presentava anche bene, nel sedersi purtroppo la mini che avevo fatto indossare ad Anna si era alzata fino alla balza delle calze e si vedeva un po della sua carne bianca, Vittorio era attratto da quella carne, e ogni momento era buono per guardare.
Poi rivolgendosi ad Anna le disse ‘ dimmi sei veramente molto innamorata di Luca?’ lei mi guardò e con un filo di voce imbarazzata rispose di si, e Vittorio ‘ ma faresti qualunque cosa per lui oppure se ti chiede qualcosa tu non lo fai?’ Anna mi guardava aspettando che intervenissi ma gli dissi ‘rispondi qualsiasi risposta va bene’ allora lei ‘ certo farei qualunque cosa per lei lo amo veramente e sono la sua fidanzata e lo voglio sposare’.
Vittorio rise e guardandomi sembrava che volesse chiedere; allora? Gli dici di fare qualcosa oppure chiedo io?;
io cercavo di non parlare anche se avevo capito, e quella situazione mi stava diventando un po opprimente, perché come prima volta dovevo far fare ad Anna qualcosa che non ritenevo in quel momento adatto? Ma Vittorio continuava a parlarmi con gli occhi, stiamo cenando e finiamo di farlo , dissi e lui continuò a mangiare mi sembrò che si fosse incazzato ma in quel momento non mi importava, si alzò mi chiamò e disse ‘vuoi venire un momento di la ti devo dire una cosa’ mi alzai e andai con lui, raggiungemmo l’atrio esterno, era una serata fresca e si accese una sigaretta offrendomene una anche a me pur sapendo che non fumavo, non lo guardai neanche cosi disse ‘allora??l’hai portata qua solo per cenare oppure vuoi cominciare a farla fare qualcosa per vedere se ubbidisce oppure &egrave solo una che si vuole sposare?’ questa volta lo guardai negli occhi senza abbassarli dicendogli ‘per il momento sono io che decido e nessun altro, se voglio farle fare qualcosa &egrave una mia decisione’ si girò e rientrò nella sala senza rispondere, ritornammo alla tavola e continuammo la cena, ma Vittorio aspettava sempre che io dicessi qualcosa, non interferì mai nei discorsi ne ordinando qualcosa ad Anna.
Finita la cena mi alzai e andai a pagare il conto Vittorio mi guardò minaccioso dicendo siete miei ospiti non devi pagare tu, e non devi per forza fare cose che adesso non vuoi sei un buon master riesci a importi anche con persone autoritarie piu grandi di te, stasera sei ospite come ti ho detto, mi risedetti e aspettavo gli eventi.
‘vogliamo andare a ballare?’ chiese Vittorio la signora che era con lui ridendo disse si andiamo e prendendo Anna sotto al braccio si incamminò verso l’altra sala dove c’era la pista da ballo, c’erano molte persone che erano venute a ballare, c’era una musica assordante Anna fu portata sulla pista e la signora insieme a lei cominciò a ballare subito ci fu un capannello si giovani che le circondarono e sempre ballando quel ritmo cominciarono ad avvicinarsi alle femmine, Anna mi guardava spaventata cercando con lo sguardo di farmi capire che era in imbarazzo, Vittorio aveva un sorrisetto sulle labbra come se era fiero di quello che aveva fatto la signora che era con lui, sembrava che si era accorta della situazione che si era venuta a create e aveva preso le redini della situazione guidando Anna in qualcosa che ne io ne Vittorio avevamo ordinato.
Così mi stavo quasi per muovere e togliere Anna da quella situazione imbarazzante per lei quando Vittorio mi fermò, prendendomi per un braccio e facendomi accomodare su una poltrona che era intorno alla pista ‘vediamo come se la cava da sola senza il tuo aiuto vuoi?’ in quel momento non dissi niente guardando Anna sempre più imbarazzata perché quei giovani si avvicinavano sempre di più e ogni tanto facendo muovere le braccia la toccavano un po’ qualche volta il culo altre volte i fianchi, per lei questa era una situazione nuova e non sembrava gli piacesse, la signora che l’aveva portata sulla pista le si avvicinò e cominciò anche lei a strusciarsi sul suo corpo, ogni tanto l’abbracciava e qualche volta senza farsi accorgere la baciava sul collo, i giovani allora vedendo quello si strinsero ancora e senza neanche chiedere cominciarono a toccarle la signora non diceva niente aspettandosi quello che stava succedendo ma Anna era molto imbarazzata, e con lo sguardo vagava nella sala cercando il mio aiuto, io guardavo e al momento non mi muovevo volevo vedere anche io quello che lei avrebbe fatto, ma quando due di loro la misero in mezzo e cominciarono a fare sul serio uno si mise dietro e cominciò a strusciare il cazzo sul suo culo mentre quello che stava avanti le toccava le tette cercando di scendere sotto la mini, Anna si divincolò e scese dalla pista venendo verso di me, si sedette vicino a me con la faccia rossa e mi disse in un orecchio ‘ andiamo via’, Vittorio cominciò a ridere dicendo ‘forse &egrave meglio che andate via, questo non &egrave un posto per lei e non credo che faccia veramente quello che ha detto’, mi voleva prendere sull’orgoglio guardai Vittorio con una espressione seria accigliai gli occhi e lo salutai, presi Anna per mano e andammo via, dissi ci vediamo qualche altra volta, e questa volta sarò io a pagare il conto, lo lascai e andammo via.
In macchina di ritorno a casa feci una scenata ad Anna dicendo ‘hai visto che brutta figura mi hai fatto fare? Adesso? Come risolviamo la situazione? Avevi detto che facevi tutto per me e quando due ti hanno appena toccata un po’ sei scappata facendomi fare la figura dello scemo’ lei non capiva cercò di dire qualcosa in sua difesa, ma le diedi uno schiaffo non tanto forte ma solo per far capire che in quel momento non doveva dire niente, si mise la mano sulla guancia e cominciò a piangere.
Continuai a guidare in silenzio, arrivati sotto casa sua, scesi andai dall’altro lato le aprii lo sportello e le dissi ‘va a casa che non credo che veramente sei disposta a stare con me e fare quello che io ti ordino’ lei mi guardò abbassò gli occhi e cercò di darmi un bacio mi allontanai e la lascia sul marciapiede misi in moto e andai via, lei aprì il portone e scappò via piangendo.
Per una settimana non la chiamai e non risposi alle sue chiamate, era disperata mi voleva vedere voleva chiedere scusa ma non glielo feci fare, un sabato la chiamai io ‘ciao tutto bene? Stasera sei libera? Vuoi venire a ballare con me al circolo? E mi farai fare ancora una brutta figura?’ mi rispose ‘ si vengo con te e farò qualsiasi cosa mi chiederai, qualsiasi’ allora io ‘ va bene allora , ma qualsiasi cosa anche se qualcuno vuole avere un rapporto con te davanti a tutti?’ per un po’ non rispose io aspettavo e non dicevo niente aspettavo che lo dicesse lei, dopo qualche minuto disse ‘se a te fa piacere lo farò’ ed io rimarcando la situazione ‘ non devi fare qualcosa solo perché sai che a me fa piacere devi farlo perché io voglio che tu lo faccia sei o no la mia schiava?’ rispose si lo sono e farò quello che vuoi, ‘cosa sei’ e lei la tua schiava e farò tutto quello che vuoi e mi ordinerai
Andai a prenderla alle otto, non la chiamai era gia sotto il portone che mi aspettava, aveva indossato una mini rossa dei tacchi alti delle autoreggenti rosse che la balza arrivava al confine con la mini, aveva una camicia grigia con dei bottoni metallici, sotto non portava niente i capelli raccolti a coda di cavallo era truccata leggermente ma molto da puttana con un rossetto color marrone, le sue sopracciglia erano lunghe e aveva colorato gli occhi sembrava una cinesina tanto erano allungati, si avvicinò all’auto l’apri e entrò, nel sedersi mi accorsi che indossava delle mutandine color carne, sembrava alla vista che non indossava niente, si sedette e con gli occhi bassi mi chiese ‘ti piace come mi sono vestita per la cena??’ la guardai con superiorità dicendole, speriamo che non mi fai fare brutta figura, la baciai e partii alla volta del circolo.
Arrivammo che si erano quasi fatte le nove e trenta, entrai nello sterrato parcheggiai e prendendo dal tiretto del cruscotto un astuccio glielo diedi dicendole ‘&egrave un regalo che indosserai ogni volta che sei con me, anche se mi dovessi allontanare porterai il regalo sempre’ sorrise apri con frenesia l’astuccio e trovò un girocollo d’acciaio con un anellino al centro e con la chiusura a clip, era molto luccicante, lo guardò , mi guardò e disse ‘ sembra un collarino ‘ lo &egrave risposi, mettilo’..lo prese dall’astuccio lo riguardò e lo mise al collo facendo un clack lo chiuse, ‘ come si toglie?’ mi chiese , lo tolgo io quando ti saluto, si guardò nello specchietto di cortesia dell’auto sorrise mi abbracciò e mi baciò mi infilò la lingua in bocca come gli avevo insegnato e mi strinse forte.
Scesi dall’auto e feci il giro mentre lei scendeva si mise sotto al braccio, ma io mi scostai da lei dicendo che doveva camminarmi vicino ma non accanto doveva stare un po distante al mio fianco, cercando di mantenere una distanza di almeno mezzo metro, si mise a fianco cercando di guardare se la distanza era esatta, le sorrisi ed entrammo nel circolo, quella sera era abbastanza vuoto, molti avventori non erano presenti e neanche Vittorio c’era, cosi andai al tavolo abituale, mi sedetti e lei si sedette dal lato opposto a me, praticamente eravamo faccia a faccia, feci un cenno con la testa facendole capire che era cosi che la volevo.
Venne il cameriere che mi salutò portando il menu della serata, gli domandai del signor Vittorio, mi rispose che ancora non si era visto, cosi ordinai anche per lei e cominciammo la cena, quando avevamo quasi finito dalla porta entrò Vittorio, ma quella sera aveva al suo fianco la ragazza che vidi la prima volta, aveva un collare borchiato ed era legata con un guinzaglio che Vittorio manteneva nella mano, quando mi vide mi saluto con un cenno della testa e sorrise vedendo che ero di nuovo in compagnia con Anna, lo volevo invitare al tavolo, ma questa volta fui molto serio e non feci alcun cenno, cercavo di fargli capire che (anche se mi serviva ancora la sua esperienza di master) io volevo essere alla pari, cosi venne vicino e chiese possiamo sederci con voi, lo guardai e feci cenno di si, la bionda come sempre non si sedette al tavolo ma si inginocchiò accanto a lui.
Vittorio mi guardò negli occhi e disse ‘lo sai che io non sono abituato a sedere a tavola con delle schiave, loro devono essere sempre presenti ma sempre obbedienti’.
Guardai Anna, lei abbassò lo sguardo, cosi mi rivolsi a Vittorio (non volevo essere comandato anche io da lui), be ognuno vede la dominazione come meglio la vuol gestire, Anna resta a tavola tu se la cosa ti disturba molto”..non so puoi anche cambiare tavolo.
Vittorio cambiò colore e digrignando i denti restò seduto ma’..tirando il guinzaglio fece sedere la bionda accanto a me, poi mi guardò negli occhi come a sfidarmi, e rivolgendosi ad Anna le disse vieni a ballare, prendendola per un polso, lei mi guardò, io dovevo continuare a mantenere alto il mio orgoglio e fissando Vittorio risposi, devi chiedere a me se può venire oppure no, ma credo che glielo lascerò fare su vai dissi, così Anna si alzò seguendo Vittorio sulla pista da ballo.
Io cominciai a pensare che lui lo stava facendo apposta per farmi innervosire e con questa scusa voleva chiavare Anna dimostrandomi che lui era piu master di me e sapendo che anche se non lo dimostravo ne ero geloso perché l’amavo, lui la portò al centro della pista e guardandomi la strinse a se facendo movimenti con il bacino, io non mi scomposi troppo li guardavo ma il mio cuore cominciò a battere all’impazzata, guardavo Anna che si sentiva impacciata in quella situazione, guardandomi mi chiedeva con gli occhi di aiutarla, ma non lo feci dimostrando a Vittorio che riuscivo a vincere i miei sentimenti, lui dopo che si era strusciato su di lei cominciò a scendere con le mani sulle sue cosce e piano risalire insinuandosi sotto l’esigua mini, e risalendo toccare le mutandine cercando di scostarle per arrivare alla figa, Anna cercava di allontanarsi e mi guardava cercando aiuto, allora mi alzai presi la bionda gli tolsi il guinzaglio e la portai al centro della pista vicini a loro cominciando a ballare poi mi girai presi Anna per un braccio e girandomi rifilai la bionda a Vittorio dicendo ‘cambio di dama vecchio mio’ e mi spostai con Anna, gli bisbiglia nell’orecchio, ti dava molto fastidio? Lei rispose di no anzi si stava eccitando ma davanti a tutti gli dava un po’ fastidio, risposi ‘ ti avevo detto di non farmi fare brutta figura e ti sei comportata come una che non esegue gli ordini del suo padrone.
Lei rimase con gli occhi bassi, mi girai a vedere Vittorio era livido dalla rabbia, ritornò al tavolo si sedette e ordinò da mangiare non voleva andarsene facendo la figura di chi si arrende, ritornai al tavolo ci sedemmo e guardai Vittorio i miei occhi dicevano tutto , lui rimase un po’ fece qualche forchettata, poi rimise il guinzaglio alla bionda e si alzò, mi salutò dicendo ‘ provvedi tu qui?’ asserii con gli occhi e senza degnare Anna di uno sguardo andò via.
Sorrisi sperando che non ci fossero ripercussioni, sapevo che Vittorio al circolo era come il padrone , ma non mi preoccupai molto, mentre meditavo a queste cose si avvicinò un giovane che mi chiese se poteva portare Anna a ballare sulla pista, acconsentii sapendo che era un suo amico, cosi prese Anna per mano e la portò in pista, la musica era assordante ma improvvisamente passò ad una musica melodica calma e rilassante, il giovane si avvicinò e si strinse a lei portando il bacino molto vicino al suo, ma me lo aspettavo che Vittorio avesse incaricato qualcuno per farmi dispetto, lo vedevo che si strusciava su di lei che mi guardava ma non si ribellava, questo ragazzo cominciò a mettere le mani sul culo e alzando piano la mini le mise a nudo la mutandina color carne che lei indossava, e continuando infilò le dita nell’elastico superiore scendendo piano era di una calma pazzesca sembrava che si muovesse a rallentatore, lei non opponeva nessuna resistenza anzi sembrava che gli cominciasse a piacere, cosi sempre con calma abbassava le mutandine facendole arrivare a metà culo cosi infilò la mano cercando di arrivare al centro ma si attardò molto sul suo buchetto posteriore, Anna chiuse gli occhi e quando li riaprì mi guardò ma non si mosse, il giovane continuò vedendo che io non intervenivo ne lei si distaccava dall’abbraccio.
Continuava a ballare e sempre al rallentatore le mise le mani sulle tette una la fece salire sulle spalle e cominciò a spingere verso il basso Anna che non riusciva a opporre resistenza, e piano cominciò a scendere e piegare le ginocchia fino ad arrivare all’altezza del cazzo del giovane, cosi si mise in ginocchio e sempre con la musica erotica lei gli slacciò i pantaloni apri la patta e si fermò”’..io la guardai e corrucciai le sopracciglia, non volevo che lo facesse ma” contemporaneamente non volevo che mi facesse diventare un master poco credibile, cosi accigliai gli occhi guardandola seriamente cercando di parlare con gli occhi, lei come se avesse capito mise la mano nella patta cercando il suo cazzo, lo tirò fuori e lo guardò era di buone proporzioni lei sapeva il mio che era normale ma quello piu grande lo guardava senza fare niente, lo teneva solo stretto nella mano il giovane abbassò lo sguardo guardandola e sempre con calma gli prese la mano e gliela fece avvicinare alle labbra insieme al suo cazzo e cosi Anna”’.aprì la bocca facendo uscire la lingua e cominciò a leccare si avvicinò e gli dava dei bacetti come se lo venerasse, come si danno ai bambini e infine aprendo la bocca se lo infilò cominciando a succhiarlo con forza e ogni volta che portava la testa all’indietro si risentiva quel risucchio come lo aspirasse, ogni tanto lo lasciava passando la lingua su tutta la lunghezza, e sempre aspirando andava avanti e indietro con la testa fino a quando il giovane gia eccitato da molto sborrò tra le sue labbra, lei si ritrasse con la testa permettendo che schizzi di sborra le arrivassero sul viso raggiungendo anche gli occhi, sorrise di quella situazione ma continuava a leccare e succhiare.
Mi mossi lei mi guardò e feci un segno con la mano dicendo basta cosi, per oggi va bene.
Lei si rialzò sistemandosi la mini e le mutandine che erano ancora abbassate a mezza cosca presi delle salviette si puli la faccia venendosi a sedere di fronte a me, mi guardò aspettando cosa le dicessi abbassò lo sguardo e io ‘oggi sei stata brava questo mi inorgoglisce di te’ lei sorrise, mi alzai andai a pagare la cena e chiamandola le dissi andiamo!!
Uscimmo dal circolo c’era poco movimento erano appena le undici e sapevano che faceva tardi quando stava con me, mentre prendevo la macchina mi sentii chiamare, mi voltai era Vittorio, gli andai incontro Anna rimase dev’era, Vittorio mi guardò e disse ‘stasera mi sei piaciuto non hai avuto timore di rispondermi a tono, sei sulla buona strada per diventare un buon master ma”..c’&egrave qualcosa che ancora ti trattiene’ cosa risposi curioso ‘ sei innamorato tu ami Anna e non la vorresti dividere con nessuno, ti ho visto nel circolo poco fa avevo mandato io quel giovane, eri eccitato di quello che stava succedendo ma non volevi che succedesse’ e allora gli risposi cosa dovrei fare?
Mi disse c’&egrave un altro circolo ma questo &egrave piu impegnativo se vuoi ci andiamo e ti presento al proprietario, ok risposi e cosi ci avviammo all’altro indirizzo, guidammo per parecchi km, pensavo che Vittorio mi stesse tendendo una trappola, ma non fu cosi, giro sulla sinistra e ci fermammo ad un cancello grande bussò tre volte e il cancello si aprì, lo segui e dopo quasi un km arrivammo ad una palazzina di tre piani parcheggiammo, lui scese con la bionda al guinzaglio io con Anna distante da me mezzo metro ma lateralmente, arrivammo al portone e ci aprì una rossa con soltanto uno striminzito tanga aveva solo calze autoreggenti nere e delle scarpe con dei tacchi di almeno quindici cm, faceva molta palestra aveva un fisico mozzafiato, ci fece entrare e ci accompagnò ad un tavolo, nell’immenso salone dove al centro c’era la pista da ballo sul lato sn un bar con ragazze in toples e sul lato ds un telone verde doppio, brutto, che divideva il salone con qualche altra stanza che al momento non si vedeva.
Ci raggiunse un uomo basso di statura sovrappeso calvo, aveva quasi una cinquantina di anni, venne al tavolo salutò Vittorio che mi presentò come un suo futuro cliente e se avessi voluto sarei potuto diventare socio anche io del circolo, si chiamava Stefano, lo salutai e lui guardò le ragazze la bionda in ginocchio ai piedi di Vittorio e Anna seduta sulla sedia vicino a me, mi chiese ‘ma la”’ e indicò Anna ‘&egrave la sua schiava?’ risposi di si quale era il problema? Mi disse che nel suo circolo le schiave non siedono sulle sedie ma in ginocchio vicino ai loro padroni, risposi ‘ se la cosa la inquieta vado via, ma lei anche se &egrave mia deve stare seduta vicino a me’ Stefano guardò Vittorio che con un mezzo sorriso aspettava la risposta, e cosi disse se per voi va bene sia cosi.
Nel frattempo il locale si era affollato di persone vestite da sera e tutti avevano ai loro piedi schiavi sia uomini che donne solo la mia era seduta gli altri tutti in ginocchio.
Cominciò la musica, ci portarono dei calici con dello champagne, e al centro della pedana ci posizionò Stefano che con un microfono, cominciò a salutare tutti gli ospiti, poi ‘ buona sera questa sera diamo il benvenuto ad un nuovo cliente e forse nuovo socio, con lui una bellissima e favolosa femmina che avremo il piacere di poter vederla al piu presto, anzi la invito adesso, Anna vuole salire sulla pedana?’
Anna mi guardò diventando rossa in viso sembrava un peperone tanto era arrossita, gli dissi vai e fai quello che dice, si alzò e si portò al centro della pedana vicino a Stefano, io guardai Vittorio che sogghignava, mi avevo teso una trappola in quel locale, ma non feci niente per far vedere che me l’ero presa anzi, sorrisi anche io.
Appena vicino Stefano la prese per mano facendole fare un giro completo su se stessa, poi chiamò una signora che si alzò dal pubblico e si avvicinò a loro, e Stefano ‘la signora Silvia adesso vi mostrerà la bella Anna in tutte le sue piu belle cose nascoste’ e si allontanò.
Silvia prese Anna per mano e con fare sicuro e a tempo di musica cominciò a staccarle i bottoni della camicia lasciandola a dorso nudo con le sue tette a vista di tutti che batterono le mani, poi si abbassò e gli stacco la zip della mini facendola cadere ai suoi piedi, Anna rimase solo con le mutandine ma Silvia con fare sicuro le sfilò lasciandola nuda, Anna si sarebbe voluta coprire ma mi guardò e io scossi la testa facendole capire che doveva rimanere cosi senza opporre resistenza, tra le gambe aveva un cespuglio di peli ricci mal curati, Silvia li toccò facendo rabbrividire Anna che chiuse le gambe per riflesso, ma Silvia le disse di aprire le gambe che lei doveva controllare come era messa, appena la sfiorò mi sembrò che Anna avesse un orgasmo perché chiuse gli occhi e si abbandonò, Silvia dopo aver inserito la mano tra le gambe sorrise dicendo al pubblico ‘ sembra che le piaccia ha gia avuto un orgasmo senza neanche averla toccata’ tutti risero Silvia fece fare un giro di pista ad Anna cosi tutti poterono gustarsi le sue tette e il suo culetto fatto bene e ancora vergine (ma questo non lo sapeva nessuno).
La fece inginocchiare al centro della pista e chiese, ‘c’&egrave qualcuno/a che vuole sentire la lingua?’ si alzarono in tanti ma lei scelse un master era enorme almeno 190 cm bruno con una barba incolta portava ancora un giubbino di pelle che tolse prima di salire sulla pedana e una mistress con dei capelli color nero corvino che le scendevano sulle spalle, era inguainata con dei pantaloni in pelle aderentissimi su dei tacchi dodici, si avvicinarono alle due e Silvia si allontanò da Anna che adesso mi sembrava impaurita ma rimase al suo posto.
Il master si avvicinò e”’
Il master la sollevò dalle ascelle e la mise in piedi sembrava una bambina vicino a lui, lei alta solo 160 cm gli arrivava a stento all’altezza della pancia, quindi la osservò bene poi guardò nella mia direzione dove c’era anche Vittorio che sorrideva, sembrava che non volesse far vedere tutta la sua gioia nel constatare che io non potevo oppormi a quello che sarebbe successo in seguito, allora l’omone rise e mentre la mistres si era fermata e guardava lui prese Anna e la sollevò senza sforzo la portò alla sua bocca e la baciò infilando la lingua nella sua bocca Anna accettò il bacio anche se non voleva, poi la fece riscendere e la posizionò vicino al suo bacino si tolse la cinta e calò i pantaloni rimanendo in boxer e disse ‘ dai adesso devi fare tu voglio sentire la tua lingua’ Anna non oppose resistenza gli calò i boxer e mise a nudo un cazzo enorme (come il padrone) lo guardò spaventata e mi guardò, era la prima volta che si girava verso di me, rimasi impassibile guardandola, allora lo prese tra le mani che quasi non riusciva a cingerlo, e cominciò a baciarlo, l’eccitazione e l’ingrossarsi lo fece diventare ancora piu lungo e largo, lei non si perse d’animo cercò di prenderlo in bocca ma non ci riusciva era piu grande della sua bocca ma non smise lo sollecitava e cercava di infilarlo fino a quanto ne mise dentro un po solo pochi cm il master allora la prese per la testa e la forzò cercando di farlo entrare il piu possibile, sapeva che non ci era mai riuscito nessuno, ma lui le voleva far del male, era stato istruito da Vittorio che se la rideva adesso, cosi con l’aiuto delle mani e mantenendo la testa ferma riusci ad infilare qualche atro cm Anna sembrava che voleva scappare, infatti si impuntò con le mani sulle gambe del master cercando di respingerlo ma senza risultato lui era molto piu forte e grosso, cosi piano piano ne infilò una meta e cominciò a chiavarla in bocca , Anna cominciò a piangere per lo sforzo che la stava sottoponendo quell’uomo fino a quanto sborrò nella sua bocca lei cercava di ritrarsi ma senza riuscirci, cosi per la prima volta dovette ingoiare la sborra di quell’ uomo che soddisfatto e guardando Vittorio si ricompose e andò via, e fu la volta della mistres, la prese che ancora tossiva cercando di prendere aria, la distese per terra con le spalle e si tolse il pantalone rimanendo nuda, Anna non era mai stata con una femmina, la mistress si accovacciò e si sedette sulla sua faccia dicendo leccamela bene altrimenti ti faccio rimanere senza aria, e cosi dopo poco si sistemò sulla sua faccia Anna fece uscire la lingua e cominciò a leccare la donna andava avanti e indietro sulla faccia di Anna cercando il suo piacere, Anna leccava tossiva e cercava di sgusciare via ogni tanto ma la mistress si sedeva sulla sua faccia otturandole il naso e la bocca e solo quando risentiva la lingua si risollevava, fino a quando venne liberandosi e pisciando in bocca ad Anna che le venne da vomitare, ma rimase distesa.
La mistress si alzò soddisfatta e sempre guardando Vittorio gli fece un occhiolino e andò via, ritornò sulla scena Silvia che fece rimettere in ginocchio Anna e la lasciò sulla pedana, ricomparve la musica, e senza che nessuno dicesse niente tutti cominciarono a ballare intorno a lei qualcuno la spingeva qualche altro le dava qualche calcio e lei sempre ferma fino a quanto si radunarono tutti intorno a lei e ballando la distesero qualcuno gli passava sopra salendo con le scarpe sulle tette qualcuno le saliva sulla figa, Anna cominciò a piangere si sentiva umiliata di quel trattamento era la sola che subiva e sembrava che le piacesse visto che nessuno la obbligava e rimanere distesa poteva benissimo alzarsi e andare via ma non lo faceva.
La musica andò scemando e tutti piano continuando a salire su di lei andarono al loro posto fino a quando ci fu silenzio, Silvia andò sulla pedana, e aiutandola la alzò e la portò via con lei.
A quel punto guardai Vittorio con gli occhi infuocati e gli dissi ‘ti sei divertito stasera con Anna vero? Non sapendo come colpirmi hai fatto qualcosa a lei ma”verrà anche il mio turno e allora’..’.
Vittorio non si scompose, ne disse qualcosa, ma guardava ancora la pedana e il telone dove Anna e Silvia erano uscite, mi alzai dicendo che andavo a riprendermela, ma solo adesso mi disse ‘non ti va di vedere ancora? Non vuoi sapere fino a dove arriverà la tua bella, e non so se per far piacere a te oppure solo perché le piace’, risposi che non mi interessava era mia e doveva rimanere mia, allora mi prese per un braccio dicendo ‘ siediti e gustati lo spettacolo dopo decidi se vuoi veramente stare con lei e tenertela per te oppure vuoi fargli fare quello che farà tra poco’, cosi mi risedetti e aspettai che ricomparissero.
Intanto nella sala la musica ritornò assordante tutti si agitavano sulla pedana io mi agitavo sulla sedia non riuscendo a mantenere la calma, per me era la prima volta che assistevo a qualcosa che da mio e per amor mio faceva delle cose senza ribellarsi, oppure era nel suo bagaglio sessuale ma non riusciva ad esprimersi?
Dopo quasi una mezzora, la musica cambiò diventando lenta e erotica si spensero tutte le luci lasciando solo un faretto che illuminava il centro, si aprì la tenda e uscì Silvia portando Anna legata su un tavolo, era di schiena con le braccia legate lungo l’asse una benda sugli occhi, dall’altro lato del tavolo c’erano due aste dove erano legate le gambe issate, praticamente era distesa con le gambe alzate in alto, era spinta e fu portata al centro della pedana, l’avevano depilata e il suo sesso era stato lubrificato con qualcosa che luccicava alla luce del faretto, mi innervosii ma Vittorio mi guardò facendomi segno di stare calmo, Anna respirava affannata sembrava che volesse esplodere tanto si alzava e si abbassava il suo torace, Silvia si avvicinò al sesso e chiese qualcuno vuole vedere come &egrave fatto all’interno?
Tutti applaudirono dicendo di si, dall’alto si abbassò uno schermo gigante che potevano vedere tutti, Silvia prese un tubo di plastica, e avvicinava e allontanava quel tubo dalle labbra e questo si vedeva sullo schermo, all’estremità del tubo vi era una microcamera che inquadrava, cosi lo avvicinò ancora al sesso di Anna e piano cominciò a farlo entrare all’interno.
Sullo schermo apparve la figa che si apriva piano lasciando esplorare all’interno tutto rimasero senza parole erano tutti in silenzio, anche io rimasi in silenzio e guardavo mentre il mio cazzo cominciò a dare segni inequivocabili di erezione, se succedeva a me figurati agli altri, Anna si lubrificava e si vedeva sfacciatamente quello che cominciava a gocciolare sul tavolo, Silvia cominciò un movimento lento entrava, girava la camera e piano usciva facendo vedere bene come la sua figa si contraeva ogni volta che entrava, durò molto tempo Anna non capiva piu niente si agitava sul tavolo fino a quando la figa cominciò ad avere delle contrazioni si vedevasfacciatamente che godeva stringendo e allargandosi sul tubo, tutti si masturbavano senza vergogna vedeva qualcosa che nessuno aveva visto fino a quel momento, Silvia lo sfilò dalla figa e abbassandolo lo punto verso il buchetto del culo, guardò Vittorio che sorrise poi ‘ volete vedere anche fino a dove riesco ad infilarlo nell’intestino?’ tutti applaudirono, ero incazzato nero mi stavo per alzare dalla sedia quando un uomo massiccio mi pose una mano sulla spalla impedendomi di alzarmi dicendo nell’orecchio ‘ sta fermo non vorrai che succeda qualcosa alla tua bella e a te’.
Rimasi fermo sulla sedia Anna respirava a fatica si vedeva che aveva appena goduto e si agitava sul tavolo, Silvia con un sorriso sadico lo avvicinò al buco e lo cominciò a spingere, sullo schermo si vedeva la microcamera che apriva lo sfintere allargandolo piano, entrò e passò il primo muscolo Anna voleva gridare qualcosa ma gli fu impedito con un nastro di scotch sulla bocca, mugolava senza possibilità di reagire, intando il tubo era arrivato alla prima curva Silvia conosceva bene come fare, e piano la passò si vedeva l ‘intestino che si allargava al passaggio del tubo lo fece entrare per almeno trenta centimetri, arrivò alla seconda curva e con molta maestria la passò continuando, non c’era traccia di materiale perche gli avevano fatto un clistere cosi che l’intestino si presentava pulito, continuava a spingere il tubo era quasi finito, praticamente gli aveva fatto entrare almeno un metro di tubo nel culo, poi come era entrato piano cominciò a tirarlo e nel tornare indietro sullo schermo si vedeva che l’intestino si richiudeva al suo passaggio, fino a quando lo fece uscire ricevendo un applauso da tutti.
Poi riprese il tavolo e spingendolo si infilò nuovamente dietro la tenda, a questo punto mi alzai spostando il braccio dell’uomo che mi aveva minacciato, mi misi davanti a Vittorio e gli dissi ‘ ti sei divertito vero? Ma sta sicuro che io sono molto cattivo nelle mie vendette, come te anche io ho persone che mi guardano a vista’, Vittorio e gli altri si guardarono un po in giro cercando di scoprire se era vero, ma non era vero avevo bluffato, ma la cosa andò bene, mi girai salii sulla pedana e andai dietro al tendone dove Anna era ancora legata al tavolo bendata, la slegai la feci mettere in piedi e prendendola sotto al braccio la portai nel camerino a farla rivestire, quando mi vide cominciò a piangere abbracciandomi diceva ‘ che mi hanno fatto non capivo cosa stesse succedendo mi vuoi ancora bene per quello che &egrave successo?’ non rispose aiutandola a vestirsi, si ricompose e nel mentre uscivo incrociai lo sguardo di Silvia, la fulminai con gli occhi dicendo ‘sta sicura che toccherà anche a te’ Silvia non rispose abbassando lo sguardo e andando via veloce, uscii dal locale entrai in macchina misi in moto e andai via insieme ad Anna.
La portai nella mia casa la feci sedere sul divano e le detti un liquore, sapevo che non beveva ma in quel momento faceva bene bere, lo bevve e riprese a singhiozzare, la rassicurai dicendo che se non smetteva non poteva ritornare a casa con gli occhi rossi dal pianto, lei farfugliava qualcosa dicendo che non aveva mai fatto cose del genere e che a casa non voleva piu andarci, mi sedetti vicino a lei abbracciandola e le dissi che ero disposto a sposarla e portarla con me in quella casa cosi piano cominciai ad accarezzarle le gambe salendo fino alle mutandine che non trovai ovviamente perche le aveva tolte prima dell’esibizione, la baciai sulla bocca e la distesi, si lasciava fare anche lei era rimasta eccitata da quella esibizione cosi la spinsi verso il mio cazzo e lei per istinto lo prese in bocca cominciando a leccare e succhiare, sempre con calma la feci distendere e le infilai il cazzo nella figa era un lago stava cominciando a partecipare a tutto quello che gli chiedevo, cominciai con calma un andirivieni e lei si contorceva sotto di me dimenando il bacino e stringendomi tra le sue braccia incrociò le gambe sulla mia schiena cosa che non aveva mai fatto prima, uscii prima di venire riversando il mio sperma sulla sua pancia e le ordinai di spargerlo su tutta la pelle, cosi fece ancora un po’ eccitata si fece una doccia si preparò e la riaccompagnai a casa, dicendole che la richiamavo presto.
Ritornai al lavoro e incrociai per strada Vittorio che mi sorrise offrendomi il caff&egrave, lo guardai con occhi di fuoco e lui capì cosa volevo dire, ma dai disse, mica ti sarai arrabbiato era solo per testare un po’ la tua femmina per vedere fino a dove partecipa su siamo fatti uguali io e te, non rispondevo ma non accettai il caff&egrave, dicendo che avevo fretta ma che se lui voleva ci saremmo rivisti piu tardi, acconsentì e cosi mi allontanai, pensando quello che gli volevo dire ma”non fu come avevo previsto io
Il resto della giornata la passai lavorando intensamente, ma la mia mente era sempre in tumulto pensando e ripensando a quello che era successo e come mi sarei dovuto comportare con Vittorio, mentre facevo questi pensieri mi si avvicinò un uomo con una faccia butterata, era vestito elegantemente con giacca e cravatta, mi salutò e poi mi invitò ad andare con lui, gli risposi che stavo lavorando e non mi potevo assentare cosi come mi piaceva, mi rispose che mi avrebbe aspettato dopo che avevo smesso al bar xxxxxxx, perché mi doveva dire una cosa molto importante.
Rimasi pensieroso, chi era quello?? Come mi conosceva??? Lo aveva mandato Vittorio oppure sapeva che cosa mi piaceva fare con le femmine? Ma erano risposte che sarebbero diventate vive solo dopo che lo avevo incontrato, cosi tra una cosa e l’altra finii di lavorare e mi recai al bar xxxx, lo vidi seduto in disparte ad un tavolino per due, mi fece segno e cosi mi sedetti anche io, mi chiese cosa volevo, gli risposi caff&egrave e lui ordinò, poi quasi come se mi leggesse nel pensiero cominciò ‘ lo so che non sai chi sono e come ti conosco, ma l’altra sera nel locale di Vittorio, mi sono accorto che quella sul palco era la tua femmina e che faceva quelle cose solo per far piacere a te, e visto che &egrave portata per questo io vorrei chiederti quando volevi, &egrave una gran bella femmina e sarebbe la perla nel mio locale’.
Lo guardai da sopra la tazzina mentre sorseggiavo il caff&egrave corrucciando le sopracciglia, ‘ ma dico ti sarai per caso ammattito tutto insieme, se vieni da parte di Vittorio sappi che quella femmina &egrave mia e nessuno la puo avere tranne me, e solo se lo voglio io si farà chiavare da qualcuno’ mi guardò e si apri in un sorriso facendomi vedere i suoi denti bianchissimi e allineati come non ne avevo mai visti prima, ‘ no no sta tranquillo che Vittorio non c’entra niente con quello che ti ho chiesto, solo che”..guardando lo spettacolo mi &egrave piaciuta la ragazza e farebbe furono nel mio locale, io e Vittorio siamo due proprietari di locali come quello dell’altra sera ma abbiamo due modi diversi di scegliere le ragazze, lui le vuole rubare a mariti e fidanzati, io se loro vogliono me le compro, cio&egrave”..sono di loro proprieta ma le legano a me e al mio locale, io pago inizialmente e poi secondo le persone che vengono do una certa percentuale ai mariti’.
Lo guardavo e la cosa mi sembrava cosi strana che quasi gli sorrisi in faccia dicendo ‘ cio&egrave”.fammi capire tu mi dai dei soldi io ti presto la femmina e se attira gente nel tuo locale tu mi daresti una certa percentuale sul guadagno a me che ti avrei prestato la femmina e quando mi daresti??’ il tipo restò un po’ a guardarmi forse faceva dei conti nella mente, poi sbottò ‘ be!!! Potrei cominciare a darti per una serata”’diciamo diecimila?’ rimasi pensieroso lo guardavo e ancora non mi capacitavo voleva comprare Anna per una serata nel suo locale, a fare cosa?? E cosa dovrebbe fare? Gli chiesi? ‘diciamo che comincerebbe con uno spogliarello, il mio locale &egrave piu bello di quello di Vittorio, facendo vedere la figa il culo, lo sai vero che ha un culo bellissimo? Diciamo che dovrebbe ballare un po’ farsi vedere insomma, ma per le prime volte senza che nessuno la deve toccare, poi se va bene allora si puo cominciare a farle fare qualcosa di sesso’ risposi quasi d’istinto ‘ e se qualcuno la vuole?’ per almeno tre quattro volte nessuno la deve toccare neanche una femmina e se va bene il compenso potrebbe lievitare.
Lo guardai rimasi in silenzio per un po’ non potevo dire che subito avrei accettato sarebbe stato come dirgli che per me Anna non era niente, ma non volevo che facesse sesso con altri, che ballava e si spogliava poteva anche andare bene ma sesso”..era una cosa che ancora non volevo, risposi ok ti farò sapere ma ogni volta che la richiedi per una serata il prezzo aumenterebbe sempre, mi guardò e rispose ‘ok!’, ci alzammo e uscimmo dal bar fuori lo salutai salii in macchina e guidai verso casa, ma pensavo sempre alle parole di quel tizio’..caspita’..non mi aveva detto neanche come si chiamava, che stupido che ero stato e dove l’avrei trovato?
Tornato a casa mi distesi sul divano ma la mente era rivolta a quello, non avevo visto neanche se aveva veramente un locale, il mattino dopo andai a lavorare come sempre e come sempre mi fermai al bar per il caff&egrave del giorno, mi girai e lo trovai li mi saluto invitandomi al suo tavolino, mi sedetti con la tazzina del caff&egrave in mano e gli chiesi dove fosse il locale e come si chiamava, mi chiamo Ulisse e il locale &egrave a questo indirizzo, passandomi un biglietto, lo lessi e lui disse ‘ dopo il lavoro se vuoi passa lascio detto di farti entrare senza pagare’ gli risposi ok e andai a lavorare, alle diciassette dopo il lavoro, mi recai all’indirizzo che mi aveva dato, fuori c’era un uomo enorme che mi guardò gli dissi chi ero e mi apri la porta senza dire una parola, entrai nel locale, era bellissimo , aveva ragione era piu bello di quello di Vittorio, l’ingresso era piccolo con bar tavolini tutti n legno color ebano, sulla destra c’era una porta chiusa che mi disse il cameriere che io sarei potuto entrare quando volevo solo che lo dovevo avvisare che mi avrebbe aperto lui, cosi mi presi un cubalibre e mi misi seduto, mi guardavo intorno cercando di carpire qualcosa ma niente, trapelava, entravano persone che prendevano il caffe e uscivano all’apparenza era un bar come gli altri niente di eccezionale.
Passò un’ora, mi alzai e feci cenno al cameriere che volevo entrare, mi accompagnò aprì la porta e mi disse ‘buona serata’ richiuse la porta alle mie spalle, era un corridoio molto lungo illuminato poco sembrava che era una catacomba, mi incamminai entrando sempre piu dentro , l’impressione era che era in pendenza, sembrava che scendevo sempre piu giù, fino a quando”entrai in un locale stupendo, aveva scavato sotto facendo una sala meravigliosa, c’era fari blu e rossi che giravano intorno a tavoli e in alto illuminando il soffitto, tavolini pieni di persone in giacca e cravatta accompagnati chi da signore come loro chi da entreneuse dell’est anche con asiatiche molto belle qualcuna era tanto poco vestita che sembrava nuda mentre altre erano addirittura in topless, mi venne incontro un cameriere che mi fece strada ad un tavolo seduta c’era una bionda era uno schianto aveva gli occhi color del mare un paio di tette almeno una terza un perizoma striminzito, mi sorrise invitandomi a bere qualcosa, cosa che non feci per il momento, mi girai e al centro della sala c’era una pedana che girava su se stessa, al centro una pertica per far ballare le ragazze e tutt’intorno i tavoli dove tutti potevano vedere quello che succedeva sulla pedana, sorrisi alla ragazza e chiesi del signor Ulisse, mi disse che era occupato e per adesso mi dovevo godere lo spettacolo della serata, era una serata organizzata per sole signore gemelle, che dovevano esibirsi sulla pedana, risi e aspettai ordinando un liquore che la ragazza mi portò subito, si spensero le luci rimasero solo i fari che continuavano a girare al centro della pedana si accese un faro puntando la pertica e dall’ombra apparvero due stupende ragazze uguali non si riusciva a sapere che era una chi l’altra, si sentì una voce della speaker che le descriveva, ‘ sono due gemelle polacche, di diciannove anni si chiamano Elga e Anastazja, sono alte 177 cm portano una quarta di seno, come potete vedere sono bionde, queste due da anni vivono sole, ancora minorenni sono venute nel ns paese e si sono date da fare per vivere, ma stasera ci mostreranno quello che sono capaci di fare,”’.buon divertimento’.
Subito dopo cominciò una musica molto erotica, le due gemelle cominciarono a muovere i fianchi con erotismo, erano vestite uguale con una camicetta semitrasparente, sotto avevano un reggiseno a balconcino molto striminzito avevano una gonna plissettata a scacchi fino al ginocchio, mentre si muovevano come delle pantere, una si mise in ginocchio e accarezzava la gonna dell’altra, poi cominciò a camminare a quattro zampe mentre la sorella gli mise un collare legando il moschettone di un guinzaglio al collare cominciando a portarla a spasso sulla pedana mentre questa ruotava sempre senza mai fermarsi, poi gli salì a cavallo e sedendosi sulla schiena si fece portare un po’ in giro, tirandola per il guinzaglio la fece alzare e la portò vicino alla pertica prese delle corde e cominciò a legarla con le mani in alto,in alto c’erano due anelli alla stessa altezza uno avanti e l’altro indietro, Elga alzò le mani della sorella legandola all’anello poi prese altre corde e legò prima una caviglia e poi l’altra portando le corde all’anello posteriore e tirando la fece alzare da terra rimanendo con le gambe aperte e appese alla corda, prese da una borsetta un paio di forbici e cominciò a tagliuzzare la gonna facendola a strisce tagliò anche la camicia togliendola lasciando la sorella solo con il reggiseno, ritornò alla gonna e continuando a tagliare la tolse del tutto lasciando solo la mutandine che era color rosso con delle farfalline bianche tutto intorno, l’accarezzò tra le gambe e le massaggiava le tette sempre con molto erotismo, infine sempre con le forbici tagliò le spalline e infine il reggiseno lasciando uscire due tette bellissime e alte, aveva i capezzoli dritti e duri come il marmo, ritornò alla mutandina e prima a destra poi a sinistra tagliò i laterali facendola rimanere definitivamente nuda con le gambe alzate come anche le mani, la sua figa era depilata liscia e luccicava quando il faretto gli passava sopra, l’accarezzò sulle tette prendendo un capezzolo in bocca fra i denti e stringendo forte facendola urlare dal dolore con la mano scese sulla figa e cominciò un avanti e indietro introducendo ogni tanto un dito, infine infilò la mano e sempre con i denti stringeva i capezzoli una volta il destro una il sinistro, la sorella impazziva dall’eccitazione e dal dolore, infine ebbe un orgasmo spasmodico riuscendo anche a squirtare tutto intorno alla pertica, la sciolse la riportò libera baciandola in bocca poi si inchinarono e andarono via.
Partì una musica rock e tutti dopo quello che avevano visto e si erano masturbati andarono sul palco e cominciarono un ballo ma senza agitarsi tanto erano incollati uno all’altra strusciandosi tra di loro, nel frattempo che guardavo si sedette Ulisse al mio tavolo facendo andare via la bionda ‘ ti &egrave piaciuto quello spettacolo? ‘ mi chiese, ‘ certo ‘ risposi e stato molto erotico e coinvolgente, la tua femmina sarà trattata come quella sempre che tu la voglia vendere per una sera, alzai lo sguardo e risposi ancora ‘ si vedrà, ancora non ho deciso che fare’ Ulisse sorrise e rispose quando vuoi sai come trovarmi mi salutò e andò via, chiedendomi di restare a vedere il seguito, non risposi rimanendo seduto e continuando a sorseggiare il liquore, lui andò via ma questa volta non venne nessuno al mio tavolo quindi rimasi da solo.
Le luci si spensero del tutto e si accese un faretto che illuminò il centro, la pertica era sparita, ma dall’alto c’erano due corde che scendevano fino a terra all’estremità c’erano delle polsiere, cominciò una musica che sembrava classica ma invece era stata arrangiata a metallica, non aspettai altro mi alzai e andai via ripercorrendo il corridoio bussai alla porta e mi aprì lo stesso cameriere che mi aveva fatto entrare, sorridendo mi chiese se la serata era stata di mio gradimento risposi sorridendo di si con un gesto della testa e uscii dal locale ritornai a casa un po frastornato dal locale dalla proposta di Ulisse e dalla musica, non mi interessavano i soldi, ma non volevo che Anna stesse su quel palco e esibirsi anche se la cosa mi eccitava vederla cosi.
Quella sera la telefonai lei era tutta mielosa era almeno una settimana che non la vedevo ne la telefonava, gli chiesi sue notizie e se si era rimessa dall’ultima volta che era stata su una pedana di un locale mi rispose di si e che mi voleva vedere, mi balenò nella mente una idea fantastica, gli chiesi se se la fosse sentita di rifare una serata in un locale, ma questa volta era lei la padrona e aveva una schiava hai suoi piedi, prese tempo non mi rispose subito, poi disse ‘se a te fa piacere fa piacere anche a me lo sai che faccio quello che vuoi’ gli risposi che poi sul palco sarebbe stata da sola e doveva fare quello che gli diceva la mente, mi rispose che era d’accordo e che aspettava mie notizie, mi mandò un bacio dal telefono e chiudemmo.
Passarono molti giorni, non ebbi più notizie ne di Ulisse ne di Vittorio, e ne tantomeno ci incontrammo per il paese dove lavoravo, però io non ero sicuro, mi sentivo come se qualcuno mi osservava, pensavo tutto il giorno a come fare per poter mettere le mani su Silvia la ragazza di Vittorio che aveva infierito su Anna, ma io ero povero vivevo del mio stipendio mentre Vittorio e Ulisse erano ricchi avevano guardaspalle che li seguivano ovunque, ma dovevo escogitare qualcosa.
Passò un altro giorno, poi”.una idea, coinvolgere Ulisse che tra loro c’era una certo ruggine, cosi la sera stessa andai al suo locale, il cameriere mi riconobbe e mi portò direttamente alla porta che portava nel salone principale, camminai il lungo corridoio e arrivai al salone un altro cameriere mi salutò e mi portò ad un tavolo chiedendomi cosa volevo bere, ordinai e domandai del sign Ulisse, mi disse che quella sera non sarebbe venuto al locale o molto tardi pregandomi di restare e guardare lo spettacolo io accettai e rimasi in attesa di quello che sarebbe accaduto.
Come sempre si spensero le luci e si accese il faretto principale illuminando il centro della pedana, comparve uno speaker che con un microfono cominciò dicendo ‘questa sera ci sarà una gara a chi riesce nell’impresa a prendere in uno dei suoi buchi che sia la figa oppure il culo tante matite messe una vicino all’altra, chi riesce a metterne di piu nel buco , vince una premio di cinquemila euro, ed ecco a voi le partecipanti,’ si aprì il tendone e comparvero quattro bellissime ragazze, due italiane e due straniere, fu portato un tavolo dove si potevano distendere e quasi trecento matite imbevute in una gelatina in un barattolo, lo speaker disse che ogni volta le matite venivano buttate quindi non c’era rischio che finissero nella figa o nel culo dell’altra, cominciò una straniera si chiamava Elisa, alta almeno 170 cm bionda, slava aveva un culo e un paio di gambe chilometriche bella e slanciata, si distese sul tavolo di schiena apri le gambe e cominciò, la voce ci fece sapere che avrebbe infilato le matite nella figa, lei ne prese una e passandosela sulle labbra la bagnò del gel che conteneva la matita e la infilò, piano con una lentezza unica, (anche perché doveva far passare il tempo) poi ne infilò un’altra sempre con la stessa lentezza della prima, piano accostandola e facendo un avanti e indietro, fino a quando, (la voce le contava) ne riuscì a inserire quaranta ma poi si alzò sfilò tutto e si mise in disparve, proseguirono le altre sempre nella figa e anche loro ne riuscirono a infilare solo almeno quaranta come la prima, infine fu la volta dell’ultima, era italiana prima cominciò a ballare muovendosi come una gatta, poi si mise di pancia sulla tavola e la voce disse che questa a differenza delle altre le avrebbe infilate nel culo, lei con molta maestria cominciò, prima una poi due tre quattro fino ad arrivare a cento e ancora non gli bastava, ne infilava sempre un’altra infine raggiunse le centotrenta matite, ci fu un applauso generale, e vince l’assegno di cinquemila euro, quando tolse tutte le matite le rimase il buco aperto come una caverna, mi venne da sorridere, non avrebbe dovuto fare sforzi per le sue mansioni quando gli sarebbe scappata la cacca doveva accertarsi anche di non farsela sotto, e mentre pensavo a questo comparve Ulisse, mi salutò e disse ‘come mai sei qui non mi aspettavo piu che saresti venuto, hai deciso mi darai la tua bella femmina da far esibire sul palco?
Gli sorrisi e dissi che la facevo esibire non volevo soldi ma solo avere un aiuto da lui per fare uno spettacolo un po’ particolare e mettere a disagio Vittorio, Ulisse si illuminò in volto quando sentì che dovevamo fare un disprezzo a Vittorio, e si mise tutto orecchi a sentire quello che volevo.
Gli dissi che c’era Silvia una collaboratrice di Vittorio che aveva messo a disagio me e Anna facendole fare uno spettacolo contro la ns volontà, e che la volevo far punire da Anna sul palco, davanti a Vittorio ma senza ne rapirla ne farle del male dovevano essere loro a venire nel locale e lasciare la femmina nelle ns mani.
Ulisse rimase serio, mi guardava e secondo me la sua mente stava escogitando qualcosa ‘ tu che cosa vorresti fare per far venire Vittorio e far salire Silvia sul palco?’ risposi ‘ non so’. sono ancora alle prime armi perciò sono venuto da te per poter escogitare qualcosa di grande’.
Ulisse rimase pensieroso, poi disse ‘per adesso non so devo prima pensare e poi ti farò sapere’, mi balenò nella mente una idea, sai”dissi, a lui piace molto Anna, e la voleva nel suo locale, anzi”..la voleva, e se gli dicessimo che sarà nel tuo locale e che farà uno spettacolo sul palco e dopo”..chissà sarei anche disposto a permettergli altro??
Mi guardò e sorrise, ‘ penso che sia un’ottima idea, ma dobbiamo cercare di farlo venire accompagnato, diremo che &egrave una serata di coppia e senza non si può entrare’, ottimo risposi, dai organizziamo, chi lo dice a Vittorio??
Ulisse disse che gli avrebbe mandato un invito scritto, oppure sarei potuto andare io ma”.questo non era una cosa possibile, perche lo aveva chiesto prima lui di avere Anna nel locale, comunque rimanemmo così.
La sera andai da Anna e me la portai a casa, era bellissima, aveva una camicetta bianca con un reggiseno nero che ne risaltava la forma, una microgonna che ad ogni movimento si intravedeva la forma del suo splendido culo, cosi seduti sul divano gli esposi la situazione, come sempre ne era imbarazzata e mi disse che non ne era all’altezza di fare quelle cose , non ne era proprio capace, ‘ma ti ricordi cosa ti ha fatto Silvia contro la tua volontà? Non ti piacerebbe contraccambiare e prenderti una rivincita?’, mi guardò, mi sorrise e si getto al mio collo baciandomi con passione mi infilò la lingua in bocca e la passava su tutta la mia lingua e intorno ai denti, mi esaltò a tal punto che il mio cazzo si issò con una forza mostruosa, la distesi sul divano e quasi le strappai gli abiti che aveva indossato, le aprii le gambe e mi tuffai con la faccia leccando figa e culo intensamente, lei godeva come non mai, si contorceva sotto la mia lingua, cademmo dal divano e ci ritrovammo distesi sul tappeto, con calma le entrai dentro sentivo la sua pancia che batteva con violenza la mia, non resistetti molto a quel movimento rotatorio, e venni copiosamente dentro di lei, non riuscii a uscire in tempo, non volevo che rimanesse incinta cosi dissi che si sarebbe dovuta lavare subito con acqua fredda, cosi fece. Si rivesti e la riaccompagnai a casa, sotto il portone gli dissi, ‘ pensa quando sarai sul palco con Silvia, cosa le vorrai fare, qualsiasi cosa siamo protetti da Ulisse, solo che dopo dovrai per qualche volta esibirti tu da lui questo &egrave il prezzo da pagare’ mi sorrise mi stampò un bacio in bocca e disse ‘va bene penserò a qualcosa e ti farò contento come sempre, sono tua e solo tu puoi dire che devo fare io lo farò sempre senza mai chiedere perché’, e andò via.
Pochi giorni e mi chiamò Ulisse dicendo che per il sabato successivo ci sarebbe stato il gran giorno, Vittorio aveva accettato l’invito, e portava Silvia con lui, ma aveva anche chiesto se veramente Anna sarebbe stata disponibile con lui dopo il suo numero, e cosa gli hai risposto? Chiesi con trepidazione e Ulisse ‘ sta tranquillo gli ho detto che doveva chiedere a te e a nessun’altro, perché Anna non era di sua proprietà ma tua’ sorrisi e mi sentii fiero che mi rispettassero.
La sera chiamai Anna dicendole di tenersi pronta per il sabato, e chiesi con curiosità, ‘che hai pensato per Silvia??’mi rispose &egrave una sorpresa, senza aggiungere altro.
Quel sabato Anna si fece trovare sotto il portone di casa sua aveva un soprabito molto lungo quasi fino sotto le ginocchia mi abbracciò forte e mi stampò un bacio infilandomi a lingua fino alla gola, ‘ti sei eccitata vero??’ chiesi, lei con un gridolino si rannicchiò sul sedile dell’auto e partimmo alla volta del locale di Ulisse, questa volta ci aspettava fuori un omone enorme che ci disse di entrare in un garage, li ci fece salire su una scala e arrivammo al salone, ci diedero un tavolo e venne Ulisse che salutò Anna, dicendo che era veramente bella e ancora di piu da vicino, chiedendoci di assistere allo spettacolo perché Vittorio ancora non c’era e quindi si doveva aspettare, ordinai da bere e a lei ci feci portare un margarita, ma molto liquoroso, lei cominciò a sorseggiare e già sembrava che era un po’ sbronza.
Sul palco salirono due slave biondissime e altissime che a suon di musica cominciarono uno strip fra di loro fino a rimanere nude, scesero in sala e presero per mano un maschio lo portarono sul palco e ballandogli intorno cominciarono a spogliarlo fino a farlo rimanere in slip, questo ormai eccitato all’inverosimile non poteva non far vedere che il suo cazzo era uscito dagli slip, dalla mia postazione lo valutai intorno ai 27 cm, le ragazze lo cominciarono a leccare e una delle due succhiandolo lo fece entrare in gola senza problemi arrivando con la bocca a lambire le palle, mentre l’altra le aspirava in bocca tirandole e facendole entrare e uscire, fino a quando non riuscendo piu a trattenersi si svuotò nella bocca di una delle due e questa mantenendo la sborra sulla lingua baciò l’altra scambiandosi tutto quello che aveva in bocca.
Ci fu un applauso generale salutarono e andarono via portandosi il giovane con loro per farlo rivestire.
Vittorio ancora non si vedeva, chiamai Ulisse chiedendo se per caso ci dava buca, cosa che lui smentì tassativamente, se aveva detto che sarebbe venuto veniva, nel frattempo girando lo sguardo vidi entrare Vittorio Silvia e una ragazza che li accompagnava, non riuscivo a vedere ma sembrava che li seguisse come un cagnolino, venne al ns tavolo dove prese posto lui e Silvia mentre l’altra ragazza si accoccolò sulle ginocchia in mezzo a loro, io sorrisi lui aveva una faccia molto severa nei miei confronti, ma giocava fuori casa e non poteva permettersi molte cose.
Ordinò da bere e cominciò un discorso guardandomi, allora”disse’.. hai deciso finalmente, possiamo avere il piacere di gustarci la tua metà, lo guardai e sorrisi, risposi be! sai ancora non ne sono del tutto convinto, si vedrà stasera come si comporta sul palco e se ci fa eccitare come ha detto.
Lui sorrise e ammiccò con la testa, anche Silvia sorrise (non sapeva il tiro mancino che gli stavamo facendo), sperava che potesse anche lei usare Anna, cosi dopo che la musica finì si sentì la voce dello speaker che diceva ‘mi hanno informato che questa sera ci sarà il debutto di una femmina, per lei &egrave la prima volta che sale da sola su un palco, non la conosco personalmente ma dicono che &egrave una bella femmina e molti la vorrebbero avere per una notte con loro, ma”.detto questo, gustiamoci la performance, signori e signore””..la splendida Anna’.
Cominciò una musica molto erotica quasi soffusa appena percettibile ma era bellissima, si aprì la tenda e entrò, aveva ancora il cappotto cercava di muoversi con la musica, era una cosa che non aveva mai fatto, si sbottonò piano i bottoni senza mai aprire del tutto, la cosa incuriosiva anche me, non sapevo cosa aveva veramente pensato, ma sorridevo e la incitavo, poi prima un lato e poi l’altro cominciò un apri e chiudi, senza mai farlo veramente, non riuscivamo a sapere se sotto era nuda o vestita, anche Vittorio e Ulisse la guardavano con bramosia, Silvia ogni tanto si leccava e mordeva le labbra, poi finalmente fece cadere il cappotto mostrando sotto una tenuta da mistress, un corpetto che le stringeva la vita facendo esaltare la sua terza abbondante e spingendo in fuori un culetto che era fantastico, uno short di pelle cortissimo e non mi ero accorto ma aveva degli stivali fino al ginocchio che lasciavano la pelle nuda tra loro e lo short, poi muovendosi come una pantera si impossessò di una frusta che cercava di far sibilare nell’aria senza ferirsi, ehehehehe, non la sapeva usare ma ci provava.
Cominciò a danzare con un sottofondo di musica africana, sempre senza agitarsi tanto, scendeva e risaliva aprendo e chiudendo le gambe facendo immaginare sotto quello che aveva, andando avanti e indietro sul palco, disse ‘mi serve una schiava da addestrare e la sceglierò fra di voi’, camminando con passo felpato cominciò a girare tra i tavoli, tutti la guardavano sperando che scegliesse loro ma lei continuando fece il giro intorno al ns tavolo, si abbassò, e mi diede un bacio sulle labbra, poi si giro corrucciò gli occhi e disse ‘ eccola &egrave questa la mia preda’ Silvia guardò Vittorio che non poteva dire niente ma solo accettare, Anna le mise la frusta intorno al collo e la fece alzare portandola sul palco insieme a lei.
Sempre tenendola al guinzaglio con la frusta, la fece fare un giro completo della pedana, poi la strattonò facendola scendere a quattro zampe continuando a farla girare per la pedana, rideva e la umiliava dicendole cose come ‘lurida cagna, sei come le cagne in calore che aspettano di essere chiavate’ e sempre tirandola fece in modo di farla mettere piegata sulle ginocchia, dicendo a cuccia, e sta ferma cosi, Laura non mosse un muscolo e neanche guardava piu Vittorio che anche se incazzato per lo scherzetto, si stava eccitando guardando come Anna domava la sua femmina.
Anna lasciò li Silvia e si recò dietro il telone, ritorno dopo poco con un cameriere che portava un tavolino molto stretto ma con le gambe fatte a v, alle estremità c’erano delle cinture, Anna ritornò da Silvia le fece delle coccole sulla testa stropicciandogli i capelli, li arruffò tutti e poi prendendoli a coda li alzò, in mano aveva un collare molto largo pieni di borchie e di punte, lo posizionò e lo lego stretto al collo di Silvia, prese una catena che aveva avvolta alla vita e la legò, tirandola la fece fare nuovamente il giro della pedana, non contenta scese e la portò per i tavoli dove tutti la potevano accarezzare, passò per il ns tavolo e disse a Vittorio ‘ti piace quello che sto facendo? Vuoi che continui oppure vuoi andare via?’ Vittorio guardò me Ulisse aveva la bava alla bocca per quanto era eccitato rispose ‘continua fammi vedere dove arriva la tua mente’.
Invece nella mia di mente pensai: hai capito la timidona, che cazzo si &egrave inventata non credevo che avesse di queste fantasie, e brava Anna, &egrave proprio come la volevo, sottomessa a me e padrona per gli altri, e risi senza farmi accorgere.
Anna rideva e tirando il guinzaglio riportò Silvia sulla pedana, le ordinò ‘ spogliati ,e resta solo con mutandine e reggiseno, quelli te li tolgo io a furia di frustate’, Silvia la guardava impaurita e le disse sottovoce ‘ guarda che se ti stai vendicando di quello che ti ho fatto l’altra volta &egrave solo colpa di Vittorio io non volevo ‘ e cominciò a piangere, continuando a spogliarsi, ma Anna rise sguaiatamente, e senza averla fatta neanche finire la tirò con la catena e la fece posizionare sul tavolino gambe e braccia larghe il cameriere si portò dietro e legò Silvia con le caviglie poi in avanti e la legò con i polsi e andò via infine Anna prese una cinta molto larga e le strinse la vita praticamente Silvia non poteva muoversi in nessun modo.
Si posizionò dietro di lei rideva e ballava ogni tanto la toccava il culo gli tirava il bordo delle mutandine per poi lasciarle, si allontanò di qualche passo e gli gridò ‘sei pronta??’ Silvia emise un grido, ma non era ancora stata toccata, Anna rise e richiamò il cameriere che mise nella bocca di Silvia un pezzo di stoffa e poi gli avvolse la bocca con del nastro adesivo, Silvia poteva solo mugolare un po’, cosi Anna ripete sei pronta?? E mentre lo scandiva fece partire la frusta che colpì Silvia al centro delle chiappe proprio tra loro, cercò di contorcersi dal dolore ma non poteva eseguire nessun movimento, cosi Anna gli assestò ancora qualche frustata cercando di colpire il meglio che poteva, lasciò sulla pelle candida di Silvia cinque strisce color rosso fuoco, Anna rise gli andò vicino e sussurrava qualcosa nel suo orecchio, posò la frusta gli sciolse la fascia dalla schiena, il cameriere la sciolse dal tavolo ma ne portò un altro, era piu larga e aveva delle aste laterali, Silvia sbiancò era la stessa che aveva usato lei su Anna fu coricata di schiena e alzate le gambe legandole alle aste, quindi lasciata in quella posizione.
Anna con fare da pantera scese dal palco e si avvicinò a Vittorio che la guardava eccitato, gli andò vicino si sedette sulle sue ginocchia e lo abbracciò con fare lussurioso, lui cercò di toccarla ma subito si alzò dicendo vieni anche tu, lo prese per mano e lo fece salire sul palco, io e Ulisse ci guardammo in faccia, non sapevo dove voleva arrivare, lo mise tra le gambe di Silvia e cominciò a spogliarlo gli slacciò la cinta e i pantaloni li fece scendere fino a terra, risalì con le mani e prese il boxer e piano piano lo faceva scendere, Vittorio non poteva fare niente la voleva toccare ma lei ogni volta si scostava, poi gli prese il cazzo tra le mani lo segò un po’ e poi lo direzionò verso la figa di Silvia che ancora aveva le mutandine, gli sfregò un po’ la cappella sulle mutandine poi scostandole gli fece entrare il cazzo in un sol colpo Silvia gridò dal dolore, Vittorio aveva un cazzo di tutto rispetto, Anna cominciò a spingerlo facendolo entrare e uscire, si voltò e uscì dal telone dicendo di aspettare, ricomparve con un abito lungo larghissimo, ritornò dietro a Vittorio e mantenendo il ritmo con le mani lo aiutava a entrare e uscire, improvvisamente si tolse il telo che indossava, Vittorio non poteva vederla, aveva indossato uno strapon abbastanza importante, e senza dire niente lo infilò nel culo di Vittorio che emise un urlo cercando di allontanarsi ma lei lo spingeva e lui era dentro Silvia, Ulisse mi guardò e disse ‘ma non avevi detto che era una sprovveduta?’ anche io ero senza parole, intanto lei entrava e usciva da Vittorio e lui per forza di cose entrava e usciva da Silvia, ci fu un applauso generale, tutti i presenti erano a masturbarsi senza ritegno.
Ulisse rimase di stucco ‘adesso?? Come la mettiamo con Vittorio, lo stiamo umiliando davanti a tutti, come facciamo?’ lo guardai e sorrisi, ma non lo so ancora, risposi, ‘ dobbiamo vedere di rabbonirlo un po’, devo”’..e lo faccio contro voglia, ma devo cercare di lasciargli Anna per una sera a sua disposizione’, Ulisse mi guardò e accennò con la testa ‘ mi sembra giusto, ma non so poi come si metteranno le cose, e se si vendica?’ staremo a vedere risposi.
Nel frattempo sul palco Vittorio ancora era impegnato con Laura e Anna sempre indietro a lui, rideva come una pazza, si divertiva, la guardavo e mi veniva da ridere anche a me pensando che cosa si era inventata.
Poi si staccò da lui e Vittorio godette nella figa di Laura che distesa sul tavolo si contorceva anche lei dalla goduria, Anna andò dietro il telone si tolse lo strapon, ritornando solo in perizoma sul palco, Vittorio intanto si era allontanato e era ritornato al tavolo, ci guadava con occhi di fuoco, che chiedevano vendetta, ma la cosa gli piacque e lo dette a capire dicendo delle frasi che si era anche divertito della situazione.
Ulisse mi guardò e sorrise senza parlare, intanto Anna slegò Laura facendola rimettere a quattro zampe, si sedette sulla pedana a cosce larghe ordinandole di leccarla, ‘ leccami e fammi godere come non mai altrimenti non so se stasera torni a casa’ Laura spaventata si fiondò tra le sue cosce e leccò con tanta devozione che la fece godere in breve tempo. Poi tutto fini il sipario si chiuse e Anna andò via, Laura la seguiva ancora a quattro zampe ma poi Anna la fece alzare la sciolse dalle polsiere e la mandò via seminuda come stava, Laura corse da Vittorio singhiozzando, si alzarono e andarono via, senza non dire’ ti farò avere mie notizie ma non per vendicarmi, ma per avere quello che mi dovevi dare un po’ di tempo fa e non mi hai dato’ ci salutò e andò via.
Ci guardammo negli occhi e cominciammo a ridere di gusto non riuscivamo a smettere Ulisse rideva a crepapelle, e adesso??? Mi disse, risposi vedremo come vanno gli eventi.
Quella sera portai Anna a casa mia e ci facemmo una chiavata che era fantastica anche perche lei era rimasta eccitata da quello che aveva fatto, la guardai e sorridendo gli dissi’ ma come ti &egrave saltato in mente di fare quello che hai fatto sul palco con Vittorio?’ mi guardò corrucciò la fronte e mi chiese se mi ero arrabbiato, ‘tutt’altro, ma lo sai ora Vittorio che vuole da me e te?’ scossa la testa dicendo di no, vuole che adesso devi stare con lui, ti vuole per una notte con lui, come faccio adesso a dirgli di no??
Lei rispose ‘io lo sai faccio quello che chiedi’ continuavo a ridere non avrei dovuto ma non ero arrabbiato anzi, però adesso come facevo a dirgli che non gli davo Anna??
La riaccompagnai a casa sua dicendo che doveva fare le valige e trasferirsi da me, anche se il padre si sarebbe innervosito, doveva per forza, lei sorrise e disse ‘ok lo farò’. Dopo una settimana mi chiamò dicendo che era pronta, andai a prenderla e si trasferì a casa mia, gli dissi quello che volevo da lei, che mettesse in ordine che preparasse il pranzo e la cena, e che in qualsiasi momento doveva fare quello che gli dicevo, e”’cosa che doveva sempre fare domandare se poteva o no fare qualcosa, acconsentì e cosi cominciammo una vita insieme, lei sempre premurosa, cucinava che era una cosa da far leccare i baffi, ed era sempre disponibile.
Passò quasi un mese ormai eravamo come una coppia di sposi, io uscivo per andare al lavoro lei restava a casa, rassettava cucinava e quando tornavo la sera si faceva trovare in grembiule aperto dietro, si divertiva molto a farmi eccitare, ogni sera si vestiva in modo diverso, dopo cena ci distendevamo sul divano e lei cominciava a far scivolare la mano sulle mie gambe salendo piano e arrivando all’inguine, prendendo tra le dita il mio cazzo che con l’eccitazione del salire con i polpastrelli si induriva, quella sera ero piu eccitato del solito, la baciai in bocca e scesi con la lingua su tutto il petto fino a trovare i capezzoli e stringerli tra i denti facendola gemere, ma non si allontanò, cosi scendevo e piano arrivai fino alla sua figa che emanava un odore bellissimo di pulito la leccai con foga, e mentre stavo quasi per penetrarla”’squillò il telefono, mi arrabbiai molto ma risposi, dall’altro capo sentii la voce di Vittorio che disse ‘ ciao come state? Era da un po’ che non ci sentivamo vero??? Credevi che mi ero dimenticato?’ risposi ‘no ma non credevo che ci mettessi tanto a chiamare’ cosi ci invitò al locale il giorno dopo, disse che ci aspettava per la cena, cosi accettai, e ricominciai dove avevo lasciato.
Ma senza dirle niente la girai e la misi a pecorina, piano leccai la figa e salivo sempre al suo buchino insalivandolo sempre, infilai il pollice nel culo e l’indice nella figa e cominciai un andirivieni con calma infilando tutto il pollice e tutto l’indice, alla fine presi la punta del mio cazzo e l’appoggiai al buco del culo facendolo entrare tutto senza aspettare, gridò dal dolore e dalla sorpresa, io mi fermai e con calma comincia e farlo uscire per poi rimetterlo con forza, lei si dimenava ma accettava e cominciò a godere, fino a quando emise un grido soffocato ed ebbe un orgasmo che la faceva vibrare tutta. nel momento dell’orgasmo i muscoli del culo cominciarono a contrarsi facendomi godere anche a me, rimanemmo un po’ fermi aspettai che il mio cazzo perdesse potenza facendolo uscire dal culo, stanchi ci distendemmo sul divano e accarezzandole i capelli dissi ‘domani sera andiamo a cena da Vittorio, quindi aspettati tutto penso che dovrai subire ancora qualcosa non si terrà quello che gli hai fatto sul palco di Ulisse’ lei mi guardò e disse ok va bene farò tutto quello che vuoi che faccia, e cosi ci addormentammo.
Il venerdì sera ci presentammo al locale verso le 22, Anna era vestita sexy aveva un vestito intero nero che la fasciava tutta mettendo in mostra le tette e il suo magnifico culo, che si mostrava in tutta la sua bellezza, aveva fatto una coda di cavallo e aveva un paio di scarpe con tacco dieci, era sotto il mio braccio, la sentivo tesa e lo ero anche io, il cameriere ci salutò e ci fece strada verso un tavolo abbastanza lontano dalla pista e in penombra, era apparecchiata per quattro, ci sedemmo vidi Anna molto tesa ma la rassicurai, ci portarono dei salatini con un aperitivo, che cercai di non bere e di non far bere Anna, ci si poteva aspettare di tutto da Vittorio anche che avesse potuto mettere qualcosa nel bicchiere.
Passò una mezz’ora e vedemmo arrivare lui e Silvia, che era bellissima, era anche lei con un vestitino color rosa tenue, e anche il suo la fasciava tutta ma c’era qualcosa che non mi convinceva, la vedevo tesa come se si aspettasse qualcosa che doveva accadere, ma non ci detti molto peso anzi mi alzai e li salutai anche Anna li salutò, e sorrise a Silvia che abbassò lo sguardo senza dire niente, al collo aveva un collare con tante stelline e era diventata bionda un colore platinato molto chiaro, Vittorio si sedette e anche Silvia, allora sorrisi e dissi ‘come’.. la fai sedere alla sedia e non in ginocchio sotto il tavolo?’ mi fulminò con gli occhi ma sorrise rispondendo ‘no stasera sarà seduta come la tua, e sarà a tavola insieme a noi’.
Durante la cena tra una portata e un’altra si rivolse a Anna dicendole’ allora?? Come vuoi saldare il debito che mi devi?’ Anna diventò rossa e girandosi mi guardò aspettando una mia risposta, le sorrisi e dissi a mia volta ‘ come saprai Anna non fa niente senza che glielo dico io, e poi di quale debito vai parlando? Hai detto che &egrave stato un piacevole intermezzo e che non ti ha disturbato molto’ Vittorio cambiò colore della faccia, i suoi occhi si iniettarono di sangue, ‘ ma sei sicuro che se non paghi uscirai da questo locale?’ mi guardai intorno ai tavoli accanto c’erano le sue guardie in attesa di ordini, sorrisi, non sono solo neanche io Ulisse mi ha concesso i suoi scagnozzi, ‘ma ‘ dissi cercando di ammorbidire la serata che si stava preannunciando un po burrascosa’ penso che ti dobbiamo un favore, vuoi che Anna faccia qualche numero sulla pedana per intrattenere il pubblico’ rispose si ‘ma deve farsi perdonare da me e da Silvia’ che abbassò ancora di più lo sguardo, ok risposi mi avvicinai all’orecchio di Anna dicendole di fare un numero e poi si vedrà.
Anna si alzò dalla sedia e si recò al centro della pista, feci cenno al dj e cambiò la musica improvvisamente facendola diventare una musica erotica e molto sensuale, Anna cominciò a muoversi come una gatta in calore e mano a mano cominciò a far scendere le spalline del vestito, poi contorcendosi con tutto il corpo lo fece scivolare fino alle caviglie e con un passo lo tolse gettandolo lontano rimase solo in perizoma era pieno di lustrini solo avanti dietro non si riusciva neanche a vedere il filino che gli passava tra le chiappe, poi si girò verso di noi abbassandosi e mettendo in evidenza il suo magnifico culo su tolse anche quell’inutile indumento restando completamente nuda, la sua figa era rasata liscia e luccicante come se si avesse passato della crema, mi sorrise e aspettava di sapere che altro doveva fare, ammiccai con la testa e capì subito, scese dalla pista andando a prendere Vittorio che si guardò intorno, ma si fece dare la mano e salì insieme a lei sulla pista, la vidi che cominciò a ballare intorno a lui come se fosse stata un’asta e ogni tanto gli sbottonava e gli toglieva qualche indumento, fino a lasciarlo solo con il boxer, che da sotto si vedeva la sua eccitazione che il boxer non riusciva a far rimanere dentro il suo cazzo che era abbastanza importante, lo lasciò per un attimo ritornando con un cuscino molto grande, lo fece distendere e cominciò a baciarlo dai polpacci e risalendo piano leccando e baciando arrivò al boxer che prendendolo per i denti fece scendere piano liberando finalmente il cazzo da quella tortura, dopo aver definitivamente tolto il boxer si avvicinò a cominciò a leccare la punta del cazzo che ormai era di granito, leccava con una calma esasperante ma poi in un sol colpo lo ingoiò tutto facendolo arrivare fino all’inizio della gola (di più ancora non ci riusciva) Vittorio e il pubblico erano ipnotizzati da quello che Anna stava facendo, io la guardavo e non la riconoscevo, si era liberata una parte di lei che non conosceva neanche lei, finalmente si era lasciata andare al sesso.
Dopo averlo ancora leccato si inginocchiò su di lui facendosi entrare il cazzo tutto nella sua figa e senza dare a lui il tempo di capire cominciò una cavalcata esuberante saliva e scendeva con una forza e con dei colpi abbastanza forti da far godere Vittorio in pochi secondi, si alzò da lui riprendendo in bocca il cazzo e risucchiandolo di tutto quello che era rimasto dell’amplesso che aveva avuto, lo guardò fisso negli occhi e ‘ vuoi ancora qualcosa oppure ti basta per stasera?’.
Non ebbe risposta così si alzò si prese il vestito lo mise e ritornò al tavolo, tutte le persone intorno alla pista avevano goduto facendosi delle seghe e anche Silvia la vidi che si toccava tra le gambe sotto il tavolo senza smettere fino a quando loro non finirono, sorridevo vedevo Vittorio ancora disteso che non riusciva a capire che cosa fosse successo, lo aiutarono alcune sue guardie, si rivestì ritornò seduto e ridendo mi chiese ancora una volta, me la cedi?
‘No’ gli dissi lo sai che &egrave mia e non la darò a nessuno, posso fartela vedere ma non te la darò mai, lui si rabbonì dicendo che dopo saremmo andati con lui ad una festa di una persona molto importante, e che se volevo (avendo capito che ero una persona determinata) saremmo potuti andare con lui e che Anna poteva intrattenere il festeggiato molto sensualmente, accettai anche perché se andavo via avrei perso la mia credibilità, cosi entrammo in auto e partimmo in direzione nord, le persone che mi aveva dato Ulisse partirono insieme a noi seguendoci, non si poteva mai sapere che cosa volevano fare, mi avrebbero potuto uccidere e rubare Anna e farla stare sempre con loro come una schiava sessuale, dopo un ora arrivammo in una villa molto grande, ci disse che apparteneva ad una persona che comandava la zona, questo non mi meravigliò sapevo bene che Vittorio era in un giro poco pulito ma al margine della illegalità.
All’ingresso c’erano due colossi, che guardavano la situazione, entrammo in una sala enorme, c’erano quadri bellissimi alle pareti dei tappeti distesi sul pavimento che quasi era peccato camminarci sopra, il soffitto era alto al centro c’erano due lampadari molto probabilmente di murano erano in cristallo molto fine anche se erano distanti si vedevano distintamente.
Ci venne incontro una persona non molto alta, era vestito distintamente, con giacca e cravatta, aveva un filo di barba ma era in forma si vedeva che faceva palestra, ci salutò tutti, poi chiese a Vittorio chi fossimo, rispose che eravamo degli amici suoi fidati e che doveva stare senza pensiero, cosi ci invitò a sedere su dei divani che circondavano la sala, venne una cameriera con un vassoio che ci portò dei liquori, era vestita’.anzi diciamo svestita, aveva solo la pettorina con delle calze autoreggenti di colore rosso e dei tacchi almeno 10, passò vicino e porse il vassoio ma feci cenno ad Anna di non prendere il liquore che lei non sopportava, il padrone di casa mi guardò un po’ non troppo cortese, ma subito dopo sorrise dicendo ‘ cosi questi sono tuoi amici, la signora &egrave bellissima come mai li hai portati con te?’ Vittorio rispose ‘eravamo al locale e siccome avevamo appena finito di vedere un numero sulla mia pedana li ho invitati a conoscerti, sanno che stasera festeggi gli anni e cosi li ho invitati, la signora si chiama Anna ma’..&egrave di Luca che ne &egrave anche il proprietario nonché fidanzato e non la cede a nessuno’ ma quel ‘nessuno’ mi prese impreparato cercando di capire che cosa voleva dire, ma nessuno al momento ci fece caso, continuammo a chiacchierare, partì una musica molto erotica, e Vittorio incitò Silvia ad andare a ballare cercando di allietare la serata, poi mi guardò e feci cenno ad Anna di andare anche lei facendogli capire che poteva fare qualche altro numero con Silvia, visto che lei ne era succube.
Anna e Silvia si alzarono a arrivando al centro della sala cominciarono a ballare, Anna prese l’iniziativa abbracciando Silvia e con gesti lenti ma sicuri cominciò a fargli alzare il vestito che aveva e piano piano alzando e abbassando le scopriva il culo e la figa, Silvia aveva un perizoma molto piccolo ma Anna sempre lentamente gli fece arrivare il vestito fino alle spalle mostrando a tutti le tette e con un gesto deciso glielò sfilò lasciandola in perizoma, Silvia la guardava ma non diceva niente continuando a ballare mentre Anna la guidava con le mani, poi gli mise le mani sulle spalle e lentamente la fece scendere fino a quando rimase inginocchiata all’altezza della sua figa, Silvia la guardava dal basso e non faceva nessun movimento, mi accorsi con la coda dell’occhio che Vittorio e il suo amico si massaggiavano il cazzo da sopra i pantaloni, erano incollati alla scena che vedevano.
Anna prese le mani di Silvia e le avvicinò alle sue cosce bisbigliando qualcosa nell’orecchio Silvia cominciò a salire con le mani da sotto il vestito facendolo sollevare, cosi che arrivò fino all’inguine di Anna che non portava niente (visto che lo aveva lasciato nel locale di Vittorio) Silvia continuava cosi le prese la testa e la spinse sulla sua figa dicendo ad alta voce, lecca cagna e non smettere fino a quando non te lo ordino.
L’amico di Vittorio che fino a quel momento non mi aveva rivolto la parola guardò me chiedendomi se era una Mistress ma io feci cenno di no con la testa dicendogli che lo faceva solo per farmi contento sapendo che mi piaceva, lui apprezzò e finalmente aprì la cerniera facendo far capolino un cazzo di almeno 25 cm era enorme vicino al mio e anche a quello di Vittorio, poi mi chiese se era possibile partecipare al ballo che avevano instaurato le ragazze, lo guardai sorrisi e risposi ‘non so deve chiedere a lei se vuole’ allora si alzò e si diresse al centro della sala portando un cuscino del divano posato per terra si avvicinò ad Anna e chiese posso? Lei mi guardò io acconsentii e lei sorrise, facendo cenno di si, Silvia continuava a leccare nel frattempo Anna si era inginocchiata era rimasta ipnotizzata dalle dimensioni del cazzo lo guardava con avidità, cosi nel frattempo che Silvia la leccava si mise a quattro zampe avvicinandosi e con la punta della lingua gli diede un paio di leccatine molto delicatamente facendo distendere Davide (l’amico di Vittorio) Silvia leccava Anna e Anna leccava Davide che era rimasto senza muoversi, poi dopo aver leccato tutta l’asta ritorno alla cappella e lo fece entrare tutto in bocca sforzandosi cercando di farlo scendere fino in gola, ebbe molti conati di vomito ma continuava, Silvia si fermò cominciando a sditalinarsi mentre guardava anche Vittorio e qualche guardia del corpo cominciò a masturbarsi erano fissi a guardare che cosa succedeva.
Anna allontanò spingendo con un piede a Silvia si alzò e piano e con insistenza cominciò a far entrare quel cazzo, lei non ne aveva mai preso di cosi larghi e lunghi ma con colpi piano e cominciando un avanti e indietro fece entrare la cappella e centimetro dopo centimetro lo fece entrare quasi tutto, Davide strabuzzò gli occhi perche era come se la stesse sverginando, ma lei cominciando a lubrificarsi sempre di piu con una smorfia di dolore arrivò alle palle, lo aveva tutto dentro e questo fece eccitare anche me, la vedevo che alzava la testa spingendola indietro e godeva, Silvia presa dall’eccitazione cominciò a leccarle il culo e infilava un dito ogni tanto, Anna ululava tanto stava godendo il cazzo enorme di Davide entrava fino alle palle e usciva fino alla cappella che ormai era al culmine del piacere, poi con un colpo venne anche lui riversando nell’utero di Anna una quantità di sborra enorme tanto che quando si sollevò un po’ cominciò a gocciolare, subito chiamò Silvia dicendo di leccare tutto lei nel frattempo ripuliva il cazzo che l’aveva chiavata Davide non capiva piu niente ci guardava rideva ma era ancora in estasi, poi quando tutti furono appagati e Vittorio e purtroppo anche io avevamo goduto masturbandoci ci rilassammo Anna era sconvolta i capelli scompigliati ci guardava e non sapeva che dire e che fare, ci ricomponemmo tutti e si rimisero a sedere sul divano spossati.
Davide mi guardò e disse ‘lo sai mi piacerebbe averla con me nei miei locali, potremmo fare un cambio se vuoi, facciamo uno scambio Anna con un mio locale mi sembra che si potrebbe fare non trovi?’
Non risposi abbozzai un sorriso mentre la cameriera ritornò portando ancora da bere e qualche dolcetto, guardai Vittorio dicendo che saremmo andati via, ma Davide mi fermò ‘aspetta ancora un po’, verranno degli ospiti tra poco e dobbiamo ancora tagliare la torta e poi”..potremmo fare qualche altro numero’ guardai Anna che non alzava la testa risposi ‘ok aspettiamo ancora un po” e presi da bere
Si fece quasi l’una ma ancora non veniva nessuno così spazientito chiamai Vittorio dicendo che se non veniva nessuno saremmo andati via senza aspettare più nessuno, Vittorio abbozzò dicendo ok se non vengono va tranquillo, dopo almeno altri dieci minuti che già mi stavo preparando per andare e Anna era gia pronta bussarono alla porta, Vittorio mi fece cenno di aspettare ‘ sono qui’ disse, Silvia andò ad aprire e entrarono sei persone quattro maschi e due femmine di cui due maschi erano neri uno mulatto, le due femmine erano bellissime una mora con delle tette di almeno una quinta misura un culo che era da inferto e due lunghe gambe fasciate da delle calze a rete bianche su dei tacchi almeno 15 cm, l’altra era rossa (di solito le rosse non sono molto belle) questa era bellissima anche lei era su dei tacchi 15 aveva delle calze color del fumo e un culo alto e sporgente le tette almeno una quarta, non vi dico i neri erano almeno due metri grossi con delle spalle da lottatori, il mulatto anche si difendeva bene, il bianco era un po’ più bassino ma anche lui niente da dire, Davide ci presentò, come degli amici che erano venuti alla sua festa, la serata non finiva mai Anna mi guardava e non diceva niente anzi sembrava che gli piacesse passare ancora del tempo li con quella gente, misero del latino americano e continuarono a ballare uno dei neri mi chiese se poteva invitare Anna io lo guardai era particolare, dal nero del viso apparivano due occhi color del mare sembrava che in tutto quel nero c’erano due buchi, cosi gli diedi il consenso ‘ sempre che Anna voglia’ gli dissi, lei mi guardò si alzo e andò con il nero che la sovrastava di almeno trenta cm, sembrava una bambina vicino a lui, comunque rimasi a guardarla.
Vittorio si sedette vicino a me e disse ‘ ma veramente la tua fidanzata &egrave timida?? Io invece la vedo come uno squalo che vorrebbe divorare tutti, allora”.hai ripensato alla mia offerta ti do un locale quello che sta sulla statale, in cambio Anna rimane con me &egrave troppo bella cosi minuta piccolina e con quell’aria da timida ma con una carica erotica da far impallidire i più navigati del sesso’ non lo risposi avevo gli occhi incollati a lei e vedevo che quel nero si strusciava su di lei senza che si scostasse, ogni tanto mi guardava ma subito distoglieva gli occhi da me e li abbassava ma continuava a farsi strusciare dal nero.
Guardai Vittorio e ‘ ti farò sapere ma non credo che accetto Anna &egrave mia e non la cedo a nessuno per sempre’ Vittorio non sorrise piu sembrava contrariato, ormai ero in una situazione di inferiorità, stavo nel suo locale da solo e ci potevano fare quello che volevano, prendersi anche Anna con la forza.
D’improvviso mi alzai e feci cenno che dovevamo andare Anna si scostò dal nero e si avvicinò, mi bisbigliò qualcosa nell’orecchio ‘ stiamo ancora un po’ quello deve avere un cazzo incredibile tra le gambe’, ma che dici, risposi adirato ‘ ho detto che dobbiamo andare e tu vieni con me’a questo punto Vittorio che aveva capito qualcosa si intromise ‘Anna se vuoi restare lo puoi fare ti accompagno io quando finisce la festa’, no devo andare rispose, Luca va via ed io vado con lui sarà per la prossima volta se ci sarà.
Soddisfatto e a testa alta presi Anna sotto braccio e uscii, anche se credevo che non mi facessero uscire facendoci rimanere con la forza ma’.non successe ci guardarono solo uscire con occhi accigliati ma senza usare nessun tipo di violenza.
Appena in macchina mi rivolsi ad Anna dandole uno schiaffo, ‘ma che fai? Volevi restare solo per vedere il cazzo di quel negro? Hai visto che subito si sono intromessi per poterti portare via da me? Lo sai vero che senza di me cosa diventi, solo la loro attrazione, io questo non lo tollero, sei mia e solo quando e se decido io potrai andare dove ti pare ‘ piangendo per lo schiaffo avuto mi disse che avevo ragione e non si sarebbe mai piu permessa di dire qualcosa, ma solo ubbidire a me, si accoccolò intorno a me e cominciò a baciarmi, era rimasta eccitata da quello che aveva sentito sulla sua pelle della consistenza del nero.
Così mise una mano sulla patta e cominciò a far scendere la zip, ero molto eccitato, mi prese il cazzo e su abbassò prendendolo in bocca, cominciò a succhiare come una ventosa mi stava succhiando l’anima dalle viscere, diventavo sempre più teso e solo dopo pochi minuti gli esplosi il mio sperma nella bocca che come gli avevo insegnato lo ingoiò senza dire una parola ma leccandosi le labbra come se aveva appena finito un gelato, mi sorrise mi baciò, ricambiai il bacio sentendo anche io il sapore cosi mi riaggiustai e partii verso casa.
Arrivati a casa ad Anna la vedevo pensierosa sembrava come se fosse rimasta male o che qualcosa gli era sfuggito dalle mani, cosi gli andai vicino e l’abbracciai portandola con calma sul divano, le presi la faccia nelle mie mani e gli chiesei ‘come mai sei cosi seria? C’&egrave qualche ragione? Non sei mai stata cosi turbata’ mi guardò con uno sguardo che voleva dire tutto, ‘ti &egrave dispiaciuto di dover andare via e non restare con il nero vero??’ e lei accennò di si con la testa, posso sopperire io se vuoi, ma scosse la testa facendomi capire che non ero abbastanza grande per quello che lei aveva sentito nel ballare con quello, sorrisi e cominciai a baciarla sulle lebbra, rispose al bacio e cominciò a rilassarsi un po’ cosi continuai insinuando la mano nella scollature e stringendo il capezzolo con media forza, lei continuava a rimanere passiva non accennava a nessun movimento da parte sua a fare qualcosa per ricambiare, capita l’antifona continuai, entrai nell’elastico del perizoma e arrivai alla parte più bella, aveva una fighetta tutta liscia sembrava come si dice il culetto di un neonato, continuai a palpeggiare e infilai un dito nella fessura che si schiudeva come una ostrica alle mia sollecitazioni, lei inarcò la schiena offrendosi ancora di più, fino a quando con un sospiro intenso e una specie di grido ebbe un orgasmo intenso e prolungato si agitò per un po’ stringendomi forte nelle sue braccia.
Ci mettemmo a letto e ci abbracciammo rimanendo cosi fino a quando ci addormentammo felici.
Ci svegliammo che era giorno inoltrato, la vedi che veniva nelle camera nuda con un vassoio sopra c’era una tazzina di caffe dei biscotti e un cuore di cioccolato, mi sorrise e mi invitò a prendere il caff&egrave, mi misi seduto e presi il caffe con calma sorseggiando, lei mi guardava e mi sorrideva, si rannicchiò accanto a me rimase cosi fino a quando finito il caffe mi alzai dal letto, la invitai a fare la doccia con me, lei subito accettò, aprimmo l’acqua e il tepore ci rigenerò Anna prese una spugna morbida e dopo aver messo del sapone cominciò a insaponarmi le spalle il torace soffermandosi sui capezzoli girava e rigirava toccando con le unghie e ogni tanto li prendeva e li strizzava con calma, poi cominciò a scendere lungo la spina dorsale arrivando ai glutei e inserendo un dito ad allargarle insinuando il suo ditino e arrivando fino al buchino massaggiandolo con delicatezza poi sempre andando su e giu entrò un pochino e con calma continuava a passare il dito facendosi strada sempre piu dentro, era una cosa che non avevo mai provato e il mio cazzo cominciò a diventare sempre piu grosso e duro anche se le mie misure erano quelle che erano, niente di piu della lunghezza nazionale, ma lei imperterrita continuava a far entrare e uscire il dito dal mio culo e mano a mano ne fece entrare un altro, mentre lo faceva la mano sinistra si avvolse al cazzo e cominciò a massaggiarlo sempre senza smettere con le dita nel culo, adesso ne erano tre che si facevano strada, poi diventarono quattro e arrivarono fino alle nocche anche per lo scivolare del sapone, mentre l’altra mano continuava in una masturbazione lenta ma decisa, non resistetti molto a quel trattamento e mai avrei pensato che qualcuno mi avrebbe inserito quattro dita nel culo e mi fosse piaciuto.
Dopo che l’acqua ci aveva tolto tutta la schiuma da dosso, la presi in braccio e la portai sul letto, si abbandonò come faceva sempre alle mie leccate e baci che gli dispensavo su tutto il corpo, cosi continuai fino ad arrivare alla figa che era depilata liscia e succosa, la leccai aspirai i suoi umori, mentre lei si inarcava sulla schiena per offrirla di piu aperta, si girò e mi avvolse il cazzo con la bocca e faceva scivolare la lingua sulla cappella avvolgendola e succhiando, con questo trattamento mi ritornò duro cosi la distesi e entrai in lei senza nessuno sforzo, appena arrivai alle palle mi fermai mantenendomi sulle mani e guardandola lei mi sorrise e mi grido in faccia tutto il suo orgasmo, non mi mossi per un po’ sentivo che la sua vagina mi stringeva il cazzo sembrava che aprisse e schiudesse la vagina come una pompa che ti aspira, in quel momento comincia un andirivieni e lei sempre avvinghiata alle mie spalle si alzò sulla schiena e allargò il piu possibile le gambe cercando di far entrare anche le palle e ebbe un altro orgasmo questa volta più potente dell’altro, cosi la girai e prima le strofinai la cappella sul suo culetto facendo in modo che entrasse solo un po, senza forza era lubrificata dalle sue mucose che erano colate e piano un po alla volta gli infilai il cazzo nel culo e li che sentii distintamente che squillò il cellulare, non volevo rispondere ma molte volte era per lavoro, Anna mi guardò aspettava che continuassi ma uscii e andai a rispondere, ‘pronto’ dissi molto sgarbatamente, dall’altro capo riconobbi la voce di Vittorio, ‘ciao sono Vittorio che state facendo? Siete ancora a casa?’ ‘ veramente stavamo facendo sesso e ci hai disturbato’, ‘ ok rispose vado via subito, stasera siete miei ospiti al mio locale vi aspetto ho un regalo per la tua bella’ gli risposi ok e chiusi ma ormai si era rotto quell’atmosfera che avevamo creato, cosi ci infilammo nuovamente nella doccia e ci rivestimmo, ormai si era fatta ora di pranzo e dovevo ancora fare delle commissioni molto importanti, Anna si rivestì gli feci indossare dei jeans molto attillati con un perizoma rosso fuoco, cosi uscimmo e andammo a pranzo durante il tragitto gli dissi di Vittorio, lei fece spallucce e disse ‘ quello che vuoi farò tutto senza disobbedire.’
Verso le 23 ci avviammo al locale di Vittorio, il buttafuori ormai ci conosceva bene ci aprì la porta senza neanche chiedere, ci avviammo nel corridoio e venimmo raggiunti da un cameriere che con molta solerzia ci accompagnò ad un tavolo gia preparato per noi, ci sedemmo e chiesi ‘Vittorio?’ il cameriere disse che sarebbe arrivato tra poco e che ci aveva avvisato della ns venuta al locale, cosi ci portò dei salatini e dei cocktail , sorrisi e guardai Anna, non bere dissi, anche lei sorrise e cosi fece non mangiammo i slatini ne bevemmo la bibita, passò quasi un ora Vittorio non si vedeva e la musica assordante del locale già mi aveva infastidito, cosi feci cenno ad Anna e lei si alzò prese lo spolverino e lo infilò, mi alzai anche io e ci incamminammo nel corridoio per andar via, durante il tragitto incontrammo Vittorio che veniva in senso inverso e mi dette l’idea che ci guardò in modo come dire ( come mai siete ancora svegli? Non mi aspettavo questo) corrucciò le sopracciglia e disse ‘ che fate andate via? Di già” la notte ancora deve cominciare’, già risposi ma io non sono una persona qualunque che puoi manipolare come ti pare, ti ho aspettato per un bel po ma adesso mi sono rotto e andiamo via, rimase serio e senza parlare si fece di fianco e ci fece passare, appena lo sorpassammo aggiunse ‘ non ti fa proprio piacere sapere quale sorpresa avevo preparato per Anna?’ risposi ‘no!’, e lui ‘ma su restate ancora un po lo sapete che mi fa piacere’ ma senza rispondere continuai a camminare con Anna per mano, Vittorio non disse niente altro continuò l’ingresso nel locale e noi uscimmo, appena misi in moto come avevo previsto squillò il cellulare ‘ ciao sono Ulisse, ma che hai fatto ti sei messo contro Vittorio, mi ha chiamato dicendo quello che &egrave successo questa sera, non so ancora a che gioco stai giocando ma Vittorio &egrave anche più potente di me e non so fino a che punto ti posso aiutare’.e lo sai vero?’ ‘certo lo so”.. mi potresti aiutare dandomi in gestione un tuo locale, che poi potrei anche comprare con i soldi che potrei guadagnare tu che ne pensi? Saremmo tre i signori dei locali’ Ulisse rimase muto per un po’ non sapeva come rispondere lo avevo messo alle strette e cosi doveva prendere una decisione o abbandonarmi oppure continuare ad aiutarmi e fare quello che avevo chiesto,’ e quale vorresti?’ ‘ quello sulla statale con parcheggio e scritta al neon, e per adesso una diecina dei tuoi fidati, che poi ti restituirò appena posso’ il telefono rimase ancora muto Anna mi guardava aveva un certo sorriso sulle labbra ma non diceva niente.
Dopo quasi cinque minuti disse adesso chiudo ti faccio sapere, e riattaccò.
Passò una settimana, avevo ripreso il mio lavoro come sempre Anna si era trasferita ormai definitivamente da me, rimaneva in casa e aspettava quando ritornavo dal lavoro come una brava moglie, quindi tutto come prima, non andavamo piu ai locali ne avevamo piu inviti ne da Ulisse ne da Vittorio.
Poi una sera che eravamo accoccolati sul divano guardando la tv squillò il telefono, e risposi ‘pronto’ dall’altro capo una voce maschile disse sei Luca?? Certo risposi, e lui ‘domani sera Ulisse vi vorrebbe nel locale quello sulla statale diciamo verso le 23’ ok risposi e riattaccai.
Il giorno dopo feci vestire Anna, con un vestito rosso fuoco che arrivava appena sotto la figa un paio di autoreggenti nere ricamate e una scarpa anche nera con tacco 10, sopra una camicetta semitrasparente con un reggiseno a balconcino che metteva in evidenza le sue magnifiche tette e cosi partimmo per il locale.
Arrivati a destinazione il portiere ci accompagnò come al solito al ns tavolo, ci portò una bottiglia sigillata di liquore e un vassoio con dei salatini, il locale cominciava a riempirsi, anche perche era venerdi e la gente in quei giorni lo affollava sempre, verso la mezzanotte ci raggiunse Ulisse, si mise seduto vicino a noi e cominciò a dire ‘ sai Vittorio mi ha telefonato piu di una volta, vuole sapere sue e tue notizie, mi ha anche detto che si era molto arrabbiato del fatto che eri andato via ma non serba rancore per te, anzi vorrebbe che ritornassi al suo locale per chiacchierare un po sempre che a te faccia piacere’ lo guardai ‘ e del locale in gestione? Non mi dici niente? Forse potrei anche andare da Vittorio ma mi deve invitare lui non mi vado a ficcare in bocca al lupo’.
Ulisse non rispose ma aveva un sorrisetto che non mi diceva niente di buono, perché sorridi- gli dissi, e lui ‘sai vuoi qualcosa di molto grande, e io non ho mai chiesto niente ad Anna, mentre con Vittorio &egrave stata esplicita’ lo guardai e sorrisi anche io ‘ Anna? E che cosa gli vuoi chiedere, lo sai cosa gli fece a Vittorio eravamo insieme!’
‘facciamo cosi resta un paio di sere qua con me fa almeno due numeri sulla pedana e ti do il locale che vuoi in gestione e se poi ci riesci e lo vuoi acquistare non mi opporrei’ lo guardai e ridendo gli disse ‘ sai”. ma questo mi sembra un ricatto bello e buono, e poi’.che significa Anna due sere con te che dovrebbe rimanere nel locale e non tornare a casa, oppure che la accompagno io due sere qui e gli faccio fare dei numeri?’
Ulisse non rispose guardava quello che succedeva sulla pista, c’erano dei giovani che ballavano strusciandosi addosso a delle figliole che non disdegnavano poi”’ deve restare con me per due giorni o forse tre, mi deve sorprendere e se poi rimarrebbe per una settimana il locale invece che dartelo in gestione te lo cedo definitivamente ma”.solo alle condizioni che ti ho detto’.
Questa volta Ulisse aveva esagerato, non gli avrei mai lasciato Anna per una settimana sola con lui e nel suo locale, mi stava mettendo alle strette però mi allettava il fatto che mi potesse dare il locale mi sarei definitivamente sistemato, ‘ ok ti farò sapere ora su due piedi non prendo nessuna decisione’ come vuoi rispose.
Mi avvicinai all’orecchio di Anna che non aveva mai smesso di guardarmi, non so sperava che accettavo oppure che dicessi di no, e gli dissi ‘va in pista fa qualcosa di scandaloso cosi da farlo rimanere ancora con la voglia di averti’.
Anna si alzò, aveva quel vestito che era una favola, quando la videro smisero tutti di muoversi a tempo di musica rimanendo ammaliati da quella figura che si muoveva come una pantera, il dj la vide e fece partire una musica soave tenera girava nella sala e ti metteva di buon umore, cosi Anna cominciò a ruotare i fianchi con calma attenta a far vedere le sue forme e il bordo delle calze e il solco del culo che ad ogni movimento compariva e scompariva alla vista piano e senza fretta mise le mani sui fianchi facendo salire il vestito scoprendo mano a mano il perizoma inesistente che compariva alla vista di tutti, fino a portarlo all’ombelico, le sue movenze era da gatta in calore, prese per mano una ragazza e cominciò ad accarezzarla dalle tette alle ginocchia accovacciandosi e mostrando le sue cose piu care, la ragazza sembrava impacciata delle attenzioni che Anna gli dedicava, ma restava al suo posto, fino a quando sollevandosi cominciò a spogliare anche la ragazza era bella aveva un culo molto sodo.
Ulisse cominciò ad agitarsi sulla sedia e gia sapevo che cosa stava succedendo succedeva a me che la conoscevo figurati a lui.
Anna finalmente spogliò la ragazza le carezzava le tette che erano belle, alte sode e dritte ormai sciolta si muoveva sulla pedana come una persona navigata, l’accarezzava su tutto il corpo prese un olio e la massaggiava infilò due dita nella figa facendola godere come non mai grido tanto che venne e stava per cadere non reggendosi piu sulle ginocchia, Anna la sorresse e la fece sedere su una sedia, mentre la ragazza riprendeva fiato lei recuperò altre due sedie togliendo la seduta a una, poi fece rialzare la ragazza e la mise distesa sulle sedie quella senza seduta era al centro e gli fece adagiare la sua pancia , mettendo il busto su quella avanti e le ginocchia su quella di dietro, la ragazza era distesa con la pancia libera sulla sedia senza seduta, Anna la lasciò li per un po uscì prese delle corde e le legò mani e caviglie alle gambe delle sedie, ora tutti erano attenti a quello che sarebbe successo dopo nessuno riusciva ad immaginare cosa sarebbe successo di li a poco, erano tutti attenti nessuno faceva nessun movimento solo la musica risuonava sensuale e bassa, Ulisse mi guardava ma io neanche sapevo cosa sarebbe successo, cosi scuotevo la testa e allargavo le mani.
Anna ritornò con un’asta un sacchetto gonfio di acqua un tubicino inserito nel sacchetto e un rubinetto, praticamente era un clistere rudimentale forse organizzato al momento, posizionò l’asta vicino alla ragazza che non riusciva a girarsi per vedere cosa stesse succedendo alle sue spalle, Anna gli andò vicino e la bendò, gli inseri nella bocca un bavaglio con al centro un pene che si sarebbe gonfiato nella bocca, si girò e ritornando dietro le infilò il rubinetto nel culo e aprì il rubinetto prima facendo scorrere l’acqua molto lentamente poi lo aprì definitivamente, sulla sedia senza seduta dove c’era in bella vista la pancia della ragazza si cominciò a vedere i risultati dell’acqua che la gonfiava sempre di piu, Anna ogni tanto chiudeva l’erogatore e accarezzava la pancia, facendoci vedere come si ingrossava, riapri l’erogatore e questa volta non lo chiuse più, accarezzava la pancia che diventava sempre piu gonfia, sembrava incinta e che il figlio cresceva dentro di lei in modo veloce sempre di piu, ebbi la sensazione che gli voleva far scoppiare la pancia tanto era diventata enorme, poi chiuse tutto il sacchetto era svuotato, ma ancora non la faceva svuotare, l’accarezzava sempre sulla pancia, poi la sciolse e con l’aiuto di un ragazzo fu sollevata e portata dietro la porta, Anna ritornò sulla pedana e ridendo spiegò che la ragazza doveva svuotare almeno tre litri di acqua e dovevamo aspettare che ritornasse, tutti applaudirono e aspettavano.
Ulisse si avvicinò al mio orecchio e disse ‘ ecco perche la voglio un po nel mio locale vedi?….fa sempre qualcosa che non ci aspettiamo dove vede queste cose per metterle in pratica?’ sollevai le spalle ‘ non lo so ‘ risposi le inventerà da sola chissà.
Nel frattempo che si aspettava che la ragazza ritornasse i ragazzi erano ritornati a ballare e qualcuno si era appropriato di Anna stringendola e passandole le mani sulle natiche alzandogli il vestito lei ormai eccitata da quello che aveva fatto lo lasciava fare senza opporre resistenza.
Poi ci fu un colpo di gong, riapparve la ragazza (che nessuno conosceva ne si sapeva il nome), Anna le si avvicinò e le sorrise chiedendogli vuoi continuare? Hai goduto quando ti sei finalmente liberata di tutta l’acqua? La ragazza arrossì e facendo segni co la testa affermava quello che gli aveva chiesto Anna.
Tutti ritornarono in fretta ai loro posti guardando con avidità quello che sarebbe successo di li a poco, prese per mano la ragazza e la posizionò selle sedie gli alzò le gambe e la mise in posizione ginecologica legandogli le caviglie alla spalliera, si mise in ginocchio e con del gel cominciò a ungere il buco del culo passando e ripassando la mano ogni tanto infilava un dito lo faceva riuscire e lo rinfilava, poi diventarono due fino a quattro, faceva sempre la stessa cosa e ogni tanto entrava sempre piu dentro fino a quanto infilò tutta la mano, la ragazza respirava affannata e gridò quando Anna riusci ad infilarle la mano, restò ferma per un po’ sembrava che il tempo non passasse mai poi tirò fuori la mano e rientrò in un sol colpo e cosi cominciò ad uscire e entrare sempre piu veloce, la ragazza gridava ma non per il dolore perché godeva e non riusciva a controllarsi, fino a quando Anna tolse la mano lasciando come buco una caverna sembrava che ci si potesse guardare dentro, la ragazza respirava affannata ed era in estasi.
Anna si alzò raggiunse il dj e sussurrò qualcosa all’orecchio questi sorrise e disse al microfono ‘ c’&egrave qualche bel giovanotto magari abbastanza dotato da voler partecipare al gioco?’ si alzò un mulatto era ben fatto aveva un fisico palestrato Sali sulla pedana e si avvicinò alle ragazze, si spensero tutte le luci, solo un paio di faretti illuminavano la ragazza legata e Anna che si avvicinava al mulatto sorridendo, lo posizionò vicino a loro e cominciò a slacciargli la cintura, lo massaggiava sul boxer e infine lo tolse via mostrando un cazzo di tutto rispetto, a occhio e croce doveva essere almeno 25 cm, Anna si inginocchiò e cominciò un pompino da urlo, il giovane alzava lo sguardo al cielo mentre Anna cercava di farlo entrare il piu possibile in gola, poi smise e si riavvicinò alla ragazza che era ancora legata, il faretto illuminava il culo Anna gli infilò la mano senza nessuno sforzo poi con la mano dentro fece avvicina il giovane e aiutandosi con l’altra mano gli fece infilare il cazzo nel culo della ragazza e lei cominciò a fare una sega al mulatto all’interno del culo, era bestiale quello che stavamo vedendo, molti si masturbavano Ulisse rideva ma anche lui non riusciva a rimanere fermo, io non sapevo come lei avesse pensato una cosa del genere, si vedeva la mano che entrava e usciva dal culo mantenendo il cazzo senza lasciarlo, la ragazza questa volta gridava ma’per il dolore che provava, il suo culo era diventato una cosa spaventosa era enorme ormai, alla fine il mulatto emise un grugnito e finalmente sborrò nel culo della ragazza, Anna tolse la mano e tirò fuori il cazzo, lasciò ancora la ragazza sulle sedie ormai distrutta nel culo da quella esperienza, si girò verso di noi e fece un inchino, li lasciò tutti sulla pedana e si mise seduta vicino a me e Ulisse che ormai non era piu nella pelle pensando a quello che aveva fatto.
La ragazza fu liberata e accompagnata nell’interno, non riusciva a camminare da sola, mentre il mulatto rivestitosi venne verso di noi e baciò Anna sulla bocca ‘non ho mai provato niente di cosi bello’ disse tornando al suo tavolo, ci fu un applauso da parte di tutti chiedendo quando ci fosse qualche altro numero del genere, cosi ridendo mi alzai Anna subito si preparò salutai Ulisse ‘ sai come e dove trovarmi, per quell’affare ti faccio sapere io’ lo salutai e prendendo Anna sotto il braccio andammo via.
Passavano i mesi e riprendemmo la nostra vita di sempre, la mattina andavo a lavoro Anna rimaneva a casa, la manteneva pulita e profumata, accendeva candele che lasciavano odori bellissimi, quando rientravo mi faceva sempre trovare un pranzo diverso e saporito, lei era sempre più bella, si manteneva in forma andando in palestra almeno tre volte la settimana, aveva cambiato look, tagliandosi i capelli con un bellissimo taglio alla maschietto corti e senza fila ma’.. una sera rientrando a casa la trovai sinistramente silenziosa, lei quando rientravo faceva sempre delle moine di felicità, ma quella sera ‘.silenzio non si sentiva neanche odore di cucinato, girovagai per le stanze cercando qualche indizio oppure qualche messaggio ma fu tutto inutile, presi il cellulare e la chiamai, il suo telefono squillava ma nessuno rispondeva cosi mi apprestai ad aspettarla, poteva darsi che stava con le sue amiche e che non sentiva il telefono, ma il tempo passava ma non rientrava e nemmeno rispondeva, cosi cominciai a pensare che gli fosse successo qualcosa oppure che”uno dei due l’aveva rapita come mi avevano minacciato più volte, che fare? Telefonavo ad Ulisse? Oppure all’altro? Ormai si era fatto tardi e di Anna nessuna notizia e il telefono sempre libero ma senza che nessuno rispondesse, e se gli fosse successo qualcosa? Di solito se fosse stata rapita avrebbero staccato il telefono per non far si che qualche gps li potesse localizzare, i dubbi mi giravano nella testa, che faccio esco a cercarla, e se per caso si sta facendo qualcuno che ha conosciuto in palestra?
Cosi decisi di aspettare gli eventi e sperare che invece di essere stata rapita stia chiavando con qualcuno, mi sedette sul divano, presi una bottiglia e cominciai a bere, ormai la notte passava ma non avevo notizie di nessun genere, poi”.sentii bussare alla porta, andai ad aprire e”c’era Anna semispogliata era in perizoma senza la gonna la camicetta strappata una scarpa si e una no qualche ecchimosi sulle braccia e sulle gambe alzò lo sguardo aveva la faccia gonfia e gli occhi rossi dalle lacrime la sorressi e la portai sul divano la distesi e gli chiesi che &egrave successo?? Ma lei non rispondeva aveva gli occhi aperti che guardavano nel vuoto li girava da una parte all’altra, pensai che era stata drogata e ancora non era passato anzi forse era cosi forte che era ancora nel pallone, non sapevo cosa fare, quando avevo quasi deciso di portarla in ospedale chiuse gli occhi e cominciò a piangere, la lasciai sfogare non gli dissi ne gli chiesi niente, lei singhiozzava poi mano a mano si cominciò a calmare, riapri gli occhi mi guardò e questa volta era con me non era persa nel vuoto, disse ‘ che mi &egrave successo’non ricordo niente ricordo solo che ero andata in palestra e quando sono uscita qualcuno mi ha presa per le spalle mettendo un fazzoletto sulla bocca’..poi il vuoto’ la guardavo le avevo preparato della camomilla e aiutandola a mettersi seduta mi sedetti vicino e gli diedi la tazza con il liquido fumante, lei lo prese e cominciò a sorseggiare, ‘ va tutto bene’ gli dissi ‘ non ti devi preoccupare di niente, ormai sei qui e farò in modo che non ti succeda più niente’ mi sorrise aveva labbra e occhi gonfi, forse l’avevano malmenata guardandola bene aveva anche ecchimosi su tutto il corpo, il culo era rosso e striato come se l’avessero frustato ma continuai a tranquillizzarla, dopo aver bevuto l’accompagnai in bagno e l’aiutai nelle sue faccende la misi sotto la doccia e la lavai per bene, l’insaponai molto la presi in braccio dopo asciugata e la misi a letto dicendo di riposare e non aprire a nessuno rimanere chiusa dentro e cercare di risposare, mi guardò sorrise si girò e si addormentò subito.
La lascia a dormire e uscii, mi diressi subito da Ulisse entrai nel locale che era ancora chiuso, mi fece entrare il portiere dicendo che non c’era nessuno ‘ chiama Ulisse ‘ gli dissi ‘che venga qui subito gli devo dire una cosa urgente’ il portiere disse che Ulisse si sarebbe arrabbiato perché era un orario non consono a lui ma io insistetti e cosi telefonò, lo sentii confabulare concitato poi ritornò e disse ‘ ok ha detto che deve aspettare tra una mezz’ora sarà qui, nel frattempo vuole qualcosa da bere?’ chiesi un cornetto e un caff&egrave, che subito si apprestò a portarmi al tavolo.
Dopo una buona mezz’ora entrò dalla porta Ulisse accompagnato come sempre dai suoi fidati, mi salutò e si sedette al tavolo dove stavo, gli portarono anche a lui un caff&egrave poi mi guardò e disse ‘ che cosa ti &egrave successo, come mai dopo tutti questi mesi ti presenti cosi presto nel locale e mi fai chiamare a casa? ‘ lo guardai mentre sorseggiavo il caff&egrave ‘ sai &egrave da molto tempo che volevo venire ormai non ti fai più sentire ne tanto meno mi inviti, io non ti ho disturbato da molti mesi e non volevo importunarti ma mi serve un consiglio, diciamo anche una mano, ieri hanno sequestrato Anna’ e adesso come sta mi chiese Ulisse aprendo gli occhi e aspettando il resto ‘ sta bene almeno spero lo lasciata a dormire &egrave tornata stamattina ‘ Ulisse guardo uno dei suoi accompagnatori e disse ‘ va a casa sua sta giù e tieni d’occhio la casa, se vedi anomalie chiama subito, va’ il giovane si alzò e andò via ‘ prosegui ‘ disse ‘ niente, ieri quando sono rientrato non c’era &egrave tornata stamattina alle cinque seminuda e molto probabilmente drogata, adesso ti ripeto dorme ma la cosa che mi preoccupa &egrave chi &egrave stato, ha detto che qualcuno la presa da dietro e gli premuto un fazzoletto sulla bocca, forse etere, e lei non ricorda niente altro solo dopo che si &egrave ripresa sul divano ha cominciato a connettere’ Ulisse sembrava pensieroso non riusciva a pensare chi lo poteva fare una cosa del genere a lui, ormai era conosciuto nel giro e non si sarebbero permessi quello che hanno fatto, Vittorio?? Ma non credeva era ormai molto tempo che non si vedeva ognuno era al suo locale e non si pestavano piu i piedi da tanto tempo, e chi allora ‘ allora adesso che vuoi? Se vuoi una scorta te la do volentieri, ma li paghi tu io ormai non ti sovvenziono piu, e”..dobbiamo sapere chi &egrave stato oppure chi lo ha ordinato’ questo voglio dissi ‘ la scorta per lei va bene pago io, ma lei non lo deve sapere lo sai che si impaurisce, e devo sapere anche chi lo ha voluto e non credo che riesca a dirmi cos le hanno fatto, so solo che sicuramente &egrave stata frustata e picchiata’ va bene disse Ulisse, io lo guardai e” scusa che ti ho disturbato ma lo sai che ancora non sono affermato come voi, per quel fatto? Non mi hai mai dato notizie di nessun genere’ Ulisse sorrise ‘ lo sapevo che anche dopo tanto tempo saresti tornato alla carica, ma aspettiamo che si risolva la faccenda di Anna e poi una bella serata qui da me uno spettacolo suo e rispolveriamo le vecchie decisioni ‘ ok dissi ci stringemmo la mano e io andai al lavoro sicuro che Anna stava sotto scorta.
Anna si svegliò che era pomeriggio, si alzò si guardò nello specchio e passando le mani su quelle ecchimosi cercava di pensare che le era successo, ma era come se il mondo si era spento e lei era passata da un giorno all’altro senza accorgersene, andò a farsi una doccia, non aveva voglia di uscire guardò un po’ in giro cosa aveva per cucinare voleva preparare una cena appetitosa per quando sarei rientrato, io alle sei rientrai, la salutai lei ricambiò, cenammo e guardammo un film seduti sul divano, le dissi ‘ ma non ricordi proprio niente di ieri”dove stavi’. E il telefono? Lo hai smarrito?’ mi guardò con i suoi occhioni e mi disse ‘ stavo in palestra avevamo sgommato molto uscimmo quasi tutti insieme chiudemmo noi la palestra ognuno prese la sua strada e mentre stavo arrivando alla mia machina sentii dei passi non riuscii neanche a girarmi e quel fazzoletto quell’odore poi buio totale fino a quando mi sono svegliata sul divano’ ok dissi domanderemo un po’ in giro, mi guardò si mise abbracciato al mio braccio e si distese guardando la tv.
Il giorno dopo non andai al lavoro ma non lo dissi ad Anna quindi uscii la mattina come sempre e incontrati le guardie del corpo entrai nella loro macchina aspettando Anna’..passò qualche ora poi la vedemmo uscire come sempre si guardava attorno paurosa che qualcuno poteva fare come quella sera, poi si avviò al supermercato ma qualcosa non era come sempre, un nero quando lei si avviò lui sembrava che la seguisse con calma, cosi scesi dalla macchina e andai dietro al nero mentre gli altri rimasero in macchina seguendoci.
Anna raggiunse il supermercato e preso un carrello cominciò a fare il giro dei corridoi pieni di articoli da mangiare, il nero continuava ad andare indietro e io indietro a lui, alla fine pagò e uscì, uscii anche io e feci un cenno ai due indicando di prendere il nero cosa che fecero lo caricarono in macchina salii anche io e partimmo, andammo in una cascina in aperta campagna, il nero ci guardava spaventato, quando scendemmo lo presero e lo gettarono nel fienile, mi avvicinai e chiesi ‘ perché seguivi quella femmina? L’hai seguita da quando &egrave uscita da casa che volevi da lei? Sei stato tu che l’altra sera l’hai sequestrata e drogata?’ il nero ancora più spaventato disse ‘ no io avuto solo ordine di seguire niente altro, poi non sapere che essere successo’ ‘ e chi ti ha dato l’ordine di seguire questo lo sai vero? E ieri sera l’hai sequestrata tu vero? E dove l’hai portata da chi che le avete fatto dimmi tutto altrimenti ti sparo’ al che uno dei due estrasse una pistola, il nero cominciò a piangere e finalmente svuotò il sacco facendo nomi e cognomi di chi lo aveva ingaggiato e cosa le avevano fatto e raccontò ‘ l’altra sera quando usci da palestra il bianco la segui senza far rumore, aveva fazzoletto imbevuto di etere lo mise sulla bocca e fece svenire donna, la caricammo in auto e la portammo in una citta vicina in una campagna come questa, li cera un gruppo di persone che ci stavano aspettando non li vidi in faccia perché non volevano ma potevo stare a guardare e alla fine se volere potere approfittare, e cosi feci, tutti loro presero donna portarono in una grande stalla e dopo averle fatto bere qualcosa la cominciarono a schiaffeggiare la donna non era svenuta che non capiva, sembrava che partecipava anzi piangeva e cercava di scappare ma le botte le prendeva tutte, la presero a calci qualcuno la manteneva e tutti si misero in fila ognuno gli dava schiaffi forti sulla faccia, qualche altro gli dava calci sullo stomaco, quando si erano stancati la legarono su una carrucola e la issarono almeno a un metro da terra la donna scalciava si muoveva, non so cosa gli avevano dato ma non era svenuta, poi qualcuno portò dei rami non so almeno sembravano rami, tutti ne presero uno e cominciarono a colpire signora lei gridava e piu gridava più colpivano forte, alla fine la distesero su una tavola e tutti fecero sesso con lei, anche se non voleva la misero legata a gambe aperte e tutti fecero sesso, erano una trentina in tutto, alla fine quando quasi era giorno ci chiamarono dicendoci di riportarla a casa e se volevamo potevamo fare anche noi sesso, e cosi facemmo ne eravamo quattro e la usammo anche noi, poi la togliemmo dal tavolo e la riportammo a casa’ non sapeva chi aveva organizzato il tutto e io lo volevo sapere e chiesi ‘ stamattina perché la seguivi ancora? ‘ ‘ perché ricevuti altri soldi e la vogliono ancora dice forse stasera o domani, io dovevo assicurare che non ci fosse chi la guardava, ma voi siete qui’.
Bene pensai come dovevamo fare lo ricaricammo in auto e lo riportammo dove lo avevamo preso dicendo che se sbagliava lo avremmo ucciso ‘ devi fare tutto come ti hanno detto senza dire quello che ti &egrave successo, hai capito bene?’ fece cenno con la testa di aver capito e andammo via.
Anna era all’oscuro di tutto sapeva di essere al sicuro con me e cominciò a fare tutto come prima il martedi dopo come sempre andò in palestra, io e i due (li chiamerò amici) amici eravamo fuori ad aspettare ci accorgemmo che era arrivata una macchina nera con tre persone una scese e mi accorsi che era il nero che avevamo interrogato, quando Anna uscì vedemmo una persona che con fare da gatto silenzioso la seguiva e si avvicinava, quando era vicino come ci aveva raccontato il nero mise un fazzoletto sulla faccia di Anna e dopo pochi secondi la vedemmo svenire il nero e un altro che era in auto la presero e la caricarono insieme al bianco e sgommarono via, noi li cominciammo a seguire ad una certa distanza, il nero non si era accorto di noi tanto che stava tranquillo, viaggiammo per almeno un paio di ore raggiungemmo una strada di campagna sterrata e dopo pochi km entrammo in un cortile in fondo c’era una cascina, proprio come aveva detto il nero, eravamo a fari spenti e camminavamo cercando di non accelerare per non farci sentire.
L’auto si fermò e scaricarono Anna come se fosse stata una bambola la misero a terra, lei cominciava a svegliarsi ma subito due persone la presero e gli fecero bere forse oppure gli diedero delle pillole non riuscimmo a vedere e Anna fu mantenuta a terra senza possibilità di muoversi dopo un po’ vedemmo che era diventata passiva, la presero e l’alzarono camminava da sola la portarono all’interno dicendo qualcosa ai neri che erano in auto, e loro rimasero li senza muoversi.
A quel punto prendemmo le pistole e senza far rumore ci avvicinammo al fienile, sbirciammo dentro e vedemmo Anna che era tra molti maschi che la strattonavano e la spingevano, insomma erano messi in cerchio e se la scambiavano fra di loro gettandola di qua e di la, non riconoscemmo nessuno erano tutte persone anonime mai viste prima, una ci sembrava che aveva una faccia conosciuta, uno dei due amici mi disse ‘ hai capito quello chi &egrave? Adesso mi &egrave venuto in mente &egrave il braccio destro di Vittorio e secondo me tutte queste persone hanno pagato per stare qui a divertirsi con Anna e fare sesso, tu a Vittorio non hai detto che mai Anna sarebbe stata nel suo locale sul suo palco, però sei andato da Ulisse, forse lo avrà saputo e si sta vendicando’, la cosa era sensata ma non volevo che ancora una volta facessero del male a Anna cosi mi accorsi che il fienile aveva tre entrate ci dividemmo e io entrai dalla porta principale ‘ bene’bene’bene’che si fa qui? Ci divertiamo con le donne degli altri senza dirlo?’ Si fermarono tutti anzi a dire il vero sbiancarono tutti anche perche ero armato uno si girò cercando una via di fuga ma’..all’altra uscita c’era l’amico e all’altra cera anche l’altro, lo scagnozzo di Vittorio disse ‘ lascia stare tutti prenditela con me dopo andiamo da Vittorio e chiariamo tutto’ ‘ no”voglio chiarire adesso”quando ti hanno dato questi pezzenti che si fanno le donne degli altri e lo sanno?’ ‘ hanno pagato una quota di mille euro ciascuno ‘ ‘ ok allora dammi i soldi e dopo forse li mando via’ venne vicino e mi diede trentamila euro, li presi li misi in tasca e poi ‘ andate via pezzenti e subito altrimenti vi sparo’ ci fu un corri corri generale e rimanemmo solo noi e il braccio destro di Vittorio che era molto impaurito, non aveva più l’aria spavalda come prima, Anna l’avevano adagiata per terra la soccorsi e disse che dovevamo andare a casa a ripotarla, e cosi facemmo la portai in casa la spogliai e la misi a letto, aveva gli occhi aperti ma non vedeva niente li girava solo intorno, chiusi la porta e mi rimisi in auto, ‘andiamo’ dissi e ci dirigemmo verso il locale di Vittorio, non prima di aver fatto una telefonata ad Ulisse chiedendogli se mi raggiungeva.
Quando arrivammo””

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