Mi trovavo nella sala d’aspetto della studio della dottoressa Alessia M. nota oncologa della mia città. Quando a un certo punto ho sentito chiamarmi dalla porta dalla medesima, ero rimasta solo io e oramai lo studio era prossimo alla chiusura. Entrate ci sedemmo alla scrivania e le raccontai il mio problema.
– “Ho un dolore al seno a volte nella giornata” – dissi – “Sono venuta per un controllo” –
La dottoressa si alzo dalla sedia. Era bassina bruttarella e aveva una certa età. Alzandosi mostrò le sue rotondità. Un seno molto grosso, braccia enormi e un sedere gigante che mostravano tra le calze l’abbondante cellulite.Io al cospetto sembravo una bimba con le mie misure da modella.
Mi fece sdraiare sul lettino e mi fece togliere la magliettina e il reggiseno. Stavo lì mentre mi toccava con lo stetoscopio freddo il seno e poi con le mani.Faceva freddo, era pieno inverno e i condizionatori non funzionavano.Dopo un 10 minuti la dottoressa si fermò. Io ero in procinto di rivestirmi quando lei mi fermò
– “La visita non è ancora finita” –
– “Mi scusi. Pensavo fosse finita” –
– “No. Adesso vai di là e spogliati completamente tranne le mutadine” –
A quel punto un pò mi imbarazzò questa cosa. Nessun dottore o dottoressa mi aveva mai chiesto di spogliarmi tutta. Non sapevo più cosa volesse controllare. Comunque andai nell’altra stanza e mi spogliai, come la dottoressa mi aveva ordinato. E tornai ancora più imbarazzata di là. Mi incamminai verso il lettino quando di nuovo mi riprese la dottoressa.
– “No no” – disse – “E’ più comodo per me se ti distendi per terra” –
Io sempre più stranita non sapevo cosa fare. Per un attimo sono stata ferma lì a guardarla. Lei molto sicura di se stava solo aspettando che facessi quello che mi ha detto.Non so cosa mi sia preso ma senza chiedere spiegazioni mi sono distesa a terra. Il pavimento era freddissimo.
Non so cosa stesse facendo comunque ha portato la sua sedia vicino a me e si sedette. Poi si tolse le scarpe mostrando i suoi piedi nelle calze di nylon e senza che neanche il tempo di chiedere cosa stava facendo, mi mise un piede sul seno e l’altro sul viso.
– “Oh…ci voleva proprio un pò di relax” –
Io allora spostando il piede dal viso e tirandomi un pò indietro
– “Cosa sta facendo?” – dissi arrabbiata – “Questo non fa parte di nessuna visita” –
– “Stai zitta” – mi disse – “Questo è un nuovo metodo per capire cosa ha la paziente” –
Poi mi prese con il piede la testa la rispinse giù, e io senza fare molta forza non sapevo cosa fare. Sono rimasta lì con la testa appoggiata al pavimento e il suo piede sulle labbra.
– “Baciami il piede” – disse
Incominciai a baciarle la pianta del piede. Era morbida. Poi lei con molta tranquillità mi ha sorriso ha preso un giornale e ha incominciato a leggerlo mentre io le baciavo il piede e si massaggiava l’altro con il mio seno.
– “Senti questa” – disse leggendo il giornale – “ragazza si faceva usare dalla sua coinquilina come cesso” –
E poi si mise a ridere di gusto.Poi dopo che finì di leggere il giornale, si alzò, spostò la sedia e si mise con le gambe in piedi sopra il mio viso. La guardavo dal basso verso l’alto e lei sempre con il suo sorriso incominciò ad alzarsi il camice e la gonna.
– “Adesso apri bene la bocca. Devi prendere la medicina” –
Incominciai a lacrimare, ma non sapevo proprio cosa fare. Ero lì mentre lei mi vendeva questa nuova “terapia”. Aprì la bocca
– “Brava così” –
Intanto fini di alzarsi il camice e la gonna. Non aveva le mutande. Mi mostrava di fronte a me il suo enorme sedere e la sua figa. Con due dita la aprì un pò e incominciò a inondarmi del suo piscio caldo. Mi bagnava tutto il viso e i capelli e come un gioco mirava nella mia bocca
– “Ingoia la medicina” – disse – “Vedi quanto sono buona? di solito le medicine hanno un brutto sapore mentre invece sei fortunata perchè il mio divino piscio è buonissimo vero?” –
– “Si è buono” – dissi con il viso in lacrime oramai coperte dal suo piscio e succube di lei e del suo potere
– “Brava continua a bere che ho quasi finito di liberarmi” –
Finalmente incominciò a schizzarmi. Gli ultimi schizzi di una lunghissima pisciata
– “AAAAAHHHHHH non ce la facevo più è da un pò che la tenevo per una paziente così cesso come te, che aveva bisogno di una terapia particolare” – continuò – “Come avresti fatto senza di me mi chiedo” –
E poi scoppiò a ridere. Poi prese la mia magliettina e si pulì la figa.
– “Ho finito la carta igienica. Non ti dispiace se mi pulisco con questa magliettina da quattro soldi” –
Poi si riavvicinò a me. Si mise in piedi sul mio seno dandomi le spalle. Avevo di fronte a me il suo enorme sedere. Era pieno di cellulite.
– “Adesso ti darò un pò di crema per la pelle. Per il tuo seno” – disse – “Sei fortunata perchè ho mangiato qualcosa oggi che mi avrà fatto male. Quindi avrai tanta crema da spalmarti” – continuò – “Non sei contenta?” –
– “Si” – dissi oramai presa dallo sconforto
– “Dai allora perchè non mi ringrazi e non mi chiedi di riempirti di crema?” –
– “Mi scusi…grazie di usarmi. La prego mi riempia” –
A quel punto si sedette piano mostrandomi i suoi enormi glutei che si allargavano un pò facendomi vedere il suo fiorellino. E come una scena a rallentatore ho visto il mio capezzolo entrare nel suo culo fino a baciare totalmente il suo ano. Era caldo, appiccicoso. E lei come a giocare con il suo cesso si muoveva un pò per trovare al posizione migliore. A un certo punto ho sentito il sedere della dottoressa rilassarsi sul mio capezzolo e ho sentito qualcosa di caldo e morbido scivolare sul mio capezzolo. Sapevo cos’era. Ho incominciato di nuovo a lacrimare. Non finiva più. La dottoressa con soddisfazione come sopra a un cesso quando ci si sta liberando, continuava a cacarmi sul seno. Oramai ne ero piena. Finalmente a un certo punto finì.
– “Oh che schifo. Ma guarda che cesso che sei. Ti sei fata cagare tutta” – disse e poi scoppiò in una risata
– “Dai adesso fai la brava usa le tue mani per spalmare la crema medica che ti ho appena dato” –
Con il volto coperto dalla lacrime appoggia le mani sul mio seno. Appena toccai il mio seno sentii la sua diarrea sulle mie mani e incominciai a spalmarlo bene sul mio petto
– “Stavo pensando che forse non mi serve neanche la tua merdosa magliettina per pulirmi” –
Senza che riuscii neanche a capire si sedette sulle mie labbra e con forza mi prese per i capelli e spinse il mio viso tra le sue natiche
– “Continua a spalmarti la mia merda addosso altrimenti non serve a niente tutta la fatica che ho fatto” – disse – “E puliscimi il culo. Apri la bocca e usa quella lingua di merda che ti ritrovi” –
Oramai non riuscivo neanche a oppormi più. Aprì la bocca e pulii tutto. Sentivo quel sapore sulla mia lingua. Non riuscivo a trattenere le lacrime.
– “Dai bacialo avanti” –
Lo baciai. E poi mentre stavo riaprendo la bocca per continuare a leccarlo…mi scorreggio dentro esclamando un sospiro di sollievo. Quando finì di pulirlo tutto si alzò si riabbasso il camice e la gonna.
– “La visita è finita, adesso sbrigati a vestirti. Non ti pulire la mia sacra merda ti terrà al calduccio il tuo schifoso seno. Ho capito qual’è il tuo problema” –
Oramai a testa bassa. Mi rivestii mi misi il jeans, la maglietta ormai sporca di piscio e la giacca sperando di riuscire a coprire tutto.
– “Ehi cesso. Hai un semplice colpo di freddo. Mi devi 200 euro per la visita particolare” –
Feci una faccia stranita. Lei si mise a ridere
– “Su avanti che devo chiudere” – e mi tirò uno schiaffo sul viso
Le diedi i 200 euro
– “Non sei contenta di pagare per farti usare come cesso?” –
Me ne andai senza rispondere
– HumanToilet – human_toilet@hotmail.it
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono