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Racconti di Dominazione

La Dottoressa e la Paziente

By 28 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi trovavo nella sala d’aspetto della studio della dottoressa Alessia M. nota oncologa della mia città. Quando a un certo punto ho sentito chiamarmi dalla porta dalla medesima, ero rimasta solo io e oramai lo studio era prossimo alla chiusura. Entrate ci sedemmo alla scrivania e le raccontai il mio problema.
– “Ho un dolore al seno a volte nella giornata” – dissi – “Sono venuta per un controllo” –
La dottoressa si alzo dalla sedia. Era bassina bruttarella e aveva una certa età. Alzandosi mostrò le sue rotondità. Un seno molto grosso, braccia enormi e un sedere gigante che mostravano tra le calze l’abbondante cellulite.Io al cospetto sembravo una bimba con le mie misure da modella.

Mi fece sdraiare sul lettino e mi fece togliere la magliettina e il reggiseno. Stavo lì mentre mi toccava con lo stetoscopio freddo il seno e poi con le mani.Faceva freddo, era pieno inverno e i condizionatori non funzionavano.Dopo un 10 minuti la dottoressa si fermò. Io ero in procinto di rivestirmi quando lei mi fermò
– “La visita non &egrave ancora finita” –
– “Mi scusi. Pensavo fosse finita” –
– “No. Adesso vai di là e spogliati completamente tranne le mutadine” –
A quel punto un pò mi imbarazzò questa cosa. Nessun dottore o dottoressa mi aveva mai chiesto di spogliarmi tutta. Non sapevo più cosa volesse controllare. Comunque andai nell’altra stanza e mi spogliai, come la dottoressa mi aveva ordinato. E tornai ancora più imbarazzata di là. Mi incamminai verso il lettino quando di nuovo mi riprese la dottoressa.
– “No no” – disse – “E’ più comodo per me se ti distendi per terra” –
Io sempre più stranita non sapevo cosa fare. Per un attimo sono stata ferma lì a guardarla. Lei molto sicura di se stava solo aspettando che facessi quello che mi ha detto.Non so cosa mi sia preso ma senza chiedere spiegazioni mi sono distesa a terra. Il pavimento era freddissimo.

Non so cosa stesse facendo comunque ha portato la sua sedia vicino a me e si sedette. Poi si tolse le scarpe mostrando i suoi piedi nelle calze di nylon e senza che neanche il tempo di chiedere cosa stava facendo, mi mise un piede sul seno e l’altro sul viso.
– “Oh…ci voleva proprio un pò di relax” –
Io allora spostando il piede dal viso e tirandomi un pò indietro
– “Cosa sta facendo?” – dissi arrabbiata – “Questo non fa parte di nessuna visita” –
– “Stai zitta” – mi disse – “Questo &egrave un nuovo metodo per capire cosa ha la paziente” –
Poi mi prese con il piede la testa la rispinse giù, e io senza fare molta forza non sapevo cosa fare. Sono rimasta lì con la testa appoggiata al pavimento e il suo piede sulle labbra.
– “Baciami il piede” – disse
Incominciai a baciarle la pianta del piede. Era morbida. Poi lei con molta tranquillità mi ha sorriso ha preso un giornale e ha incominciato a leggerlo mentre io le baciavo il piede e si massaggiava l’altro con il mio seno.
– “Senti questa” – disse leggendo il giornale – “ragazza si faceva usare dalla sua coinquilina come cesso” –
E poi si mise a ridere di gusto.Poi dopo che finì di leggere il giornale, si alzò, spostò la sedia e si mise con le gambe in piedi sopra il mio viso. La guardavo dal basso verso l’alto e lei sempre con il suo sorriso incominciò ad alzarsi il camice e la gonna.
– “Adesso apri bene la bocca. Devi prendere la medicina” –
Incominciai a lacrimare, ma non sapevo proprio cosa fare. Ero lì mentre lei mi vendeva questa nuova “terapia”. Aprì la bocca
– “Brava così” –
Intanto fini di alzarsi il camice e la gonna. Non aveva le mutande. Mi mostrava di fronte a me il suo enorme sedere e la sua figa. Con due dita la aprì un pò e incominciò a inondarmi del suo piscio caldo. Mi bagnava tutto il viso e i capelli e come un gioco mirava nella mia bocca
– “Ingoia la medicina” – disse – “Vedi quanto sono buona? di solito le medicine hanno un brutto sapore mentre invece sei fortunata perch&egrave il mio divino piscio &egrave buonissimo vero?” –
– “Si &egrave buono” – dissi con il viso in lacrime oramai coperte dal suo piscio e succube di lei e del suo potere
– “Brava continua a bere che ho quasi finito di liberarmi” –
Finalmente incominciò a schizzarmi. Gli ultimi schizzi di una lunghissima pisciata
– “AAAAAHHHHHH non ce la facevo più &egrave da un pò che la tenevo per una paziente così cesso come te, che aveva bisogno di una terapia particolare” – continuò – “Come avresti fatto senza di me mi chiedo” –
E poi scoppiò a ridere. Poi prese la mia magliettina e si pulì la figa.
– “Ho finito la carta igienica. Non ti dispiace se mi pulisco con questa magliettina da quattro soldi” –
Poi si riavvicinò a me. Si mise in piedi sul mio seno dandomi le spalle. Avevo di fronte a me il suo enorme sedere. Era pieno di cellulite.
– “Adesso ti darò un pò di crema per la pelle. Per il tuo seno” – disse – “Sei fortunata perch&egrave ho mangiato qualcosa oggi che mi avrà fatto male. Quindi avrai tanta crema da spalmarti” – continuò – “Non sei contenta?” –
– “Si” – dissi oramai presa dallo sconforto
– “Dai allora perch&egrave non mi ringrazi e non mi chiedi di riempirti di crema?” –
– “Mi scusi…grazie di usarmi. La prego mi riempia” –

A quel punto si sedette piano mostrandomi i suoi enormi glutei che si allargavano un pò facendomi vedere il suo fiorellino. E come una scena a rallentatore ho visto il mio capezzolo entrare nel suo culo fino a baciare totalmente il suo ano. Era caldo, appiccicoso. E lei come a giocare con il suo cesso si muoveva un pò per trovare al posizione migliore. A un certo punto ho sentito il sedere della dottoressa rilassarsi sul mio capezzolo e ho sentito qualcosa di caldo e morbido scivolare sul mio capezzolo. Sapevo cos’era. Ho incominciato di nuovo a lacrimare. Non finiva più. La dottoressa con soddisfazione come sopra a un cesso quando ci si sta liberando, continuava a cacarmi sul seno. Oramai ne ero piena. Finalmente a un certo punto finì.
– “Oh che schifo. Ma guarda che cesso che sei. Ti sei fata cagare tutta” – disse e poi scoppiò in una risata
– “Dai adesso fai la brava usa le tue mani per spalmare la crema medica che ti ho appena dato” –
Con il volto coperto dalla lacrime appoggia le mani sul mio seno. Appena toccai il mio seno sentii la sua diarrea sulle mie mani e incominciai a spalmarlo bene sul mio petto
– “Stavo pensando che forse non mi serve neanche la tua merdosa magliettina per pulirmi” –
Senza che riuscii neanche a capire si sedette sulle mie labbra e con forza mi prese per i capelli e spinse il mio viso tra le sue natiche
– “Continua a spalmarti la mia merda addosso altrimenti non serve a niente tutta la fatica che ho fatto” – disse – “E puliscimi il culo. Apri la bocca e usa quella lingua di merda che ti ritrovi” –
Oramai non riuscivo neanche a oppormi più. Aprì la bocca e pulii tutto. Sentivo quel sapore sulla mia lingua. Non riuscivo a trattenere le lacrime.
– “Dai bacialo avanti” –
Lo baciai. E poi mentre stavo riaprendo la bocca per continuare a leccarlo…mi scorreggio dentro esclamando un sospiro di sollievo. Quando finì di pulirlo tutto si alzò si riabbasso il camice e la gonna.
– “La visita &egrave finita, adesso sbrigati a vestirti. Non ti pulire la mia sacra merda ti terrà al calduccio il tuo schifoso seno. Ho capito qual’&egrave il tuo problema” –
Oramai a testa bassa. Mi rivestii mi misi il jeans, la maglietta ormai sporca di piscio e la giacca sperando di riuscire a coprire tutto.
– “Ehi cesso. Hai un semplice colpo di freddo. Mi devi 200 euro per la visita particolare” –
Feci una faccia stranita. Lei si mise a ridere
– “Su avanti che devo chiudere” – e mi tirò uno schiaffo sul viso
Le diedi i 200 euro
– “Non sei contenta di pagare per farti usare come cesso?” –
Me ne andai senza rispondere

– HumanToilet – human_toilet@hotmail.it

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