La mia padrona vuole che risponda ad ogni domanda che chiunque mi fa via mail. Vuole che risponda gentilmente indipendentemente dal cono con cui mi è stat rivolta, e vuole che sia molto chiara nella risposta.
Lunedì non è stata così. Con una persona ho perso la pazienza e ne è nato un diverbio, cosa che proprio non doveva accadere.
Risultato? Ieri sono stata castigata.
Finito il lavoro, verso le 13,30 sono andata a casa della padrona
Come ogni volta, nelle ore che precedono la punizione sento lo stomaco che si annoda e la testa un pallone. A grandi linee so già come verrò punita e questo non allevia certo l’attesa.
Arrivata a casa della padrona lo stomaco mi si strige ancor di più quando vedo il suo volto divertito, capisco che è in vena di sfogarsi, e lo farà.
Appena entrata esordisce con un “Sai già cosa ti spetta ho devo spiegarti ancora una volta tutto?”.
Purtroppo so già cosa devo fare, mi abbasso i pantaloni e gli slip alle ginocchia, mi tolgo la cinta e dopo averliela porta, mi giro.
I primi colpi sono come morsi, poi caldo e dolore, ma si accontenta di darne pochi e finisce abbastanza presto. Mi fa rialzare slip e pantaloni e mi manda a fare il caffè. Caffè che le porto dopo qualche minuto, con una zolletta e già girato.
Lo beve con calma e poi accende il pc, si connette con la persona con cui avevo litigato e mi fa segno di mettermici davanti, con la cam accesa… puntata su di me, e ovviamente senza inquadrare il volto. Lui ha acceso solo il microfono, non lo vedo, ma lo sento. So cosa devo fare, la padrona me lo ha detto questa mattina, è ho già un groppo in gola e le gambe molli.
Sento la sua voce. “Ciao cretina, sto aspettando”.
Mi calo i pantaloni e gli slip alle ginocchia e mi alzo la maglietta con l’intimo sopra il reggiseno. “Scusami per come mi sono comportata, mi sono dimenticata di essere una scema senza dignità”. Lo sento ridere prima ancora di finire la frase.
Per il resto del pomeriggio sono rimasta così, in piedi davanti alla webcam, rispondendo alle domande che mi ha fatto. Ogni tanto non lo sentivo per del tempo, probabilmente andava a fare altre cose. Ma non importa, io dovevo rimanere comunque li, e quando tornava doveva trovarmi sempre in piedi e nuda. E’ durato per circa quattro ore… ma poi è finito e mi ha rimandata a casa.
Ecco, questo è quanto la mia padrone voleva che raccontassi, inoltre devo dirvi che chi vuole contattarmi per farmi domande la mai mail è babi.cing@gmail.com
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono