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Racconti di Dominazione

La nuova autista del pullman

By 14 Aprile 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un ragazzo di quasi 19 anni che frequenta l’ultimo anno in un liceo scientifico. Ogni giorno devo fare un viaggio in pullman per andare a scuola, un’ora andata e una ritorno, e in 5 anni ho fatto amicizia con tutti gli autisti del pullman. Quest’anno però c’&egrave né uno nuovo, anzi unA.
Il primo giorno dopo le vacanze di natale abbiamo avuto come autista una donna, cosa mai successa prima e che mi lasciò scioccato. Non tanto perché era donna, non avrei avuto problemi, ma più che altro per quanto fosse sexy. &egrave una donna sui 30/35, alta più o meno 1.70, capelli lunghi e mori come gli occhi, la carnagione che sembra perennemente abbronzata e il viso, anche se segnato un po dall’età, ancora molto bello e sensuale, sopratutto quando sorride. Si tiene in forma, ha un corpo magro e sodo, un culo tondo e perfetto, un seno nella media ma sodo, delle gambe dritte, non tozze ma nemmeno magre…insomma, perfetta.
Da quando ci fa da autista ci parlo sempre mentre aspettiamo di partire e mi sono accorto che spesso mi lancia delle occhiate e quando di chiacchiera fa battute sul fatto che io ci stia provando con lei, senza però sembrare disturbata da ciò.
Un giorno di fine marzo, uno di quei giorni in cui faceva un po caldo, ho deciso di fare sega e sono andato a fare colazione al bar. Mentre bevevo un cappuccino la vedo passare davanti al bar, anche lei mi nota e mi saluta
“Ehi hai deciso di fare sega eh??” dice ammiccando.
“Eh si” rispondo “si sta troppo bene fuori!!”.
“Allora aspetta, prendo qualcosa fa bere e mi siede li con te” mi dice, mentre si avvia dentro al bar.
Passano 10 minuti buoni, troppi per prendere una Coca-Cola o simili ma quando esce capisco il perche di tanto tempo.
Non ha più la divisa da autista e me la vedo sfilare fuori dalla porta del locale con indosso un paio di pantaloni di pelle aderenti ed appositamente strappati in vari punti (ad esempio su quel bellissimo culo), una canottierina striminzita, attillata e sottile, che non lascia quasi nulla all’immaginazione. I capelli sono sciolti, mossi leggermente dal vento, il viso illuminato dal sole &egrave ancora più provocante e sensuale. Ai piedi indossa un paio di scarpe con un tacco 12 nere che la rendono incredibilmente ed irresistibilmente sexy.
Ha una borsa in una mano, dove immagino abbia la divisa, e nell’altra la sua “Coca-Cola”.
“Uff, con questo caldo ci stava proprio bene un mojito!” dice sedendosi al mio tavolino, sotto al gazebo.
“Allora, che fai qui tutta la mattina, ti annoierai di sicuro!!” mi dice sorseggiando un po del cocktail.
“Mah, mi ero portato dei libri e volevo allearmi un po con le carte. Sai, mi pisce fare magie” rispondo, tanto per parla del più e del meno. Ma per quanto li sforzi non riesco a spostare gli occhi dalle sue meravigliose tette. Lei se ne deve essere accorta, di sicuro, ma non fa niente per impedirmelo.
“Ma davvero sei un mago?? Dai fammi un bel trucco!!” dice entusiasta, facendo rimbalzare su e giù quel seno sodo.
Un po svogliato prendo le carte dalla testa e le faccio uno dei trucchi più semplici che conosco, che la lasciano comunque di sasso.
“Ma sei davvero bravo!!” dice ruffianamente, “sei davvero bravo con le mani” e ammicca.
Io arrossisco. Anche se non sono proprio felice di queste attenzioni non posso negare che mi sta piacendo tutto questo. Lei deve notarlo ed inizia subito a strusciare il suo piede sulla mia gamba. Ho un brivido che mi percorre tutto il corpo fino al cervello. Se ne &egrave accorta e sogghigna soddisfatta.
“Sai, io ho una casetta qui ad Acquapendente, era dei miei genitori ma sono morti e la uso quando devo fare il turno scolastico del pullman con voi. Che ne dici se andiamo la?? Si sta freschi, guardiamo un po di TV, che ne dici??” dice sempre ruffiana. “Mmh non lo so…devo fare anche qualche giro…” cerco di dire ma continua a toccarmi sempre più verso la coscia e non &egrave facile parlare.
“Dai, ci divertiremo” insite lei. Sento ancora il tocco sulla mia coscia, ora nell’interno, ma stavolta ha tolto la scarpa. Mi sto eccitando da morire, e lei lo sa, &egrave proprio il suo scopo.
“O-ok dai…un po posso stare…” dico balbettando.
“Oooh che bello!!” dice soddisfatta. Si rimette la scarpa e andiamo a casa sua.
Continua…
Casa sua &egrave piccola ma accogliente. Colori vivaci, un arredamento semplice ma adeguato. Ci sono 6 stanze: la cucina, salotto, la vecchia camera dei suoi (trasformata in camera sua), la sua vecchia camera (trasformata in stanzino) ed un bagno.
“Vuoi bere qualcosa?? Che ne dici di una birra??” mi chiede togliendosi le scarpe e poggiando il borsone.
“Si grazie, la bevo volentieri” dico guardandomi intorno e mettendomi comodo sul divano.
Sparisce in cucina e torno pochi secondi dopo con due bicchieri di birra pieni fino all’orlo. Viene verso il divano e si siede sulle mie gambe, porgendomi la birra, e mettendomi il suo bellissimo seno a due millimetri dal mio viso. La reazione &egrave ovviamente immediata e deve sentirla anche lei, visto che si sistema ancora meglio sul mio sesso, che diventa sempre più duro.
“Allora” dice sosreggiando la birra fresca “che ti va di fare?? Possiamo guardare un po di TV, chiacchierare del piu o del meno…oppure fare altro…” dice facendo delle volute pause tra le parole per enfatizzarle. Mi sta stuzzicando troppo, e la mia resistenza &egrave troppo poca adesso per farcela.
“Che…che altro potremmo fare??” domando cercando di sviare il discorso, e soprattutto sperando che la risposta più ovvia non sia quella esatta.
“Beh…di là abbiamo una bella camera da letto…tutta per noi…e credo che tu sappia a cosa mi riferisco…” mi sussurra nell’orecchio, dando dei piccoli morsi. “O almeno il tuo amichetto lo ha capito…perché non lo chiedi a lui??…”
A quel punto non resisto più, il limite &egrave oltrepassato. Le salto addosso e ci baciamo con foga, con passione. Le nostre mani corrono sui nostri corpi senza remore, la fame &egrave di sesso ha il sopravvento.
Le strappo la canottiera e il reggiseno, gettandole a terra, e lei mi sfila di dosso la maglietta ed inizia a mordermi su tutto il corpo, strappandomi dei gemiti dalle labbra.
Le sfilo quei pantaloni di pelle e le mutandine e la ammiro totalmente nuda. &egrave davvero sexy, più di quanto appaia vestita.
Mentre ero distratto mi sale addosso, immobilizzandomi, e usa i pantaloni per legarmi le mani dietro la testa, ad una barra del divano, cosi da essere totalmente nelle sue mani. Dopo di che si inginocchia davanti a me e mi sfila i jeans ed i boxer, facendo svettare il mio cazzo duro come non mai e adesso libero dalla costrizione dei jeans.
Inizia a leccarmelo, a morderlo… Lo sega con passione, vuole gustarselo, e intanto mi lecca e mi succhia le palle piene di sperma pronto ad esplodere.
“Eh si, &egrave proprio come lo avevo immaginato…grossi…caldo…duro…mi fa impazzire….” dice tra una leccata e l’altra, ma non posso risponderle, sono troppo impegnato a godere adesso.
Di colpo inizia a succhiarlo, prendendolo tutto in bocca, fino alla base. Deve essere molto allenata viste le dimensioni, abbastanza notevoli, del mio cazzo. Mi sta facendo impazzire, sono percosso da tremiti, i gemiti si trasformano quasi in urla e ormai sono dominato anche io dalla mia tremenda lussuria.
Dopo dieci minuti buoni di un bellissimo bocchino non riesco più a resistere e con un forte gemito semi strozzato le vengo direttamente in gola. Una decina di caldi fiotti di sborra le riempiono la gola. In quel momento se lo sfila dalla bocca e mi fa finire di spruzzare addosso a lei, coprendola di caldo latte.
Ci metto qualche istante per riprendermi, e capisco che lei &egrave ancora più affamata di prima.
“Mi vado un attimo a cambiare, tu resta qui e riprenditi, capirai da solo quando sarò pronta…..” mi dice dirigendosi in camera.
Ho il respiro ancora affannato, sono ancora eccitatissimo e lo vedo dal mio cazzo ancora duro come prima e affamato dei suoi buchi, tutti. Passano pochi minuti e sento dei rumori venire dalla camera. Sono passi, ma hanno un suono diverso dal normale. Quando appare dal corridoio capisco tutto e sul mio viso si apre un sorriso felice e perverso.
Continua…. La vedo venire verso di me a quattro zampe, come una cagnolina. Ha indossato dei vestiti molto sexy e che rendono inequivocabile il suo ruolo d’ora in poi. Ha messo un paio di calze a rete a maglia larga che sono tenute su da un reggicalze nero con dei ricami in pizzo rosso; le mutandine sono strane: sottili sottili, quasi inutili, ma la caratteristica migliore &egrave che dietro hanno tre gancetti che si attancano alla suo culo e lo tengono aperto ed allo stesso tempo tengono ferme le mutande e altri due invece tengono spalancate le labbra della sua lussuriosa figa; un corpetto di pizzo nero e rosso le copre il ventre, lasciando però a penzoloni il seno mostrandomi che ha attaccato un paio di mollette sempre nere sui suoi bellissimi capezzoli; al collo ha un collare di cuoio attaccato ad un guinzaglio che tiene in bocca mentre vien verso di me e gli occhi sono coperti da una mascherina nera con su scritto di rosso “bau bau!!”.
La guardo stupito ed eccitato e visto che non accenno ne a muovermi ne ha parlare lo fa lei: “chiedo scusa padrone se parlo senza permesso ma vorrei farle capire bene la situazione: in questo momento io sono la sua cagna, la sua puttana, appartengo solo a lei. Il mio corpo &egrave nelle sue mani e può farne ciò che vuole. Obbedirò a qualsiasi suo ordine e se non sarà soddisfatto &egrave libero di punirmi come meglio crede. Potrete infliggermi qualsiasi punizione vogliate, non aspetto altro che un vostro ordine padrone”.
La guardo paralizzato per qualche istante e decido di prendere la palla al balzo.
“Sono contento di questa tua perversione perché vedi io amo fare il padrone e quando mi hai legato e sfruttato mi sono molto arrabbiato con te” dico alzandomi in piedi e girandole di spalle, lei non si muove. “Quindi” proseguo “adesso inizierò subito punendoti”.
Sono dietro di lei e vedo i ganci delle mutandine che le dilatano i buchi. Il culo &egrave proprio sfondato e si apre con facilità, mostrando il suo interno voglioso di essere strappato da un cazzo.
“Per prima cosa, mia cara cagna puttana, voglio che tu oggi ti comporti esattamente come la cagna che sei. Potrai solo abbaiare, nessun’altra parola o verso &egrave ammessa. Non potrai nemmeno gemere, solo abbaiare, capito??” le dico sfiorandole i bordi dell’ano.
“Bau…” risponde lei tremante.
“Bravissima” le rispondi. “Ora passiamo alla tua punizione. Siccome quello che hai fatto &egrave grave la punizione deve esserlo a sua volta. Mettiti in ginocchio come un cane, con la lingua di fuori e la bocca aperta” le ordino, e lei senza replicare obbedisce subito, ansimando come un cane.
Mi porto davanti a lei ed inizio a sputarle addosso, dappertutto. La mia saliva le sul seno, sul viso, sui capelli, sulle mani, e quella che le va in bocca o vicino la legga e la tiene dentro, per ingoiarla tutta insieme. Quando mi ritengo soddisfatto le dico che può ingoiare e lei obbedisce, aprendo poi la bocca per mostrarmi che lo ha fatto davvero.
Mi sono seduto ancora sul divano, lei &egrave ancora in quella posizione e noto che sulle mollette dei capezzoli ci sono attaccati due vibratorini. Mi allungo e li accendo. In quell’istante ha un gemito, forte, e le do uno schiaffo in faccia. “Puoi solo abbaiare” la apostrofo, e lei di risposta inizia ad ansimare come un cane a lingua di fuori.
“Ti do il permesso di parlare, ma solo per rispondere a questa domanda: oltre a questi oggettini che hai qui possiedi altri giocattoli o accessori per divertirci?? Abbiamo ancora 4 ore, meglio sfruttarle.”
“Si padrone, la mia camera da letto &egrave la vostra sala delle torture e li ho tante altre cose per voi…” risponde tremante per i vibratori.
“Perfetto, allora perché non ci spostiamo di la??” le dico prendendo i quinzaglio e tirandola. Lei mi segue senza replicare, sempre a quattro zampe, senza disobbedire.
Arriviamo in camera e capisco ciò che intendeva con camera delle torture.
Continua…
La prima cosa che mi colpisce sono i colori, solo tre: rosso, nero marrone. Le mura sono dipinte di rosso e presentano molti specchi, e la stanza &egrave stranamente più grande del normale; il letto a baldacchino &egrave sempre rosso e nero con la struttura in legno; il pavimento era di moquette rossa, morbidissima; davanti al let c’era un enorme specchio, e con enorme intendo grosso come la parete, rifletteva tutta la stanza, ed il soffitto uguale; nel lato della porta, alla destra del letto, c’era un bancone pieno di giochi sessuali e attrezzi di ogni tipo: dildo di ogni forma e dimensione, plug anali, collane di perle, fruste, bavagli ecc ecc… Mentre sopra c’era una credenza piena di indumenti e travestimenti di ogni genere; dall’altro lato della stanza c’era la zona torture: vari attrezzi per legare, ammanettare o immobilizzare di ogni sorta, un cavallo di legno, siringhe per clisteri e latte ecc ecc… La sola vista del questo bastò a farmi eccitare di nuovo e tirando la mia cagna la feci salire e sdraiare a gambe volgarmente aperte sul letto. Mi misi subito a frugare in quel marasma di roba per trovare con cosa divertirmi e decisi di metterla alla prova. Presi un grosso vibratore e glielo pianto nella figa accesso a manetta. La reazione &egrave immediata: viene subito copiosamente e abbaia come una puttana ma non può resistere e subito inizia a geme ed urlare. Allora morendo una frusta e la colpiscono sulle cosce. Il dolore &egrave la goccia di troppo e viene ancora, inondando il letto, e ricominciando ad abbaiare.
“Ecco, questa la punizione se non obbedisci!” dico severo, “hai capito cagna?”
“B-bau…bau…” dice tra gli spasmi.
Le sfilo il dildo e la lascio riprendere mentre cerco qualche altra cosa per divertirmi. Prendo una bella collana di perle lunga e la porto vicino al letto, poi prendo delle manette e delle corde dal bancone. La faccio stendere ben sul letto poi le ammanetto le mani alla testiera del letto e le gambe, ovviamente spalancate, due pali del bandlacchino dalla parte della testa, cosi da avere i suoi due buchi spalancati. Le infilo la collana di perle lentamente nel culo, tenuto aperto dalle mutandine e dal fatto che ormai &egrave molto morbido. Ogni pallina &egrave una spasmo, un sussulto. Arrivato alla fine mi ritengo abbastanza soddisfatto e mi decido a scoparla.
Le salgo sopra e posiziono il mio cazo contro la sua figa. Lei inizia ad ansimare ancora di più ma voglio giocare ancora un attimo. Infilo un po la cappella dentro e comincio a muoverla, senza andare totalmente dentro ne fuori. Lei comincia ad abbaiare ma non resiste e parla
“P-padrone…scusi se non abbaio ma…la prego…mi sbatta…mi scopi…”
“Non ho capito bene cosa vuoi che faccia” le dico da infame.
“Voglio che mi scopa…come una puttana…” risponde tra le urla
“Ah, allora ok” dico, e con un colpo le entro fino all’utero, senza essere entrato tutto, e continuo a spingere fino alle palle. Lei viene all’istante, inondandomi di succo caldo. La guardo contorcersi, per quanto lo permettono le corde, e urlare dal piacere. Inizio subito a pompare, non la lascio riprendere, cosi da provocarle un lungo e continuo orgasmo fino a che non mi fermerò. La sbatto forte mentre la bacio, la situazione mi sta facendo eccitare tanto e so che non reggerò ancora molto. Allora decido di venire prima che posso e poi di gustarmi un po qualche giochetto umiliante con lei. Aumento il ritmo, lei sta ancora venendo da dieci minuti buoni e quando mi sente che sono al limite abbaia piu forte. Quando spruzzo l’abbaiare diventa ululato, e ad ogni spruzzo ha uno spasmo muscolare.
Quando sono vuoto mi sfilo e la slegò, lasciandole il tempo di riprendere forza e mobilità e intanto cerco qualche altro giochino divertente. Quando apro uno sportello ho l’illuminazione.
Continua… Nello scaffale a muro trovo un completino da cagnolina semplice ma sexy. Un paio di orecchie di cagna su di un cerchietto e un plug a ala di dimensioni notevoli con su attaccata una coda nera e pelosa. Lo prendo subito, senza nemmeno pensarci. Faccio mettere la mia schiava a quattro zampe sul letto e le sfilo con forza la collana di perle dal culo, fregandomene delle sue urla di dolore e piacere. Inizio a leccarle il piccolo buco ormai esausto e lo inumidisco per bene prima di posizionare il plug e spingerlo fino alla base. Il buco si dilata senza problemi, donandole delle scosse di piacere immenso, e la coda si sistema senza problemi. Dopo di che le metto le orecchie da cagna e la ammiro cosi sottomessa. &egrave davvero eccitante ed anche se sono appena venuto sto già diventando molto duro.
“Ora sei proprio una cagna perfetta, vero??” le domando
“Bau bau…” risponde lei
“Ma sei davvero brava cagnetta” replico “adesso voglio divertirmi un po, quindi mi sdraio sul letto e sarai tu a fare tutto quanto, ok??”
“Bau…” dice un po impaurita ma estremamente eccitata.
“Dai, ora puoi anche parlare se vuoi, voglio sentirti godere”
“Grazie padrone…”
“Ora scendi dal letto puttana” le dico e lei obbedisce. Mi accomodo sul materasso e mi prendo il cazzo in mano, menandolo lentamente. Lei si mette a quattro zampe sulla moquette ed aspetta miei ordini.
“Cerca sul bancone dei giochi qualcosa che ti aggrada e usalo su di te, voglio guardarti un po” le ordino. Senza replicare obbedisce all’istante. Frugando alla cieca perché ha ancora la benda inizia a frugare sul bancone di legno e dopo qualche secondo prende un dildo non troppo grande ma ricoperto di protuberanze appuntite. Si siede poi sul bordo del letto, davanti a me, si posiziona il dildo nella figa e lo accende.
I gemiti cominciano subito, spontanei, muove la sua mano veloce, senza sosta, mentre le punte del vibratore le slabbrano la figa, dandole ancora più piacere. Continuo a muovere la mano sul mio sesso, tenendolo in tiro, aspettando il momento giusto per sbatterla per l’ultima volta e poi riprendersi prima di dover partire per tornare a casa.
Lei intanto si muove sempre più veloce, gemendo, urlando, e senza smettere di venire. Dopo un po di minuti ritengo che sia il momento di farla finita e di sbattermela dove piu mi piace: dietro.
Le strappo dalle mani e dalla fica il dildo e la faccio mettere a quattro zampe. Sfilo delicatamente il plug dal suo culetto che, con tutto che ha subito torture su torture, continua ad essere stretto come la prima volta. Ci sputo sopra, e spargo bene la saliva cn il dito, bagnandola anche dentro (anche se non c’era bisogno). Quando lo vedo abbastanza umido e pronto appoggio il mio cazzo nella fessura delle chiappeed inizio a spingerlo dentro. Ormai i suoi muscoli sono abituati e senza sforzo le entro fino alle palle. Lei geme mentre le affondo nella carne burrosa e calda. Inizio a stantuffarla dolcemente, voglio farla godere più possibile. Le tengo le mani sui fianchi e vado sempre più a fondo dentro di lei. Non credo che fosse abituata a farsi scopare così piano e la sta facendo impazzire. Sta gemendo dolcemente, trema e cerca di muoversi a ritmo con me per favorire la penetrazione.
Esco dal suo culo, la faccio sdraiare alla missionaria e, dopo essermi messo su di lei, le rientro dentro. Lei cerca di toccarsi ma la fermo, voglio farla venire solo con il culo. La bacio dolcemente e lei mi abbraccia mentre sento che tra poco supereroi il limite e le verrò dentro. Le sfilo la mascherina, voglio che mi veda venire con i suoi occhi. Aumento un po il ritmo, anche lei &egrave arrivata al limite e geme sempre di più, graffiandomi la schiena.
Senza nemmeno volerlo veniamo insieme. Le inondo il culo di soerma e lei viene, bagnandomi tutto il bacino ed il letto. Restiamo sdraiati sul letto per u tempo che sembra infinito. Siamo abbracciati uno all’altra, come due fidanzati. Ad un certo punto lei interrompe tutto e mi guarda, con le lacrime agli occhi.
“&egrave tutto bene??” le chiedo premuroso.
“Si, &egrave che…nessuno mi ha mai trattata cosi…” dice singhiozzando ma sorridendo “tu…tu sei speciale…. Fin’ora tutti mi trattavano solo da puttana, da troia, ma tu mi ha trattato da donna…grazie” dice sorridendo e mi bacia. Ci facciamo un bagno insieme, ci vestiamo ed andiamo al pullman. Ormai &egrave ora di tornare a casa.
Quando usciamo di casa sappiamo entrambi che li finisce la meravigliosa mattinata, ma tra noi &egrave nato qualcosa che niente e nessuno potrà mai spezzare.

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