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Racconti di Dominazione

La Ragazza Venduta (Capitolo 1)

By 27 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Arianna e Maurizio erano la coppia perfetta.
Lei bella ed intelligente, lunghi capelli biondi che le cadevano sulle spalle in dolci ricci che risplendevano luminosi come il suo largo sorriso, i suoi occhi invece erano grandi ed espressivi, di un turchese intenso, ornati da lunghe ciglia nere.
Il fisico era asciutto e slanciato con un seno prosperoso, lunghe gambe snelle ed atletiche. Vestiva sempre con completi firmati, eleganti e sobri, solitamente di colori scuri come il nero o il grigio o chiari come il beige ed il bianco.
Maurizio invece era un uomo sulla quarantina, qualche anno in più della moglie, capelli ramati e grandi occhi verdi. Un po’ di pizzetto sul mento ed un fisico da palestrato, asciutto e muscoloso.
La coppia ebbe una figlia, Arianna!
Arianna era proprio una bella bambina, paffuta ed allegra.
Vivevano felici insieme sino a che, una triste sera di novembre, ebbero un tragico incidente!
La piccola Arianna sopravvisse ai suoi genitori.
Il caso vuole che ella non avesse altri parenti così fu mandata in orfanotrofio.
Li venne trattata senza alcun riguardo, picchiata e mal nutrita come tutti gli altri bambini fino a che non raggiunse i 18 anni.
Era davvero una bella giovane. Identica alla madre, se non fosse stato per gli occhi ereditati dal padre.
Sorella Teresa e Sorella Francesca dirigevano l’orfanotrofio di Arianna che di li a poco, avrebbe cambiato letteralmente vita…
Suor Teresa entrò con fare minaccioso nella grande camerata delle giovani dai 16 anni ai 18, stringeva tra le mani un elenco e si mise a chiamare:
– Arianna, Fabiola, Guendalina, Michela, Cristina, Francesca, Soraya –
Le ragazze ovviamente non opposero resistenza alcuna, sapevano benissimo cosa aspettava a chi disobbediva!
Suor Teresa le avrebbe condotte in un piccolo stanzino buio dove vi era un tavolo di marmo con dei legacci, le giovani veniva spogliate e distese prone mentre la suora le immobilizzava con i pesanti nastri di cuoio, alle caviglie e ai polsi poi, impugnava il suo gatto a nove code di pelle nera e le frustava violentemente fino a che la pelle delle natiche si apriva sanguinante.
Arianna e le altre sette fanciulle vennero condotte in un grande salone a cui nessuno, tranne le suore ovviamente, aveva accesso.
Vennero fatte spogliare e suo Maria, l’addetta alle ispezioni sanitarie, iniziò a visitarle attentamente.
Si avvicinò ad Arianna, visibilmente preoccupata, ed iniziò a palparle i seni.
Le mani fredde e rugose della suora continuavano ad accarezzare quella pelle chiara, liscia e vellutata come una pesca, per poi scendere sul giardino segreto della ragazza.
– Non ci siamo proprio cara! –
esclamò contrariata!
– Constance, vai a prendere il materiale! C’&egrave bisogno di una bella ripulita qui! –
La grassa suora indiana annuì ed uscì dalla stanza correndo. Nel mentre Sorella Maria insinuò un dito nella fichetta della giovane che sussultò preoccupata
– Brava ragazza! Sei rimasta intatta! –
fece un sorriso malevolo e guardò le altre giovani che tremavano imbarazzate
– Spero che voi altre siate altrettanto illibate! Altrimenti l’ira del Signore si abbatterà su di voi! –
Improvvisamente la porta si spalancò ed entrò la suora indiana stringendo tra le mani un catino pieno d’acqua ed una piccola sacca scura. Porse il tutto a Suor Maria che subito aprì la sacca estraendone una saponetta, una spugna ed un rasoio.
– Grazie Constance! Bene bene vediamo di renderti liscia come una bimba! –
Passò la saponetta sulla spugna bagnata ed iniziò ad annaffiare il boschetto tra le gambe di Arianna che arrossiva preoccupata senza riuscire ad emettere alcun suono, terrorizzata dalla malignità della sua aguzzina. Dopo che il pelo nero della ragazza fu coperto di soffice schiuma bianca la suora prese il rasoio ed iniziò a rasare la giovane, fece tutto con molta precisione senza mai graffiarla. Quando finì la fichetta di Arianna sembrava quella di una bambina!
L’ispezione si ripet&egrave per tutte le ragazze ma Cristina e Fabiola non la superarono!
Loro non erano più vergini.
La suora era infuriata!
– Maledette piccole sgualdrine!! Come vi siete permesse! Questo &egrave un affronto al convento! Una vergogna!! Ci avete disonorato! –
Era davvero infuriata, Arianna e le altre ragazze guardavano le due giovani che si abbracciarono tremanti mentre la suora si rivolse a loro irata!
– Che avete da guardare voi?!? Loro verranno punite duramente per dare esempio alle più piccole mentre voi seguire suo Teresa forza!! –
Le ragazze non osarono obbiettare e seguirono la donna preoccupata. Lei li condusse in un salottino al piano di sopra dove vi erano molti uomini, sulla cinquantina, vestiti elegantemente..
– Buongiorno Signori! –
esclamò Suor Teresa
– sapete &egrave un piacere avervi qui,come promesso, in cambio di una cospicua somma di denaro che devolverete gentilmente al convento, vi abbiamo portato le nostre ragazze. –
si fermò per indicare le cinque giovani spaventate dietro di lei.
– Come d’accordo i loro corpi sono perfetti, nessuna &egrave stata toccata da un uomo prima d’ora! Se volete potete constatarlo voi stessi, forza! –
Invitati dalla suora, gli uomini furono immediatamente sopra alle giovani, tastando i loro seni sodi ed accarezzando le loro natiche, qualcuno annusò persino il loro dolce frutto mentre loro stavano li, inermi ed atterrite.
Ad un certo punto l’anziana batt&egrave le mani e radunò gli uomini intorno a lei, alla fine alcuni se ne andarono ma cinque rimasero. Ognuno di loro si dispose accanto ad una ragazza, avevano un collare di pelle nera che legarono accuratamente ai loro colli. L’uomo di Arianna era molto alto, distinto, i capelli brizzolati, spalle larghe, sguardo austero ed un pò di pancetta dovuta all’età.
La guardò sorridendo poi si rivolse alla suora..
– Sorella il mio autista mi aspetta qui fuori! –
Esclamò compiaciuto
– Come di consueto manderò la somma richiesta con un bollettino domani mattina, mi preoccuperò che ci sia anche il tanto che basta per ringraziare lei e le sue Sorelle per il bene che fate verso la comunità. Con permesso… –
Detto questo trascinò con se Arianna, ammutolita e spaventata…
La ragazza lo guardò atterrita…
– Do..dove mi porta? –
l’uomo le sorrise perversamente
– Ora tu mi appartieni piccola –
esclamò spingendola dentro la sua grande limousine nera..
– Da questo momento sei esclusivamente di mia proprietà! Ora ce ne andremo a casa a divertirci..vedrai piacerà più a me che a te cara.. –
CONTINUA….

Cosa ne pensate?
Se vi va scrivetemi a elysaporka@hotmail.it Il viaggio fu molto lungo e la giovane lo passò a piangere silenziosamente sui sedili di pelle della grande macchina mentre l’uomo che l’aveva appena “comprata” dormiva tranqullamente accanto all’autista, un uomo molto distinto di circa quarant anni che guidava di buona lena.
Dopo qualche ora di viaggio arrivarono davanti ad un grande parco, un posto molto isolato, ci erano arrivati passando per stradine tortuose e per alcuni tratti anche dissestate!
L’autista aprì l’enorme cancello con un telecomandino e si avventurarono all’interno.
Il verde li circondava: c’erano grandi siepi, alberi da frutto, fiori e roseti, era uno spettacolo fantastico e lei se lo sarebbe certamente goduto se non fosse stato per la situazione alquanto preoccupante.
Addentrandosi nel parco fuorono davanti ad una costruzione bellissima, assomigliava al Petit Triaton della reggia di Versailler!
Arianna era a bocca aperta!
L’autista fermò la macchina su uno spiazzo coperto di ghiaia appena fuori dal boschetto che avevano percorso e con un gesto gentile invitò l’uomo d’affari a svegliarsi e così fu.
Subito l’uomo uscì dalla macchina e ringraziò l’aiutista poi aprì la portiera della giovane!
– Avanti Puttana muoviti! –
esclamò imperioso
– Non ho alcuna intenzione di ripeterlo! –
La giovane, preoccupata da quel tono aspro e crudele, uscì dalla macchina a testa bassa e l’uomo le strinse le mani intorno alla vita trascinandola verso l’enorme scalinata di marmo che li separava dalla veranda davanti all’ingreso.
Quando entrarono in casa furono accolti da una giovane davvero carina!
Aveva un visetto ovale di un rosa pallido con delle piccole lentiggini sulle guance e due enormi occhi grigio topo il tutto circondato da una cascata di riccioli rossi.
Arianna notò che indossava un abitini da cameriera molto succinto, il grembiule aveva una grande scollatura che lasciava poco all’immaginazione e la gonna arrivava a malapena a coprirle il sedere.
– Ben tornato Mio Signore! Posso prenderle il soprabito? –
chiese facendo un profondo inchino.
Per tutta risposta l’uomo le sorrise e si sfilò la giacca porgendogliela
– Molte grazie troietta, forza vai ad avvertire Louise, la nuova ragazza &egrave arrivata! –
la rossa sorrise e se ne andò sculettando con veemenza!
Arianna si sentiva terribilmente in imbarazzo, non sapeva ne cosa fare ne come comportarsi e quell’uomo la terrorizzava eppure sembrava che quella ragazza lo trattasse con enorme rispetto e gentilezza.
L’uomo mi fece sedere a terra, in ginocchio mentre lui prese posto su un morbido divano rivestito di velluto rosso fuoco.
Improvvisamente arrivò una signora di colore, alta e possente, il fisico era molto robusto e si intravedeva la forte musculatura da sotto l’abito nero attillato. Aveva due splendidi occhi nocciola molto penetranti e teneva i capelli neri brizzolati legati in una crocchia.
– Mi ha fatto chiamare Padrone? –
esclamò inchinandosi davanti all’uomo
– Bene Louise sei sempre incantevole e disponibile! –
esclamò lui compiaciuto poi mi guardò e si rivolse nuovamente alla donna massiccia
– Vedi cara questa &egrave Arianna, va trattata esattamente come le altre, Sir Charles mi ha dato espressamente ordine di occuparmene per prepararla a ciò che lui le ha riservato. Come puoi vedere &egrave una perla di rara bellezza ma, &egrave anche una ragazzina sciocca ed indisciplinata e questo a Charles non piacerebbe quindi va educata come si conviene! –
La donna sorrise compiaciuta e si avvicinò alla giovane, la prese per un braccio e senza troppo sforzo la sollevò.
– Bene bene.. sei davvero molto carina però dobbiamo prepararti a puntino! E poi questo nome… Charles odia i nomi così comuni! –
si rivolse nuovamente a quello che chiamava Padrone
– Mio Signore..che ne dice di Bijou? –
l’uomo parve entusiasta di quel nomignolo volgare
– Oh ma chere ma &egrave perfetto! Sapevo di poter contare su di te! Forza ora va! –
La donnona strattonò la ragazza fuori da quel salottino retrò e la accompagnò in un’altra stanza molto ampia dove vi era un bellissimo letto a baldacchino con copriletto ricamato a mano. Ai piedi del letto era steso un enorme tappetto di pelliccia bianca, la parete davanti al letto era interamente incastonata di specchi e pietre preziose. La donna fece posizionare Arianna davanti agli specchi ed iniziò a spogliarla.
Le sue mani accarezzavano ogni centimetro della sua pelle spogliandola della stoffa leggere che la ricopriva.
– Sei bellissima..la tua pelle &egrave così soffice e..profumata… –
la annusava profondamente ed inziò a leccarle il collo con passione mentre la giovane tremava impaurita, essere trattata in questo modo da una donna le creava un forte ribrezzo!
La donna di colore continuò a leccarle la schiena fino a che non arrivo ai suoi glutei sodi e le divaricò le cosce! Arianna cercò di opporre resistenza ma le mani forti della donna non le diedero via di scampo!
– Cosa vuole farmi? –
esclamò scossa dai singhiozzi
– La prego! Mi lasci la prego! –
la donna non sembrò ascoltare le sue suppliche ed iniziò a passare avidamente la lingua su quelle cosce poi la passò in mezzo alle natiche accarezzando anche quel buchino stretto stretto, che mai era stato esplorato.
– Fossi un uomo tesoro te lo aprirei come ad una vacca da monta! –
esclamò rudemente accarezzandole il buchino con l’indice
– Putroppo non &egrave il mio compito e, sinceramente, non ti invidio affatto! –
La liberò dalla morsa, ora era li…in piedi davanti all’enorme specchiera…si sentiva terribilmente inerme e spaventata a morte, non sapeva cosa le sarebbe capitato, probabilmente quelli erano dei pazzi che l’avrebbero violentata per poi vendere i suoi organi al mercato nero, si! Sarebbe sicuramente morta in quel posto tanto sfarzoso, si chiedeva solo perché le suore, di cui tutta la comunità si fidava cecamente, avevano deciso di darla in pasto a queste persone, che male aveva fatto? si era sempre comportata bene eppure ora, era li, e tra qualche ora probabilmente avrebbe perso la sua verginità e la sua vita!
La donna le porse un sacchetto di stoffa e le sorrise
– Bene chere qui dentro troverai il tuo “abbigliamento”, indossalo sempre e alla perfezione, senza niente fuori posto altrimenti..beh fidati, preferiresti non saperlo! –
Un brivido la scosse e guardo Louise con estrema attenzione, la donna notando la sua curiosità decise di andare avanti con la spiegazione
– devi anche sapere che qui, in questa casa, ci sono delle regole molto rigide da seguire se non vuoi finire per strada nuda come un verme! Allora segui attentamente, non ammettiamo errori, il tuo bel faccino non ti salverà il culo tesoro..
1. sveglia alle 5.35 ogni mattina compresa la domenica,
2. dopo la sveglia dovrai lavarti ed indossare gli abiti che la servitù lascerà sul tuo letto,
3. a questo punto scenderai nella sala da pranzo dove siederai difronte al Padrone e mangerai con lui e le sue mogli, sei la più giovane quindi porta rispetto e non parlare se non sei interrogata,
4. inizierà la tua educazione in primis con le pulizie! Dovrai rassettare la tua camera da letto e in seguito le stalle, e tutto questo dovrai farlo nuda, il Padrone avrà piacere di controllare il tuo operato,
5. alle 10.30 il Padrone in persona ti riceverà e si “occuperà” di te nel modo che più ritiene opportuno,
6. 13.45 orario del pranzo e dovrai riprendere la stessa posizione che avevi a colazione,
8. alle 15.00 potrai riposare in camera tua,
9. alle 17.30 sarai condotta negli alloggi comuni per far conoscenza con le mogli del Padrone e vi rimarrai sino all’ora di cena, le mogli del Padrone ti vestiranno adeguatamene!
10. la cena si svolgerà alle 19.30 e anche per questa dovrai mantenere la tua posizione!
11. esattamente alle 20.30 sarai condotta nella tua camera e il resto si vedrà –
concluse quella frase con un sorriso malizioso poi si rivolse nuovamente ad Arianna
– Tutto chiaro? –
la giovane annuì preoccupata, anche se il pensiero che non l’avrebbero uccisa le alleggeriva l’animo.
Indossò velocemente gli abiti che le erano stati consegnati: indossava un abito blu notte, un abitino molto leggero con una scollatura a V molto pronunciata, stretto in vita in modo da sottolineare i suoi fianchi perfetti, per poi aprirsi in una gonna ampia che le arrivava a coprire a malapena le natiche. Si guardò allo specchio. Non era più nuda eppure si sentiva tremendamente vulnerabile, spoglia, e alla merc&egrave di tutti. Ormai erano le 19.15 e si sarebbe dovuta recare in sala da pranzo.
La donnona la prese per un braccio e la trascinò con se, con molta probabilità la stava portando in sala da pranzo.
E così fu!
Un tavolo enorme era apparecchiato per sei persone. Louise la fece accomodare davanti all’uomo che l’aveva comprata, ai lati erano sedute, due per parte, quelle che dovevano essere le sue mogli.
Nessuna parlava, si limitavano ad osservare la scena con un placido sorriso stampato sul volto. Il Padrone la guardò radioso.
– Signore, vi prego di accogliere Bijou come se fosse una vostra pari! –
esclamò con gioia guardando le donne
– certo la nosta fanciulla non avrà il sorriso sensuale di Kendra, ne lo sguardo caldo di Merida, non parliamo poi della voce soave di Jessica e cosa dire delle doti artistiche di Sophie, eppure Charles l’ha scelta! Mi ha chiesto di andarla a ritirare in quel misero convento dove era stata confinata per addestrarla e, se sarà all’altezza, entrerà a far parte della sua collezione privata di slave. Mie dame voi non avete avuto lo stesso privilegio nonostante le vostre qualità preziose e rare, ma vi prego di trattarla con il massimo riguardo e cortesia. Voi siete delle sgualdrine, piccole puttane dalla fica slabrata! Cagne rozze, scrofe! Nemmeno avete il diritto di guardarla negli occhi!!
E per punizione non cenerete! A terra Puttane! In ginocchio ! Kendra e Jessica inginocchiatevi una alla destra e una alla sinistra di Bojou, Merida e Sophie fate lo stesso con me, svelte! –
Arianna era sbalordita, non capiva perché improvvisamente l’uomo avesse cambiato tono di voce, prima sembrava averla umiliata esibendo le doti delle sue donne e poi aveva umiliato loro, insultandole con durezza e mettendole in ginocchio ma, la cosa che più la colpì, fu la loro totale obbedienza! Nessuna osò obbiettare.
L’uomo iniziò a mangiare e allora lo fece anche lei, temeva una sua possibile razione. Dopo cena lui la fece alzare e le baciò le mani.
– Ma Chere verrò sicuramente ad assicurarmi che il suo alloggio sia adeguato ad una creatura come te questa notte. Ci vediamo dopo. –
Lei si limitò ad annuire preoccupata. Poi si avvicinò a Louise che la accompagnò in camera. Si voltò un secondo, per vedere le donne che la guardavano..nel loro sguardo non c’era l’odio che si aspettava provassero nei suoi confronti ma, un sentimento misto a compassione e pietà un qualcosa che non riusciva ancora a comprendere.
Quando arrivò in camera trovò sul letto una camicia da notta rosa di seta trasparente. Si cambiò molto velocemente e si sedette sul grande letto morbido. Era terrorizzata! Sapeva che quell’uomo sarebbe venuto a trovarla e non riusciva ad immaginare che cosa potesse farle.
Improvvisamente sentì dei passi fuori da camera sua poi la porta si aprì. Lui era li. Indossava una lunga vestagli vermiglia e le sorrideva, chiuse la porta e si insinuò nella stanza illuminata dal chiarore di una candela.
Salì sul letto accanto a lei. Le accarezzò una guancia.
– Sei davvero uno splendore. Hai appena compiuto diciotto anni, praticamente sei una bambina. Dimmi, sai quanti anni ho? –
lei scosse la testa cercando di ritrarsi ma i muscoli sembravano non rispondere, era completamente paralizzata per il terrore.
– Ho 53 anni dolcezza, praticamente 30 più di te! E tu mi tenti con la tua bellezza angelica. Vedi le mie mogli sono più anziane di te, si sono molto belle, però la più giovane a 38 anni e capisci resistere alla tentazione di assaggiare la tua pelle fresca, giovane, vellutata &egrave molo dura…-
La giovane iniziò a respirare profondamente in preda al panico, le mani strinsero il soffice piumone che rivestiva il letto e l’uomo se ne accorse
– Oh tranquilla bambolina! Non hai motivo di preoccuparti, io non posso farti mia anche se mi piacerebbe molto, tu sei per Charles una delle sue slave, probabilmente diverrai la sua prediletta! Però non mi si può negare un pò di piacere vedendo tanta bella carne giovane girare liberamente nella mia casa.. –
detto questo la fece sdraiare e si posizionò a gambe larghe sopra di lei, le leccò una guancia diventata rossa per la paura e l’agitazione, respirava rumorosamente l’odore dei suoi capelli…le palpò i piccoli seni turgidi da sotto la stoffa rosa..al contatto con le sue mani fredde e grandi lei tremò.. se ne accorse e la cosa parve eccitarlo di più. Si coricò sopra di lei schiacciandola ed iniziò a strofinarvisi sopra, Arianna sussultò quado sentì qualcosa di duro strofinarsi sulle sue mutandine! Volse lo sguardò verso il basso e….lo vide! L’uomo si era calato i pantaloni e il suo enorme membro si strusciava sulle sue mutandine!!
Lo guardò negli occhi con preoccupazione e lui, per tutta risposta, le mise l’indice in bocca. Non seppe cosa fare e, presa dal panico, inziò a succhiarlo come fosse una caramella, dopo un pò lui lo estrasse e lo portò giù, giù dalla sua fessurina. Passo il dito bagnato di saliva sul clitoride che si era indurito mentre la fichetta liscia di lei iniziava a bagnarsi, era visibilmente eccitata, lui insinuò il dito all’interno ma senza andare in profondità! Sentiva il calore di quel corpo caldo avvilupparlo. Estrasse il dito fradicio degli umori della giovane e lo leccò, lo succhiò avidamente..
– mmmm sei buonissima… –
una lacrima iniziò a scendere dai suoi occhi, era preoccupata, agitata e spaventata! Doveva ammettere che quelle strane attenzioni le avevano anche provocato una sorta di piacere e formicolio che mani aveva sentito prima però, l’idea di quell’uomo molto più grande che abusava di lei la terrorizzava.
– P..pa..padrone…la pr..ego..basta…il sig..signor Char..les..non vorre..bbe… –
sussurrò lei scossa dai singhiozzi..
L’uomo si alzò da lei e si sedette li accanto, la giovane fece per alzarsi ma lui la fece rimanere giù con una mano, spingendola contro il materasso morbido. Con la mano sinistra invece andò a stringere il suo membro pulsante ed iniziò a masturbarsi…un lento su e giù con la mano gemendo forte, Arianna si accorse che i gemiti erano aumentati molto e l’uomo si alzò improvvisamente un fiotto di liquido caldo e denso la colpi sulla camicia all’altezza del seno! Guardò la punta del pene dell’uomo e vide una goccia di quel liquido scendere, incuriosita si avvicinò ed un secondo getto, più copioso del primo, la colpì in volto! Lui rise e ricadde sul letto…
-Mi hai fatto godere senza nemmeno il bisogno di impalarti! Sei proprio una gran troia! Ecco perché Charles ha scelto proprio te! –
Le accerezzò la testolina bionda poi iniziò a raccogliere lo sperma con la mano.
Portò il palmo sporco del suo seme davanti alla bocca di lei
– avanti, leccalo tutto come se fossi una cagnolina –
il tono si era fatto più severo e di certo non voleva contraddirlo!
Preoccupata tirò fuori la lingua ed iniziò a leccare la mano di lui! Il sapore di quel liquido le fece storcere il naso!! Era terribilmente acre, non le piaceva affatto! Esittò un secondo ma poi continuò per paura di una sua reazione. Quando ebbe ripulito il palmo meticolosamente si scostò. L’uomo si alzò soddisfatto!
– Brava troietta! Beh ci vediamo domani, dobbiamo prepararti bene perché beh..lui potrebbe arrivare a momenti! –
Uscì dalla stanza lasciandola li, sola ed impaurita! Era appena stata schizzata addosso da quello che avrebbe chiamato un vecchio! Aveva scoperto uno strano piacere anche se non le sarebbe piaciuto ripeterlo! Ed ora, passata la paura del primo momento, iniziò a pensare.
Tutti parlava di un certo Charles, doveva essere un uomo molto potente perché sembrava metterli in soggezione e voleva proprio lei! Lei, cresciuta come una contadina, una sguattera in un misero orfanotrofio di periferia, lei che era stata umiliata in questo modo, lei che non riusciva a comprendere cosa volesse dire essere la “sua slave” e la cosa la terrorizzava….si lasciò andare all’intenso flusso dei suoi pensieri sino a che cadde tra le braccia di morfeo…

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