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Racconti di DominazioneTrio

La sgridata del Capufficio

By 23 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel giorno Barbara, per recarsi in ufficio, aveva indossato un elegante tailleur blu scuro, gonna sopra il ginocchio, camicetta bianca sotto la giacca, calze in microrete in tinta e l’immancabile paio di dècolletè nere a tacco alto
Uno spettacolo di classe ed eleganza, pura sensualità: la camicetta aperta strategicamente, a mostrare il pizzo del reggiseno nero a balconcino, che le spingeva imperiosamente le tette in alto.
Una gran figa, Barbara. Una gran figa.
Entrò nella stanza che condivideva con la sua collega Lory, e si diresse subito a sinistra, alla sua scrivania. Accese immediatamente il p.c. e lesse avidamente la mail mattutina del suo Padrone. Il giorno prima, lei gli aveva chiesto di commentare alcune foto che gli aveva inviato ed ora era impaziente di conoscerne il giudizio.
Quale soddisfazione, nell’apprendere che lui l’aveva trovata bellissima, sensuale, dolce ed arrapante! Quanta soddisfazione nello scoprire che lui l’aveva scrutata attentamente, l’aveva spogliata ancor di più di quanto già fosse nelle foto. E su quanti particolari si era soffermato! Cose cui addirittura lei non aveva fatto prima caso’. la forma delle labbra della sua fighetta appena evidenti sotto il bianco del costume da bagno’ Ma anche cose più porche: ‘non ho avuto il piacere di vedere il tuo buco del culo’ ‘ le aveva scritto ‘ facendola sentire ammirata e desiderata tanto da essere immediatamente percorsa da brividi di piacere. Il Padrone concludeva la mail, ordinando a Barbara di recarsi immediatamente in bagno e liberarsi del perizoma nero che completava quel giorno il suo intimo’
”ti voglio coperta dal solo collant, cosicchè il frusciare del nylon sul tuo sesso ti faccia continuamente tornare col pensiero al tuo Padrone porco..”
Barbara ubbidisce immediatamente all’ordine perentorio impartitole, si reca in bagno, toglie i collant giusto il tempo di liberarsi del perizoma, che infila rapida nella borsetta, si riassesta e torna in ufficio andando ad incrociare la collega Lory, che in quel momento arriva al lavoro.
Lory indossa una camicetta bianca molto attillata sotto una giacca sciancrata, che evidenzia il suo giro vita, porta una minigonna mozzafiato, autoreggenti con pizzo bianco, molto disegnate, velatissime, scarpe nere con tacchi alti che le slanciano la figura. E’ bellissima. Una bruna molto trendy’
Sotto, la si può immaginare appena coperta da un provocante perizoma bianco, trasparentissimo e minuscolo, il filo che entra tra i glutei fino a scomparire; un reggiseno che le comprime le bellissime tette, spingendole, se possibile, più in alto e dal quale si intravvede il capezzolo e l’areola bruna ed invitante. Un intimo valorizzato ed evidenziato dalla elegante camicetta.

Le due intriganti colleghe, dopo essersi salutate cordialmente ed essersi squadrate a vicenda, entrano nella loro stanza, con manifesta soddisfazione e ciascuna si dirige alla rispettiva scrivania; Lory si immerge nel lavoro, Barbara, non dimentica del suo Padrone e dei suoi ordini, si impegna a portare la mano destra sotto la gonna per accarezzare il sottile nylon che le ricopre la figa, attenta a non farsi scorgere dalla collega’.
La brava puttanella si sta infilando per bene la mano sotto la gonna, allarga cautamente le cosce e si tocca la figona bella. Sente i peli che adornano il suo sesso sotto i polpastrelli; è già un pochino umida, la troietta’.
”Chissà come è in tiro il cazzo del mio Padrone, se sta ancora ammirando le mie foto! Sarà duro, diritto, rigido e gonfio. Come vorrei slinguarlo”’
Mentre si accarezza voluttuosamente la figa da sopra il nylon, Barbara si sorprende a chiedersi in che modo si comporti a letto quella sua collega, quella fighetta trendy che ha alla tua destra. Con quell’idea in mente, alza lo sguardo ed incrocia quello di Lory. Oh, caspita! La stava guardando’ Si sarà accorta della mano di Barbara sotto la gonna?
”Uffah ”’ si dice Barbara ‘ ”Non riesco neppure a toccarmi con Lory a due passi da me. E come se non bastasse, tra poco comincerà a squillare il telefono con il Dottore, come sempre torvo e di malumore a dare ordini, a chiedere faldoni e precedenti’!!
E’ sempre tanto severo, duro ed autoritario il Dottore, però, quello stronzo ogni volta che mi guarda sembra che mi stia spogliando.
Mi mette molto a disagio, mi intimorisce. In quei momenti sembra che mi voglia mangiare, mettermi le mani addosso e strapparmi via gli abiti.
E le volte che lo incontro in ascensore, ho l’impressione che mi stia vicino, quasi a volermi toccare ed io mi trovo imprigionata ed imbarazzata, e non so più cosa fare e come comportarmi. Lo sento incombere su di me’
Ma se un attimo dopo mi chiama per un motivo di lavoro, il Dottore si dimostra lo stronzo di sempre: un momento prima a sbavare sulla mia scollatura, un momento dopo ad angariarmi.”
Erano questi i pensieri di Barbara quando, un leggerissimo bussare, la porta si spalanca ed entra trafelato in ufficio il Dottore, il loro Capufficio: guarda verso Lory – e’ intenta al lavoro-; guarda verso Barbara’, è rossa in viso, paonazza, batte sulla tastiera del computer con una sola mano, l’altra mano non si vede….
Il Dottore intuisce che qualcosa non va per il verso giusto e si precipita verso di lei, cogliendola proprio nel momento in cui, accortasi di soprassalto della presenza del Capo, impacciata toglie la mano da sotto la gonna.

Dottore: ”Potrei, signora, sapere come sta impegnando il tempo che dovrebbe dedicare al lavoro?’
Barbara: ”No, niente dottore, stavo scrivendo, ecco…. Si, un attimo, no’ , no’, non era una cosa d’ufficio, dovevo mandare urgentemente il numero del telefono del nostro medico al mio compagno…….”
Dottore: ”E dove lo prende il numero di telefono, dall’agenda che custodisce tra le gambe?”
Barbara: ”Ma cosa dice, Dottore! Ma non e’ come dice lei. Lory, ti prego, diglielo anche tu, cosa ho fatto finora? Mi hai visto che lavoravo vero?”
Lory: ”Si, Dottore, io sono presa dalle mie cose ma sicuramente Barbara stava lavorando….. ”
Dottore: ”Ahhhh, stava lavorando. Ma sicuro, cosa ne dice, Barbara, mi fa leggere la mail con il numero di telefono del suo medico?”
Barbara: ”Ma Dottore, questa non sarebbe una violazione della privacy?”
Dottore: ”E no, cara! Il computer e’ quello del ufficio. E dunque…. Su, mi faccia vedere. E cosa nascondeva sotto la gonna, la nostra cara collaboratrice? Secondo lei, Lory?”
Lory: ”Ah, guardi’.. io non so. Cosa vuole che le dica? Basta guardare””

Barbara: ”Ma Lory, cosa dici? Dai!”
Dottore: ”Invece, la sua collega ha proprio ragione, sa? Se non ha nulla da temere, basta guardare…
Adesso lei si alza in piedi.”
Barbara: ”Va bene, dottore.”
Dottore: ”Si sollevi lentamente la gonna, Barbara.”
Barbara: ”ma dottore, cosa dice! La prego. No! No! Lory, diglielo anche tu!”
Lory: ”Su, Barbara, cosa ti importa? Siamo qua solo io, te ed il Dottore… Dagli questa soddisfazione e dimostragli che non hai nulla da temere!!! Nulla di cui preoccuparsi.”
Dottore: ”Ha sentito quanto è saggia la sua collega? Siamo solo noi, in fondo!…..”

La misera Barbara, imbarazzatissima, ma come sempre sottomessa ed incapace di ribellarsi ai sorprusi, inizia dunque a tirare su la gonna,di pochi centimetri, pero”. Alche’ viene incoraggiata dal dottore ad andare su, su fino all’inguine…

Dottore: ”Bene, Bene. Siam senza mutande in ufficio, bene! E cosa mi rappresenta questo figone peloso in mostra? Ma non è che quando sono entrato io. Lei si stava toccando??”
Barbara: ”Dottore, scusi, ma come mi tratta? Lory, ti prego, diglielo tu’.”
Lory: ”Ma Barbara, cara, cosa potrei dirgli!? ”
Barbara: ”La verita’, ti prego, la verita’. Diglielo che io lavoro sempre! E se mi piace stare senza mutande, che male, c’e?”
Lory: ”Beh, Dottore, Barbara non ha tutti i torti, ed il suo lavoro in qualche modo lo fa…. Se poi, ogni tanto qualcosa la attizza, la ispira… Che male ci possiamo trovare?”
Dottore: ”Dunque, Lory, mi racconti lei, visto che Barbara è così restia e lei tanto protettiva verso la sua collega!, Mi dica, da brava, che cosa realmente combina e le prometto che non mi arrabbierò più di quanto già lo sia”
Lory: ”Ecco, vede, la Barbara e’ una ragazza molto vogliosa ed ha alcuni amici con i quali mantiene una corrispondenza erotica, calda. Ecco. In queste circostanze, ogni tanto si eccita e se, poverina, porta un istante una mano alla figa e si tocca, che male fa?”
Dottore: ”Messa in questo modo, Lory, direi niente di male. Ma se così finisse per distrarre anche lei, non le pare che corriamo il rischio di compromettere il lavoro di entrambe?”
Lory: ”Non si preoccupi di questo, Dottore, perché io non apprezzo questo tipo di distrazione ed a me la Barbara non da alcun fastidio. Addirittura, le diro’, anche se adesso lei si trattenesse qui, e si distraesse un pochino con Barbara, io continuerei a svolgere tranquilla il mio lavoro con tranquillità e dedizione…..”
Barbara: ”Ma Lory , ma cosa dici? Sei ammattita? Intrattenermi io con me, il Dottore?! Ma scusa, dai!,,”
Dottore: ”Chiudo la porta. Aspettate.”

Il Dottore, con circospezione, non solo accosta l’uscio ma dà anche due mandate di chiave alla serratura, per poi dirigersi verso Barbara la quale, scioccamente impacciata e tremante, è rimasta in piedi, con la gonna sollevata sino all’inguine.

Dottore: ”Su, su, mi racconti. Come procede questa storia con i suoi amici?”
Barbara: ”In realtà, dottore, l’amico e’ solo uno e ci scambiamo mail, chiacchieriamo; io gli ho mandato qualche foto, lui le commenta, mi dice cosa vorrebbe farmi, a volte mi eccita un pochino… Ma niente di più. Non ci conosciamo di persona. E’ solo così, uno scambio di impressioni, sensazioni…”
Dottore: ”Ma brava!!”
-e intanto si siede sul bordo della scrivania, nell’angolo opposto alla scrivania di Lory-
”Ed oggi, come mai senza mutande?”
Barbara: ”Me lo ha ordinato lui, Dottore”’
Dottore: ”E lei ha subito ubbidito. Bene, bene. Dunque, tutto questo la eccita; le piace sentirsi desiderata. Lo capisco, sa? E vedo che lei è fatta davvero bene! Guardi lì, sotto quel collant, ed immagino sia bello sentirsi il nylon che entra nella spaccazza della ‘pucchiacca’, come dite qui da voi. eh??? Ma lo sa che ha proprio un bel cespuglio di peli lì intorno’..???”
Barbara: ” Dottore, scusi, ma di lei un poco mi vergogno…”
Dottore: ”E Lei, Lory, cosa ne dice di questa porcellona?”
Lory: ”Mi sa che è proprio una bella figa, dottore….”
Dottore: ”E sì, proprio una bella figa”
‘ e intanto allunga la mano destra e la ficca tra le cosce di Barbara, con il palmo rivolto in su, a mano piena! ‘
”’.e senti come sei umida, porcella!”’
– esclama, passando immediatamente al tu.
Barbara: ”Aaaaaahhhhh!, la prego, Dottore! Sono così sensibile….. E lei mi mette molto a disagio, la prego, Lei è il mio Capufficio’. Come me la sta strusciando bene, oddio…. La prego Dottore. Siamo in ufficio!”
Lory: ”Barbara ‘, sii gentile con il Dottore. Finora lui ha dimostrato molta comprensione nei tuoi riguardi ed e’ bene che anche tu sappia comportarti correttamente….”

Dottore: ”Vedi Barbara, ti rendi conto di quanto è accorta e duttile la tua collega? Lasciati guidare e consigliare da lei’ che ti può esser utile, perché tu stai davvero rischiando una brutta fine, zoccola che non sei altra! Non penserai che io ti lasci tranquilla qui a rubarti lo stipendio, mentre tu, cagnetta schifosa, trascorri le tue giornate a sditalinarti anziché attendere ai tuoi doveri?.”
Lory: ”Attenta, Barbara. Che il nostro buon Dottore ha proprio ragione ad essere arrabbiato con te. Adesso, io mi alzo e ti vengo vicinae tu non ti preoccupare, perché il Capufficio non ti farà nulla che tu non voglia. D’altronde, io lo capisco il nostro bravo Dottore: con quel tuo figone messo li’, anche lui ha le sue ragioni, le sue emozioni. E’ un uomo, eh!”

Infatti, eccola lì, Lory, in equilibrio sui tacchi altissimi, i capelli lunghi e gonfi, con quella sua mise così elegante’ E come non immaginare quell’intimo candido, virginale, che cela sotto gli abiti!
Immagino, sogno un perizoma bianco, piccolissimo e trasparente, a ricoprire ma non a nascondere quella bella fighetta senza un pelo, figa bambina, da bambina, da leccare e succhiare, suggere delicatamente’.
E quel reggiseno di pizzo bianco, che appena ricopre quelle tettine deliziose, che espone gli impudenti capezzoli che quasi sporgono dal tessuto’ Quel seno sembra voler dire alle coppe di stoffa, ai push up che cercano di sospingerlo in alto: ””’…noi non abbiamo bisogno di te! Ci reggiamo da sole..””’
Lory apre un cassetto della sua scrivania e, sorpresa, ne estrae un vibratore e si dirige verso Barbara, brandendo lo strumento come fosse un’arma’..
Dall’altro lato, l’imbarazzo di Barbara è palpabile…. Si ritrova in questa dannatissima e inaspettata condizione: se ne sta in piedi, dietro la scrivania, la gonna tirata su sino all’inguine, sotto i collant trasparentissimi, con nulla a coprire la figa incorniciata da una ricca peluria; di fronte, alla sua sinistra, seduto sullo spigolo della scrivania, il Dottore, che ha appena allungato la mano destra tra le sue cosce e la accarezza audacemente, spingendo con le dita il nylon del collant tra le labbra della figa e provocandole leggere scosse, aumentate dal disagio della situazione….
E Lory? lei, con uno sguardo che non le aveva mai visto, dondolando su quelle altissime scarpe nere, fasciata dalla minuscola mini, senza più la giacca a coprire la camicetta bianca che esalta la forma del seno ‘Lei si alza dalla sua sedia e scuotendo un istante la fitta capigliatura, si dirige verso di lei.

”Ma cosa regge in mano? ‘ si chiede, sorpresa Barbara.’
‘ rivolta al Capufficio, Lory dice ‘
”Guardi, Dottore, Guardi cosa nascondo dietro la schiena. Un bel vibratore!!!!”

Tiene, infatti, in mano un piccolo vibratore, un oggetto da borsetta non più grande di un grosso evidenziatore. Di metallo rosso vermiglio, la cuspide a forma di glande, dorato, come dorata è la parte terminale dell’apparecchio. Basta ruotarla per avviarlo.

Lory: ”Dottore ,per dare una punizione adeguata a questa puttanella, l’ideale sarebbe stato quel fallo di lattice che ho a casa! Che misura almeno 20 centimetri ed ha una rispettabile circonferenza di non meno di 13 centimetri’ ed è rosso, con la punta ricurva che quando ti entra in figa, Dottore, non le dico!!!!!! Mi dovrò arrangiare con questo gingillo, ma vedrà che il suo bell’effetto lo provoca.”
Dottore: ”E secondo lei, Lory, cosa dovrei fare con quello strumento, punire questa zoccola indisciplinata? Questa Barbara, puttana e sconsiderata, per caso?”
Lory: ”Dovrebbe, dottore? No! Lo dobbiamo fare insieme! Dobbiamo farlo, perchè questa troietta di amica prima non solo si è distratta dal lavoro per fare la maialina in rete, ma ha anche cercato di coinvolgere me, chiamandomi a sua testimone di una condotta corretta che evidentemente non esiste. Perchè, sappia, Dottore, io – dalla mia postazione- la vedo bene mentre al mio fianco scrive con la mano destra ed in modo furtivo si porta l’altra mano una volta nei pantaloni, una volta sotto la gonna. Ma la puttana lo fa in modo maldestro e, comunque, a me non sfugge nulla.’

Dottore: ”Ahh, è così allora Barbara?”
‘ e le stringe la figa tra le dita, provocandole una fitta di dolore
”E’ questo ciò che fai durante il giorno, troiona? Adesso, innanzitutto, voglio che mi racconti per filo e per segno quel che ti stava accadendo poco prima che io ti interrompessi con la mia entrata in scena’.”’
Barbara: ”No, la prego, dottore, aaaahhh, la prego, aiiihh! no, mi fa male!!’
La mano del dottore si stringe nuovamente sulla figa di Barbara, la palpa con rudezza e la scuote,. Lei si regge sempre con la mano sinistra sulla scrivania, mentre con la destra è andata ad afferrare la mano del Dottore….. ma se la sua intenzione era quella di liberarsi dalla stretta dolorosa sulla sua fighetta, nell’istante in cui poggia il palmo della mano sulla mano di lui è presa da un brivido che la percuote, quasi le fa cedere le gambe. Si ritrova suo malgrado a spingere la sua mano contro la mano del Dottore, la imprigiona e la schiaccia contro la sua figa.
Barbara: ” Uuuuhhh, Dottore, uuuhh’ Cosa mi fa fare!!”
Lory: ”Ha notato, Dottore, che puttana è la nostra Barbara? Non si trattiene. E se lei la maltratta un attimo, la zoccola si scioglie come neve al sole. Una porca troietta, succube e arrapata. Niente altro che una schiavetta.’
Dottore: ”Lo vedo, Lory, lo vedo bene! Questa è una puttana, merita solo di andare a fare pompini in giro, per tutto l’Ufficio, in modo da meritarsi in qualche modo lo stipendio che fino ad oggi ha rubato. Troia, zoccola di strada, bocchinara a pagamento. Ma adesso è tempo di passare alla punizione, non trovi? ”
– ed inizia a dare del tu anche a Lory -.
Barbara: ”No, dottore, la prego, no!! non voglio! Ma per chi mi ha presa, non sono una di quelle, io……. Ma cosa mi volete fare???’
Lory: ”Ma Barbara, cara, il Dottore non pensa questo di te! Lo sa che non sei una puttana! Sei soltanto un pochino zoccola, no? Questo lo vorrai ammettere? E devi anche riconoscere di esserti comportata male e di meritare la punizione che lui deciderà di infliggerti. E tanto più la accetterai con convinzione, supinamente, tanto più il nostro Dottore sarà buono con te, generoso e disponibile!”
Dottore: ‘Vero! E’ così. Ti conviene ascoltare la tua saggia collega.’

”Adesso, tesoro, – riprende Lory – lasciati togliere i collants. Scusi, Dottore, potrebbe levare un istante la mano dalla figa di Barbara, ecco te li tiro giù sti collants, dai, meglio, te li strappo addirittura, cosi… straschh, straschhh”

Dottore: ‘ Ueh, che bella figa! Mi sembra anche abbastanza umidiccia, Lory! Che ne dici tu?”
Lory: ”La cosa migliore che possa fare è controllare subito; passo il mio dito indice tra le labbra di questa figona, che già mi da l’idea di essere bella gonfia e… si, si, è bagnata Dottore!!! Bagnatissima, direi. Assaggi il mio indice, senta se ha un buon sapore. Io sono sicura di si!”

La furba Lory, molto più smaliziata di quanto il suo aspetto angelico possa far credere, mentre con la sinistra agita -dispettosa ed impudente- il vibratore vicino a Barbara, allunga il dito indice della sua mano destra verso la bocca del Dottore e questi, in maniera molto sensuale e porca, lo lecca, lo annusa, lo prende in bocca, lo succhia voluttuosamente…..

Dottore: ”Che buon sapore, Lory, che buon sapore!!! Ma adesso noi faremo così: io mi accomodo sulla poltroncina di Barbara, mentre tu, Lory, ti sistemi al mio posto, qui sull’angolo della scrivania, quello che guarda verso la porta, dove sono stato finora io’. Accendi il vibratore. Tu Barbara, comincia a raccontare del tuo amico virtuale e delle cose che fate.”
Barbara: ”Dottore, non vorrei proprio. Non mi và. Per favore! Mi vergogno a raccontare… è personale! E poi, scusi, se il mio Padr…. se il mio amico non volesse?
”Su, su ”
– interviene Lory –
”il tuo PADRONE non ti sgriderà di sicuro e poi, anche se lo facesse.. a te piace di essere maltrattata da lui, no? Come ti ha chiesto il Dottore, mentre lui si mette comodo, in poltroncina, vicina a te, in modo da poter allungare una mano e palparti, se lo desidera, tu inizia a raccontare ed io, se racconti bene, ogni volta che trovo eccitante quel che dici, ti passo il vibra accesso sul clito. Se mentirai, ti schiafferò violentemente il vibratore in figa e ti farò morire. Ci stai, vero? Non vuoi aver problemi di lavoro, vero? e non ne vuoi creare neppure a me, vero? con questa crisi che gira…. ”

Vvvrrrrrrrrr, il rumore del vibratore acceso; Lory si sporge appena in avanti e dirige l’apparecchio verso l’inguine di Barbara, la quale tenta di ritrarsi ma si ritrova bloccata dalla mano del Capufficio, che ora le stringe forte la coscia sinistra’

Lory: ”Dai, Barbara. Su, puttanella, inizia a raccontare al Dottore del tuo Padrone’. E come ti ho detto, quando mi farai eccitare, ti strofinerò questo gingillo sul clito; quando mi renderò conto che sei reticente e non dici la verità, te lo spingerò forte in figa, te lo schiafferò con forza e cattiveria Questo ti accadrà se menti! Hai capito, puttana?
”Avanti, su Barbara’
-interviene il Dottore-
”racconta. Sbrigati, zoccola e considerati fortunata per non dover avere a che fare con quel grosso cazzo di lattice di proprietà di Lory. Racconta, esponi tutto per bene e dammi soddisfazione. E vedi di farmi tirare il cazzo, vacca che non sei altra!!”

Non manca il Dottore di far salire leggermente la mano che stringe la coscia di Barbara; lei la sente che si è spinta ben in alto ed ha raggiunto lo scoscio, quasi tocca col dorso del pollice l’inguine ed in quel punto lei è tanto, tanto sensibile….

Barbara: “”Aahhhh, cosa mi fate fare! Ooooohh, e tu Lory, perché sei così severa con me? Ti sono stata sempre amica…. Volevo diventarlo sempre di più… E tu mi tratti così? Sei dura, cattiva.”
Lory: ”Stupida, Troia stupida ed inetta! Io non solo non sono cattiva, ti sono amica e ti sto aiutando ad uscire fuori dalla situazione sgradevole in cui ti sei cacciata! Per colpa della tua lussuria, della tua voglia di cazzi che non ti abbandona mai! Ed ora, tieni, la prima punizione!
E con un solo colpo, le schiaffa il vibratore acceso nel fondo della figa…..
Barbara: ” Aaaaaaaahhhh, uauhhh… Ma Lory! Aahh, ahhhh ohhh!!!! Oh che bello!! Non così forte, ti prego, aaahhhh”””’
” Puttana di una Barbara, adesso basta!”
‘esclama il Capufficio, ed intanto sale con la mano a toccarle con il dorso del pollice le labbra della figa, al punto che il Dottore sente ripercuotersi le scosse del vibratore sulla sua mano-
”Ora ti metti qui buona ed inizi a raccontare, stupida troia. Se non lo vuoi proprio fare, dillo subito che me ne vado ma non prima di averti cacciata dall’Azienda.”
Barbara: ”No, Dottore, no… Uauhhhhhh, la prego! Mi faccia un attimo raccogliere le idee ed io le racconto tutto.”
Un brivido fortissimo percorre Barbara dalla punta dei piedi alla cima dei capelli, si sente messa in angolo, imprigionata, priva di volontà. E quella che pensava una sua amica, invece si sta rivelando una incrollabile dominatrice. Lo confessa, Barbara: Lory oramai la intimorisce, la preoccupa quasi quanto il Dottore’ le piace!
Ed inizia il suo resoconto:

Barbara: ”Come Lory sa bene, io ho uno show nel Palco delle esibizioniste di A69 ed a me ed al mio compagno piace molto che mi guardino, mi ammirino e mi commentino. Spesso, leggendo i commenti che ci lasciano i visitatori, ci eccitiamo moltissimo ed il più delle volte finisce che facciamo l’amore…
Aaaaiiihhhh! Ma Lory, cosa ho fatto? Mi vuoi sfondare la figa con quel vibratore? Ma scusa, mi hai fatto male, aaiiiihhh!”
Lory: ”Ti avevo avvertita: quando menti, vibratore sbattuto in figa! Alla lettura dei messaggi, dopo l’eccitazione che ti causano i commenti porci ed arrapati dei guardoni di A69, non mi verrai a dire che fai l’amore? Semmai, scopi come una vacca, come una cagna in calore e la sola cosa che vorresti sarebbe di essere penetrata da quei maiali che ti scrivono. E’ vero, troia? Lo riconosci?”

Barbara: ”Si, dai, va bene, ok, ok, ma Dottore, le assicuro, ci sono tanti commenti diversi: alcuni sono solo maialate pazzesche, che comunque in quel contesto, attizzano; altre provengono da persone intelligenti e discrete, signori sensuali ed erotici, ma non volgari. Ahhh, Lory, piano, tiralo fuori piano, per favore….. Ecco, la settimana scorsa ho trovato un commento, intelligente e simpatico, di un certo Padronemaldestro. Mi ha incuriosito l’ironia insita in questo nickname e sono andata a leggere la sua pagina su A69. Quel che ho letto mi e’ piaciuto,in particolare mi e’ piaciuto il fatto che il Padronemaldestro non chiede nient’altro che amicizia, chiacchiere, compagnia, sesso virtuale, cerebrale, nulla di più…..”

La mano del Dottore, intanto, incomincia a carezzare con insistenza l’inguine di Barbara, lo fa con una mano sicura, ma evita di affondare la carezza, insiste intorno alle labbra della figa, si insinua nello scoscio, scende sulla sensibilissima e delicata pelle all’ interno delle cosce ma non va oltre.
Barbara subisce questo tormento con crescente agitazione. E’ li, in piedi, la gonna tirata in alto, oramai ben oltre l’inguine, il culetto al vento così come la fighetta; la mano del Dottore che la sfiora…. E’ intimorita da lui ma allo stesso tempo è molto eccitata. Sente quelle carezze forti e insistenti e si aspetta da un momento all’altro che le sue dita si insinuino tra le labbra della figa. Ma non accade, incomincia a desiderarlo, vorrebbe quasi gridarglielo, chiedergli di sprofondare con la mano nella sua figa. Chiederle di darle sollievo, spegnere quel fuoco che la sta consumando dentro!
E Lory, puttanella di una Lory, alla quale non sfugge il minimo movimento, non sfugge neppure l’ansimare di Barbara, se ne sta li, con il vibratore in mano, pronta ad avviare il motorino e tormentarla ancor di più.
‘Mi sono consultata con il mio uomo”
– prosegue Barbara –
”ed ho mandato un messaggio a Padronemaldestro, invitandolo a colloquiare con me.
In effetti, ,ci siamo subito sentiti in sintonia. Alfredo (si chiama così) mi ha spiegato come lui interpreta questo genere di rapporto. Lo ha definito un gioco di ruoli.
In partenza, lui e’ il dominatore, il padrone, ed io la schiava. Si parla si scambiano idee, impressioni, ed i ruoli si consolidano, oppure, secondo lo sviluppo della cosa si invertono, si alternano.
Io mi sto trovando ogni giorno sempre più invischiata, Dottore…….”
Vvvvvrrrrrrr…… Lory ha acceso il vibratore-
”aaaaahh, Lory , che bello! Siiii, uuuuhh….. Scusate, scusate, stavo dicendo prima che Lory mi stimolasse il clitoride…”
Lory : ”L’ ho fatto, perché questa tua condizione di sottomissione mi eccita….. Ti accarezzo ancora per sottometterti un pochino anche io…..Zoccola. Tu! La puttanella di Alfredo, nelle mani mie e del Dottore! Dio, come mi eccito. Tie’, godi, zoccola, godi del vibra sul clito….”

Adesso il Dottore e’ veramente eccitato, tra le continue carezze alle cosce di Barbara, la visione del vibratore che una volta sfonda inclemente la figa della puttanella, l ‘altra carezza dolcemente il clitoride, strappandole gridolini di piacere’.
Molto contribuisce alla sua eccitazione, il crescente stato di arrapamento che nota in Lory. Questa bella fighetta, con la sua minigonna stratosferica, stando seduta col sederino in punta sul bordo della scrivania, mette in mostra gambe lunghe e perfette, coperte da calze decoratissime e sensuali…
Quando poi lei si sporge per raggiungere la figona di Barbara con il vibratore , il Dottore nota che quest’ultima ha i peli imperlati dagli umori. A sua volta, Lory, sporgendosi, mette in mostra, sia a Barbara che al Dottore, il suo seno da sballo ed i capezzoli che quasi spuntano fuori dal balconcino. Quasi, quasi al Dottore verrebbe di togliere la mano dal suo pacco, ingrossato ed evidentissimo sotto i pantaloni, e carezzarle voluttuosamente il seno, facendole inturgidire i capezzoli…

”E dunque”
– prosegue Barbara-
”e’ iniziato questo scambio che, per necessita’ sua, deve svolgersi solo di giorno,……. Ma’ aaaaaiiiihhhhh! Lory!!!!
Lory: ”Puttana, prenditelo in figa ed ora lo avvio pure e te lo schiaffo dentro fino in fondo. Dottore, lo tenga lei, glielo spinga dentro! Ahh, bene, proprio così, glielo schiaffi tutto fino in fondo. ci sta, ci sta!
Puttana, tu lo fai in ufficio per comodo tuo e perché non vuoi spartirti il Padrone con il tuo compagno.
Ma vedo che continui a mentire e adesso ti aumento io la punizione, sempre che il Dottore sia d’accordo….”
Dottore: ”Fai, fai pure Lory. E tu, non tremare e non premere con la figa contro la mia mano’. Questa è una punizione, puttana del cazzo, non una masturbazione!”
Continua Lory….
”Bene, fuori le tette! Guardi dottore, che belle tettone che ha questa stupida vacca! Ti prendo per i capezzoli, così, stringo forte e li strizzo….”
Barbara: ”Aaaaiiiiihhh! Aaaiihh, per favore , uummmmmmmm, ti pregooooo, ahhhh, si cosi, così’……….”
Lory: ”E te li tiro, li voglio inturgiditi, li voglio duri come rocce.. Cosa ne dice, Dottore, quando li avrà ben duri, li vuole ciucciare un attimino?”
Dottore: ”Per adesso va bene così, Lory, Tu sì che sei brava, capace ed efficiente! Cosa ne diresti di dare tu una ciucciatina e qualche leggero morsicotto ai capezzoli di questa serva???”

Lory sembrava non aspettasse altro; allungò le mani, riafferro’ per i capezzoli la povera Barbara e, con forza e decisione, la attiro’ verso la sua bocca.
Prese i seni procaci tra le sue manine ed iniziò a leccare intorno alle areole, mordicchiando con voluttà i capezzoli e continuò suggendoli a lungo.
Barbara, stremata dal vibra piantato nella figa, dalla mano dei Capo che la percorreva tra le cosce, si abbandono’ alla bocca vorace di Lory , a quella sua lingua insaziabile….. Ed al ronzio del vibratore,sprofondato nella sua figa, spinto in fondo dalla mano del Dottore.
Non si reggeva più, sulle gambe… L’invasione nel suo utero di quel piccolo infernale strumento e le vibrazioni che rilasciava la stavano portando ad un’eccitazione sempre più profonda….
Senti’ montare in se, con forza imperiosa, l’orgasmo. Afferro’ saldamente la testa di Lory e la tenne schiacciata contro il suo seno, mentre si sentiva squassare da un orgasmo infinito, al quale si abbandono’ senza ritegno o vergogna, lamentandosi sottovoce, mugolando e trattenendo le urla di piacere che avrebbe invece voluto lanciare, godendosi il viso di Lory sul suo seno e la mano del Dottore a conficcargli il vibra in figa.

Fu il momento per il Dottore di alzarsi dalla poltroncina, far fuoriuscire il vibratore dalla figa della sua vittima, e consegnarlo bagnato come era, intriso dagli umori della zoccola, a Lory, ordinandole di nettarlo, ripulirlo con la lingua.
L’ubbidiente Lory iniziò immediatamente a dare sapide e profonde leccate al vibratore, facendoselo girare, ruotare in bocca come un cazzo meccanico.

Il Dottore, intanto si era portato alle spalle di Barbara, poggiandole una mano sulla nuca e l’aveva spinta con il busto in avanti, mandandola a poggiare con i gomiti proprio sulle gambe divaricate di Lory, rimasta appollaiata sul bordo della scrivania.
Fu un istante. Barbara si senti trafiggere da quello che doveva certamente essere un cazzo di grosse dimensioni, scivolatole comodamente in figa grazie alla lubrificazione che le vibrazioni dello strumento che fino ad un istante prima la tormentava le avevano provocato.
Ma si ritrovò, suo malgrado, con la testa all’altezza dell’inguine di Lory e fu tale la sorpresa nello scoprire che la troietta indossava solo le auto reggenti. Neppure lei indossava le mutandine, quasi che avesse voluto unirsi a Barbara nell’eseguire l’ordine impartito dal Padrone! La sua fighetta senza un pelo, quella figa bambina che certo avrebbe incantato il Padrone, era bella esposta davanti alla sua bocca…….
Un altro colpo di cazzo del Dottore, un sobbalzo, la sua bocca sulla figa di Lory…….
Lory: ” Lecca, Barbara, leccami la figa, puttana, mentre io ancora assaporo il profumo del tuo miele che hai lasciato sul vibratore”
e, portando la mano sulla sua nuca, Lori le spinse il viso tra le cosce.
I movimenti del Dottore diventavano sempre più violenti e profondi, e le davano scosse nell’utero, la squassavano fino in fondo, quasi se lo sentiva in gola quel cazzo, per quanto la stava perforando.
Ed ogni volta che il Dottore spingeva, la sua bocca sbatteva sull’inguine di Lory ed in quei momenti, la lingua di Barbara guizzava a leccare le labbra glabre e delicate della sua collega.
I colpi si intensificarono, lei sentiva con chiarezza oramai fremere dentro di se il cazzo del Dottore, capiva che stava per raggiungere l’orgasmo e che lei, sua preda, sua vittima avrebbe dovuto accogliere dentro di se una sborrata infinita.
Un nuovo orgasmo montò’ in Barbara e intanto, trafitta dal maestoso cazzo del Capufficio, continuava ripetutamente a sbattere contro la figa di Lory. Quasi che ora, volesse morderla succhiarla e mangiarla, quella fighetta liscia e stretta. Vi sbatteva contro la faccia tutta, il mento, il naso….. Barbara, mentre saettava la sua lingua sul sesso di Lory, si ritrovò a pensare che quella sensazione è veramente bella , quasi come quando le capita di morire dal piacere, nel sentire il cazzo del suo partner strusciarle sul viso!

”Ora son qui che struscio il mio viso contro la fighetta di Lory… Ed e’ bello! Dio, Dio quanto e bello! ”
pensa Barbara senza smettere di slinguare e leccare e mugolare’ ed anche Lory oramai è preda delle stesse emozioni e sensazioni…….
Dottore: ”Vengo, vengo, puttana! Sto sborrando dentro la tua figa! Ti ingravido, ti faccio pregna, ti metto incinta, troia. Sborroooooo!!!!!”
Barbara: ”Sì, sì, sì. Sto venendo anch’io Dottore! Sto venendo di nuovo, uaggggghhhhhhhh, vengo, vengo. Padrone, padrone mio, sto venendo per te, Padrone! Vedessi la tua schiava come gode…… Gode per te!”

Ma la puttanella godeva anche per Lory, che in quel preciso istante, le stava sprizzando in bocca piccoli, brevi schizzi del suo miele dorato e profumato.

E questa fu la punizione per l’indisciplina e la scarsa dedizione al lavoro della zoccola sottomessa Barbara.

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