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Racconti di Dominazione

La svolta inattesa

By 23 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

45 anni direttore d’azienda sposato dote innata al comando, i miei subalterni, mi guardano con estremo timore. Ecco il mio ritratto una vita assolutamente senza sussulti di trasgressione, un’attività sessuale con la propria moglie ampiamente soddisfacente, nel corso degli anni qualche fugace avventura, nella mia posizione non era difficile averne. Poi un giorno accade qualcosa di imprevisto, arrivo in ufficio, apro come sempre il pc per iniziare la solita attività ma il monitor rimane buio, uno dei tanti virus era riuscito non si sa come ad entrare, ed ora mi chiedo, b&egrave poco male per ora userò quello di un mio collaboratore apro il pc, ho tutte le password dell’ufficio ovviamente parte il sistema apro internet explorer
E mi metto alla ricerca di ciò che mi serve sui preferiti, una lunga lista, ad un tratto mi cade l’occhio su un link SM CHAT mi ripropongo di dare ciò che si merita a chi chatta dall’ufficio, però inconsapevolmente clicco il link si apre una schermata una lunga lista e immagini di donne ed uomini legati e bendati’..chiudo immediatamente e mi metto al lavoro però con una sensazione di turbamento, durante la giornata riapro più volte quella pagina per richiuderla subito dopo”.arriva la pausa pranzo ma non scendo in sala mensa ma mi faccio portare un sandwich, giro un po’ su internet e riapro la chat, cerco di entrare ma occorre inventare un identità un nick come viene chiamato ci penso un po’ e poi scrivo prima volta specificando che sono un uomo entro e quasi per magia il monitor si riempie di schermate nick volgari e stupidi in genere, mi cade l’occhio su una di queste schermate il nick &egrave master andreas e l’approccio &egrave buongiorno che faccio ora mi chiedo poi le mia dita scrivono buongiorno a lei la risposta &egrave immediata vedo che sai come ci si comporta’in che senso chiedo e lui al proprio padrone si da sempre del lei..io rispondo ma quale padrone e chiudo immediatamente la chat. Si ricomincia il lavoro la giornata trascorre veloce, tutti vanno a casa ma io traccheggio chiamo a casa e dico’..dovrò trattenermi ancora un po”’poi mi risiedo al pc e rientro in chat immediatamente mi compare la finestra c’&egrave scritto lo sapevo che saresti tornato’inizia una conversazione lui 60 medico di una cittadina a 40 km dalla mia mi parla delle sue esperienze come uomo dominante e mi chiede se sono interessato, io dico, io sono etero ed abituato a comandare, e lui bene sei tra quelli che obbediscono meglio poi mi dice dammi un numero di cellulare affinch&egrave io possa sempre trovarti, meccanicamente scrivo il numero poi mi chiedo ma sono pazzo vorrei cancellare ma &egrave troppo tardi. Ora &egrave tutto spento lui se ne &egrave andato’spengo e torno a casa le solite cose poi sesso con mia moglie poi un sonno costellato di incubi vedo fruste croci e bende, mi sveglio più volte poi fortunatamente arriva l’alba, esco e in auto sento il ronzio del cellulare, apro ed &egrave un messaggio Buongiorno schiavo so che stanotte hai dormito poco e male stasera ti aspetto alle 1930 al bar’.sii puntuale, cancello il messaggio ma alle 1830 esco e so che andrò a quell’appuntamento, mi sembra tutto irreale io che vado ad un appuntamento con un uomo, ma intanto la strada mi sembra più lunga che mai’sono arrivato scendo ed entro al bar ordino un prosecco e mi siedo guardandomi intorno per cercare di capire chi fosse tra i presenti passa oltre un quarto d’ora ed io continuo a dirmi altri 5 minuti e vado via,, poi lo squillo tanto atteso o tanto seduto, una voce profonda mi dice girati’.mi giro e c’&egrave un uomo molto alto e robusto’.lo guardo smarrito e con un filo di voce dico’.si vuol sedere lui non dice una parola si siede mi pianta gli occhi in viso e dice, abbassa la testa socchiudi le labbra ed allarga le gambe”.(continua)

Fu solo un
secondo di esitazione il tempo di chiedermi ma cosa sto facendo, l’
ultima disperata difesa, poi quasi in trance chinai la testa le mie
labbra si schiusero e sentii le mie gambe aprirsi lentamente, ci fu
un lungo silenzio dentro di me un tremito continuo, paura eccitazione
o non so poi la sua voce’.ora devi solo ascoltare, ed iniziò
a parlare mi disse che lui era da sempre un master che adorava vedere
le sue prede sottomesse al suo volere, ed io proprio una preda mi
sentivo, che era bisessuale da sempre che il suo più grande
piacere era l’iniziare alla sottomissione sessuale gli uomini
etero specie se sposati, io ascoltavo in silenzio avrei voluto
alzarmi e scappare via, ma una forza misteriosa mi teneva incollato
alla seggiola, poi lui disse ora non devi sapere nulla non alzare la
testa fino a quando non me ne sarò andato, tornerò
quando meno te lo aspetti’..e ti avrò”un
brivido mi percorse completamente a queste parole ma rimasi a testa
china, non so quanto tempo passò ma avvertii che ero solo a
quel tavolo, mi risvegliai madido di sudore come fossi uscito da un
incubo mi alzai a fatica ed uscii dal bar’..tornai a casa, mi
inventai un forte mal di testa e andai a dormire, passarono giorni
settimane e ritrovai una parvenza di normalità mi convinsi che
si era trattato di una di quelle storie che finiscono prima di
cominciare’.poi un mattino tornando da una riunione trovai nel
cellulare che avevo lasciato sulla mia scrivania un messaggio, presi
il telefono in mano ed iniziai a tremare’c’era scritto
giovedì ore 16 in via rossi suona all’interno 13
cancellai con rabbia il messaggio e mi accasciai sulla poltrona
dirigenziale che avevo voluto gigantesca proprio per dimostrare il
potere che avevo sugli altri’mi dicevo non andrò mai,
ma nel profondo di me stesso sapevo che non avrei saputo resistere al
richiamo torbido selvaggio che quell’uomo esercitava su di
me’.arrivò giovedì alle 1550 ero davanti al
portone suonai e la sua voce disse 4 piano’non prendere
l’ascensore’io salii le scale ogni passo mi faceva
sentire affannato , strano mi dicevo gioco a tennis palestra piscina,
come mai ora non ce la faccio a salire le scale’arrivai alla
porta era socchiusa, la spinsi ed entrai’era scuro solo una
luce soffusa dava una parvenza di illuminazione’poi la
voce’.inginocchiati’come un automa obbedii sentii dei
passi, la sua presenza dietro di me le sue mani scesero sul mio
petto entrarono nella camicia e mi strinsero i capezzoli per un
tempo che sembrò interminabili, poi disse socchiudi la bocca
le sue dita davanti alle mie labbra le forzarono ed entrarono in me
non aspettai altri ordini sapevo che voleva le avessi succhiate’poi
disse rialzati entra in quella camera spogliati e indossa ciò
che troverai sul letto’..mi alzai e con le gambe tremanti
aprii quella porta, l’ultimo passo verso la perdizione, a
differenza del salotto in cui ero stato accolto qui c’era luce
a sufficienza, guardai sul letto e ciò che vidi mi annientò
completamente’sul letto in perfetto ordine erano disposti
degli indumenti femminili’una gonna cortissima un paio di
autoreggenti dei sandali con dei tacchi altissimi ed una
camicetta’.sul comodino una parrucca bionda’.mi
avvicinai al letto chinai la testa a contemplare ciò che
vedevo’.(CONTINUA)

La
svolta inattesa



45
anni direttore d’azienda sposato dote innata al comando, i miei
subalterni, mi guardano con estremo timore. Ecco il mio ritratto una
vita assolutamente senza sussulti di trasgressione, un’attività
sessuale con la propria moglie ampiamente soddisfacente, nel corso
degli anni qualche fugace avventura, nella mia posizione non era
difficile averne. Poi un giorno accade qualcosa di imprevisto, arrivo
in ufficio, apro come sempre il pc per iniziare la solita attività
ma il monitor rimane buio, uno dei tanti virus era riuscito non si sa
come ad entrare, ed ora mi chiedo, b&egrave poco male per ora userò
quello di un mio collaboratore apro il pc, ho tutte le password
dell’ufficio ovviamente parte il sistema apro internet explorer


E
mi metto alla ricerca di ciò che mi serve sui preferiti, una
lunga lista, ad un tratto mi cade l’occhio su un link SM CHAT
mi ripropongo di dare ciò che si merita a chi chatta
dall’ufficio, però inconsapevolmente clicco il link si
apre una schermata una lunga lista e immagini di donne ed uomini
legati e bendati’..chiudo immediatamente e mi metto al lavoro
però con una sensazione di turbamento, durante la giornata
riapro più volte quella pagina per richiuderla subito
dopo”.arriva la pausa pranzo ma non scendo in sala
mensa ma mi faccio portare un sandwich, giro un po’ su internet
e riapro la chat, cerco di entrare ma occorre inventare un identità
un nick come viene chiamato ci penso un po’ e poi scrivo prima
volta specificando che sono un uomo entro e quasi per magia il
monitor si riempie di schermate nick volgari e stupidi in genere, mi
cade l’occhio su una di queste schermate il nick &egrave
master andreas e l’approccio &egrave buongiorno che faccio ora
mi chiedo poi le mia dita scrivono buongiorno a lei la risposta &egrave
immediata vedo che sai come ci si comporta’in che senso chiedo
e lui al proprio padrone si da sempre del lei..io rispondo ma quale
padrone e chiudo immediatamente la chat. Si ricomincia il lavoro la
giornata trascorre veloce, tutti vanno a casa ma io traccheggio
chiamo a casa e dico’..dovrò trattenermi ancora un
po”’poi mi risiedo al pc e rientro in chat
immediatamente mi compare la finestra c’&egrave scritto lo
sapevo che saresti tornato’inizia una conversazione lui 60
medico di una cittadina a 40 km dalla mia mi parla delle sue
esperienze come uomo dominante e mi chiede se sono interessato, io
dico, io sono etero ed abituato a comandare, e lui bene sei tra
quelli che obbediscono meglio poi mi dice dammi un numero di
cellulare affinch&egrave io possa sempre trovarti, meccanicamente
scrivo il numero poi mi chiedo ma sono pazzo vorrei cancellare ma &egrave
troppo tardi. Ora &egrave tutto spento lui se ne &egrave
andato’spengo e torno a casa le solite cose poi sesso con mia
moglie poi un sonno costellato di incubi vedo fruste croci e bende,
mi sveglio più volte poi fortunatamente arriva l’alba,
esco e in auto sento il ronzio del cellulare, apro ed &egrave un
messaggio Buongiorno schiavo so che stanotte hai dormito poco e male
stasera ti aspetto alle 1930 al bar’.sii puntuale, cancello il
messaggio ma alle 1830 esco e so che andrò a
quell’appuntamento, mi sembra tutto irreale io che vado ad un
appuntamento con un uomo, ma intanto la strada mi sembra più
lunga che mai’sono arrivato scendo ed entro al bar ordino un
prosecco e mi siedo guardandomi intorno per cercare di capire chi
fosse tra i presenti passa oltre un quarto d’ora ed io
continuo a dirmi altri 5 minuti e vado via,, poi lo squillo tanto
atteso o tanto seduto, una voce profonda mi dice girati’.mi
giro e c’&egrave un uomo molto alto e robusto’.lo
guardo smarrito e con un filo di voce dico’.si vuol sedere lui
non dice una parola si siede mi pianta gli occhi in viso e dice,
abbassa la testa socchiudi le labbra ed allarga le gambe”.(continua)



Rimasi
per un attimo senza fiato, non mi aspettavo tutto questo, mi girai di
scatto verso la porta per andarmene, ma le mie gambe si rifiutarono
di compiere i passi che forse mi avrebbero riportato alla
normalità’rassegnato tornai vicino al letto e le mie
dita meccanicamente iniziarono a toglier mila camicia i pantaloni e
tutto il resto mi misi seduto sul letto e con molta difficoltà
indossai le calze autoreggenti’sentire che mi fasciavano le
cosce mi provocò un erezione che però duro pochissimo,
poi indossai la gonna molto corta la camicetta e per ultimo i sandali
mi alzai in piedi ma subito ricaddi sul letto, mi chiesi ma come
fanno le donne, poi riprovai e riuscii a fare 2 passi mi infilai la
parrucca e mi guardai allo specchio, con un po’ di fantasia e
visto da lontano potevo sembrare una donna’aprii la porta e
lui era li nonostante i 15 centimetri di cazzo torreggiava ancora su
di me’si avvicino girò intorno a me e da dietro mi
attirò verso il suo petto, per la prima volta sentii
l’erezione di un altro uomo sul mio corpo’.poi
ordinò..mettiti a 4 zampe come una cagna esitai e per tutta
risposta mi torse i capezzoli con forza’.vinto obbedii lui
disse ora cammina per la stanza’.ero al culmine
dell’umiliazione, ma non sapevo che il peggio era ancora da
venire mi applicò un collare e con una specie di guinzaglio mi
fece girare in tondo’poi disse ora cagna dovrai soddisfare il
tuo padrone’.mi fece alzare si avvicino mi prese la testa tra
le mani avvicinò le sue labbra alle mie e la sua lingua le
forzò’.cercai di resistere ma lui con molta energia
riusci ad entrare quando sentii la sua lingua roteare nella mia bocca
le mie ultime resistenze caddero e mi abbandonai a quel bacio cosi
perverso e lascivo..duro a lungo fino a quando vinto o forse &egrave
meglio dire vinta mi abbandonai come una fanciulla tremante sul suo
petto villoso’poi disse vai verso quel tavolo piegati in
avanti con le gambe più larghe possibili’eseguii ma mi
sentivo come una vittima sacrificale’.poi udii i suoi passi
una benda mi copri gli occhi’.sentii le sue mani sollevare la
gonna’e le sue dita frugare le mie intimità scendevano
lente ma decise mi ordinò ora apriti le natiche. Mancandomi
l’equilibrio una volta tolte le mani dal tavolo rischiai di
cadere, ma le sue braccia mi strinsero con forza’.dalla mia
bocca usci un gemito che non sapevo fosse di piacere o di
dolore’aprii le natiche come ordinato’.e sentii le sue
dita toccare il più segreto punto del mio corpo dove niente
era mai entrato, forse nemmeno la cannula del clistere da
bambino..sentii che spalmava una sostanza oleosa poi la spinta e il
dito penetrò mi inarcai dal dolore”lui ne
inseri un altro e un grido mi uscxi dalla bocca che lui provvide a
chiudere con la sua mano’.poi tolse le dita..e disse sei
troppo stretta per me, si usò proprio la parola al
femminile..mi tolse la benda’.e disse ora provvederemo ad
allargarla, indico un punto della stanza’c’era una
seggiola sopra essa svettava un vibratore che avrei saputo dopo si
chiamava butt plug (continua)

Guardavo quella seggiola mentre un nodo alla gola mi toglieva il fiato, ogni mio muscolo vibrava paura certezza che se mi fossi seduto li niente più sarebbe stato come prima’in un ultimo anelito di ribellione dissi no ora basta, lui con molta calma disse

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Guardavo
quella seggiola mentre un nodo alla gola mi toglieva il fiato, ogni
mio muscolo vibrava paura certezza che se mi fossi seduto li niente
più sarebbe stato come prima’in un ultimo anelito di
ribellione dissi no ora basta, lui con molta calma disse come vuoi,
ma sappi che se te ne vai, non ti cercherò più e sono
certo che tu non vuoi questo’.voglio ora una risposta, ormai
sottomesso alla sua volontà con passo malfermo mi avvicinai a
quello che sarebbe divenuto il luogo della mia
trasformazione’arrivato davanti alla seggiola lui ordinò
ora fermati, si avvicinò mi prese le mani e le legò
dietro la schiena ora ero veramente inerte e indifeso’vidi che
lui cospargeva quel oggetto svettante di un liquido oleoso,
concessione che disse dopo mi aveva voluto fare, poi prese un grande
specchio che mise davanti a me in modo che avrei potuto vedere la mia
discesa su quel simulacro di pene,e la mia discesa all’inferno,
mi condusse alla seggiola, mi fece mettere le gambe ai lati in modo
che le mie natiche fossero il più possibile aperte poi
ponendosi dietro di me le sue mani sulle spalle mi spinse in basso,
prese il plug e lo guidò all’ingresso del mio ano come
sentii la punta aprirlo mi irrigidii ma lui continuò a
spingere lo sentii entrare una lama infuocata che entrava in me, la
sua spinta costante ed il lubrificante facilitavano l’ingresso
un dolore pazzesco una umiliazione profonda facevano uscire dai miei
occhi lacrime copiose, poi quando il plug era dentro di me per metà
diede una spinta fortissima e mi trovai impalato su quella seggiola
cercando di fare forza con le gambe cercai di rialzarmi ma i tacchi
che avevo e la sua pressione sulla spalle impedivano ogni
movimento’.alzai lo sguardo e mi vidi allo specchio abbassai
subito gli occhi dalla vergogna’.lui si mise su una poltrona
di fronte a me sorseggiando un cognac’e giocando con una
scatolina all’improvviso sentii una forte vibrazione dentro di
me’era il plug che aveva azionato a distanza, era un fastidio
che però scioglieva il mio anello anale facendo si che il
perno che mi teneva inchiodato sprofondasse ancora più dentro
di me’facendomi sentire pieno come non mai’.un sottile
languore alla bocca dello stomaco come se la punta fosse arrivata li
poi si alzò mi sciolse le mani tornò alla poltrona e
disse ora alzati e abbassati sulla seggiola io provai ma come mi
riabbassai un dolore tremendo mi bloccò lui allora si alzo mi
prese per le ascelle ed inizio un movimento di saliscendi con il mio
corpo ad ogni affondo il plug che era dentro di me colpiva la
prostata ed io mi accorsi di avere un erezione fortissima lui la vide
e disse non ti &egrave permesso di godere si fermò venne
davanti a me si slacciò i pantaloni ed estrasse il suo membro
rosso con delle grandi vene disse ora apri la bocca e rendigli
l’omaggio che merita ormai vinto aprii le labbra e sentii
entrare il suo membro dentro di me'(continua)

Mi afferrò la testa con le mani guidando il suo membro dentro di me conati di vomito mi assalirono quando quel pezzo di carne dura arrivava in fondo alla mia gola, le lacrime uscivano copiose dai miei occhi, nel contempo il vibratore che avevo dentro ini

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Mi
afferrò la testa con le mani guidando il suo membro dentro di
me conati di vomito mi assalirono quando quel pezzo di carne dura
arrivava in fondo alla mia gola, le lacrime uscivano copiose dai miei
occhi, nel contempo il vibratore che avevo dentro iniziò a
vibrare più forte, e iniziai a sentire un brivido che partendo
dall’ano violato arrivava a percorrere la mia schiena, mi
accorsi che le mie gambe cercavano di aprirsi ancora di più e
lentamente le mani si alzarono a cingere la sua schiena come per
attirarlo dentro di me, avevo un erezione spaventosa e sentivo vicino
il momento dell’orgasmo che cercavo disperatamente di
trattenere’.sapevo che mi era vietato godere’.ma
nonostante i miei disperati sforzi il piacere che provavo vinse la
mia volontà e venni copiosamente innaffiando il pavimento e le
sue scarpe’lui fermò immediatamente le sue spinte e
disse ora sarai punita come meriti, prendendomi per le ascelle mi
sollevo e sfilò il mio corpo da quel perno che tanto mi aveva
martoriato e fatto godere, mi sentii completamente svuotare e provai
come un senso di abbandono’.disse inginocchiati e pulisci
tutto per bene io ormai succube di quel potere che lui esercitava su
di me coscienziosamente leccai lo sperma che aveva insozzato il
pavimento e le sue scarpe, quando fu tutto ripulito disse ora
rialzati’..a fatica traballando sui quei tacchi a spillo mi
rimisi in piedi, lui venne dietro me e con una benda copri di nuovo i
miei occhi tutti i miei restanti sensi erano allertati in attesa di
un qualcosa che doveva venire’..sentii la sua voce non sei
pulita dentro’ora provvederò io a farlo, cingendomi i
fianchi con il suo braccio mi guidò sentii una porta aprirsi e
poi venni spinto su un letto’.mi ordino di aprire le braccia e
le gambe esegui senza fiatare sentii che infilava un cuscino sotto
il mio ventre, poi legò ogni arto ai lati del letto quando
ebbe finito ero completamente bloccato e spalancato sentii le sue
mani sollevare la gonna e poi la sua mano mi colpi con violenza sulle
natiche emisi un gemito di dolore, allora lui mi sollevo la testa mi
ordino di aprire la bocca’senti che qualcosa veniva messo
dentro le labbra e poi fissato con una cinghia dietro la
testa’.immobilizzato bendato senza aver la possibilità
di gridare cominciai a temere per la mia stessa vita’.poi
sentii le sue dita che sfioravano il mio ano entrarono massaggiando e
lubrificando poi qualcosa di metallico venne appoggiato e piano piano
spinto dentro di me la precedente penetrazione la lubrificazione e le
dimensioni non enormi fecero si che entrasse senza difficoltà
fino in fondo, poi improvvisamente sentii del liquido che iniziò
ad entrare mi contorsi disperatamente, avevo sempre odiato il
clistere, ma bloccato come ero ogni resistenza era inutile, sentivo
la mia pancia dilatarsi’.durò a lungo poi lui disse sei
stata brava sei riuscita a prendere tutti i 3 litri che avevo
preparato il mio ventre gorgogliava a più non posso sentivo il
bisogno di svuotarmi, lui disse adesso tolgo la cannula trattieniti o
dovrai ripulire il terrore di dover fare ciò che aveva detto
mi paralizzò, estrasse la cannula e sentii che appoggiò
sul mio ano un qualcosa di morbido, lo inseri io gemetti ancora poi
sentii che si dilatava si gonfiava tappandomi completamente’.poi
disse ora ho da fare’sentii i suoi passi allontanarsi e la
porta si chiuse’.(continua)

Il tempo trascorreva lento, iniziavo a stare male con la pancia piena e quel plug che mi impediva di svuotarmi, poi sentii la porta aprirsi e i suoi passi, le sue mani su di me, mi sciolse gli arti mi sollevò e sempre bendato mi condusse in un’altra stan

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Il tempo
trascorreva lento, iniziavo a stare male con la pancia piena e quel
plug che mi impediva di svuotarmi, poi sentii la porta aprirsi e i
suoi passi, le sue mani su di me, mi sciolse gli arti mi sollevò
e sempre bendato mi condusse in un’altra stanza sentii che mi
spingeva verso il basso fino a che fui a contatto con il wc sgonfiò
rapidamente il plug e lo estrasse velocemente, poi usci si può
immaginare con che velocità mi svuotai, fu una lunga seduta
poi la sua voce’.togliti la benda e torna da me’.mi
pulii accuratamente e sempre traballando sui tacchi uscii dal bagno
lui era li nudo con il suo membro svettante e congestionato..mi
sembrò enorme e al pensiero che tra poco sarebbe entrato in me
rabbrividii dal timore che avrei provato ma anche dall’eccitazione,
ormai ero una cosa sua’.mi prese per mano e mi porto sul letto
mi sdraiò a pancia in giù mi sollevo la gonna e mi
disse ora apri le gambe’..esegui senza esitare’.poi
sentii le sue mani su di me il peso del suo corpo e le sue labbra
sfiorare la mia nuca’poi la sua lingua iniziò a fare
dei ghirigori sul mio corpo scendendo sempre più in basso fino
ad arrivare al centro del suo obiettivo’emisi un gemito quando
tocco l’ano ormai ammorbidito da quanto era successo in
precedenza’ma questo era un gemito di piacere’.lui
disse ora ti avrò e capirai cosa vuol dire essere
posseduta’..mai quell’uso improprio di un riferirsi ad
un uomo con un termine al femminile era cosi esatto, io mi sentivo
esattamente come una ragazza alla quale sta per essere tolta la
verginità’dalla mia gola usci un si che non avrei mai
pensato di pronunciare. Lui si pose sopra di me e appoggiato il
glande al centro di me iniziò a spingere quanto la punta del
suo pene allargò il mio ano gridai, non era come la cannula
ne come il plug lui incurante di tutto continuò a spingere
facendomi sentire tutti i centimetri di quella colonna di carne
riempire il mio intestino, alla rgai ancora di più le gambe
cercando in questo modo di lenire il dolore, ma cosi facendo
facilitai l’entrata e con un colpo secco arrivò fino in
fondo’..mi sentivo pieno a poco a poco il dolore scemò
lui capi e iniziò nel movimento dentro di me la sua bocca sul
mio collo la sua lingua sulla mia gola, le sue mani sui capezzoli
strizzati con durezza e a poco a poco iniziai a capire’..il
mio corpo cominciò a sussultare facendomi forza sulle braccia
iniziai a rinculare andando incontro al io violentatore come per
farmi penetrare meglio’..lui durò ancora per un
poco’.poi si sfilò da me’facendomi provare un
senso di abbandono’..mi disse girati’.mi prese le gambe
se le portò sulle spalle e con un colpo secco rientrò
dentro di me senza difficoltà’..un gemito di piacere
usci dalla mia bocca ed un brivido percorse il mio corpo, la sua
testa si abbassò senti le sue labbra su di me aprii la bocca
e risposi a quella lingua che imperiosa mi cercava”.i
suoi colpi ora erano violenti usciva da me per poi rientravi a fondo
ed io assecondavo i suoi colpi aprendo tutto il mio corpo alla sua
voglia di maschio poi mi colpi a fondo sentii il vibrare del suo
membro e uno schizzo di liquido bollente colmò il mio retto
affondo ancora più profondamente in me la sua lingua frugo
ancora nella mia gola’..ed anche io gemendo venni
copiosamente’.usci da me e disse ora sai cosa vuol dire essere
dominati’..rimasi a lungo nel letto senza più forse,
poi mi rialzai mi lavai e rivestii’.usci dalla stanza lui era
li in piedi’mi avvicinai a lui a testa bassa senza
guardarlo’..lui disse ora puoi andare mi diede un foglietto e
mi congedò’.c’era scritto solo un numero
telefonico lo guardai solo per un attimo’.già sapevo
che presto avrei composto quel numero. (fine)

Sono passati circa 3 mesi da quando ho sentito il mio corpo violentato e sbattuto il mio io sottomesso ed umiliato, in questo periodo numerose volte ho iniziato a comporre il numero per ricontattare quel uomo torbido che aveva su di me un attrazione quasi morbosa, ma pur con immensa fatica ho resistito, ed ho cercato di riportare la mia vita a ciò che ero prima di quel giorno, lavoro dove ero sempre io il dominante sesso con mia moglie appagante, e quando mi illudevo che tutto fosse passato un semplice toc toc alla porta mi ha riportato nell’inferno dei sensi…..Buongiorno Dottore, era la mia segretaria, c’&egrave qui un corriere che deve consegnarle un pacchetto..ed io mi disturba per questo? firmi e lo ritiri…ma lei dice il corriere ha specificato che le deve essere consegnato personalmente…va bene rispondo lo faccia entrare….Ecco una firma ed escono, giro il pacchetto lengo il mittente e comincio a tremare il suo nome le gambe cedono e crollo sulla poltrona….resto per lunghi minuti seduto quasi svenuto. poi all’interfono dico che non voglio essere disturbato, apro con mani tremanti l’involucro e dal contenitore esce un plug piu grande di quello che avevo visto su quella seggiola ed un biglietto……So che hai lottato con te stesso per non cercarmi ma so che lo desideri più di ogni altra cosa….bene ti do l’occasione di rivedermi, ma sappi che se non farai ciò che ti dico, ogni tua ricerca sara’ inutile….giovedi prenditi il pomeriggio libero….vai in negozio acquista un paio di autoreggenti, un panetto di burro, poi vai in un bagno pubblico togliti i pantaloni mettiti il burro nel tuo culo infilaci il plug, metti le autoreggenti rivestititi, sali in macchina, e va fino a S. …….., un paesino a 35 km da me…li mi chiamerai e ti darò altre istruzioni.Chiudo con rabbia il pacchetto e mico ma questo &egrave pazzo. Butto il tutto nel cassetto e chiudo a chiave. La giornata scorre veloce torno a casa e non riesco a dormire ho paura ma so che giovedi eseguirò cio che mi ha ordinato. E siamo a giovedi’ comunico che il pomeriggio non sarò in ufficio esco ed entro in un supermercato, con immenso imbarazzo alla cassa pago farfugliando qualcosa contro le donne alle quali devi acquistare pure le calze, esco vedo un bar entro prendo un caff&egrave e chiedo una toilette? entro in quel bagno pure un pò sporco, mi toglo slip e pantaloni e prendendo un pò di burro con le dita cerco di farlo entrare poi prendo il plug e lo appoggio al centro del mio ano inizio a spingere e devo mordermi le labbra per non gridare….piano piano riesco a farlo entrare fino in fondo…lo sento che preme sulla prostata ed ho un erezione…..poi con difficolta’ metto le autoreggenti ed esco, il barista mi guarda camminare in maniera innaturale, bisbiglio un grazie e salgo in auto….mettendomi seduti il palo che avevo dentro sprofonda ancora di più facendomi sussultare…parto e guido lentamente ogni buca ogni cambio di marcia mi fa sentire ciò che ho dentro e la cosa mi eccita pur provando dolore imbarazzo ed umiliazione, impiego un ora per arrivare…..entro in paese trovo un parcheggio e mi fermo…ed ora mi chiedo….non so se chiamarlo oppure no…trascorre un quarto d’ora ed il mio cellulare vibra un sms…il suo numero….ora scendi…davanti a te c’&egrave un viale…percorrilo fino ad arrivare al numero 66 troverai una porta aperta e li avrai ciò che desideri, li scoprirai la troia che c’&egrave in te……scendo e camminando con molto disagio mi chiedo, ma cosa avrà voluto dire…….impego molto tempo per percorrere quei 100 metri, ma ci arrivo…un portone socchiuso, lo apro dentro &egrave buio la sua voce, apri quella porta, sai cosa devi fare….ma non toglierti il plug….entro e trovo gli vestiti dell’altra volta….mi vesto con fatica con quel plug dentro….esco ancheggiando a causa dei tacchi….e quando rientro nell’altra stanza inizio a tremare….non &egrave solo con lui ci sono altre 2 persone……

Continua
Restai immobile rischiando di cadere da quei tacchi che mi stavano martoriando le
caviglie, la mia bocca si apri ma nessun suono usci era come se le corde vocali si
rifiutassero di funzionare, avevo la gola secca ed un tremito di paura e di eccitazione
scuotevano il mio corpo…sentivo i sguardi di quelle persone su di me, mi sentivo
esposto o meglio dire esposta come una bestia al macello in attesa di essere
acquistata…poi la sua voce ordino….vieni avanti Sonia….il sentirmi chiamare con quel
nome femminile provoco’ in me una subitanea erezione che cercai di chetare pensando a
ciò che avrei subito…ma era tutto inutile poi mi disse girati in modo che tutti ti
vedano…eseguii senza esitazione facendo in modo che il mio corpo fosse in mostra
pronto per essere usato…una di quelle persone disse sonia ora inginocchiati e solleva la
gonna….esegui e sentii l’aria condizionata raffreddare la parte più nascosta del mio
corpo….restai li in attesa di un evento di un qualcosa che rompesse la mia eccitazione
ed inconsapevolmente sentii il mio corpo ondeggiare come ad offrirsi a loro…poi sentii
una mano dura e callosa appoggiarsi alle mie natiche spostare il minuscolo perizoma che
a malapena riusciva contenere il mio io più intimo, un dito tento il mio ano lo forzo’ ed
un gemito di dolore e nello stesso tempo di piacere usci dalla mia bocca…la voce di
quell’uomo che mi stava usando disse ma &egrave stretta questa troia non ce la farà ad
accontentarci
tutti e io capi che sarei stata usata ed abusata da tutti loro…lui disse alzati sonia sai
che cosa devi fare…alzai lo sguardo e vidi quella seggiola….con quel simulacro di pene
sventante poi la voce disse vai e succhialo sarà l’unica cosa che avrai come lubrificante,
eseguii sapendo che era l’unico modo per non farmi lacerare.. come aprii la bocca due
mani forzando la mia nuca fecero si che mi arrivasse in gola tratteni un conato di vomito
cercai di ribellarmi ma lui continuo a spingere in avanti fino a farmelo sentire in fondo
poi risollevandomi la testa e poi spingendo ancora giu…poi la pressione cessò..mi
risollevo sposto il minuscolo filo del perizoma e forzandomi sulle spalle mi obbligo’ a
scendere facendomi tenere le gambe larghe.. come sentii la punta premere mi irrigidii,
ma lui spinse ancora e lo sentii entrare…gridai mi dimenai ma la pressione costante mi
fece scendere ecco l’avevo tutto dentro….un palo che mi apriva fino allo stomaco…poi
il mio padrone si alzo’ si avvicino a me e mi disse apri la bocca quando lo ebbi fattomi
inseri una pallina da golf tenuta da una cinghia che lego’ dietro la nuca…sentii un altra
persona che legò le mie gambe ai lati della seggiola e le mani dietro la schiena…ero
impalato e senza possibilità di muovermi la pallina in bocca mi impediva di deglutire ed
un filo di saliva usciva dai lati della mia bocca..poi la luce si spense qualcuno mi aveva
bendato…e all’improvviso…sentii la vibrazione che avevo gia provato….c’era
silenzio…era come se all’improvviso non ci fosse più nessuno ed io non potevo fare altro
che cercare di non godere di quel’ finto pene che riempiva il mio corpo ed
aspettare…..che accadesse qualcosa

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