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Mi ricomposi e presi immediatamente il tubetto di lubrificante. Ogni tanto curiosavo sui siti di giocattolini erotici e ogni volta mi domandavo cosa si provasse ad indossare un plug. Lo lubrificai e me lo infilai…non fece molta fatica a farlo entrare e mi sentii riempire immediatamente. Mi girai per guardarmi allo specchio e adoravo quel brillante rosa che spuntava dalle mie chiappe. Restai senza intimo e mi infilai le scarpe per fare quelle due compere.
Durante il tragitto mi sentivo felice e soddisfatta come non mai, vestita in quel modo attiravo lo sguardo di tutti i maschi che incontravo e mi provocava un senso di eccitazione grandissimo.
Entrai in questo mini supermercato. In Francia sono solitamente gestiti da maghrebini e africane aperti fino a tardi. Alla cassa c’era il padrone, un bel ragazzo di colore di circa trent’anni; appena entrai mi fece subito un gran sorriso e molto cortesemente mi chiese se avessi bisogno di aiuto.
-“devo solo compare qualche cosa per la cena, la ringrazio”
-“come desidera signora, se non trova quello di cui ha bisogno venga pure a chiedere, ho ancora molti prodottti nel retro bottega che non ho messo sugli scaffali”
Effetivamente il locale era mezzo sguarnito e pensavo fare una bella carbonara con un bourgogne.
-“ sa dove posso trovare del bacon e del pecorino per caso?”
-“ certamente, l’accompagno dietro. Ma lei è nuova nel quartiere?”
Imbarazzata risposi: -“ più o meno si, con un po’ di buona sorte affittero’ un appartamento che si trova proprio di fronte per mia figlia, studia all’università e stavamo cernado un alloggio”
-“capisco….quindi lei affiterebbe l’appartamento di proprietà di Julien se immagino. Lo conosco da molto tempo e capita di passare qualche serata con lui.”
-“ si esatto, proprio quel monolocale. Mi dice dove posso trovare quello che cerco per cortesia?”
-“ovviamente bella signora, guardi proprio li sotto. Purtroppo non posso abbassarmi per un problema alla schiena, se cortesemnte potrebbe prenderlo lei…”
Mi abbassai senza pensare che la gonna sarebbe risalita e avrei involontariamente mostrato il culo al giovane marocchino…….e cosi fu. Mi accorsi che avevo il sedere completamente fuori e anziché rialzarmi, restai qualche secondo in quella posizione per far ammirare il culo al giovane padrone. Rialzatami gli feci un gran sorriso, ringraziai e mi avviai verso la cassa.
Mi blocco’ prendendomi êr il braccio e mi mise immediatamente una mano in mezzo ale gambe
-“ma che stai stai facendo se non mi lasci subito inizio ad urlare, hai capito?”
-“ fai anche la preziosa adesso? Prima mi fai vedere il culo ornato dal gioiellino e adesso mi minacci di urlare? Te l’ho detto che conosco bene Julien e sono sicuro che ti avrà già sfondato per bene, di troie come te ce ne siamo scopate a decine. E poi sei già bagnata come una cagna.”
E’ vero, ero un lago e nella mia nuova veste di puttana sottomessa avrei voluto fammi scopare da qualsiasi uomo. Nessuno escluso.
-“Ok, ma fai veloce pero’ e niente sborrata in fica, hai capito?”
Mi giari immediatamente e appoggiai le mani su uno scaffale “dai, fottimi adesso”
Sentii la sua minchia entrare in fica e il maiale dimostro’ subito di saperci fare….con la mano sinistra mi stringeva forte una chiappa e nel mentre fece scivolare la destra sulla mia fica, masturbandomi il clitoride. Mi lasciai completamente andare e iniziai a gridare forte nel magazzino….”cosi lurido porco, riempimi la fregna dai, che se mi fai venire poi ti lascio svuotarmi le palle in bocca, ti piacciono le puttanelle bianche vero porco? Dai scopami più forte ora, cosi…….mi stai riempiendo, scopa la tua puttana bianca….dai, ancora, ancora, ancora, sfondami più forte……cazzo sto per venireeeeeeee, siiiiiiiiiiii godoooooo, si sono una solo una cazzo di troiaaaaaa”. Venni per l’ennesima volta. Mai avevo scopato cosi tanto e in poco tempo in vita mia e non bi bastava mai.
Mi tolsi il cazzo dalla fica e mi ginocchiai davanti a lui.
Controllo’ che il negozio fosse ancora vuoto e si sego’ davanti alla mia faccia.
Istintivamente aprii la bocca e tirai fuori la lingua, non ci volle molto per sentirlo gemere e verdere lo sperma uscire.
Lo lasciai svuotarsi i coglioni sulla mia lingua e da brava troia che sono diventata, restai cosi in modo che ammirasse lo spettacolo. Lo fissai negli occhi, sorridendo, poi chiusi la bocca e ingoiai il suo seme….era dolcissimo….riaprii la bocca per fargli vedere che da brava troia avevo ingoiato tutto.
-“contanto il mio porco? Ora vado che mi aspetta una bella serata in prospettiva….”
Si rimise il cazzo nero nei pantaloni e mi infilo’ la lingua in bocca strizzandomi una tetta. Accettai quel bacio, mi piaceva e non poco il giovane.
-“Ora vai, tanto io e te ci rivedremo presto”.
Tornai all’apartamento, mancava ancora un’ora e anzichè essere sotto stress ero eccitatissima. Iniziai a preparare il tutto per la cena ma venni interrotta da un messaggio. Era il mio maitre -“visto che ti piace cosi tanto fare la troia, stasera ci divertiremo non più a tre ma quattro e racconterai anche questa a tua figlia.”
In allegato c’era il video della scopata che mi sono fatta col nero. Sto bastardo gli aveva mandato il filmatino preso dalle telecamere interne. Ma l’idea di avere due maschi per madre e figlia, non mi dispiaceva per niente…
Ore 18. A parte la pasta da mettere sul fuoco, tutto il resto era pronto.
Aprii la bottiglia di Nuits Saint George per far respirare il vino e andai in bagno per rimettermi a posto, un po’ di trucco leggero e una sistemata ai vestiti.
Sbottonai ancora un po’ di più la camicetta e stirai con le mani il gonnellino in cuoio. Ero vestita come una perfetta troia. Ora era tutto nelle mie mani.
Sentii le chiavi girare nella toppa della porta di casa…era il mio maitre. Chuidendo l’uscio, mi guardo’ di sfuggita e si diresse verso il salottino.
-“ vieni qui e muoviti” mi ordino’. Mi diedi l’ultima sistemata ai capelli e andai da lui. Restai in piedi di fronte come un cane che aspetta di fronte al suo padrone.
-“Sapevo che ti saresti fatta scopare dal mio compare e dovrei punirti per aver fatto qualcosa senza il mi permesso ma ho in testa altro stasera. Quando arriverà, andrai tu ad aprire la porta e la farai accomodare sulla poltrona. Ti siederai accanto a me e inizierai a spiefgargli tutto. Se fallisci, sei rovinata”.
Proprio in quel momento suonarono al citofono. “E’ in anticipo, vai ad aprirle”.
Il mio cuore inizio’ a battere a mille, di colpo. Andai come un robot telecomandato verso il citofono e senza neanche chiedere chi fosse, risposi: “ultimo piano”, aprii e riattaccai. Aprii la porta e la aspettai sul pianerottolo. Secondi interminabili. Eccola. Gli manca ancora qulache scalino e con mezzo fiatone disse“Ciao mà, che ……..ma come sei vestita?”
Mi avvicinai a lei e le misi le mani sul suo volto guardandola negli occhi
-“Senti Elena, tu lo sai, ho fatto di tutto per crescerti nel migliore dei modi e ho cercato di non farti mancare niente nonostante tutti i problemi. Ora tocca a te. Abbiamo una possibilità che non ci capiterà mai più in vita nostra ma dovrai seguirci in tutto e per tutto.
Ti spieghero’ tutto tra poco ma promettimi che seguirai tutto quello che ti dirà di fare”
-“ma fare che cos….”
-“promettimelo e basta”
Fece un passo indietro e guardo’ meglio come mi fossi vestita. Capii tutto in un attimo.
Lei indossava un vestitino leggero a bottoni. Sbottono’ i primi tre e si diede una sistemata ai seni. Poi mi sorrise e con lo sguardo malizioso disse “Te lo prometto mamma”.
Entrammo nell’appartamento e la presi per mano accompagnandola fino in sala dove il mio (o meglio, nostro) maitre ci aspettava.
Si alzo’ e strinse la mano di Elena abbozzando un leggero sorriso…la guardo’ fissa neglio occhi mentre la salutava e vidi mia figlia in un leggero imbarazzo.
Poi pose lo sguardo sul suo decolleté senza farsi troppi problemi e le disse:
-“vedo che sei in anticipo, bene. Mi chiamo Julien e questo è l’appartamento, vai pure a vederlo da sola, poi tornerai qui e discuteremo insieme.”
Si sedette immediatamente e fece segno di sedermi accanto a lui battendo la mano sul divano. In maniera molto discreta mi sedetti e con un cenno feci capire a Elena di andare da sola.
Mi mise una mano sul ginocchio e accendendosi una sigaretta mi disse
-“proprio una bella ragazza. Ora vedremo se sarà anche intelligente per capire la situazione”.
Risali’ la mano verso l’interno delle mie cosce e d’istinto le aprii.
-“sei già fradicia, puttana. Ora tocca a te”.
-“lasciami fare mon maitre e se è come penso, stasera avrai le tue cagne solo per te. E noi una vita nuova”.
Elena torno’ dal mini tour molto entusiasta, si mise seduta di fronte a noi e nel frattempo il mi maitre ritiro’ la mano lasciandola sul mio ginocchio. Sapeva che doveva solo aspettare che le cose venissero a lui.
-“E’ bellissimo, complimenti, sarebbe l’ideale per me ma per quanto riguarda l’affitto non vorrei che….”
Avrei voluto essre in panico. Avrei voluto scappare, mettermi a piangere ma non ci riuscivo. Quella situazione mi eccitava da impazzire e avevo già capito che la mia Elena era pronta.
La guardai immobile come una sfinge. Allargai nuovamente le cosce e presi la mano del maitre e la feci risalire verso la mia fica, sempre fissandola negli occhi.
-“questo è il prezzo da pagare, figlia mia. E lo pagherai con me”.
Misi una mano sul suo pacco e gli tastai il cazzo già duro poi lo tirai fuori e lo masturbai lentamente.
Elena era ipnotizzata guardandomi segare quel palo di carne.
-“Mamma ma cosa….”
Mi alzai e andai verso lei e le accarezzai la guancia, le sorrisi, poi la baciai. Un bacio frugale sulle sue labbra mntre nel frattempo la sbottonai facendo uscire i seni sodi. Mi staccai dalle sue labbra e le accarezzai i capezzoli duri.
-“Non possiamo più tornare indietro figlia mia, è già tutto deciso. Questa casa sarà tua e sia io che tu, lavoreremo per lui una volta che avrai finito gli studi….a patto che faremo tutto quello che vorrà di noi.”
Era rossa in viso e il suo respiro fortissimo. Erano attimi interminabili per me.
Guardo’ il nostro maitre il quale si gustava la scena dal divano mentre si segava lentamente il suo magnifico cazzo, poi si alzo’. Ando’ verso lui. Era magnifica, i suoi capelli sciolti, i seni al vento e quello sguardo che da sbigottita si era trasformato in una zoccola perversa.
Si ingincchio’ e gli carezzo’ i testicoli, poi si avvicino’ all’asta e inizio’ a leccarglieli.
Risali’ con la lingua fino ad arrivare alla cappella. Con l’altra mano fece risailire il vestitino a fiori che gli avevo comprato questa estate apposta perchè vedessi il suo perizoma bianco.
-“saremo le tue cagne, maitre. Saremo tutto quello che tu vorrai e per sempre”.
-“Sei come tua madre. Una troia senza dignità come lei. Adesso succhia e tu occupati di lei”
Mi avvicinai e mi misi deavanti alle sue chiappe. Le scostai il perizoma e infilai la lingua tra le sue labbre perfettamente depilate. Lappavo la fica di mia figlia e ingoiavo tutta la ciprina che colava. Ero in estasi, le mie perversioni più nascoste e mai confessate, si accomplirono nell’arco di un pomeriggio di settembre.
-“uhhhhmmmm, uhmmmm si mamma continua, leccami la fregna e ora scopami con le dita”. Non me lo feci ripetere due volte e le infilai l’indice e il medio nella fessura mentre gli leccavo l’ano con la punta della lingua. Ci volle poco per farla venire.
-“-“più forte mà, scopami con le tue dita…più forte puttana….scopa quella troia di tua figlia….cosi si…..mi stai facendo venire mamma………godooooooo mamma, ahhhhhhhhhhhhhh godo“.
Si accascio’ sul cazzo del nostro padrone, sfinita. Io soddisfatta mi misi in piedi e mi sedetti immediatamente accanto a lui. Lo baciai mentre mi palpava un seno e con la’altra mi frugava la fica.
Elena ci guardava e ancora ansimando riprese a masturbarlo velocemente.
-“sborra maitre, voglio bere il tuo seme insieme a mia madre e poi ci venderai, si….vendici a chi vorrai, ci faremo fottere a tuo piacimento e quando vorrai a qualsiasi aora del giorno edella notte”.
Ci sapeva fare la puttanella….a quelle parole lo sentii il fremere, ci staccammo dal nostro bacio e tutti e tre guardammo la sua asta sborrare come una fontana mentre urlava il suo piacere
-“ahhhhhhhhhhh si brutte bastardeeeeeee, ora leccatemi il cazzo luride cagne”
Elena si mise a leccare il pube e la pancia per raccogliere lo sperma ed io mi accucciai accanto a lei per leccargli l’asta. Poi ci baciammo teneramente….si stacco’ per un attimo e tirando la lingua mi fece vedere il seme del nostro maitre. Si passo’ la lingua sulle labbra e ingoio’.
“je t’aime maman….”

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Mlg1899

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