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La vita di Monica

By 3 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Eravamo soli, io e il mio Lui
Abbiamo brindato alla mezzanotte, dopo aver cenato.
Abbiamo anche esploso dei fuochi d’artificio.
Abbiamo brindato ancora, lo champagne a giusta temperatura scende senza accorgersi, buonissimo.
Tra una cosa e l’altra s’&egrave fatta l’una e mezza. Abbiamo iniziato a coccolarci.
Coccole coccole sul divano e poi mi ha praticamente spinto in camera baciandomi e ancora coccole, dolcissimo.
Saranno state almeno le 2.30 quando ha iniziato a baciarmi lì, li giù. Mi ha sdraiato sul letto dopo avermi alzato la gonna, si &egrave inginocchiato ai piedi del letto aprendosi le gambe e avvicinandosi. Ha baciato le mutandine, le ha leccare, la mia eccitazione saliva e con un gesto deciso le ha spostate. Lasciandomi esposta.
Indietreggiando un poco mi ha guardato, tutta, sua, e fissandomi negli occhi mi ha detto: Dio che figa che sei!
E in un millesimo era già giù, giù a baciare la mia eccitazione, e non solo a baciarmi…la sua lingua &egrave capace, lenta e poi sempre più forte, e poi adora sputarci, e leccare. E facendolo si eccita, si eccita e prende forza, prende forza e dopo avermi quasi portato all’orgasmo, si ferma, con uno scatto risale su di me, mi guarda.
Uno schiaffetto sulla guancia mentre mi dice: sei la mia bimba?
Io: sì.
Mi da un bacio in bocca.
Un altro schiaffo e mi chiede: sei la mia troia?
Io: no, dai…non chiamarmi cos……
Un altro schiaffo, più forte stavolta, e mi sputa in bocca.
Subito mi prende con forza, mi gira a pancia sotto, spingendo con una mano sulla schiena mi preme contro il letto.
Prende un pezzo di corda dal pavimento, mi lega i polsi dietro la schiena.
Prima di tutto sento il rumore, secco, forte, ci metto un attimo a capire, ma poi sento il formicolio sul mio sedere.
Era uno schiaffo ma, non faccio in tempo a pensarlo che già un altro &egrave scoccato, e poi un altro e un altro ancora.
Sale sulla mia schiena cavalcioni, ma girato verso le mie gambe, sono immobilizzata.
Parla, mi dice: Dio nonostante Natale hai un culo da ragazzina, perfetto! &egrave da quando ti ho conosciuto, grazie a tua mamma e lo so eri troppo giovane allora ma ora no, che ho sognato di prenderlo, e ancor di più ho sognato di….ma questo prima o poi lo scoprirai… se vorrai…
Resta in silenzio, e sento le sue mani che mi allargano le natiche e dice: e il tuo buchino, vederlo ogni volta mi da i brividi…
E ci sputa, una due tre quattro, perdo il conto, si abbassa lo lecca, a lungo.
Un dito entra dentro di me mentre l’altra mano si fa strada tra il letto e il mio inguine.
La mia eccitazione e la sua saliva, tanta saliva, hanno già inumidito le lenzuola sotto di me.
La mia pelle &egrave zuppa, sono zuppe le mutandine ancora indosso, cola tra le fessure tra le pieghe, tra le gambe. E complice il caldo della stanza e i vestiti, anche se leggeri, inizio anche a sudare, sì, lo so, ha alzato il riscaldamento al massimo, l’avevo intuito già prima, adora vedermi madida.
Sono ancora completamente vestita.
I vestiti cercati e scelti da Lui proprio per questa sera.
Tutto completamente nero.
Una gonna al ginocchio a tubo stretta con uno spacco di circa 20cm o poco più su una coscia. Una camicetta di seta nera non stretta, morbida, leggera. Calze velatissime con reggicalze finissimo. Mutandine taglio classico in tulle nero finissimo come il reggiseno, entrambi completamente trasparenti.
E le scarpe, décolleté nere con plateau a suola rossa e tacco in acciaio a spillo da 15cm.
Ha, dimenticavo il tocco finale. Gli accessori e il trucco.
Occhiali lunette montatura viola.
Un girocollo di pelle marcato LouisVuitton che assomiglia molto a un collare, con un anello cui &egrave appeso un ciondolo a forma di teschio con brillantini e dietro la scritta: bitch.
Una cintura che &egrave una striscia di pelle nera alta 15cm avvolta e annoiata alla vita.
Ho rossetto rosso acceso, e un trucco scuro ma non troppo marcato, elegante, sono elegantissima.
Caspita ci saranno già quasi trenta gradi in questa stanza, e lo so che saliranno ancora, &egrave già successo. E nella stanza accanto il fresco, se non fosse che siamo soli, potrebbe fare come l’altra volta, fare delle pause e recuperare energie fuori da questo forno… ma siamo io e lui, stavolta solo io e lui &egrave dovrà sudare con me, come me!
Ed ecco che due dita mi accarezzano, da sotto, non faticano a farsi strada ed entrare.
Mi masturba con entrambe le mani in entrambi i miei buchini, le dita davanti diventano 3 e dietro sono 2…sputa, sputa e si muove.
Sono quasi all’orgasmo, lo sente, rallenta.
Prendo fiato, ma vorrei venire, lui riprende.
Mi manca un niente per venire, si ferma, velocissimo toglie le due dita dietro e scocca tre schiaffi sul sedere che fermano la mia estasi.
Lui dice: piccola &egrave ancora presto per godere.
Si toglie da sopra di me, si pone al mio fianco e infila la mano sotto la mia pancia e mi guida mettendomi a caproni sul letto.
M’infila tre dita in bocca e le muove come se mi stesse… si, come se mi stesse…scopando… mentre con l’altra mi da schiaffetti sul sedere.
Dopo poco continuando a muovere le dita dietro e fuori dalla mia bocca né infila 3 nella patatina e le muove.
Mi dice: ti piace sentirti scopata da due, vero?
Ma non posso rispondere, mugolo.
Sono eccitata.
Sento rallentare le dita dietro di me, sento il pollice spingere, poi entrare e, e ora tutti i miei orifizi sono presi, ricomincia a muoversi in sincrono.
Mi dice: ma così a me piace di più…vorresti essere presa così vero?
Toglie per un attimo le dita dalla bocca, vuole una risposta, dico: voglio essere presa da te!
Ed ecco uno schiaffo sulla guancia.
E le sue parole: piccola stronza bugiarda!
Si scosta da me, mi prende per i capelli e li tira facendomi inginocchiare, si mette in piedi davanti a me, mi guarda negli occhi, poi si spoglia.
Resta completamente nudo.
Bellissimo.
Si appoggia col sedere alla testata del letto.
Mi guarda.
Lo guardo.

Senza preavviso mi sputa in faccia tenendomi dietro la nuca.
Una due tre volte.
Guardandomi negli occhi mi spinge a sé, fino alla sua eccitazione e ancora di più.
Vorrei usare le mie mani, accarezzarlo, costringerlo. Ma non posso, la corda che mi lega i polsi &egrave ben annodata.
Allora lascio che sia lui a guidarmi.
Sono in suo possesso.
Mi usa.
Mi eccito, lo divoro.
Lo eccito.

Lui inizia a forzare, ad aumentare il ritmo, ora tiene ferma la mia testa mentre &egrave Lui a muoversi, spinge, spinge forte, so cosa vuole.
Vuole vederlo sparire completamente dentro di me.
Fatico a respirare.
Spinge e resta dentro.
Si toglie respiro e torna dentro.
Spinge e resta dentro, tossisco.
Piccole lacrime involontarie escono dai miei occhi.
Esce, dio stavo soffocando!
Ritorna e questa volta &egrave tutto in me, ho dei principi di conato, lacrimo, tossisco e una quantità enorme di saliva esce dalla mia bocca, sento la camicetta bagnata sui seni.
I suoni che escono dalla mia bocca sono indescrivibili, solo chi ha provato può capire, soffoco, ma mi eccito ancora di più.
Lui sembra impossessato da un demone in questi momenti, vuole di più sempre di più e spinge per poi iniziare un velocissimo ritmo di movimenti corti, si allontana pochi centimetri dalla mia gola per poi tornare a sbatterci. Ad ogni colpo sento le sue palle rimbalzarmi sul mento, grondano di mia saliva. Il caldo e i vestiti mi fanno sudare come se fossi in una sauna.
Ad un tratto si ferma tutto, si china verso di me e fa scivolare le mani lungo la mia schiena fino ai polsi legati, penso che stia per liberare le mie mani. Tocca la corda, capisco che la sta controllando, capisco che non scioglierà il nodo quando le sue mani passano sulla mia pancia poi, una ritorna a stringermi i capelli e l’altra sfiora un seno ancora nascosto dalla camicetta tutta inumidita. Lo stringe, lo strizza con forza e contemporaneamente tira i capelli indietro facendomi male e rovesciando la testa verso il soffitto. Smette di strizzare il seno e scende sulla pancia, spiega la cintura di pelle, la tira con le mani e poi me la avvolge alla testa. Mi benda gli occhi e dopo poco guardandomi ritorna più duro di prima nella mia bocca.
Solo qualche colpo asfissiante dopo di che mi lascia, lo sento spostarsi e mi guida mettendomi di nuovo a quattro zampe.
Dopo poco lo sento risalire sul letto, rimane dietro di me, mi sputa sul sedere, più volte e mi accarezza.
Poco dopo sento il suo cazzo spingere, la mia patatina lo aspettava, entra, e inizia lentamente a muoversi poi prende velocità e forza, il letto si muove, già non capisco più nulla, godo, mi lascio andare mi lascio sbattere.
Tant’&egrave che non mi accorgo di nulla, di quello che succede, ma dopo poco rallenta e mi sussurra: fai la brava troietta…
E dicendolo mi spinge la testa in avanti finché la mia bocca non incontra…cos’&egrave penso, lo capisco subito, un altro cazzo…
Oddio ma chi &egrave? Da dove arriva? Ma come? Ma…ma…no! Ma…lui spinge di più e quello entra in me.
Ho le mani legate, vorrei togliermi la benda ma non riesco e loro due mi tengono con forza. Poi li sento ridere, si fermano, mi stringono con tutte e quattro le mani ma, aspettate, non capisco, anzi, si, si capisco bene…
Ci sono altre due mani che mi prendono i seni! Ma’?
Poi altre due si appoggiano alla schiena!
Sì, capisco bene, sono in quattro…
Ma poco dopo altre due che rimangono ferme come le altre. Sono in cinque! E mentre iniziano tutte ad accarezzarmi credo di sentirne altre tre che si appoggiano alla mia pelle, poi altre? Perdo il conto, non capisco più nulla…
Dopo poco tutte si tolgono, si staccano, resto sola. Un istante. Poi il rumore secco dell…..degli schiaffi inonda la stanza assieme ad un mio urlo.
Poi il silenzio.
Ci metto un po’ a rendermene conto, Devo contare i bruciori che avverto al mio corpo. Sono stati sei schiaffi simultanei, perfettamente sincronizzati, le due guance, le due natiche, i due seni.
Poi la sua voce: piccola questa notte realizzerò il sogno che ho da quando ti ho conosciuto (penso, credo ormai dieci anni fa, forse più, quando mamma mi portò da lui per fare delle foto), questa notte diverrai la più troia delle bimbe. Dopo stanotte sarai davvero donna.
Le sue parole arrivano alle mie orecchie ma il cervello ha bisogno di tempo per comprenderle. Ripetendole una, due, tre volte’ Le sento, si confondono in me’ Piccola’il mio sogno’stanotte’tua mamma’bimba’stanotte’il mio sogno’divverrai’.
&egrave una scarica elettrica quando finalmente mi rendo conto di quello che ha detto e di quello che sta succedendo. Un brivido che mi percorre scuotendomi dalla testa ai piedi.
E un flashback mi riporta indietro nel tempo, come una macchina del tempo, come un sogno. Uno di quei sogni che occupano lo spazio di un secondo del sonno, ma che la nostra percezione inconscia ci fa vivere per ore, giorni. E rivedo me stessa, come in un film, le vicende di quei giorni passati scorrono ai miei occhi.
Ed eccomi lì, con Chiara, a progettare il nostro primo viaggio insieme e sole.

Continua”.
Era la prima volta.
La prima volta in tante cose.
Era ill primo viaggio da sole.
La prima volta a Londra.
La prima volta libere.
Io e Chiara.
Amiche da molto, fin dalle elementari, anzi dall’asilo addirittura…
Io e lei sempre assieme, quasi sorelle, più che sorelle!
Poche decine di metri tra casa mia e la sua, una piccola cittadina di provincia, un paesone il nostro dove ci si conosce tutti.
Eravamo timide e inesperte, insicure, e la nostra vita era sicuramente diversa da quella di città, ma nemmeno lo sapevamo noi, erano molte le cose che non sapevamo…
Ma finalmente era arrivato questo momento tanto atteso, io 16 anni compiuti da poco e lei 18. Ormai nessun ostacolo sembrava poter ostacolare il nostro viaggio, dopo mesi di tentativi e insistenze i nostri genitori avevano ceduto e poi la ricerca del volo e dell’albergo ci aveva impegnato non poco. Il nostro budget era piuttosto basso e volevamo riuscire a tenere dei soldi da parte per i nostri 3 giorni nella città.
Ma avevamo il vantaggio di poter scegliere qualsiasi giorno, visto che lo avremmo fatto durante le vacanze estive.
E dopo una settimana di ricerche finalmente avevamo trovato la combinazione ideale, 29 ‘ testa per il volo a/r più 5 di treno per il centro città e altri 5 al ritorno e 15 per il treno a/r da casa nostra all’aeroporto, totale 54′ e non era male come totale.
L’albergo ci ha preso altro tempo, molto tempo ma alla fine abbiamo scelto un alberghetto indiano in Essex road, le foto delle camere sono carine e sembra pulito giudicando anche dai commenti lasciati da altri che ci hanno pernottato. E cosa importante per noi &egrave che ci costa 44 euro a testa per le 2 notti che resteremo a Londra.
Quindi in totale viaggio e pernottamento ci costa 98′ e contando che ai genitori abbiamo detto che il tutto ci costa 300 abbiamo già da parte 200′ tutti per noi!
Finalmente arriva il giorno tanto atteso, &egrave venerdì e alle 12.30 siamo in centro città, con la metro andiamo all’albergo e lasciamo le valige, &egrave come dalle foto, carino, accogliente, una camera anche piuttosto spaziosa col pavimento di legno e due lettini comodi messi ai lati delle pareti.
Velocemente lasciamo la nostra roba &egrave usciamo, la smania di avventurarci per la città é tanta, chiudendo la porta della camera incrociamo una coppia che entra nella stanza adiacente alla nostra, una coppia strana ai nostri occhi. Lui un bell’uomo, elegante, sui 45 anni o poco più, lei una bella ragazza che ci sembra molto giovane, assomiglia a noi, forse arriva a 23 anni o forse meno, alta magra e bionda. Ci sembra di intuire che siano innamorati, nonostante le età così differenti, o almeno così ci sembra da come lei guardava lui mentre siamo passate accanto, li salutiamo e capiamo sono francesi…lì invidiano un pò’anche noi vorremmo un viaggio romantico in questa città’

Il pomeriggio &egrave volato, torniamo alla nostra camera verso le 20, abbiamo mangiato e siamo distrutte dal viaggio e dall’emozione del primo giorno.
Crolliamo sui letti, quasi non parliamo nemmeno, ognuna nei suoi pensieri, ma per ora il sonno &egrave lontano. Chiacchieriamo un pò e vorremmo infrangere la promessa fatta ai nostri genitori e al fidanzato di Chiara, cio&egrave non uscire dall’albergo la sera, vorremmo ma anche non’ Abbiamo paura della città la notte in giro sole. E quindi quasi non ne parliamo nemmeno.
Verso le 11 ci prepariamo per il sonno, spegniamo le luci e ci diamo la buona notte.
Dopo circa mezz’ora sento rumore di passi, risa sommesse e una porta aprirsi e richiudersi.
&egrave la stanza accanto alla nostra, sento lei parlare a bassa voce e lui rispondere, ah se solo sapessi meglio il francese! Anche parlano con tono molto basso posso sentire tutto, quasi sento il respiro, devono esser fatti di carta questi muri!
Chiara non si muove, probabilmente sta già dormendo.
Io ascolto senza riuscire capire i due nostri vicini, il loro bisbigliare &egrave davvero troppo silenzioso per distinguere le parole, anche se fossi in stanza con loro. Poi sento dei baci, sento il rumore del letto, lo stesso rumore del mio letto quando mi sono seduta e poi sdraiata.
Poi per un pò non avverto quasi nulla, solo qualche risatina lieve di lei.
Quasi mi sto addormentando quando sento un rumore secco seguito da un ahiuu, e poi un alto e un altro. Sono sicura ora, tre schiaffetti sulla pelle e lei che non trattiene quegli ahiuu. Lui dice qualcosa, mi sembra di capire ‘ouvrir la bouche’ ma non ne sono sicura, poi ripete le stesse parole seguite da ‘par Sophie’, lei a voce bassissima emette un mugolio e un “no”. Passa almeno un minuto circa, dopo di che distinguo chiaramente a voce un pò più alta lui dire in tono molto deciso: Sophie…(una pausa di qualche secondo)…Sophie…(altra piccola pausa)…sucher moi!
Ho un fremito!
Tremo!
Strana sensazione. Un misto di vergogna paura ed eccitazione… Non so spiegare bene ciò che stavo provando, era la prima volta che sentivo qualcuno che stava per fare l’amore…
Passano credo pochi istanti, forse pochi secondi o forse pochi minuti, che a me sembrano però un tempo lungo, senza sentire quasi nulla, solo qualche fruscio indistinguibile.
Il tempo era dilatato e credendo fosse passato molto, già pensavo si fossero addormentati. Chiara intanto sembrava dormire tranquilla senza essersi accorta di nulla.
Poi ancora una volta, mentre quasi stavo per crollare addormentata, ho un sussulto, una scarica elettrica che mi fa tremare dalla testa ai piedi. Credo di sentire chiaramente la bocca di lei che aspira aria e poi un rumore come quando si danno degli schiaffetti sull’acqua e poi aspirare aria e ancora quello strano rumore d’acqua e ancora e ancora e lui che da silenzioso inizia un mugolare leggero.
Continuano così per un bel pò, non saprei dire con esattezza quanto, finché sento lui dire: uuoh oui, oui oui… ‘re apprentissage mon enfant, ma bonne petite poupée! (oh si, si, stai imparando piccola mia, brava la mia bambolina!
Li sento baciarsi.
Poi credo di capire che ora sia lui a baciare lei, ma la bacia giù, giù laggiù, e dopo pochi istanti ne ho la certezza assoluta. Lei ansima dapprima sottovoce, si capisce che cerca di trattenersi, lo capisco anche dai ‘no no no’, alternati agli ‘arr’ter’ (stop) e ai ‘aller lentement’ (vai piano) che continua a ripetere tra i respiri affannati e profondi che fa.
Sono sconvolta da come posso percepire tutto nonostante la parete che divide le stanze, cacchio sono davvero di carta questi muri?!
Ora non riesce più nemmeno a pronunciare i no, ci prova ma il respiro spezza le sillabe, &egrave un susseguirsi di lettere e affannosi respiri quasi come una donna in preda ad un attacco d’asma.
Ora non può, non riesce più a trattenersi, non può più provare ad essere silenziosa, o comunque non ci riesce.
Guardo verso Chiara e penso sia impossibile non si svegli, &egrave come se fossero qui, nella nostra stanza, ma lei dorme, dorme tranquilla, sarà per la fatica del viaggio e di tutta la giornata.
Mi arriva un pensiero, cosa darei per poter vedere dentro quella stanza…cosa?!?!
Il respiro di lei &egrave meno affannato ora, sta lentamente abbassando il ritmo e anche i suoni scendono di volume, sento lui sogghignare e subito dopo lei ha 3/4 sussulti ravvicinati, li distinguo dal rumore del letto e da dei suoi urletti ad ogni sussulto…
Mi chiedo cosa le sta facendo… voglio vedere! cazzo!
Ma come fare per vedere? impossibile!
Lui sghignazza ancora, poi per degli attimi non sento quasi nulla.
Ed ecco lei che fa un altro urletto, poi inizia ad anisimare sottovoce, piano piano, &egrave davvero sensuale sentirla, ha una vocina lieve ma bassa, bella, dolce, non acuta e non stridula. Ora posso quasi fare a meno della vista, anche senza vedere come sono avvinghiati, capisco inequivocabilmente cosa sta succedendo, lui &egrave dentro di lei, lo sento muoversi a ritmo regolare, e ad ogni suo movimento corrisponde un gemito di lei.
Rallenta lui, rallentano i gemiti di lei, aumenta leggermente il ritmo e aumenta la velocità dei suoi gemiti. E ad un tratto tutto si ferma di colpo.
Silenzio assoluto per alcuni secondi. Credo almeno una ventina.
D’improvviso all’unisono mi arriva il rumore del letto contro la parete, il rumore dei corpi che si scontra come un battito di mani e un urlo di lei piuttosto forte.
Ancora silenzio per uno due tre quattro cinque… conto fino a nove secondi ed ecco ancora lo stesso esatto insieme di suoni. Il letto i corpi e il suo urlo.
Nemmeno me ne accorgo, ma la mia mano scende e si fa strada nelle mie mutandine.
Silenzio, uno due tre quattro… dieci secondi e ancora lo scontro, ancora l’urlo. E poi lui dire: voici’ je sors’ je prends viser’ et prendre chienne! (ecco’ esco’ prendo la mira’ e prendilo puttanella! e al rumore dei corpi che si scontrano l’urlo di lei.
Silenzio, uno due tre… nove e ancora il colpo, ancora l’urlo. Cerco di visualizzare con la mente l’immagine, ne trovo solo una possibile, visto anche le parole che ho sentito, anche se mi sembra impossibile, lui esce completamente da lei, e dal rumore dei corpi che si scontrano penso si allontani anche di un po’, e poi entra di nuovo in lei di colpo e fino in fondo, per poi uscirne di nuovo’
E ancora, poi ancora e ancora e’ ora sento anche uno schiaffo, secco, lo immagino sul sedere e lei emette un urlo più acuto, sento lui muoversi con ritmo ora, regolare ma molto intenso e lei conferma la mia sensazione iniziando a gemere ad alta velocità, il respiro le si fa affannato, molto affannato, torna ad ansimare cercando ossigeno. L’avverto salire, sale il suo piacere, aumentano i colpi di lui, aumenta la velocità della mia mano… viene, la sento venire ed &egrave senza fiato, sembra quasi mancare, esplode e vengo anch’io cercando di farlo in silenzio.
Lui però continua anche se ora a ritmo meno intenso, e lei ha il tempo per riprendersi un poco, ora li sento muoversi, sì, ora cambiano posizione. Ci metto un poco a capire cosa succede di là dal muro. Ma non molto. I rumori tornano ad essere inequivocabili. Lui &egrave nella sua bocca, e col passare dei secondi aumenta il rumore, aumenta il ritmo e aumenta il soffocare di lei. E dopo qualche minuto sento lui grugnire e animare e lei soffocare ancora di più. E lui dire: boire, boire, tout, je veux que vous buvez tout! (bevi, bevi tutto, voglio che bevi tutto!)
Inequivocabile direi… sono stremata, e dopo essere venuta così violentemente, non ero mai venuta così esplosivamente, non riesco a reagire, gli occhi mi si chiudono, mi addormento’

Continua’

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