Skip to main content
Racconti di Dominazione

L’aggressione al sogno erotico di tutta la scuola

By 2 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Sharon è un tipico esempio di zoccola adolescente che andava in una scuola di provincia. Aveva diciotto anni ed era di origini americane: alta 1.75, lunghi capelli biondi con un culo tondo e una quarta esplosiva. Con un faccino nato per fare pompini aveva due cosce tornite che quando indossava la gonna con gli stivali neri tutti se la mangiavamo con gli occhi.

Lei era infatti il sogno erotico più gettonato della scuola. Anche quei vecchi maiali dei bidelli si voltavano a guardarla quando lei passava per i corridoi e commentavano il suo corpo con le frasi più oscene.
Sharon aveva un carattere da vera stronza: sapeva che era bella e desiderata e sfoggiava un’arroganza che tutti odiavamo, ma in realtà chiunque avrebbe fatto carte false per scoparla.

Un giorno venne a scuola con un maglietta aderente senza maniche e una gonna nera che mostrava le sue splendide coscione morbide, due calzettoni sopra il ginocchio. Sharon come al solito camminava sfoggiando la sua bellezza e i custodi nel vederla per l’ennesima volta vestita provocante decisero di punirla. Organizzarono un piano per aggredirla e stuprarla all’insaputa di tutta la scuola.

Questa è la storia narrata dal punto di vista di Alfredo che un giorno, per puro caso, scoprì il rapimento di Sharon e si approfittò di lei:

Un giorno durante la 2^a ora chiesi al professore di uscire per andare in bagno. Annoiato decisi di farmi una passeggiata per l’edificio. Non sò perchè ma decisi di andare a dare un’occhiata alla palestra che era chiusa per lavori.

Girando senza meta entrai in un fatiscente ripostiglio pieno di cianfrusaglie e puzzolente di muffa.
Dopo una sbirciata distratta mi girai per andarmene e fu a quel punto che la mia attenzione fu richiamata da dei forti mugolii che sembravano di una voce conosciuta.
Seguii questi rumori “MMMHHH!MMHHH!” finchè i miei occhi si abituarono al buio e finalmente riconobbi l’immagine di una ragazza dai capelli lunghi seduta su una sedia.
Accesi un torcia che era poggiata sopra uno scaffale e finalmente la vidi…:ERA SHARON!

La dea dei miei sogni pornografici era seduta davanti a me con i suoi vestiti da lap dancer.
Qualcuno l’aveva legata lì con del nastro isolante sulla bocca e le aveva legato le sue gambe in posizione accavallata. Un giro di corda passava attorno al suo collo e le impediva di muoverlo.
Non posso credere a quello che vedo!

La puttana che avevo sempre sognato di stuprare era lì inerme e legata. Lei era sola con me in un buio e fetido scantinato dove nessuno l’avrebbe potuta sentire.
Sono un fanatico del bondage e vedere quella bella puledrona legata e imbavagliata con le sue cosce accavallate messe in risalto da quei calzettoni mi fece subito impazzire.

La puttana mugugnava spalancando gli occhi verso di me per farmi capire di liberarla ma io con un ghigno misi la torcia in un luogo dove potesse illuminare lei e mi avvicinai. Cominciai palpare le cosce di Sharon con avidità sotto il suo sguardo sorpreso e i suoi mugolii sempre più sensuali.

Lei mi guardava sgranando gli occhi e protestando da dietro il nastro che aveva sulla bocca.
Il cazzo mi stava letteralmente facendo male dall’eccitazione e decisi d toglierle il bavaglio per sentire la sua voce calda.
Lei era seccata che io stessi prendendomi quelle confidenze mentre lei non poteva difendersi ma fece finta di non darvi troppo peso visto che aveva bisogno di me:

“Presto slegami! Sono stati i bidelli a portarmi qui. Stamattina stavo venendo a scuola ma con una scusa mi hanno fatto venire in palestra, mi sono saltati addosso e mi hanno legata e imbavagliata nascondendomi qui dove non viene mai nessuno!
Ora loro sono andati a lavorare per non destare sospetti ma hanno detto che torneranno appena saranno finite le lezioni per stuprarmi con comodo dopo aver chiuso la scuola.”

Io non dicevo niente e mi limitavo a fissarla con un ghigno compiaciuto mentre lei non aveva capito le mie intenzioni.

“Presto liberami prima che..MMMMMHHFFF…!!!”

L’avevo afferrata per i capelli e le avevo spinto la mia lingua in gola. La baciai per dieci minuti mentre lei respirava affannosamente visibilmente in difficoltà.
Mi staccai lentamente tirandole altri due baci sulle labbra.
Le dissi: “Se vuoi il mio aiuto troia, devi farmi un pompino adesso altrimenti ti lascio qui a farti violentare dai tuoi bidelli”.

La puttana capì che non c’era altro da fare e appena le puntai il mio cazzo in faccia lei lo prese tutto in bocca. Doveva proprio essere abituata a fare i pompini perchè nonostante la situazione in cui era, l’esperienza la portò a usare quella bocca fantastica da vera maestra cominciando a stuzzicarmi la cappella con le labbra per poi stimolarmela con la lingua. Poi lo prese tutto in bocca di nuovo mugugnando ritmicamente, e così,legata in quella posizione arrapante Sharon mi fece un pompino memorabile facendomi sborrare un fiume di sperma caldo,bianco e denso nella sua gola
“Oh siiiiiii Puttana!”. Sentivo distintamente i rumori delle sue ingoiate.

Uscii dalla sua bocca e mi gettai sulle sue coscione accavallate leccandole baciandole e palpeggiandola mentre lei si puliva le labbra con la lingua dicendo: “Ora hai avuto quello che volevi! Liberami! Dai su muoviti non perdere tempo!”
Ma io le misi fulmineo una mano sulla bocca e strizzandole la tetta sinistra le diss:
“No puttana!Questo non è che l’inizio!”

Slegai le sue caviglie e le allargai le cosce cominciando a toccarle la fica tra le sue proteste.
Poi le strappai le mutandine di pizzo nero, mi sedetti davanti a lei sulla stessa sedia e infilai il mio cazzo tra le cosce facendole sgranare gli occhi e mugugnare come una povera principessa in trappola.
Stuprai la fica di Sharon come un pazzo cercando di farle sentire più dolore possibile.

Quando si accorse che stavo per sborrare lei scosse la testa e malgrado le tenessi sempre la mano sulla bocca, lei mi fece capire che non voleva essere fecondata ma con un ghigno diabolico le sborrai dentro ancora più copiosamente che in bocca. Fu una sensazione stupenda: ero tra le cosce che avevo sempre sognato, le cosce di Sharon, sentivo la sua fica intorno al mio cazzo e le stavo sborrando nella fica.

Le riattaccai il nastro isolante sulla bocca e le rilegai le gambe come gliele avevo trovate.
Tornai in classe dove il professore si arrabbiò con me perchè ero stato fuori quasi tutta l’ora. Io finsi di non sentirmi bene e nell’ora successiva chiesi ancora di poter andare in bagno. Andai di nuovo da Sharon. Non ero ancora soddisfatto.

Sharon era li dove l’avevo lasciata. Sharon! la ragazza più bella della scuola. La ragazza che tutti volevano era di nuovo legata davanti a me indifesa.
Stavolta lei capii subito che non l’avrei mai aiutata. I suoi occhi erano colmi di lacrime e con uno sguardo pieno di odio.

Senza cerimonie mi abbassai i pantaloni e rovesciai la sedia con lo schienale a terra perchè volevo scoparla da dietro. Slegai le sue gambe e la splendida fica di Sharon mi apparve in tutto il suo splendore. La sua fica era gocciolante di sperma.
Prima presi a baciarle e leccarle l’interno coscia, poi le scoprii le tette strappandole via il reggiseno e ripresi a sfondarle la fica con foga e rabbia per tutte le volte che si era vestita provocante come una puttana irraggiungibile. Lei piangeva per la vergogna e io godevo il doppio per le sue lacrime. Le venni di nuovo dentro un paio di volte in quella posizione, poi decisi di lasciare che i bidelli si divertissero con lei.

Così tornai in classe e andai a casa come se nulla fosse…
Mi sentivo fuori dal mondo. Non potevo ancora credere che quel giorno per puro caso ho avuto l’occasione di stuprare Sharon! La meravigliosa e irraggiungibile Sharon!

Quella sera i bidelli mantennero la promessa e si fecero un colossale GANG BANG con Sharon violentandola in tutte le posizioni almeno in tre alla volta e lei era sempre nuda e coi polsi legati dietro la schiena.

Sharon è stata punita senza pietà. La bellezza dei suoi diciotto anni venne umiliata. Le sue tette leccate voracemente, i suoi capezzoli morsi.

Uno dei custodi disse a Sharon mentre lei piangeva disperatamente: ‘Ti piace mostrare in giro le tue cosce e le tue tettone. Questo è ciò che accade se qualcuno ci fa eccitare’.

Quei bastardi dei bidelli le riempirono la fica insultandola e godendo nel vedere il suo corpo da dea umiliato, stuprato e devastato.
Lasciarono Sharon svenuta e sfinita sul pavimento, nuda e completamente ricoperta di sperma senza sospettare che io mi fossi servito prima di loro

Poi a notte fonda la rivestirono senza trovare il reggiseno e le mutandine (che mi ero tenuto io per ricordo) pensando che non le indossase essendo lei una porca compiaciuta. La chiusero nel bagaiaio di una Ford e la portarono nella zona industriale. Qui la gettarono in un vicolo dove qualcuno trovandola in quelle condizioni l’avrebbe sicuramente stuprata ancora…..

Leave a Reply