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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

L’altra vita di mia moglie

By 24 Agosto 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

 

La storia che stò per raccontarvi ha dell’incredibile.

Sono certo che a nessuno di quelli che mi leggeranno, sarà capitato, nella via, qualcosa di simile a quello che è capitato a me.

Mi chiamo Sandro, ho 45 anni, sono una pesona del tutto normale, nel senso che non sono un gran figo, non sono un atleta, le donne non spasimano per me, sono dotato normalmente, sono abbastanza imbranato con le donne, e mi piace molto il sesso.

Non lasciatevi ingannare dalla descrizione di me stesso- Non sono una nullità, ma credo di essere come la maggior parte degli uomini che vedete in giro e non uno di quei super eroi , iper dotati che leggete in Milù.

Esperienza sessuale,prima di sposarmi, quasi nulla, almeno con le donne o le ragazze che mi giravani intorno,

Frequentavo un giro di donne che ricevevano in casa e di studentesse che lo facevano per mantenersi agli studi

La mia verginità l’ho persa con una prostituta che aveve almeno 30 anni più di me

Mia moglie,invece, ha 35 anni, ed è una donna bellissima, formosa, sensuale, che cura moltissimo il suo corpo ed il suo aspetto,visto che la nostra situazione economica glielo permette

Veste in modo moderno , giovanile, direi provocante .

Lei sì che piace molto agli uomini e lei ne è consapevole.

Abbiamo una figlia di 17 anni che sembra la sorella di sua madre, tanto la madre è giovanile e siamo sposati da 17 anni .

Dal nostro incontro non è nato un grande amore ,ma, credo, che, inconsapevolmente, entrambi abbiamo ritenuto conveniente per ognuno di noi, l’unione tra la sua bellezza e la mia agiatezza .

Nel breve periodo di fidanzamento, lei non mi ha concesso alcun rapporto sessuale importante.

Dopo molte insistense lei ha accettato di farmi qualche sega e di lasciarsi toccare.

In questi incontri, al buio di qualche cinema, sono riuscito a farla godere un paio di volte, giusto per rendermi conto che non era frigida.

Ma dopo il matrimonio, quando per lei il sesso divenne cosa lecita e quasi “obbligatoria”, mi accorsi che l’astinenza prematrimoniale non era stata dettata da principi morali o religiosi, ma da disinteresse assoluto per il sesso in genere.

I nostri rapporti erano di una semplicità disarmante.

Lei passiva, come una vittima sacrificale, lasciava tutta l’iniziativa a me, e ciò sarebbe stato anche positivo, se solo avessi potuto fare tutto quello che la mia aeccitata fantasia mi chiedeva di fare,

Ma lei,sin dai primi rapporti , mi aveva fatto capire che c’erano dei limiti da rispettare

Non me lo ha mai preso in mano di sua spontanea volontà, di sesso orale non ne ha mai voluto nenache parlare, di sesso anale ha accettato di provare una sola volta, ma quando la cappella ha aperto una breccia nel suo culetto super lubrificato, ha urlato di dolore ,si è divincolata , è corsa in bagno a sciacquarsi sotto l’acqua fredda , e mi ha detto che ciò avrebbe posto fine ad ogni ulteriore perversione

Da quel giorno, una, o al massimo due volte per settimana, lei ha accettato di venire a letto nuda, di accoglirmi tra le sue cosce per farsi leccare la figa e poi farsi penetrare sino a quando le sborro dentro.

Sarà stato anche per colpa mia, ma in 17 anni sono riuscito a farla godere, saltuariamente, con la lingua, ma mai e dico mai, ha goduto con la penetrazione.

Molte volte siamo stati sul punto di separarci, ma c’era di mezzo una bambina, che era molto più importante di una scopata fatta senza entusiasmo.

La mia poca dimestichezza, già dichiarata, con le donne, la paura di malattie nei rapporti a pagamento, mi hanno impedito di crearmi delle relazioni extraconiugali.

Da qui è nata la mia passione per la pornografia, iniziata già da ragazzo attraverso un uomo adulto che mi riforniva di fotografie di donne nude e di rapporti sessuali, proseguita, poi,con la lettura di testi erotici, per concludersi , da un paio d’anni ,nella frequentazione di siti pornografici in internet.

Come vedete, c’è stata un’evoluzione delle fonti, mentre quella che è rimasta uguale, da quando ero ragazzo ed oggi che sono un uomo maturo , è stata la necessità di trovare uno sfogo alla mia eccitazione con la masturbazione

Questo lungo preambolo si è reso necessario per permettervi di capire meglio la mia reazione a quello che mi è accaduto un anno fa

Un sabato sera,con la scusa di guardare la partita su un televisore nello sudio,mi sono appartato, come faccio, del resto, molto spesso

Verso le 23 ho sentito mia moglie andare a letto.

Era da un paio d’ore che giravo per siti porno ed avevo il cazzo duro.

Cercai in internet “ i migliori siti porno del web”.

Ne uscì una lunga lista .

Scelsi i siti più intriganti e che non conoscevo.

Entrai in uno che proponeva esclusivamente “ Home sex “

Guardai alcuni etero, una collezione di pompini, poi passai a videodi sesso anale. Cerano le solite finestre di vari filmetti.

Mi attirò la foto di uno splendido culetto, con inserito un cuneo anale.

Incominciai a guardarlo e la prima scena riprendeva la donna inginocchiata, con le spalle alla cinepresa. Si vedeva la sua nuca e si capiva che indossava una parrucca. In primo piano c’era il suo splendido culo, uno dei più belli che mi sia mai capitato di vedere

Il tempo di gustare quella splendida visione e dietro di lei, si avvicinò un uomo che portava una mascherina e che incominciò ad accarezzarlo e colpirlo con leggerei schiaffi.

Dell’uomo, che era piegato,si vedeva il cazzo, non molto lungo, ma esageratamente grosso –

L’uomo le allargò i glutei per far vedere il buchino, ed il primo pensiero che mi venne in testa fù di come avrebbe potuto entrare quel grosso cazzo in quel buchino così stretto e chiuso. Questo pendiero mi eccittò enormemente , ma ancor più mi eccittò .e non chiedetemi il perchè, fu il pensiero che per la donna sarebbe stato molto doloroso.

L’uomo alternava languide carrezze a colpi sempre più forti ,senza che la donna regisse.

A questo punto, un altro uomo, anche lui mascherato, entrò in scena, si posizionò davanti alla donna , le mise una mano dietro la nuca e , preso il cazzo in mano, glielo introdusse in bocca tirandola con forza verso il suo pube.

Era molto eccitante,anche perchè si vedeva chiaramente che non erano dei professionisti, e l’eccitaziione aumentò quando l’uomo che le stava dietro, le introdusse un cuneo anale in figa e, senza lubificazione alcuna, puntò la grossa cappella contro il culo della donna e,tenendola stretta a sè con le due mani sulle anche, incominciò a spingere con forza.

Il cazzo stentava ad entrare,e la donna fece un leggero movimento in avanti.

L’uomo le diede un forte schiaffo sul culetto e, tirandola con forza verso di sè, spinse con ancora maggior violenza e vidi il cazzo entrare, ma senza scivolare, fino a quando i peli dell’uomo furono a contatto con i glutei della donna, di cui non mi sfuggì il lamento

Lui si tirò subito indietro, sino ad uscire completamente, per poi rispingerlo dentro con un gesto altrettanto doloroso . Ripetè questo gesto una decina di volte, fichè fu evidente che il cazzo entrava senza sforzo,che la donna non provava più dolore e , probabilmente ,con i suoi rantoli trasmetteva all’uomo il suo piacere

La inculò per qualche minuto, poi tolse il grosso cuneo anale dalla figa e lo introdusse nel culo e con le mani invitò la donna a girarsi e sdraiarsi sulla chiena..

La donna, anche lei con una minuscola mascherina, ma ugualmente riconoscibilissima, obbediente si mise seduta guardando la macchia da presa, per poi sdraiarsi e mettersi con la testa a penzoloni oltre la sponda del letto, in modo che il secondo uomo potesse continuare a scoparla in bocca.

Di tutto questo me ne resi conto solo dopo un paio di minuti, perchè quando la donna si girò per mettersi seduta , per poco non mi prese un colpo.

Quella donna la conoscevo! Ma non potevo crederci.

 

La mascherina e la parrucca rendevano quella donna somigliante, ma non poteva essere lei.

L’uomo che la stava scopando in bocca le mise la testa tra le sue gambe e la tirò un po’ verso di lui, fino a metterle il cazzo tra le tette e ,come sollevò le tette per scoparle, vidi il piccolo neo sul seno destro.

Quella donna era mia moglie.

 

( continua )

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 2

 

 

 

Ero come inebetito.

Guardai quel film, che durava quasi un ora, decine di volte.

Ogni volta scoprivo qualche dettaglio che mi era sfuggito la volta precedente, dettaglio  che mi confermava che quella era proprio lei, mia moglie.

Quando la vedevo in faccia cercavo di capire cosa stesse provando, e sul suo volto lessi tutta la gamma di sensazioni che una donna può provare durante un rapporto sessuale: il desiderio, l’eccitazione, , la sorpresa, la paura, il piacere, il dolore

La scopavano in quattro, con estrema decisione, oserei dire con violenza, con cattiveria, con disprezzo

Era evidente che in quel rapporto con quei quattro uomini non c’era posto per la sua volontà, ma che  doveva subire tutta la lussuria, l’umiliazione, la violenza , il male che quegli uomini cercavano di farle provare, per soddisfare il loro sadismo portato all’esasperazione dalla loro malsana eccitazione.

Ma l’espressione che più mi colpì, fu quel sorriso palesemente forzato, quasi da drogata, che aveva stampato sul volto quando qualcuno le sputtava sul viso o in bocca, la schiaffeggiava o la insultava, o le procurava dolore strizzandole il seno , i cappezzoli o il clito

Tutti avevano sborrato almeno due volte e solo nella sua bocca o sul suo viso

L’immagine finale fù la più sconvolgente, quando gli uomini si erano già allontanati e la telecamera indugiava su di lei, seduta immobile sul letto e sul suo viso coperto di sborra, con quel falso sorriso sulle labbra, quasi in attesa dell’approvazione dello spettatore

Ci fù un lieve sfasamento tra il suo movimento per scendere dal letto e la scomparsa delle immagini, ed in quei pochi secondi in cui lei pensava di non essere più ripresa, vidi spegnersi quel sorriso ipocrita ed il volto assumere un aspetto serio, affaticato, ansioso , ma,soprattutto, rassegnato.

Quello che non vi ho detto è che il tutto mi aveva enormemente eccitato .

Presi nota del sito che non era uno tra i più conosciuti e frequentati e che era risevato alla dominazione , allo stupro, ed aveva una corposa sezione dedicata all’home video, ai privati , ai non professionisti.

Incominciai a cercare se ci fossero altri filmati che la riguardassero e ne trovai altri 5

Cercai di metterli in ordine cronologico in base al tempo che era trascorso dalla loro pubblicazione.

Quei 6 films, tutti dalla durata molto lunga, coprivano un lasso di tempo di circa un anno.

Li guardai tutti in quella notte insonne

Avevano tutti lo stesso tema della dominazione, del sesso violento ed imposto.

Notai il fatto che nel primo fimato indossava una maschera che le copriva quasi tutto il volto, nei tre succesivi una maschera più piccola, come quella che avevo visto io e la parrucca , negli ultimi due era senza alcun mimetismo , a volto scoperto

Andai a letto che era già sorto il sole, ma non mi addormentai, per lo stato di straordinaria  eccitazione che mia moglie era riuscita a suscitare in me perla prima volta da quando stiamo assieme

Incominciai a riflettere.

Pensai al suo comportamento nell’ultimo anno e mi resi conto che in questo periodo i nostri rapporti sessuali si erano ancor più diradati, ma erano sempre talmente insulsi , che non ne avevo sentito la mancanza

Pensandoci bene, ricordai qualcosa che poteva avere la sua importanza, ossia il fatto che il mercoledì e il giovedì di ogni settimana era sempre assente da casa per tutto il giorno, al punto che, qualche volta, rientrava alla sera molto tardi e dopo di me .

Il giorno seguente,visto che era un giovedì e lei , probabilmente, non sarebbe stata in casa, decisi di rientrare al pomeriggio presto .

Come speravo era fuori e, proprio quella sera , rientrò più tardi del solito, giustificandosi che era stata da sua madre che non stava bene.

Non ceraci di verificare la sua giustificazione , tanto sapevo che la madre sarebbe stata istruita sul cosa dirmi nel caso l’avessi cercata.

In casa incominciai a rovistare tra le sue cose, nei suoi cassetti, nella sua scrivania, tra la sua corrispondenza

Trovai solo una piccola “ cassettina “ chiusa a chiave, chiave che trovai nascosta in un vaso di fiori della sua stanza.

L’aprii e, tra le tante piccole cose, c’era un pacchettino .

L’aprii, conteneva delle foto, dei dischetti da computer ed un biglietto.

Si capiva chiaramente che le due foto erano state scattate in una stanza, all’isaputa di chi era stato ripreso

Nelle due foto c’era lei, chiaramente riconoscibile, in compagnia di un giovane uomo.

In una foto si stavano baciando, mentre lui aveva la mano sotto la sua corta gonna che si era leggermente sollevata davanti e lasciava vedere la mano dell’uomo dentro le sue mutandine, probabilmente intento ad accarezzarle la figa.

Nell’ altra si stavano sempre baciando, ma era lei a stringere nel pugno il cazzo all’interno dei boxer dell’uomo

Nel biglietto, anonimo, c’era scritto che di foto ce n’erano tante altre e che, se voleva evitare che venissero pubblicate, doveva recarsi, il giorno dopo, in un certo bar e chiedere di una determinata persona.

Trascurai di guardare i sei dischetti perchè credevo che fossero gli stessi che avevo visto su quel sito di home sex

Non c’era altro .

Dovevo approfondire, ma non avevo ne tempo, ne esperienza per condurre un indagine, per cui mi rivolsi ad un investigatore privato.

L’investigatore partì proprio da quel bar e, dopo un paio di mesi, mi consegnò una relazione

In parole povere mi informava che esisteva una comunità di persone, sparse in tutta Italia , ma con ramificazioni anche all’estero, che condivideva l’interesse per un certo tipo di pratiche sessuali.

Non era niente di diverso da quei club privati in cui si pratica solo il sesso anale, o l’interesse per la zoofilia, o il pissing e così via.

Questa comunità, di soli uomini, praticava un rapporto, non estremo, di sadomasochismo, con la partecipazione di più uomini con una sola donna.

La donna doveva essere estranea al gruppo e veniva addescata dai “cacciatori”

La caccia non era un problema e seguiva il sistema della “ catena di…………..” nel senso che una preda , dopo un certo periodo di sfruttamento, era libera di andarsene o di rimanere come “ preda in letargo “ a disposizione di future chiamate.

Erano proprio le “prede in letargo” che , per meritarsi una chiamata, provvedevano a segnalare ai “cacciatori “quelle donne , tra le loro amiche o conoscenti, con problemi coniugali, o insoddisfatte, o particolarmente attratte dal sesso, o di carattere sottomesso e servile, tutte potenziali prede

I cacciatori le contattavano sul web o cercavano di incontrarle, le corteggiavano, e tante, come mia moglie, sentendosi lusingate dalle loro attenzioni, cadevano nella trappola, ed accettavano di incontrarli .

All’incontro si presentavano sempre uomini giovani, affascinanti, gentili, premurosi, per i quali era quasi scontato che la vittima provasse attrazione

Al terzo,quarto appuntamento era facile che si arrivasse a quel punto, in cui era stata fotografata mia moglie, punto, di per sé, abbastanza innocente, ma trattandosi di donne per bene, con figli, mariti, parenti, una moralità da salvaguardare, quel punto poteva sembrare un abisso da dover evitare a tutti i costi.

Da li partiva il loro coinvolgimento in rapporti sessuali sempre più impegnativi, che venivano loro imposti per recuperare i negativi delle foto precedenti, atti che venivano regolarmente ripresi da una telecamera nascosta e che serviva per andare oltre e così via, finò al punto in cui si sentivano costrette ad accettare il primo incontro con più uomini e dove avrebbero scoperto che quell’incontro sarebbe stato improntato alla sottomissione, alla violenza, al rapporto sado-maso.

Una volta entrate nel giro, sarebbe stato per loro inpensabile uscirne, per paura dello scandalo

Naturalmente , le reazioni delle vittime non erano tutte uguali

Alcune non si piegavano al ricatto, pronte a subirne le conseguenze che, in realtà, poi, non c’erano

Altre accettavano gli incontri per paura dello scandalo.

Altre, infine, ci provavano gusto ed erano ben liete di sottostare ai loro ordini

Gli incontri venivano regolarmente filmati e pubblicati sul web in siti riservati agli abbonati , per condividere con gli altri adepti quello che avveniva nelle varie comunià

Come dicevo prima, dopo lo sfruttamento di qualche tempo, quando la protagonista non interessava più agli associati,veniva scaricata, a meno che non accettasse di andare “ in letargo “ ossia diventasse informatrice, ed in quel caso rimaneva a disposizione del gruppo per propria volontà, e chi si rivelava una buona fonte d’informazione, veniva premiata con il suo utilizzo nei rapporti più estremi del sado-maso

Le donne che, per una ragione o per l’altra rimanevano in quel giro, erano tutte sposate, tutte abbondantemente maggiorenni ed, in definitiva, tutte consenzienti .

 

Prima di pensare a cosa dovevo o volevo fare, mi misi al computer per vedere cosa contenevano i dischetti che avevo trovato in quel pacchetto .

Come prevedevo quei sei dischetti raccontavano la storia della sottomissione di mia moglie ed erano quelli che lei aveva riscattato mese dopo mese, sino all’ultimo che testimoniava la sua completa accettazione delle regole del gruppo.

Nel primo dischetto c’era lei che discuteva con un uomo robusto, ben diverso da quello delle foto, dall’aspetto trasandato e volgare, che la stava rimproverando per essersi lasciata andare, incontrandosi con un uomo che non era suo marito e facendosi fotografare in atteggiamenti inequivocaboli.

Era evidente che gli aderenti al gruppo non volevano comparire in questa fase della sua depravazione

All’inizio lei sembrava intimidita, chiedeva scusa a quell’uomo, non si sà perchè e di che cosa.

Gli dava ragione e l’assicurava che non sarebbe mai più successo e lo supplicava di restituirle le foto ancora in suo possesso,

Lui sembrava comprensivo e le disse che gliele avrebbe restituite perchè aveva capito che era una brava persona,ma che c’era un prezzo da pagare.

Lei, probabilmente aspettandosi una richiesta del genere, prese dalla borsa il libretto degli assegni e chiese “ quanto”

L’uomo, mostrandosi offeso, disse che non voleva soldi .

Lei, forse intuendo o paventando quello che l’uomo poteva volere da lei, gli chiese cosa volesse .

Lui le rispose che, visto che le piaceva tanto il cazzo, avrebbe dovuto farlo godere .

Lei cerco in tuttii modi di rifiutarsi. Gli offrì del denaro, ma lui era irremovibile e la sfidava dicendo che le foto erano sue , per cui poteva fare come voleva.

Lei protestava, ma non se ne andava.

Ad un certo punto l’uomo fece scorrere la zip , introdusse una mano e fece uscire cazzo e coglioni e le disse di avvicinarsi che , alla fine, sarebbe piaciuto anche a lei

Lei, rassegnata, ma con piglio arrogante,gli disse di dargli le foto e lui le consegno il cips che teneva in tasca.

Lei si avvicinò a lui

Lui le portò le mani al suo collo e aprì i primi tre bottoni della camicetta, introdusse una mano e tirò verso l’alto il reggiseno, facendo uscire le tette.

Lei , presa alla sprovvista , cercò di difendersi, ma lui le allontanò le mani e la fece piegare, in modo di incollare il cazzo al suo seno.

Dopo essersi strusciato per un bel po’, glielo mise in mano e lasciò che fosse lei a portarlo lentamente all’orgasmo.

Lei dimostrava alterigia, disprezzo, disgusto, facendo una smorfia quando lui le sborrò in mano.

Nel secondo dischetto

Nel secondo dischetto lei dovette spogliarsi nuda e masturbarsi davanti all’uomo sino a raggiungere l’orgasmo , poi lo fece godere con la mano.

Lei capì il gioco di quell’uomo, che riprendeva di nascosto ogni loro incontro, per costrigerla poi a cedere alle sue richieste. Non aveva scampo e doveva sottostare alla sua volontà , alla volontà di colui che sarebbe diventato il suo padrone, almeno così credeva lei

Nel terzo venne ripresa mentre, completamente nuda si faceva scopare in bocca, tenuta stretta per i capelli mentre, inginocchiata , con le gambe bene allargate si masturbava

Nel suo atteggiamento era scomparso ogni segno di arroganza e superbia e,credo di non sbagliare dicendo che, secondo me, stava godendo

 

Nel quarto dischetto era ripresa, tra l’altro, la sua prima scopata con quell’uomo, mentre nella quinta lui si prese la verginità del suo culo in un rapporto che doveva essrer stato per lei dolorosissimo.

Nel sesto disco la vidi ,per la prima volta, alle prese con quattro uomini e, gli ultimi sei, erano quelli che erano stati pubblicati sul loro sito e che avevo già visto.

In quei dodici dischetti girati, probabilmente uno al mese, l’avevo vista , progressivamente , costretta a cedere a quell’uomo, poi rassegnata a subire quella “ violenza “ ,infine , negli untimi tre, partecipare e godere del suo stupro.

 

 

 

Inutile che vi dica quanto abbia goduto nel vedere tutto quello che avevo visto

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