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Le avventure di Ralph – Rossella a Milano

By 2 Gennaio 2022No Comments

Milano festa di laurea.
Incrocio Rossella, conosciuta un paio di anni prima ad un’altra festa. Come sempre faccio mezza figuraccia, lei mi saluta calorosamente e io faccio per presentarmi. Non è cattiveria, ma ho davvero un problema nel ricordare nomi e facce di persone incontrate solo una volta e mai più viste per un certo tempo.
Per compensare a questa figura faccio da subito il brillante, il che non mi dispiace neanche molto. Rosella è una classica bellezza mediterranea. Non altissima, scura di capelli con dei bei occhi nocciola, un fisico atletico e due belle tette che non passano inosservate, soprattutto per la camicia che indossa con i bottoni sbottonati nei punti giusti. Una bella gonna a campana, ne troppo lunga ne troppo corta, con le calze scure che non lasciano intravedere le sue cosce. I tacchi a spillo completano la sua ‘miss’ da combattimento che le faccio subito notare, velando un complimento con un po’ di ambiguità.
Rossella è anche molto intelligente, è una ricercatrice universitaria e a breve si trasferirà negli Stati Uniti.
Bellezza e intelligenza è un mix a cui faccio davvero fatica a resistere.
Si instaura così tra un drink e l’altro una bella chiacchierata, interrotta e ripresa più volte. I flussi nel locale cercano di dividerci ma è ormai palese che uno cerca la compagnia dell’altra. Ci cerchiamo con lo sguardo, troviamo scuse per sbatterci contro finché ben presto finiamo da soli fuori dal locale a fumare una sigaretta.
La chimica maledetta.
Ogni scusa è buona per sfiorarci.
Finiamo col parlare inevitabilmente delle nostre relazioni. Lei si è appena lasciata e mi chiede come va con la mia.
Cerca ogni appiglio per incrinare o trovare una falla per introdurre la domanda che alla fine decide di porre in modo secco.
‘No’ le rispondo mentendo ‘Non ho mai tradito la mia ragazza’. Non posso dire la verità, le nostre sfere sociali sono troppo vicine.
‘Non perché non abbia mai desiderato’ continuo vedendo i suoi occhi illuminarsi ‘Ma perché non lo trovo socialmente giusto, diciamo. Non è il tradimento in sé che non tollero, perché, si può dire quello che si vuole, ma sesso e amore viaggiano su binari diversi a volte’ Ah le mie teorie da strapazzo penso ‘Quello che mi da fastidio e che la gente sappia che ho tradito o che lei sia stata tradita, non potrei sopportare certi pettegolezzi’.
Rimane sorpresa ma incalza come una cacciatrice che odora la preda a pochi passi. Sfiorandomi con le dita i fianchi mi dice: ‘Io so tenere i segreti molto bene’. Non mi fido. Seguo le mie regole. La necessità di nicotina di altri festeggiati mi salva da una situazione sempre più pericolosa.
La sento che mi guarda e io la seguo con la coda dell’occhio.
Altri drink e nell’ennesimo passaggio nella nostra danza. Si avvicina sussurrandomi all’orecchio ‘Hai già mandato la buona notte alla tua ragazza’. Mi sta paraculando. ‘Così dopo alla tua ci penso io’.
Ammetto che tanta audacia da parte di una ragazza non mi era mai capitata.
Penso fino alla chiusura del locale come uscirne, senza sembrare un totale coglione.
Una volta fuori decidiamo se andare a bere o meno da un’altra parte, ma lei propone una spaghettata e qualche birra a casa sua. Quindi un ristretto numero di amici, circa una decina, si trasferisce nel suo appartamento per continuare la serata. In macchina ci sediamo dietro e tra una chiacchierata e l’altra mi prende la mano come se nulla fosse mettendosela tra le cosce. Cerco di farmi strada con un lieve massaggio verso l’interno, e con una sorpresa che letteralmente mi fa scoppiare il cazzo nelle mutande mi accorgo che indossa le autoreggenti.
Ora sento le sue gambe lisce e calde. Sto impazzendo.
Lei ne è consapevole.
Si appoggia con la testa sulla mia spalla, allargando ancora di più le gambe per agevolare la mia strada alla mano verso la parte più intima di lei. Ma non colgo l’invito.
Troppe amicizie condivise. Troppi collegamenti. Troppo rischio.
Saliamo in casa come se nulla fosse successo. Lei prepara la pasta beviamo ancora un po’ di birre e piano piano tutti se ne vanno lasciando me lei e il mio amico Marco, troppo ubriaco per stare in piedi e per guidare. Così Rossella ci invita a rimanere li. Non aspettava altro. Facciamo rimettere Marco, lo svestiamo e lo mettiamo a nanna come un bimbo nella stanza della sua coinquilina via per il weekend.
Così Rosella mi chiede di dormire nella sua stanza, con lei, nel suo letto. Io le rispondo che va benissimo il divano.
Sembra un po’ incazzata. Forse si è stufata di tentare l’approccio.
Gira sui suoi tacchi e va in bagno.
Continuo a ripetermi che sono un coglione. Le mie regole del cazzo.
I miei pensieri diventano vuoti dinanzi alla sua visione. Senza gonna con un perizoma di pizzo in coordinato con le reggicalze, in tacchi e la camicia sbottonata e le sue tette libere con tanto di capezzoli che puntano sul tessuto.
‘Devo mettermi il pigiama?’ mi chiede con una faccia innocente.
Ok. Questo è davvero troppo.
Non è detto che si infrangano le regole, se le regole del gioco cambiano.
Mi alzo, mi avvicino e le parlo piano nell’orecchio.
‘Hai proprio voglia di scopare stasera eh?’ lei annuisce. La bacio sulle labbra.
‘Anche io, non hai idea di quello che vorrei farti, ma tu sai che io sono fidanzato e non posso correre il rischio che questa cosa esca fuori senza avere delle garanzie’
Guardandomi negli occhi, a un centimetro da me, mi sfotte ‘Quale foglio devo firmare’
‘Nessuno, ma ora ti faccio un bel book fotografico’.
Lei mi sorride, mi guarda e dicendomi che presto mi scorderò di qualsiasi cazzata, si avvicina e mi limona. Mi prende per mano e mi porta in camera. Mi offre così la visione della sua camminata con il suo culo sodo stretto tra il perizoma e le autoreggenti. Una visione che mi eccita ancora di più.
Mi sbatte sul letto si toglie la camicia si mette sopra di me. Mi bacia giocando con la lingua’ così comincio a giocare con le sue tette, gli tiro forte i capezzoli, strappandogli un gridolino. Si stacca dalla mia bocca e piano piano scende baciandomi il petto. Mi libera dei pantaloni e delle mutande.
Passa la lingua dalle palle alla punta della cappella come se fosse un gelato.
Mi guarda. Mi bacia la punta e improvvisamente ingoia tutta la mia asta.
Si distacca e ricomincia a leccarmi di nuovo. Va avanti così per due o tre volte.
Mi sta facendo impazzire.
All’ennesima volta le blocco la testa, stringe gli occhi. Mi prende le palle tra le mani le massaggia e comincia ad aumentare il ritmo. Su e giù.
Non ce la faccio’ vengo copiosamente nella sua bocca.
Lei non si stacca ingoia tutto.
Mi rilecca tutto, pulendomi. Mi guarda con soddisfazione e in modo altezzoso mi dice:
‘certo che è bastato poco, sarai mica uno di quelli che viene subito e poi si addormenta’
Sorrido, la disarciono le salto sopra e le sfilo il perizoma in un attimo.
La sua figa profuma di fresco, è curata, con pochi peli sul monte di venere.
Incomincio ad assaporare il suo gusto. Con movimenti rotatori e regolari.
Ogni tanto mi faccio strada con la lingua dentro di lei, poi salgo un po’ e comincio a stuzzicargli il clitoride.
In tutto ciò penso e ripenso, lei ansima sempre più forte. Penso a come uscirne e che devo fare perché ormai sono fottuto. Lei ansima sempre più forte finché mi stringe le gambe intorno alla testa, segue perfettamente con il bacino i movimenti della mia lingua fino a venire.
‘Sarai mica di una di quelle che viene subito’ le scimmiotto.
‘Potrei andare avanti tutta la notte’ mi risponde.
Bene. Ho pensato fin troppo.
Gli sfilo le reggicalze. E con le stesse, con dolcezza, gli prendo le mani e gliele lego alla testiera del letto. Il gioco gli piace. Si sta di nuovo eccitando.
Chiedo dove tiene altre calze e mi indica il primo cassetto del suo armadio.
Prendo due altri calzini e gli lego anche le caviglie in fondo al letto.
Che splendore. Legata e aperta davanti a me.
‘E ora che vuoi fare’ mi chiede in modo voglioso.
‘Ti avevo promesso un book fotografico no?’
La sua faccia cambia subito espressione.
‘No dai che cazzo dici, cosa vuoi fare, non fare lo stronzo!’
Ma io sono già con il mio cellulare in mano. Ogni click è seguito da un insulto o da una implorazione.
La sto immortalando in tutte le prospettive.
‘Ora ci divertiamo’
Comincio a baciarla ovunque sull’interno coscia sulle tette, gli mordo i capezzoli e incomincio a masturbarla furiosamente. E’ bagnatissima. Mi sta riempiendo la mano di umori. E i suoi discorsi si fanno confusi. Ansima. Io mi avvicino, gli mordo l’orecchio e gli chiedo se vuole venire.
Rossella è tutto un si.
‘Bene, se vuoi venire vieni mentre ti intervisto’.
Lei non capisce, sgrana gli occhi, non sa cosa vuol dire. Riprendo il telefonino e comincio a riprendere. ‘Il gioco &egrave semplice tu rispondi alle domande in modo corretto e soddisfacente e io ti faccio venire’
Lei mi dice che sono pazzo, che non vuole, ma il suo corpo risponde diversamente. Dopo una lunga ripresa di lei nuda, filmo la mia intrusione nella sua figa. Un grissino nel tonno.
I suoi umori mi bagnano fino alla pancia.
‘Come ti chiami?’ ‘Vaffanculo’
‘Rossella non mi fare incazzare, rispondi alle domande’ ‘Sei uno stronzo’
Spengo la ripresa.
Ok vediamo se gli faccio cambiare idea. Sfilo il mio cazzo bagnato dalla sua figa e trovare il suo buchino dietro non è così difficile. Basta solo puntare un pochino che lei comincia a gridare
‘Nooo, sei pazzo’ ti prego questo no’
‘L’hai voluto tu, e non gridare che svegli Marco, e non credo tu voglia farti trovare così!’
Annuisce. ‘Va bene risponderò, sei un bastardo però’
‘Brava’ riattivo il video e la penetro di colpo forte, fino in fondo facendogli scappare un gridolino di dolore.
‘Come ti chiami?’ ‘Rossella XXXXXX’
comincio a stantuffarla in modo regolare.
‘Dove abiti e numero di tel’ ‘ Milano Via XXXX 348 XXXXXXX’
ora la penetro in modo costante ma lento, sta cominciando a cedere, con il bacino viene incontro al mio cazzo
‘Rosella dicci quanta voglia di cazzo hai”. non risponde’ mi fermo”No, dai ti prego continua’.io’.’
‘Rispondi’ e chiudendo gli occhi balbetta ‘ttttaaanto’
‘Bene, dillo bene’ ‘Ho tanta voglia di cazzzzo”
‘Brava Rossella e perché hai così tanta voglia? Perché sei una” ‘Troia’? “Si voglio essere la tua Troia, scopami!’
Ha definitivamente ceduto, ansima muove il bacino per prendere il mio cazzo sempre più in profondità.
‘Vuoi essere sfondata?’ ‘Si, si’
‘Si, cosa?’ ‘scopami fino a sfondarmi’ spaccami’.’
Comincio a martellarla con colpi regolari forti e profondi’..mi abbasso fino a mordergli i capezzoli.
Sta per venire.
‘Guarda in camera Rossella ti voglio registrare mentre vieni come una troia’
Sguardo fisso, ha un espressione tesa, chiude gli occhi e grida venendo copiosamente sul mio cazzo.
Sfiancata ma sempre legata riapre gli occhi.
Ormai ho smesso di filmare.
‘Il mio contratto firmato è qui dentro’ rido.
Lei mi implora con dolcezza ‘Ti prego non mi rovinare, non mostrarlo a nessuno’. La bacio e l’assicuro che se la scopata di quella notte non fosse mai uscita da quelle mura quel video non avrebbe mai visto la luce.
Però ora toccava a me. La slegai e lei mi chiese cosa doveva fare adesso.
Mi piaceva la nuova Rosella meno spavalda, è più mansueta.
‘Rimettiti i tacchi, e le reggicalze’ lei esegui muovendosi in modo molto sensuale.
‘ora girati e mettiti a 90 sul letto’
‘apri con le mani il tuo culo’
Il click la colse ancora una volta in modo inaspettato. Sbuffò ma non disse nulla.
Infilai il preservativo e comincia a scoparla così a 90.
Una furia era di nuovo un lago. Uscivo e rientravo con una facilità estrema.
Venni stringendogli i fianchi, volevo andare più in fondo che potessi.
Gli ultimi colpi la fecero gridare’ volevo trapassarla’
Mi buttai sfinito sul letto e lei venne ad accucciarsi nuda con solo le calze di fianco a me.
Ci addormentammo.
Il mattino mi svegliai con la sua bocca intorno al cazzo.
Un’ottima colazione prima che Marco si svegliasse interrompendo il nostro ‘richiamino’. Andammo via poco dopo e salutai Rosella con una fugace palpatina.
Rossella non l’ho mai più vista, ma solo sentita qualche volta.
Si trova negli Stati Uniti e si è fidanzata.
Questa storia non è mai stata svelata. E il suo video è ancora al sicuro.

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