Skip to main content
Racconti di Dominazione

LE AVVENTURE DI TESTOLINA BIONDA

By 6 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente arrivarono, l’aereo lentamente accostò al terminal e tutti scesero, l’attesa delle valige, la dogana, le solite pratiche burocratiche. Giunsero all’uscita e lo videro, le stava spettando, alzò la mano per farsi riconoscere tra le persone oltre le transenne. Era lui le sorrideva’.con quel suo volto incorniciato dalla barba che portava i primi segni del suo autunno, era felice, erano felici , si baciarono appassionatamente come due innamorati. Susy la sua amica in disparte li guardava per poi con un colpo di tosse far presente che c’era anche lei .
‘Allora vogliamo andare ‘.’ partirono su due auto, in una Susy e nell’altra loro due, lei gli appoggiò la testa alla spalla , poi all’orecchio un bisbiglio’
‘ti ho sognato, eri tu, il mio uomo il mio cazzo ti voglio come entriamo in camera, sono la tua cagna non farmi aspettare’
Sorrise. Presero due stanze comunicanti al Camino Real, si sarebbero fermati li un paio di giorni, un tour a Antigua Guatemala e alla fattoria di Don Josè per visitare il suo allevamento di cavalli . Susy era venuta esclusivamente per quello, lo sapeva anche il proprietario uno spagnolo cagliente che amava le belle donne . Poi molto probabilmente Susy sarebbe ripartita per l’Europa,e loro due sarebbero andati a Tikal, in un albergo sul lago a godersi una settimana di calma e pace. Quando arrivarono in albergo attirarono subito l’attenzione dei presenti, due splendide donne e una era letteralmente appiccicata a M’., lo toccava, gli parlava, voleva dirgli tutto in quei pochi attimi , assorbirlo, avere tutta per lei la sua attenzione . Furono finalmente in camera da soli, solo lui e Lei, chiusa la porta si guardarono negli occhi” si allontanò leggermente, aprì la giacca con estrema lentezza, se la tolse, i suoi seni svettarono superbi compressi dal bustino di raso bianco che portava, i suoi capezzoli eccitati e inanellati spiccavano in tutta la loro bellezza perversa e anche il suo collo ornato del collarino da gatta che ormai faceva parte del suo abbigliamento. Sempre guardandolo fisso si tolse i pantaloni e il miniscolo paio di slip’rimase così praticamente nuda vestita di solo bustino’si avvicinò a lui ancheggiando sui formidabili tacchi che aveva ai piedi, le sue gambe erano perfette e la sua figura era da bambola. Le loro bocche si sfiorarono per iniziare quel gioco di labbra che era vecchio come il mondo”le lingue si cercarono per avvinghiarsi quasi ad essere animate da una forza misteriosa , le mani corsero sui rispettivi corpi come le mani di un ceco per ricordare ciò che avevano sfiorato un tempo ‘le sue unghie strapparono la camicia che portava con una rabbia innaturale’.volevano raggiungere la sua carne , graffiarla, marchiarla per farlo sentire di sua proprietà.
‘ Sono qua ho lasciato tutto , mi hai fatto torturare , possedere, ho fatto cose contro natura per il tuo piacere, mi sono ridotta a buco per te . Sono la tua cagna, sono pronta a tutto ciò che mi dirai di fare, ora prendimi’
Così dicendo lo spogliava , aveva voglia di lui, una voglia perversa . Lo voleva dentro di lei ,lo voleva sentire quando si gonfiava ed esplodeva in fiotti di piacere nel suo ventre . I suoi seni saettavano superbi in avanti spinti dal corpetto con le coppe solo accennate, si strofinavano sul suo petto. Baciandolo appassionatamente scese lentamente con la bocca, la sua lingua saettò sui suoi capezzoli, succhiandoli a tratti, usando anche i denti, continuò sul suo stomaco, giù mentre le sue mani gli sbottonavano i pantaloni. Una baccante affamata di cazzo, fu acquattata ai suoi piedi. Lui le vedeva la schiena stretta dal busto che le faceva risaltare i fianchi’.la sua bocca tirando fuori la lingua in maniera inverosimile gli leccò il cazzo con tutta la voglia che aveva in corpo, dilatata la bocca al massimo gli ingurgitò un testicolo per succhiarlo lievemente, poi passò all’altro’.M’era come immobilizzato, assaporava quel momento e quelle sensazioni, sentiva il piacere crescere in lui, lampi nel suo cervello sentiva le sue gambe molli”Succhiò il suo cazzo’..lentamente’..poi a fondo , se lo fece scendere fino in gola”..giù, rischiando di soffocarsi , vincendo i conati di vomito, lo voleva possedere con la bocca’..Era ormai un esperta, lo addentò senza stringere facendogli sentire un brivido che ormai lo portava al parossismo . Lui non ne poteva più, con un grido la sollevò di scatto, e la spinse verso il letto’lei incespicò, cadde a quattro zampe sulla moquette del pavimento della camera’la prese da dietro come un uomo, entrò in lei , era un lago sentiva pulsare il suo cazzo tra le pareti del suo ventre, godettero assieme nello stesso momento con un urlo animalesco quasi di liberazione. Lei continuò a massaggiarlo con le sue mucose interne della vagina, aveva un sorriso perverso, lampi di piacere si irradiavano dal suo ventre e le raggiungevano la testa, piacere, lussuria, mare in tempesta’..assaporava tremava”lo voleva ancora duro per lei’.e ci riuscì, gli diede nuova vita e lui questa volta si immerse nella sua rosetta scura che lo fagocitò come una bocca, una bestia famelica”si immerse nel suo budello stretto forzandolo , schiacciando tutta la merda che aveva dentro , si fece strada come un palo, furia, rabbia, voglia arretrata, possesso, tutto in quell’atto, la stantuffava, lentamente poi con forza in maniera sempre più veloce, la rosetta si avvinghiava alla carne che usciva quasi volerla trattenere, rigagnoli di sperma e altro colavano. Nella foga lei sentì le sue parole dette con rabbia e lussuria,
‘ sei stretta, stretta, ti devo allargare, quando saremo a casa girerai per il castello nuda con un fallo artificiale nel culo, amo vederti aperta devo entrare nel tuo culo con la stessa facilità con cui ti entro davanti, ti trasformerai in un buco’
rapida fu la sua risposta ‘Come nella toilette dell’aereo in volo da Bangkok a Hong Kong, SI, fallo, fallo, il tuo piacere sarà anche il mio sono la tua cagna’
. Colava piacere dal suo ventre’.senti le vene pulsare poi un altro orgasmo furibondo, schiacciata sul pavimento, miagolò, muggì, gridò, scosse la testa , i suoi capelli neri volarono’.. rimase senza fiato, rimasero senza fiato, Furono immobili per diversi minuti, quasi a riprendere fiato, il suo cazzo lentamente le uscì dalla rosetta scura, un rigagnolo di sperma lo accompagnava’..Si riebbero per buttarsi sul letto e continuare con foga, questa volta fu lei a farlo impazzire, fecero un 69 folle, la sua figa grondante piacere sulla sua faccia, mentre lei impugnò il suo cazzo che le aveva trapanato il culo e iniziò a succhiarlo di nuovo, lo segava , si sedette letteralmente sul suo viso facendogli defluire tutto lo sperma che debordava dai suoi buchi.
‘ Vuoi sapere come mi sono impalata per te? Si, nella gabbia di vetro davanti a tutti, mi sono impalata su un cazzo finto, un amante perfetto, tutti mi guardavano, ero una cagna in calore e godevo, vedessero pure che mi schiantavo un cazzo finto nel culo, lo facevo per te porco, tu lo avevi chiesto, adesso te lo dico padrone”. Mi sentivo un buco, sono il tuo buco personale, mi hanno palpato la figa, mi anno messo le dita dentro, mi hanno sborrato addosso sulla tuta di latex che ho in valigia, porta ancora le macchie bianche, così che tu veda la tua puttana personale cosa ha fatto, e lo ha fatto perche tu lo hai ordinato’. Dicendo questo lo segava con rabbia strofinando il culo sporco di piacere sul suo volto, sentiva la sua lingua che lo lappava , i suoi peli della barba che le accarezzavano il culo, erano sporchi e ne godevano, si girò di scatto, girò le gambe per piantarsi il cazzo in figa, si distese su di lui e iniziò a leccargli dalla faccia il suo piacere che era defluito dai suoi buchi, godeva, era un’altra persona, si letteralmente impalava, muoveva i fianchi con rabbia quasi volergli strappare il cazzo , la sua bocca continuò a lapparlo, a pulirlo, voleva il suo sperma, lo voleva tutto per lei, inghiottirlo, era vissuta di sperma, ma non era il suo, la prese una rabbia perversa quasi pianse ‘.
‘Perché non c’eri tu, oltre le sbarre in quella gabbia dove ho passato giorni perché altri mi hanno lavato con il loro piacere, io voglio il tuo piacere, tu mi appartieni’.non ti devono avere altre donne”.’
Le parti schiava padrone si stavano invertendo , lei era innamorata, e a una donna se innamorata si appartiene”sentendo quelle grida, quei rantoli Susy era entrata nella loro stanza dalla porta comunicante, e li guardava, guardava due corpi che si amavano con rabbia, lentamente senza farsi sentire, si piazzò su una poltrona e si mise a osservarli in silenzio, apprezzava , li invidiava, lui, M”era stato con lei, conosceva il suo corpo in tutti i suoi particolari ma non si sarebbe mai aspettata dialoghi simili ne lei si era mai annullata per lui in quella maniera, non avrebbe mai potuto accettare di farsi letteralmente torturare di piacere per lui e farsi fare altro come aveva accettato lei. I due capiva che si amavano ed ebbe un moto di invidia ma non ne poteva fare niente”.si avvicinò a loro, erano letteralmente sfatti, iniziò a leccare lei la sua lingua corse sulla sua schiena, lungo la colonna vertebrale , lentamente discese, si fermò per un momento tra il solco delle sue natiche per poi cercare il buchetto scuro, la voleva leccare li , sentire lo sperma di lui lo voleva ricordare’lei si riebbe, apprezzò quello che faceva, i suoi occhi verdi socchiusi ebbero un lampo, poi bisbigliando’.leccagli il cazzo mentre io lo bacio’ e lo baciò con lentezza mentre la sua amica del cuore lo succhiava, due femmine, una infoiata e l’altra piena di voglia fu preso tra due fuochi e lo fecero godere ancora e ancora, ma Susy , la folle Susy non riuscì a farsi di nuovo quell’uomo , lo succhio, ma quando fece cenno alla sua amica di voler scopare anche lei ricevette un diniego’
‘ M’..è mio’.e sono una donna gelosa’..’
la bionda Walchiria si mise a ridere e scosse la testa’.
‘ Sei proprio una calda donna del sud’
Allora con lentezza prese la mano di lei e se la portò sul suo ventre, ‘
‘ ho succhiato il, cazzo del tuo uomo perché tu me lo hai chiesto, e ora tu mi sditalini , dammi piacere””
Lei lo fece, M’le guardava affascinato” Ormai era tardi , avrebbero cenato in albergo, poi sarebbero andati in un locale per turisti che era li vicino , tutto sommato erano stanchi, le due donne lo erano anche per il viaggio e lui per quello che le avevano fatto. Si mise un vestito corto che metteva in risalto la sua figura, era un tubino nero che le stava a pennello e la gonna a mezza coscia le modellava i fianchi, una poquette per borsa, un trucco sapiente le metteva in risalto gli occhi verdi. Un bagno ristoratore l’aveva ritemprata , il rossetto rosso le incorniciava le labbra , era femmina da capo a piedi e sprizzava sessualità in ogni suo movimento con quell’incedere da pantera che si ritrovava, portava come scarpe un paio di polacchine dal tacco molto alto . Susy dal canto suo non era da meno, aveva deciso che anche lei si sarebbe fatta guardare, se lei vestiva in scuro la Walchiria aveva giocato tutto sul bianco e grazie a un sapiente accostamento : fuseaux e mini vestito che le lasciava la spalla scoperta come suo uso anche lei era da gustare con gli occhi’..M’era invidiato dai presenti , si presentò a cena con due splendide puledre di razza , la sala fu per loro e anche l’invidia delle donne presenti. Se Susy si vedeva chiaramente che non portava reggiseno con i capezzoli evidenziati sotto il vestito chiaro, lei ebbe un attimo di disappunto, non voleva essere da meno, il suo gusto per l’esibizionismo si fece strada nella sua testa’.. sedendosi il suo vestito corto risalì di molto e allargando lentamente le gambe mostrò a M’.che non portava intimo, si vedevano chiaramente spiccare i due cerchietti in oro che le ornavano le ninfe”’
‘ Peccato ti debba mettere un tovagliolo per salvarti dalle macchie, sei splendida e vai guardata’
Si guardarono poi lei mise il tovagliolo sul tavolo e accavallò le gambe, lo fece lentamente in modo che tutti vedessero, aveva un sorriso strano, pensò quando in autobus era corsa da lui e aveva abbandonato tutto, quasi completamente nuda, gli uomini presenti la guardavano, la scambiavano per una puttana ma a lei non interessava andava da lui e nuda così sapeva che lo avrebbe eccitato. Ora si trovava quasi nella stessa situazione lui lo aveva chiesto e lei lo aveva fatto, per il suo piacere, per il loro piacere”’..CONTINUA

Il locale dove passarono il resto della serata era il classico locale per turisti, non era la casa di massaggi dove lui era stato quando arrivato dall’Europa, camerieri con vestiti dai colori locali, comitive di persone che venivano da oltre mare, si sentiva parlare diverse lingue, anche l’italiano. Da quelle voci Lei fu attirata, le faceva un certo effetto sentire la sua lingua…in quel gruppo la colpi una coppia….conosceva quell’uomo, se lo conosceva, era il suo ex convivente , la persona con cui aveva diviso la casa e alcuni anni di vita, era con un’altra donna, riconobbe anche la donna era una sua amica che aveva conosciuto con lui anni prima…..fu contenta e nello stesso tempo ebbe un attimo di stizza, che cosa aveva quella donna più di lei? Erano seduti a un tavolo, gli italiani erano dall’altra parte della sala, al centro un piccolo palcoscenico dove si poteva anche ballare….e lo facevano diverse coppie. Disse a M….che tra gli italiani c’era il suo ex,
“ dubito ti riconosca…sei completamente cambiata, caschetto nero e mini vestito che mette in risalto la tua figura…ti guarderà ne sono sicuro e cercherà di capire dove ti ha visto, ma come vedi tra di noi parliamo in tedesco e ormai anche se lentamente lo parli anche tu …rimarrà sempre con il dubbio che sia tu…. ora tu e Susy scatenatevi fatevi ammirare , sarà un piacere guardarvi”
Fu contenta delle sue parole, Lei e Susy si guardarono e si buttarono in un ballo indiavolato, tenevano l’attenzione di tutti, tutti le guardavano, due splendide donne, si vedeva da lontano che erano fatte per dare piacere e far impazzire un uomo, le loro due figure erano da indossatrici e gli abiti cadevano sui loro corpi mettendoli in risalto. Ballarono e ballarono le persone si misero in cerchio attorno a loro, tenevano la scena, I capezzoli di Susy arano tesi sotto il vestito, era eccitata, si capiva che di li a poco avrebbe cercato un maschio per sfogare la sua voglia…..passarono ai lenti, Susy agganciò un uomo della comitiva degli Italiani e letteralmente gli si avvinghiò addosso, lei andò da M…lo invitò a ballare e così lui fece…..iniziò a strusciarsi su M….come una gatta in calore, la sua lingua giocava a tratti con il suo orecchio ….iniziarono quel gioco di labbra vecchio come il mondo…le mani di lui corsero sui suoi fianchi, lei aderì di più per sentire il suo cazzo che ormai stava diventando duro….la parte bassa del mini vestito era risalita e tutti potevano vedere che non portava intimo. A lei non interessava minimamente niente, era con il suo uomo e stava dando spettacolo, il suo esibizionismo le stava provocando un languore strano che le partiva dal ventre e si irradiava in tutto il corpo , una deliziosa confusione nell’essere mostrata, quello stesso brivido che aveva provato quando era stata esposta nella gabbia e aveva dato spettacolo. Ora era una cosa nelle sue mani, avrebbe potuto fare quello che voleva, si stava lasciando andare …..la voglia li stava prendendo, si accorsero tutti i presenti che quella coppia era ormai in un’altra dimensione, erano solo lui e lei, per loro non c’era nessun altro……Si staccarono dal gruppo e andarono a sedersi su un divanetto nella penombra, continuando a baciarsi. Si sedette lui, poi lei sopra quasi in braccio, si sentii per un momento come quando nel casino di caccia sul lago si era impalata su di lui, senza dare nell’occhio la sua mano scese sui suoi pantaloni e gli tirò fuori il cazzo ormai ridotto a un palo violaceo, non ne poteva più, senza fermarsi si spostò il vestito e si impalò su di lui, si muoveva lentamente guardando la gente che ballava. Solo un attento osservatore poteva capire quello che stavano facendo ( se mi legge una donna, quale donna non lo ha mai fatto così in discoteca? Non serve andare nei bagni per fare una sveltina). Il suo ex la stava guardando, quella donna le ricordava G….. quella troia che era scomparsa due volte e che lo aveva lasciato con tanto di naso…..i suoi amici lo avevano consolato e ormai se l’era dimenticata ma quella donna glie la ricordava….Passo tra i tavoli e puntò su di loro, e loro in quel momento erano persi nella loro lussuria e nel brivido dell’esibizionismo . Si sedette davanti a loro su un divanetto di fronte e cercò di parlare, le parole gli morirono in gola,capì che cosa stavano facendo….M……rivolgendosi a lei in tedesco chiese che cosa volesse quell’uomo, e lei gli rispose nella stessa lingua ……er ist ein Voyeur …..so. Guardandolo negli occhi lei lo fissò allargando le gambe. Aveva il suo cazzo in figa, M….. gli tirò su la gonna. L’uomo seduto avanti a loro vide tutto, vide il cazzo di M….. che le entrava in figa gocciolando piacere, vide le sue ninfe inanellate. Boffonchiò delle scuse …No non poteva essere G…..non era una cagna esibizionista come quella donna. Si alzò ancora scusandosi dicendo che aveva sbagliato persona. Lei fu felice. Si girò verso M…. e lo bacio appassionatamente, il passato ormai era scomparso se ne stava andando con quell’uomo, ora era realmente di M…….
” Andiamo in albergo, credo che Susy arriverà più tardi, domani avremo una giornata intensa andremo da Don Josè e così vedrete l’allevamento”
. Si avviarono all’uscita , e mentre ciò accadeva erano guardati da due persone. che si scambiarono delle parole in lingua Vu
“ Lei, non puo essere che lei, è Chihucotal, la signora dei serpenti la dea delle nascite……..la prossima settimana ci sarà la luna……”
Non sentirono quel dialogo, si diressero verso l’albergo, Susy sicuramente sarebbe arrivata più tardi aveva trovato delle vittime quasi fosse stata una vampira. Camminando lei sentiva il piacere che le scendeva tra le gambe, era piena ed eccitata , si strusciava a lui, quell’atto di esibizionismo davanti al suo ex l’aveva fatta godere come una pazza. Non l’aveva riconosciuta, si ricordava la frigidina con cui aveva convissuto, ma lei ormai era diventata un’altra ….
”Allunga la mano, senti come sono”
M…allungo la sua mano, non ci voleva tanto per raggiungere le sue ninfe, vista la gonna molto corta, senti il dito farsi strada e accarezzarla, lui lo estrasse lucido di piacere suo e di sperma se lo portò alla bocca guardandola , lo fece un’altra volta per infilarlo nella sua bocca , la voglia li stava prendendo….quando furono nella hall il personale notturno non potè fare a meno di vedere l’interno delle sue cosce lucido, il piacere suo e di lui le stava colando dalla figa ed era arrivato quasi alle ginocchia , si sentiva fradicia, e nello stesso tempo era contenta che la vedessero così come una cagna in calore che si era fatta coprire. Era eccitata, in ascensore si addossò alla parete e tirando su la gonna allargando le gambe gli disse
“Leccami porco, lavami” (gusti miei….)
Amava quell’atto, quasi di sottomissione, sapeva che poi il suo piacere nella bocca di lui se lo sarebbe succhiato, a tutti e due piaceva lo sporco dato dalla lussuria ….. Giunti in camera si buttarono sul letto , la bocca di lui sporca del suo seme e del suo piacere fu succhiata e titillata, si strofinò vestita. Se si può dire. Non si era tolta quel poco che aveva addosso, era una gatta, pantera, cagna in calore, rivoleva il suo cazzo ……Lo prese con uno spegni candela estenuante che fece letteralmente impazzire lui, era vestita, lui viveva solo delle sensazioni che gli dava, lentamente massaggiava il suo cazzo con la figa come le avevano insegnato nella casa di piacere di Hong Kong…….Ricordava quando la prima volta il cinese le mise in figa un dito e poi le disse di stringere…..le frustate che aveva preso perché non ci riusciva, i suoi urli di disperazione ma poi lentamente i suoi muscoli iniziarono a muoversi e …..prima un dito, poi due………poi la mano a cuneo riusciva a stringerla con la sua figa, ci riusciva, e poi….poi fu la volta dei cazzi, cazzi estranei di persone che non conosceva ma che sapeva massaggiare con i suoi muscoli del ventre fino a farli godere senza toccarli, aveva queste visioni mentre sentiva il cazzo di lui e lo letteralmente segava con il suo ventre, vedeva la sua barba segnata dall’autunno del suo tempo lucida del loro piacere tanto si era strofinata le ninfe gocciolanti su di lui, venne….….vennero, un bacio furioso dato al colmo dell’orgasmo e il sonno li prese avvinghiati lui dentro di lei cosi nella penombra data dalla camera da una luce che veniva dal bagno……… L’indomani, si ritrovarono tutti e tre nella sala della colazione, il buffet, la colazione all’inglese bacon, uova, dolci, quasi un pranzo…succo di pompelmo che puliva tutto, per lei quel tipo di colazione era sempre un qualche cosa di strano abituata all’espresso all’italiana ma un po’ alla volta il suo palato si stava abituando, aveva indossato per l’occasione un vestito corto, con sopra in giubbotto di pelle e un paio di camperos, nell’insieme stava benissimo, la scollatura del vestito metteva in risalto i suoi seni da femmina calda, aveva indossato un reggipetto di pizzo e l’orlo di pizzo nero si intravvedeva dalla scollatura. Susy invece scese con un completo da amazzone, stivali da cavallerizza con i classici calzoni ,una camicia aperta, non portava la parte alta dell’intimo e i suoi seni si muovevano al solo sospiro erano due donne perfette fatte per dare la felicità e ciò che si erano messe era una festa per gli occhi , difatti diversi camerieri si prodigarono al loro tavolo anche se la colazione era fatta sul modello Self Service. Le due si alzavano per andare a prendere le porzioni, e tutti così le potevano apprezzare….era bello guardarle..M… ne rimase affascinato, sapendo poi che le due sotto le coltri erano realmente due tigri capaci di annientare qualunque uomo. L’auto di don Jose arrivò puntuale, salirono sul grosso fuoristrada per dirigersi alla fattoria…il percorso non era lungo, ma vista la situazione endemica del paese dove bande di bandidos, esquadron de la muerte e regulares si davano battaglia avevano anche un’altra auto di scorta . Alcune ore di strada e finalmente giunsero…..si fece incontro a loro Don josè, il classico hidalgo spagnolo non eccessivamente alto, ma proporzionato, una folta capigliatura e un paio di baffetti da latino, viveva li da tanto, allevava cavalli che poi vendeva in America per le gare e poi aveva anche cavalli per le corride a cavallo, quei cavalli arabi, non alti ma scattanti adatti alle evoluzioni attorno al toro con su i picadores…la corrida a cavallo dove si vede la bravura del cavaliere, e della bestia che monta per i suoi volteggi attorno al toro. Don Josè viveva con due donne anzi, due donne si dividevano il suo letto Maria Dolores e Maria Assunta, due splendide portoricane con sangue di non so quante razze di una bellezza unica. Rivolgendosi a M……
” Vedo che anche tu viaggi con due Muheres, ti devo fare i miei complimenti,”
M….si mise a ridere e indicando Susy…
.”Lei è un’amica, vuole vedere i tuoi stalloni da riproduzione”
“No son problema ma prima andiamo a fare un giro, l’azienda e grande”
Indicando Lei. Si rivolse a Maria Assunta,
“Ha la tua stessa taglia vedi se puoi vestirla per andare a cavallo”
Lei fu invitata dalla donna a seguirla, andarono di sopra nelle camere, la casa era grande e c’era diversa servitù che occhieggio le sue gambe e il suo fondoschiena messo in risalto dal vestito leggero che portava, lo fasciava in maniera perfetta e lo metteva in risalto. La fece spogliare. E fu ammirata dalla sua figura, i ridottissimi slip, e il reggiseno che portava valorizzava il suo petto, tra i ricami si vedevano perfettamente gli anelli, che l’altra donna indicò,
“lo vuole lui?”
le chiese……,
“si ho anche inanellate le grandi labbra”
la donna sentendo quelle parole rimase colpita, sapeva dalle voci che M…..non era un santo anzi era uno che apprezzava , ma non avrebbe mai pensato di trovare la sua compagna inanellata, si inanellavano i tori e le vacche nel suo mondo…e pensandoci bene un tempo anche gli schiavi….capì il loro rapporto e le fece un sorriso strano, da una parte la invidiava , sapeva che con quegli anelli qualunque uomo si sarebbe eccitato. La donna così era ridotta a oggetto di piacere, la vacca che deve essere montata , provò un brivido. Lei invece si eccitò maggiormente, amava ad essere considerata il suo oggetto di piacere, era lei la sua cagna la sua donna, non c’erano altre era solo lei. A quel punto l’altra donna le sfiorò il corpo con la mano, sentì quelle dita sottili sulla sua pelle, ebbe un brivido, le due bocche si avvicinarono……ci fu un bacio leggero, , la labbra di Maria Assunta scesero lungo il suo collo, poi continuarono, le sfiorarono i seni chiusi tra i pizzi , la sua lingua giocò con i suoi capezzoli inanellati oltre quella stoffa leggera dalle trasparenze uniche, lei tremava, continuò inesorabile per fermarsi sul suo ventre, sentì quelle labbra che succhiavano i suoi slip, e poi le mani che li spostavano…..ora la lingua giocava con i suoi anelli provocandole scosse elettriche ……..lei quasi svenne, l’altra donna la guardava con un sorriso strano e lentamente si calmarono……Le diede i vestiti, indossò un paio di pantaloni di pelle in stile messicano, erano larghi e a vita bassa, le stavano a pennello, le diede anche una camicia da Senorita, con un formidabile pizzo che le metteva in risalto il petto esaltato da un piccolo bolerino, nell’insieme era uno schianto, rimaneva come coprire il capo, non poteva accettare quel caschetto di capelli neri…le fece mettere un cappello corto da cavallerizza andalusa a tesa dura che sembrava fatto apposta per lei . Scese e si presentò, gli uomini rimasero a bocca aperta. Lei era la più bella di tutte, aveva una sessualità unica fatta per scatenare la lussuria dei maschi, non per niente era del segno della bilancia dove venere la fa da padrone, qualunque cosa si mettesse le calzava sempre alla perfezione e sapeva trovare gli accostamenti giusti. La vide anche Mama Dolores, una negra possente che faceva letteralmente da padrona di casa , battè le mani, e fece i suoi complimenti, si misero tutti a ridere, don Josè la volle presentare
“ Lei è la padrona e dirige la casa. Trattatemela bene è un membro della Santeria” , Rimasero tutti interdetti. Lei allora guardando la negra chiese se poteva dirgli che cosa fossero.
“Me le ha date una messicana in albergo dicendomi che erano porta fortuna”
Mama Dolores divenne seria, vide le due piume di gallina con l’ossicino.
“ E’ un Gherè mortale per chi ti fa del male, tu sei protetta chi ti rapirà morirà, nessuno ti può toccare.”
M…..ridendo
“ non la posso toccare neanche io?”
“ Si tu puoi, tu la ami anche se non lo dici e la ami tanto, sei disposto a rischiare la vita per lei “ Rimasero tutti in silenzio, Mama Doleres era un’appassionata lettrice di tarocchi ( come chi scrive ) e le erano usciti in prima battuta . le stelle , gli amanti e l’imperatrice, la combinazione diceva dalla bellezza nasce l’amore e la scelta e lei diventa la donna della vita ( chi sa leggere i tarocchi sa che questa combinazione è esatta ), poi le erano uscite altre tre carte. Il diavolo capovolto, la morte e il mondo…….Mama Dolores lo sapeva il diavolo capovolto era la confusione il caos il male , la morte diritta era la pulizia e il modo, il carma che si compie circondato dall’acqua, fuoco terra e aria ( anche questa combinazione è esatta) mentre succedeva tutto questo, arrivarono gli aiutanti di Don Josè con i cavalli…il giro della tenuta si iniziava……CONTINUA

Partirono, iniziarono il giro, nella tenuta che si estendeva a perdita d’occhio. Don Josè, M…..Lei, Susy e Maria Dolores, poi c’era il capo mandriano e altri quattro vacheros, una comitiva niente male. Maria Assunta era rimasta a casa e li avrebbe raggiunti quando si sarebbero fermati dove c’era la piccola arena di allenamento per i cavalli destinati alle corride. La giornata era splendida nell’estate della “meseta”, ci sarebbe stato ancora qualche giorno di tregua , poi sarebbero stati lambiti dalla coda di un tifone, ma in quella zona i danni venivano ad essere limitati perché si andava a scaricare sulla costa del caribe all’altezza di Puerto Bario. Il giro non fu eccessivamente lungo, durante il tragitto Maria Dolores non aveva occhi che per Susy, guardava quella donna vestita da cavallerizza nel suo incedere, i pantaloni stretti fasciavano i suoi fianchi nella curva che sta sulla sella, e poi quella camicetta scollata che lasciava vedere l’attaccatura dei suoi seni, i seni che M, conosceva e che conosceva anche lei , quante volte si era perso nei giochi tra loro prima di conoscere Testolina Bionda, ma erano rimasti amici…..M. Dolores poi sapeva dei gusti di Susy, Susy la folle, e le due donne erano accomunate da questo piacere…….Maschio o femmina per lei era del tutto indifferente e poi amava svisceratamente farsi sfondare da grossi calibri, quel piacere nell’essere aperta e il dolore che ne conseguiva dominata da quella carne palpitante che entrava nel suo corpo…….Si fermarono all’arena, per vedere l’addestramento per una corrida a cavallo. Le evoluzioni dei picadores attorno al toro con le banderillas, le evoluzioni dei cavalli a pochi centimetri dalle corna della bestia pronte ad aprire ferite mortali, il sangue, gli incitamenti riscaldavano gli animi, il mito della corrida, l’uomo contro il toro e ne erano tutti affascinati. Mentre succedeva ciò Susi e Dolores si staccarono dal gruppo e uscirono andando verso le stalle…lei se ne accorse e lo disse a M….disse anche un’altra cosa,
“Il sangue mi sta eccitando, i corpi lucidi degli animali i loro muscoli, la lotta tra l’uomo e la bestia mi fanno accavallare le gambe, mi sta prendendo la voglia, mi sento fradicia non so che cosa mi stia succedendo,…… dove possiamo…..”
“Aspetta, tra un po’ vedrai follie e il tuo piacere sarà accontentato……..”
Don Josè, “ Tra non molto le seguiremo e vedrete……… “
Le due donne entrarono nelle stalle, i box per i puledri, la paglia, l’odore degli animali. I loro occhi luccicavano, Susy non stava più nella pelle, la sua mano corse tra i seni e iniziò a stuzzicarli …oltre i box, in un piccolo recinto, un magnifico stallone berbero di un nero lucente. Accanto a quell’animale c’era un uomo a torso nudo, non si accorse che le due donne erano entrate e continuava il suo lavoro; l’amante segreto di Maria Dolores era un ritardato. Susy se ne accorse subito, era basso e tarchiato, una capigliatura sporca e scomposta, ma i muscoli delle sue spalle erano guizzanti. Era sudato ed il suo odore sapeva di selvatico ……… Le due donne si avvicinarono a quell’uomo e, attratte da quel corpo, iniziarono ad accarezzarlo. Le loro mani corsero su quei muscoli dai riflessi scuri, sentivano quella pelle liscia e sudata sotto i loro polpastrelli. Susy si strofinò sopra il suo petto, aveva la camicia ormai aperta; chiuse gli occhi in estasi. L’uomo come in trance sentiva due femmine in calore e fremeva, sembrava capisse e le volesse…..fu questione di attimi e nello stesso tempo una lentezza esasperante Maria Dolores iniziò a spogliarsi. Era impicciata dai pantaloni ma non si perse d’animo, aprì il suo bolero e i suoi seni svettarono fuori da tanto erano compressi. Sotto non portava niente, nessuno se n’era accorto visto che la corta giacca li strangolava e non permetteva loro nessun movimento. Poi fu la volta dei pantaloni, li abbassò di scatto sfilandosi i camperos. Fu nuda in quel recinto, si leggeva sul suo volto la voglia perversa che aveva. Susy dal canto suo si trovava impicciata e si era tolta la parte alta ma per i pantaloni e gli stivali da cavallerizza doveva essere aiutata…e così fu; l’altra femmina si inginocchiò davanti a lei completamente nuda e l’aiutò a sfilarli…un quadro maso perfetto: due donne che si spogliano, si spogliano perché poco distante le aspetta un uomo, rozzo, tarchiato dalla muscolatura taurina ma da attributi da asino. Le sacerdotesse di priapo si stavano eccitando, si stavano preparando per annullarsi sulla sua colonna di carne, non il piacere per lui, ma esclusivamente il loro piacere nel farsi aprire e annullare nella lussuria. Lui era solo il mezzo e niente altro, il piacere era tutto loro, adoravano quella carne dalle vene bluastre in altorilievo la volevano……e le parole di Susy non furono da meno…” leccali prima”….e lo fece con una porcaggine unica, prima uno stivale poi l’altro poi fu la volta dei pantaloni da cavallerizza…ecco, due donne nude attorno a un uomo trattato come un animale da riproduzione, un vibratore vivente Due donne in calore pronte a farsi dare piacere, a darlo, a farsi sfondare nel vero senso della parola da quell’essere. Mentre ciò accadeva erano giunti anche gli altri e guardavano in silenzio la scena, si stava preparando un orgia con quell’uomo. Lei inizio a strusciarsi su M….,la corrida , il sangue e quella scena l’avevano ormai eccitata e la sua voglia era uscita , Maria Assunta faceva lo stesso con don Josè, due coppie, e dall’altra parte due donne e un uomo trattato da puro oggetto…….le mani delle due donne furono su di lui, ormai puntavano al suo ventre, corsero verso il cazzo che uscì in tutta la sua lunghezza di quasi sproporzionato rispetto a quel corpo tarchiato, un sorriso strano, le loro mani lo stavano segando lentamente; lui era sempre più eccitato, poi fu la volta delle bocche su quel nerbo possente, in ginocchio, una da una parte e l’altra dall’altra, due schiave davanti al simulacro del piacere, era un simulacro vivo, volevano quel piacere; a loro ormai non interessava altro, erano ingoiate. L’uomo si mosse leggermente, non ce la faceva con quelle due bocche che lo succhiavano in continuazione e lo leccavano, puzzo di sudore e altro ma a loro non interessava minimamente, ora ne volevano essere possedute, poi Maria Dolores, andò a prendere una panca che si trovava li vicino e si distese sopra….gli occhi luccicanti per la voglia dell’uomo si muovevano e erano calamitati dall’incrocio delle gambe di lei. Pensava esclusivamente all’accoppiamento, c’era solo la voglia e niente altro, voglia di possesso di aprire quella figa palpitante, sul suo corpo si increspavano riflessi scuri dati dai guizzi dei suoi muscoli in movimento ….Maria Dolores si distese sulla panca gridando a Susy
“ guarda come devi fare, se no lui non capisce; ora io poi tu”
Il cazzo di lui era teso tra le sue gambe, era possente; lentamente si avvicinò, si vedeva che lo aveva già fatto e sapeva della fragilità della donna sotto di lui….la donna prese il suo cazzo in mano e lentamente lo portò verso il suo ventre………era una scena da baccanale …la donna e la bestia, la donna con un uomo dalle sembianze animalesche; il Minotauro, il mito di Leda, ricordi ancestrali da sacerdotesse uscivano in tutta la loro lussuria. Forzò l’entrata, allargò le gambe a dismisura, lui iniziò ad avanzare, ormai era dentro di lei………si stava impalando si apriva per il suo piacere e il piacere di quel maschio sproporzionatamente dotato……..Susy in ginocchio al suo fianco guardava affascinata, aveva la sua faccia a pochi centimetri dal ventre della donna che ormai era teso allo spasimo, l’uomo teneva la bocca aperta e un filo di saliva gli colava tra le labbra, avanzò ancora…….poi un grido misto a piacere, il trionfo del possesso…..eruttò un mare di sborra che riempi la femmina, un odore acre, sperma che andò a colpire Susy, il suo ventre, l’altra donna sulla pancia,….corsero le mani per raccoglierlo e portarlo alla bocca, erano ingoiate. Traballante Maria Dolores si alzò, sporca, sudata, tremante, indicò la panca a Susy, e bofonchiando non riusciva neanche a parlare per l’orgasmo che aveva avuto…….
” Hai visto come si fa ? Ora tocca a te potrai essere aperta di brutto e sfondata. Lo hai mai fatto?” “ No mai, mi piacciono i cazzi grossi ma di queste dimensioni non ne ho mai provati” fu la risposta di Susy….” Mi devo impalare voglio provare” così fece. Si distese sulla panca che aveva ancora le macchie di sudore della donna precedente, ormai odore di sesso e di sperma aleggiava nell’aria …le persone che le guardavano ne erano affascinate: due donne con un uomo ridotto ad oggetto fatto solo per dare loro piacere, due donne alla ricerca del cazzo più grosso, due donne pronte a farsi aprire esclusivamente per il piacere di avere un membro che le devasti, ma non demordevano. I’uomo nuovamente in forze si distese sul corpo di Susy, l’altra femmina gli teneva il cazzo e lo puntò verso la sua figa. Susy si allargò, si aprì, piantò le dita nel suo ventre per allargarsi di più. Sentì il cazzo di lui poggiarsi sul suo buco e poi iniziare a dilatarlo …non era larga come l’altra donna ma non demordeva, si agitò, si divincolò un grido rauco le uscì lentamente dalla bocca, un grido che si trasformò in un urlo …..
” Dentro aprimi”
Gridato con tutto il fiato che aveva in corpo…lui spinse più a fondo, un altro guizzo, avanzò di nuovo e la prese, ora era dentro, la donna fu presa da un fremito, si pisciò addosso poi ancora sborra……..e fu lavata di sperma , lo sperma uscì dalla sua figa si spruzzò sul suo corpo la sporcò dappertutto, l’orgasmo la raggiunse ne fu travolta ….svenne …….Rimase distesa sulla panca, le gambe e le braccia a penzoloni..l’unico segno di vita il suo respiro affannoso….aveva raggiunto il suo scopo, farsi possedere da un cazzo di proporzioni gigantesche per il solo piacere di essere aperta, quasi divisa in due ……..la figa ancora semi aperta da cui gocciolava fuori il piacere di quell’uomo che non aveva nulla di umano. Vedendo questa scena ne furono tutti affascinati e la loro voglia andò alle stelle. Lei si buttò su M….iniziando a baciarlo e a spogliarlo, lo voleva nudo, voleva il suo cazzo voleva essere posseduta, riempita ….era eccitata, i suoi occhi erano lucidi….
”Porco dai spogliati, aiutami, la tua cagna vuole il tuo cazzo non ce la fa più”
Fu nuda, fu nudo anche lui, allungando la mano si accorse che era fradicia, e il suo cazzo era in erezione….la prese subito…… fu dentro di lei, era un lago, la scena che aveva visto l’aveva eccitata all’inverosimile e ne era eccitato anche lui. La guardava e tra lui nei suoi pensieri: ……..” il suo corpo…….. amava quel corpo, l’avevo posseduta dappertutto, l’avevo fatta possedere durante l’addestramento in quella villa di Hong Kong l’aveva costretta in una gabbia a dare spettacolo come un animale e a farsi allargare i buchi fino quasi ad essere squartata. Ora era lì accanto a lui, vogliosa dopo aver mostrato gli anelli che portava alle grandi labbra al suo ex…era sua ….e lui era suo …senza quella donna non sarebbe riuscito a vivere ormai le era entrata dentro, o dentro di lui la sua lussuria e dentro di lei invece c’era la lussuria di lui……forse fatti l’uno per l’altra questi erano i pensieri di M….mentre faceva all’amore con lei, nella paglia, lì per terra davanti a due donne nude coperte di sperma che ora si stavano leccando con fervore come per pulirsi. Don Josè era in disparte, l’altra donna era seduta su di lui e si stava impalando con rabbia…..Si sarebbe ricordato per tempo quella scena che aveva visto, non riusciva ancora a raccapezzarsi…in quel breve lasso di tempo due donne erano state possedute ….ed ora erano lì sporche e ancora infoiate….Alla sua destra un’altra coppia scopava con rabbia quasi fosse l’ultima volta che potessero farlo, la donna aveva chiuso le sue gambe attorno ai fianchi di M…..e le sue unghie erano letteralmente piantate nella schiena dell’uomo, vedeva i segni e un rivolo di sangue. I fianchi di lui si muovevano e sembrava che volesse trafiggerla ancora e ancora, non darle tregua. Lei si divincolava per aderire ancora di più, per farsi aprire, per letteralmente impalarsi anche lei su un cazzo. Amava nella sua mente perversa ormai camminare a gambe larghe da quanti cazzi aveva preso nel suo ventre, di come era stata aperta….. dai dolori che provava quando le dilatazioni erano portate all’estremo.Nella gabbia aveva sfiorato la pazzia provando dildi grossi come braccia, voleva farsi aprire il culo, voleva essere sfondata anche lì……..lui sotto voce, mentre si muoveva sopra di lei con lentezza……” porterai un fallo artificiale nel castello…sarai nuda……ti dovrai abituare e poi vedremo di farti aprire esclusivamente il culo…….” A queste parole lei ebbe un orgasmo fortissimo che trasmise anche a lui; gridarono con rabbia e il piacere li travolse……. Lentamente la calma ritornò sul gruppo. Due uomini e quattro donne, esausti per quello che avevano fatto, ebbri di piacere e goduria, lentamente si riebbero. Iniziarono a vestirsi lentamente, puzzavano di sudore, di stalla, di selvatico erano sporchi ma nello stesso tempo ancora eccitati. In mezzo al recinto ancora la panca quasi a segnale di quello che era successo. Susy la misero in piedi e lentamente la fecero camminare, era come disarticolata Maria Dolores la accarezzò e la baciò con tenerezza…..
”Ora sai che cosa vuol dire farsi dare il piacere e prenderselo……” Susy abbassò gli occhi e tenendosi il ventre
“ piacere puro….posso dire di essere stata piena.”
La rivestirono con calma e poi fecero venire una macchina a prenderle le due donne. Non riuscivano a cavalcare . Lei era semi nuda ancora, non volle rimettersi i pantaloni….si presentarono così alla fattoria accolti da Mama Dolores con lazzi e brontolii, era tutto pronto e loro erano in ritardo…le rispettive muheres andassero a cambiarsi che la cena ormai si stava freddando…una bella tavolata con al centro un monumentale arrosto di tacchino …….un piatto unico con tutta una serie di contorni…La negra li guardava quasi fossero stati tutti suoi figli, era nata in quella casa ed era rimasta quando Don Josè l’aveva comperata e fatto fruttare la fattoria; era felice…..Chiamò lei, le disse di seguirla, prese paura ma Don Josè le disse di non preoccuparsi….….M…chiese dove andassero.
” Un rito di donne, lei è un membro della Santeria e sa il fatto suo, quelle piume nere del Gherè l’anno colpita moltissimo e dice che tra una settimana ci sarà la luna piena , ma devo vedere, credo invece tra dieci giorni e secondo lei la tua donna è in pericolo”.
M…ebbe un brivido e un atto di stizza…ricordò il dialogo sentito in aereo……….Non aveva paura per sé. Con Maria Dolores è come se avesse una guardia del corpo e nessuno oserà toccarla . Lei fa parte della Santeria ed è un pezzo grosso, sembra ci tenga alla tua muhere e vuol farle una magia, lasciala andare, tutt’al più ti ritornerà più calda, vedrai . Lei si alzò dal tavolo e seguì la negra. Fuori le aspettava un auto; sarebbero andati fino ad un villaggio lì vicino, Cielo, stelle, il tragitto fu su una strada sterrata. I fari nel loro percorrere illuminarono un cane, la macchina rallentò e gli si mise dietro . perché non lo supera? No, non può, rispose Mama Dolores, quel cane è Babalu Ayè ( chi conosce la Santeria sa che è così) ci fa da scorta e protegge, è un buon segno…..arrivarono davanti a una grande stalla da cui veniva un suono di tamburi e un salmodiare….CONTINUA

Scesero così dall’auto, Lei aveva paura, ma la negra gli strinse la mano per rincuorarla, non preoccuparti gli spiriti ti aiutano, Ochun, la dea della bellezza è con te, presto sarà sabato e sabato è il suo giorno . Entrarono, il suono divenne ossessivo, nella penombra delle persone ballavano , anzi roteavano. Fu colpita da un odore di incenso o altro che le diede alla testa e provò un senso di vertigine …. portata in una stanza fu fatta spogliare… nuda……, la negra la soppesò, le prese in mano i seni, tirò leggermente gli anelli provocandole brividi di piacere, i suoi sensi si stavano acuendo e la sua pelle stava diventando ricettiva a ogni tocco,
“Sei una donna fatta per il piacere la dea Ochun è al tuo fianco non ti devi preoccupare di niente , ci ha portato qui un cane , il simbolo della sofferenza, chi è contro di te soffrirà, questa notte ci sarà anche Chango il dio del tuono, così la triade sarà completa” .
Le fu fatto indossare una tunica gialla, e fatta rientrare nella sala dove tutti ballavano, si trovò al centro, le persone la circondarono , furono tutti attorno a lei Mama Doloires la incensò. Il rito incominciava. Il senso di vertigine che aveva aumentò a dismisura, tutto iniziò a roteare attorno a lei e le sue gambe iniziarono a muoversi, girava la testa, la scuoteva, i suoi occhi erano fissi, stava entrando in un’altra dimensione. Il suo corpo stava sudando abbondantemente , il vestito le si stava appiccicando addosso, tremava….i suoni erano ossessionanti rimbombavano nella sua testa , il vestito fradicio non nascondeva più niente, era come se fosse nuda. Non ce la faceva più, senti che le sue gambe stavano cedendo, continuando a scuotere la tasta a, a roteare il busto ben presto si trovò in ginocchio, tutto girava attorno a lei e le facce dei presenti si ingigantivano e assumevano forme strane quasi caricaturali, paura, curiosità, tutto si sommava nella sua testa…sentiva però che non erano contro di lei ma quasi l’accompagnavano…….. Mama Dolores avanzò tenendo un pollo in mano, la gallina era immobile, fu sopra di lei e con un colpo secco la sgozzo….…Scese il sangue sulla sua testa, si udì un tuono, il calore del sangue, gocciolio sulla sua tunica, il suo viso era ormai una maschera, boccheggiava, si portò le mani al ventre, si contorse come una baccante, ondate di nausea e anche felicità, non si raccapezzava….piacere dal suo ventre , svenne….…entrò come in un’altra dimensione….quasi un viaggio, l’ultima visione l’altare della Santeria, Mama Dolore che le sorrideva. Scivolando come a rallentatore appoggiò la sua testa sul grembo della negra….poi il buio……. E le visioni…… Corpi lucidi dai colori di ebano, sia di maschi che di femmine, tutti erano attorno a lei, la toccavano, l’accarezzavano, sentiva quelle mani scorrerle sul corpo, carne lucida che scivolava sulla sua pelle , ma non c’era paura, bocche di uomo dai denti candidi che le scorrevano sul corpo lasciando scie di saliva, densa e lattiginosa, gusto del piacere che partiva dal suo ventre che la faceva contorcere….cazzi che la violavano che entravano in lei quasi accarezzandola per poi esplodere in fantasmagorici colori di piacere….il rosso cupo della passione che si confondeva con il nirvana dei suoi sensi, le sue mani li sfioravano e li sentiva per poi scomparire in lei e dare il posto ad altri, non era più lei, ma si vide come il puma della foresta dalla pelle lucida e flessuosa, dalla bocca famelica fatta per sbranare e assorbire, uomini ai suoi piedi che si accoppiavano con donne e lei quasi su un altare per poi confondersi a loro….acqua placida in cui immergersi che da calore e frescura che fa confondere i sensi …..l’urlo del piacere che la travolge e il godimento del suo ventre che si contrae attorno a falli enormi, che li assorbe quasi come un ameba, tutto attorno a lei che converge dentro di lei…….Il suo risveglio fu sotto una doccia, l’acqua correva sul suo corpo portandosi via il sudore, il sangue di pollo di cui era stata completamente lavata il suo piacere che le aveva impiastricciato le gambe. Era stanchissima, l’incenso che aveva respirato le aveva dato un senso di vertigine , spossatezza e nello stesso tempo tutti i sensi del suo corpo si erano acuiti, ascoltavano e ingigantivano tutte le sensazioni che le giungevano dall’esterno. Si rivolse a Mama Dolores che la aiutava
“ Voglio lui, lo devi legare a me per tutta la vita , non potrei vivere senza di lui . Amo tutto di lui anche le torture e ciò che mi costringe a fare e subire “
“ Non preoccuparti quell’uomo non ti lascerà mai , la dea Ochun che è intervenuta questa notte ti aiuterà sempre, lei ti protegge e questa notte i suoi dubbi sono svaniti; questa notte quando rientrerai lui ti amerà , bevi questo e vedrai……..”
Con un sorriso trangugiò una bevanda amara , senti un languore pervaderla e un senso di leggerezza che partiva dal suo basso ventre. La voglia si irradiava nel suo corpo. In quella stanza era nuda, indossò solo la camicia come quella sera nel castello rientrando dalle scuderie dove aveva fatto all’amore davanti allo stallone. Sali in auto così con Mama Dolores per rientrare alla fattoria, stava gocciolando, le sue ninfe erano fradice, il piacere traboccava . Ormai albeggiava, il rito era durato tutta la notte e le ore erano fuggite, quando arrivarono diede un bacio sulla guancia alla negra e corse in casa. Fece gli scalini quattro a quattro , volava verso quella stanza . Maria Dolores la vide passare come un lampo ….fu davanti alla porta, si senti come quella volta al Cellini quando diede alla sua vita una svolta definitiva…. Fu dentro e con slancio si buttò sul letto. Lui era sveglio quasi l’aspettasse, si calò su di lui prendendogli il cazzo con ancora addosso la camicia che era il suo unico vestito, si piegò leggermente , il suo petto era afrodisiaco con gli anelli che portava , si strofino il suo uccello sulle grandi labbra gridando mio, sei solo mio, dammelo ho voglia, voglia, non ce la faccio più, ti amo mio padrone , mio uomo, ti amo e si mise a piangere . Il suo cazzo diventò duro e entrò in lei senza fatica , si distese su di lui baciandolo appassionatamente, lui sentiva le sue lacrime sul suo viso . Poi via via il piacere , piacere suo, piacere di lui senti l’orgasmo che stava arrivando . Esplose, il suo ventre si contrasse attorno al suo membro, lo senti gonfiarsi, senti le sue vene inturgidirsi e poi il suo nettare caldo. Stando distesa su di lui si sfilò la camicia per aderire maggiormente al suo corpo, era letteralmente acquattata su di lui come fosse su un feticcio. Muoveva i fianchi con malizia, per aderire di più e per strofinarsi le ninfe,
“ Sentivo gli anelli sul mio petto e sul mio ventre. Era una schiava che si dava al piacere e lo sapeva elargire ….lo cercava, lo apprezzava, lentamente , poi velocemente faceva quasi uscire il mio cazzo da lei per poi prenderselo, impalarsi fino a schiacciarmi le palle con rabbia, tanto aderiva . Lo specchio in fondo alla camera faceva risaltare le nostre figure, due corpi che si amavano. I primi raggi del sole lo illuminavano e il riflesso era perfetto come se altre due persone si amassero vicino a noi e la cosa era eccitantissima, le sue forme, il suo culo, le appoggiai le mani sopra e con lentezza le separai le natiche, vidi la rosetta scura palpitante nel riflesso dello specchio. Ci girammo, lei fu sotto di me senti le sue gambe che si chiudevano sui miei fianchi e la sua voce resa roca dal grido che aveva dato quando l’orgasmo l’aveva raggiunta un attimo prima….”
” Impalami fammelo uscire dalla bocca, riempimi, svuotati,la tua cagna è qua per te “
Delirio di sensi, piacere che cola denso e oleoso in cui scomparire .
” Mi assorbi, sentii il mio corpo che si liquefaceva in lei” Poi ancora le sue parole, “Amami, si l’amavo amavo quella donna, stava diventando tutto per me “
Si sfilò, fu al mio fianco come un cucchiaio si fece piccola, il suo culo mi massaggiava con lenti movimenti, aveva fatto aderire tra le sue natiche esattamente in mezzo il mio cazzo e se lo strofinava……..le mie mani gli toccavano i seni, le stuzzicavo i capezzoli, erano ormai eretti di nuovo, tirai leggermente gli anelli, la feci mugolare . Lei ansimava con la bocca le baciai l’orecchio, le leccai il collo provocandogli brividi afrodisiaci……. .Era ricettiva, quello che aveva preso aveva acuito i suoi sensi non una ma cento volte, le sensazioni si moltiplicavano in lei, tremava, si stava sciogliendo in un mare di lussuria . Si senti di nuovo come prigioniera, lui stava giocando con il suo corpo. Un gioco fatto per farla godere, non una volta ma farla immergere in un mare liquido oleoso . Aderiva a lui, voleva far parte di lui. Il suo membro era di nuovo duro e di li a poco avrebbe eruttato un lattice bianco . Si piegò leggermente, fece in modo di portare il suo cazzo sulla rosetta scura ormai lubrificata dai succhi che le colavano dalla vagina. Lui si mosse leggermente, sentì una fitta , le pareti del suo sfintere iniziarono a cedere sotto la spinta di quella carne palpitante . Pensò a Susy mentre si faceva prendere dal cavallo, pensava a lui nella stessa condizione, vide il cazzo del cavallo, vide il cazzo di lui….riempita…… Il cazzo si faceva strada nelle sue viscere , le forzava, le allargava , le apriva…allungò la mano per sentirlo ancora, pochi centimetri , non ce la faceva, ,Gli accarezzò le palle le sue mani faticando corsero sulle sue natiche nel tentativo di allargarle e fargli posto. Miagolò di dolore, ormai erano tese. Era già stata sodomizzata diverse volte da lui, nella casa di madame Fong quando era stata addestrata, da vibratori grossi come pali, ma prendere il cazzo di lui era una cosa diversa . Con gli altri era una cosa meccanica , la aprivano la violentavano incuranti delle sue grida era solo un buco per quelle persone ed era forzata . Qui lei voleva essere il suo buco, il suo svuotatoio, si dava a lui era un atto di sottomissione che la faceva sentire cagna. Lo voleva, voleva essere violentata dal suo cazzo . Presa da lui. Essere portata all’estremo delle sensazioni per lui . fu dentro , iniziò lentamente ad entrare e uscire dal suo budello , lei chiuse gli occhi e lo strinse , il suo buco sembrava una bocca lo tratteneva per assaporarlo, le sue vene si stavano inturgidendo di nuovo, il piacere stava per esplodere dentro di lei .Lo Assaporava e finalmente vennero assieme con un grido le immagini si confusero, le sensazioni si ingigantirono , ora erano solo loro due, due corpi l’uno dentro l’altro nel più antico gioco del mondo…amore? Lussuria? Due persone che si amavano niente altro… i loro corpi si chetarono , il suo cazzo lentamente uscì dal suo intestino lasciando una scia di sperma, lei si giro, si appoggiò alla sua spalla …voleva stare vicino a lui non voleva essere lasciata sentiva che apparteneva a quell’uomo e lui apparteneva a lei, dei, magie non sarebbero riusciti a dividerli , il sonno lentamente li circondò e li copri con il suo manto scuro, i sogni iniziarono a correre nella sua mente vide una statua nella foresta, le sembrava di volare….. un serpente piumato dalle fattezze di donna, una scalinata….groviglio di serpi, un coltello di ossidiana, le piume del kezal . Si risvegliò madida di sudore, che cosa le stava succedendo? Lui dormiva accanto a lei , le accarezzò la schiena ….
” Vatti a fare una doccia e vediamo di scendere a fare colazione dobbiamo ripartire e bisogna recuperare Susy, non ho la più pallida idea di dove si sia cacciata. Ma penso di sapere dove possa essere”.
Susy si era persa con i mandriani, alcol e uomini il suo sogno, da buona artista non aveva limiti quando impazziva o aveva voglia, pazzia e genialità, ma era lei; finalmente fu recuperata furono tutti a tavola . La colazione, Don Josè fece nuovamente gli onori di casa e Mama Dolores se la guardava e prendendola per mano …lui ti ama, prima ne hai avuto la conferma, non aver paura quell’uomo non ti lascerà mai, la Santeria ti aiuterà sempre e nel pericolo i nostri dei ti daranno una mano . Lei la guardava esterrefatta, non riusciva a capire, poi quel sogno, il serpente piumato nel tempio all’interno della foresta …tra qualche giorno sarebbe andata sul lago Tikal con lui, sarebbero stati soli per una settimana, solo loro due senza che nessuna persona li potesse dividere. Questo ora lei pensava…… Ci furono i saluti, il piccolo corteo di macchine lasciò la fattoria. Prima di andar via Don Jose disse a lui di non lasciarla mai sola, Falla girare sempre con una guardia del corpo, e non andare al lago, lascia il Guatemala e portatela a San Mighel sulla Martinica o nel mediterraneo a goderti il caldo di qualche isoletta greca ma lascia il Centro America con la sua caretera non fa per lei questa terra. Assomiglia troppo alla dea Chiucotal e qualche folle la vorrebbe sacrificare………si lasciarono così….. CONTINUA

Partirono le due auto, dopo un pezzo tortuoso imboccarono la caretera centroamericana, la strada che attraversava tutto il Guatemala, per continuare poi in sud America, una strada trafficata, erano due auto una di scorta e l’altra con loro tre e l’autista. Arrivarono così a Città del Guatemala al Camino Real, l’albergo che faceva loro da base’..Lungo il tragitto M’.fece una telefonata, parlò in thai e qualche parola di cinese cantonese, chiedeva una guardia del corpo per le due donne, lui si sarebbe dovuto fermare in albergo, loro volevano andare ad Antigua , la vecchia capitale alcuni chilometri da li . Si era rivolto ai proprietari della casa di massaggio, loro sapevano che era amico di madame Fong e a una persona così non si poteva rifiutare niente’e poi da loro era giunto un altro cinese a controllare l’andamento’.Il Portinaio, vecchia conoscenza di M’.e anche di lei: l’uomo di ghiaccio. Giunsero così all’albergo, e alla reception li stava aspettando un asiatico, come li vide fece in segno con la mano e si avvicinò a loro. Le due donne intanto andarono in camera, M’.si fermò con l’asiatico parlandosi fitto fitto. L’uomo riconobbe lei, la femmina dei filmati, la schiava bianca, quella donna che era vissuta in una gabbia per giorni masturbandosi davanti a un pubblico di maschi infoiati e vivendo letteralmente del loro sperma, una femmina fatta per il letto e per dare piacere, schiava dei suoi sensi che godeva nel vedere i maschi infoiati e ad umiliarsi davanti a loro chiedendo cazzi per bere il loro contenuto”Le piaceva essere sporca e ne godeva, una così non si trovava tutti i giorni” i suoi occhi lampeggiarono per un momento ma il suo viso rimase senza espressione. Guardavano tutti lei che saliva in camera, portava un paio di pantaloni corti che mettevano in risalto le sue gambe una camicia annodata in vita, i suoi seni si muovevano , si capiva da lontano che non portava intimo , in più i camperos le davano un aria da sbarazzina, la sua testa mora con i capelli tagliati corti le davano invece un aria da gatta . Susy era in Jeans e un maglione di cotone con un paio di scarpe basse. La coda di cavallo le stava bene , aveva gli occhi stanchi ma un sorriso da sorniona che era invitante ‘In camera si cambiarono velocemente, solo la parte alta, lei indossò una maglietta leggera che le metteva in risalto il petto, le si vedevano sotto i capezzoli turgidi e un occhio attento poteva capire che erano inanellati’.in ascensore lei chiese a Susy che cosa volesse dire farsi prendere da un megadotato come quell’uomo che avevano incontrato alla FinKa’.
‘Devastante e umiliante , ti rendi conto che mi sono fatta un un uomo con una bestia di cazzo lungo quasi un braccio, un potere immenso, sono riuscita a farlo godere, mi sono sentita anch’io una bestia’ è stata la ricerca estrema del piacere e del vizio, non so se ero più eccitata per quel cazzo che mi stava per sfondare o per il mio esibizionismo, lo facevo davanti a un pubblico, mi sentivo puttana”. mi piaceva, quando ritornerò a Wienna chiederò a un mio amico di portarmi in un bordello’puttana, si puttana per alcuni giorni, cazzi estranei che mi pagano e io sono solo un oggetto, devo provare’..la tua esperienza nella gabbia mi ha eccitato”. .’
Il cinese le aspettava e le caricò in macchina per fare l’ultimo giro, Susy sarebbe partita nel pomeriggio e lui e lei si sarebbero diretti sul lago Tikal. M’aveva qualche dubbio, le frasi dello spagnolo gli avevano dato una certa inquietudine era la prima volta che non sapeva decidersi, a quella donna ci teneva e non l’avrebbe voluta perdere per tutto l’oro del mondo. Era in camera. trasmise gli ultimi dati del lavoro che aveva fatto e prese la decisione, una isoletta della Grecia sarebbe stata l’ideale per loro, c’era una villa isolata a Simy dove avrebbero potuto passare una settimana di sesso e sole , solo loro due e nessun altro, se la sarebbe potuta godere e il suo corpo si sarebbe abbronzato in maniera perfetta. Si, il suo corpo quel corpo che aveva fatto urlare di piacere fino al parossismo e che aveva fatto impazzire i suoi occhi. Scese alla reception per fare la prenotazione su un volo per l’Europa , sarebbero partiti il giorno dopo, Tikal poteva aspettare e Don Josè tutto sommato aveva ragione, i fanatici è meglio lasciarli perdere. Nel frattempo l’auto con le due donne e l’autista si stava dirigendo verso Antigua, il cinese si era accorto. Un’auto li stava seguendo, non disse nulla, la teneva sotto controllo nello specchietto, telefonò alla casa di massaggi per chiedere aiuto. La famiglia Hann era potente e poi non potevano perdere la faccia davanti a un rappresentante di Madame Fong”
Fu un attimo e il susseguirsi di eventi , a un incrocio un grosso autocarro sbucò all’improvviso e speronò il muso dell’auto, fu una botta fortissima, perse il controllo e l’ultima cosa che vide era l’autista del camion, il titolare di un bar che conosceva poi i suoi occhi si annebbiarono e svenne, Dall’auto dietro loro scesero quattro uomini e aprirono le portiere, le due donne erano stralunate dall’urto, Susy cercò di fare resistenza ma una legnata in testa la fece andare nel mondo dei sogni e cadde riversa sull’asfalto’ presero lei, cercò di dibattersi ma un batuffolo di cotono imbevuto di etere le fece perdere conoscenza. La caricarono in spalla e la gettarono nel cassone della macchina dove velocemente le legarono gambe e braccia ‘fu uno sgommare, scomparvero tutti, rimaneva Susy ferita e il cinese che si stava lentamente riprendendo, lo avevano scambiato per morto. Giunse la notizia in albergo portata da un poliziotto, M’si sentì come una tigre in gabbia, da una parte la polizia che voleva notizie dall’altra sapeva che non poteva perdere tempo . Le carte di Mama Dolores si stavano avverando, l’incidente lo scontro era il diavolo, confusione caos nel senso spregevole . La luna piena sarebbe stata tra pochi giorni e loro avevano tempo solo per quei pochi giorni, chiamò Don Josè che si precipitò all’albergo, arrivarono anche i cinesi, uno dei loro era all’ospedale, era ora per loro una questione di principio. L’autista li aveva già avvertiti sapevano chi guidava il camion e in un paese dove imperversavano gli squadron della muerte, bandidos e regulares rapimento più rapimento meno nessuno ci avrebbe fatto caso. Nel frattempo l’auto con lei si era diretta verso la zona delle baracche dove non sarebbe entrata la polizia ne nessun altro, si fermò dinanzi una catapecchia e”’ presero lei dal baule, era intontita, terrorizzata, l’uomo la fece mettere in piedi e le tagliò i lacci che le bloccavano le gambe, le sue gambe lunghe e nel far questo la sua mano scivolò sulle sue cosce come per saggiarne la consistenza, lei ebbe un brivido di disgusto, la paura l’attanagliava”fu fatta salire , una stanza spoglia con le finestre chiuse, solo una lampadina accesa penzolava dal soffitto dando un’ idea di squallore’..un letto semi disfatto , dalle lenzuola sporche. La fecero spogliare, cercò di coprirsi, tremava’.. ma un ceffone le rintronò la testa. Cresceva la paura, la ammanettarono alla spalliera del letto, ora era li nuda e ‘..il primo uomo le fu sopra, per loro era quasi una dea, sapevano che la dovevano sacrificare”sentì il cazzo entrargli, senza preamboli, la stava prendendo come una cosa, cercò di gridare , ebbe una mano sulla bocca mentre l’uomo la stantuffava, non sentiva piacere quel cazzo non lo voleva , non lo sapeva neanche lei, aveva fatto letteralmente la puttana ma sempre per sua volontà, li era costretta, lo sentì gonfiarsi e poi eruttare il lattice bianco’..non fu che il primo, poi ci furono anche altri, la prendevano in continuazione, lei era come ipnotizzata. Le furono in figa, in bocca, dovette succhiare, con un coltello alla gola e succhiò con avidità non lo sapeva perché, se per paura o per dimostrare a quelle persone quanto fosse femmina calda, bevve la sborra, la lavarono letteralmente, aveva quel lattice vischioso tra i capelli, sul volto, sui seni e loro continuavano , poi la girarono e la presero da dietro, questa volta ben paghi le ammanettarono anche le gambe e le misero un cuscino sotto la pancia, era cosi, quasi in croce e approfittarono del suo culo’..fu presa e presa, le facevano male, la forzavano con le dita e con i cazzi,, piantati in lei fino alle palle per riempirla, non riusciva neanche più a gridare, così costretta, il suo masochismo stava aumentando, costretta, forzata, di li a poco forse l’avrebbero uccisa, non sapeva, non capiva che cosa le stesse succedendo, si stava bagnando anche lei, contro la sua volontà il suo corpo rispondeva a quegli stimoli violenti, sul lenzuolo tra le sue gambe si era ormai formata una pozza di piacere’.era esausta”e per finire quando gli uomini non ce la fecero più la forzarono con altro nel culo, gridò con tutta la forza che aveva in gola poi svenne”
L’autista del camion era seduto nel suo bar, avevano fatto tutto, la splendida donna era stata rapita, era contento; beveva una birra e pensava a quelle magnifiche gambe quando un ombra gli fece alzare gli occhi’..era il portinaio, fece per fuggire ma dietro a lui come un serpente era giunto M” non si mosse abbassò la testa, sentì la classica frase
‘donde sta? ”
‘No puede ablar’
‘Oh si tu parlerai e mi racconterai tutto’,
Così gli rispose il cinese, ‘mi dirai tutto ciò che voglio’ e dicendo ciò mise sul tavolo un piccolo generatore portatile. L’uomo capi, capi che era spacciato e non aveva via di scampo”..furono alcune ore di violenza portata all’estremo, non erano più uomini ma animali, a M’..era uscita tutta le freddezza dei suoi avi nordici e la ferocia del sangue slavo che gli scorreva nelle vene. Violenza allo stato puro, silenziosa, cattiva fatta per far male . Alla fine parlò, disse tutto, il nome del tempio dove sarebbe stata sacrificata, la località e io il giorno. Avevano ottenuto tutto, anche la vita dell’autista’l’altra carta dei tarocchi, la morte iniziava a falciare”. uscendo chiusero la porta del locale con il classico cartello: torno subito”. La loro auto lasciò la via e si diressero verso la fattoria’.qui iniziarono i preparativi. Macete, armi, alla fine erano in nove, come i nove templari fondatori dell’ordine; tre bianchi, M’.Don Josè il suo capo mandriano, due negri che li mandava Mama Dolorese quattro asiatici tra cui una nostra vecchia conoscenza, il portinaio, li avrebbero intercettati al tempio, loro erano in vantaggio, sapevano il giorno. Cosa le faranno chiese M”le rispose .Mama Dolores,
‘E’ una donna in mezzo a tanti uomini , il rito del serpente è un rito sulla fertilità e lei è molto bella , lo puoi capire da te’
La carta sul tavolo ora era la torre, la caduta, la distruzione, seguì la giustizia’soppeserai il tutto, poi verrà tagliato tutto con violenza , la carta della giustizia ha quel significato; i FongSoy in quel momento parlavano per mezzo delle carte e il Taipan ascoltava , ma si sarebbe fidato di più se fosse stato con i suoi Meo ( tribù guerriera del triangolo dell’oppio tra Thailandia e Laos). Ma era tutto quello che aveva’che cosa le avrebbero fatto? Non poteva permetterlo e non aveva nessuna voglia di perdere quella donna.
Si risvegliò nel baule della macchina, scossoni, dolori in tutto il corpo, un caldo soffocante e un senso di nausea indescrivibile, le veniva voglia di piangere, aveva perso la cognizione del tempo , curve e altri scossoni, si accorse che avevano preso una pista, le buche si sentivano”Sentì che si fermavano e qualcuno che armeggiava alla serratura del cofano ‘.Uno spiraglio di luce un po’ d’aria fresca, poi aprirono di scatto’.dal buio pesto una luce accecante, fece per alzarsi e solo in quel momento si accorse che era stata legata di nuovo mani e piedi , non si poteva muovere. La tirarono su brutalmente e fu buttata per terra , una terra rossa con granuli scuri, ex lava di vulcano’.era completamente nuda, coperta di piacere e altro piacere le aveva inzaccherato l’interno delle cosce, sentiva che puzzava, odore di sudore, paura, piscio e altro” sentì una mano che le palpava il seno, una risata crassa, udì il termine guapa..avrebbe voluto fuggire ‘..Tagliarono la fune che le bloccava le gambe e una mano la mise in piedi, barcollava, un nodo scorsoio le fu messo attorno al collo e un fortissimo strattone la fece quasi soffocare, fu fatta correre in cerchio, era un oggetto in mezzo a quattro uomini che si divertivano vedendola in quello stato. Urlò, cadde, le furono addosso, in particolare uno , le prese la faccia e la schiacciò sul cavallo dei suoi pantaloni, puzzava ebbe un senso di ribrezzo, non ce la faceva, le misero un dito in bocca come per forzarla, le tapparono il naso, aprì la bocca’un colpo di scudiscio , una striscia rossastra sulla sua schiena come un merletto fatto dal male , un dolore fortissimo, ebbe un cazzo in bocca, sputò, ingurgito, scosse la testa con rabbia, fu bloccata poi ancora cazzi , sperma, puzza non ce la faceva, vomitò anche l’anima, svenne gli uomini attorno ridevano era una bambola di pezza nelle loro mani. La svegliò una secchiata d’acqua gelida, li nel fango aveva un respiro affannoso, un uomo le pisciò addosso ‘Si sentiva sporca, non era come nella gabbia, li era andata di sua spontanea volontà, qui era costretta, forzata , non c’era piacere ma solo paura, esausta era li a terra nel fango fatto d’acque e di ”..la lasciarono stare per un momento, tre entrarono nella casa mentre il quarto si fermò a guardarla fumandosi una sigaretta”.. era semi svenuta in quella pozza schifosa’.poi un altro scossone e fu costretta a rimettersi in piedi, prima in ginocchio, respirava appena e lacrime dai suoi occhi si mischiavano alle tracce di piacere dei suoi aguzzini che aveva ancora sul volto. La costrinsero in una stamberga, attorno a loro la foresta, da dove si trovava credeva l’avessero messa in un porcile dalla puzza che c’era, avrebbe voluto lavarsi, togliersi tutto quello schifo che le avevano iniettato e spalmato addosso. Fuori dalla porta una guardia, gli altri erano nella casa li vicino. La luna stava sorgendo la falce sempre più grande, presto sarebbe stata piena’.Sola, nel buio completamente nuda, solo una striscia di luce che entrava tra le tavole rotte della capanna, era seduta per terra, sentì una presenza ‘aguzzando la vista di fronte e lai un ombra acquattata, era un cane, le si avvicinò mugolando e le poggiò la testa sulle gambe, pensò a lei quando poggiava la sua testa sulle gambe di M’.., la sua cagna, ma quel cane era un’altra cosa, il cane lo riconobbe era corso davanti a loro quando in auto erano andati al rito della Santeria, lei e Mama Dolores. Babalu Aye il dio era in quel momento li con lei. Ebbe un leggero sorriso e accarezzò il pelo folto dell’animale che ebbe un mugolio di contentezza’..
Una notte con la luna crescente, la foresta era tutto un sospiro con i suoi rumori, ma i nove anche in quel buio pesto stavano marciando di buona lena, tra un momento si sarebbero fermati, Don Josè guardava camminare M’.el gringo tiene los coiones, ha grinta e non molla, a quella donna ci tiene. Con questi ragionamenti il suo sangue spagnolo era li in quelle parole, nel momento della verità bisognava essere uomini, e M’lo stava dimostrando. Loro, gli spagnoli erano europei e bianchi fino al mento, ma dal mento in giù lui Don Josè era spagnolo di razza, il gusto del sacrificio e del sangue quello delle cinque della sera era un Maciupines, si fregò le mani tra non molto si sarebbero divertiti. Durante quella notte Susy era in ospedale con la testa bendata, la vennero a prendere e la portarono in aeroporto, l’aereo era un volo diretto per l’Europa, fu messa tra due sedili e le diedero del sonnifero, ormai lei con il centro America aveva chiuso e Wienna la stava aspettando, un paio di giorni di viaggio, pensò a lei’.era sicura che l’avrebbero salvata ed ebbe un sorriso prima di addormentarsi’.la devo ancora amare ci dobbiamo divertire al castello e poi mi deve vedere fare la puttana in un bordello, si addormento con questi pensieri’.
CONTINUA
Lei si era appisolata, il cane silenzioso iniziò a strofinare il suo naso umido sulla sua coscia, era tesa, aveva tutti i nervi a fior di pelle ma quel naso le dava come calma, ‘.. Arrivò così l’alba nella foresta del Peten. Il caldo umido si fece immediatamente sentire, con le prime luci tutto un canto
d’uccelli e i rumori tra i cespugli Quando aprì gli occhi si ricordò tutto quello che era successo e iniziò a piangere, era sicura che Susy fosse morta e lei ormai abbandonata al suo destino, non avrebbe più rivisto M” Guardando tra le tavole vide l’aia ancora deserta, la colpì un paio di maiali che pascolavano, le facevano schifo, con la loro pelle sporca e il loro grugnire’.Aveva una corda al collo , il laccio la stringeva e ne sentiva il bruciore sulla pelle , il collarino da gatta era stato tagliato. Non Portava i vestiti, si ricordò che la maglietta era stata completamente stracciata e i pantaloni lo erano anche, sentiva la bocca arsa e le labbra ormai secche, aveva sete, fame non sapeva neanche lei, aveva voglia di fuggire, di gridare, era disperata, puzzava di sudore, piscio e anche sperma che aveva dovuto ingurgitare . Vide attraversare quel cortile assolato una donna, portava una ciotola e si stava dirigendo verso la stamberga dove si trovava, armeggiò attorno alla porta e entrò era un india del posto, dai caratteri misto asiatici, poggiò per terra davanti a lei la ciotola indicandogliela, lei fece per prenderla ma si bloccò, il guinzaglio che portava al collo era corto, non arrivava. Con un sorriso sardonico le indicò le mani, le dovette mettere dietro alla schiena e le legò con del nastro adesivo. Ora era immobilizzata, allungò la ciotola e le disse ‘mangia” dovette lappare come un animale, si sporcò, immerse la testa in quella brodaglia, aveva fame, sete non ce la faceva, con le mani legate strettamente dietro alla schiena il suo petto esplodeva in avanti’la donna con rabbia le pizzicò i seni quasi con invidia, i suoi seni che si vedevano in tutto il loro splendore. Provò un senso di vergogna, così mostrata si sentiva peggio di una bestia, maltrattata, percossa, obbligata. La brodaglia conteneva qualche cosa di strano. La testa le iniziò a girare e ondate di nausea le attanagliarono lo stomaco era drogata, questo lo capiva le volevano togliere la personalità’Voleva M’..lo chiamava con la forza della sua mente con tutta la sua volontà, chiedeva aiuto’Si accasciò su quel pavimento sporco fatto di terra nuda. Sentì altre mani che armeggiavano sul suo corpo, la lama di un coltello tagliò le funi, era nuda, offerta, un uomo si mise a ridere ‘.delle mani corsero sul suo corpo, la forzarono, le forzarono il culo ‘era un oggetto. Le sue ninfe erano secche le facevano male, la paura le bloccava lo stomaco ‘ora l’effetto di quello che le avevano dato era più forte, oltre alle vertigini lampi di colori era ormai in trance, ebbe un fremito, il suo ventre continuava ad essere secco’fu tirata come un animale, nuda completamente fu al centro dell’aia. Li c’era un palo e li legarono la corda ‘.Era ormai una delle tante bestie della fattoria , il sole cocente la cucinava’un uomo con una canna dell’acqua la lavò, lo spruzzo era forte, fatto per farle male sentì un po’ di refrigerio e si trovò li seduta nel fango, nuda con gli anelli che si vedevano e che attiravano gli sguardi dei suoi carcerieri , capirono il suo ribrezzo verso i maiali e glie li avvicinarono, cercò di fuggire , li nel fango ma non ce la fece, il laccio le stringeva il collo e la corda era corta” la donna le mise una crema, sembrava ci tenessero al suo corpo quasi lo volessero intatto. Due uomini le si avvicinarono e la bloccarono’era terrorizzata, vide un rasoio, lo passarono sulla sua testa, la rasarono completamente , ora era proprio nuda le tolsero anche le sopracciglia, glabra, solo pelle sposta al sole . Era mostrata, soppesata da mani estranee, degradata , umiliata a questo puntavano era come se le prendessero le misure per fare poi cosa’.? Aveva il corpo completamente nudo e il cranio rasato, vestita solo degli anelli era li sotto il sole, sulla sua schiena i segni bluastri dei colpi di scudiscio che aveva preso quando aveva dovuto accontentare i suoi carcerieri con la bocca, non era più lei era solo una cosa. Nello stesso momento dalla foresta due lenti di canocchiale la stavano guardando. Dopo una marcia forzata erano giunti a portata e si preparavano’.’ Una cosa è viva e questo è già buon segno ‘ disse don Josè a M’. ‘ ma non sappiamo quanti sono, noi siamo solo nove, dobbiamo aspettare questa sera, sorgerà la luna piena e molto probabilmente arriverà altra gente per assistere al sacrificio se ci muoviamo adesso li avremo tutti addosso mentre se aspettiamo li avremo serviti su un piatto di argento’ e poi le carte di mama Dolores non sbagliano, la morte con la sua falce farà saltare diverse teste. ‘ Si aspettiamo li voglio tutti’ così rispose M’affilando il suo macete . Don Josè lo guardo sopra pensiero ‘ el gringo è proprio un gringo, ama il rischio dovrebbe fare il matador, ama il sangue e la vendetta’ Lei era sempre legata, vide arrivare altre due persone, li sentì confabulare e fu indicata. La donna la venne a prendere , tirando la corda la portò dentro la casa, qui oltre alle quattro persone che l’avevano rapita ne trovò altre due. La guardavano come un oggetto e con un misto di riverenza, l’uomo più anziano indicando gli anelli che portava al seno e alle ninfe dette l’ordine di toglierli , si avvicinarono a lei e senza tanti complimenti li tranciarono con le cesoie ‘l’ultimo ricordo di M”il suo padrone cadde per terra, ebbe un brivido di disperazione quegli anelli per lei avevano un significato, non poteva perderli. L’uomo da un astuccio ne prese altri cinque, pesanti in oro e giada. Li soppesò tra le mani e indicando la donna disse di metterglieli, la trascinarono sul tavolo e li la fissarono, gambe e braccia divaricate, poi la forzarono, le furono di nuovo tutti addosso e la violentarono brutalmente di nuovo cazzi e cazzi per la sua figa e per la sua bocca, fu lavata di sperma, ne aveva di nuovo in ogni dove, sembrava si volessero approfittare di lei per un ultima volta, ridotta ormai ad essere un fantoccio, la comparsa da sacrificare, non capiva ancora quello che le stava succedendo, la droga faceva effetto e neanche sentiva i cazzi che la forzavano era come se fosse in un nirvana le infilarono quei pesanti pendagli che le allungarono la sue grandi labbra e le tirarono le punte dei seni verso il basso; poi con una pinza le forarono il naso, fu un dolore fortissimo, gridò con quanto fiato avesse in gola, il grido fu sentito anche nella foresta M’digrignò i denti, ‘ non se ne deve salvare uno’. Lei svenne, con una secchiata d’acqua la fecero rinvenire, fu rimessa in piedi, ormai il suo volto stava assumendo le sembianze del dio Serpente signore della luna Chihucotal, le allungarono gli occhi con un sapienti colpi di pennellino, e le sue unghie furono dipinte in azzurro, il colore femminile della luna. Le misero un copricapo in testa, una magnifica corona di giada ornata dalle piume del Chetzal, l’uccello del paradiso, colori sgargianti’altri ornamenti sulle braccia e gambe”poi fu fatta sedere, le bloccarono la testa con il laccio e la legarono nuovamente alla sedia, non poteva muoversi, la donna le diede da bere altra acqua dal sapore amaro, aveva sete e la ingurgitò tutta d’un fiato, non ce la faceva più, il suo corpo era sudato e forse anche aveva la febbre, del sangue le stava colando dal naso. Il grosso pendaglio che lo trafiggeva le arrivava quasi fino al mento’.Bevve avidamente e quel liquido ambrato le diede alla testa, fu come un lampo, tutto iniziò a girare e una risata le uscì dalla gola, non era più lei , vagava su una prateria , correva in un cielo azzurro e saltava ( il fascino del paiote, i suoi alcaloidi sono devastanti al suo confronto lsd è un gattino, ma sono altre storie del mio passato), andò in convulsioni e quasi crollò , uno degli uomini del gruppo la guardava preoccupato, ‘Forse la dose è stata troppo alta e la perdiamo”’ Lei era in un altro mondo, era di nuovo con M’ dopo una corsa a per di fiato nella prateria, era felice, era ritornata nella stanza del castello dove si erano amati quella notte, quando lei era giunta dall’Asia, ora vedeva volti degli antenati sorridenti che li guardavano mentre i loro corpi tremavano di piacere,un senso di pacatezza e una leggera euforia, era li con il suo uomo, il suo sorriso, tutti i nomi che si erano dati e che se li erano tolti uno ad uno nel silenzio di quelle volte mentre il fuoco ardeva nel camino, anche quella notte in cielo la luna piena, la luna che si specchiava nella Sava, il gusto della lussuria, la gabbia il suo esibizionismo l’amore fatto in aereo , flasch, lampi di luce tutto un susseguirsi di immagini, ma lei stava bene. Se la sua mente ormai vagava oltre il tempo il suo corpo era li, seduto su quella sedia, immobile, le persone all’interno della fattoria a spettavano che il tempo passasse, sarebbe arrivata altra gente, la luna sorgeva verso le sei della sera e il raggio di luna che aspettavano avrebbe colpito l’altare nella foresta esattamente mezz’ora dopo, dalla casa un sentiero, uno spiazzo davanti ai resti di un tempio’li avrebbero sacrificato la dea” Lui M’ era seduto appoggiato a un albero, controllava il binocolo di un fucile ad alta precisione, il primo colpo sarebbe stato suo, non poteva mancare’ricordò il giorno in cui vide lei , quella comitiva di turisti italiani, tirati e perfetti nei loro vestiti all’ultima moda, e tra loro era lei quel splendido visino ornato da due occhi semplicemente verdi , era bellissima nel suo completo, l’aveva colpita subito nella sua semplicità e in quella sessualità che sprigionava il suo corpo; Il negozio dove aveva comprato il collare, la faccia enigmatica dell’asiatico che glie lo aveva venduto, come gli aveva mostrato il fermaglio per bloccarlo, e il guinzaglio da fissare al moschettone. Quel venditore aveva capito tutto, non era per un animale ma per un essere umano’.Poi la sera lei splendida con quel Bubu dai riflessi argentei che niente lasciava all’immaginazione, le trasparenze, il minuscolo perizoma che portava e si intravvedeva, un corpo da favola fatto per dare piacere e da esaltare con quella sorta di esibizionismo perverso che aveva in lui. Una forma di esibizionismo che era uscita anche a lei, quel suo eccitarsi nelle situazioni più folli’.nella palestra dove l’aveva data in pasto ai boxer , l’aveva spinta leggermente lei se ne sarebbe potuta andare mentre quasi come in trance si era diretta in mezzo a quei maschi dove la paura e il sesso aleggiavano’Nuda in mezzo a quegli uomini con il vestito ormai tolto, palpata, strusciata da cazzi diversi e lei tremante di goduria , poi quando se ne andarono, era ancora eccitata, in ginocchio su quel pavimento viscido di sudore e sporco mentre con le mani si teneva il ventre scosso dagli spasimi dell’orgasmo che la stava facendo tremare. Il suo collo offerto e in quel momento lui le mise il collare, Lei aveva accettato tutto, come se avesse offerto il collo per diventare una schiava ; completamente nuda, le ginocchia sporche e il corpo lucido, sudato con gocce di piacere dei boxer che le scendevano lungo le gambe, dalla schiena, dalle mani , l’animale sacrificale per calmare la paura e farli sfogare. Era lei, la stessa donna che era stata nuda per le vie di Bangkok come una delle tante puttane e per Hong Kong quando era stata condotta nella gabbia. I filmati del suo addestramento quando aveva accettato tutto, in aereo aveva accettato di fuggire, di salire su quell’auto e buttarsi in quell’avventura. No, non poteva sbagliare quel primo colpo. Lei ormai era diventata parte di lui e per lui era tutto; passavano i minuti ormai era questione di poco, gli uomini erano sudati, l’odore della paura e l’eccitazione aleggiava anche da loro. Il luccichio delle lame dei macete ( chi è stato in Centro America non da turista ma per lavoro e mi legge, sa che il sabato si beve e poi ci sono i duelli rusticani; non parlo della capitale ma di paesini piccoli dove il rum e altri additivi naturali la fanno da padrone , duelli dove ci scappa il morto come la box thay fatta esclusivamente per un pubblico di scommettitori e non per i turisti..così va il mondo) affilatissimi pronti a tranciare tutto quello che la loro lama trova sulla corsa del suo fendente. ‘ Credo ci siamo disse Don Josè, vedi di caricare e regolare il canocchiale, il primo colpo è il tuo devi salire li in cima lo spiazzo lo avrai a portata e vedrai tutto, i negri e i cinesi ormai si erano eclissati ed erano tutto attorno; la morte ormai stava affilando la sua falce e l’aveva portata in alto pronta per la sua discesa. Videro una sorta di processione, che si dirigeva verso la spianata del tempio dove c’era l’altare, lei era bellissima ornata come una Dea”
Era una dea , con quel copricapo appariscente fatto di oro e giada, le piume dell’uccello del paradiso erano sgargianti in tutta la loro bellezza, i monili che portava ai seni e alle grandi labbra mandavano riflessi al minimo movimento, i seni erano leggermente abbassati per il peso e la camminata era rigida per ciò che le era stato attaccato alle grandi labbra, aveva gambe a braccia circondati da fili in oro, era scalza, camminava eretta, non era forzata, si vedeva che era come in trance, la droga aveva fatto il suo effetto..I suoi occhi erano splendenti messi un risalto dal trucco che le avevano fatto, ma erano fissi quasi non vedesse nessuno attorno a lei’era preceduta da una persona che poteva essere un sacerdote, portava una tunica bianca anche lui con un maschera di giada che lasciava scoperta solo una piccola parte della fronte, poi c’erano altri due ai suoi lati, un centinaio di persone erano li attorno assiepate e assistevano a quella macabra cerimonia in un riverente silenzio. Don Josè riconobbe l’india che le aveva fatto da carceriere, poi gli altri’.lentamente le canne dei fucili si spostarono e le teste furono sempre più visibili nei reticoli di cannocchiali di precisione. Si fermarono, lei continuò a camminare fino all’altare dove alla luce della luna tutti la videro nella sua estrema bellezza, un corpo fatto per amare e dare piacere e non per essere sacrificato, il mandolino delle sue natiche le fossette che si muovevano a ogni suo passo. Salì i gradini dell’altare splendida altera, si sedette sulla pietra e si distese su quel letto gelido. Il sacerdote fu al suo fianco e nella sua mano brillò un coltello di ossidiana di un nero lucente . Lo alzò sopra di lei pronto a dare il fendente fatale e in quel momento M’.inquadrò; non era il momento della verità quando il bufalo carica e tu sei li pronto ad aspettarlo, 6oo kg che ti vengono addosso a sessanta all’ora, la testa abbassata pronta a dare la cornata, tu sei li e portatori si allontanano, tu e il bufalo’.ora era lui e la testa di quell’uomo, che voleva uccidere lei’.. la sua fronte fu nel reticolo e sparò dalla canna uscì un lampo dalle sembianze di bruco dai mille colori, il colpo lo prese esattamente in mezzo alla fronte sopra la maschera di giada, ed ecco che marte diede il via ai suoi mastini della guerra, la lama della falce scese con tutta la sua violenza’le carte non mentono’ fu un susseguirsi di lampi, colpi , un fuggi figgi generale, una baraonda indescrivibile, dopo il primo colpo caddero anche gli altri due poi via via anche chi poteva sembrare un capo, la gente fuggiva, i macete lavoravano di buona lena e diverse teste volarono, sangue , paura. Non erano più esseri umani ma animali eccitati ogni singola persona con la sua storia, il predatore inquadra la preda e poi l’abbatte come in una partita di caccia, corsero a per di fiato in mezzo a quella folla che ondeggiava, M’salì i gradini di quel maledetto altare facendoli quattro a quattro, un gigantesco indio gli si parò davanti e lo abbattè con un colpo di macete, fu sopra di lei distesa, era in trance, la prese per un braccio e come se niente fosse se la caricò in spalla, Don Josè che per l’occasione si era acceso un sigaro gli copriva la schiena furono come un lampo. Come i giaguari che escono dalle tenebre nella notte della foresta per azzannare la preda e scomparire trascinandola con loro così rientrarono nel buio con lei ‘..Mentre correvano a per di fiato sentirono due scoppi , il cinese e i suoi si davano da fare e concludevano ciò che era iniziato, Si ritrovarono tutti e nove, due erano feriti ma niente di grave potevano camminare. Lei era ancora in trance, non dava segni di ripresa è come se la sua mente si fosse spenta non reagiva’M’era disperato, tutta quella fatica, non poteva perderla così ora che se la stava portando sulle spalle”..La prese il cinese che sovrastava tutti di una testa la teneva come un fuscello con estrema delicatezza. Camminarono per diverse ore e giunsero alle auto. Nel frattempo il cielo si era coperto e lampi e tuoni iniziarono a susseguirsi, il tifone stava arrivando con le sue piogge torrenziali’M’si accorse in quel momento di essere ferito dalla spalla gli sgorgava copiosamente sangue, un colpo di macete lo aveva sfiorato e la lama aveva morso la sua carne , barcollò leggermente, lo presero al volo prima che si abbattesse a terra sotto quella pioggia torrenziale, tamponarono la ferita e furono tutti in auto. Trovarono anche un cane , il cane della baracca che li aveva seguiti , mugolando si avvicinò a lei poggiata sul sedile e gli mise la testa sulle gambe’riconobbero tutti il dio, Mama Dolores aveva i suoi intrighi con il regno della luce, a Don Josè scappo una risata ah quella donna era unica”..Furono così pronti per il viaggio di ritorno, felici, ciò che si erano prefissati lo avevano raggiunto lei era salva e anche M’se la sarebbe cavata. Giunti alla fattoria dopo diverso tempo; scesero dalle auto. Sotto il patio Mama Dolores li aspettava e per prima cosa si fece consegnare lei avvolta in una coperta , la portò in camera, mia paloma, mia paloma continuava a parlarle sotto voce. Distesa sul letto contemplò il suo corpo, con grazia le tolse tutti i finimenti che le avevano messo per il sacrificio, fili d’oro, pendagli di giada ai seni e alle grandi labbra, la deterse con cura con una delicatezza estrema, poi la sua aiutante portò di sopra un brodo caldo che conteneva l’erba dei sogni e del non ricordo . M’ era giù a torso nudo, Don Josè lo stava ricucendo , c’erano anche gli altri due feriti, M’ si voleva alzare per salire di sopra e vederla, Josè lo tenne fermo ‘ lascia perdere è in buone mani e poi Mama Dolores ti sbatterebbe fuori, non conosci quella donna ora è sotto la sua protezione, sua e dei suoi dei è in una botte di ferro, vedrai domani si sarà rimessa. Gli diede un calmante e poi lo fece salire in un’altra stanza dove M’.crollò nel mondo dei sogni; Mama Dolores passò anche da lui, sorrise mentre lo vide dormire ‘ Todo bien’ poi scese nelle cucine della Finca a preparare una cena per il resto delle persone . Fuori vento e lampi, davanti alla porta di lei il cane dormiva placidamente non era per niente spaventato. L’indomani lui dormiva, aveva la febbre era letteralmente suonato, accanto a lui c’era lei, si era svegliata, non ricordava niente, l’ultima cosa lo scontro e Susy sull’asfalto poi il buio, si era svegliata in quella stanza, completamente nuda, con lividi su tutto il corpo e completamente rasata, lui non c’era, prese paura, Mama Dolores si precipitò da lei e la calmò, la fece alzare e messole sopra un accappatoio la fece andare da lui, le diede una poltrona vicino al suo letto e li lasciò così . La carta dei tarocchi il Mondo ecco il suo significato, calma e felicità, le sue carte non mentivano mai. Si svegliò anche lui, girò gli occhi e la vide, li seduta accanto a lui gli teneva la mano, si sorrisero ‘ Cosa ti è successo ?’ Niente rispose tu hai avuto un incidente e io sono caduto da cavallo tra un paio di giorni ce ne andremo in un isoletta della Grecia vedrai’..’ Socchiuse gli occhi, poggiò la testa sul cuscino, finalmente era tutto ritornato alla normalità’. Lei lo guardò, voleva lui, si alzò e si avvicinò al letto, tolse l’accappatoio, ‘ Toccami sai che sono tua’..’ allungò la mano, sentì sotto il suo tocco quel corpo caldo che gli aveva dato infinito piacere e che lui aveva fatto vibrare di goduria. La toccò, non senti gli anelli, sapeva che li avevano tolti, lei sembrava mortificata, gli anelli, quegli anelli, per lei avevano un significato, ‘non ti servono, non preoccuparti’ no. Fu la sua risposta ‘per me sono un simbolo, sono tua la tua cagna’.devo ritrovare quegli anelli o ne comprerai di nuovi, mi appartengono, appartengono al mio corpo, e sai che quell’oro è tuo perché io ti appartengo’.non ho neanche più il collare mi serve quella cinghia attorno al collo’. Non ti devi fare problemi di questo tipo vedremo di fare tutto, l’importante è che siamo di nuovo assieme. Gli prese la mano, e la condusse sulla sua figa’.’toccami, sei debole ma puoi toccarmi’ . Era li in piedi davanti a lui, completamente nuda, allargò leggermente le gambe per dargli spazio . Lei sentì ,senti le ondate di piacere che le stavano arrivando, quella deliziosa confusione che la stordiva leggermente, la sua felicità stava crescendo e anche il piacere che lui le poteva dare, spostò le coperte . sotto lui era nudo, la sua mano gli sfiorò la fasciatura che gli attraversava il petto, scese ancora per fermarsi sul suo cazzo e toccarlo”poi si piegò lo prese in bocca. La baccante che era in lei stava uscendo, nella palestra di Bangkok aveva dato piacere a un moribondo, ora lui era bloccato, non poteva quasi muoversi, fece tutto lei, iniziò a lapparlo leggermente, la sua lingua corse sul suo corpo per fermarsi li in basso, lo succhiò, lo addentò, giocò con il suo membro lo fece crescere per farlo esplodere nella sua bocca, sentì i suoi fremiti, il getto caldo lattiginoso sulla sua lingua, inghiottì, poi sollevandosi e guardandolo in faccia, si pulì il rivolo di piacere che le scendeva sul mento, lo fece in maniera lasciva, corse il suo dito sul viso per poi infilarselo in bocca e succhiarlo avidamente. Sei una cagna senza di te non ce la faccio . Scesero lui si stava rimettendo, Maria Dolores li guardava’siete una bella coppia ed anche due viziosi, la lussuria ce l’avete nel sangue, erano seduti così sotto il patio, , l’indomani sarebbero partiti, ormai era deciso sarebbero andati in un isoletta greca dove lui aveva preso una villa , almeno due settimane di sole e mare per poi ritornare al nord nei loro boschi, al castello. Lei guardava i cavalli li fermi in attesa della loro partenza, lui capi, so che il numero fatto da Susy ti ha eccitato cos’hai intenzione di fare? Devo farlo davanti a te , voglio eccitare un cazzo gigantesco, voglio vedere quel cazzo e poi farlo godere tu mi devi vedere che animale sono diventata e che viziosa sono. Lui laconico lo so lo avevo intuito da Bangkok quando ti ho visto la prima sera, quando saremo al castello, ti porterò nella stalla legata al guinzaglio e poi mi gusterò la tua troiaggine portata all’estremo, mi ecciti quando sei sporca e ti ecciti anche tu ad esserlo, ti farò impalare da un cazzo gigantesco e tu godrai avrai la figa sfondata e sarai piena del suo piacere . ‘ Nuda con lui’ lei ebbe un brivido, si strinse a lui, lei lo voleva, lui lo voleva , portata a un cazzo simile come un animale da sacrificare. ‘ Mi faccio paura e mi fai paura anche tu’ ‘hai voluto essere la mia schiava e ti ho costretta ad esibirti nel bordello di madame Fong. So che Susy sta facendo la puttana in uno a Vienna, ma tu sei stata peggio delle puttane, tu sei stata l’animale che doveva eccitare gli uomini e credo che nessuna puttana si sia cibata di sperma come hai fatto tu. In Grecia ti abbronzerai e non voglio vedere segni di costume, i capelli ricresceranno e li lasceremo della loro tinta naturale il tuo biondo cenere devi diventare più affascinante di quello che sei. Si scambiavano queste parole seduti tranquillamente quando arrivò un auto condotta da un cinese, il portinaio, portava una busta, ‘da parte di madame Fong, ha saputo quello che è successo e questi li manda lei’, nel piccolo risvolto di cuoio chiuso nella busta c’erano quattro anelli d’oro, lui M’.li tenne in mano e li mostrò a lei ‘.te li metterò in Grecia ora lasciamo che ti passino tutti i lividi per lo scontro che hai avuto. Madame Fong le manda a dire se i filmati sono stati di suo gradimento, perfetti rispose, perfetti . Merito dell’attrice rispose il cinese senza nessun segno di emozione, poi se ne andò. Lei era contenta , nelle mani di M”il simbolo della sua schiavitù, non le interessava altro. L’indomani partirono, Mama Dolores le diede un ricordo, un piccolo pupazzo fatto di rafia, ‘questo ti proteggerà sempre’ le sue ultime parole .Arrivarono così all’aeroporto, portava una mini mozzafiato con i tacchi, aveva una maglietta che le metteva in risalto il busto e le persone si giravano a guardarla, lui aveva un vestito di lino bianco, salirono in aereo, , la piccola ressa, i posti e una volta seduti la sua gonna salì vertiginosamente , lui la guardava di sottecchi” vedo che ti piace ancora esibirti, meriti di essere guardata’ lei divenne rossa per un momento, si ricordò quando l’aveva costretta davanti alla hostes a mostrarsi. Allora con un sorriso sornione con un unico movimento si sfilò il perizoma che portava, e lo pose nella sua mano ‘sai che sono quello che tu vuoi, mettimi in mostra , farò tutto quello che vuoi, oh si le rispose devi ancora imparare tante cose”..Si accesero le luci per le cinture di sicurezza, l’aereo iniziò a rullare sulla pista pronto per il decollo”.CONTINUA Così partirono, il volo della Iberia era diretto a Madrid, da li avrebbero fatto scalo a Roma, la sua Città per poi proseguire per Rodi e poi a Simi dove li aspettava una villa isolata sul mare . Ore di volo con lei vicina . Era eccitata, lo si capiva da lontano. La mini era risalita all’inverosimile e le lasciava il ventre scoperto, non accavallò le gambe, ma le divaricò leggermente come M.. guardandola, glie lo aveva chiesto’.’ Ora ti guarderanno e tra loro diranno che sei una troia esibizionista ‘ lei ebbe un brivido, le saliva alla testa quella dolce confusione che la rendeva leggera . Era oscena con le sue gambe dischiuse era letteralmente in mostra, esposta a tutti gli sguardi delle persone che passavano lungo il corridoio tra i sedili. Lo Stewart di bordo rimase interdetto quando portò loro la cena , ma loro continuarono come se niente fosse a chiacchierare . Poi ad un certo punto lei prese la mano di M’.’ sono eccitata non ce la faccio, dammi il cazzo ‘ ‘ non mi posso muovere con agilità, ho la schiena fasciata dovrai fare tutto tu, e non possiamo neanche andare in bagno come la prima volta ‘ lui le rispose così’ Non preoccuparti fu la risposta’, ormai le luci si erano abbassate per il lungo volo notturno, la loro fila era libera e dei pochi passeggeri qualcuno dormiva mentre altri guardavano un film che stavano proiettando con tanto di auricolari per il sonoro. Fu una gatta in calore, con la mano gli sbottonò i pantaloni e iniziò lentamente a segarlo, mentre con la bocca gli sfiorava l’orecchio dicendogli un sacco di oscenità frammiste a baci e leggeri colpi di lingua , lui fremeva, poi lei abbassò la testa fra le sue gambe e gli iniziò una fellatio degna della Lesbia di Catullo.Sempre più forte, con avidità , lo voleva, voleva il suo nettare , lo sentiva ormai al limite e poi con la sua agilità proverbiale gli salì sopra e gli fece uno spegni candela formidabile ‘ dai che ti chiavo tu stai tranquillo e pensa a godere’ lo diceva sotto voce, gli bastarono pochi movimenti di bacino e lui che era al limite venne copiosamente, venne anche lei e per un momento si adagiò sul suo corpo mettendogli la testa sulla spalla, le uscì un ti amo soffiato che lui sentì perfettamente, la strinse a se si anch’io fu la risposta. Lei non ricordava tutto quello che era successo e i salti mortali che aveva fatto per ritrovarla’..Stette ancora li , accucciata su di lui per qualche minuto, sentiva il suo seme colargli tra le gambe misto al suo piacere, si girò lentamente, si sedette al suo posto e poi fece una delle sue porcate, iniziò a masturbarsi, le sue mani frugarono tra le sue ninfe, ne uscirono lucide e dopo un ‘guarda’ se le portò alla bocca e prima un dito, poi un altro iniziò a pulirle, era in estasi per la situazione, per il piacere che aveva appena avuto, per lui, perché eccitava nuovamente lui e si mostrava di essere la sua cagna’ fece scorrere un dito sporco di sperma anche sulle labbra di lui, ‘.’ Ti piace porco? La risposta la lasciò a bocca aperta, ‘certo , bevi il mio piacere dai tuoi buchi sei la mia cagna’Il volo continuò oltre l’atlantico per giungere sa Madrid, avevano due ore di tempo, le passarono in aeroporto tra gente di tutti i tipi, e lei ara la più guardata, intenzionalmente non si era infilata di nuovo il perizoma e tutti potevano capire che non portava altro, le gambe e il resto erano in mostra e a lei piaceva”..da Madrid a Roma dove si fermarono un paio di giorni, scesero al Cellini, la stanza era la numero 77 numero fatidico per lei, si ricordò quando si presentò davanti a quella porta, praticamente nuda. Eri splendida lui lo disse ricordo quando ti sei presentata, lei gli saltò addosso come furono da soli, si spogliarono con rabbia e si amarono con furore , il suo cazzo, dentro di lei, lo sentiva gonfiarsi, chiuse le gambe attorno ai suoi fianchi per aderire di più, i suoi seni sul suo petto e le bocche si fusero in quel gioco di labbra vecchi come il mondo. La sua lingua scese sul suo corpo, giocò con i suoi capezzoli , poi via via più in basso tra le sue ninfe, succhiò avidamente il suo bottoncino, lei urlò con rabbia, mordi, mordimi, sentì i suoi denti, prese la sua testa e la spinse per farla aderire, il suo corpo fu scosso dai fremiti dell’orgasmo , si girò sopra di lui. Gli mostrò il culo, la sua rosetta scura, la sua lingua guizzo tra le pieghe scure, lei tremava di nuovo, con voce roca uscì un inculami, le punto il cazzo tra le natiche, senti la pressione, sentì che si faceva strada, lentamente allargava il suo intestino, fu dentro per tutta la sua lunghezza. Lei lo stringeva usava il suo culo come una bocca, lo voleva far godere, se ne accorse, a lui scappò un ‘porca, la prossima volta ti riempirò d’acqua la pancia e poi ti inculerò; così ti sentirai più piena, godrai, ti sembrerà di esplodere’ e con rabbia incominciò a stantufarla brutalmente, il suo cazzo entrava e usciva, venne e venne, il suo piacere fu trascinato fuori e si mescolò a quello che le colava dalla figa, erano un lago, si fermarono, ansanti, furia, lussuria e anche amore, battito con battito dei loro cuori e il sonno li raggiunse così . Al risveglio nella tarda serata si fecero portare la cena in camera, lei dormiva ancora placidamente, e fece venire un accidente al cameriere, distesa sul letto, seminuda, le sue lunghe gambe erano in vista, e il resto del corpo anche il cameriere si bloccò fissandola, era un ragazzo giovane, le parole di lui lo scossero’.’bella donna non è vero?’ ‘Si, realmente una bella donna, lei è un uomo fortunato’ L’indomani fecero spese , uscendo lei si mise un minivestito un vual di viscosa, praticamente trasparente, portava un paio di pantaloni corti che sembravano minislip, non aveva altro, per coprire le trasparenze all’altezza dei suoi seni prorompenti si mise un paio di collane lunghe di bigiotteria, mascheravano molto poco ma nell’insieme era favolosa . La portò in un negozio di sua conoscenza, la titolare la fissò a lungo, non c’erano capi esposti, solo scatole. La voce di lui le disse di spogliarsi. Spogliati qui ora, ‘ma’.’ non fare storie fallo. Si senti di nuovo un oggetto nelle sue mani ebbe un fremito, si stava bagnando. Rimase nuda al centro del negozio, chiunque poteva entrare e dalla strada la potevano vedere , le tende erano leggerissime, si eccitava’la donna le si avvicinò e sfiorò con la punta delle dita il suo corpo ‘ lei ha una figura bellissima e ora vedremo di farla risaltare ancora di più, lui era seduto su una poltroncina e si gustava la scena. Le mani della donna corsero nuovamente sul suo corpo, i suoi capezzoli si indurirono, le sembrava di essere merce in vendita , la osservò a lungo come per farsi un ide di come la potesse vestire poi ad alta voce. ‘Visto che andate in vacanza, un paio di capi da sera e altro ora mettiamoci all’opera’ mentre diceva questo entrò un’altra coppia nel negozio, era una coppia giovane che rimase esterefatta nel trovare una donna nuda, da dietro il suo culo era perfetto”’ la signora le tiro fuori un vestito lungo da sera, raso seta di un colore verde con inserti blu, le fasciava completamente il corpo mettendole in risalti le forme, i seni erano compressi e il suo ventre era appena accennato, si potevano intravvedere le aureole dei capezzoli, dietro uno spacco vertiginoso le arrivava altissimo, poteva così camminare e nello stesso tempo quasi mettersi in mostra, le fece indossare un paio di scarpe di Renè Caovilla tutte intarsiate di stras, il tacco era vertiginoso e le allungava di più la sua splendida figura, la rendeva un giunco, si guardà allo specchio, si piacque era realmente bella, poi fu la volta di una capo , una tuta di tulle trasparente con inserti di pizzo all’altezza dei seni e del ventre, lo doveva indossare senza niente altro, dei ricami le correvano lungo le gambe , lui la guardava , si compiaceva di quel corpo, la soddisfazione di averlo e di farlo fremere, presero anche altri capi, delle mini stratosferiche, pantaloncini a rabbuffo che quasi la facevano sembrare un paggio, e casacche da portare sopra il costume dalle profonde scollature, guardandola alla signora brillavano gli occhi, vecchia lesbica incallita quando trovava un corpo di donna da gustarsi se ne beava”. Naturalmente consigliò queste casacche da portare senza la parte alta dell’intimo, sarebbe stato antiestetico”..Poi passarono ad altri capi tra cui due bustini afrodisiaci che avrebbero fatto impazzire chiunque, un bustino classico che le comprimeva i fianchi da portare con le calze che si fermavano altissime, il bustino da dressage e poi un altro con i suoi seni che si chiudevano in coppe di pelle ”Presero tutto, lei era contenta e lui era eccitato, era eccitata anche la donna che li aveva serviti’con addosso il bustino, si avvicinò a lui e le si sedette in braccio” Ti piaccio?”’Certo’ fu la sua risposta, e rivolgendosi alla donna che li aveva serviti, le lecchi le scarpe ora da quanto ho visto se la sta mangiando con gli e deve avere un premio, come ha visto ha un corpo splendido, lei rimase a bocca aperta, non si aspettava una frase simile, lui continuò’ sei la mia cagna ma devi incominciare anche ad essere una padrona, scoprirai nuove sensazioni, gustale’ la donna si inginocchiò davanti a lei, abbasso la testa e iniziò a lappare i suoi sandali, lei già eccitata si piegò leggermente, provava una sensazione nuova , aveva il potere su quella donna che si stava comportando come una cagna, lappava, succhiava il suo piede lo baciava, e ripassava con la lingua, ‘ora più in alto continui sulla gamba la pulisca del sudore’ disse lui , non se lo fece ripetere continuò puntando verso l’alto, le lingua scivolava sulla sua pelle, se la stava consumando, poi lui glaciale’ infilagli la scarpa nella scollatura del vestito’ i suoi occhi luccicarono, infilò la scarpa tra i due seni , a fondo quasi a voler scendere fino al ventre della padrona del negozio, questa fu presa da un orgasmo, rimase abbracciata alla sua gamba aprendo la bocca come un pese, era rossa in volto, godeva alla grande”, provava piacere anche lei. Cos’ semi nuda con una donna che la leccava in braccio a lui, la sua mano corse sul suo ventre coperto di nulla, era nuda con le scarpe e stuzzicandola quasi con cattiveria la baciò appassionatamente ‘.venne il piacere anche per lei, l’altra coppia che era entrata nel negozio li guardava a bocca aperta nel più completo silenzio, erano li un uomo e due donne e le due donne stavano godendo alla grande come estraniate da tutti erano solo loro due con il loro piacere e lui ne era il maestro, giocava come con due marionette. Uscirono dal negozio pieni di pacchi e buste, si diressero in albergo per poi andare a cena in un locale che lui conosceva, l’indomani sarebbero partiti, a cena si fecero accompagnare da un taxi in un locale fuori Roma, era un locale discreto dove lui era conosciuto, alla loro entrata ci fu la frase del direttore, M’.a che devo questa visita e poi la sua compagna è splendida, era realmente splendida con una gonna cortissima e una magnifica camicia con jaboo di pizzo siciliano che mascheravano la scollatura a precipizio che aveva, i suoi seni erano messi in risalto da quel vedo e non ti vedo e sedendosi la gonna mostrava le sue cosce in maniera generosa fino a quasi l’attaccatura del pube, una volta seduti, le disse di mettersi in mostra e lei con non curanza aprì la scollatura di più, i suoi seni erano quasi esposti e il cameriere che li serviva rimase a fissarli, ‘ si inginocchi pure davanti a lei, e la adori’ il ragazzo non se l’aspettava una frase simile erano in una saletta privata e il titolare guardava anche lui. ‘ si seghi e sborri sulle sue scarpe’ lei si sentiva in imbarazzo ma la scena era di un hot unico ora erano tre uomini, due guardavano e uno si comportava come un cane il calore, venne , sborrò ‘..’ora pulisca’, la stessa scena del negozio , il ragazzo si inginocchio, pulì con devozione, lei era eccitata e con un misto di sadismo ormai presa nella parte della padrona strofinò il sandalo sull’uccello del ragazzo che ne era tramortito’..si riebbe, rosso in volto non sapeva dove guardare, fu accomiatato come un oggetto, M’.continuò a parlare con il titolare del più e del meno, l’aria nella saletta era carica di erotismo’così finì la serata, anzi continuò in albergo, nella hall il portiere notturno vide entrare una coppia in calore”’. entrare con lei quasi completamente nuda con la figa e il culo quasi fuori vista la minigonna che portava, la prese in ascensore, gli specchi riflettevano le loro figure mentre brutalmente si amavano, ormai era l’alba e di li a poco sarebbero partiti per la Grecia, per quel mare di cristallo e per quel sole che accarezza la pelle, lei lo sapeva che in quella villa sarebbe stata per due settimane completamente nuda come lui la voleva schiava , cagna e esibizionista ma questo a lei piaceva’.le piaceva quella parte”

Grecia, sole, mare e tranquillità, Simy splendida isola con il suo minuscolo porto e le sue case bianche ancora più splendenti sotto il sole estivo, caldo, mare cristallino. Arrivarono con il traghetto, tra una selva di turisti ; lei era splendida in un completo di lino dai colori di nuvola , in testa aveva un panama bianco a tesa larga . Era tutta da guardare, la gonna faceva intuire le sue splendide gambe e il suo fondo schiena. Non si capiva se sotto portava altro, attirava gli sguardi degli uomini presenti sull’imbarcazione; il giacchino era semi aperto e a tratti se si abbassava i suoi capezzoli erano per gli occhi di tutti M…..se n’era accorto e si godeva la scena, lei se ne accorse un po’ dopo quando ormai erano fuori e ne fu piacevolmente eccitata , ormai il suo esibizionismo trionfava e ne provava un misto di libidine e piacere, un piacere perverso. Sulla banchina li aspettava Maliki il custode della villa , li era venuti a prendere , viveva in una dependance della casa con la moglie che faceva la cuoca. Sia lui che lei erano giovani e lui rimase colpito dalla sua bellezza ….M…..tra se e se pensò che ne avrebbe viste delle belle con lei che per 15 giorni sarebbe stata completamente nuda in quella villa come gli aveva promesso.
Caricarono tutto in macchina e si inerpicarono su per una stradina sassosa, scossoni e polvere, ma ne valeva la pena. La villa una costruzione bianca e bassa con la vista sul mare, aveva una grande terrazza e volendo anche una spiaggia privata, un vento caldo accarezzava la baia , avrebbero passato giorni da favola . Maliki occhieggiò la scollatura di lei, scollatura afrodisiaca e nel caldo una goccia di sudore gli scendeva tra i seni , luccicavano, erano terribilmente eccitanti . Quando arrivarono li aspettava la moglie del custode , una greca stupenda dai capelli corvini e gli occhi di un nero lucente , squadrò gli ospiti . Un occhiata quasi di odio rivolta a lei alta e longilinea dal fisico da indossatrice. Portarono dentro i bagagli mentre M…e lei si fermarono sotto il portico sorseggiando una limonata fresca….
.”Spogliati ti voglio vedere …”
Lei si alzo con lentezza e passeggiò sulla terrazza…….si girò lentamente e iniziò un lento strip si aprì la giacca di lino e il bottone della gonna saltò…….fu nuda non portava altro vestita solo dei sandali che aveva. Splendida in quella giornata di sole accarezzata dal vento…allargò leggermente le gambe per mostrarsi …passò un dito sulle grandi labbra e lo portò alla bocca….lasciva puttana , unica. M…rimase stranito; rimase stranita anche la coppia dei custodi, marito e moglie erano scesi dopo aver portato i bagagli nelle camere ed ora erano li; lei e lui immobili , colpiti da quel numero che stava facendo lei…….., si vedeva che il maschio era eccitato e partì l’ordine di M…..
”Ora tu ti spogli, fai vedere il tuo cazzo e ti inginocchi davanti a lei…adorala; tua moglie ti guarderà e ti aiuterà a godere…..”
L’uomo fu nudo, si inginocchiò davanti a lei, . lei era a gambe larghe, lui era li, abbassò la testa a iniziò a leccarle i sandali, nudo come un verme , la lappava, succhiava, “continua passa alla gamba e alla figa , lavala” lui continuò, la sua lingua scorreva sulle sue gambe per poi fermarsi sul suo ventre………fece per menarselo….
”No non lo fare, lo farà tua moglie per te …”
….lei era di una gelosia unica e essere costretta a menare il cazzo del marito in adorazione di quella dea bionda la faceva impazzire …
”Spogliati anche tu”
non se lo fece ripetere quell’invito di M…….e di lei si concretizzo una magnifica mora dalle forme morbide, di calda donna del sud….nel suo sangue molto probabilmente aleggaiava qualche lontano avo saraceno vista la sua carnagione olivastra e i peli scuri del pube. Si buttò sul marito iniziando a segarlo. Sembravano due cani, l’uomo non capiva più niente una donna lo dominava e lui gli doveva dare piacere mentre l’altra lo masturbava, si mise quasi a guaire…….. non poteva chiavarla, ma prese sua moglie con rabbia da dietro. Come due animali. In quel momento M….e lei non esistevano erano solo loro due si stavano accoppiando con rabbia, si vedeva il suo cazzo entrare e uscire, le tette di lei ballonzolavano……….mentre i due erano in preda al delirio, lei si avvicinò a M……e con un bisbiglio roco…..
”Chiavami”
Si inginocchio davanti a lui e gli tirò fuori il cazzo, era eccitato anche M……vedere lei mentre un uomo la leccava……….con estrema lentezza si girò di schiena e fece uno spegni candela da puttana professionista. Si abbassava e risaliva e nello stesso tempo si godeva la scena degli altri due che si stavano accoppiando davanti a lei…..
”Chiama la donna che ti lecchi la figa mentre il mio cazzo ti entra”
…lo fece, la donna ormai infoiata, a carponi si avvicino e iniziò a lapparle la figa…il marito era partito….dopo un attimo di tregua colpito da quella scena fu di nuovo addosso alla giovane moglie e riprese a stantufarla, di nuovo da dietro, difronte e lui aveva la testa corvina di sua moglie che succhiava una figa, sovrastata dal corpo di lei, dai suoi magnifici seni che si muovevano leggermente. Ormai il piacere stava arrivando , per M….. e per lei ..ebbero un orgasmo , il piacere di M….si scaricò in lei e ne colò fuori, mentre l’altra donna continuava a leccare diligentemente , puliva da buona cagna , sentiva odori e sapori forti che la eccitavano ancora di più, finalmente si chetarono da quel delirio gli ospiti si alzarono e si diressero verso la loro camera al piano superiore della villa, gli altri due erano ancora li sul pavimento esausti per quello che era successo…..:Nella penombra della stanza il corpo di lei era splendido, leggermente lucido di sudore, si sentiva che aveva ancora voglia, i suoi occhi erano lucidi . dalla busta di cuoio prese gli anelli e li diede in mano a lui…
”Mettimeli ora barda il tuo oggetto di piacere….”
Non se lo fece ripetere, li mise,…….ora il suo corpo aveva quei cerchietti in oro alle grandi labbra e ai capezzoli, era più bella ancora, era eccitante ….la fece passeggiare così davanti a lui……
”Allargati, fatti vedere”
Lei si piego, si accucciò facendo risaltare le grandi labbra con quei due piccoli pendagli che le trafiggevano, e si passò il dito in mezzo a loro portandoselo poi alla bocca come aveva fatto in terrazza era pornografica…..le sue mani poi sfiorarono le punte dei capezzoli facendoli indurire ancora di più
”Sei il mio oggetto di piacere, hai un corpo da favola e nello stesso tempo è reso ancora più splendido da questi cerchietti che ti fanno simile a un animale”
Così dicendo la chiamò a se, fece scorrere la sua mano sul seno, e iniziarono a baciarsi con passione, la sua mano continuò implacabile sul suo ventre ormai in un lago, proseguì sulla rosa scura e entrò dentro in un lento andirivieni, lei tremava e cercava di assecondarlo, voleva essere piena,….parole dolci , un gioco di labbra fatto di sfioramenti e attimi di passione poi il bisbiglio che si tramuta quasi in un ordine:
“Inculami…inculami come in aereo”
Fu a quattro zampe sul letto, era perfetta lui in piedi, la prese da dietro , sentì il suo cazzo appoggiarsi sulla sua rosetta e iniziare a spingere. Lentamente si fece strada, allargava il suo intestino e le comprimeva la merda del budello, provava un misto di libidine e schifo, si eccitava ancora di più aveva le visioni di un pubblico che la guardava affascinato come quando si era letteralmente aperta il culo con un vibratore nella gabbia…dolore misto a piacere, esibizionismo portato all’estremo…..Il cazzo di lui ora era fermo, sentiva le sue palle poggiate sulla sua figa, le sue mani sforzavano le natiche, lo stesso fece lei per allargarsi di più, appoggio la testa sul letto rimanendo in ginocchio e cercò di dilatarsi, voleva essere impalata, voleva che quel cazzo le uscisse quasi dalla bocca per goderselo. Iniziò a entrare e uscire, prima lentamente poi con forza sempre più veloce, il suo budello scuro si avvinghiava al suo cazzo mentre usciva quasi come la ventosa di un polipo, la prese brutalmente per le spalle nel tentativo di dare più vigore ai suoi affondi e le mani di lei cercarono ancora di aprirsi le natiche , le sue tette ballonzolavano . Lui venne dentro di lei, il suo piacere si mescolò alla merda del suo intestino, lampi , ondate di goduria partirono dal suo ventre e arrivarono in testa, l’orgasmo fu anche per lei…chiuse gli occhi, voleva assaporarsi quel cazzo duro che le dava piacere nel culo fino in fondo quando sarebbe scivolato fuori lucido e sporco, si promise di ridargli la vita con la bocca….e lo fece, se lo mise in bocca così mentre lui era ancora esausto….una danzatrice sacra, un amante di priapo, lo leccò, lo succhio, lo strinse tra le sue labbra fino a rinvigorirlo, lo pulì tutto, lo rese di nuovo lucido simile a un asta violacea per il suo ventre ……aveva ancora il culo semi aperto e ne colava fuori il piacere di lui, la figa era ancora gocciolante dalla chiavata fatta sulla terrazza era sporca, sporca di goduria e libidine ma non se ne interessava, si infilo l’asta di nuovo nel suo ventre e iniziò a succhiarla come le avevano insegnato nella casa di piacere di madame Fong, lo fece venire brutalmente e ne godette anche lui, si addormentarono così, sul letto sfatto nell’afa della sera , i loro due corpi nudi letteralmente incastrati, il sonno li avvolse, la stanchezza del viaggio e le prodezze fatte all’arrivo li avevano stremati , fuori una magnifica luna sul mare, le tende si gonfiavano alla brezza notturna e i loro corpi si intravvedevano in quella penombra, prima dell’alba mentre si spegnevano le ultime stelle lui si alzò e andò ad assaporarsi quell’ultima frescura data dalla notte nella terrazza della camera Era fermo nei suoi pensieri su quello che era successo da quando si erano conosciuti quella sera a Bangkok . Praticamente due estranei che avevano buttato tutto sulla bilancia del destino , poteva essere l’avventura di una notte ed ora invece erano li, con tutte le peripezie che avevano superato , era li tranquillo quando arrivò lei, si sedette per terra ai suoi piedi sulle piastrelle della terrazza, appoggio il suo capo sulle sue gambe …..
”Sono la tua cagna, ti sto ai piedi…..ti amo padrone…….”
Parole di fuoco, parole folli in un’altra coppia, ma il loro rapporto era così. Lei si sentiva una schiava…..
”Fino a quando tu lo vorrai, sai che non voglio costringerti a fare niente…”
“Si lo so,assecondi le mie follie ed io assecondo le tue, abbiamo un rapporto strano…cosa farà Susy adesso?”
“So che voleva provare a fare la puttana in un bordello, credo sia a Wienna in una casa di piacere vicino alla Rathaus si starà divertendo oppure alla fine si suiciderà dalla disperazione, quella ragazza passa da un estremo all’altro….”
”Chiamala qui quella tua amica mi fa voglia e poi così ti troverai con due donne…….”
“Vedremo cosa si può fare non so se l’arrivo a raggiungere telefonicamente…la conosci è una folle pittrice”
Continuarono così a chiacchierare. Il sole stava sorgendo di un rosso incandescente, poi ad un certo punto lei mise nelle sue mani un corto frustino….lo aveva trovato in un angolo della camera e l’affascinava……
”colpiscimi”
“Ti farà male e ti rimarranno i segni”
Lei era eccitata si pensò a quando si era trovata a Hong Kong per il suo addestramento e li gli aguzzini non erano andati per il sottile, voleva riprovare il dolore. Lui rimase pensieroso per un momento poi nei suoi occhi si accese una luce strana……
”Mettiti in ginocchio davanti a me , dammi la schiena”
Fu così in ginocchio come una schiava su quella terrazza alle prime luci dell’alba…..partirono due nerbate che le rigarono la schiena, non se le spettava e non si aspettava la forza con cui lui sapeva usare quel corto frustino, segni rossi, il suo grido, poi un mugolio sommesso quasi un rantolo….
”Fa male continua…..”
Altre due poi altre ancora, delle lacrime rigavano il suo volto, la sua mano corse al suo ventre e iniziò a toccarsi, piacere e dolore si susseguivano, poi si girò di scatto gridando “qui, ora qui….” E aprì le gambe…….. fu colpita anche li , non seppe mai per quale motivo venne e venne anche lui un attimo dopo nella sua bocca….Rimase così immobile nella luce dell’alba sulla terrazza quasi svenuta…….Il suo corpo era tutto rigato, da strisce rossastre, chissà quando le avrebbero viste la coppia dei custodi della villa che cosa avrebbero pensato , ma questo sarebbe accaduto di li a poco, doveva andare a prendere il sole e a farsi servire la colazione…..
CONTINUA

Il suo corpo era tutto rigato da strisce rossastre, chissà quando le avrebbero viste la coppia dei custodi della villa che cosa avrebbero pensato , ma questo sarebbe accaduto di li a poco, doveva andare a prendere il sole e a farsi servire la colazione’.si sedettero così sotto il portico, lei indossava una leggera vestaglia dalle trasparenze assassine buttata sulle spalle, del resto addosso non aveva altro se non gli anelli che lui le aveva rimesso sia alle ninfe che ai capezzoli. Maliki non aveva occhi che per lei. La serviva tenendo la testa bassa, facendo finta di non guardare; poi credendo di essere non visto la occhieggiava , ne era letteralmente attirato. Sia lui che lei se ne erano accorti e lei con non curanza con un movimento studiato allargò la scollatura e fece cadere una forchetta senza volere , l’uomo si abbassò ed ebbe sotto i suoi occhi il suo ventre inanellato. Fu troppo, rosso in viso poggio la forchetta sul tavolo e portò via i piatti della colazione usati. Sua moglie aveva assistito alla scena e secondo M”lei si era fatta una ‘nemica’
‘Sta attenta quella ti pugnala alla schiena’
Si misero a ridere e la chiamarono, lei arrivò, era furibonda e si capiva chiaramente che aveva idee omicide nei riguardi di lei. Se lei era una magnifica tigre, l’altra era una pantera’.quei capelli corvini tutti ricci che le incorniciavano il volto. Lei guardandola fissa negli occhi:
‘Prima tuo marito mi ha guardato e il suo cazzo è diventato duro, ora tocca a te, qui c’è il mio uomo, dagli piacere te lo concedo’.
M’.non si aspettava una frase simile e rimase basito. Così dicendo gli aprì l’accappatoio sotto il quale era nudo, lo sguardo dell’altra”.., si vedeva ch aveva voglia; fece un passo, fu davanti a lui e si inginocchio, lo prese in bocca e iniziò a succhiarlo con rabbia, lo leccò, lo titillò, lo segò, lui chiuse gli occhi e sentì le mani di lei sul suo petto”Mentre M’..era leccato e succhiato con dovizia dall’altra donna lei si avvicinò al suo orecchio e’..
‘Andiamo via da qui, il sole, il caldo, si mi piacciono, è il riflesso della mia terra, portami a nord nel castello devo provare lo stallone che vive li nelle stalle, mi manca l’alcool e le follie fatte con i tuoi amici, questa volta sarò io il centro, mi devo esibire come Susy nella stalla della finca di don Jose’.un cazzo del cavallo che mi scardina il ventre’.dai andiamo via da qui, poi’.sarò sempre la tua schiava puoi fare di me quello che vuoi e riportarmi in Asia. Ti amo alla follia mi sei entrato dentro e hai fatto uscire tutto il masochismo e lussuria che non credevo di possedere’.
Lui era in trance, quelle parole lo eccitavano più della bocca che letteralmente gli aspirava l’anima. Si , lei l’aveva fatta addestrare, possedere da più persone e esibire in quella gabbia e poi’l’aveva salvata non voleva perderla, quell’orgia di sangue nel santuario Maia dedicato alla dea Serpente. Portata in braccio nella foresta sotto quella pioggia torrenziale e poi il ricordino che aveva sulla schiena fatto dal macete di un indio”anche lui le voleva bene.
‘Si, va bene come vuoi tu, partiamo quando vuoi, qui fa caldo ma su a nord, l’aria è più fresca e potrai girare nuda, il castello è nostro e il parco attorno è grande”..questa sera andremo a ballare e porteremo con noi i custodi, se lo meritano per tutto quello che gli abbiamo fatto passare , credo che due ospiti come noi non se li scorderanno facilmente’
. Lei lo baciò con passione e mentre lo baciava così lui godette nella bocca della donna”. era letteralmente preso tra due fuochi. Si ripresero da quella mezz’ora torrida sulla veranda e si avviarono verso il mare nella spiaggetta privata della villa, lei era nuda, il suo corpo era splendido scendendo quei pochi gradini che li portavano verso il mare sembrava quasi una dea, e i segni che aveva sulla sua schiena erano quasi merletti che l’abbellivano. Fecero un bagno in quell’acqua trasparente e poi si crogiolarono al sole, i due lettini accostati quasi a formare un letto matrimoniale. I loro corpi nudi, carezze, il lucido della crema solare che faceva risaltare i loro corpi. Lei ha visto il cazzo di lui nella bocca di un’altra, lo aveva permesso e ne sentiva una forma di gelosia ‘lo accarezzo a lungo, lo massaggiò voleva che quel cazzo si rinvigorisse per averlo tutto per lei. Era stata addestrata a dare piacere, ora voleva prenderselo e sapeva come fare, voleva masturbarsi e mostrargli come sapeva prendersi il suo piacere . Si mise sopra di lui e gli prese il cazzo, lo prese e usando la punta iniziò a stuzzicarsi il suo bottoncino, usava la sua carne anche se floscia per masturbarsi e per trarne piacere, era realmente una sacerdotessa di venere’venne così eretta sul suo corpo, lui non faceva niente, faceva tutto lei ‘piacere e lussuria, voglia perversa di voler essere eccitata. Rimasero così, passarono il pomeriggio sotto quel sole, pisolando e toccandosi , rinfrescando in quelle acque cristalline.
Venne la sera, dopo la cena leggera a base di insalata e feta invitarono la coppia di custodi a ballare con loro nel piccolo locale del capoluogo. Le due donne erano splendide, lei aveva un abito pressoché trasparente , il suo unico intimo era un unico perizoma di stras che brillava tra le sue gambe e attirava gli sguardi di tutti, i suoi seni erano liberi e accarezzavano quella stoffa mettendosi in mostra, gli anelli che portava si vedevano perfetti nella loro rotondità e nel loro significato, trafiggevano letteralmente i capezzoli, e li esaltavano nella loro sensualità. L’altra donna invece indossava un minisvestito che metteva in risalto le sue rotondità di femmina greca, fianchi larghi e seni pesanti, con le gambe non eccessivamente lunghe ma anche lei era da guardare’i due uomini che le accompagnavano si fecero l’occhiolino, erano due femmine che appartenevano alla calda terra del sud. Furono in discoteca , caldo, alcool . fumo e musica assordante , si divertirono e l’eccitazione crebbe, lei andò un momento in bagno e poi avvicinandosi a M”.le mise in mano il perizoma di stras, ora era completamente nuda, in pubblico tra le luci lampeggianti della musica vestita solo di quell’abito trasparente, trasparenze leggere quasi impalpabili, e i merletti che aveva sulla schiena, si potevano vedere e intuire da che cosa erano stati provocati”’ Più di una coppia se ne accorse, ne fu colpita una coppia di due italiani seduti vicino a loro che fissavano insistentemente la schiena di lei”…le due donne si guardarono e ”..
‘Si, sono colpi di frustino, me li ha dati lui sono una schiava e se vuole vedere’.aprì anche la scollatura, mise in mostra il suo petto inanellato, la donna rimase a bocca aperta allungò la mano e le prese tra le dita quel piccolo anello, lo tirò leggermente, lei ebbe un brivido e chiuse gli occhi. M’.aveva sentito tutto e assistito alla scena’..
‘Quando usciamo ve la mostro nuda è inanellata anche alla figa e vale la pena di guardarla , è una schiava e femmina perfetta, è solo un animale atto a dare piacere”
La coppia li guardava a bocca aperta, non osava credere a quelle parole, lei invece si eccitava ancora di più sentendosi trattata da oggetto, puro oggetto di piacere fatto solo per il sesso. Non sapeva minimamente i salti mortali che lui aveva fatto per salvarla”..Uscirono dal locale era quasi l’alba le stelle stavano tremolando e presto si sarebbero spente sotto i raggi di apollo’
‘ora ti voglio nuda’.
Lei si tolse il vestito e fu nuovamente nuda li in mezzo alla gente a ai primi passanti che si recano al lavoro, nuda come la puttana che era stata a Bangkok tirata al guinzaglio da lui, oppure come quella donna bianca a Hong Kong scesa dal suv e vista entrare in un bordello di madame Fong. Era sempre lei la sua cagna la donna del suo piacere’..ne godeva, godeva nel mostrarsi a estranei e il suo esibizionismo in quei momenti raggiungeva l’apice , in quella situazione provava scosse di piacere nel suo ventre e i suoi occhi diventavano lucidi’raggiunse la macchina, si appoggiò al cofano e piegandosi lo chiamò,
‘Chiavami, chiava la tua cagna qua davanti a tutti”.’
Schiava perfetta fatta solo per il suo piacere, la prese così da dietro” come due animali si amarono con rabbia”.. entrò in lei; era fradicia ed eccitata. Tremava di piacere , chiuse gli occhi quasi in estasi a lui vennero in mente le sculture del Bernini e del Canova, era perfetta nei lineamenti e nel piacere che riusciva a trasmettere. Le persone con cui erano uscite si fermarono attorno a loro ‘.ora era il centro , loro due erano il centro, lui dentro a lei e lei come una cagna a farsi prendere, li in mezzo alla gente a dare spettacolo’la prese da dietro , con affondi rabbiosi le sue tette ballavano e mugolava di piacere, poi la girò e la riprese da davanti li appoggiata sul cofano della macchina, lei per un momento si tenne con le mani in equilibrio, poi il piacere divampò in lei e si distese completamente sul cofano tirando le gambe in alto, in posizione ginecologica piantando i talloni sulla curva di metallo dell’auto, si fece prendere così, non capiva più niente e non si accorse neanche quando lui cambiò buco, la sua rosetta scura era ormai lubrificata e sentì il suo cazzo fare pressione in basso, entrò con estrema facilità, il suo culo ormai era abituato ad allargarsi e ad accoglierlo, nella casa di madame Fong se lo era letteralmente ravanato con ogni sorta di vibratori per la delizia di quel branco affamato di clienti; durante l’addestramento oltre che la figa era stata esercitata anche dall’altra parte, poteva dire ormai di essere una puttana esperta in tutte le arti. Nonostante questo non si spettava quella penetrazione e l’uccello di M’.le sfondò l’intestino e si fece strada nelle sue viscere, fu compressa e riempita, fiotti del suo piacere la inondarono e chiuse gli occhi sentendo il suo cazzo che si gonfiava per letteralmente lavarla,si staccò da lei, le persone erano li attorno, rimase a gambe dischiuse sul cofano della macchina come annichilita sborra le colava dalla figa e dal buco del culo e un rigagnolo si perdeva sul metallo ondulato, non era più una donna ma era diventata in quel momento lo svuotatoio del suo cazzo e lei ne aveva goduto, e goduto anche per quelle facce estranee che li avevano circondati e che si erano goduti quella scena di una lussuria unica. Si riebbero lentamente tutti e due. L’altra donna l’aiutò ad alzarsi, era come senza forze per l’orgasmo che aveva avuto, se era stata il suo svuotatoio era lei ad essere ora completamente svuotata e priva di forze’troppo forti le sensazioni , Di nuovo nuda in mezzo alla gente , di nuovo aveva fatto eccitare delle persone mostrando il suo corpo in preda al piacere. La gabbia le era entrata dentro era entrata nella sua testa’.le visioni di quelle sbarre e i cazzi che letteralmente la lavavano di piacere, piacere che lei aveva procurato a loro eccitandoli all’inverosimile. Il tragitto di ritorno non fu allegro, erano stanchi, Maliki aveva fatto sesso con la sua donna ed erano ancora eccitati, il minivestito che portava le lasciava il culo scoperto e bagnava di ciprigno il sedile dell’auto, neanche lei portava intimo e le sue tette ballonzolavano compresse da quella stoffa elasticizzata. Erano ancora tutti eccitati ma la stanchezza ebbe il sopravvento su tutti loro. Arrivati salirono verso casa , dal mare ormai videro sorgere il sole e si preannunciava un’altra giornata calda. Per un momento si pentì di aver accettato il ritorno anticipato al castello su in Austria ma si sarebbero potuti riposare anche la e la fida Isolde la donna che lo aveva letteralmente visto nascere era ancora in grado di preparare degli ottimi pranzi. Non più il caldo del mediterraneo ma la frescura delle pinete dei Tauri. Furono a letto, completamente nidi nel caldo delle prime luci dell’alba, la tenda si gonfiava leggermente e dava la sensazione di un po’ di frescura. Sotto voce bisbigliandogli all’orecchio con quella sua aria da gatta. ‘
La gabbia mi è entrata dentro, questa sera mentre mi prendevi in mezzo alla gente mi sono ricordata dei volti infoiati degli spettatori che ho avuto nel bordello di Hong Kong e la mia eccitazione è salita al massimo non so che cosa mi sia preso’..’
‘Tornerai ancora in quel bordello, te lo prometto, Mdame Fong ne ha altri, la prossima volta che andremo in Asia e tu verrai con me ti farò conoscere bene Bangkok il posto dove ci siamo incontrati, alloggeremo ancora all’Oriental, ci fermeremo a Uttaradit sul lago e di li con un volo interno a Ceng Mai l’antica capitale del nord ma ti prometto che a Bangkok ne passeremo delle belle e tu potrai dare sfogo al tuo esibizionismo”.CONTINUA

Si addormentarono così con quella sensazione di frescura data dall’aria che gonfiava le tende in quell’alba Greca. Sonno, e sogno, i loro corpi…….., lei ne gustava la sua vicinanza ma non riusciva a focalizzare i ricordi del Centro America, a tratti come lampi le apparivano facce anonime che la guardavano, erano facce da indio, un palo dove era legata come una cagna in un aia assolata nella foresta, lo schifo dei maiali, a queste immagini si sovrapponevano quelle dell’incidente, Susy distesa a terra esanime,la sua bella figura, poi lampi, tuono, caos di scoppi, la faccia di lui, il sangue e soprattutto un magnifico copricapo di giada ornato con le piume del Ketzal. Si svegliò in un mare di sudore con un grido, si svegliò anche lui. Spaventata lo abbraccio tremando di paura……”Credo di aver avuto un Incubo, non arrivo a capire che cosa sia successo quando ho avuto l’incidente delle immagini strane, tu ne sai qualcosa?” Lui si mise a ridere stringendola a se, non preoccuparti prima o dopo ti racconterò tutto, certo hai avuto un brutto incidente ma le cose come vedi si sono messe nel migliore dei modi, ora siamo qui, siamo vivi e io mi trovo con la donna più bella del mondo” si sentì come rincuorata, si alzò dal letto e andò a sedersi sulla piccola terrazza sopra il porticato della veranda. Il mare era splendido nel silenzio di quelle ore, il sonno le era passato, poi ebbe un lampo negli occhi, corse in camera e frugò tra i bagagli….tirò fuori la tuta di latex che aveva indossato quella notte e New York , non voleva farsi vedere da lui , voleva fosse una sorpresa, corse in bagno e se la mise, le aderiva come una seconda pelle, lasciava scoperto il pube e il culo, le tette inanellate le fuoruscivano , era affascinante e praticamente oscena, un corpo con in vista esclusivamente gli organi sessuali per attirare, il resto era tutto coperto, il viso aveva una maschera che l’incapucciava perfettamente facendola sembrare un essere di un altro pianeta, quasi un marziano, stretta in quella tuta si mise anche un paio di sandali dal tacco altissimo che si era portata e che lui non aveva visto, gli si presentò così, un essere fatto esclusivamente per il sesso . “Sei affascinante, sei un ingorda, il tuo invito è esplicito metti in vista quello che ti serve” Se ne stava davanti a lui con le gambe leggermente allargate, le sue grandi labbra inanellate erano visibilissime ed erano li a pochi centimetri dalla sua faccia, era disteso sul letto e si gustava quella figura affascinante, si girò, si mise in mostra,il suo culo era completamente in vista, la tuta quasi lo incorniciava, si piegò fino a toccarsi le caviglie con le mani per farsi vedere meglio, era di un fascino osceno e nello stesso tempo di un invito esplicito….culo e figa, messi in mostra per essere usata, era li, era un animale da letto. A lei la sua voce giungeva ovattata, la cosa la stava eccitando e si accorse che anche la sua eccitazione stava salendo, salì sul letto e si mise a quattro zampe , mosse leggermente il culo facendo quell’invito più antico del mondo, si dimenava….nel silenzio di quella casa che ancora dormiva lui scese dal letto e si piazzò dietro a lei, voleva usare i suoi buchi, l’essere quasi non esisteva esistevano solo i suoi buchi…sentì il suo uccello strofinarsi sulle sue ninfe e diventare sempre più duro…lei si stava bagnando sempre di più, il suo ventre iniziava a darle delle contrazioni leggere, che aumentavano al contatto di quel cazzo duro. Poi lo senti,forzare, e iniziò a entrare in lei , centimetro dopo centimetro la forzava a lui sembrava di entrare in un mare si piacere, lei ormai era fradicia e si vedeva chiaramente il luccicore del piacere che le colava…si ricordò di quando se l’era messa in quel locale e l’avevano costretta da impalarsi , ed impalata con un cazzo finto nel culo era stata palpata, soppesata e le persone le avevano sborrato addosso…a quei pensieri venne ancora di più, poi la sua voce….in quel locale eri favolosa, mi hanno mandato le riprese, una femmina quasi destinata al sacrificio ma che godeva di quella situazione perversa, mentre la pistonava continuava a parlare, “ Ho visto che il latex era coperto da spruzzi di sperma, sai far godere gli uomini…… come stavi col culo pieno…..?” “Ero impalata e godevo, godevo nell’essere trattata da oggetto, ho immaginato che tu lo volessi e ora so che era vero, mi sono fatta aprire il culo per te come tu hai voluto, mi sono esibita nella gabbia” e a queste parole le giunse un orgasmo fulminante e venne anche lui. Lo sapeva, se fosse finita di nuovo nella gabbia o in un bordello lui ci sarebbe stato e avrebbe amato la sua cagna e che cagna…….I loro corpi giocarono con il piacere con le scosse che rendevano tutti i loro sensi vigili e ricettivi. Loro non esistevano più solo le loro sensazioni esistevano e nulla altro attorno. Non si erano accorti che la moglie del custode aveva bussato e avendo sentito rumori strani era entrata nella stanza, era li ferma, affascinata da quella scena . Quella pantera greca era li, li fissava e ne era colpita, lui mentre letteralmente pompava lei, si girò a guardarla e le fece segno di avvicinarsi, si avvicinò a quell’essere coperto di latex , le fu davanti e dopo un attimo di esitazione allungò le mani, le allungò sui suoi seni inanellati che data la posizione a quattro zampe le pendolavano come mammelle di vacca, erano li a penzoloni con gli anelli che le ornavano i capezzoli. Corsero quelle mani sulle sue tette, prima le sfiorarono poi una carezza leggera ed infine la palparono, toccarono gli anelli e li tirarono, lei ebbe un fremito, era come persa per le ondate di piacere che si susseguivano dal suo ventre, era concentrata sul cazzo di lui e lo stava assaporando nei minimi particolari. La donna ora la massaggiava e lei era tra due fuochi. Compressa nella tuta, con il caldo che stava uscendo il suo cuore iniziò a battere all’impazzata, voleva uscire, il piacere la scuoteva…poi non capì più niente e svenne…….Si riebbe sul letto, lui era accanto a lei, “ vedo che abbiamo invertito le parti , quando mi sono svegliato in Sud America eri tu accanto a me, ora tocca a me” e così dicendo le diede da bere una bibita fresca, lei si crogiolava in quelle sensazioni era completamente rilasciata e aveva voglia di dormire. Dormì per un giorno intero, al suo risveglio si sentì dire che l’indomani sarebbero partiti e si sarebbero diretti verso il nord. Così fu, i soliti bagagli , le trafile per gli imbarchi , il caos delle partenze, finalmente furono in volo. Si rilasciò sul sedile e chiuse gli occhi e gli chiese nuovamente…..”cos’è successo dopo l’incidente? ”Ancora vuoi sapere che cosa ti è successo dall’altra parte del mondo? Tutto è incominciato a Madrid, quando siamo partiti. Tu e Susy eravate davanti a me e io mi gustavo le vostre figure, eravate due splendide donne e la gente vi guardava. Vidi anche due persone di chiare origini centroamericane che al vostro passaggio si segnarono. Mi colpirono ma non ci feci più che tanto caso. Poi durante il volo mi accorsi che quelle due persone erano sedute dietro a me e parlavano concitatamente in spagnolo; dai loro dialoghi riuscì a capire che parlavano di te . Dicevano che eri uguale a una statua Maya raffigurante la Dea Serpente, Statua che si trova in un museo a Città del Guatemala . Dicevano che di li a poco ci sarebbe stata la congiunzione di Venere alla Luna era la congiunzione in cui si festeggiava la Dea e ci sarebbe stato un sacrificio. La Dea protegge le nascite e l’amore perciò niente di meglio di darle una vita………” Lei ebbe un brivido….”vedi questo gioco di parole lo capì dopo e mi fece venire quasi un accidente , me lo tradusse l’autista al quale chiesi il significato di alcune parole che mi ero scritto per non dimenticarle. Perciò detti l’ordine di tenerti d’occhio. Ti controllarono a New York , ma soprattutto Mama Dolores la santona della finca di Don Josè mobilitò tutti i suoi spiriti, se non sbaglio ti ha fatto partecipare a una sua cerimonia “ “Si ho partecipato e ho goduto, sono quasi impazzita di piacere, quel caldo e la musica assordante erano quasi afrodisiaci……..”.Lasciamo perdere e andiamo sul pratico, visto che sono considerato quasi un Thay Pan i cinesi della comunità di Città del Guatemala mi misero a disposizione una guardia del corpo, ricordi l’autista, Madame Fong aveva dato il suo consenso, i tuoi filmati del periodo in cui sei stata nella gabbia hanno avuto un successone e sono proiettati in tutti i suoi bordelli .Non esiste una donna come te capace con le sue acrobazie sessuali di calamitare il pubblico di una casa di piacere. Sentendo quella frase lei ebbe un fremito e…..”me lui devi mostrare, li voglio vedere, si ,ti porterò in un bordello a wienna la casa di piacere dove sei stata e li vedrai le riprese dove sei tu la regina, ma ti potrà succedere qualche cosa , sicuramente per il mio piacere e non nego anche per il tuo, se te la senti…..”si padrone sono la tua schiava” e si strinse a lui……ma non perdiamo il filo della storia proseguì lui…., Devi sapere che l’incidente non è avvenuto per caso ma è stato voluto e tu sei stata rapita. Per fortuna l’autista prima di svenire e creduto morto dai tuoi rapitori ne riconobbe uno di loro. Siamo riusciti a rintracciarlo e ci raccontò tutto……..tutto quello che volevamo sapere……. . Furono giornate folli si rincorreva il tempo, sapevamo dov’eri bisognava raggiungerti prima di quella congiunzione astrale, perché in quella notte tu saresti stata sacrificata. Ti ho vista legata nuda in quell’aia, incatenata al palo, eri splendida, ho visto che ti violentavano erano in quattro e a turno ti hanno preso, li hai dovuti succhiare, ti tenevano la testa, eri come suonata, poi ti lavarono, ti pisciarono addosso, fosti per un momento abbandonata in quell’aia nel fango tra i maiali….. non potevo fare niente e la mia rabbia è aumentata, mi sono accorto che ci tenevo a te anche se te ne ho fatte passare di tutti i colori, il nostro rapporto è una cosa diversa….è poesia quella lussuria che arrivo a ricevere dal tuo corpo, che tu sai dare, e a te so che piace. Ti ho vista poi quella notte, il copricapo maia, il diadema di giada che ti sogni, oltre a quello avevi bardati i seni e il ventre, anelli con pendenti pesanti che ti facevano sembrare realmente una Dea, non portavi altri vestiti se non fili d’oro che avevi attorcigliato attorno alle tue gambe e alle braccia, dovevi essere drogata, avevi uno sguardo fisso eri pronta per essere sacrificata, ma siamo intervenuti….gli scoppi, il caos quello che ti sogni, il sangue…io come ricordi ne ho due , te che sono riuscito a salvare e il ricordino che ho sulla schiena , le lame dei macete mordono, non sono caduto da cavallo come ti ho detto in un primo momento” , A queste parole lei si strinse a lui, la sua mano corse sul suo ventre e inizio a massaggiarlo, un gioco di labbra delicato che di battito in battito di ciglia diventa lussurioso, nonostante tutto lui le voleva bene,ci teneva alla sua schiava e lei in quel momento ne era follemente “innamorata” e non lo avrebbe lasciato per tutto l’oro del mondo, si promise che nel castello gli avrebbe fatto dei numeri da alta scuola e che lui non si sarebbe potuto dimenticare……… aveva questi pensieri e con questi pensieri sentì il segnale dell’allacciarsi le cinture, erano arrivati, l’aereo faceva scalo nella sua città, si sarebbero fermati un paio di giorni al Cellini, l’albergo della sua seconda fuga da tutto ciò che conosceva, per lui era disposta a tutto e mentre scaricavano le valige dal taxi…..” esibisciti” non se lo fece ripetere, dischiuse un bottone della giacca come aveva fatto a NewYork e il tassista ebbe una visione dei suoi seni inanellati, tenne la giacca semi aperta alla reception e la poterono vedere tutti,li lui era conosciuto e il mentre si ricordò anche di lei…”vedo che la signora ha cambiato completo non porta più lo spolverino sportivo ( vedi cap.10) ma ora veste sul classico” lui sorrise e si diressero verso la loro stanza. CONTINUA

Al Cellini, la stanchezza del viaggio, e le ‘ follie’ fatte nell’isola Greca ebbero la meglio, la stanza era ottima e lui M”.si potè gustare il suo corpo mentre si spogliava comodamente seduto su una poltrona. Lei con indifferenza iniziava a togliersi i vestiti. Il completo che portava la valorizzava e la giacca di lino misto a seta era leggermente corta, quasi una giacca da ussaro e la scollatura considerando il bottone che aveva lasciato aperto con malizia era da urlo, a tratti si potevano vedere i suoi seni inanellati,’.l’ombra delle aureole”.Era il suo oggetto, il suo giocattolo un animale da piacere con il suo collarino”. Anche le sue grandi labbra erano inanellate, portava dei cerchietti in oro, leggermente più grandi di quelli che aveva hai capezzoli, li sentiva pesanti e la sensazione era come se avesse sempre qualche cosa tra le gambe. La guardò così, nuda vestita solo delle scarpe. Lei si accorse che la fissava e contraccambiando il suo sguardo con quei suoi occhi verdi le chiese se se era di suo gusto.’Stai benissimo, ho anche questo per te, te lo dovevo dare in Grecia ma gli eventi hanno lasciato tempo al tempo’Un piccolo fermaglio coperto di brillantini completo di chiave per aprirlo di una forma leggermente allungata.’ Mettilo tu , sono la tua schiava, mi hai fatto inanellare, ho portato un lucchetto tra gli anelli delle gambe quando mi hanno portato nella gabbia e sai che godo nelle situazioni perverse e per quello che mi fai fare’. Così dicendo si avvicinò a lui , allargò leggermente le gambe in modo che i due anelli in oro che portava spiccassero, lui li prese tutti e due, fece passare il fermaglio e girò la chiave. Ora il fermaglio era bloccato’era proprio un oggetto, inanellata, con il collare e con un fermaglio di brillanti che le ornava le grandi labbra inanellate . Si ricordò della sua passeggiata tra i tavoli del bordello in Cina, ebbe un brivido, quelle mani che correvano sul suo corpo e non potevano entrare nella sua figa perché chiusa con un lucchetto, ora la cosa non era cambiata, era sempre la puttana bianca della gabbia , ora era la sua puttana bianca personale’.nuda così, si accucciò davanti a lui, si avvicinò il più possibile per avere il suo ventre a portata. Lei teneva volutamente le gambe allargate in una posa a rana per far spiccare il gioiello che le ornava le ninfe, i suoi capelli erano ricresciuti, stava ritornando bionda e la sua testolina bionda si mosse, aprì la bocca e tirando fuori il più possibile la lingua e gli leccò la patta dei pantaloni. Lui era immobile e si aspettava di momento in momento il suo proseguo, lei lo fece , bottone dopo bottone gli aprì la patta, e lo tirò fuori, iniziò a succhiarlo con foga , lo sentì gonfiarsi dentro la sua bocca, lo spinse in fondo oltre le tonsille , lo fece entrare dentro di lei in tutta la sua lunghezza da vera professionista. La sensazione del proprio cazzo stretto nel suo esofago era unica, ( dovete provare ma lei deve regolare il respiro se non lo sa fare si soffoca attenzione) lei aveva regolato il suo respiro e letteralmente gli succhiava il cazzo con la gola, un piacere morbido e caldo, subito sarebbe venuto, lei continuava implacabile , lo aveva in pugno e si divertiva nel giocare con le sue mucose sul suo cazzo, lo fece quasi svenire e poi lo lascio sborrare copiosamente in lei, sollevò la testa, quasi sfilandoselo, il cazzo era gocciolante di saliva e piacere suo,sembrava un serpente che avesse ingurgitato qualcosa , non riusciva a capire come facesse e come sapesse adoperare bocca e gola ma era unica, lo prese e se lo strofinò sul viso , sulle labbra, gli tolse i pantaloni e le mutande, e il resto, così assieme, con lei ingioiellata andarono a riposare. La stanza era fresca e il rumore dell’aria condizionata li cullò nel sonno che li stava avvolgendo. Lei si svegliò con delle sensazioni deliziose ondate di piacere delicato si dipartivano dal suo ventre per renderla leggera, le sembrava di volare’.era scoperta, era lui questa volta che la leccava, senza farsi accorgere aveva staccato il fermaglio e ora si divertiva lui con le sue mucose’sapeva usare la lingua benissimo e alternava tocchi leggeri come battito d’ali di farfalla a succhiotti furibondi sul suo bottoncino che ormai era completamente scappucciato, l’amava con tutta la passione e stava mettendosi d’impegno per farla godere’..sommessamente le sue parole’.’Chiava la tua cagna, chiava la tua cagna’ non se lo fece ripetere perché era giunto al limite anche lui, ma non la volle prendere alla missionaria, ma la girò, la mise in ginocchio e le fece appoggiare la testa sul cuscino, in quella maniera il suo culo era messo in evidenza e vista la posa i due suoi buchi erano li a portata, lei con perizia si portò le mani sulle natiche e se le allargo”’scegli tu, prima uno e dopo l’altro, ti voglio sentire dentro, in fondo’ non se lo fece ripetere. Il suo cazzo inizìò a farsi strada nel suo ventre e a giocare con la bocca dell’utero, una volta dentro di lei lo riusciva a muovere senza dover entrare e uscire lo yoga che aveva imparato in asia con quella donna così calda gli serviva alla grande, sapeva come fermarsi e iniziare di nuovo senza requie e lei ne ara letteralmente stranita, erano sensazioni sublimi, le sembrava di avere un vibratore che la facesse godere e invece era lui, poi con rabbia iniziò a pomparla in maniera brutale, la prese per i fianchi e letteralmente la squassò, lei venne e mentre era al culmine dell’orgasmo lui cambiò buco e la prese nella rosetta scura, si sentì squartare e l’effetto dell’orgasmo che aveva in corso ne fu moltiplicato, le sensazioni si susseguivano in continuazione si rivedeva nella gabbia mentre si introduceva il vibratore nel culo mentre la sua figa in quel momento era già piena dell’altro, brividi di piacere e lussuria allo stato puro. Si chetarono , erano sul letto li ansanti mentre le loro mani continuavano a cercarsi come le mani di un ceco che deve conoscere e memorizzare il corpo dell’altro esclusivamente con il tatto. Nel pomeriggio sarebbero usciti, dovevano fare compere di vestiti perché ormai l’autunno e i venti freddi del nord erano imminenti, il settembre romano era bello ma l’aereo lo avrebbero avuto in serata e sarebbero giunti a Wienna in un ora infame. Li sarebbe venuti a prendere la folle Susy all’aeroporto. Lei ebbe un sobbalzo” Mi deve raccontare se si è prostituita, e le sue sensazioni’ ‘ Non metto in dubbio che si sia prostituita, anzi che abbia fatto la puttana a ore in una casa di appuntamenti, è sempre stato il suo sogno voleva sentire le sensazioni che si provano nel farlo con facce anonime, con estranei”e so che la cosa ti stuzzica ”.sei una porca formidabile ; ti devo portare a Wienna in un bordello così vedi i tuoi filmati, sai hanno un grande successo, madame Fong ha il senso degli affari bisogna riconoscerlo’ In quel momento parlava del suo corpo come di una cosa, lei ebbe un brivido, il loro effettivamente era un rapporto strano, schiava padrone, schiava libera e puttana a ore se avesse voluto ma a loro due andava bene così , fremeva al pensiero di vedersi su un video, aveva già visto alcune riprese, lui glie le aveva mostrate ma guardarle in un casino, circondata da avventori che l’avrebbero potuta riconoscere era un’altra cosa’la puttana bianca, sapeva il titolo” fecero le compere, lei volle acquistare due completi, uno di Jil Sander disegnato da Simons, un tailleur in puro stile metropolitano, con una gonna deliziosamente corta che le metteva in risalto le sue belle gambe e per dare un pugno nell’occhio un paio di anfibi , la stoffa era da tartan, sul bleu, le stava benissimo e come pettinatura le consigliarono di tirare i capelli indietro a coda di cavallo per farla sembrare più sbarazzina, poi fu la volta di un abito Missoni, provvisto di mantella che le lasciava il seno scoperto, ornato di un bustino di raso , anche qui la gonna era corta, il modello di scarpe su calze nere opaco che aveva abbinato erano dei sandali pesanti chiusi in punta, avrebbe potuto accostare anche un paio di calzettoni e usarli come scalda muscoli, nell’insieme le cose erano perfette e per finire un completo di Dior, con giaccone lungo quadrettato sull’azzurro di lana Moher , pantaloni che le arrivavano fino al polpaccio coperto sempre da scalda muscoli e un maglioncino a bottoni quasi come un panciotto sopra una camicia aperta’donna amazzone da usare tutti i giorni nelle giornate invernali; naturalmente portava in questo caso un basco. Capi magnifici e per finire, con tutti i pacchi e pacchettini finirono in un porno shop. Dove le fece acquistare due splendidi mini vestiti uno in stoffa elasticizzata e uno in pelle; le arrivavano esattamente sotto il culo , si vedevano perfettamente le ninfe ornate del gioiello che le aveva dato , li tra falli artificiali e foto porno la fece sfilare fuori dal camerino per poterla guardare bene, il commesso non aveva occhi che per lei e il paio di avventori che erano presenti rimasero a bocca aperta, lei sentiva i loro sguardi, che letteralmente la spogliavano di quel poco che aveva addosso. Lui era in piedi appoggiato al banco , si stava eccitando e anche lei provava la stessa sensazione. Il collare con i brillantini sfavillava come a tratti mentre camminava tutti potevano vedere i luccicori del ciondolo che portava tra le gambe; lei si sentiva regina e nello stesso tempo schiava, lo faceva per lui e poi lui’..’Ora segati inginocchiati davanti a lei e togliti la mano dalla tasca dei pantaloni così non lo fai di nascosto’ lo disse rivolgendosi al commesso, poi continuò glaciale ‘ Mi hanno detto che sei stata grande nel corridoio del locale a New York con una donna”rifallo’.’ Non se lo fece ripetere ormai l’eccitazione la stava prendendo, un uomo inginocchiato davanti a lei che si segava, un essere giovane ; lei allargò le gambe leggermente, il vestito le risalì e tutti poterono vedere il suo ventre ornato di brillanti’..con una scarpa stuzzicò il cazzo all’uomo, lo schiaccio, con un sorriso perverso, posò la scarpa sotto le palle e andò verso il suo Ciaktra , continuò, l’uomo ansimava e grugniva, sembrava una scimmia, poi sotto voce modulando la parola quasi vezzeggiandolo, ‘ su continua sborra per la tua padrona’ era partita ora era padrona e comandava,. Il cazzo dell’uomo era ormai violaceo e di li a poco avrebbe eruttato un mare di sborra, altre persona guardavano affascinate la scena, l’uomo venne e le inzaccherò le scarpe e le gambe con dei getti filamentosi di colore bianco”.’ Ora lecca’, lecco, le scarpe, le sue gambe, le sue cosce si vedeva chiaramente la sua lingua scorrere era come impazzito, infoiato di una foia che non aveva niente di umano era ormai ridotto ad un animale che agiva a comando. ‘ Vedo che hai anche la stoffa della padrona , me lo avevano detto, credo avremo altri spunti per divertirci, dovresti esserti accorta che Susy è un po’ masochista e essere torturata da una donna da quello che so è uno dei suoi sogni perversi, poi in asia c’è un’altra donna, te la presenterò , è la moglie di un mio amico e socio in affari, lei è leggermente sadica ma credo che tu abbia la stoffa per metterla in riga, vedrai un rapporto lesbico schiava e padrona dove le parti sono tutte da scoprire’lei discende da una famiglia di Raja e ha il comando nel sangue ma credo che scommetterò su di te, hai ridotto quest’uomo a oggetto e ti è venuto d’istinto’ Lei aveva chiuso gli occhi, per la situazione e per l’insieme, in mezzo a degli uomini e questa volta non la succhiava una donna come oltre atlantico ma un uomo, si sentiva in estasi , piacere di testa dato dal potere che aveva su quell’essere ormai ridotto solo a darle piacere. Il ragazzo voleva continuare, aveva il cazzo ancora fuori, ma ci fu il basta , lei gli schiaccio con la scarpa il pene violaceo ancora in erezione come si schiaccia un mozzicone di sigaretta, grugni di dolore e rimase li accucciato ansimante. Uscirono tra la gente, lei era bellissima nel suo completo semi estivo, portava un paio di pantaloni corti che le rendevano le sue gambe slanciate e delle ballerine basse che la facevano sembrare ragazzina, il maglione di cotone largo dalla trama non eccessivamente fissa faceva intravvedere i suoi seni perfetti e più di un uomo potè guardarli e farsi venire pensieri a luci rosse. Anche una persona fece lo stesso, e la fissò a lungo , lei non se ne accorse ma lui si e fece finta di niente l’uomo che la guardava era il suo ex, non poteva sbagliarsi era proprio lei la donna con cui aveva vissuto per alcuni anni e che ora la incontrava completamente cambiata; rimase a bocca aperta, la somiglianza con quella del locale in Guatemala era tanta ma una era mora e lei era bionda’comunque era lei, invidiò quel signore dalla barba brizzolata che la teneva al braccio, fece per parlare ma poi cambiò idea e proseguì per la sua strada”.

Scesero all’aeroporto di Wienna, la solita trafila, la ricerca delle valige e poi trovarono la “ Folle Susy” era venuta a prenderli, la pittrice , l’artista come al solito più stramba che mai con la sua figura lunga. Portava un paio di pantaloni molto larghi e una camicia in cui ci poteva stare dentro due volte. Si capiva perfettamente che sotto non portava niente , ma era lei, femmina da letto e artista nella sua eccentricità . Le due donne sedettero davanti nell’auto mentre lui si mise dietro e fu subito chiamato al telefono , doveva programmare il suo viaggio in Asia di li a poco tempo. Guidando Susy le poggiò la mano sulla coscia. “ Ti devo raccontare questo ultimo periodo che ho passato e tu mi devi dire della vacanza in Grecia, e poi perché siete rientrati così presto?” Fu la risposta di lui a farla sorridere. “In Grecia abbiamo folleggiato, ma lei è rimasta affascinata da quello che avete fatto tu e Maria Dolores e vuole provare, In questo periodo al solo pensiero di un cazzo maggiorato quasi di un mostro la fa godere istantaneamente . La devi preparare, nel castello la statua di priapo che ho è unica e la vuole provare, tu hai provato un umano e lei vuole provare un feticcio della fertilità, saremo noi tre questa donna che ti siede a fianco , tu ed io, ora portaci in albergo” “no” disse Susy “Vi fermerete a dormire a casa mia e domani con la calma partirete per il castello e vedrò di venire con voi ma ho delle cose da sbrigare mi precederete” “Allora va bene ci troveremo tutti e tre. Poi io devo andare assolutamente a Bangkok, e voi vi dovete fermare un paio di giorni c’è una comitiva di turisti che ha chiesto di visitare il Burg e farete da anfitrione, poi partirete anche voi”. Lui scese dall’auto, le avrebbe raggiunte dopo, doveva passare in alcuni uffici……Furono sole, e le prime parole di Susy….. ”Allora ti sei divertita in Grecia?, Lui è sempre il porco che conosco?” A quella frase ebbe un fremito di gelosia, dopo tutto lei era una calda donna del sud e anche se sapeva che doveva essere stata la sua amante o qualche cosa del genere la gelosia la pervadeva…… i rapporti in fatto di sesso con M…erano sempre contorti e non si raccapezzava mai, lo stesso accadeva per il rapporto che aveva ora con lui ora, gelosia, ordini e masochismo portato all’estremo erano un corollario folle….. ma nonostante tutto per quell’uomo lei aveva un debole, era libera e nello stesso tempo si sentiva legata a lui.. “Si, è sempre un porco in fatto di sesso, mi ha raccontato tutto quello che è successo in centro America e a me è ritornata la memoria. Il mio rapimento, l’incidente e le avventure che avete avuto per ritrovarmi . Ora ricordo quasi tutto, l’incidente che abbiamo avuto, tu distesa per terra e quegli uomini che mi saltavano addosso . Io al centro, accovacciata , circondata, ai loro piedi, le botte e i colpi che ho preso , dovevano avermi drogata,. Ho dei lampi, i loro cazzi che mi entrano in bocca , strattonata per i capelli e poi brutalmente il loro piacere che mi lava. Non era come nel casino a Hong Kong, dove mi sono esibita. Non provavo niente, solo paura e dolore ; poi mi anno preso al suolo uno alla volta, mi hanno violentata, non ne potevo più, alla fine mi hanno pisciato addosso . Ero letteralmente trattata come una bambola di pezza. Mi hanno rinchiusa in un porcile credo, ero nel fango e nel puzzo di animale con i resti dei miei vestiti stracciati, ; ero piena di lividi. Una donna mi portava da mangiare, avevo una catena al collo . L’unica mia compagnia era un grosso cane nero che appoggiò la testa sulle mie gambe”. “.Di li poi costretta in un aia assolata sempre legata con la catena al collo. Mi lavarono con il getto di una pompa dell’acqua . Ricordo il caldo, i maiali che avevo attorno e il terrore folle che mi pervadeva ….le risate di quegli uomini , mi rasarono i capelli che avevo poi mi vestirono come una dea, tolsero i cerchietti in oro che mi ornavano le tette e la figa per sostituirli con orecchini pesanti in giada e oro, mi misero anche una specie di corona ornata dalle piume del ketzal , le mie gambe erano strette da lamine in oro come se dovessi volare visto i riflessi che avevano; so che ora orecchini e tutto il resto sono nel castello, lui me lo ha detto e muoio dalla voglia di vederli……..Dovevo essere sacrificata, ma lui mi ha salvato, so che è anche rimasto ferito” . Susy ascoltava esterrefatta e concluse “Quell’uomo ci tiene a te e te lo invidio” Intanto mentre parlavano erano giunte a casa e ormai avevano scaricato le valige, furono così nel suo appartamento, erano in camera, quel letto dove si erano coccolate il giorno della sua partenza per l’Italia quando credeva di riprendere la sua vita solita di sempre….fu un attimo, i loro volti furono vicini e la voce di Susy leggermente roca……vuoi proprio provare un cazzo fuori del comune?……….lei annuì e abbassò la testa , le mani di Susy iniziarono a correre sul suo corpo, saltarono i bottoni e ben presto fu nuda , il suo bisbiglio all’orecchio,….ora ti inizierò ad allargare, goditi le sensazioni e , la sua mano corse tra le sue ninfe e iniziò a massaggiare il suo bottoncino…le sue donne ormai erano nude, le lingue correvano sui loro corpi e le sensazioni si moltiplicavano ed erano sempre più forti, erano quasi al diapason…..Iniziarono un estenuante 69 una bionda e l’altra mora, Susy la succhiava divinamente bene e lei faceva altrettanto con le sue ninfe. Stava per godere, l’orgasmo era in arrivo, Susy per un momento alzò gli occhi ormai persa nella beatitudine e vide lui M….che era entrato ed ara seduto in una poltrona. Si stava gustando la scena delle due donne in amore, con un sorriso sardonico Susy iniziò a forzarla con la mano e invitò lui ad avvicinarsi chiedendogli in tedesco di fare la stessa cosa con l’altro suo buco, iniziò così anche lui , lei si sentiva riempire e ormai gli orgasmi si rincorrevano nel suo corpo……..Allarga le gambe , allarga le gambe che ti entro meglio” , non capiva più quante mani o quanti cazzi la forzassero, era nel nirvana…….. di li a poco avrebbe avuto un pugno completamente immerso nella sua figa a poi un altro dentro il suo culo, così fu……. ci fu un grido, un rantolo da bestia ferita, dolore e piacere si mescolarono in un esplosione unica nella sua testa Si divincolò come presa da un doppio arpione, si rivide nella gabbia con i due vibratori ma ora uno continuava a farsi strada nel suoi intestino, ebbe quasi dentro l’avambraccio di lui mentre aveva la figa occupata dal pugno di lei, rantolava, urlava, sbatteva la testa, Susy infoiata per la situazione strofinava la sua figa grondate sulla sua faccia, non sapeva neanche se fosse più piacere, era qualche cosa di diverso, era piena, farcita, squartata e godeva, poi lentamente i due feticci uscirono da suo corpo, ma non ebbe tregua, lui le fu sopra e la prese alla missionaria, sentì il suo profumo e le sue gambe si chiusero sui suoi fianchi, l’altra donna continuò imperterrita a leccarle il culo e le palle di lui, il culo ormai aperto e sfondato, non le interessava lo sporco ma voleva portarla al parossismo e ci riuscì, venne lui, venne di nuovo lei presa tra due fuochi. Erano ansanti sul letto, tutti e tre, su quel fantastico letto di Susy che non era altro che una gigantesca ottomana fatta da più materassi , un letto arabo ….conoscendo i gusti di lei per le persone dalla pelle olivastra . Lui stava per partire ma voleva sfruttare quelle poche ore che gli mancavano per fare sesso a modo suo. Lei era in trance, navigava, vagava in un’altra dimensione come ovattata. “Susy hai ancora il tira latte e il cazzo gonfiabile?”L’altra femmina era eccitata e gli occhi le luccicavano ….”Certo non ho buttato via niente , sapevo che un giorno me li avresti chiesti , avrei sperato che li avresti adoperati ancora su di me.” “NO” rispose lui , “ Lei si vuole accoppiare con un cazzo fuori misura , deve imparare ad essere un animale” lei era scombussolata , sentendo quelle parole ebbe quasi paura, il sadismo di M……stava uscendo e trovava il suo masochismo come un seme nella calda terra . “Falla alzare, la voglio vedere bene” con una fatica incredibile si mise in piedi, le gambe le tremavano ……….piacere le colava dalla figa, era sfatta e il suo ventre si contorceva ancora negli spasimi dell’orgasmo che aveva appena avuto. “ sei bella , ti amo, sei la mia cavalla ma ora proverai altro…….” Così dicendo le accarezzò la schiena, sentì la sua mano, i suoi polpastrelli scorrere lungo il suo corpo , un tocco leggero , ebbe un brivido sapeva che di li a poco sarebbe stata torturata con il piacere……Arrivarono i giocattoli con Susy , aveva uno sguardo da folle quasi si pregustasse che cosa stava per succedere . Erano in quella stanza, tutti e tre nudi, stagnava un odore di sesso e lussuria , sudore e altro, le avevano aperto il culo……..e si era presa anche l’avambraccio di lui ed era stata letteralmente sfondata . Fu fatta mettere a quattro zampe, li sul letto, era esposta , tremava in attesa di quello che le avrebbero potuto fare, non capiva. I suoi seni penzolavano verso il basso aiutati dalla forza di gravità , lui li accarezzò, li soppesò , solleticò i suoi capezzoli con l’unghia giocando con gli anelli che portava . Lei aveva brividi , il cazzo di lui a pochi centimetri dal suo viso, lucido di filamenti del piacere di tutti e due “ Dammelo che lo pulisco” lo prese con la bocca , lo succhiò, sapeva di sborra ,……tremava………Intervenne Susy, le applicò i tira lette ai suoi seni, aderirono , sotto vuoto i capezzoli si allungarono . I tubicini scendevano dal suo petto, era proprio una vacca e stava per essere munta …..un piacere folle la pervase e succhiò quel cazzo con più forza. Lo voleva duro dentro di lei , ma non era finita, l’altra donna con aria esperta lubrificò il fallo di gomma, e lentamente lo introdusse nel suo culo martoriato . Lei doveva essere immobile , non ce la faceva, le sensazioni che la pervadevano erano fortissime, aveva voglia di fuggire. Ma si immobilizzò e con un sospiro sentì la sua voce che diceva “spingi, ora sfondami” Il fallo così entrò in lei le sue mucose furono allargate nuovamente , ma non era più la sua mano ma un essere meccanico che….quando fu infisso iniziò a gonfiarsi come preso da una nuova vita . Gocce di sudore sulla sua fronte , la bocca aperta, ansimava , sembrava quasi a tratti assaporasse quell’insana intrusione con un gusto perverso . Le scappò un grido, che non aveva niente di umano, ma rimaneva li immobile come preda del suo masochismo . Lui la guardava affascinato , poi guardandolo con i suoi magnifici occhi versi velati di lacrime per il dolore ……chiava la tua vacca padrone chiavala con il tuo cazzo . Si mise dietro a lei , aveva il suo culo oscenamente pieno sotto i suoi occhi con la corona della rosetta tesa allo spasimo, subito si sarebbe divelta ma non ebbe pietà. Poggiò il suo cazzo sulle sue ninfe e iniziò a spingere , fece fatica , l’altro simulacro la riempiva all’inverosimile ….pisciò per fargli posto quel poco di urina che aveva ancora in lei ….pianse, urlò di rabbia , l’altra donna intanto non le dava requie azionava quella macchinetta che letteralmente le succhiava i capezzoli e parte del seno provocandole spasimi fortissimi e dolorosi. Impotente, quelle sensazioni si moltiplicavano una più perversa dell’altra e quando il cazzo di lui le fu completamente dentro iniziò a stantufarla. La mano di Susy corse sotto di lei e le pizzicò brutalmente il bottoncino. A quel punto nella sua testa ci fu come un esplosione e l’orgasmo dato dal dolore e dal piacere la travolse e svenne di schianto . La lasciarono così, immobile sul letto, con delicatezza le staccarono i fili dai suoi seni e fecero uscire l’aria dall’amante meccanico ….il cilindro lentamente le uscì dal culo , lei non controllava più niente , viscido e sporco come un parto osceno…….. Ora ansimava, immersa in quel nirvana dato dai sensi, era felice, anche se era stata letteralmente brutalizzata, amanti in carne ed ossa, amanti meccanici, per il suo corpo, per i suoi buchi. Lei ara stata il centro di tutte quelle carezze e di tutte quella sensazioni, aveva dimostrato tutto al suo uomo, al suo padrone, si era il padrone dei suoi sensi e letteralmente ne faceva quello che voleva, lei per lui era un buco, un essere che godeva a comando e faceva godere, pronta a farsi aprire e a offrire il suo corpo a chiunque avesse voluto se lui lo avesse ordinata, Il suo io non esisteva più, ovvero esisteva solo per lui e questo lui lo sapeva, la sua cagna il suo essere che lo faceva godere e a cui faceva dar piacere. CONTINUA

Lei rimase sul letto,era esausta, presa tra due fuochi, presa da lui, da quel vibratore artificiale, da quella diabolica macchinetta che non era altro che un tiralatte meccanico, e la mano di Susy che nel momento clou le aveva pizzicato quasi con rabbia il suo bottoncino,. Si sentiva leggera’..sentiva il piacere di lui che lentamente le usciva dalla figa’..le doleva la rosetta scura, letteralmente devastata da quel vibratore che l’aveva fatta tendere al massimo quasi a strapparla e se la sentiva ancora socchiusa”.Come i suoi occhi, erano socchiusi, le voci le giungevano attutite quasi ovattate. Lei era persa e il suo ventre ancora si contraeva, gli spasimi benché diminuiti le giungevano in testa provocandole quella dolce confusione che tanto amava. Si annullava per lui, ma il piacere quel piacere perverso che la pervadeva era tutto suo e nessuno l’avrebbe potuta capire’ma nello stesso tempo voleva trasmetterglielo per farsi sentire per dirgli quasi ti ‘amo”..Si alzò lentamente barcollando , raggiunse così la doccia ‘..un getto tiepido sul suo corpo l’accarezzò ”si accovacciò così e lasciò scorrere l’acqua, gocce rimbalzavano sul suo petto, rigagnoli tra i suoi seni, i capelli le si appiccicavano alla fronte, aveva il volto bagnato, respirava lentamente rilasciandosi’.aprì gli occhi. Davanti a lei c’era lui che la guardava,”
‘ Mi hai fatto godere come una pazza, non reggo tutti e due quando mi lavorate così’
Lui le sorrise, e le diede una risposta che la fece quasi inorgoglire,
‘ Per te in fatto di sesso solo la qualità, la quantità non mi interessa, per me tu sei unica’
Lei allungò il suo braccio con fatica, sentiva l’acqua scivolare su di lei”. e la sua mano corse sul suo fianco”e stando accucciata, mosse il busto leggermente fu in ginocchio ai suoi piedi e lo prese in bocca”Lo sentì viscido e mollo, lo picchiettò con la lingua provocandogli brividi, sentiva il suo corpo come reagiva,’.poi con un guizzo la sua mano corse tra le sue natiche e ”andò a solleticarli la prostata”( provare per credere”) Fu un lampo nella sua testa e venne tra le sue labbra ”..lei si rilasciò di nuovo sotto la doccia, si appoggiò alle piastrelle e stando accucciata gli sorrise”.Lo sperma le colava dalle labbra ed era portato via dall’acqua. Poi così bagnata si alzò, ”.
‘Appunto, se non sbaglio ho appena parlato di qualità’
furono le sue parole e così dicendo l’aiutò ad infilarsi un accappatoio bianco. Furono tranquilli in soggiorno attorno ad un tavolo imbandito, Susy aveva ordinato dei tramezzini da Treceniewsky , c’erano delle birre, loro due erano in vestaglia, mentre la folle Susy seduta completamente nuda si scolava una lattina’.
.’E ora cosa facciamo’
chiese lei, ed ebbe una risposta che la lasciò di stucco da parte di Susy:,
‘Questa sera ho un saggio di danza con il mio gruppo folcloristico,di danze slave, sapete che ho sangue Ungherese nelle vene, e io vi invito siamo ai Rinzing in un locale’
Lui doveva uscire per vedere del lavoro e loro due sarebbero rimaste a casa ovvero sarebbero andate a zonzo e sarebbero finite da Demel, era nota la golosità di Susy per i dolci”’..Venne la sera e in quel locale rimasero affascinati, la Czarda la ballavano magnificamente e la birra e altro alcool lo sligovitz facevano il resto, la struggente tzitara portava in un’altra dimensione. Lei guardava il gruppo affascinata, dai costumi e da ritmo dato da gli stivali che portavano le donne. Susy teneva la scena e piroettando la sua gonna multicolori dalle tante balze che si sollevava mostrando le sue cosce tornite, ballava per lui, lo si capiva chiaramente, il corto bolero che portava le stringeva la vita e faceva intravvedere i suoi seni sotto la camicia bianca del costume,’..punta tacco punta tacco ‘lui la guardava, lei si strinse al suo braccio facendo aderire i vestito che portava a lui e gli bisbigliò all’orecchio’.
‘Non voglio Susy, sono io la tua cagna”. , tu vai via, portami nella casa del piacere il tempo che non ci sei lo passerò li’
E mentre diceva queste parole sentì una voce di donna che
‘M’..verteufel ( arcidiavolo in dialetto viennese) che non sei altro cosa fai qui?’
Lui si girò di scatto sentendosi apostrofare così,e il suo sguardo si illuminò
‘ Tante Mitzi si sempre unica’
Era una signora anziana con il suo stesso sguardo ironico ‘.
‘Ti presento mia zia’.e Tante puoi portare a casa tu Susy io e lei dobbiamo scappare, io parto domani per l’asia’..’Ho capito questa è la bionda che ti ha fatto girare la testa andate andate a Susy ci penso io”..
‘Così furono fuori nel tiepido autunno austriaco la loro auto sfrecciò lungo quelle coline per dirigersi verso alla villa dove lei era già stata’era eccitata , si strinse a lui, voglio godere , voglio essere posseduta, tu non ci sei, lasciami in quella casa mi voglio annullare per te, ti manderanno i filmati te li potrai vedere giorno per giorno, sono la tua schiava’..’
Parole forti, parole folli, si voleva letteralmente fare aprire per lui: che la vedesse! Un rapporto maso folle, voleva soffrire di piacere per lui e lui che nello stesso tempo l’avrebbe vista e non avrebbe potuto fare niente per averla; sotto sotto soffriva anche lui nel vedere la sua ‘schiava ‘ posseduta e aperta”Durante il percorso iniziò a spogliarsi, la giacca, sotto non portava niente i suoi seni pesanti furono in vista ornati dagli anelli in oro, via la gonna, gambe lunghe e tornite. L’auto imboccò il viale d’entrata della villa, davanti al portone c’erano altre auto , auto scure che sembravano scarafaggi neri sulla ghiaia bianca che sfrigolava sotto le ruote .Alla porta il vecchio dal volto enigmatico,,,lei scese, era nuda, vestita solo del minuscolo perizoma che portava, Un triangolino trasparente che nei riflessi mostrava le sue grandi labbra incorniciate dalla gioiello che lui le aveva regalato, tolse anche quello”. Nella villa c’era una festa, le diedero una mascherina dalle piume di civetta e ne diedero una anche a lui, quel corridoio che aveva fatto con Susy”’. ebbe un po’ di paura , si strinse a lui, sapeva che lui se ne sarebbe andato e l’avrebbe lasciata in quella villa,
Nella sala luci soffuse, e appena entrata due persone le furono addosso, fu un attimo, fu allontanata e sentì delle mani che correvano sul suo corpo, quella sensazione strana di nuovo che partiva dal suo ventre”.., la forzarono la pizzicarono lentamente poi con rabbia, mugolò di dolore”.., fu in ginocchio,ebbe davanti un cazzo turgido che le entrò subito dentro in bocca, lo sentì gonfiarsi , ma continuò a spingere e lo ebbe in gola poi lentamente si ritrasse e iniziò a stantufarla una due volte per poi uscire completamente e correrle lungo il viso quasi accarezzarla, strisce bianche sulle sue guance, sui suoi occhi sulla mascherina’..lei lo voleva in bocca la sua lingua usciva quasi rincorrerlo ma una mano le bloccava la testa, , poi corse sui suoi seni, l’uomo si distese e lei le fu sopra, con un movimento lento si impalò e cercò di aderire sentiva lui il cazzo farsi strada nel suo ventre ridotto a un lago, non paga mosse i fianchi per farlo venire, ma un’altra persona le fu sopra, era lui M”..la prese da dietro il suo cazzo le entrò nella rosetta scura”’. Eccolo di nuovo dentro di lei come in aereo, si dilatò le natiche per riceverlo , le sue mani la presero per i fianchi e la forzò brutalmente, dentro fino alle palle, sentì che si stava pisciando per fargli spazio, non ce la faceva, due cazzi in lei divisi dalla sottile membrana, poi un terzo le entrò nuovamente in bocca,,,,ora era un buco solo un buco voleva godere, e voleva che tutti e tre venissero in contemporanea, un mare di sborra solo per lei per il suo piacere, Ansimava”le sensazioni si stavano moltiplicando ormai era al limite non connetteva quasi più e venne’..un grido soffocato, la goduria come un mare in tempesta che si abbatte sugli scogli, la roccia che esplode sotto l’impatto delle onde, un calore si irradiò dal suo ventre e le esplose in testa, allargò le mani, ma le presero e si accorse di impugnare altra carne che si ingrossava, il piacere dei maschi lo sentì nel suo ventre in bocca, nel suo culo, il piacere di M’..il suo seme caldo dentro di lei, chiuse gli occhi, godeva anche lei ”’godeva ora per quel solo seme, respirava in maniera affannosa,la bocca era aperta e le colava quello che aveva ricevuto sulle labbra , sembrava avesse la bava, non c’erano baci, solo sperma a mani che si rincorrevano su di lei , rimase in ginocchio come per calmarsi, le misero un collare e un guinzaglio e in quella luce soffusa la portarono al centro della sala si guardo attorno per un momento ma, lui M’.era scomparso non c’era più, Altri uomini si avvicinarono, c’erano anche delle donne che la guardavano come una cosa, seni e figa inanellati, animale da sacrificare. Le furono di nuovo addossi, bocca , foga e culo di nuovo esplorati e trafitti mani le pizzicavano le tette, tutto il corpo, non esistevano carezze in quel delirio pensò ai lividi che sarebbero usciti, poi altri pensieri, mare, visioni, piacere che galoppava dentro di lei, di nuovo i cazzi che si gonfiavano e la riempivano. Era li, era stata messa su un divano girevole al centro della sala, si pensò nella gabbia dove era vissuta, mancavano solo le sbarre, il perimetro era rotondo”’. li in mostra e tutti la potevano chiavare, le vennero anche addosso come furie, ora era lucida e il piacere degli uomini le colava sul corpo, teneva sempre la maschera quasi fosse un uccello notturno, ma era lei e non capiva per chi lo facesse” M’..era andato via e non sapeva minimamente quanti giorni si sarebbe fermata”.svenne’..si riebbe, fu messa seduta e le diedero dei Sali, il piacere era troppo. Poi di nuovo”’. , in bocca, sputava, succhiava , menava e sputava, la figa era in fiamme arrossata e il culo le doleva, non le diedero requie ancora e ancora. Esausta la legarono a una specie di altalena, le sue gambe furono fissate e sollevate, aveva così in vista culo e figa”.Gli uomini venivano da lei con il cazzo duro, la dondolavano e la chiavavano quasi al volo senza fatica ‘era un oggetto, il loro oggetto. La notte era ancora lunga e i cazzi si susseguivano’le donne la guardavano quasi la disprezzavano per l’animale di puro piacere che era diventata. La portarono in un’altra stanza , pareti di specchi, al centro un trespolo come a New York, il cazzo meccanico svettava massiccio, ebbe un attimo di panico le sue mucose erano state massacrate dai cazzi di prima, non ce l’avrebbe fatta . Poi quella voce, Lo vuole il tuo padrone tra due giorni partirai per l’Asia è già tutto pronto”.per un momento fu felice , ormai camminava a gambe larghe tutto le colava dai buchi, viscida sporca di tutto. Salì sul trespolo chiese aiuto, non ce la faceva, stanchezza data dal piacere , dolore e lacrime di rabbia”No’.il palo ”no”.non ce la faccio”La presero e la portarono sulla punta di quel cazzo massiccio e la lasciarono,’..il resto fece la forza di gravità, non poteva far niente si impalava si letteralmente piantava su un cazzo finto il cui diametro era da mostro. Un urlo , lacrime, il caldo del piacere e svenne. Si riprese lentamente , altre persone erano attorno a lei, sentiva sempre il suo culo oscenamente aperto per quell’introduzione che aveva avuto, lo sentiva dentro, era come se fosse stata impalata ma era li immobile, dolore e piacere, umiliazione di trovarsi davanti a quelle persone in quegli stati era in vista era offerta, mani, bocche , dita correvano sul suo corpo e lei quasi non si poteva muovere. Le avevano bloccato le mani, sentiva la sua figa forzata , un cazzo le scivolava lungo il corpo lasciando la sua scia bianca, godeva anche lei per tutto quello che le stavano facendo’..piacere, solo piacere. Quel piacere perverso nel sentirsi cagna in calore, animale solo fatto per essere riempito, era tornata lo svuotatoio di cazzi della casa dell’addestramento di Hong Kong, non le interessava di altro , essere riempita’voleva il cazzo di M”lo voleva, sapeva che lui se n’era andato , non si dava pace lo avrebbe voluto vedere li che la guardasse per mostrargli come si riduceva per il suo padrone. Le furono di nuovo addosso quasi come un ondata, bisbigli, mani , graffi, colpi di staffile sul suo corpo, le sembrava di essere quasi una San Sebastiano, dardi , frecce, non erano altro che cazzi che entravano nella sua figa e nella sua bocca, mentre il suo culo era dilatato all’inverosimile, sentiva la merda calda scivolargli fuori assieme allo sperma che le avevano infilato tutti quegli uccelli che l’avevano aperta .CONTINUA

Leave a Reply