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Racconti di Dominazione

Lei diavolo paradisiaco

By 26 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Lui era tutto ciò che una donna potesse mai desiderare, bello di una bellezza semplice, elegante e fine, colto e brillante, si poneva alla gente con umiltà e grande simpatia ed era molto amato nell’ambiente lavorativo e fuori.
Ma lei lo conosceva in altri modi, modi che nessuno avrebbe mai sospettato. Sofia era la sua segretaria da qualche settimana, siciliana impiantata a Milano. Era una bella ragazza di 27 anni, mora e formosa, semplice con un viso dolce, Alessandro si trovava spesso a fissarla mentre lei leggeva certi documanti o relazioni, la guardava e vedeva qualcosa oltre la ragazza dolce e un po’ timida. Un giorno si fece audace e decise di scoprire cosa martellasse tanto il suo cervello, il bel mistero che avvolgeva quella creatura misteriosa:” Visto che le cose qui vanno per le lunghe Sofia che ne pensa se terminiamo la presentazione per domani davanti ad una succulenta bistecca? Io muoi di fame non so lei” la vide arrossire:” si in effetti non sarebbe una cattiva idea signor…” ” Ti ho già detto che non devi chiamarmi signore ma solo Alessandro, mi farai sentire più vecchio di ciò che sono” “Beh sig.. Alessandro… allora tu dovresti chiamarmi semplicemente Sofia”….
Semplicemente Sofia, come suonava bene pensava mentre la macchina scorreva tranquilla nella strada, aveva deciso di giocare il tutto per tutto, la stava portando a casa sua, li avrebbe cucinato per lei qualcosa, temeva però la sua reazione, e se si fosse offesa mandandolo al diavolo per il suo viscido tentativo? No, non lo faceva per portarsela a letto, non solo almeno, voleva vedere cosa si nascondeva dietro quello sguardo profondo e penetrante che a tratti mutava perdendo dolcezza.
“Sofia, stiamo andando a casa mia, temo che sia un po’ troppo tardi per il ristorante oramai, ma ti prometto che sono all’altezza dei migliori cuochi italiani o quasi” la guardò :”se premetti di cucinare così bene penso che non potrò proprio rifiutare” disse mentre faceva un sorriso. Per tutto il tragitto non fecero che parlare di lavoro, decidendo cosa andasse modificato cosa eliminato o aggiunto.
Arrivati a casa la fece accomodare nello studio, le accese il pc mentre lui cucinava, lei avrebbe terminato parte del lavoro. Dopo un po’ la vide arrivare timidamente in cucina:” scusa non vorrei diturbare ma dovrei andare in bagno e non saprei…” ” certo non preoccuparti dallo studio seconda porta a sinistra” ” Grazie e … complimenti il profumo è invitante” ” aspetta di mangiare e mi dirai” disse lui sorridendo mentre terminava di sistemare la rucola condita con aceto balsamico e scaglie di grana nell’elegante piatto nero dai bordi bianchi.
Mentre era in bagno e la tagliata cuoceva piano sulla brace, si diresse allo studio per rileggere i documenti, sullo schermo del pc vide aperto oltre word anche la mail, stava per chiudere credendo fosse sua, quando lesse Sofia . Non ci pensò un attimo e si mise a leggere. Era incredulo. La posta in arrivo era colma di messaggi pieni di complimenti e oscenità. Andò rapido alla posta inviata e fu colpito da una violentissima erezione quando lesse messaggi come ” Grazie davvero lusinagata, ciò che scrivo è tutto vero, sono una cagna e troia che non vede l’ora di essere dominata ” o ancora ” che bello leggere che ti ho fatto sborrare con il mio racconto, mi eccita eccitare”
Preso com’era iniziò a massaggiare il suo membro che sembrava scoppiargli dentro i pantaloni.
Pensò a ciò che aveva scoperto, a quanto era eccitato da questo e quelle parole si scolpivano nella sua mentre penetrando a fondo. Sofia entrò e vedendo ciò che faceva eslacmò un stupito:”Oh mio Dio” balbettò dicendo:” é meglio che lei mi riaccompagni a casa ora” ebbe un attimo, un breve istante di imbarazzo, ma passò rapidamente, non si ricompose minimamente, anzi rese più visibile i movimenti che stava compiendo sotto la scrivania voltando la poltrona nella sua direzione.
“O mi riaccompagna immediatamente a casa o mi metto ad urlare come una pazza” era furente di rabbia. “Credevo che certe cose ti piacessero” lei ancora non capiva:”Ma come diamine si permette, lei è solo un viscido” lui sorrise:”non fare la santarellina con me Sofia, so cosa sei” arrossì violentemente senza dire una parola ” hai due scelte, farti riaccompagnare a casa, tornare nel tuo appartamento fingendo un enorme malintenso o spogliarti completamente venire da me a quattro zampe come una brava cagna a succhiarmi il cazzo… A te la scelta”.
Il respiro di lei era pesante, percepì la sua eccitazione prima ancora che iniziasse a spogliarsi, fece tutto molto lentamente, nessuno dei due parlava, ma entrambi si guardavano. Appena fu in intimo, potè notare la chiazza umida che colorava le mutandine bianche e i capezzoli che premevano contro il reggiseno. Si liberò di entrambi, si piegò e mentre lo raggiungeva lui era stregato. Davanti a lui sembrava ci fosse un altra donna, il viso dolce ora appariva incredibilmente eccitante e sensuale, con uno sgurdo da vera porca, la timidezza aveva lasciato il posto alla depravazione e perversione. Gattonava ancheggiando senza togliergli gli occhi di dosso. Per un attimo pensò che stesse per venirsene nei pantaloni per quella magnifica visione. Appena vicina la prese per i capelli:”Fammi vedere cosa sai fare troia… e mani dietro la schiena o sono guai” lei gemette più di piacere che di dolore, lo guardò sorridendo maliziosa. Dio mio che stupenda puttana era, anche così senza fare nulla.
Lei si mise le mani dietro come se fosse legata e iniziò a strusciare il viso tra le sue cosce. Si poggiava sul rigonfiamento dei pantaloni inspirando a pieni polmoni l’odore di sesso che si avvertiva.

Con i denti, afferrò la zip e la tirò giù abilmente, infilò la lingua dentro e iniziò a leccare il cazzo da sopra i boxer. Dava potenti colpi di lingua e la muovava in ogni direzione, cercando il punto in cui la cappella aveva bagnato la stoffa, lui gemette e non resistendo oltre le afferrò il viso con una mano, mentre con l’altra liberava il sesso pulsante di desiderio. “Forza troia … succhia” disse lui con voce rotta dal desiderio mentre la spingeva giù fino in fondo, qualche mugolio e parecchi sospiri mentre la mano di lui la guidava con forza sul suo cazzo, dandole un ritmo veloce. Si guardavano non come un uomo e una donna, ma come due esseri perversi che finalmente danno sfogo alla loro vera natura. “Ohhh siiiii” iniziò a darle potentissimi colpi di bacino mentre lei tra lacrime e conati si faceva scopare eccitata come non mai.
La spostò dal suo cazzo con irruenza:”apri la bocca è ora di bere cagna” abbondanti fiotti ricoprirono viso e bocca… con la lingua Sofia leccò lo sperma vicino la bocca il resto lo ingurgitò aiutandosi con il dito, sotto gli occhi attenti di lui.
“Grazie Padrone è stato fantastico” “Aspetta a ringraziarmi chi ti ha detto che finisce così la serata” …. si alzò attirandola a sè, la strinse forte mentre le dava un profondo e appassionato bacio, riusciva a sentire oltre il sapore della sua sborra anche il gusto di quelle avide labbra carnose riusciva a sentire… La guardò e mentre la piegava sulla scrivania le sussurrò:”Ora sei mia… la mia troia, la mia cagna, la mia schiava.. mia e basta!”

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