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Racconti di Dominazione

Libero da ogni Vincolo

By 19 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Come sempre e non mi stancherò mai di scriverlo, ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto, non citerò ovviamente i nomi, grazie per le parole che mi scrivete, non abbiate paura di contattarmi e scrivermi,non mordo e mi fa piacere ricevere le vostre mail.
Ultima cosa,sono davvero contento che Jaques vi intrighi e vi seduca, a me fa lo stesso effetto mentre lo scrivo ve lo assicuro’

Per chi non avesse letto gli altri racconti e volesse farlo, b&egrave, su questo sito li troverete tutti non aspettate che vi metta il link in bella mostra tra queste righe.

Detto questo amici miei, &egrave giunto il momento di rituffarci nel suo mondo, fatto di perversione e trasgressione, pieno di potere e di magia, siete pronti? Allora non perdiamo tempo, la mia mano corre veloce e le parole si formano ancora più veloci, non perdiamone neanche una e torniamo nel mondo di Jaques, vi aspetta sapete?

Bentornati nella mia umile dimora amici miei, avete pensato a quello che &egrave accaduto? Sento che l’avete fatto e che volete sentire il resto del racconto, suvvia potete confessarmelo se vi &egrave piaciuto non abbiate timore, io c’&egravero, ero li, e voi ora, tornerete indietro con me nel tempo, nei secoli, per rivivere quei momenti.

Seguitemi e scoprirete cosa successe a Jenna e a me’andiamo?

La stanza era impregnata dell’odore di sesso e urina ma non ci facevo caso, sentivo l’energia scorrere in me e tanto bastava.

Le ferite si stavano piano piano rimarginando e il mio corpo e la mia anima bramavano vendetta per la sorte appena toccata. Jenna era ancora priva di sensi ma compresi che avrei dovuto immediatamente legarla e bendarla per evitare brutte sorprese al suo risveglio.

La presi come se fosse una piuma tra le braccia, e la legai nella stessa ruota che lei mi aveva torturato, la bendai e aspettai che si risvegliasse. Non avevo fretta, nessuno ci avrebbe disturbato, le sue due Schiave erano al mio fianco ma sentivo che il loro potere si affievoliva sempre più, mi avevano donato la forza per poterle liberare e non le avrei deluse, meritavano vendetta, meritavo vendetta e l’avrei ottenuta, nessuno può trattarmi così, nemmeno colei che mi ha trasformato in quel che ora sono.

A poco a poco riprese i sensi, tale fu la sua rabbia nello scoprire di essere bendata e legata che pensai si rompesse qualche osso a furia di tirare le catene, ma quei bracciali erano stati creati non certo per i mortali, li aveva fatti creare apposta per imprigionare i propri simili prima di ucciderli e ora stava sperimentando quanto erano resistenti.

Dopo molto tempo che urlava e si contorceva si calmò e le dissi:
‘tu mi hai trasformato in quello che sono, non un Vampiro qualsiasi, ma in colui che avresti voluto avere al fianco per l’eternità considerandolo tuo pari, leggo in te tutto questo perciò non mentirmi, sei debole ora e le tue schiave mi hanno donato un potere capace di sconfiggerti ,quindi, scegli bene le parole che pronuncerai, perché io ho promesso che le farò diventare libere e la mia parola &egrave stata sempre rispettata da me’

‘Dici il vero Jaques, tu eri il prescelto ma ho sbagliato a crederlo, troppo potere ti ho donato e tu l’hai sprecato cercando di seguire i mortali nel loro folle viaggio della vita, sei uno sciocco, ma io potrei ancora perdonarti per quello che mi stai facendo e potrei anche perdonare le mie Schiave se ora mi libererari’ti prometto che vi lascerò andare per la vostra strada senza mai più interferire con voi’ ‘

Cercò di imprimere il suo potere nella voce ma ormai era tardi per questi sciocchi giochi e non aveva più nessun controllo su di me perciò le risposi:
‘le tue parole sono per me vento che mi accarezza la faccia, ma non riusciranno nel loro scopo, &egrave giunto il momento che tu capisca cosa si provi a essere legata e ha subire quello che io vorrò farti”

A queste parole, incominciò a urlare e imprecare di liberarla,dicendo che la sua ira sarebbe stata tremenda una volta finito tutto questo, ma un dopo non ci sarebbe stato per lei.

Mi avvicinai a lei,nel frattempo era tornata silenziosa, indossava i pantaloni neri di pelle, gli stivali alti a mezza coscia e il corpetto stretto, che mostrava il suo bel collo immacolato, avevo ancora il cazzo duro e voglioso di scopare e incominciai a girarle intorno strofinando l’asta sul corpo, sulle cosce, sulla schiena sui glutei, lo strusciavo dolcemente facendoglielo sentire quanto era duro.

Non disse nulla ma percepivo la tensione del suo corpo e l’eccitazione che cresceva in lei, iniziai a passarlo nell’interno delle cosce strofinandolo sui suoi pantaloni di pelle fino a farlo arrivare all’altezza della figa e iniziai a strusciarmi su di lei come se la stessi scopando, nel mentre, all’orecchio le dicevo:
‘ti piace sentire il mio cazzo che ti accarezza il corpo, lo sento che ti stai eccitando, alla fine sei solo una puttana che ha voglia di una bella scopata, giusto Jenna? O dovrei iniziare a chiamarti troia? ‘

A queste mie parole sentii che cercava di muoversi per avere il contatto del mio cazzo attraverso la pelle dei pantaloni, ma mi spostai subito per non darle nessuna soddisfazione, non doveva provare piacere ma dolore, frustrazione a non potere avere quello che desiderava.

Impugnai un coltello e iniziai a farle passare la lama sulle gambe, sui seni, sul collo, facendola rabbrividire, vedevo i capezzoli che erano duri come chiodi e tiravono la stoffa del corpetto, ci passai sopra la lama del coltello con un movimento circolare e iniziai a sentire Jenna che sospirava di piacere cercando di non darlo a vedere.

Senza darle nessun preavviso le tagliai il corpetto proprio in mezzo ai seni con un colpo veloce e preciso e continuai a darle piacere sui capezzoli non più nascosti da nulla, presi una candela e feci colare la cera sui seni strappandole gemiti di piacere, appena s’indurì presi il coltello e iniziai a toglierla provocandole godimento.

I pantaloni subirono lo stesso trattamento, si ritrovò così nuda con solo indosso gli stivali neri; lasciai il coltello e iniziai con la lingua a leccarle l’interno coscia facendole sentire anche i miei denti pronti per morderla e assaporare il suo potente sangue.

Non si controllava più tanto bene e sentivo che iniziava a godere di questo trattamento, infatti dopo poco mi disse:
‘Avanti Jaques, scopami, ho voglia di sentirlo in ogni buco il tuo cazzo caldo, sono una troia ‘
‘Ti darò quello che chiedi solo se prima mi chiamerai Padrone, accetti?’
‘Mai, io non sarò mai la tua Schiava, non chiedermi questo ti prego”
‘Taci cagna, cambierai idea ne sono sicuro, quando il piacere scoppierà in te e non potrai lasciarti andare, m’implorerai di scoparti e farai quello che vorrò!’

Ripresi a leccarle le cosce, poi andai dietro di lei e le leccai il culo facendole sentire immediatamente dopo il cazzo in mezzo alle chiappe,sentivo che si stava bagnando, ma continuai a strusciarglielo in mezzo al culo senza penetrarla.

Tornai davanti a lei e feci girare la ruota, avevo così davanti la sua figa e iniziai un lento ditalino, dentro era calda ed accogliente e non ci misi molto a portarla alla soglia dell’orgasmo,appena sentii le contrazioni della figa tolsi il dito e iniziai a schiaffeggiarle la figa, producendole dei piccoli urli di dolore, non pago, mi inchinai su di lei e iniziai a torcerle i capezzoli, questa volta urlò di dolore ma non era ancora abbastanza per me’

Dopo un po’, tornai a farle un ditalino ma questa volta con due dita, entravo e uscivo da lei che cercava in tutti i modi di spingersi le dita più in fondo possibile, ma anche questa volta mi bloccai alle soglie del suo orgasmo, sentivo che mi stava implorando di farla godere, mi pregava di scoparla, ma continuai invece a bloccarmi e sospendere il suo piacere.

Le infilai tre dita subito dopo, vedevo la sua figa che si allargava sempre un po’ di più e produceva un rumore di sciacquio dovuto ai suoi umori, anche questa volta non la feci godere e ci infilai quattro dita, mi disse che le stavo spaccando la figa e che sentiva le dita nello stomaco, non le credetti ovviamente e infatti dopo un po’ di resistenza ci infilai tutte e cinque le dita fino al polso’

Iniziai così a scoparla con la mano, prima di taglio poi stringendo il pugno, aveva la figa aperta in maniera impressionante e disse:
‘Oh Dio smettila ti prego, mi stai aprendo in due, Oddio, non resisto più, sto impazzendo di dolore e piacere farò tutto quello che vorrai, ma ti prego fammi godere come una puttana, sono la tua troia, la tua cagna, la tua vacca, non bloccarti anche ora ti prego”
‘Dimmi chi sono, chiamami con il mio nome ed io forse ti farò venire”
‘Mai e poi mai, ti odio non sentirai dirmi quello che vuoi ascoltare’ahhh’

Continuai a scoparla con il braccio fino a bloccarmi con la mano fino al polso dentro di lei, immobile, la tirai fuori lasciandole le labbra della figa aperte che piano piano si richiudevano, gemette dal disappunto e cerco di trattenermi ma ormai ero fuori, mi abbassai su di lei e le dissi:
‘ora ti infilerò il cazzo in bocca, guai a te se proverai a mordere, ti ucciderei all’istante spezzandoti il collo, hai capito Schiava?’

E senza attendere risposta le sbattei il cazzo sulle labbra e spinsi fino a farlo entrare in bocca, la presi per i capelli e incominciai a scoparle la bocca, lo spingevo fino in gola dicendole:
‘succhia cagna,fammi sentire quanto godi a farti scopare in bocca, la vorresti la mia sborra calda in gola? Vorresti fare la brava Schiava e berla tutta senza perdere nemmeno una goccia? ‘

La lasciai libera di parlare tirandole fuori il cazzo e sbattendolo in faccia rispose:
‘Si ti prego, sborrami in bocca, in faccia, riempimi di sborra mi stai facendo impazzire non riesco a controllarmi”

Ormai anch’io avevo esaurito il mio controllo, la voglia di soggiogarla e di scoparla era troppo forte in me per resistere ancora a lungo, e togliendole il cazzo dalla bocca da cui colò un rivolo di saliva che andò sui suoi capelli, rigirai la ruota e mi misi dietro di lei.

Spinsi il cazzo dentro il suo culo fino a quando non senti sbattere le palle, urlò di dolore, sentivo che stringeva il culo producendo in me un piacere immane, iniziai a scoparle il culo dandole forti schiaffi sulle chiappe fino a farlo diventare tutto rosso, ormai non mi trattenevo più , mi ero trasformato in un animale e volevo scoparla fino a venirle nel culo e dissetarmi, la stanza era impregnata dell’odore di sesso e ormai anche lei mi incitava a scoparla come troia, allora le dissi:
‘Parla troia, sono il tuo Padrone, dimmelo e ti sborrerò il culo e potrai godere finalmente e lasciarti andare,dimmi chi sono per te Schiava, urlalo’
‘SEI IL MIO PADRONE JAQUES’

A quelle parole non potei resistere oltre e scopandola ancora più forte le strinsi i seni e la morsi al collo,appena lo ebbi fatto, il mondo si accese intorno a me e venni dentro di lei urlando di un piacere mai provato, continuai a scoparla ancora e ancora e a dissetarmi del suo sangue, fino a quando, non sentii più vita in lei.

Mi staccai da lei, e caddi pesantemente, respiravo a fatica, la forza scorreva in me, investendomi del potere, sentii le due Schiave ora libere dire:
‘Grazie a te ora siamo libere, cosa possiamo fare per ripagarti di questo?’
‘Ditemi dov’&egrave si trova mia Sorella, voi lo sapete? Ditemelo se lo sapete e dove posso trovarla,questo sarà il vostro prezzo per la libertà”
‘Non sappiamo dove &egrave stata portata di preciso ma sappiamo che doveva salpare per tornare in Europa per essere affidata a un nuovo Master, questo &egrave tutto quello che sappiamo”

Non mi sarei dato pace fino a quando mia sorella non fosse stata libera, mi sentivo colpevole per la sorte toccata e avrei fatto qualunque cosa per liberarla una volta per tutte.

Trovai degli abiti da poter indossare e mi rivestii pronto per un nuovo viaggio, questa volta sarei tornato in luoghi a me più conosciuti e da stanotte una nuova caccia aveva inizio, chissà dove mi porterà e quando finirà’

Ma come avete letto , nel racconto precedente basta poco per trasformarsi da cacciatore a preda, il confine &egrave molto labile ed &egrave molto difficile alcune volte accorgersi del proprio ruolo.
Sentivo comunque che una nuova minaccia si prospettava per me ma ancora non aveva i contorni ben definiti’chissà’

Ma questo &egrave un altro racconto che come sapete merita un’altra notte, &egrave tardi, &egrave ormai quasi l’alba e il mondo sta per svegliarsi, chiudete ora gli occhi e tornate nel vostro mondo, tutto un giorno vi aspetta, ma ricordate, potete venire quando volete qui da me, ma solo di notte mi troverete e voi sapete il perché’

Come sempre per critiche e suggerimenti ma sopratutto se vorreste che continuassi la storia contattatemi all’indirizzo: demon80blonde@yahoo.com Per chi lo dovesse leggere spero piaccia come &egrave piaciuto a me scriverlo. Graditi ovviamente i commenti femminili.

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