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Racconti di Dominazione

L’interrogatorio di Evita e di suo figlio

By 7 Luglio 2004Dicembre 16th, 2019One Comment

L’ INTERROGATORIO DI EVITA E DI SUO FIGLIO: Parte I

La storia che vi sto per raccontare è ambientata in un paese del Sud America, durante gli anni della dittatura militare; racconta la drammatica esperienza di una donna e di suo figlio arrestati e interrogati presso la famigerata ‘Villa Carlo’.
Tutto il materiale relativo al caso Evita-Miguel, fu raccolto dal giornalista Fernando Mendoza, che indagò sui crimini compiuti a ‘Villa Carlo’ durante gli anni della guerra civile.
Le foto documentano in maniera esplicita quanto è accaduto. Il giornalista ha scritto questa storia raccogliendo le testimonianze delle vittime e consultando le cartelle cliniche degli psicologici, che ebbero in cura Evita e Miguel.
Sono gli anni 80 e in un Paese dell’ America Latina è in corso una sanguinosa guerra civile.
Durante, divenuto Presidente della Repubblica nel 1976, apparteneva al Fronte Nazionale il partito di destra che per molti anni aveva governato il Paese.
Quando salì al potere, il suo Paese versava in una grave crisi economica e politica: la maggioranza della popolazione viveva in uno stato di cronica indigenza, la corruzione era diffusa e la guerra civile da oltre cinque anni insanguinava il Paese. La nazione era al collasso.
Duarte sincero patriota e conservatore illuminato, aveva dato vita a una serie di importanti riforme in campo sociale ed economico. Egli non era un rivoluzionario come la sinistra desiderava, ma un conservatore onesto e intelligente.
In cinque anni di governo aveva: sanato il bilancio pubblico, colpito i privilegi e la corruzione, garantito ai ceti più poveri (circa il 70 % della popolazione) un minimo di servizi sociali e raggiunto una tregua con la guerriglia.
Le sue riforme avevano: vanificato i progetti del governo cubano, che attraverso la guerra civile mirava a destabilizzare il Paese per trasformarlo in un ‘paradiso marxista’, gli interessi dei narcotrafficanti e di quei membri delle Forze Armate che dai narcotrafficanti venivano stipendiati.
Duarte era un Presidente amato e rispettato, benché la sinistra lo accusasse di paternalismo e autoritarismo, mentre la parte più retriva della destra di eccessiva sensibilità per i diseredati. Allo scadere del mandato la sua rielezione era certa, ma un attentato pose fine alla sua vita. Duarte, fu assassinato nel febbraio del 1981 insieme alla moglie Fernanda, la figlia Carla di appena cinque anni e due agenti della scorta.
Ad uccidere Duarte fu Antonio Gozo un potente narcotrafficante legato alla guerriglia marxista; Gozo era il principale acquirente della cocaina prodotta nelle zone controllate dalla guerriglia.
Fu il narcotrafficante Antonio Gozo insieme ai servizi segreti cubani (desiderosi di destabilizzare il Paese) ad organizzare l’attentato che uccise il presidente Duarte.
Un’ appoggio importante nella riuscita dell’attentato fu dato dal generale Pedro Correra e dai alcuni militari, che non gradivano l’opera di moralizzazione delle forze armate posta in essere da Duarte.
I dirigenti del Fronte Popolare (il principale partito di opposizione), addossarono ai militari la responsabilità della morte del presidente e per reazione mobilitarono la piazza contro il governo. Una lunga serie di scioperi e manifestazioni paralizzarono il Paese.
Contemporaneamente sulle montagne della Sierra Dorada, sotto la direzione del comandante Ernesto Ilario Cortez, si riorganizzò la guerriglia marxista appoggiata dal governo cubano e sostenuta politicamente dal Fronte Popolare.
Per i militari la misura fu colma: la notte del 5 dicembre 1981, tre giorni prima della data delle elezioni presero il potere, dando inizio agli anni sanguinosi della dittatura militare e della guerra civile.
Questo è lo scenario in cui si svolge la storia di Evita e di suo figlio Miguel.
Il Sig. Rodrigo Pessoas è di uno dei principali oppositori della giunta militare al potere, sposato con Evita Rodrighez hanno un figlio di nome Miguel.
Ora che i militari sono al potere Rodrigo Pessoas, ha dovuto darsi alla latitanza per non finire nella lista dei ‘desaparecidos’ e vive in un nascondiglio segreto che solo la moglie e pochi amici conoscono.
Evita è una bella signora di quarant’anni alta un metro e settanta di carnagione chiara, con un corpo ben proporzionato, il sguardo della signora è dolce e sensuale e i lineamenti del viso regolari, gli occhi sono castani e i capelli neri. Evita ama suo marito e suo figlio ed è quello che si dice una moglie onesta e una madre premurosa.
Suo figlio Miguel è bel ragazzo ancora adolescente non ha ancora completato lo sviluppo corporeo ma è nel pieno di quella tempesta ormonale che è la pubertà, frequenti erezioni e altrettanto frequenti polluzioni notturne caratterizzano l’evolversi della sua sessualità.
Come spesso accade tra ragazzi, un suo amico gli ha prestato alcuni giornali pornografi, tra questi uno lo ha particolarmente turbato.
Si tratta di un fotoromanzo dal titolo: ‘Interrogata dalla Gestapo’. Le foto e i dialoghi descrivono la storia di una donna arrestata e interrogata dalla Gestapo.
Essendo un fotoromanzo porno, le foto mostrano nei minimi particolari, con dettagliati primi piani, le torture e i rapporti sessuali che la donna è costretta a subire. Si tratta di materiale pornografico della serie Erotisk Tvang proveniente dalla Danimarca e molto in voga negli anni 70.
Un pomeriggio Miguel andando in bagno dimentica sopra il letto il fotoromanzo pornografico con cui spesso si masturba.
Evita entrando nella camera del figlio per sistemare la biancheria appena stirata, nota la rivista e la raccoglie per sistemarla sul comodino. Con stupore e disgusto scopre cosa il figlio stava guardando.
– Miguel! Miguel! Vieni immediatamente qui. – Urla la madre con tono irritato.
Il ragazzo arriva trafelato immaginando il motivo di quella chiamata.
– Non ti vergogni a guardare queste porcherie? – Urla la madre con rabbia strappando la rivista.
– Mamma, io’.mi dispiace…., scusami. – Balbetta il ragazzino rosso in viso per la vergogna.
– Come è possibile che vi siano donne disposte a farsi fotografare in queste posizioni e uomini che si eccitano con questo materiale? – Continua Evita rossa in viso per la rabbia.
Miguel abbassa lo sguardo per la vergogna.
La madre lo guarda seccata, ed esclama: – Va bene,.’. che non accada più. Non sprecare il tempo guardando queste porcherie! ‘ Dice Evita ed esce dalla camera, lasciando il figlio in uno stato profondo imbarazzo e vergogna.
La madre è uscita dalla stanza nauseata per le foto che ha visto e preoccupata dall’idea che il figlio possa provare interesse per quel genere di pubblicazioni. Poi riflettendo sulla giovane età del ragazzo si tranquillizza e riprende le faccende domestiche.
Miguel da quando suo padre è latitante si sente l’uomo di famiglia e passa la maggior parte del tempo in compagnia della madre.
Il ragazzo è molto geloso della madre, perché è una donna molto bella e si irrita quando gli uomini, compresi i suoi amici e coetanei, la guardano con desiderio.
La madre sorride comprensiva quando si accorge di questi atteggiamenti infantili e lo consola accarezzandogli il viso.
Miguel ora che ha raggiunto l’adolescenza prova uno strana sensazione quando vede la madre vestirsi per uscire o cambiarsi d’abito.
Certo non ha mai visto la propria madre nuda perché la donna è molto pudica, ma basta solo che la veda: togliersi la gonna o i pantaloni, sfilarsi le calze, cambiarsi di abito per provare un forte stato di eccitazione.
Tutto ebbe inizio due anni prima in un pomeriggio di primavera: Evita si era seduta sul pavimento della veranda appoggiandosi con la schiena alla ringhiera per godersi il tiepido sole primaverile; complice la digestione e la mite temperatura, si era assopita al sole, senza accorgersi che a causa della posizione assunta la gonna le si era completamente sollevata scoprendole le splendide gambe e gli slip neri, che indossava sotto i collant.
Miguel che è seduto di fronte alla madre, osserva la scena profondamente turbato. Da poco ha iniziato ha sentire i primi stimoli sessuali, che in alcuni adolescenti possono assumere i caratteri del complesso edipico.
Il ragazzo vive questa situazione con un forte senso di colpa e turbamento: si vergogna di provare una morbosa attrazione verso la madre, ma gli stimoli adolescenziali prevalgono sulla razionalità e sull’educazione che ha ricevuto.
Basta poco per stimolare la morbosa fantasia di Miguel.
La madre, quando esce di casa indossa una gonna a ‘portafoglio’ a cui blocca i lembi con una spilla, per evitare che le si apra ad ogni passo scoprendole le cosce. Solo quando rientra a casa si toglie la spilla, per potersi muovere più comodamente nello svolgimento dei lavori domestici; a causa di ciò la gonna a portafoglio si apre facilmente scoprendole completamente le gambe, uno spettacolo che non lascia indifferente Miguel.
Miguel é seduto in salotto di fronte al televisore e osserva la madre intenta a bere una tazza di te. Il ragazzo non segue le immagini che scorrono sul video, ma lo sguardo si posa sul corpo della madre; in particolare sulle gambe, che la gonna aprendosi e scivolando lungo i lati ha generosamente scoperto.
Miguel vorrebbe accarezzare quelle splendide gambe: baciarle partendo dai piedi e salendo fino alle cosce, per poi arrivare alle parti più intime, che collant e slip nascondono. Non arriva ad immaginare oltre questo è sufficiente per provocargli una rapida erezione.
Evita dopo essersi spogliata si stende sul divano per guardare la televisione. Quando é in casa, indossa spesso un vestito piuttosto corto, che mette in mostra le splendide gambe: lunghe e affusolate, completamente ignara che il figlio la osserva, Evita divarica le gambe scoprendo gli slip, che piuttosto stretti coprono appena il sesso della donna. Miguel non riesce a distogliere lo sguardo da quella scena e spia la madre con morbosa attenzione.
Miguel, regge spesso la scala alla madre quando sale per spolverare i lampadari o i libri posti sull’ultimo piano della libreria. La donna svolge il proprio lavoro ignara che da sotto il figlio la osserva. Lo sguardo del figlio adolescente sale lungo le gambe della madre fino a sbirciare gli slip che nasconde sotto le gonne.
Evita non nota l’attrazione morbosa che il figlio nutre nei suoi riguardi è troppo occupata nei lavori domestici e nell’ affrontare i problemi quotidiani in un Paese dilaniato dalla guerra civile e in preda ad una profonda crisi economica.

CONTINUA
INTERROGATORIO DI EVITA E DI SUO FIGLIO: Parte II

Con i militari al potere iniziavano per il Paese gli anni bui della dittatura e della guerra civile.
Durante la notte vige il coprifuoco e sono pochi coloro che hanno il coraggio di uscire dalla città per inoltrarsi in aperta campagna, timorosi di venire coinvolti negli scontri tra i militari e guerriglieri, o venire arrestati dalla polizia politica che spesso viola i diritti umani.
Evita pur soffrendo insieme al figlio della lontananza del marito, esule politico, continua la sua vita di sempre.
Ora che il padre è assente il legame tra madre e figlio è divenuto più intenso.
Miguel trascorre molte ore in compagnia madre e questo gli consente di poter osservare la madre con maggiore facilità.
E’ domenica pomeriggio ed Evita è in camera intenta a prepararsi per uscire, Miguel si avvicina alla camera della madre e trova la porta semiaperta, sbircia attraverso la porta della stanza e vede la madre che girata di spalle, si sta raccogliendo i capelli, é scalza e priva di reggiseno con indosso la sola gonna. Miguel ha un nodo alla gola e il cuore gli batte per l’eccitazione, spera che la madre si volti per vederle il seno, ma la donna rimane di spalle.
– Mamma sei pronta per uscire? ‘ Chiede il ragazzo.
– No tesoro, e non entrare che sto vestendomi. Risponde la madre.
Miguel non ha visto nulla, perché la madre non si é voltata quando ha avvertito la presenza del figlio; Evita è una donna molta pudica, in presenza del figlio non si mostra mai a seno nudo.
La scena a cui ha appena assistito ha comunque stimolato la fantasia di Miguel facendogli ricordare un sogno fatto la settimana precedente.
Miguel sognò di essere sulla spiaggia insieme alla madre a prendere il sole. Con stupore si accorge che la madre si è tolta il reggiseno ed è rimasta in topless: é stesa sull’asciugamano con il seno nudo bene in mostra, di fronte a loro un gruppo di uomini osservano la scena eccitati.
– Mamma cosa stai facendo? Copriti non vedi che ti guardano! – Dice il ragazzo con tono irritato.
La madre non risponde, assopita sulla spiaggia continua a godersi il sole.
Miguel é profondamente turbato dal comportamento della madre, i boxer che indossa a malapena nascondono la vistosa erezione del suo sesso. Un’erezione che cresce prepotente, ora che Miguel ha appoggiato il sesso alla coscia della madre e stringendosi al suo corpo inizia ad accarezzarle il seno.
Questo sogno particolarmente eccitante, provocherà a Miguel l’orgasmo e si risveglierà tutto bagnato di sperma a causa di una polluzione notturna.
Altre situazioni contribuiscono a stimolare le fantasie erotiche del giovane Miguel.
Quando la madre rientra a casa dopo aver fatto la spesa, si reca in camera da letto per togliersi le calze e mettersi in libertà.
Il figlio allora si avvicina alla stanza della madre per salutarla e si ferma sulla soglia aspettando che la madre si spogli.
Spesso la porta rimane semichiusa e il ragazzo riesce a vedere la madre mentre si veste o si cambia di vestito.
La donna lentamente si sfila le calze, senza accorgersi che il figlio rimasto sulla soglia della stanza la osserva, spiando dalla porta semichiusa.
Miguel è in uno stato di forte eccitazione, osserva la madre mentre fa scivolare i collant lungo le gambe, fino alla caviglie.
Poi si toglie una scarpe e fa sfilare il collant lungo il piede, quindi solleva la gamba e fa scivolare il collant lungo l’altro piede scoprendo completamente le gambe; due splendide gambe capaci di stimolare le fantasie sessuali di qualsiasi maschio, soprattutto se adolescente.
Evita ora che si è sfilata le calze si rimette le scarpe, ignara delle attenzioni del figlio.
Situazioni come queste stimolano la morbosa curiosità di Miguel e le sue incontrollabili pulsioni adolescenziali.
Miguel è molto affezionato alla madre, ma non riesce a controllare l’attrazione fisica che per essa prova.
Evita non immagina stato lo stato di profondo turbamento in cui si trova il figlio adolescente, ne tanto meno di essere il soggetto di molte delle sue fantasie sessuali.
Evita è troppo presa dalle faccende domestiche e dai problemi quotidiani: vive in un Paese dilaniato dalla guerra civile e in preda ad una profonda crisi economica, da sola deve occuparsi del sostentamento e dell’educazione del figlio, dopo che il marito ha dovuto emigrare per sfuggire alle persecuzioni della giunta militare al potere.
Miguel ed Evita abitano in una villetta in periferia in una zona residenziale tranquilla e piena di verde.
Un giorno d’estate madre e figlio stanno rientrando a casa dopo aver fatto la spesa.
Evita è particolarmente affascinante: leggermente truccata, indossa una camicetta bianca, una gonna nera che le copre il ginocchio e un paio di collant neri le fasciano le gambe. Ai piedi porta un paio di sandali neri con il tacco che la rendono più slanciata ed elegante.
L’abbigliamento della madre di Miguel è sempre elegante e mai volgare, tipico di una buona madre e di una moglie fedele.
Il viale che conduce all’abitazione della famiglia Pessoas alle 14.00 del pomeriggio non è frequentato perché la gente è al lavoro o riposa.
Madre e figlio avanzano tranquilli verso casa, quando da un furgone parcheggiato lungo il marciapiede escono quattro uomini in borghese.
I quattro uomini si dirigono verso la coppia e la circondano: – Siamo della Polizia militare signora. Deve seguirci alla Centrale insieme a suo figlio. – Dice l’uomo.
– Perché? per quale motivo? – Chiede la donna preoccupata.
– Il comandante della stazione deve comunicarle alcune notizie relative a suo marito. -Risponde l’uomo.
– Ma quali notizie, è accaduto qualcosa? – Chiede la donna in ansia.
– Nulla di grave ma deve seguirci in caserma. –
– Che storie sono queste! Lasciateci in pace. – Esclama Miguel con tono irritato.
– Calmati Miguel saranno le solite domande su tuo padre di cui non abbiamo più notizie da mesi. – Dice la donna, cercando di calmare il figlio, per timore che la polizia reagisca alle proteste del ragazzo con violenza.
– Non preoccupatevi vi seguiremo. ”.Miguel, ti ripeto stai calmo’.non succederà nulla.- Dice la donna cercando di nascondere la tensione.
– Bene signora vedo che ha capito. Salite su quel furgone e non vi faremo nulla di male – Dice l’agente in tono soddisfatto.
Madre e figlio salgono sul furgone insieme ai membri della polizia, alla guida del furgone é rimasto un agente che avviato il motore parte a forte velocità.
Appena il furgone é partito scatta la trappola: prima che madre e figlio possano reagire vengono ammanettati, imbavagliati e bendati.
I prigionieri scalciano e si divincolano per liberarsi, ma per gli energumeni che gli hanno rapiti, non è difficile trattenere una donna e un ragazzino per giunta ammanettati e incappucciati.
– E’ inutile che vi ribelliate! State fermi o sarà peggio per voi! – Urla il più anziano del gruppo.
Evita e suo figlio, si sono resi conto che nella situazione in cui si trovano ogni reazione è momentaneamente inutile e addirittura pericolosa. Paura, rabbia, sgomento sono i sentimenti che provano mentre viaggiano verso un’ignota destinazione.
Il viaggio dura circa un ora poi il furgona si ferma, sono arrivati a ‘Villa Carlo’
‘Villa Carlo’ è questo il nome del Centro di polizia dove vengono interrogatori gli oppositori del regime e i loro amici e famigliari.
La sede Centro è una villa anonima, isolata, situata in aperta campagna. Un posto ideale per condurre in maniera discreta e tranquilla gli interrogatori.
I cancelli della villa si aprono e due sentinelle in borghese fanno entrare il furgone.
Il furgone viene aperto e madre e figlio vengono portati fuori dall’automezzo sorretti dagli agenti.
Senza dire una parola vengono condotti all’interno della villa e costretti a scendere una scala per raggiungere il piano interrato dello stabile.
A questo punto madre e figlio vengono separati e condotti in due stanze diverse.
A nulla valgono le loro proteste e i tentativi di divincolarsi per scappare: sono prigionieri della famigerata polizia militare e stanno per vivere un’esperienza che sconvolgerà tutta la loro vita.

CONTINUA
L’ INTERROGATORIO DI EVITA E DI SUO FIGLIO: Parte III

Dopo circa un ora due guardie prelevano Evita dalla stanza in cui è rinchiusa per condurla nella stanza degli interrogatori.
– Chi siete?’ Dov’è mio figlio? -. Chiede la donna ai due secondini appena entrano nella stanza.
– Lo vedrai presto, non ti preoccupare nessuno gli ha fatto del male -. Risponde uno dei due, e dopo averla afferrata per le braccia la spingono fuori della stanza.
Evita viene condotta dalle guardie alla stanza degli interrogatori. La donna non oppone resistenza, perché desidera rivedere al più presto il figlio e sa che qualsiasi reazione sarebbe inutile.
Dopo aver percorso un lungo corridoio la donna viene introdotta in una stanza abbastanza spaziosa al cui centro vede con sgomento il figlio bendato e completamente nudo: delle cinghie robuste gli assicurano le gambe e le mani ad una sedia. Ai fianchi del ragazzo stanno in piedi due persone: da un lato, un uomo di circa cinquant’anni, alto di statura, moro, con la barba, porta un paio di occhiali scuri; dall’altro lato, una donna in divisa, di circa quaranta anni, bella ma dallo sguardo crudele.
– Maledetti, cosa avete fatto a mio figlio? -. urla Evita inviperita mentre tenta di divincolarsi dai secondini che la tengono stretta.
– Benvenuta a ‘Villa Carlo’ signora Evita. Sono il Dott. Carlo responsabile del centro, quelli che vede sono i miei assistenti: Pablo e Rosario che l’hanno condotta fin qui, il sergente Maria della sezione femminile della polizia politica, il sergente Carlito e Janete la nostra giovane ausiliaria – . Spiega il medico con tono pacato.
Il dott. Carlo é un ginecologo fallito, fu radiato dall’albo dei medici per aver praticato l’aborto clandestino.
E’ stato scelto dalla Giunta militare al potere perché é un sadico che conosce molto bene l’anatomia femminile, uno specialista in fatto di torture: la sua mente diabolica e perversa sa come far confessare una donna, in un crudele alternarsi di violenze fisiche e psicologiche.
La donna si guarda intorno agitata: – Che cosa volete?”.mio figlio non centra nulla’.lasciatelo andare. –
– Signora, non si agiti non siamo terroristi ma membri della polizia militare. A suo figlio non faremo alcun male se sarà disposta a fornirci le informazioni di cui abbiamo bisogno. Cerchiamo suo marito, vogliamo saper dove si nasconde. – Il tono dell’uomo è calmo e deciso, tipico di chi sa di avere la situazione sotto controllo.
– Non so dove si nasconde mio marito è sparito senza dirmi nulla. – Spiega la donna disperata.
Il dottore fissa la donna negli occhi, e gettandogli in faccia il fumo del sigaro che sta fumando, gli sussurra minaccioso: – Cara signora crede di prendermi in giro? Abbiamo dei mezzi molto efficaci per farla confessare che non credo le convenga sperimentare. –
– Vi ripeto non so nulla. – Insiste Evita cercando di mascherare la paura.
– Legatela alla sedia! Ora la faremo parlare. – Ordina il dott. Carlo.
I secondini afferrano la donna che cerca inutilmente di divincolarsi e la legano ad una sedia identica a quella su cui è legato il figlio.
La donna, con le braccia legate dietro lo schienale e con due cinghie che le serrano le caviglie, é ora alla completa mercede dei suoi aguzzini.
– Bene! Passiamo alle maniere forti. Avanti, ragazzi! Occupatevi della signora e tu Janete inizia a filmare l’interrogatorio’. Maria prenditi cura del ragazzo voglio che veda come trattiamo coloro che non collaborano con il governo. – Ordina il medico seccato.
Carlito sbottona la camicetta della donna, che non indossando il reggiseno si trova completamente a seno nudo.
– Oh! Che bel seno ha la signora.Vediamo se i capezzoli sono sensibili. – Esclama Carlito mentre stringe sadicamente i capezzoli di Evita fino a farla urlare.
– Nooo!’ Ahhh!’.Ahhh!’Lasciateni’ – Urla Evita contorcendosi sulla sedia.
Il ragazzo sconvolto dalla scena grida disperato:Lasciatela! non sa nulla di mio padre.
I due militari sollevano la sedia in cui è legata Evita e la posizionano di fronte al figlio a circa un due metri di distanza. Maria toglie la benda al ragazzo e lo imbavaglia affinché assista all’interrogatorio in silenzio.
– Guarda Miguel avevi mai visto tua madre a seno nudo, sapevi che non portava il reggiseno? – Ora con la camicetta completamente aperta puoi vederlo bene. Dice Carlito rivolto al ragazzo, che viene costretto dal dott. Carlo ad osservare la scena.
Ad occuparsi della donna saranno Carlito, Rosario e Pablo.
Carlito è un sergente sulla trentina piuttosto stupido. Era stato destinato ad un reparto operativo, ma a causa della sua incapacità la squadra che comandava era caduta in un imboscata e oltre la metà dei componenti erano morti, Pablo si era salvato per miracolo.
Il comandante della compagnia venuto a conoscenza dei fatti intendeva deferire Carlito alla corte marziale, solo il provvidenziale intervento del dott. Carlo lo aveva salvato facendolo assegnare a ‘Villa Carlo’.
Il dott. Carlo conosce i limiti di Carlito ma gli é utile in quanto individuo sadico e ubbidiente, ma perfetto per il lavoro che é chiamato a svolgere.
Rosario e Pablo sono due giovani militari che il dottore sta addestrando per questo genere di ‘lavori’.
Hanno l’età di Miguel, e sono sessualmente frustrati a causa della forte secrezione ormonale tipica dell’età e della mancanza di contatti con l’altro sesso.
La guerra civile che dilania il Paese costringe questi ragazzi a vivere per lunghi periodi isolati in caserma. Poter partecipare attivamente all’interrogatorio della donna è per loro l’unica possibilità di sfogare la loro eccitazione sessuale.
A filmare l’interrogatorio sarà Janete. Janete è una ragazza ventenne membro della polizia femminile, prima di arruolarsi studiava ginecologia presso la più prestigiosa università del Paese, l’omicidio dei genitori da parte della guerriglia ha costretto la giovane ad interrompere gli studi e arruolarsi nella polizia.
Il dott. Carlo ha voluto inserirla nella squadra, per sfruttare le conoscenze della giovane in materia di anatomia femminile e la sua sete di vendetta.
Evita é legata alla sedia, con il seno completamente scoperto. Rosario e Pablo le alzano la gonna fin sopra i fianchi, scoprendole le gambe e il sesso: la donna per il caldo non aveva indossato gli slip come era sua abitudine, ma solo un paio di collant neri.
– Lasciatemi stare!…..Abbassate subito la gonna!. – Urla Evita dimenandosi sulla sedia.
– Dottore guardi! La signora non porta le mutande, vede sotto i collant non indossa nulla.- Esclama Pablo sorridendo.
– Meglio! così potete iniziare a ‘lavorarla’ anche senza sfilarle le calze. – Risponde il medico in tono ironico.
Insensibili alle proteste della povera donna: Rosario afferra la gamba sinistra e Pablo quella destra divaricandole, affinché il figlio veda il sesso della madre e quello che le faranno.
– Evita urla disperata: Siete dei maiali!!! Non potete farmi questo in presenza di mio figlio, è solo un ragazzino…Non voglio mi veda in queste condizioni…portatelo fuori. –
Carlito incita i compagni: – Dai allargatele le cosce così il ragazzino vede che la madre non indossa gli slip. –
– Basta! Vi prego, non fatemi questo! Non costringetemi a tenere le gambe aperte in presenza di mio figlio. – Implora la donna singhiozzando; ma i giovani aguzzini, oltre alle caviglie, legano anche le cosce della donna, per costringerla a rimanere con le gambe bene aperte .
– Guarda Miguel! ora che le tiene le gambe aperte si vede proprio tutto, non serve neanche sfilarle i collant. – Sussurra Maria all’orecchio di Miguel, che abbassa la testa per non vedere.
Carlito, afferra per i capelli Miguel e lo costringe ad alzare la testa per assistere all’interrogatorio, mentre Maria inizia ad accarezzare i genitali del povero ragazzo.
Ora il figlio é costretto ad osservare la scena: la madre é legata alla sedia seminuda, con il seno completamente scoperto, la gonna sollevata e le cosce aperte con il sesso ben visibile attraverso i collant.
Miguel é sconvolto, non aveva mai visto la madre così nuda: il cuore gli batte forte, le mani gli tremano e si accorge di aver perso il controllo delle proprie emozioni.
I giovani aguzzini lavorano in sintonia: Carlito accarezza i seni della donna, con l’indice e il pollice si diverte a stimolarle i capezzoli. Pablo e Rosario costringono la donna a tenere le gambe aperte, le accarezzano lascivamente le cosce, le succhiano e leccano il sesso, si eccitano nel sentirne l’odore.
I collant sono elastici e consentono ai ragazzi di infilare le dita nel sesso della donna fino a stimolarle il clitoride. – Nooo!!! Con le dita dentro, Noo!!! – Singhiozza Evita, ma i ragazzi sono molto eccitati e senza ascoltare le implorazioni della donna continuano il loro lavoro.
La vagina della donna continuamente stimolata manualmente e oralmente dai ragazzi produce delle secrezioni che bagnano i collant.
Le secrezioni vaginali della donna non sono reazioni dettate dal piacere ma dalla continua stimolazione che è costretta a subire. La donna è disperata durante tutto l’interrogatorio non proverà mai piacere ma solo dolore e vergogna per le torture e le umiliazioni subite in presenza del figlio. Disgusto ed odio per i suoi aguzzini.
– Janete! Guarda è tutta bagnata! Dai riprendila in questo stato. – Esclama Pablo eccitato mentre con le dita stimola la donna nella zona del clitoride.
– Va bene Pablo, ma abbi pazienza sto filmando il figlio, voglio che si veda come gli è diventato duro mentre assiste all’interrogatorio della madre. – Risponde Janete che rivolgendo l’obbiettivo della videocamera verso la donna e aggiunge compiaciuta: – Siii,’.molto bene ‘. continuate a tenerle le gambe bene aperte così il ragazzino vede tutto e io posso riprendere la scena nei minimi particolari. –
Il figlio assiste all’interrogatorio della madre con gli occhi sbarrati in uno stato di forte imbarazzo e agitazione. E’ sotto shock per quanto ha appena visto e prova un profondo stato di vergogna per l’erezione che non riesce a controllare. Il cuore gli batte forte, gli tremano le gambe, il corpo è coperto di sudore.
Il ragazzo non riesce a controllare la vistosa erezione: é un adolescente con il sangue pieno di ormoni sessuali, per la prima volta vede una donna seminuda mentre Maria la perfida secondina lo masturba lentamente.
– Basta!’.spegnete quella cinepresa. Non voglio che mi filmiate in questo stato. – Implora Evita,mentre cerca di sottrarsi al contatto di quelle mani che la violano nelle parti più intime, ma opporsi é impossibile, perché è legata e sono in tre a violarla.
Grande fu lo shock provato da Evita: in presenza del figlio che legato ad una sedia assisteva all’interrogatorio, le venne aperta la camicetta e scoperto il seno, le fu alzata la gonna e fu costretta a tenere le gambe aperte, affinché le sue parti più intime fossero esposte alla vista dei presenti. La donna sotto i collant non indossava gli slip, questo particolare eccitò i militari che la torturavano e sconvolse emotivamente e sessualmente il figlio adolescente.
L’umiliante trattamento a cui la donna è sottoposta dura per oltre un ora.
Evita é disperata, singhiozzando urla ai suoi aguzzini di smettere: – Bastaaaa! Bastaaaa!!! Toglietemi le mani di dosso. –
Il dott, Carlo, vedendo che la donna non parla, decide di cambiare tattica, con tono perentorio ordina: – Carlito! Basta palpare le tette della signora, ho capito che ti sei eccitato, ma devi farla confessare, inizia a torcergli i capezzoli, voglio sentirla urlare. –
La tortura da psicologica ora diventa fisica.
Carlito non si fa pregare e con decisione afferra i capezzoli della donna stringendoli e torcendoli con violenza: – Ahhhhh, aaaahhh, aaahhhh. – La donna mugola e si dibatte per il dolore ma il ragazzo non smette.
– Vedo che non vuoi collaborare. Ragazzi portatemi gli elettrodi vediamo se con questi parlerà. ‘ Esclama il sadico dottore.
Carlito si avvicina alla donna impugnando un elettrostimolatore. E’ uno strumento poco più grande di una comune radiolina, composto di: un’ interruttore, una manopola per variare l’intensità della corrente, dei fili elettrici a cui sono fissati dei morsetti.
Carlito con fare deciso applica i due morsetti ai capezzoli della donna. La donna è terrorizzata: sente il gelido contatto dell’acciaio dei morsetti che le stringono i capezzoli, cerca di sottrarsi e urla disperata: – Nooo!, Noooo!!!! Cosa volete farmi?…Vi ripeto non so nulla di mio marito… –
La donna sente i morsetti stringergli i capezzoli é una sensazione spiacevole e dolorosa, ma é nulla rispetto al dolore che proverà quando i morsetti le scaricheranno la corrente sui capezzoli.
Il dottore sorride sadicamente e gira lentamente la manopola dell’elettrostimolatore.
La donna sobbalza sulla sedia su cui è legata, contrae tutto il corpo e inarca la schiena lanciando un urlo di dolore: – Ahhhhhhhhh….. – Poi ricade sulla sedia ansimante, con la testa protesa in avanti.
– Ora aumenterò l’intensità delle scariche, Vedrete come faremo ‘ballare’ la signora. -Dice il dottore rivolto ai ragazzi.
– Ahhhh!’..Ahhh!’. – Continua ad urlare Evita, mentre Janete riprende nei particolari le smorfie di dolore dipinte sul viso della donna e il corpo che sulla sedia si contorce.
Tra una scarica e l’altra il dottore aspetta alcuni minuti per dare alla donna la possibilità di riprendersi, una tecnica per impedire alla vittima di svenire, evitando così di interrompere l’interrogatorio.
Il figlio si rende conto che l’interrogatorio della madre è passato alla fase più dura e paralizzato dal terrore fissa la scena.
Il dottore si accorge del forte stato di tensione fisica e psicologica del ragazzo e dell’ eccitazione sessuale che non riesce a controllare e approfitta per passare alla tortura psicologica.
La donna è cosciente ma molto debole, la pelle è coperta di sudore, rivolta al dottore lo implora : – Basta’la prego’mi sembra di impazzire….Non so nulla mi creda…… – E detto questo si abbandona esausta sulla sedia piegando il capo in avanti.
– Fermiamoci un momento, riprenderemo più tardi. – Dice il dottore mentre esce dalla stanza.
Dopo che il medico é uscito, Pablo e Rosario approfittano della debolezza della donna e della conseguente incapacità di reagire per sfogare la loro libidine.
I ragazzi dopo aver liberato le caviglie della donna dalle cinghie le sfilano i sandali e si posizionano seduti di fronte alla donna: uno a destra e l’altro a sinistra. A questo punto la costringono ad aprire le gambe: si eccitano nel tenerla con le gambe aperte e ammirando il sesso che da sotto i collant traspare.
– No!’..Noooo! Cosa volete farmi ancora?” – Mormora la donna a fatica.
– Stai ferma e lasciaci divertire! O riprendiamo a ‘lavorarti’ i capezzoli. – Risponde Rosario in tono minaccioso.
– Janete guarda che spettacolo eccitante ci regala la signora, riprendila mentre iniziamo a divertirci. – Esclama Pablo.
La donna è sfinita e terrorizzata per le torture subite e si abbandona sulla sedia mentre Pablo e Rosario continuano il loro perverso gioco.
Pablo insieme a Rosario iniziano a baciare le gambe di Evita, si divertono a leccare e solleticare i suoi piedi, massaggiarne la pianta stringendola forte con il pollice e l’indice; la pianta del piede è una parte sensibile e la sua stimolazione fa sobbalzare la donna.
– Avanti ragazzi, andateci piano…..non fate il solletico alla signora. – Dice Janete mentre riprende la squallida scena.
Poi Pablo e Rosario appoggiano i piedi della donna sopra i loro genitali, strofinandoli con un chiaro intento masturbatorio.
Non si tolgono i pantaloni perché è vietato dal regolamento: il loro compito è far confessare la detenuta e non divertirsi. Comunque togliersi i pantaloni sarebbe inutile visto che sotto la mimetica non portano gli slip, è uno stratagemma che usano durante interrogatori per meglio sentire il contatto con il corpo delle vittime.
– Smettetela, non fatemi questo di fronte a mio figlio -. Mormora la donna con un filo di voce, mentre piena di vergogna abbassa gli occhi cercando di non incontrare lo sguardo del figlio; che osserva con gli occhi sbarrati la scena incapace di reagire.
– Allora Miguel ti piace lo spettacolo?… – Gli sussurra all’orecchio Maria mentre con la mano gli accarezza i genitali. Miguel è sconvolto cerca di girare lo sguardo vuole sottrarsi a quell’osceno gioco ma il sergente Maria trattenendolo per i capelli lo obbliga ad assistere all’ennesima sevizia.
Rosario e Pablo, per tutto il tempo in cui è durato l’interrogatorio della donna, (oltre un ora), hanno avuto il sesso in erezione, quindi bastano pochi minuti di masturbazione per raggiungere l’orgasmo.
Carlito non è rimasto a guardare. Ha ripreso il suo posto dietro la donna e gli massaggia dolcemente i seni doloranti, gli lecca i capezzoli, poi scende con una mano lungo il suo corpo fino a raggiungere il sesso che inizia masturbare. Raggiungerà l’orgasmo mentre gli sta succhiando un capezzolo.
La donna è disgustata ma è debole e deve sottostare alla libidine dei due aguzzini e disperata abbassa lo sguardo mentre le lacrime le rigano il volto.
– Dottore la donna non ha ancora confessato!… – Dice Janete al medico appena rientrato.
– Signora Evita perché si rifiuta di collaborare? Forse dovremo riprendere ad occuparci dei suoi capezzoli. – Osserva ironico il dottore.
– No! Vi supplico, non so nulla…..non torturatemi ancora. – Implora la donna.
– Bene signora, per oggi smetteremo, ma prima dovrà masturbare suo figlio, non vede come è eccitato. – Dice il medico rivolgendosi alla donna.
La donna è sconvolta da tale richiesta, non può farlo. Evita è una donna onesta una madre irreprensibile non può compiere un atto così schifoso e degradante.
– Maledetti! Siete pazzi! Siete delle bestie! Non farò mai questo. – Urla disperata, poi gira la testa di lato per non vedere il sesso del figlio in erezione e inizia a piangere.
Il medico la guarda irritato e dice: – Lo farà signora, per lei non è difficile, ha visto come è riuscita a far venire i miei tre assistenti….. – E afferrata la testa della donna la costringe a guardare l’erezione del figlio. L’erezione è al massimo perché il sergente Maria ha ripreso ad accarezzare i testicoli e il pene del ragazzo.
Il dottore lasciata la donna si avvicina al ragazzo e gli sussurra: – Vedo che ti sei eccitato ora ti farò vedere come si può costringere una donna a subire le situazioni più perverse e degradanti. –
Applicatele i morsetti ai capezzoli. Urla il dottore.
– Nooo!!!! Nooo!!!!. – Urla Evita disperata me in un minuto le vengono applicati i morsetti ai capezzoli e una scarica elettrica più forte della altre la colpisce.
– Ahhhhhhhhhh, Ahhhhh, aaahhhh!…… Urla disperata. Tutto il suo corpo si contorce per il forte dolore ed esausta si accascia sulla sedia. E’ priva di forze ma ancora cosciente.
– Basta! Vi supplico,’.. non fatemi questo,’. lasciateci in pace’ come potete costringere una madre a fare questo con il proprio figlio’. – Implora la donna con la voce rotta dal pianto.
Il ragazzo si agita, cerca di sottrarsi a questa ulteriore violenza; ma il dottore con una calma glaciale e fissandolo negli occhi lo avverte: – se ti ribelli riprendiano ad usare gli elettrodi sui capezzoli di tua madre prima e poi sui tuoi testicoli, e credimi ti farebbe molto male.’.. Preferisci il dolore o il piacere? – Aggiunge il medico con tono sarcastico.
Il ragazzo è in stato di shock: è in ansia per la sorte della madre, è sconvolto da quanto ha assistito e dall’eccitazione sessuale che non riesce a controllare. Come impietrito fissa la scena della madre oramai incapace di reagire.
Pablo e Rosario posizionano la sedia in cui è legata la donna molto vicina a quella del figlio, sollevano le gambe della donna e le divaricano le ginocchia, affinché il ragazzo veda bene il sesso della madre mentre appoggiano i piedi della donna a contatto con i genitali del figlio.
Pablo e Rosario tengono Evita con le gambe sollevate e le ginocchia aperte, mentre il sergente Maria massaggia il pene e i testicoli del ragazzo con i piedi della donna.
La donna esausta non può opporre resistenza, abbandonata sulla sedia implora singhiozzando: – Vi prego smettetela’non fatemi fare questo’.con mio figlio’Vi prego spegnete quella cinepresa. –
Ma il dottore non ha compassione: – Avanti così Maria, stai facendo un ottimo lavoro….vai su e giù…..su e giù dolcemente….devi usare i piedi della donna per masturbare il ragazzino….voglio vederlo venire. – Esclama il medico compiaciuto.
Il ragazzo ha un brivido, quando i secondini appoggiano i piedi della madre sui suoi genitali: i piedi della madre avvolti nei collant e mossi da Maria, iniziano lentamente a masturbarlo, in breve tempo raggiunge l’orgasmo; caldi e abbondanti getti di sperma bagnano i piedi di Evita e l’addome del figlio. E’ un orgasmo travolgente che svuota il ragazzo di ogni energia, lo sfogo delle tensioni emotive e sessuali che ha accumulato assistendo sconvolto all’interrogatorio della madre
Ora madre e figlio sono seduti l’uno di fronte all’altro: esausti non osano guardarsi negli occhi per la vergogna.
Il dott. Carlo afferra la donna per i capelli e le solleva la testa, poi fissandola negli occhi esclama in tono ironico: – Sei stata brava, un’ottimo lavoro, dovresti farlo venire più spesso tuo figlio, a quest’età i ragazzini hanno bisogno di sfogarsi per crescere bene. –
– Guardate quanto ha sborrato il ragazzino, ne ha fatto un litro. – Esclama Janete ridendo sguaiatamente.
Evita tace e abbassa il capo esausta dal dolore e dalla vergogna, mentre le lacrime le bagnano il volto.
Janete ha filmato l’interrogatorio con grande maestria riprendendo nei particolari il corpo della donna e le espressioni del suo volto mentre viene torturata e violata nelle parti più intime, costretta a compiere l’atto degradante di masturbare il figlio.
Il documento mostra con crudo realismo, l’espressione terrorizzata e sconvolta del figlio, che impotente assiste all’interrogatorio della madre, la sua vistosa e incontrollabile erezione fino all’eiaculazione finale. La presenza dell’audio renderà il filmato ancora più impressionante.
Immagini scabrose, impiegate dai militari per indurre i familiari dei detenuti a collaborare, o peggio, per alimentare il mercato illegale della pornografia, in cui il dott. Carlos era coinvolto come fornitore.
Egli era in contatto con persone ricche e depravate, disposte a pagare migliaia di dollari per assistere ad un interrogatorio: con scene reali di tortura, o dove le vittime venivano coinvolte in degradanti esperienze a carattere incestuoso.

CONTINUA
L’ INTERROGATORIO DI EVITA E DI SUO FIGLIO: Parte IV

Evita giace svenuta sulla sedia, con il capo all’indietro e la pelle coperta di gocce di sudore; la povera donna non ha retto alle violenze fisiche e alla vergogna di ciò che é stata costretta a fare.
Il ragazzo é esausto e scoccato: tiene il capo chino e tace per la vergogna, l’esperienza che ha appena vissuto gli ha tolto ogni forza.
Ora basta! Slegateli e portateli in cella! Con la donna in queste condizioni continuare l’interrogatorio non servirebbe a nulla, anzi sarebbe controproducente. Riprenderemo l’interrogatorio fra tre giorni, quando la signora avrà riacquistato le forze. Esclama il dott. Carlo rivolto ai suoi assistenti.
I prigionieri, troppo deboli per reagire, si lasciano condurre in cella senza opporre resistenza.
La cella é una comune camera da letto arredata semplicemente, pulita e confortevole come una stanza di una comune abitazione. Il sadico dottore vuole che le sue vittime si riprendano rapidamente, per ottenere con successivi interrogatori le informazioni desiderate.
I militari stendono la donna ancora svenuta su uno stretto divano adibito a letto, le tolgono la camicetta e la gonna che ancora indossa, lasciandole solo i collant e le scarpe.
Maria rivolta al figlio esclama: – questa é la vostra cella: avrete pasti regolari che vi verranno portati direttamente in camera, dietro quella porta c’é il bagno; non ci sono due letti il dottore vuole che dormiate su questo divano, ascoltatelo altrimenti riprenderemo la sessione di tortura. – Detto questo i quattro aguzzini escono chiudendo la porta a chiave.
Ora madre e figlio sono rimasti completamente soli: il ragazzo è completamente nudo, imbarazzato stringe la mano della madre aspettando che rinvenga
– La madre rinviene e con un filo di voce mormora:Miguel,….. come stai? – Mentre con le mani si copre il seno in un gesto di estremo pudore.
– Bene mamma. E tu? – Chiede il figlio con la voce rotta dall’emozione.
– Non ti preoccupare per me tesoro’Pensa che tutto finirà presto e torneremo a casa. – Dice la madre cercando di tranquillizzarlo, poi si appoggia le mani sui seni doloranti e si gira di lato, cercando di nascondere al figlio il corpo seminudo.
– Mamma, senti molto dolore? – Chiede il figlio con apprensione.
– Ho delle fitte al seno……ma non ti preoccupare il dolore sta passando’. ‘ Risponde la donna a fatica.
Mamma questa é la nostra cella, qui ci verrà portato da mangiare e dovremo dormire. Vogliono che dormiamo insieme su questo divano, altrimenti….riprenderanno a……- Miguel non riesce a terminare la frase e scoppia a piangere.
Evita ha capito la drammatica situazione, l’imbarazzo e lo shock provato dal figlio, lo guarda con dolcezza e mentre le lacrime le rigano il volto esclama con voce tremante: – Non ti preoccupare, pensa a dormire’.dobbiamo recuperare le forze per superare questo momento terribile. Ora tesoro, prendi quella coperta sulla sedia ho freddo e poi stenditi accanto a me. –
Miguel prende la coperta e si avvicina al divano in cui é stesa la madre.
– Mamma! Il divano é troppo stretto, non riesco a stendermi. – Mormora il ragazzo imbarazzato.
– Non ti preoccupare,………..vieni pure vicino. – Risponde Evita, allargando le gambe per far posto al figlio.
Il divano è troppo piccolo per due persone, così Miguel è costretto a mettersi a cavallo di una delle cosce della madre, che lo abbraccia cercando di nascondere il disagio e l’imbarazzo.
Il ragazzo ha avuto un tuffo al cuore, quando la madre allargando le gambe ha scoperto il sesso, che sotto i collant traspare; e l’emozione aumenta ora che stendendosi sente anche il contatto del corpo materno.
Madre e figlio sono stretti l’uno all’altro. Evita con la con la voce rotta dall’emozione si sfoga con il figlio: – Non dovevano farti assistere al mio interrogatorio’Avrei voluto morire quando…… – La donna non ha più il coraggio di continuare e scoppia a piangere.
Evita è una donna profondamente sconvolta da tutto quello che ha subito, parla con il figlio per sfogare la propria disperazione e rabbia. Poi, la vergogna e il timore di sconvolgere ulteriormente la psiche del giovane figlio confessandogli le proprie emozioni, la inducono a tacere.
Anche il figlio tace, tiene la testa bassa, non ha il coraggio di guardare la madre negli occhi; ricorda con vergogna l’erezione avuta mentre assisteva all’interrogatorio e la stringe cercando di consolarla.
Lo stretto contatto con il corpo materno, provocano nel ragazzo ancora adolescente una forte tensione emotiva e sessuale: sente battere il cuore, il sangue salire alla testa, mai nella sua vita aveva avuto l’occasione di avere un contatto così intimo con la madre.
Miguel ha assunto una posizione che lo mantiene in uno stato di continua eccitazione sessuale: è abbracciato alla madre con i testicoli appoggiati alla di lei coscia, mentre con il pene in erezione ne sfiora il pube.
Le mani del ragazzo sono appoggiate ai fianchi della madre, in questa posizione può stringerla a sé e sentire il contatto del suo corpo materno, come non era mai accaduto prima.
Evita turbata si accorge dello stato di eccitazione del figlio, della sua incontrollabile erezione, ma non reagisce per evitare di mettere il ragazzo in una situazione imbarazzante. Lei desidera solo tranquillizzarlo, fargli dimenticare la terribile giornata e così lo stringe a se in un caldo e tranquillizzante abbraccio.
Le guardie hanno spento le luci della camera affinché madre e figlio possono dormire.
La donna sfinita si addormenta esausta tra le braccia del figlio.
Anche Miguel si addormenta, ma il suo sonno non é tranquillo, rivede in sogno l’interrogatorio della madre: legata alla sedia, con la camicetta completamente aperta e il seno nudo, mentre uno dei militari le applica gli elettrodi capezzoli. Con la gonna completamente alzata e le cosce aperte mentre i ragazzi la masturbano eccitati, e tutto il resto………
Il sogno e lo stretto contatto con la madre, provocano al ragazzo una forte tensione sessuale ed emotiva che sfocia in una abbondante polluzione notturna; la classica eiaculazione involontaria tipica dell’adolescenza.
E’ un orgasmo forte che coglie Miguel nel dormiveglia, una sensazione di intenso piacere che scarica la tensione accumulata durante quella terribile giornata.
Il ragazzo durante l’orgasmo si stringe ai fianchi della madre, tutti i muscoli del suo giovane corpo si contraggono, mentre il suo seme bagna i collant della madre, all’altezza del pube e le cola lungo la coscia fino a bagnare il sottostante lenzuolo.
Miguel si sveglia assaporando il piacere dell’orgasmo, non si rende ancora conto di ciò che é accaduto; per una quindicina di minuti rimane stretto al corpo della madre, poi si solleva di lato e alla luce fioca della stanza si aver bagnato di sperma i collant della madre.
L’eiaculazione è stata abbondante come è tipico dell’adolescenza: lo sperma del ragazzo ha disegnato sui collant della donna una vasta macchia, appena sopra il pube e il liquido è sceso lungo l’inguine fino a bagnare il lenzuolo.
Ora Miguel è sconvolto per quanto é accaduto: vorrebbe piangere per la vergogna, non ha il coraggio di guardare la madre, che sveglia fissa in silenzio il soffitto della stanza.
Evita è sconvolta e imbarazzata quanto il figlio per quanto accaduto, ha sentito lo sperma del figlio bagnargli le cosce, ma non si è mossa.
Evita sa che deve affrontare la difficile situazione senza perdere la calma, con la voce rotta dall’imbarazzo Mormora: – Miguel”.Non ti preoccupare’.. Non è successo a nulla”Rilassati e cerca di dormire. – Detto questo lo stringe a sé in un disperato abbraccio, mentre due grosse lacrime gli rigano il volto.
Evita ha capito la situazione imbarazzante che si è venuta a creare e ora cerca in tutti i modi di tranquillizzare il figlio affinché superi il difficile momento della detenzione.
Dopo circa un ora, superato lo shock, Evita si alza preoccupata per l’abbondante eiaculazione del figlio: infila una mano sotto i collant, per accertarsi che lo sperma del ragazzo non sia passato attraverso le calze arrivando a contatto della vagina, non vuole correre il rischio di rimanere incinta.
Con angoscia pensa a quali sarebbero le conseguenze di una così scandalosa e involontaria gravidanza.
Ora che il figlio si é riaddormentato la donna si alza e va in bagno a lavarsi: le secrezioni vaginali prodotte durante l’interrogatorio e la polluzione del figlio l’hanno sporcata.
La donna si é tolta i collant dopo che il figlio si è addormentato, non vuole mostrandosi completamente nuda; con un minimo di pudore spera di limitare il disagio prodotto dalle condizioni di promiscuità in cui sono costretti a vivere.
Evita non vuole che il sadico dottore distrugga la sua psiche e quella del figlio: interrogandola in presenza del figlio o costringendola a stimolarlo sessualmente.
Nei giorni seguenti Evita e suo figlio non vengono molestati, ma ambedue sono preoccupati per il loro destino.
Evita in particolare é imbarazzata e sconvolta per quanto le sta succedendo: mostrarsi seminuda al figlio, coricarsi a stretto contatto con il ragazzo e sentire le sue frequenti erezioni. Una situazione difficile da gestire e sopportare anche per una donna forte come Evita.
Miguel vive la situazione con profondo imbarazzo e turbamento: non riesce a distogliere lo sguardo dal corpo della madre ne tanto meno a controllare l’esuberante sessualita.
Ora che é giunta la notte, Miguel osserva la madre che seduta sul divano si toglie i sandali per andare a dormire, il ragazzo sa che passerà un’altra notte a stretto contatto con la madre seminuda: potrà sentire l’odore del suo corpo e del suo sesso e stringerla, pieno di vergogna si accorge di avere un’erezione.
La donna si è accorta delle frequenti erezioni del figlio, per limitare il contatto fisico con il ragazzo ed evitare ad entrambi la situazione imbarazzante della notte precedente, si distende in posizione prona dando al figlio le spalle. Tentativo inutile, perché il divano è troppo stretto e quindi il ragazzo e costretto a distendersi a fianco della madre appoggiando il sesso a contatto alle natiche di quest’ultima.
– Sei comodo?’ Riesci a dormire in questa posizione? – Chiede premurosa Evita al figlio, cercando di minimizzare l’imbarazzo della situazione.
– Si mamma, ‘scusami’.se dobbiamo stare così stretti. – Balbetta il figlio sentendosi a disagio.
Non ti preoccupare, il letto è piccolo dobbiamo adattarci. Risponde la madre cercando di nascondere il disagio che l’infelice posizione provoca ad entrambi.
Le luci della stanza sono state spente, Miguel si stringe alla madre afferrandole con le mani i fianchi, il sesso del ragazzo é premuto contro le natiche della madre. La posizione, pur diversa da quella assunta la notte precedente, stimola l’erezione di Miguel, che durante la notte travolto dall’istinto ha un’altra polluzione. L’eiaculazione è abbondante e lo sperma del ragazzo bagna le natiche della donna.
Miguel si sente in colpa per quanto è appena avvenuto e rimane immobile svuotato di ogni energia, poi esausto si riaddormenta stringendosi alla madre.
Ad Evita questa situazione ripugna ma per amore del figlio rimane immobile. Quando il ragazzo si riaddormenta si alza per andarsi a lavare, due grosse lacrime le rigano il volto.
Sono passati tre giorni dall’interrogatorio, ed Evita e suo figlio non sono stati molestati dai loro aguzzini.
La mattina del quarto giorno, come preannunciato, Evita e il figlio vengono svegliati dalle urla del serg. Maria accompagnato da tre guardie: In piedi! Alzatezi!
– Cosa volete farci ancora? – esclama Evita impaurita.
– Portarvi nella stanza degli interrogatori, il dottore vuole vedervi. – E’ la secca risposta della perfida aguzzina.
– Noo!, Nooo!!!! – Urla il figlio disperato.
Le guardie non rispondono: legano e trascinano fuori dalla camera i prigionieri per condurli nella stanza degli interrogatori.
CONTINUA
L’ INTERROGATORIO DI EVITA E DI SUO FIGLIO: Parte V

Il ragazzo viene legato sulla sedia e imbavagliato affinché sia costretto ad assistere all’interrogatorio senza poter intervenire. La madre viene spinta verso la scrivania dove è seduto il medico.
La donna ora è di fronte al medico con gli occhi bassi per la vergogna, ha le mani legate e due secondini la trattengono per le braccia.
– Bentornata signora! Spero abbia riflettuto sulla possibilità di collaborare, le ho lasciato tre giorni per riflettere -. Dice Il dottore fissandola negli occhi.
-Vi ripeto che non so nulla-. Mormora la donna con la voce resa tremante dalla paura.
Il figlio da dietro osserva la madre: é seminuda, le splendide natiche traspaiono attraverso i collant, che insieme alle scarpe sono il solo indumento che indossa; Carlito, approfittando che la donna é legata, inizia ad accarezzarle lascivamente le natiche cercando di infilarle un dito nel retto.
-Siete dei maiali! Toglietemi le mani di dosso! Urla e si dibatte Evita, per sottrarsi a quelle oscene carezze-.
Immediatamente i tre secondini la bloccano e il medico fissandola con occhi malvagi le urla con rabbia: – Stia calma signora! Se non vuole mettere a repentaglio la vita di suo figlio-. Udite queste parole la donna si blocca rendendosi conto che ogni resistenza sarebbe inutile oltre che pericolosa.
Il medico sa che la donna è in suo potere e ora vuole umiliarla.
– Appoggiatela sul tavolo nella posizione che sapete e toglieteli i sandali! Pablo prendi la cinepresa per filmare l’interrogatorio -. Ordina il medico ai secondini.
Alla donna vengono tolte le scarpe, e viene costretta ad assumere una posizione particolarmente scomoda e oscena.
Parzialmente seduta sul tavolo, appoggiata sui gomiti e in punta dei piedi, viene costretta a tenere le gambe bene aperte, in modo da esporre alla vista dei presenti le parti più intime e il seno.
La donna non ha il coraggio di aprire le gambe, abbassa gli occhi piena di vergogna e mormora:- Vi prego spegnete quella cinepresa non voglio che mi filmiate’.in questa posizione- .
– Apra le gambe -. Ordina il medico.
– Non posso! ‘. .c’è mio figlio’almeno portatelo fuori.. – Implora la donna.
Il medico la guarda con sufficienza e ordina: – Forza ragazzi, fate aprire le gambe alla signora – .
Le mani di Carlito e Pablo scivolano lungo le cosce della donna fino alle ginocchia. Evita è terrorizzata e non ha il coraggio di ribellarsi ai due aguzzini, che dopo averle posato le mani sulle ginocchia la costringono lentamente ad allargare le gambe, affinché il figlio e i presenti possano vedere le parti più intime della donna.
Evita è molto imbarazzata per la situazione che si è venuta a creare, non ha il coraggio di guardare il figlio negli occhi e abbassa lo sguardo. Miguel, é di fronte alla madre e fissa la scena sconvolto.
– Miguel! ti prego’..non guardare quello che mi costringono a fare ‘..vogliono umiliarci’. – Mormora Evita sempre più imbarazzata.
– Miguel! Che ne dici della posizione? Guarda come tua madre tiene le gambe aperte? Ti piace lo spettacolo? – Chiede il dottore sorridendo.
Evita é sconvolta e vorrebbe ribellarsi a quell’osceno gioco, ma per timore delle reazioni degli aguzzini, tiene le gambe aperte nell’oscena posizione che le é stata imposta.
Miguel é di fronte alla madre, ad appena un metro e mezzo di distanza, per non assistere all’osceno spettacolo abbassa il capo pieno di vergogna.
– Guarda! Sotto i collant non indossa gli slip, ora che tiene le gambe aperte possiamo vedere tutto. Scommetto che tra non molto ti diventerà duro. – Esclama ad alta voce Rosario mentre afferra per i capelli Miguel costringendolo ad assistere all’osceno spettacolo.
Miguel non può reagire: legato e imbavagliato fissa sconvolto la madre seminuda, costretta a tenere le gambe aperte e mostrargli il sesso.
La donna abbassa lo sguardo per la vergogna; ora che gli aguzzini la costringono a tenere le gambe aperte affinché mostri al figlio le parti più intime.
– Molto bene signora! Ora rimanga in questa posizione…Proprio così con le gambe bene aperte. – Esclama il medico soddisfatto.
– Fatemi almeno indossare gli slip…. perché volete che mio figlio mi veda in questo stato…..cercate di capire il mio imbarazzo.. – . Balbetta Evita con la voce rotta dalla vergogna.
– No! Cara signora rimarrà in questa imbarazzante e scomoda posizione per tutto l’interrogatorio -. E’ la secca risposta del dottor Carlos.
– Siete dei depravati! ……Vergognatevi! -. Esclama Evita singhiozzando.
Il medico sorride e ordina: Janete! Devi fare alla signora una ripresa speciale: inizi filmandole i piedi, poi sali riprendendo le gambe, ti soffermi sul sesso e sul seno con un bel primo piano. Non ti scordare di filmare le espressioni del volto mentre risponde alle domande.
– Dottore scusi un attimo devo parlarle. – Esclama Janete prendendo da parte il medico.
– Dottore, perché non le togliamo i collant, così posso procedere alla perquisizione vaginale, in questo genere di ‘lavoretti’ sono una specialista. Si ricorda come ho perquisito quella donna in presenza del marito e del figlio?……..La donna urlava e mi implorava di smettere……ma ho continuato per oltre un ora….infilandole l’intera mano nella vagina…. – Sussurra Janete all’orecchio del medico, desiderosa di umiliare ulteriormente la povera donna.
– Non ora, il gioco è appena all’inizio, voglio spogliarla completamente solo quando passeremo alla fase più dura dell’interrogatorio. Piuttosto ricordati di filmare l’erezione del ragazzino mentre la madre risponde alle domande e l’ imbarazzo di quest’ultima. Voglio esaudire le richieste dei nostri clienti statunitensi. Sono molto esigenti…..mi hanno chiesto qualcosa di forte e di particolarmente perverso. Così ho pensato di interrogare la donna in presenza del figlio….Chissà cosa diranno quando: vedranno le erezioni del ragazzino mentre interroghiamo la madre; o la scena in cui costringiamo la madre a masturbare il figlio. Non credo che i nostri clienti abbiano mai visto roba simile – Dice il medico sottovoce.
Janete sorride compiaciuta e con perversa maestria inizia il suo lavoro: filmare la donna mentre viene interrogata alla presenza del figlio, soffermandosi non solo sul corpo ma anche sulle espressioni del viso con lo scopo di evidenziarne lo stato di imbarazzo e di disagio.
– Vi prego spegnete quella cinepresa -. Mi vergogno a farmi riprendere in questa posizione Implora Evita.
– Come mai questo pudore, una come lei che ha l’abitudine di prendere il sole in topless? – Domanda il medico con tono ironico.
La donna abbassa lo sguardo e tace.
– Avanti signora! Dica la verità, sappiamo tutto. Lei non si fa problemi nel togliersi il reggiseno in pubblico. Questa è la prova. – Esclama il medico, mostrando alla donna, due foto che la ritraggono a seno nudo mentre prende il sole.
– Sorpreso Miguel? Non sapevi che la mamma prendeva il sole in topless? Abbiamo scoperto la cosa per caso. Da un anno la pediniamo e osserviamo le sue abitudini nella speranza di catturare tuo padre; abbiamo scoperto la cosa, perché durante i pedinamenti, gli agenti scattano delle foto per documentare le abitudini e gli spostamenti dei sospetti. -Esclama il dott. Carlos, mostrando al figlio le foto.
Il figlio osserva le foto che gli vengono mostrate, é turbato dalla notizia. Miguel non aveva mai visto la madre a seno nudo: in casa e al mare si era sempre dimostrata molto pudica.
– Perché questa domanda?” Che importanza ha? – Balbetta Evita sentendosi a disagio.
– So io che importanza ha! Risponda alle domande! – Urla il medico irritato.
La donna arrossisce e timorosa delle reazioni del medico racconta: – Mi è capitato rare volte’.. di togliermi il reggiseno in spiaggia ‘.Non è mia abitudine farlo,’quel giorno ero insieme a della amiche che’..spesso si mettono a seno nudo’e così’.. –
– E cosi cosa? La spiaggia era affollata non provava vergogna? – Chiede il medico.
Nessuno ci conosceva e per me era la prima volta,’..quella é una spiaggia frequentata da molte turiste straniere che spesso prendono il sole senza reggiseno’ero li e quindi ho preso il sole a seno nudo…….non ho fatto nulla di male – . Si giustifica la donna balbettando imbarazzata.
Miguel nudo e legato alla sedia fissa turbato la scena: l’interrogatorio della madre a cui sta assistendo e le carezze lascive di Maria, gli hanno provocato una vistosa e incontrollabile erezione.
– Alcuni uomini la osservavano quando si è tolta il reggiseno? Risponda! – Continua il medico.
– Si’.vicino a noi cerano alcuni ragazzi’.uno di loro mi guardava’avrà avuto l’età di mio figlio, non ho dato importanza alla cosa’ in fondo ero li solo per prendere il sole. ‘ Risponde la donna è sempre più imbarazzata.
– Chissà quanto si sarà eccitato quel ragazzino ammirando le sue tette. ‘ Commenta il dott. Carlo, accarezzando lascivamente il seno di Evita, costretta a subire le molestie sotto lo sguardo sconvolto del figlio.
– Oltre alle sue amiche era presente anche suo marito quel giorno? – Chiede il medico.
– No! Non ero insieme a mio marito’. non avrebbe approvato’. –
– Come non avrebbe approvato? Forse suo marito non é a conoscenza della sua abitudine di prendere il sole in ‘topless’? – Chiede il medico incuriosito.
– Vede mio marito ‘..è molto geloso’ non potevo dirgli nulla.. – Spiega la donna sempre più a disagio.
– E brava la nostra ‘mammina’ all’insaputa del figlio e del marito, mostra le tette in spiaggia come una puttana.- Osserva il medico in tono sprezzante.
– Basta!……Basta!……c’é mio figlio vi prego…..Mormora Evita con voce tramante per la vergogna. –
– Suo figlio sapeva che lei prendeva il sole a seno nudo? – Insiste il medico.
– No’Le ripeto, quando sono con mio marito o con mio figlio non mi tolgo il reggiseno’. – Risponde la donna con voce fioca.
– Cosa avrebbero detto suo marito o suo figlio nel vederla stesa sulla spiaggia con le tette al vento?- Insiste il medico.
– Non si vergogna a farmi domande? ‘Sono una donna onesta. Protesta la donna singhiozzando. –
-Una donna onesta non gira per la strada senza mutande e reggiseno. Quando le abbiamo alzato la gonna e sbottonato la camicetta abbiamo visto che sotto non indossava nulla. – Ironizza sadicamente il medico.
– In estate durante il giorno c’è molto caldo’.. per questo motivo qualche volta non indosso la biancheria intima’- Si giustifica la donna singhiozzando.
– Cosa direbbe suo marito, se la vedesse in questo stato: seminuda, con le gambe aperte mentre mostra il sesso a suo figlio, e ci racconta dei particolari di cui egli stesso non é a conoscenza. Sarebbe eccitato o arrabbiato?- Domanda il medico con un ghigno malvagio.
La donna tace e abbassa lo sguardo per il disagio. La vergogna è troppo grande: messa in una posizione oscena, alla presenza del figlio e di estranei, ha dovuto confessare alcuni aspetti della sua vita privata che per pudore preferiva rimanessero segreti.
– Dottore, guardi che erezione ha il ragazzino. Deve essersi eccitato quando la madre ha confessato di prendere il sole a seno nudo e nel vederla interrogare in quella posizione. -Esclama Maria sorridendo mentre accarezza lascivamente i testicoli del ragazzo, e continua dicendo: – Vede dottore il ragazzino è ancora adolescente non si controlla, quando iniziate a interrogare la donna si emoziona subito: lo accarezzo e gli diventa duro poi basta poco per farlo venire’.Pensi che l’altro giorno, quando ha visto che alla madre avevano aperto la camicetta e alzato la gonna obbligandola ad aprire le gambe, ha perso subito il controllo e ho dovuto smettere di masturbarlo per evitare che mi venisse in mano.- Pablo sorride e rivolto al dottore esclama: – Se al ragazzino diventa duro per così poco chissà come reagirà quando vedrà il resto -.
Evita tace si rifiuta di guardare il figlio negli occhi dopo che si è accorta con dolore che Maria è riuscita a provocare l’ennesima erezione al ragazzo. Non può accettare l’idea che i suoi aguzzini si servano del suo interrogatorio per stimolare sessualmente il figlio adolescente sconvolgendone la fragile psiche.
Il ragazzo è sconvolto e abbassa gli occhi pieno di vergogna, prova un forte senso di colpa per l’eccitazione che non riesce a controllare e nascondere.
Miguel, é profondamente scosso da quanto ha appena visto e udito: non immaginava che la madre si fosse tolta il reggiseno in spiaggia, ne che avesse l’abitudine di non portare biancheria intima nei giorni più caldi.
Non vuole credere a quelle foto, sua madre é sempre stata una donna molto pudica. In sua presenza, anche in casa, non si era mai mostrata a seno nudo; mettendosi in topless chissà quanti uomini le avranno visto il seno, e quali saranno stati i loro commenti mentre si toglieva il reggiseno. Inoltre, la confessione della madre è stata resa più intrigante dalla posizione che è costretta a tenere durante l’interrogatorio: appoggiata ad un tavolo, seminuda e con le gambe aperte.
Il malvagio dottore conosce la fragilità della psiche di un adolescente e le sue più incontrollabili pulsioni e le sfrutta per i suoi fini malvagi.
Il medico é eccitato dalla situazione che si è venuta a creare e intende proseguire con l’osceno gioco, perciò ordina ai suoi collaboratori: Visto che la signora non collabora, sfilatele i collant voglio perquisirla.
La donna è terrorizzata, cerca di dibattersi e urla: – Lasciatemi maiali!!!, – Ma i giovani militari la immobilizzano e dopo averle sfilato i collant, la legano ad uno sgabello mettendola a ‘novanta gradi’.
La povera donna é legata allo sgabello in posizione supina: robuste cinghie di cuoio le bloccano i polsi, le ginocchia e il busto impedendole di muoversi e costringendola a tenere le gambe aperte .
– Così, molto bene! In questa posizione potremo ‘lavorarla’ a dovere. – Esclama il medico rivolgendosi ai presenti.
Il medico si avvicina alla donna l’afferra per i capelli e sollevandole la testa e con tono ironico esclama: – Come va signora?’Forse si sente imbarazzata’Non si preoccupi le faremo solo una ‘visitina’ tanto per assicurarci che non nasconde nulla e daremo al suo ragazzino una lezione di anatomia femminile. –
Evita sente il sangue gelarsi nelle vene all’idea dell’umiliante trattamento a cui tra poco verrà sottoposta e con fatica mormora: Vi giuro che non nascondo nulla, lasciatemi stare e risparmiate mio figlio questo spettacolo!
– Ohhhh!!! Signora quanti problemi, perché non vuole mostrare a suo figlio come è fatta una donna. – Dice il dott. Carlo mentre con sguardo eccitato fissa la vittima.
– Vi prego! Risparmiatemi quest’umiliazione alla presenza di mio figlio’.. Che cosa volete ancora che veda?”. Non vi basta quello che mi avete costretto a fare……..? -Singhiozza la donna, disperata dal dover subire in presenza del figlio un così umiliante trattamento.
Carlito spinge di lato le labbra della vagina della povera donna mentre il sadico dottore inizia con l’indice a penetrarla. Ambedue si sono posizionati a fianco di Evita per consentire ai presenti di assistere alla perquisizione e a Janete di filmare la scena.
Pablo e Rosario fissano con sguardo eccitato la perquisizione della donna, Miguel disperato cerca di abbassare lo sguardo per non assistere a quell’osceno spettacolo ma Maria gli solleva la testa costringendolo a guardare.
– Ahh! Ahh!’ basta vi prego”.mi fate male’. – Implora la donna mentre il medico la penetra sempre più in profondità.
– Più ci chiede di smettere più noi andremo avanti, fino a farla confessare. – Esclama il medico eccitato.
La donna più che una sensazione di dolore prova una forte sensazione di fastidio fisico e disagio psicologico, nel sentire violate le sue parti più intime.
– Ohh!! La signora non gradisce le nostre attenzioni’.. – Commenta sarcastico Carlito.
– Così va bene Carlito! Tienile il sesso bene aperto, che in questo modo tutti possono ammirare le parti intime della signora. – Dice il medico con un ghigno malvagio.
Il medico con perversa maestria inizia a spingere avanti e indietro l’indice nella vagina della donna, poi lentamente lo gira, per aumentare il disagio della penetrazione.
– Vi prego! Basta! toglietemi quel dito. – Singhiozza la donna.
Si rilassi signora non opponga resistenza che ora inizia la lezione. Dice il medico in tono ironico.
– Guardate bene come è fatta una donna.- Esclama il perfido dottore e continua: – il sesso femminile é composto dalle grandi labbra e più sotto dalle piccole labbra,’questa l’uretra e infine qui c’è il clitoride, la parte più sensibile. – Spiega il medico.
– Nooo! Basta,.. mi state umiliando’ Maiali! Maiali! – Mormora la donna disperata.
– Avanti signora non faccia storie? Voglio solo mostrare ai ragazzi com’è fatta una donna un po’ di educazione sessuale gli sarà utile nel futuro. – Spiega il medico divertito….E continua: – Ora sto stimolandole il clitoride’..lentamente’. .. è una parte molto sensibile’vedete come si dibatte. – Le dita del medico continuano a violare la donna nelle sue parti più intime.
– Basta!….Basta. – Mormora Evita singhiozzando.
– Carlito vai avanti così, tienile le labbra della vagina bene aperte mentre Janete la riprende nei particolari. – Continua il dottore insensibile alle implorazioni della donna.
– No! Vi prego, portate fuori mio figlio, ”..toglietemi da questa posizione. – Implora Evita.
– Forza Janete ancora un bel primo piano della signora mentre le apriamo il sesso, poi passa a filmarle il ragazzino guarda come gli è diventato duro .- Odina il medico eccitato.
Janete non si fa pregare: riprende con un primo piano molto particolareggiato la penetrazione delle donna e l’espressione sconvolta del suo viso mentre le viene esplorata la vagina.
– Spegnete quella cinepresa non posso resistere a questa vergogna. – Urla Evita disperata.
Dai Carlito passiamo alla perquisizione anale. Esclama il medico con malvagia ironia.
Il medico infila un dito nel retto della povera donna e lo spinge fino in fondo per rendere la penetrazione più fastidiosa, poi rivolta al ragazzo esclama sorridendo: – Avanti Carlito! apri bene le natiche della signora e spalancale il sesso ora che le ho infilato un dito nel culo, voglio che il figlio veda tutto. –
– Ahhh’ ahhh’. Nooo!!!!. – Urla la donna, con una smorfia di disgusto e dolore dipinta sul volto, ma il medico eccitato continua implacabile il suo lavoro.
– Continueremo fino a farla confessare……L’ano è una parte molto sensibile guardate come si dibatte mentre la penetro con il dito. – Esclama il medico divertito.
Il ragazzo é tutto sudato per la tensione, sconvolto dalle urla della madre e turbato dalla scena, a cui é costretto ad assistere.
Nel precedente interrogatorio alla donna non erano stati tolti i collant e quindi aveva potuto mantenere un minimo di pudore alla presenza del figlio. Ora invece è completamene nuda e per di più in posizione oscena: legata ad una sedia, messa a 90 gradi, con le parti intime in mostra, viene sottoposta ad una attenta perquisizione anale e vaginale.
Il ragazzo fissa la scena sconvolto, incapace di reagire e controllare la sua vistosa erezione, il cuore gli batte forte per l’emozione mentre la perfida secondina continua a masturbarlo.
Il ragazzo non riesce a trattenersi e raggiunge l’orgasmo: lo sperma esce copioso dal sesso bagnando il pavimento e le mani di Maria.
– Oh guarda quanto ha sborrato il ragazzino. – Esclama Maria ridendo sguaiatamente
Evita sentita la frase urla disperata: – Noooo!!!! Lasciate in pace mio figlio…Siete dei depravati!! –
Evita é disperata, come lo sarebbe qualsiasi madre nella sua situazione: gli aguzzini si servano del suo interrogatorio per stimolare sessualmente il figlio adolescente, sconvolgendone la fragile psiche.
– Ora che il suo giovane ‘torello’ è venuto’. Spero vorrà soddisfare anche i miei ragazzi. Forza ragazzi occupatevi della signora é tutta vostra. – Dice il medico.
I ragazzi non si fanno pregare, per oltre un ora hanno assistito all’interrogatorio della donna senza poter intervenire ora è arrivato il loro momento.
– Dai Pablo apriamole per bene la figa. – Esclama Rosario rivolto al collega, mentre Carlito infila l’indice nell’ano della povera donna.
– Basta, nooo!.. Nooo!..Siete dei maiali! Vigliacchi! – Urla disperata Evita.
Pablo e Rosario si divertono a violare la donna con la tecnica della ‘doppia penetrazione’: gli infilano contemporaneamente le dita nella vagina e nell’ano, affinché la penetrazione oltre che fastidiosa, umiliante divenga anche dolorosa.
Rosario infila due dita nella vagina della donna e mormora eccitato al collega: – Pablo, senti come è calda e bagnata’.Senti l’odore del suo sesso. –
– Bene ragazzi! Avanti così: su e giù’.. divertitevi,’. Sfogatevi. – Gli incita il medico.
– O soffre? o gode? – Esclama Pablo sghignazzando.
– Ahhh, aaahhh! Nooo! – Urla Evita mentre legata si contorce per sfuggire a quelle umilianti penetrazioni.
– Sia comprensiva signora e non opponga resistenza, lasci che i ragazzi si sfoghino, o al posto delle dita le infileranno il cazzo. – Spiega Janete ironica.
Il trattamento della doppia penetrazione dura circa mezzora: i ragazzi eccitati infilano le dita nell’ano e nella vagina della donna, le divaricano le labbra esplorandone il sesso.
La donna piange ma non confessa, le umiliazioni a cui é stata sottoposta durante l’interrogatorio non l’hanno piegata.
CONTINUA
L’ INTERROGATORIO DI EVITA E DI SUO FIGLIO: Parte VI

Il medico sempre più irritato dall’ostinazione di Evita decide di passare a metodi più dolorosi di interrogatorio. ‘ Legatela alla sedia .’Vedremo se continuerà a tacere -. Ordina ai suoi collaboratori, che immediatamente afferrano la donna.
– Lasciatemi! Lasciatemi! -. Urla Evita cercando di divincolarsi dalla presa dei suoi aguzzini, che con difficoltà riescono ad immobilizzarla sulla sedia.
Ora la donna é legata sulla sedia, pronta per venire sottoposta ad una nuova sessione di tortura: due robuste cinghie di cuoio le bloccano i polsi ai braccioli della sedia, le altre cinghie le bloccano le caviglie e le cosce obbligandola a tenere le gambe aperte; in questo modo per il personale che conduce l’interrogatorio sarà facile prendersi ‘cura’ delle parti più sensibili………della donna.
– Lei si ostina a non collaborare. Ora utilizzeremo dei metodi più convincenti per indurla a confessare -. Esclama il dott. Carlos in tono irritato.
La donna non risponde é paralizzata dalla paura e dalla vergogna: fissa disperata il figlio, che a due metri di distanza legato su una sedia viene costretto ad assistere all’interrogatorio.
Il ragazzo non può reagire: Rosario dopo averlo afferrato per i capelli lo costringe ad assistere al tragico spettacolo, mentre Maria gli accarezza i genitali cercando di stimolargli l’erezione.
Miguel sente il sangue gelarsi, osserva sconvolto l’espressione di disgusto dipinta sul volto della madre mentre Carlito le afferra i capezzoli, stimolandoli con l’indice e il pollice fino a provocarne l’erezione; Pablo fa scorrere l’indice sul sesso cercando di individuare il clitoride.
– Così va bene Pablo! Devi far scorrere dolcemente il dito nella vagina, fino ad individuare la parte più sensibile e delicata, é di questa che ci occuperemo durante l’interrogatorio. – Esclama Janete, la studentessa di ginecologia che insegna ai giovani aguzzini quali sono le parti più sensibili di una donna.
Il dott. Carlos, si avvicina a Miguel che disperato assistite all’interrogatorio e gli sussurra: – Ora passeremo alla fase più dura dell’interrogatorio: la tortura! -.
– Dai Carlito applica i morsetti ai capezzoli della signora. – Esclama il medico.
– No!….No!…..Vi prego,….non so nulla’..-. Balbetta la donna terrorizzata.
– Ecco, ora sento il clitoride! -. Esclama Pablo eccitato, mentre posiziona il morsetto sulla vagina della donna a stretto contatto con la parte più sensibile.
La foto documenta nei particolari la posizione del morsetto durante la sessione di tortura.
Ora il dottore, con sadico piacere spiega alla donna cosa intende farle: – Ora che abbiamo applicato i morsetti al posto giusto, girerò questo interruttore per far passare la corrente sui capezzoli e sulla vagina. Vedremo se dopo questo trattamento sarà ancora ostinata -….. Poi continua con un sorriso sornione: – Se con questo non bastasse passeremo al retto’. Durante una sessione di tortura, si può inserisce anche un elettrodo nel retto. –
– Siete’. pazzi! – Balbetta la povera donna, mentre pietrificata dal terrore fissa sgomenta i suoi aguzzini.
– Bene ragazzi vedo che avete posizionato gli elettrodi al posto giusto. Possiamo iniziare. – Esclama il medico e detto questo gira lentamente la manopola.
– Ahhhhhh!, Ahhhhh! – L’urlo della donna riempie la stanza mentre il suo corpo si contorce in preda al dolore.
Le scariche elettriche pur dolorose, non sono abbastanza forti da provocare lesioni permanenti nella vittima, il sadico dottore alla violenza fisica preferisce quella psicologica.

– Questa puttana, sa tutto ma non vuole parlare. – Dice il medico stizzito infliggendo alla donna una ulteriore scarica elettrica: – Ahhhh! Ahhh! Ahhhh! -. Urla donna in preda al dolore.
Il figlio si dibatte disperato sulla sedia, tenta di urlare ma è imbavagliato e dalla sua bocca escono solo dei suoni incomprensibili.
Il dolore provocato dall’elettrodo posto sul clitoride in prossimità dell’uretra provoca alla donna una involontaria minzione; dopo alcune gocce isolate, l’orina esce dal sesso di Evita bagnando prima la sedia e poi il pavimento sottostante.
Le torture che ha subito le hanno fatto perdere ogni dignità di fronte al figlio e ai suoi aguzzini.
Il ragazzo è sconvolto, osserva la madre legata alla sedia: esausta, con il corpo bagnato di sudore e con gli elettrodi fissati nelle parti più intime. Il sesso di Miguel questa volta non é in erezione: le scene a cui ha assistito lo hanno troppo impressionato, tanto da farlo piangere di rabbia e vergogna.
Gli aguzzini non si sono limitati a turbare sessualmente il ragazzo: obbligandolo ad assistere all’interrogatorio della madre, mentre con addosso i collant ma priva di slip, veniva costretta a tenere le gambe aperte; o mentre subiva una lunga e umiliante perquisizione corporale. Questa volta gli aguzzini hanno voluto terrorizzarlo superando ogni limite.
– Era meglio che non avessi masturbato il ragazzino. – Esclama il dottore rivolto a Maria, e continua: – Ora che è venuto non potremo divertirci. Volevo approfittare dell’erezione del ragazzo per vedere se riuscivo a fargli montare la madre. Nessuna donna si rifiuta di collaborare quando sente che obblighiamo il figlio a penetrarla. – Esclama il medico ad alta voce in modo che tutti possano sentirlo.
– Noooo!!!! Siete dei depravati!!! Non fatemi questo’.. preferisco morire!!! -. Urla Evita disperata, terrorizzata dall’idea di venire costretta ad un rapporto incestuoso con il figlio, sa gli effetti devastanti di tale atto sulla fragile psiche del ragazzo come sulla sua.
– Si calmi signora deve solo confessare, o vuole che a infilarle il sesso di suo figlio, fino a farlo venire, come vede basta poco per farlo eccitare. – Bisbiglia il medico all’orecchio di Evita.
– No! Non fatemi questo……..vi dirò tutto’ – La donna scoppia a piangere, sconvolta da quanto ha udito. Evita può sopportare il dolore fisico, ma non la vergogna dell’incesto e disperata confessa.
Il silenzio è sceso nella stanza, il volto di Evita é rigato dalle lacrime mentre il figlio china il capo ed esausto si abbandona sulla sedia.
Il dott. Carlos é soddisfatto del suo lavoro ora sa dove si nasconde il marito di Evita.
Janete ha filmato l’interrogatorio con grande maestria riprendendo nei particolari: il corpo e le espressioni del volto di Evita, mentre viene torturata e violata nelle parti più intime.
Lo sguardo sconvolto e terrorizzato del figlio, che impotente assiste all’interrogatorio della madre, incapace di controllare le vistose erezioni e le abbondanti eiaculazioni.
Maria che lentamente si diverte a masturbare il ragazzo e infine i giovani militari che con sadismo sfogano sulla povera Evita la loro perversa sessualità.
La presenza dell’audio renderà il filmato particolarmente realistico e impressionante.
Ora che l’interrogatorio si è concluso, Evita priva di forze viene distesa sul pavimento, mentre Pablo e Carlito le allargano le gambe. Pablo, con le dita allarga il sesso della donna, mentre Rosario scatta alcune foto da mostrare agli amici come osceno trofeo.
Compiuta l’ennesima atto di spregio, madre e figlio vengono condotti nella stanza adibita a cella.
Fortunatamente vi rimarranno solo per poco tempo. Di lì a poco verranno liberati, grazie al provvidenziale intervento di un commando di guerriglieri, che un ora dopo la fine dell’interrogatario prenderà d’assalto la villa-prigione.
Nell’assalto verranno uccisi il perfido dott. Carlo, Pablo, Carlito e Janete, solo Rosario riuscirà a fuggire incolume. Maria leggermente ferita sopravviverà all’assalto, ma dopo un anno dalla fine della guerra civile verrà trovata con la gola tagliata; vittima un regolamento di conti nel mondo del narcotraffico in cui era coinvolta.
Evita dopo la liberazione sarà costretta ad emigrare in Brasile, dove insieme al marito e al figlio attenderà la fine della guerra civile. L’esperienza drammatica che hanno vissuto segnerà tutta la loro vita.

FINE

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