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Racconti di Dominazione

L’inzio di una slave.

By 2 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Nel 2009 (o inizio 2010, non ricordo) mi creai un profilo falso per combattere la noia… Non avevo intenzione di concretizzare nulla, ma mi piaceva l’idea di “creare un personaggio”. Mi scrivevano lesbiche, coppie, uomini in cerca di sesso facile. Mi presentavo come una ragazza universitaria che faceva la spogliarellista per pagarsi gli studi (banale, ma ci credevano).
Triste e ancora più noioso della realtà…
Stavo decidendo di chiudere il profilo quando mi chiese amicizia un certo Padrone di Anima, impegnato con Anima schiava di Padrone…
Si accese una lampadina nella mia testa e iniziammo a parlare. Gli rivolsi mille domande. Chiesi, tra le altre cose, se lui e Anima fossero una coppia e lui mi ha spiegò che si trattava di un rapporto sadomaso.
La mia concezione di sadomaso, fino ad allora, era di persone vestite in lattice nero che facevano sesso con l’utilizzo di fruste e manette: dei pazzi, all’incirca… molto riduttiva e sommaria come idea, ma glielo dissi comunque.
Mi spiegò, a grandi linee, in cosa consistesse il “loro” rapporo e chiedendomi se mi andasse di provare con qualche giochino…
Così iniziai con sassolini nelle scarpe, foto intime, piccoli “compiti”, come masturbarmi per lui e raccontargli le mie emozioni e i miei pensieri. Feci amicizia con la sua schiava, che non sapeva nulla dei nostri giochi. Era tutto molto eccitante e abbastanza “innocuo” perch&egrave vivevamo in regioni diverse… Poi la sua schiava divenne gelosa e mi fece conoscere quello che poi sarebbe diventato il mio Padrone…

Antonio &egrave un uomo intelligente, galante, conosce la donne… Ha 11 anni più di me. Mi prese l’anima da subito. Lui mi parlava di dolore, di ordini, di limitazione della libertà ed io mi sentivo entusiasta. Dopo circa un mese di conoscenza in chat, decidemmo di incontrarci. Era una sera estate… Il luogo scelto per l’appuntamento distava una sessantina di km da casa mia… avevo l’ordine di baciarlo non appena lo avessi salutato. Il bacio mancato sarebbe stato segno inequivocabile di ripensamento.
Il tragitto fu tragico, combattuta tra pensieri ed emozioni contrastanti… la testa mi diceva di non andare… Stavo per incontrare uno sconosciuto, l’avrei dovuto baciare subito (io, così timida…)… ed ero senza slip, per ordine suo…
Mille dubbi affollavano la mia mente… io, una madre… stavo andando incontro ad uno sconosciuto, per darmi a lui…
La testa diceva di tornare indietro, ma la carne… l’istinto…

Finalmente arrivai… lo vedi… delusa: avevo una sua foto, ma evidentemente non era recentissima ed era stata scelta con cura… Lo vidi e non mi &egrave piacque neanche un po’, ma mi dissi: “deciditi! scendi e bacialo oppure vattene”… Lo baciai… e sparì il mondo.
Ci spostammo da lì, sulla mia macchina… ero imbarazzatissima, ma fradicia. Parlammo molto… eravamo nei pressi di un ospedale e c’era abbastanza traffico per essere le 22. Pioveva a dirotto.
Di punto in bianco mi ordinò di scoprirmi il seno… provai ad obiettare… passavano macchine di tanto in tanto… il mio respiro era affannoso, mi girava la testa e la ragione mi diceva di non farlo. Ma lo feci! Morivo dalla vergogna… mi mise una mano tra le cosce e mi masturbò fino all’orgasmo, che fu violento e intenso, come non credo di aver provato prima… Tremavo… Lo vidi notevolmente soddisfatto dal risultato sortito dalla sua presenza… Vidi una luce nei Suoi occhi, come un lampo. La luce che mi incatenò a Lui.

Mi ha abbracciò e baciò a lungo, ma all’improvviso mi arrivò una sberla…
Rimasi impietrita… trattenevo le lacrime a stento… e infatti vennero giù… Mi sentivo umiliata. Profondamente. Mi dicevo “&egrave questo che vuoi? vattene!!!” e lui mi chiedeva “vuoi andartene?” “non lo so…” “vuoi andare via? puoi farlo!”… un silenzio interminabile, la mia testa china, le lacrime che venivano giù da sole… silenzio… “no, resto”. Segnai il mio destino.
Mi ha strinse forte, baciandomi di continuo e chiamandomi “tesoro”…
Concludemmo l’incontro con il sapore del suo sperma nella mia bocca…

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