Finalmente è giunto il weekend. è stata una settimana di merda per me ma tu mi sei stata costantemente vicino e hai fatto la brava bimba. Ho deciso di premiarti e mentre inserisco le chiavi nella serratura di casa nascondo nell’altra mano un delizioso peluche che mi ha ricordato te. Entro ma non mi vieni incontro correndo come è tuo solito, penso che non mi hai sentito e allora urlo “bimba, daddy è a casa”. Non ottengo risposta e inizio a preoccuparmi fin quando non sento la tua splendida risata e la voce di Katia, la tua migliore amica. Mi inizio a dispettire, non mi hai chiesto il permesso ma forse Katia è venuta senza preavviso e decido di non arrabbiarmi. Poso il peluche sul divano e vi riaggiungo in balcone, da dove provengono i vostri schiamazzi. Sto per pronunciare ” ehy” quando ti vedo fumare e ridere abbracciata a Katia. Indossi un top bianco dal quale traspaiono i tuoi grossi e rigidi capezzoli e una gonnellina di jeans molto carina, Katia è stesa sul tuo grembo e indossa un prendisole bianco, riesco ad intravedere un intimo nero di pizzo che sicuramente le dona visto che lei, come te, ha un fisico da modella. Avervi entrambe è il mio desiderio da tempo e, anche se non vuoi ammetterlo, so che Katia eccita anche te. La scena sarebbe anche eccitante se la mia bimba non stesse fumando. Non ti accorgi ancora della mia presenza, incrocio le braccia e mi schiarisco la voce. Finalmente ti giri verso me e il tuo viso diventa bianco all’istante. Posi impacciata la sigaretta e inizi a borbottare qualcosa, sai che sei nei guai e non riesci a mettere insieme due parole. Katia coglie la tensione nell’aria, si ricompone e si siede. Vedendoti così impanicata cerca di smorzare la tensione dicendo “già qui? Non ti aspettavamo”. Faccio un passo verso voi e indicando la sigaretta replico ” noto. “. Hai lo sguardo basso, non hai il coraggio di guardarmi né parlarmi. Katia: ” dai non fare il noioso, volevamo passare un pomeriggio tra amiche e una sigaretta ogni tanto non è una tragedia “. Il mio sguardo fulmina Katia che inizia a sentirsi a disagio, ” a parte che tu fumi come una turca e sai quanto tempo Vera ci ha messo per smettere”. Ti guardo severo, aspetto tu dica qualcosa ma niente, rimani taciturna e con occhi bassi. Stizzato ti dico “vuoi dire qualcosa o no? Ti rendi conto di quello che stavi facendo? Hai buttato all’aria un anno di sforzi e nausee. Tra l’altro mica me lo avevi detto che veniva Katia.” Balbetti un mi dispiace. Katia è incredula nel vederti così docile, nel vedermi così severo e alzandosi “oh ma calmati, non è successo niente. Vera fa quello che le pare non sta ai comandi tuoi”. Quella frase di Katia mi serve una opportunità ,che ho sempre desiderato, su un piatto d’argento. ” Cara Katia, guarda che non sai mica tutto della tua amichetta qui presente. Infatti per dirla tutta sta proprio ai miei comandi perché è solo una bimba scostumata e io ho il compito di insegnarle l’educazione. Quando fa la cattiva, come in questo caso, si becca le punizioni.” Katia non riesce a credere alle mie parole, mi da del pazzo e del maniaco, ti guarda e cerca una tua protesta. Invece tu alzi gli occhi a me, sul tuo viso scorrono dei lacrimoni e dici sottovoce “ti prego non di fronte a lei”. Continuo a guardarti severamente ” non di fronte a lei? Hai anche il coraggio di fare pretese dopo quello che stavi facendo? Ripeti se hai il coraggio -aspetto una tua risposta che non arriva- alzati. Di’ a Katia che è una cosa consensuale, poi alza la gonna”. Cadi in ginocchio e singhiozzi un ti prego ma il mio sguardo ti fa desistere. Ti rivolgi a Katia che forse stava iniziando a collegare i pezzi del puzzle “io…pratico…-per ogni parola ci metti una eternità- quella cosa di cui ti ho parlato spesso…”. Katia rimane immobile e annuisce tremante, mi hai sempre detto come fosse anche lei interessata al sadomasochismo e non mi aspettavo reazione diversa. Ti ordino di alzarti la gonna ma tu continui a supllicarmi ” non di fronte a lei “. Mi arrabbio, avanzo verso te e provo ad alzartela io ma fai resistenza. Ti tiro uno sculaccione sull’attaccatura della coscia e finalmente riesco toglierti la gonna. Rimani solo con il top e il tuo pannolone che, tra l’altro, è zeppo del tuo piscio. Katia non riesce a trattenere una risata. ” Vedi Katia, Vera non è semplicemente una schiava ma una bimba schiava. Vedi il suo pannolone, guarda come è pieno. Non credi sia proprio una combina guai?” vedo Katia annuire, mi sembra divertita e me ne approfitto. Ti prendo per un orecchio e lo tiro forte “Ora Katia vedrai come si punisce una bimba schiava per niente rispettosa delle regole e del suo Daddy. Ma prima dobbiamo pulire questo schifo. Visto che siete tanto amiche, perché non lo fai tu?”. Cerchi di svincolarti, di supplicarmi ma uno schiaffone in viso e un rimprovero to fanno desistere. Katia mi sorride e annuisce sadicamente, ti prende per un braccio e dice ” non ti preoccupare Veruccia, la tua amica ti cambierà il pannolone “. Il mio cazzo inizia a gonfiarsi, sto per fartele prendere dalla tua migliore amica e…se riesco, verrai sottomessa a lei.
Ah, è il penultimo capitolo. Ormai ci siamo (meno male, non credevo di aver scritto una storia tanto lunga). La…
Giada era il personaggio che meno accettava la sua vera natura, tra tutti e tre i personaggi principali. Lungo la…
Leggetelo, ho bisogno di sapere cosa ne pensate...grazie
Ottima come sempre! Narrazione leggera, ma pregna di soddisfazioni per il lettore. Avrei scommesso, onestamente su un simile epilogo per…
Questo racconto mi ha agitato tanto, non vedo l'ora di vedere la figlia scopata dagli sconosciuti, magari con la madre...…