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Racconti di Dominazione

L’UOMO INCONTRATO IN CHATT 2

By 24 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

IL PRIMO UOMO CHE INCONTRAI IN CHATT 2
(l’uomo che mi rese schiava)

La prima chiavata che mi avevo organizzato tutta da me avevo scelto il maschio come lo volevo io, dopo un’accurata selezione, l’uomo che mi aveva regalato un’ora di godimento eccezionale, non ha avuto una conclusione felice.
Io ero sul lettino a cosce spalancate in modo osceno.
Ubaldo aveva tolto il suo cazzo dalla fica, e mi ammirava in tutta la mia nudità, il cazzo era pronto per ricominciare
La felicità di quel rapporto si spense in un attimo quando in fondo alla sala sulla porta c’erano due uomini, un giovane di circa trentacinque anni e lui l’ultimo uomo che avrei voluto incontrare e in modo particolare nelle condizioni in cui mi trovavo.
Sulle labbra un sorrisetto che stava significando ti ho beccata, per niente promettente,e carico di soddisfazioni per avermi trovata in quelle condizioni,in mano un cellulare che metteva in evidenza,era tutto negativo per me.
Il mio istinto mi porto ad attaccare:
Stronzo gli disse come ti permetti a entrare in questa stanza chi ti ha dato l’autorizzazione.
Subito dovetti ricredermi e abbassare i toni, si avvicinò con tono minaccioso e mi disse:
Grandissima troia e zoccola che non sei altro chi ti credi di essere sei stata sempre una troia, coricati e non ti muovere.
E tu fermati’ dove credi di andare, devi stare qui questa troia ha bisogno di te, ora dirigo lo spettacolo, e si fa quello che dico io.
Il mio nuovo amico non si mosse ne contestò anche lui non era nella condizione ideale, aveva moglie e uno scandalo certamente non gli faceva bene.
Fece avvicinare il suo amico e li fece mettere uno da una parte e uno dall’altra.
Erano entrambi ammosciati, e rivolto a me disse:
Dai troia fagli un pompino al mio amico,ti devi alternare un po’ a DX e un po’ SX prima ti sbrighi meglio &egrave per te potrebbe arrivare altra gente non si sa mai.
Certo la situazione non era delle migliori, e a svegliare i due cazzi ho dovuto lavorare.
A dire il vero mi stavo eccitando ma non volevo che lui si accorgesse due cazzi mi facevano lavorare ma mi davano soddisfazioni, il cazzo del suo amico era duro come il marmo quando mi entrava in bocca, era un piacere prenderlo e succhiarlo, fece smettere il suo amico e lo fece mettere in mezzo alle mie cosce gli disse di poggiare il cazzo alla fica e di fermarsi, che gli avrebbe detto lui quando iniziare, si avvicino all’orecchio e gli disse qualcosa.
Io ero sempre a spompinare il mio amico che anche lui ci stava prendendo gusto.
In un attimo mi sentii la fica lacerarsi quello stronzo in un solo colpo entrò dentro di me, mi fece male , non ho potuto gridare perche avevo la bocca tappata dal cazzo.
Entrambi lavoravano molto bene erano sincronizzati, quando il cazzo di uno entrava tutto in bocca, l’altro usciva dalla fica.
Uno mi fotteva la fica e l’altro mi fotteva la bocca, intervenne lui e disse.
Quando siete pronti, gli dovete lavare la faccia di sborra a questa troia.
Per primo mi sborra l’amico suo, davvero mi fece una doccia, poi fu la volta del mio amico, lui un po’ meno era passato poco tempo dalla prima chiavata.
Non smetteva di comandare quello stronzo, mi ordino di pulire il cazzo a entrambi.
Io lo feci e devo dire che non mi e dispiaciuto il cazzo del suo amico era ancora duro e non era molto esperto in fatto di donne non si e accorto che io ero eccitata quella violenza l’accettavo benissimo.
Vestitevi e andate via la vostra presenza non serve più.
Si vestirono in fretta e furia e andarono via, siamo rimasti io e lui.
Grandissima troia ora il gioco lo porto avanti io hai finito di fare la signora del cazzo.
Non ti stanchi mai di mettere corna ai mariti, al cornuto del tuo attuale maritino quante sono state le corna, forse non ti ricordi più.
Mi fece scendere dal lettino mi fece inginocchiare a terra, mi ficco il suo cazzo in bocca puzzava di piscio e lui lo sapeva l’aveva fatta un attimo prima.
Mi bloccò la testa contro di lui spingendomi il cazzo fino alla gola, non so perché si fermò un paio di secondi, mi accorsi subito il perché il cazzo sembrava una fontana e con forza mi pisciò in bocca &egrave stata un’esperienza terribile, non riuscivo a respirare mi teneva con forza il cazzo in bocca, non ho resistito e ho rimesso solo a quel punto tolse il cazzo, ho rimesso solo piscio e sborra ero completamente digiuna.
Il porco non si accontentò io come una cagna rimettevo e lui mi prese a pecorina sputo sul buco del culo mise il cazzo sulla rosellina e con molta calma e in modo sadico entro dentro di me il porco, inculandomi con decisione.
Sentivo le palle sbattermi sul culo, lo pregavo di smettere mi misi a piangere non c’&egrave la facevo più, si fermò e non mi ha sborrato.
Si tolse dal mio culo, il cazzo era un po’ sporco.
Puliscilo la prossima volta lo pulirai a modo mio.
Lo portai in bagno prima lavai lui e poi mi lavai io, pulii a terra e mi vestii il solo camice reggiseno e perizoma erano spariti.
Questi li tengo io tu oggi andrai a casa senza, ora ti faccio vedere alcune cose interessanti.
Sul cellulare scorrevano le foto di tutta la mia prestazione, da quando &egrave entrato in quella stanza e fino a quando i due mi annaffiavano con la loro sborra.
Stammi a sentire grandissima zoccola da questo momento sei proprietà mia io comanderò sul tuo corpo non quel cornuto di tuo marito perché &egrave cornuto vero? Dimmi voglio sentirlo dalla tua bocca, che cos’&egrave tuo marito?
Mio marito &egrave un gran cornuto.
E tu farai tutto quello che ti ordinerò, sei la mia schiava.
Riesci a capire cosa succederà a queste foto se ti azzardi a disubbidire a un mio comando, potrebbero andare a finire sulla scrivania del cornuto di tuo marito e probabilmente anche in rete.
Un brivido attraverso la mia schiena mi ero messa veramente nei guai conoscevo benissimo il soggetto, e sapevo quanta rabbia aveva in corpo era capace di qualsiasi cosa e non aveva nulla da perdere.
Lui era GIOVANNI il mio ex marito, ma non riuscivo a capire come mai si trovava li, non me lo volle dire ma mi disse che, in effetti, era stato un caso che nella vita alla fine arriva il corpo di fortuna.
Io fino a domani sera sarò in questa città, tu invece domani alle 13,30 ti fai trovare alla stazione centrale vieni in macchina, parcheggi e poi mi raggiungi al metrò ha dimenticavo, devi indossare una gonna larga e molto sopra il ginocchio, rigorosamente senza biancheria intima e scarpe con la zeppa tacco alto, insomma quelle che usano le mignotte.
Io sono uscita ma lui stranamente rimase non riuscivo a spiegarmi la sua presenza lì e il motivo.
Arrivai a casa, il cornuto cio&egrave mio marito era seduto in salotto alla TV, mi venne da pensare, io con le mie buone ragioni a questo cornuto non gli faccio sfiorare il mio corpo, oggi invece sono stata trattata come la più lurida delle zoccole.
Da anni che io dormivo in un’altra stanza e da anni che non vedeva la mia fica.
Cercai di essere il più normale possibile non potevo rischiare che lui si accorgesse che qualcosa non andava.
Mi misi sotto la doccia dovevo togliermi tutto lo sporco che avevo addosso e chissà ancora quanto, ne avrei tirato addosso.
La serata passo normalmente andai a letto a riposarmi chissà cosa mi aveva riservato il porco del mio ex.
L’indomani preparai il pranzo prima del previsto con la scusa che dovevo andare da un’amica che dovevamo spostarci dall’altro capo della città che eravamo invitate per un compleanno.
Il problema iniziava con l’abbigliamento, la gonna come mi aveva detto il porco la presi in prestito da guardaroba di mia figlia.
In segreto la misurai erano dieci cm sopra il ginocchio penso che andava bene, ma volendo la potevo tirare da sopra.
La biancheria intima e rimasta a casa, il mio era un bel seno non essendo molto grosso stava diritto come una ragazza.
Misi una camicetta colorata, misi un’altra gonna sopra e uscii.
Mi avviai in macchina, mi fermai in una zona poco trafficata e mi tolsi la gonna che avevo messo di sopra.
Trovai un parcheggio un po’ lontano dalla stazione e mi avviai a piedi.
Non ero abituata a camminare con quei tacchi alti erano scarpe che utilizzava mia figlia, essendo alte mi facevano dondolare per stare in equilibrio.
Le battute che mi rivolgevano non erano delle più caste ma io sentivo un formicolio di piacere, sentiva la fica bagnata non so se erano le battute oppure il fatto che ero mezza nuda.
Da lontano lo vidi, lui venne verso di me si avvicino e mi disse
Sbottona questa camicetta apri due bottoni.
Con due bottoni aperti dovevo stare attenta a come mi muovevo, diversamente, si apriva e si vedevano anche i capezzoli non mi sentivo per niente a mio agio ma i capezzoli si sono induriti, feci in modo che il porco non si accorgesse.
Mi disse di andare alla Metro dovevo salire direzione ”””..e scendere alla fermata di””””””’.
Quando scesi alla Metro, il marciapiede era pieno zeppo di ragazzi con bandiere, cazzo era domenica e c’era la partita, il porco lo sapeva, feci per mettermi in disparte per aspettare un’altra corsa, con lo sguardo mi fulminò.
I ragazzi appena videro che mi avvicinavo si misero tutti attorno a me scherzando e giocando erano una decina, il porco stava in disparte a godersi lo spettacolo.
Tutti i ragazzi li ho avuti addosso non so quante mani mi palpavano, il primo che mise la mano sotto e si accorse che ero nuda emise un grido di vittoria avevo la fica piena di dita qualcuno si era spostato anche nel culo mi facevano male.
D’un tratto spunto un cazzo dritto e duro che puntava alla fica cercai di difendermi in qualche modo ma mi resi conto che era fatica sprecata,alcuni ragazzi di dietro mi sollevarono e lui ebbe campo libero in un attimo mi riempi la fica
Devo affermare la verità, mi piaceva essere chiavata da uno sconosciuto mi dava una stupenda sensazione partecipai anch’io a quel punto in poco venne dentro di me una grande sborrata.
Nemmeno il tempo di prendere fiato che mi ritrovai tutti i ragazzi addosso io godevo come una troia non mi importava più se il porco si accorgeva,ho approfittato della situazione.
Per mia fortuna tutti i ragazzi sono scesero alla fermata successiva.
Vi lascio immaginare com’ero combinata io, quei ragazzi mi avevano ridotto male.
La sborra mi scendeva dalle cosce, io cercavo di stringere le cosce per non farla andare sul pavimento.
Eravamo rimasti io il porco che scattava foto con il cellulare tre uomini sulla cinquantina e una coppietta che appena mi vide, non so perché anziché aiutarmi, se ne andò nell’altra vettura.
Il porco si mise a confabulare con quei tre non so cosa gli aveva prospettato ma a quanto sembra i tre non sono stati d’accordo.
Mi son seduta e sentivo letteralmente che la sborra usciva dalla fica, erano giovani e ne facevano tanta.
Non mi fece scendere alla prossima cambio programma andammo a fine corsa scendemmo mi accompagno in un bar e mi disse di andare in bagno e darmi una sistemata.
Mi diedi una lavata alle cosce e alla fica stranamente non mi bruciava eppure erano passati tante mani e un cazzo giovane.
Al bar ho preso un succo di frutta.
Il programma che mi aveva preparato era allucinante, dovevamo andare alla fermata che sono scesi i ragazzi all’orario che terminava la partita, mi aveva programmato un’altra carica di cazzi.
Mi misi a piangere lo supplicai di lasciar stare che non ero in grado di sostenere un altro assalto non fu facile mi fece vedere le foto che aveva scattato ero impresentabile.
Riuscì a convincerlo a desistere fu d’accordo, anche perche lui doveva rientrare, ma mi disse di essere sempre pronta perché doveva ritornare e guai se non ero a sua disposizione.
Il porco sapevo, dove abitavo a suo tempo, era venuto in quella casa, per lui era facile arrivare mettere qualcosa nella cassetta delle lettere e il gioco era fatto.
Mi abbandono lì e se ne andò ero felice che era andato via il problema era tornare alla macchina, e rientrare a casa.
Certo non ero nelle condizioni migliori, il mio abbigliamento parlava per me, io a casa dovevo tornare.
Per non rischiare troppo non ho preso la metro ma l’autobus e per arrivare alla mia auto dovevo cambiare autobus, la fortuna mi assisteva era mezzo vuoto mi misi seduta per paura che qualcuno seduto si accorgesse che ero nuda sotto.
La fortuna mi accompagnava il secondo auto era simile al primo, sono scesa non era molta la strada che dovevo fare per giungere alla macchina ma era una strada non molto sicura.
Dovevo inventarmi qualcosa per arrivare indisturbata.
Con la scusa di comprare una collanina da un marocchino gli dissi che avevo i soldi in macchina se mi accompagnava fino alla macchina l’avrei pagato.
Cosi feci , pagai la collanina ringraziai il marocchino che pensava che ero una battona tanto che mi ha chiesto quanto volevo,gli dissi che ero stanca che avevo “lavorato “troppo . Sarà un’altra volta.
Salii in macchina e sparii””

”””””’.”’continua”.
Sono graditi i commenti

bocchinara.doc@ibero.it

L’ UOMO CHE MI RESE SCHIAVA

”””’.Finalmente arrivai a casa mi sono cambiata mentre venivo salii in camera e andaii sotto la doccia lui prese le chiavi della macchina e usci ma non sapevo dove andava.
Cazzo avevo lasciato le scarpe e la gonnellina sotto il sedile, ma lui era gia partito quando mi venne in mente.
Speriamo che mi va bene dopo aver tribolato una giornata perdo tutto qui in casa con il cornuto di mio marito.
Finita la doccia nuda andai in camera chiusi la porta e mi buttai sul letto,
chiusi gli occhi e rividi tutta la scena della metro, mi sono eccitata tantissimo appena mi hanno toccata.
La fica si bagnò subito, si ho fatto la vittima ma devo confessare che &egrave stato stupendo, ecco perche scelsi di stare impassibile se mi muovevo per difendermi il mio godimento era maggiore e non so se sarei riuscita a tenere la bocca chiusa.
Comunque ormai &egrave passata e sono stata brava nessuno si &egrave accorto che la mia fica era un lago e quelli erano ragazzi che pensavano solo al suo piacere.
Godevo in continuazione come una cagna nemmeno il porco si &egrave accorto anche perché la visione era a tratti, i ragazzi coprivano la visuale.
Il rivivere quella scena mi ha fatto godere e stavolta ho gridato il mio piacere ero sola in casa, il cornuto ancora non era tornato.
Stranamente non ero incazzata con il porco il suo modo di fare mi eccitava ma non volevo che assolutamente si accorgesse potevano scaturire punizioni più dure dovevo tenerlo buono, si sarebbe stancato almeno speravo.
Lui abitava molto lontano da me e certamente non era sempre libero aveva il lavoro, ancora non so cosa l’aveva portato li.
Il prof. era Andrologo e Ginecologo,lui non aveva moglie con le ultime notizie che avevo, può essere che era lui che aveva qualche problema.Il suo passato era da sadico quando eravamo sposati, mi bendava e ne combinava di tutti i colori e lui sapeva benissimo che mi eccitavo,che mi piaceva da morire.
Avevo paura che poteva aumentava le sevizie, il fatto che mi ha fatto vestire come una troia mi ha mandato sulla metro era cosciente che poteva succedere di tutto, mi hanno chiavata e lui non ha mosso un dito anzi fotografava, ce da aspettarsi di tutto.
Sono passati cinque giorni e non &egrave successo niente.
Una mattina ero ancora a letto e squilla il cell. Il cornuto era in bagno appena ho detto pronto ho conosciuto la voce, gli dissi per favore chiama tra mezzora mio marito &egrave in casa ancora.
Non trascorse mezzora che il porco chiamò, fortunatamente il cornuto era andato via.
Grandissima troia pompinara la prossima volta non ti azzardare a mettermi in attesa,me ne fotto se il cornuto &egrave in casa sono io che comando su di te e non lui sono cazzi tuoi quello che devi dirgli.
Cerca di seguirmi attentamente non te lo ripeto.
Domani mattina alle dieci devi essere al bar della stazione di Salerno,come arriverai son cazzi tuoi.
L’abbigliamento, sempre senza intimo, questo non te lo dirò mai più e scontato che quando vieni da me devi essere senza intimo,scarpe da troia, sopra un vestito che sia aperto davanti ho in alternativa che abbia le maniche corte e larghe,la lunghezza deve essere più corta della gonna dell’altra volta,in ogni caso metti una cintura in vita cosi se si rende necessario alzerai il vestito da li.
Mi raccomando puntualità ogni minuto di ritardo &egrave pronta una punizione per te.
Ero sconvolta non sapevo cosa mi avrebbe preparato il porco,ma nello stesso tempo saliva l’eccitazione in me.
Mi misi a rovistare per trovare l’abbigliamento che mi aveva ordinato.
Avevo un vestito di mia figlia di maglina che mi stava aderentissimo e quando camminavo si ritirava verso sopra dovevo sistemarlo diversamente sarei rimasta col culo di fuori,davanti c’erano bottoni fino alla vita proprio come voleva il porco.
Sistemato l’abbigliamento ora mi dovevo inventare cosa dire per giustificare la mia assenza.

In fondo non e che era cosi difficile il rapporto col cornuto era simile a quello di due amici, però si viveva nella stessa casa e un minimo di bon-ton, era necessario.
Avevo tempo lui di norma arrivava alle cinque,ero in cucina quando alle quattro me lo ritrovo in casa che palle dissi tra me e me.
Non chiesi perché continuai a fare quello che facevo,e stato lui che mi dissi domani parto presto dobbiamo andare insieme a due colleghi al ministero a roma.
Mi sentii rinascere non era necessario inventare niente, ma non mi disse quando rientrava ed io non lo chiesi.
Ho passato una nottata tranquilla al mattino ero nella mia camera e ho sentito rumore stava partendo.
Di colpo mi alzai, una doccia ristoratrice, e via a vestirmi, che poi consisteva mettere quell’abitino sopra presi una gonna che indossai sopra l’abito, l’intimo lo misi in fondo nella borsa mise anche le scarpe da mignotta.
Mi misi in macchina e partii erano poco più delle sette non volevo arrivare in ritardo volevo evitare qualche punizione fuori dell’abitato mi fermai e tolsi la gonna.
Stavo proprio bene con quel vestitino,mi rimisi in marcia al distributore dove andavo di solito, mi fermai per fare benzina gli davo i soldi per pagare e notavo che il ragazzo non mi toglieva gli occhi di dosso si vedevano un po le cosce ma lui era un ragazzo quelle delle sue coetanee sicuramente erano migliori.
Subito mi ricordai che non avevo intimo ecco perché guardava, pagai e ripartii.
Alle 9,45 ero all’appuntamento, mi mise le scarpe tacco 12 con zeppa parcheggiai e scesi dalla macchina.
Il porco era gia’ li ad aspettare, mi sistemai la gonna ad un’altezza accettabile e feci una faccia molto triste e rassegnata.
Mi sedetti al bar e lui ordino la colazione,la gonna salì un poco di fronte c’era il bancone del bar con il personale ,il porco mi ordino di allargare le cosce io ero un pò titubante allora mi diede un pizzicotto al culo e non mollo finche io non allargai le gambe quanto voleva lui.
Mi fece molto male che mi scesero le lacrime.
Le cosce erano oscenamente allargate mi vergognavo da morire speravo che quel supplizio finisse subito le persone passavano davanti a me e vedevano lo spettacolo per i maschietti andava tutto bene ma le donne mi davano occhiate di ghiaccio.
Ci alzammo e siamo usciti, lasciai la macchina al parcheggio e salii con lui.
La prima cosa che fece mi fece tirare la gonna fino al limite della fica.
La merce per venderla si deve mostrare
Come venderla dissi io io non sono in vendita .
Tu sei di mia proprietà e della tua fica ho tutti i diritti
Arrivammo in un Bed and Breakfast ho notato che si conoscevano col titolare, il che non era un bene.
Mi diede la chiave e disse :
Vai in camera e spogliati e poi scendi qua nuda
Ma come nuda
Non devi discutere devi ubbidire e basta, solo per questa contestazione sarai punita, vai troia
Non mi rimase che salire e spogliarmi
Non avevo tanto da togliere il solo vestito e sotto nuda indossai le scarpe e scesi giù
Mi vergognavo da morire perche un conto essere eccitata non t’importa di nulla e pensi al tuo piacere ,ma li era tutto a freddo.
Il porco mi fece sfilare dondolandomi, il titolare anche se eravamo gli unici clienti poteva capitare che venisse qualcuno perciò mi fece spostare in una stanza con un letto e tutti tappeti a terra.
Inginocchiati troia, cammina a quattro zampe e cerca di tenere il culo bene in alto.
Come ti sembra massimo questo culo e da inculare?
Due schiaffi a mano aperta mi arrivarono sul culo, si son messi una da una parte e uno dall’altra io dovevo camminare e loro giù a sculacciarmi violentemente,il culo mi bruciava da morire sicuramente era rosso fuoco.
Fermati mi disse il porco
Alza la testa che Massimo deve pisciare, apri la bocca troia
Un getto di piscio mi arrivo in faccia e in bocca cercai istintivamente di scansarmi, non l’avessi mai fatto con la cinghia dei pantaloni botte da orbi sul mio culo.
Fino a quel momento resistetti non facevo capire che avevo goduto un paio di volte , non ce la feci più un grido di piacere usci dalla mia gola nello stesso tempo mi misi a muovere la testa per intercettare il piscio di Massimo ero fuori di me per il piacere il porco aumento il ritmo dei colpi
Smise e contemporaneamente tre dita mi entrarono in culo gridai ma era un grido di piacere Massimo mi mise il cazzo in bocca non capivo piu niente ero in estasi.
Massimo continuo la sua pisciata in bocca ed io regolarmente ingoiavo tutto.
Un attimo dopo sentii un calore dentro il culo finalmente pensai si e sborrato dentro.
Non era cosi il porco mi stava facendo un clistere di piscio, e massimo mi innaffiava la gola di piscio.
Restammo tutti e tre fermi per un paio di minuti.
Allora troia ti sei sborrata tutta non ti puoi lamentare come vedi come si dice ‘ non tutti i mali vengono per nuocere’.
Non ho risposto non glie la potevo dare vinta gli dissi che aveva scambiato le mie grida di dolore per piacere.
Però devo dire che aveva perfettamente ragione ero sfinita per quanti orgasmi avevo avuto.
Ora che si era raffreddato tutto sentivo che il culo mi bruciava il porco mi aveva sculacciato troppo.
Mi alzai all’impiedi e dal culo mi colava tutto.
Avevo dimenticato che mi aveva pisciato in culo, andai in bagno e scaricai quel porco aveva fatto mezzo litro di piscio nel mio culo.
Dunque grandissima troia con questa inculata e maggiormente col pompino che hai fatto a lui, ti sei pagata la stanza, ora deve venir fuori il regalino per me e per il titolare.
No! sei un porco mi fai fare anche la mignotta,io sono stanca il culo mi brucia eravamo rimasti che questa era l’ultima uscita.
Ti sei divertito cosa vuoi ancora.
Mi arriva una frustata tra schiena e culo che rimasi a bocca aperta.
Zoccola che non sei altro ti ho detto che la parola No la devi cancellare dal tuo vocabolario.
Tu sei la mia schiava e fai tutto quello che io ti ordino.
Il culo era in fiamme mi dava fastidio anche seduta sul letto,
gli squillò il cell. non so con chi parlava ma era evidente che la notizia non era di suo gradimento.
E’ vero le troie sono fortunate e tu da grandissima troia quale sei ti &egrave andata bene anche stavolta.
Fatti una doccia sistemati che andiamo via.
Mi passarono tutti fastidi il bruciore del culo si trasformò in piacere ero felice dello scampato pericolo.

”’Continua”’
Il prossimo capitolo riguarderà, la mia separazione tutto ciò che successe e perch&egrave eravamo separati.

bocchinara.doc@libero.it

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