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Racconti di Dominazione

Mia moglie Laura. Cap. 7

By 1 Marzo 2020Aprile 5th, 2020No Comments

CAPITOLO 7

Mi soffermai per qualche istante pensando alle parole di Andrea, poi tornai alla realtà e mi guardai attorno.

Non vedevo più Laura, quasi trascinata dietro a quel corridoio.

Una fitta di apprensione mi attraversò il petto, dovevo trovarla; così mi incamminai per lo stesso corridoio.

Quella parte del locale era composta da innumerevoli corridoi stretti e poco illuminati alternati a piccoli spazi adibiti a salette che si intersecavano tra di loro quasi a formare un labirinto.

Mentre camminavo, incrociavo signori di mezza età e donne poco vestite, ma di Laura ancora nessuna traccia.

Ansioso di ritrovarla affrettai il passo continuando a guardami in giro.

Finalmente, girato l’ennesimo corridoietto, la vidi.

Stava in piedi, davanti a un piccolo bancone dove erano esposte manette, frustini e cose del genere.

Evidentemente il suo accompagnatore le stava descrivendo gli oggetti esposti ed il loro uso. Laura, visibilmente in imbarazzo, non parlava.

Ogni tanto quell’uomo si faceva seguire da Laura tendendo la catena in modo che mia moglie, impacciata, mettesse un passo avanti all’altro.

Mi tenni ad una certa distanza in modo da poter controllare la situazione senza essere visto.

I due attraversarono un altro corridoio incrociando un paio di signori.

“E’ una nuova schiava?”, chiese uno dei due rivolgendosi all’uomo che teneva Laura per il guinzaglio.

“Sì”, fece lui sorridendo, “ma non è mia. Me l’ha affidata il sig. Andrea.”

“Ah, bene.”, fece l’altro squadrando mia moglie dalla testa ai piedi, “E’ molto bella … spero di rivederla presto.” Detto questo, le diede una pacca sul sedere e proseguì insieme al suo amico.

Laura, che risentita stava per dire qualcosa, fu tirata per il guinzaglio e fatta proseguire.

Oltrepassato un ennesimo corridoio, vidi quell’uomo mentre indicava a mia moglie di accomodarsi su una poltroncina di una saletta.

Per quanto cercasse di sforzarsi, non riuscì ad evitare di scoprirsi le cosce fino a lasciare completamente esposta la balza delle calze, ormai alla vista di chiunque.

Presto anche altre persone raggiunsero la saletta e si accomodarono.

Non erano molte, si intuiva che era una specie di evento per poche persone selezionate.

Incuriosito dalla situazione e in apprensione per mia moglie, cerai posto anch’io, sedendomi in disparte.

Presto vidi arrivare anche Andrea che portandosi in mezzo alla saletta cominciò: “Cari amici, questa sera diamo il benvenuto ad una aspirante schiava. Lei si chiama Laura e ve la presento subito.” Le sue parole mi fecero gelare il sangue nelle vene.

Detto questo, il signore basso e grasso si alzò e tirando Laura per il guinzaglio la fece sollevare e la portò al centro della sala affidandola ad Andrea. Poi tornò a sedersi.

I presenti poterono ammirare mia moglie sui tacchi alti, inguainata nel suo miniabito rosso che poco lasciava all’immaginazione e con il seno ancora più in evidenza a causa delle braccia legate dietro la schiena.

Subito al fianco di Andrea si materializzò Daniela.

Nei minuti che seguirono, Andrea cominciò a descrivere mia moglie.

“… Laura è una signora quarantenne, di bella presenza, come potete vedere …”

Sembrava come se descrivesse uno di quegli oggetti reclamizzati a una certa ora in televisione, e la cosa mi turbò molto.

Mia moglie sembrava come estraniata, e si limitava a tenere lo sguardo basso.

“… la lascio adesso alle cure di Daniela, che saprà mostrarci meglio Laura …”, terminò Andrea lasciando il centro della saletta per sedersi su di una vicina poltroncina.

Daniela si portò dietro mia moglie e cominciò lentamente a slacciare il laccetto che teneva in piedi il vestito dietro il collo di Laura.

Il miniabito rosso scivolò via velocemente dal corpo di Laura cadendole ai suoi piedi.

Mormorii di approvazione si levarono tra i presenti, alla vista del corpo nudo di mia moglie coperta solo dalle calze e dal reggicalze.

Nel vedere il corpo nudo di mia moglie rimasi allibito per una cosa.

Il pube di Laura era completamente depilato ad eccezione di un rettangolino di pelo rasato al centro.

Evidentemente, quando avevo lasciato mia moglie per aspettarla al bar, prima della cena, non l’avevano solo truccata, ma avevano provveduto anche ad un piccolo “intervento” depilatorio sulle sue parti intime.

“No..!” si fece scappare mia moglie, evidentemente imbarazzata per la sua intimità così liberamente esposta.

Ma Daniela, con mestiere, la fece voltare e poi la fece inclinare, in modo che si potesse apprezzare anche il suo sedere e le sue parti intime adesso completamente esposte.

Uno sguardo allarmato attraversò il volto di mia moglie, preoccupata per lo spettacolo osceno che stava offrendo alla vista degli astanti.

Poi, rigirata davanti, Daniela cominciò ad accarezzarla su tutto il corpo, quasi ad ispezionarla.

Poggiò il palmo della sua mano su una tetta di Laura, l’accarezzò, la prese in mano, la fece ballonzolare, poi le prese un capezzolo e lo tirò, al che Laura emise un gridolino.

Poi, sempre accarezzandola scese con la mano lungo il corpo di mia moglie fino ad arrivare all’inguine.

Cominciò ad accarezzarle la figa, poi con un colpetto di stivale le fece divaricare un po’ le gambe.

Mia moglie scosse la testa per farla fermare, ma Daniela proseguì.

Appoggiò un dito lungo il solco della fica di Laura e cominciò a massaggiarla.

Era un massaggio costante, sempre più deciso fino a quando il suo dito medio scomparve nella fica di mia moglie.

Iniziò così a masturbarla, prima lentamente poi sempre più velocemente.

Mentre all’inizio sembrava irrigidita, adesso Laura dava l’impressione gradire quel trattamento ed emetteva dei sospiri di piacere sempre più prolungati.

Ben presto furono due le dita di Daniela che vedevo scomparire e riapparire velocemente nella fica di Laura.

L’atmosfera nella saletta si era surriscaldata. I presenti osservavano eccitati la scena.

L’uomo basso e grasso che aveva accompagnato Laura teneva una mano sulla patta dei pantaloni e, a giudicare dall’erezione che si intravvedeva, stava evidentemente apprezzando ciò che vedeva.

Dopo un po’ Laura fu scossa da prolungati brividi di piacere, mentre le persone sedute potevano osservare le sue reazioni ed il suo corpo.

Daniela con sapienza continuò a penetrarla con le dita, fino a quando Laura fu sopraffatta da un orgasmo lungo e prolungato, annunciato da lunghi sospiri e suoni strozzati in gola, che le squassò il corpo fino a farle cedere sulle gambe.

Prontamente intervenne Andrea che la mantenne sollevata per le ascelle.

Daniela, estratte le dita, mostrò ai presenti quanto erano bagnate mentre gli umori di Laura le imperlavano la fica aperta e tutto attorno.

Continua…

Ricordando che il presente racconto è di pura fantasia, potete inviare le vostre impressioni a: luca.mx@hotmail.it

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