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Racconti di Dominazione

Mia sorella Giuseppina 09.

By 20 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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Appendice:
Mi scuso, se la prosecuzione dei capitoli và avanti ha rilento, ma col lavoro che faccio, scrivo solo quando posso. Le aggiunte e le varianti suggerite da molti sono da ora inseriti. Abbiate pazienza, accontenterò tutti e spero che vi piaccia..

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Rivestitasi e fatta scendere nel parcheggio dell’ipermercato le ha detto di aspettarsi un’email prima di sera.

Seduta sulla panchina ad aspettare suo padre che venisse a prenderla, sentiva come le sue mutande fossero bagnate. Dalla camicia che indossava si intravedevano ancora i capezzoli duri pur indossando il reggipetto. La sensazione di umido in mezzo alle gambe non le dava fastidio quanto quel formicolio che proveniva dalla vagina, non sapeva se era ancora sintomo di eccitazione o di troppo godimento.
‘Non è possibile che ne voglia ancora. Cosa sono diventata?’ Pensa scandalizzata.

In macchina non ha scambiato parole con suo padre. Burbero come sempre, l’ha accolta con un grugnito. Eppure lei lo amava. Ha sempre visto in lui un uomo esperto e maturo, capace di infondere fiducia e forza. Anche nei momenti peggiori è sempre corsa da lui a confidarsi, ma da quella volta in spiaggia’ Rabbrividisce al solo pensiero. Si vergognava da morire, ma allo stesso tempo nuovi spasmi provenienti dalla sua fighetta la fanno boccheggiare.
Arrivata a casa si è spogliata e dopo la doccia e un bidè rinfrescante, si è messa a studiare. Ogni tanto controllava il computer che non fosse arrivato un messaggio di posta dal SIG. X o da Tonino.

Cambiatasi degli abiti di casa, si è messa qualcosa di più appropriato per andare al ristorante dei suoi per mangiare cena. Prima di uscire di casa ha controllato un’ultima volta la posta ed ecco il messaggio di avviso:
-Lei ha un nuovo messaggio!-

Tonino le ha inviato una nuova mail in cui diceva che doveva essere davanti alla scuola alle 12,05. Era identica a quelle ricevute durante la settimana precedente e non pensava a nulla di strano. Finiva col dirle che sarebbe venuto a prenderla al ristorante alle 21:00 quella sera stessa. Questo per lei era una novità. Chiuso tutto, si è avviata pensierosa.

Lui, nel frattempo, era intento a visionare i filmati fatti durante il giorno e già stava organizzando nella sua mente i cambiamenti e i progetti per la settimana.

Durante la cena, lei non ha mangiato molto, era pensierosa e di malumore. Stava pensando a tutto quello che le era accaduto. Il motivo l’aveva lì davanti agli occhi, la cassa. Per cercare di distrarsi, ha cercato di aiutare lavorando fra i tavoli e in cucina, ma ogni sforzo è stato vano. I pensieri e i ricordi, si succedevano e come sono scattate le 21, è uscita dal ristorante. Non voleva che i suoi vedessero con chi si allontanava e si è recata alla fermata dell’autobus poco distante.

Tonino è arrivato in quel mentre. Lei era sempre vestita con jeans, camicia e una felpa appoggiata sulle spalle. Anche se durante il giorno il sole scottava, le notti non erano ancora molto calde. L’ha fatta salire in macchina e via a girare per le strade con i fari accesi e la radio a tutto volume.

Giuseppina guardava fuori dal finestrino incurante e apatica. Semplicemente pensava al suo ciclo che da lì a poco dovrebbe venirgli.

‘Se non sai cosa fare.- Tonino ha rotto il ghiaccio- Renditi utile. Avvicinati.’

Lei lo guarda interdetta e si sposta sul sedile verso di lui al punto da essere a contatto spalla contro spalla.

Intento a guardare la strada, le prende la mano e se l’appoggia sulla patta dei pantaloni. Aveva visto per tutta la sera filmati eccitanti e il cazzo era ancora duro e turgido.

Si meraviglia nel sentire la consistenza dura e già pronta del cazzo di Tonino. In cuor suo era eccitata all’idea che lui provasse qualcosa per lei, vista la pronta reazione che poteva sentire al tatto.
Senza che lui le dica qualcosa, incomincia a muovere la mano come se dovesse segarlo lentamente.

Fermi al semaforo decide di prendere l’iniziativa e stupirlo. Gli slaccia i pantaloni e inserisce la mano direttamente sotto gli slip e impugna quella mazza dura e bollente.

Tonino meravigliato per tanta intraprendenza la guarda e le sorride.

Si sente calda e un certo pizzicorio ha rincominciato a farsi sentire in mezzo alle gambe.
Lo muove, lo palpa. Lo accarezza e lo stringe. Vorrebbe vederlo, ma è troppo buio. Realizza solo ora che ne conosce bene il sapore, la consistenza e soprattutto le dimensioni, ma non ha ancora potuto vedere quella cappella rosea e le palle morbide.

Presa dal turbine dei suoi pensieri e dei sensi, non si accorge che la macchina si stà fermando.

Sono arrivati in piazza e Tonino parcheggia davanti ai portici. Era il luogo di ritrovo per eccellenza delle varie compagnie. Qui c’erano sempre gli amici e le amiche di entrambi e pure i rispettivi compagni di scuola. Tutti pronti per strusciarsi, bere e chiacchierare.

Stupita si ferma pur rimanendo con la mano stretta attorno al cazzo.

Lui le sposta il viso prendendola con una mano al mento e la guarda negli occhi; con un filo di voce le sussurra: ‘Baciami.’

Giuseppina è letteralmente terrorizzata dal comando che le ha appena dato. Già il cuore le batteva all’impazzata, ma ora’

Tonino si è accorto dei sentimenti contrastanti che l’avvolgono. Nel sentire quel comando lei ha sgranato gli occhi. Questi, ballano fra lui e le persone che passano vicino alla loro macchina.
‘Ho portato la minigonna rossa, se non mi baci te la faccio mettere.- Le dice con un filo di voce.- Dopo possiamo fare una camminata sotto i portici.’

Per lui aveva fatto le cose più oscene, ma questo era troppo. Era la cosa peggiore che le avesse chiesto finora.

Lei si avvicina e lo bacia. è ferma, apatica, si limita solo a tenere appoggiate le labbra alle sue. Per niente soddisfatto, le mette le mani attorno alla nuca e la stringe a sé. Continua a tenere serrate le labbra, mentre lui come se niente fosse cerca di inserire la lingua. Una mano scende sfiorandole la spalla per giungere al seno che attanaglia e palpa. Non contento le sbottona la camicetta quel tanto che basta per infilare la mano. Una volta liberata una tetta dal reggiseno comincia a stuzzicare il capezzolo.

Molti sguardi esterni vedono cosa sta succedendo in macchina come in molte altre in quel momento. Qualcuna ammicca verso di loro nel vedere stranamente Giuseppina in un’auto con nessuno della squadra di calcio o di atletica della scuola.

Lei continua a muovere la mano nei suoi pantaloni stringendo sempre più forte il cazzo mentre lui cerca di contraccambiare insinuando una mano fra le sue gambe.

Quel paletto di carne duro e caldo la sta contagiando e incomincia a sentire un certo calore crescerle dentro di se, sempre più intensamente. Il cuore le batte all’impazzata e il massaggio che riceve al capezzolo non la lascia indifferente. Quando lui stringe più forte il capezzolo lei perde definitivamente quella piccola battaglia.

Un piccolo cedimento fra le sue labbra e la lingua di Tonino saetta fra i denti incontrando la lingua di lei. Si cercano si inseguono, mentre le labbra si consumano e il respiro si fa più corto.

Tonino lasciata momentaneamente la tetta si slaccia definitivamente la cintura e i jeans, per poi riprendere con più vigore ed enfasi il massaggio al seno e in mezzo alle gambe di Giuseppina.

Il clitoride sensibilissimo stava percependo nuovamente massaggi tali, da renderla eccitata in breve tempo. Si sentiva pronta a godere ancora e i gemiti della bocca la stavano tradendo. Le labbra si muovevano contro quelle di Tonino e la lingua ha cominciato a muoversi vorticosamente.

Usando entrambe le mani sbottona i jeans di lei e insinua una mano dentro e sotto gli slip.

Come sente sfiorarsi il clitoride, una scossa la elettrizza al punto da stringere più fortemente il cazzo in mano. Per qualche attimo resta senza fiato.

Tonino con una certa difficoltà per via della posizione le inserisce parte di indice e medio in lei mentre un mare di succhi fuoriescono dalla vagina, restando a sua volta sorpreso per come è calda ed eccitata. Mai avrebbe pensato che una tale bellezza di ragazza fosse così facilmente eccitabile.

Giuseppina non capisce più nulla. Con una mano che le pizzica il capezzolo nudo e l’altra che la masturba contemporaneamente il clitoride e l’interno della figa, è di nuovo sull’orlo dell’orgasmo. è ora lei a cercare la lingua del suo partner e le sue labbra. Si sente tutta un fuoco e presa da una passione incontrollabile.
Un urlo smorzato le esce dalla bocca pur rimanendo incollata contro quella di lui.

Dall’esterno, sempre più spettatori interessati si fermano nelle vicinanze della macchina. Li osservano compiaciuti commentando quello che stanno vedendo. Piccoli movimenti involontari la fanno muovere sulle dita di Tonino e anche se il volume della radio attutisce i suoi mugolii, quello che sta succedendo fra di loro è inequivocabile.

Si lascia andare all’orgasmo ed è il suo corpo a dettare le regole del gioco sotto la guida esperta delle dita di Tonino.

Come si calma, Giuseppina si abbandona contro a lui. Si sente sudata e tutta accaldata. Il fiato corto e il cuore che le batte velocissimo. Con le cosce stringe la mano di Tonino impedendogli di estrarre le dita dalla vulva, mentre la mano che prima pizzicava il capezzolo ora le sta accarezzando dolcemente la schiena.

La testa reclinata sulla sua spalla e il respiro pesante lo fanno inorgoglire. Nota molte persone camminare vicino alla loro macchina per sbirciare quello che stanno facendo loro due. Riconosce alcune facce e gli sorride accennando un mezzo saluto con la testa.
‘Peccato.- Pensa.- Non poter registrare la serata.’

Le sposta la ciocca di capelli dalla fronte imperlata di sudore e le da alcuni teneri baci.
‘Sono contento che hai goduto.’ Dice Tonino bisbigliando al suo orecchio.’ Ora toccherebbe a me.’

Era incredula per quante emozioni quel ragazzo ha saputo donarle. Nessun ragazzo l’aveva mai fatta tanto godere e neppure lei stessa ci era mai riuscita, nelle serate più calde, al riparo da occhi indiscreti sotto le lenzuola del suo letto. Restando nella stessa posizione, per godersi un attimo di calma e il calore del suo corpo, abbandonata alla sua spalla con la fronte contro il suo collo incomincia a muovere la mano nei suoi slip che non aveva ancora mai abbandonato.

‘Non in questo modo.’ Le sussurra.- Con la bocca.’

Un tremito involontario la scuote e si ferma un istante smettendo anche di respirare. Riprende poi a muovere la mano con più decisione lungo il cazzo sperando che cambi idea. Poteva sentire al di sopra della musica, le voci provenienti dai portici. Sapeva di aver già dato spettacolo, ma quello che le aveva chiesto la terrorizzava.

Con la mano libera Tonino le afferra il polso della mano fermandola e con voce autoritaria:
‘Ho detto’ Di farlo’ Con la bocca.’

Lei stringe gli occhi come per non voler sentire queste parole.

‘Se non ti decidi a farlo ti faccio scendere dalla macchina con la minigonna rossa e le scarpe con i tacchi. Scegli!’

Un gemito di disappunto le esce dalla gola e spostatasi sul sedile si abbassa fra il volante e lui. Non vuole pensare a quante volte ha mal giudicato le ragazze che facevano questo in piazza. Non vuole ricordare i vezzeggiativi che dava con le sue amiche, a quelle ragazze chiuse in macchina a fare questo tipo di gioco che ora lei stessa, stava per accingersi a realizzare.
Tenendo con una mano il cazzo, usa l’altra per spostare meglio le mutande e in breve la cappella fuoriesce lucida alla luce dei lampioni della piazza e alla sua vista.

‘Brava. Più velocemente godo e prima ti porto a casa.’

Prontamente lo imbocca facendolo sparire un poco in lei per incominciare a succhiare. Non muove molto la testa ma la lingua saetta contro il filetto del glande facendolo gemere a sua volta.

Tonino, con le dita sempre dentro alle sue mutande, attanaglia la figa umida di Giuseppina e muove le dita in circolo. L’altra mano impugna i suoi capelli e incomincia a spingerla in basso contro la sua mano che stringe la base del cazzo.

In questo modo è lui a guidarla nel sali e scendi lungo il suo cazzo e in poco tempo gode spruzzando la sborra dalle palle alla sua bocca.

Questa volta lo ha sentito vibrare in mano ed era preparata a ricevere i primi schizzi di sperma. Ha percepito chiaramente come il cazzo ha cominciato a pulsare prima di esploderle nella bocca. Succhiava e ingoiava ad ogni schizzo. Lo faceva ogni volta velocemente appena fuoriuscivano. Anche se era Tonino a guidarla nel sali e scendi sul cazzo, si sentiva soddisfatta per come lo aveva fatto godere. Continuava a succhiarlo andando su e giù sul cazzo lentamente e percepiva chiaramente come stava diventando molle.

Tonino si sentiva decisamente soddisfatto e ha tolto la mano dalla nuca.
‘Brava. Ora ti puoi alzare.’

Nel sollevarsi seduta Tonino ha potuto liberare la mano che aveva ancora nella figa glabra e lei ha potuto guardarsi attorno. Con le labbra lucide del seme di Tonino incrocia lo sguardo di una delle sue amiche. Immediatamente si è sentita avvampare le guance per la vergogna e si è gettata ad appoggiare la fronte sulla spalla di Tonino.
In questo modo sperava che non la notassero, ma ormai era inutile. Molti la stavano indicando facendo il suo nome a chi non l’aveva ancora riconosciuta.

Senza ricomporsi Tonino ha messo in moto e si è diretto verso la casa di Giuseppina.

Guidando con una mano, ha cinto con l’altra le spalle di lei e ogni tanto le accarezzava la nuca. Era fiero di avere una tale bella ragazza. Si sentiva orgoglioso e fortunato ad averla resa così ubbidiente e docile.

Al contempo Giuseppina si era abbandonata al calore che emanava il suo corpo. Poteva sentire il suo cuore battere ora in modo regolare e crogiolarsi delle carezze che le dava. Si sentiva umiliata per quello che aveva fatto e non sapeva come avrebbe potuto spiegarlo alle amiche l’indomani a scuola. Sa che agli occhi dei suoi amici ora loro due stavano insieme, e se lo avesse negato sarebbe stato ancora peggio. Le emozioni erano anche contrastanti. Era paga per come aveva goduto in piazza e se pensava alla giornata passata, un fremito partiva direttamente dalla vulva costringendola a serrare le gambe.

Arrivati a casa, la macchina si è fermata e tutto è tornato alla nuda verità. Giuseppina si è ricomposta, copiata a sua volta da Tonino.

Mentre la macchina ripartiva lei non lo ha neppure salutato. Si sentiva ugualmente felice. Non pensava ad altro che non alla settimana di libertà che avrebbe avuto appena le sarebbero arrivate le tanto desiderate mestruazioni.

Maxtaxi
In collaborazione con Lisa che sa correggere non solo gli errori.

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 29-09-09

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