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Racconti di Dominazione

Mia sorella Giuseppina 16

By 24 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
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Sequenza di
Mia sorella Giuseppina
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Mia sorella Giuseppina Cap. 16 Lunedì mattina

Si allunga nel letto, stirandosi i muscoli allungando gambe e braccia contemporaneamente.
Dopo lo sforzo prolungato, respira e deglutisce infastidita. Alita, mettendo la mano davanti alla bocca e constata che può ancora sentire l’odore e il gusto di sperma. Con un mezzo sorriso che le storpia il volto, non sa se essere felice o scontenta per la giornata trascorsa il giorno prima. Ha goduto così fortemente che i suoi nervi e la patatina fremono al solo pensiero per le forti emozioni provate. Si stupisce per la voglia che ha addosso.

Incredibilmente le piace sentirsi calda e bagnata e questo fino a un paio di settimane prima non le sarebbe mai capitato. Pensa a Tonino e languidamente si controlla passandosi un dito lungo il taglio della patatina rimanendo sorpresa per la voglia che ha di masturbarsi.

Con uno scatto alza le coperte e controlla nuovamente passando la mano fra le piccole labbra della figa fremendo. Si guarda le dita e ciò che vede è solo l’umido della propria ciprigna.
‘Ancora niente mese.’ Si dice fra sé rammaricandosi.

Si alza definitivamente allungandosi ancora. Si massaggia lo stomaco sentendo che ha un po’ di nausea e ha voglia di bere un sorso d’acqua per togliersi la fastidiosa sensazione che ha sulla lingua. Se la sente come se fosse di cartavetro. Si rimira allo specchio e si compiace per quello che vede. La pelle ha preso un bel colore dorato pur non vedendo nessun segno del costume. Si soppesa i seni sentendo come i capezzoli duri siano sensibili. Si sofferma ad accarezzarli e poco dopo fa scorrere le mani lungo il corpo fremendo.

Mentre accende il computer, pensa a come sia stata fantastica la serata, tranne per come sia finita a causa di suo fratello. Se non fosse stato per lui che l’ha obbligata a fargli un pompino prima che si mettesse a letto, ora non avrebbe questo disgustoso senso in bocca e allo stomaco.

Aperto il server di posta elettronica trova la solita mail del signor X. Oramai era certa che fosse solo Tonino il famigerato ‘mister fantasma.’
‘Le solite cose.’ Parlando ad alta voce in camera da sola.

‘..dovrai trovarti al parcheggio senza nessun tipo di intimo e in mini. Indosserai gli occhiali e aspetterai che qualcuno ti venga a prendere a mio nome.’

‘Ancora con questi misteri.’ Continuando a parlare da sola.

Uscendo dalla camera si imbatte con sua madre che la guarda sgranando gli occhi.
‘Buon giorno, mamy.’ Mentre nota l’espressione stupefatta della sua faccia.

Improvvisamente si ricorda di essere completamente nuda e salta in bagno chiudendo la porta fortemente. Si sente le guance avvampare per la vergogna. Erano passati molti anni oramai da quando l’aveva vista completamente nuda.

‘Stai incominciando ad abituarti a stare nuda.’

Nel sentire questo ha fatto un salto girando su se stessa. Si era spaventata a morte.
Appoggiandosi contro la porta, cerca di trovare il battito del cuore che ha perso, ed effettua respiri più profondi.
‘Penso’ Un poco’- Rispondendogli e abbassando la testa mentre si sentiva avvampare il viso.- Sarò più felice’ Quando tutto questo sarà finito.’

‘Non io.- Sorridendole con una smorfia.- Mi spiace dirtelo ma sto incominciando ad abituarmi a vederti in questo modo.’
Vedendola arrossire ha soffocato una risata.
‘Vedi di abituarti a restare così. Osservarti nuda è stupendo.’ Ha ghignato ancora.

Ha arrossito ancora più forte mentre lui si stagliava di fronte a lei, come si siede sul water per liberare la vescica. Lo guarda con aria stupita e arrabbiata per la mancanza di privacy.
Semi assonnato e divertito la guarda aprendo gli occhi ancora gonfi mentre è intento a liberare la vescia a sua volta nel lavandino. Non la perde di vista neppure quando si accinge per aprire il miscelatore dell’acqua della doccia. Riflessa dallo specchio, l’osserva e vede la sua faccia. Un misto fra lo stupita e l’essere arrabbiata per quello che sta facendo. Anche vero che è la prima volta che si comporta così villanamente ma un sogghigno gli muove la faccia.
‘Desidero chiederti di essere simpatica, allegra ed aperta da ora in avanti. Ovviamente sempre disponibile e questo penso che non te lo sei dimenticata.’

I loro sguardi ora si incrociano. Sicuro e di sfida uno, mortificata e in preda al panico l’altro.

‘è un piacere per tutti penso, vedere una così bella ragazza camminare nuda per casa, ed è assolutamente meraviglioso quando sorridi e sei disponibile. Approvi?’

Pensa agli avvenimenti del giorno prima e con la bocca secca.
‘Se è quello che desideri’ Cercherò di farlo al meglio.’ Nervosa si torce le dita dalla rabbia.

‘Grande. Molte grazie!’ Con un largo sorriso sulla faccia.

Non riesce a decidersi di muoversi. I minuti stavano passando inesorabili e il programma di farsi una doccia rinfrescante cominciava a sfumare. Fattasi coraggio solleva un piede e poi l’altro e ora è nella vasca da bagno in piedi. Anche chiudendo gli sportelli, il vetro trasparente non nasconde nulla.

‘Ricordati di lasciarti guardare.- Le ha ricordato.- Mostrarmi qualche posa piacevole ora, per favore.’

Allibita lo guarda nervosa. Si posiziona di fronte a lui e allarga le gambe anche per non scivolare nella vasca da bagno. Pone le mani sui fianchi e spinge il petto in avanti ricordandosi infine di sorridergli.

‘Bene!’ L’osserva per una manciata di secondi e soddisfatto ha continuato.
‘Prova a cambiare. Tieni fermi i piedi, piega le ginocchia e mettici le mani sopra piegandoti in avanti.’

‘In questo modo?’ Ha chiesto mentre esegue.

In risposta vede solo la testa muoversi affermativamente.
‘Ora girati. Rimani ferma un attimo.’
‘Hmmm, sì, buono’ Si può osservare perfettamente il taglio della tua patatina e il buco del culo.’

Nel rimanere immobile in quella posizione, lei diventava sempre più nervosa. Non poteva vedere dietro di se. Poteva afferrarla da dietro e non poteva neppure ribellarsi.

Per concludere, suo fratello ride di soppiatto.
‘è abbastanza per ora, Giusi. Dovresti incominciare a lavarti.’

Quindi si solleva e lascia che il getto della doccia la colpisce. Non voleva guardarlo ma non riusciva a distogliere l’attenzione mentre si stava masturbando oscenamente davanti a lei appoggiato al lavandino con i boxer abbassati a mezza coscia. Ha dovuto rimanere sotto la doccia fino a che non ha svuotato le palle completamente continuando a fare le pose più oscene ogni qual volta che le veniva chiesto.

‘Puoi sorridere?’

‘Ci sto provando” In un filo di voce.
I nervi erano tesi e muoversi come desiderava che facesse era molto scomodo. Sorridendo e guardandolo diverse volte ha continuato ad assumere pose sempre più fantasiose mentre continuava a insaponarsi più e più volte. Come ha finito si è messa in mezzo al bagno e si è asciugata velocemente.

‘Ricordati di sorridere!’ Ha ricordato ghignante.

è riuscita a sorridere mentre ha finito di asciugarsi i capelli per poi spazzolarli. Lui non ha distolto lo sguardo. Ha continuato ad osservarla con nulla addosso. Si è infilata l’orologio, la collanina e i braccialetti e passandogli accanto, ha sorriso ancora.

‘Ti stai abituando a stare nuda, non negarlo.’

Lo guarda sorpresa. ‘Non vedo l’ora che tutto questo sia finito.’

‘Non io.- Continuando a sorriderle beffardo.- Se potessi vedere lo spettacolo che dai saresti fiera di te stessa. Molte modelle ti invidierebbero vedendoti.’

Le guance le si sono arrossate un poco mentre a riso per stemperare la tensione.

‘In ogni caso vedi di abituarti presto a restare nuda. Sei il miglior spettacolo che possa vedere.’

Con le guance infuocate e rosse di vergogna, non ha più potuto restare in compagnia con lui ed è scappata dal bagno rifugiandosi di corsa nella propria camera. Non le importava se suo padre potesse vederla in quel modo ma doveva allontanarsi presto.

‘Ci vediamo dopo!’ Ha detto come la vista uscire.

Nel rifugio del suo nido, si veste indossando la minigonna preferita e finita la colazione, si avvia a scuola con il solito pulman. Cammina con circospezione e attenzione che le tette non ballino troppo o che la mini non si sollevi a causa di un imprevisto colpo di vento. Constata che fa già caldo, più del solito pur essendo appena sorto il sole. Salita sull’autobus, mentre parla con una delle sue amiche, un ragazzo appena salito dall’ennesima fermata le rivolge un commento che la obbliga a voltarsi.
‘Speravo di rivederti con la mini rossa, peccato.’

Lo guarda impietrita mentre le guance avvampano di un intenso colore rosso. Ridono in molti e abbattuta si volta verso il finestrino cercando di non guardare nessuno. Avvilita aspetta paziente che scendano tutti per andare a scuola e spera di non incrociare nessun altro che la possa aver riconosciuta. Non ha voglia di parlare o di fermarsi all’ingresso come sempre. Si sente come se avesse una pietra che le pesa sul cuore. Sfortunatamente viene fermata dalle amiche che fanno gruppo spettegolando sulle ultime avventure domenicali. Non si sente tranquilla e vede come qualcuno la fissi sorridendo.

Un fischio alla sue spalle e il commento che la obbliga a voltarsi.
‘Niente mini di pelle oggi!?!’

Il viso le si illumina paonazza di rabbia e vergogna.
I ragazzi proseguono senza fermarsi, scomparendo fra gli altri oltre il portone della scuola.
A testa china entra in classe superando lo sconforto e la voglia di scappare. Non si muove dalla classe per tutta la mattina saltando anche la ricreazione. Si vergogna profondamente e desidera evitare altri commenti.

‘Avete fatto tutti i vostri compiti?- Ha chiesto il professore.- Naturalmente ora lo appuriamo, Giuseppina!’

Pesantemente la testa cade sul banco quasi a colpire la superficie.

‘Perché non venite qui, così potete risolvere i problemi alla lavagna con l’aiuto del resto della classe!?!’

Le ha fatto scrivere alcuni problemi e lei diligentemente ha cercato di risolverli.

‘Signorina, lei è una continua delusione. Se quei due coni fossero le sue tette rispetto alla proporzione del resto del corpo, lei le avrebbe pari al 78%?’

La classe ha riso per via dell’esempio che ha proposto.

‘Il peso di ognuno di quei due coni sarebbe superiore a quello della luna? La superficie totale sarebbe superiore a 94 mani? Complimenti, credo che domani finirà sul telegiornale per avere le tette più grandi della terra!’

L’intera classe è esplosa in una fragorosa risata.

Per la vergogna guarda a terra mentre si sente avvampare le guance e il collo.

La lezione ha proseguito con i compagni che la correggono nei passaggi per arrivare ai risultati corretti. Nelle successive equazioni, ha migliorato senza sbagliare oltre. Concentrata benché restasse umiliata e rossa in viso fino a oltre il termine della lezione.

Come la campanella suona per avvisare la fine del supplizio, invece di recarsi al refettorio a mangiare, si avvia al parcheggio come è solita fare.

Con coraggio ha dovuto uscire nel corridoio ed affrontare l’intera scuola. Calda e rossa in volto, ha fatto alcune respirazioni profonde e si è incamminata. Come se niente fosse ha sorriso alle amiche accodandosi ai suoi compagni. Ha cercato di pensare in positivo anche se gli avvenimenti degli ultimi giorni erano sempre presenti nella sua testa e questo continuava ad imbarazzarla troppo. Aveva una meta e un compito da assolvere e con il cuore in gola e il respiro accelerato si avvicinava alla meta. Cercava di non incrociare gli sguardi degli altri ragazzi ma vicino alle scale ha sentito qualcuno chiamarla e scanzonarla. Presto anche altri si sono uniti al coro. Li guarda e gli sorride non fermandosi per dargli soddisfazione. Accelera il passo seguendo la marea incurante che le tetti le ballino scompostamente e libere. Il sorriso passa ad un ghigno, schifata e infastidita.

Continuando a scendere le scale e lungo i corridoi, cercava di farsi coraggio. Voleva parlare a viso aperto con Tonino e dirgli quel che era accaduto all’ingresso della scuola e ciò che stava continuando a perseguitarla. Non le piaceva essere derisa dai compagni di scuola.
Arriva al solito posto e si guarda attorno. Fra le molte auto parcheggiate non vede la macchina di lui e non vede nessun altro.

Come è abituata a fare, indossa gli occhiali e sa che per i prossimi 40 minuti non vedrà più nulla.

Seduto sugli scalini la vede camminare spedita. Come gli era stato detto, non si deve muovere fino a che lei non avesse messo gli occhiali scuri. Quello era il segnale per avvicinarla. Così gli era stato detto e nei fatti, tutto stava avvenendo secondo il programma. Ora doveva trovare il coraggio di fare i passi successivi.

Si alza con il cuore che gli scoppia nel petto. Incerto si avvicina e gli porge il braccio ma lei rimane immobile.
Il cuore batte così velocemente che anche le tempie gli esplodono. Mai è stato così agitato prima di all’ora.

‘Ve.. Vengo da.. da..- Balbetta impaurito.- Vengo da.. Da parte del signor X. Lui di.. Dice che mi deve seguire come sempre.’

Un sobbalzo e si appoggia al muro pesantemente. Smette di respirare per qualche attimo. Si rende conto che questi non è Tonino.
‘Forse esiste veramente una terza persona alle spalle di Tonino?’ Si chiede.
è confusa e impaurita. Allunga il braccio e questo nuovo venuto la prende e la guida lungo il piazzale.

Superate molte auto sente una porta scorrere e lui che la guida all’interno che crede un furgone e la fa sdraiare.
‘Forse è la stesso auto della settimana scorsa?’ Si chiede dubbiosa.
Una volta chiuso il portelo cerca di sentire quello che le sta accadendo attorno a lei e percepisce solo i rumori di lui che si sta muovendo. La radio viene accesa e la musica si diffonde anche nel parcheggio dovuto a sua insaputa ai finestrini lasciati aperti.

‘Spo.. Spogliati come sempre. Poi piega le gambe e mettile all’altezza della testa.’ Leggendo sul foglietto. Le mani gli tremano per l’agitazione e non riesce a calmarsi. Gli sembra incredibile quello che sta accadendo.

Terrorizzata e impaurita, si muove lentamente. Non le piace che questa nuova persona la stia osservando. Le mani tremando, sbottonano e slacciano togliendo infine i vestiti.

Lui continua a deglutire incredulo. Si sente eccitato e il cazzo gli tira nei pantaloni come se fosse pronto per romperli da come si è ingrossato e indurito. Sorpreso, solo ora si è accorto nel vederla nuda, della sua straordinaria bellezza con i seni all’aria e la figa incorniciata dai piccoli peli ricciolini. Le tette non erano molto grandi ma erano perfette per essere impastate e mordicchiate. I capezzoli durissimi attiravano il suo sguardo come tutto il suo corpo abbronzato e stupendo.

Da tempo non ripeteva quel gioco e alzate le gambe, posiziona le ginocchia a fianco della testa.

‘Allargati la figa con le dita che voglio leccarti il clitoride.’ Le dice sgranando gli occhi per quello che ha appena letto e detto.
Ora si ritrova a pochi centimetri dalla faccia la figa completamente aperta. Le dita di lei la spalancavano ed era la prima volta che poteva vedere uno spettacolo del genere. Era la sua prima volta in assoluto. Titubante, accosta la lingua e fa scorrere la punta lungo il monticello di carne.

Al contatto lei freme.

Preso alla sprovvista si spaventa ma vedendo che lei rimane immobile ripete l’operazione. Dopo alcuni passaggi si fa più deciso e passa tutta la lingua sul clitoride fino ad inserirla anche all’interno della vagina spalancata.

Tonino stà filmando tutto e il suo allievo come gli è stato detto, esegue tutto alla perfezione.

Continua a lappare e succhiare con voracità ma viene obbligato a fermarsi. I gemiti di lei fanno intendere che non manchi molto perché potesse godere. Ci stava prendendo gusto ed eseguire gli ordini che gli sono stati dettati e divengono sempre più difficili ad eseguirli. Dal principio gli sembrava tutto uno scherzo mentre ora non vede l’ora di poter godere. Preso il piccolo contenitore, lo apre. Lo posiziona a pochi centimetri da lei e lo svuota all’interno della figa. La sua sborra scompare lentamente fra le carni calde e umide tenute aperte da lei.

Come gli era stato chiesto, aveva goduto quella mattina stessa e anche durante la ricreazione nei bagni della scuola. Entrambe le volte aveva sparato svuotandosi direttamente dentro al piccolo bicchiere e ora riversava il tutto dentro a quel caldo recipiente. Da quando li aveva visti, si era sparato seghe ad ogni ora del giorno pensando a loro in continuazione. Quando quella mattina lui l’aveva avvicinato all’ingresso della scuola pensava che lo volesse picchiare e invece quella domanda shock!
‘Hai voglia di scopare?’
Non se lo era fatto ripetere e contrattato sul prezzo le aveva dato quel bicchierino di plastica da riempire e ora eccolo svuotato.

Terminata l’operazione e leggendo sul foglietto che gli aveva nuovamente passato.
‘Ora dovrai girarti e metterti a quattro zampe. Ti guiderò all’indietro e dovrai scopare il vibratore. Devi masturbarti. Prima godi e prima avrai finito.’

Nervosa e sentendosi eccitata esegue velocemente. Percepisce l’ho sconosciuto muoversi attorno a lei.
Presa per i fianchi è Tonino che la guida contro il proprio cazzo. Una volta che lo ha infilato tutto dentro a lei si ferma.

Lei non poteva sapere che il nuovo ragazzo si stava abbassando i pantaloni alle ginocchia e presosi il cazzo in mano lo guida verso la bocca semi aperta.

Come sente premersi le labbra capisce subito cosa può essere quel calore e infatti, aperta la bocca, la cappella calda del tipo sparisce in lei.
Presa per i capelli, viene spinta in avanti e il cazzo le arriva quasi in gola. Non vuole farlo. Non è il cazzo di Tonino e non collabora per niente.

Lui leggendo ancora sul biglietto.
‘Se non collabori come si deve, dovrò fare rapporto al signor X. Ha detto di dirti che sai quale punizione ti aspetta.’

Scossa e pensando alla videocassetta esegue succhiando e muovendo la lingua attorno alla cappella dello sconosciuto. Cerca di soddisfarlo al meglio pur provando ribrezzo.
Mentre si masturba freneticamente, viene spinta avanti e indietro lungo entrambi i cazzi.
Si sente venire e geme facendo vibrare il cazzo del nuovo ragazzo.
Questi non abituato a ricevere pompini non può più resistere a una tale magnifica operazione e gode ansimando.

Abbondanti schizzi di sperma si riversano nella sua bocca. Si sente al limite e la sborra che sta faticosamente ingoiando la erotizza più che mai. Infatti, passati pochi minuti, gode contorcendosi e vibrando tutta.

Sentendo le contrazioni della figa, Tonino si lascia andare beatamente e si svuota schizzando dentro l’utero tutto il contenuto delle palle. Lei continua a muoversi come una puledra assatanata obbligandolo a stringere i denti e a irrigidire tutti i muscoli ma involontariamente si muove spingendo contro il pube di lei.

Soddisfatti e appagati, si rilassano per qualche attimo respirando pesantemente. Continuando a leggere sul foglietto, il nuovo ragazzo la guida facendo uscire dal principio il suo cazzo dalla bocca poi il cazzo di Tonino dalla figa.

Un gemito di piacere voluttuoso esce dalla bocca di Giuseppina.

Tonino presa la videocamera in mano, prosegue le riprese muovendosi lentamente. Piegando le braccia ha appoggiato i gomiti sulla coperta e sulle braccia la testa. Pur respirando pesantemente, registra come l’espressione del suo volto sia di totale appagamento. Hai lati della bocca gocce di sperma confermano quello che ha appena fatto. Il culo è ancora sollevato in alto e dal taglio della figa si può notare come lo sperma misto hai sui umori stiano colando lungo l’interno delle cosce. Il bianco dello sperma viene risaltato dal colore bronzeo della sua pelle e non tralascia di inquadrare anche il suo cazzo che pur ancor rigido è sporco di schiuma bianca e viscida.

Spenta la telecamera scrive un bigliettino per il ragazzo cui gli dice di non muoversi per nessun motivo. Delicatamente incomincia a pulirla tralasciando appositamente la bocca. Una volta fatta mettere seduta, la riveste con qualche difficoltà per poi farla guidare dal ragazzo verso il portone della scuola.

‘Resta ferma e immobile per 2 minuti poi potrai toglierti gli occhiali.’

Lei si accosta contro il muro ascoltando solo il battito del suo cuore che via, via cerca di tornare alla normalità. Dalla figa sente colare abbondanti secrezioni al punto da sentirsi chiaramente bagnare lungo l’interno delle cosce e dandole nuovi stimoli di piacere.

Tornato al monovolume di corsa, trova Tonino seduto tranquillo al posto di guida.
‘Che ti avevo detto? Domani se vorrai potrai ripetere il tutto. Sempre meglio che farti le seghe spiando dal finestrino, non trovi?’
Lui ci pensa un attimo e si chiede ‘come possa fare per racimolare altri 40 euri per godere come oggi.’
Annuisce titubante. Ora che la ragazza è sparita all’interno della scuola esce dalla macchina e si avvia nuovamente verso il complesso scolastico. Continua a pensare che spendere 80 euri in due giorni superava il budget settimanale che i suoi gli davano ma era convinto più che mai che ne valesse la pena.

Giuseppina si infila in bagno e una volta svuotata la vescica e asciugatasi con estrema cura, cerca le mutande nella borsetta. Con grande stupore non le trova e si ricorda solo in quel momento che quando è uscita di casa non le aveva indossate e non le aveva neppure portate con sé. Si era a tal punto abituata a non indossare intimo che oramai non ci faceva quasi più caso. Specchiandosi, rimane allibita dai grumi di bianco sperma ai lati della bocca e prontamente si lava la faccia.

Finite le lezioni si avvia con le altre ragazze negli spogliatoi della palestra per l’allenamento con la sua squadra. Per tutto il giorno ha fatto tanto caldo che ha tenuto la camicia sbottonata e solo specchiandosi in bagno ha potuto notare come l’avesse eccessivamente aperta. Controllato che non fosse ancora incominciato il mese, si cambia velocemente per raggiungere il resto della squadra in palestra.

Si allena con difficoltà. Sente come le tette ballino libere e non può non notare come i capezzoli duri siano perfettamente visibili attraverso il tessuto leggero. Il mister sembra più severo del solito nei suoi confronti. Questi la incita e la sprona, urlando come al suo solito notando al contempo il suo petto. Continua a ripetere a tutte come la prossima partita sia la più dura. Si dovrà affrontare le prime della classifica.

Sfinita per il duro allenamento, si avvia allo spogliatoio parlando poco come le sue compagne. Vorrebbe farsi una doccia ma quella mattina non ha avuto tempo per preparare la borsa come si deve. Si spoglia incurante che le altre ragazze la possano vedere e si riveste sempre senza intimo. In bagno, mentre le altre sono occupate a farsi la doccia, lei si sciacqua sotto alle ascelle, il collo e il viso.

Dopo aver mangiato al ristorante con i suoi familiari, si avvia verso casa dove messa in liberta, si adagia sul letto con le immancabili cuffie dello stero sulle orecchie. Apre i libri di scuola e si mette a studiare con impegno. Deve incominciare a saltare qualche allenamento o non riuscirà a mettersi alla pari con i compiti. Tonino la impegna per tutto il week and e non ha più tempo libero.

Facendo pausa, si muove al ritmo della musica e si dirige verso la cucina per bere qualcosa di fresco dal frigorifero.
‘Stai per toglierti i tuoi vestiti ora?’ Si volta di scatto e vede suo fratello in piedi sulla porta. Sa bene che la sua domanda sottolinea un ordine specifico.

‘Attendi un minuto, per favore!’ Le risponde di mala voglia.

‘Davvero ti spoglierai nuda?’

Spaventata a morte emette un grido e salta di lato. Da dietro al mobile bar vede comparire uno degli amici di suo fratello. Anche se non si ricorda il nome ricorda di averlo già visto in casa. Li guarda entrambi perplessa e non riesce più a muoversi.

‘Certamente.- Risponde il fratello.- Ci farà uno spettacolo privato. Ti concederò l’onore di registrarla e scattare le foto con il cellulare.’

Il terrore si impossessa di lei. Non riesce a muoversi. Quasi trema per la tensione nervosa.

‘Davvero mi lasci fotografarti?’

Non si può specchiare in quel momento ma può percepire il calore che si spande dalla faccia alle orecchie. La vergogna di spogliarsi di fronte ad un estraneo è tale che è immediatamente diventata rossa.

‘Sta per andare a restare nuda per tutta la sera in ogni modo, dico giusto Giusi?’ Le chiede con aria di sfida suo fratello.

Timidamente annuisce con il capo.

‘Ti vedrà comunque. In ogni modo non vedo come potrebbero danneggiarti alcuni scatti. Vuoi?’

Non ha il coraggio di osservare suo fratello e continua a tenere la testa china in basso.

‘Penso’ No.’ Ha ammesso mentre cercava di ingoiare il boccone amaro.

‘Ti suggerisco di cooperate con lui e di aiutarlo al meglio.- Lui la fissa sorridente.- Penso che desideri rendere piacevole il tutto. Penso anche che ti devi godere questa esperienza fino a che non finisce questo periodo. Rilassati ora e facci divertire, Giusi.’

‘Lo farai davanti a me?- Incredulo e supplichevole ha chiesto il tipo.- Davvero?’

Tenendo la testa china ha cercato di sollevare lo sguardo.
‘Tutto’ Ok.’ Riluttante ha acconsentito.

‘Michele? Posso farla spostare davanti alla finestra? Le luci in questa stanza non sono il meglio.’

‘Mi sembra che hai ragione. Aspetta che accendo tutto.’

Oltre ad accendere tutte le luci, accende lo stereo e nascosta sullo scaffale della libreria anche la videocamera. Si volta sedendosi sulla poltrona.
‘Cosa stai aspettando? Sei tu il fotografo, dirigila!’

‘Puoi muoverti lentamente avanti e indietro di fronte alle piante?- Le chiede titubante.- Puoi incominciare con il toglierti la camicia, per favore? Voltati verso di me e sbottonala lentamente.’

Lei esegue sempre più rossa in volto mentre il tipo continua a registrare e a scattare foto.

‘Sorridi se puoi.’

Forzatamente ha cercato di accontentarlo.

Per un lungo attimo è rimasto pietrificato. Ha visto che non porta il reggiseno e l’abbronzatura è uniforme su entrambe le tette.
‘Brava, così!- Ha detto incoraggiandola.- Ora falla cadere lentamente e girati su te stessa. Guarda sempre verso di me.’

Ha guardato la macchina fotografica mentre la camicia cadeva a terra.

‘Sorridi!- Le ha ricordato mentre lei ha eseguito forzatamente.- Ora indossala nuovamente.’

Una volta avuta indosso anche se non abbottonata si è sentita meglio.

‘Il sorriso’ Ora falla cadere ancora lentamente. Buono. Continua a sorridere’ Ora gettala in alto.’

‘Bravissima!’ Ha detto entusiastico Michele interferendo.

‘Rifallo, brava.’ Continuando a scattare più immagini.

‘Cammina lentamente a piccoli passi verso di noi.’

Timidamente cammina.

‘Puoi rimettere la camicia ancora.’

Lei esegue velocemente e sorride ancora, questa volta meno forzatamente. Non nota come piegandosi in avanti, che i due ragazzi hanno potuto osservarla sotto la mini fino a intravedere il taglio del sedere.

‘Aprila tirando con entrambe le mani in modo che possiamo vedere le tette.- Ha detto.- Ora puoi lasciarla definitivamente cadere a terra.’

‘Lavoriamo al pezzo di sotto ora. Fai scivolare lentamente la minigonna a terra, per favore.’

Ha fatto gradualmente accompagnandola fino alle caviglie.

La lingua gli si è seccata in gola. Sbalordito, ha visto che non indossava neppure le mutandine.
‘Chinati senza piegare le ginocchia in avanti e rialza la mini lentamente’ Bene! Molto, molto bene!’ Ha ghignato, mentre suo fratello applaude incoraggiandola.

‘Solleva i lembi fino a farci vedere la figa’
Ora girati e ripeti’
Brava, piegati in avanti e ripeti alzando l’orlo’
Brava stupenda’
Torna a girarti di fronte e solleva l’orlo della mini’
Ora siediti lentamente sui talloni allargando più che puoi le ginocchia’
Meravigliosa!
Ancora un paio di minuti e abbiamo finito.’

Ha annuito col capo non sapendo come rispondere.

‘Ora fai vedere il sorriso e mentre ti alzi lascia cadere definitivamente la mini’
Molto bene’
Brava!’

Era nuda tranne per i piccoli calzini che si vedevano appena e le scarpe da ginnastica. Poco prima aveva notato le tende aperte dietro di lei e ha visto alcune persone ferme che la stavano osservando dalla strada. Il cuore ha perso un battito e ha smesso di respirare mentre il collo e la faccia bruciavano sempre di più per la vergogna.

‘Puoi mettere le mani dietro la testa?’ Ha chiesto, ghignando.

Il rosso in faccia è diventato sempre più forte mentre aderiva alle richieste e lui continuava a scattare.

‘Puoi divaricare le gambe più che puoi?’

Esegue mentre lui continua a scattare.

‘Sei molto graziosa quando arrossisci in quel modo.- Lui ha riso di soppiatto.- Girati dandoci le spalle. Piegati molto lentamente in avanti fino a che non riesci a toccare terra con le mani. No, tieni le gambe divaricate.’

è tornata a guardare le persone fuori sulla strada mentre ha eseguito. Quasi le tremavano le gambe nel vederle ferme ad osservarla.

‘Appoggiati contro il davanzale della finestra’
Bene’
Ora con entrambe le mani divarica le natiche.’

Si è vergognata ad assecondare a quella richiesta, ma suo fratello aveva lasciato intendere chiaramente che doveva aderire a ogni tipo di richiesta.

‘Tutto perfetto, puoi andare ora, Giuseppina.’

Con difficoltà si è raddrizzata cercando di non cadere ed esponendosi completamente verso gli spettatori sulla strada.

‘Ancora tante grazie!’

Per tutta la settimana all’ora di pranzo, la scena si ripete nel piazzale della scuola. Una volta lubrificata la figa di Giuseppina con abbondante sperma, questi poi viene scopata da Tonino mentre succhia e beve il cazzo dello sconosciuto.

Ogni sera prima di andare a letto, suo fratello passa in camera di lei e svuota le palle nella sua accogliente bocca cui ingoia non lasciandosi scappare neppure una goccia.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it anche msg nelle poche volte che sono collegato.

Ultima correzione 18-08.-07

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