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Racconti di Dominazione

Mia sorella Giuseppina 40

By 6 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

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Mia sorella Giuseppina Nr. 1
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Mia sorella Giuseppina 40 martedì pomeriggio

Una figura passa fra le macchine e si avvicina da dietro. Apre la porta dietro al lato guidatore e sale.
‘Ciao!’ Saluta sorridente.

Giuseppina incredula si volta e quasi non riesce a credere che quella sia proprio la sua amica, quella che a scuola chiamano ‘Sara 2.’, per distinguerla da un’altra Sara, anch’ella compagna di scuola.
‘Che’ che ci fai tu, qua?’ Chiede sbigottita.

Tonino avvia la macchina e si immette nel traffico sempre più caotico.

‘Oggi a scuola Tony mi ha proposto un lavoro.’ Le risponde Sara. ‘Ha detto che ti serviva un aiuto e che tu gli hai fatto il mio nome.’

Stupita, Giuseppina guarda Tonino chiedendosi che progetti abbia, per la sua amica. La osserva, incapace di domandare migliori spiegazioni.

‘Andiamo al ‘NonsolointimO’, quel negozio di abbigliamento il cui proprietario ha da proporvi un lavoro. Ricordi?’ Dice Tonino, rivolgendosi a Giuseppina. ‘Hai già lavorato per lui e ti ha pagato molto bene.’

La ragazza, incredula, sorride meccanicamente alla sua amica ed a causa di un improvviso rigurgito che le sale dallo stomaco, si siede dritta guardando in avanti.

‘Sara,’ Dice Tonino. ‘Sei contenta che sia arrivata finalmente l’estate?’

‘E certo! Finisce la scuola e mi aspettano due mesi di sola sabbia, sole e mare.’ L’espressione del viso è radiosa. Vaga sognante in un suo limbo, con gli occhi che non vedono più nulla.

‘Si hai ragione. Niente più libri, niente più collant, che tra l’altro non mi piacciono. Adoro le autoreggenti e poi, se mi concedi un apprezzamento, con le gambe che ti ritrovi, non vedo nessuna ragione perché tu le debba indossare.’ Un attimo di silenzio: ‘Posso farti una domanda? Che tipo di pigiama indossi?’

Colta di sorpresa, Sara non sa cosa rispondere ‘Che razza di domande sono queste’!’, pensa tra sé
titubante e perplessa. ‘Che gliene importa a Tonino, dei miei pigiami?!’ Ha qualche problema, a rispondere, tanto più che ha Giuseppina seduta al suo fianco.
‘Non so, non ho idea di cosa tu voglia dire. Ho sempre pensato di avere pigiami normali, perché questa domanda?’

‘Anche Giuseppina la pensava come te fino a qualche settimana fa, ma ora ha cambiato completamente parere. Dove stiamo andando, c’è una vasta scelta di capi, di tutti i tipi e qualità. Pensa che lei, non solo il titolare l’ha pagata profumatamente, ma le ha regalato pure un sacco di roba. Due sacchetti per essere precisi.’

Sara guarda Giusy aspettando una risposta, ma la sua amica è intenta a osservare la strada, come se la discussione che sta avvenendo non le interessi proprio. Fra sé, riflette che l’amica è notevolmente cambiata, da come la conosceva. Ha, vivo, il ricordo di una Giuseppina che sino a poco tempo addietro, era loquace, allegra, spigliata, sempre raggiante e trascinatrice, nelle feste.
‘Aspetta un attimo! Tu mi hai detto di un lavoro, non penserai mica che possiamo andare a fare spese, perché soldi non ne ho!’

Tonino alza le mani al cielo, aggiusta lo specchietto e la guarda:
‘Nooo, non devi preoccuparti di nulla. Dovrai solo indossare gli indumenti che si vendono in quel negozio e, naturalmente, farti fotografare o filmare, proprio come una modella. Sei una ragazza. Una bella ragazza. Non dirmi che non capisci quanto sia piacevole andare per negozi e fare acquisti? Tu, se vuoi, puoi fare dello shopping, gratis e per giunta pagata per presentarli al pubblico. Vuoi farmi credere che non ti senti elettrizzata all’idea di provare abiti che solo poche privilegiate potranno indossare? Inoltre, hai un duplice guadagno. Non solo verrai pagata, ma otterrai molti regali.’

Sara resta senza parole. Non aveva realizzato quali sarebbero potuti essere i possibili vantaggi di quel lavoro. La mente viaggia tornando a scuola e al loro incontro. Prima di congedarsi le aveva consigliato di vestirsi elegantemente con il miglior intimo che avesse. Dal principio l’aveva trovato strano ma ora, riflettendo, il consiglio le pareva sensato, considerato che l’attendeva un lavoro da modella. Si chiede con che tipo di pigiama o vestaglia andrà quella sera a dormire. Abbassa gli occhi e guarda il vestito che indossa. Con una occhiata rapida osserva il modo in cui è vestita Giuseppina ed anche se si considera sufficientemente attraente, forse il suo abbigliamento risulta troppo conservatore, per i gusti di Tonino.

Il protagonista dei pensieri di Sara, osserva compiaciuto, riflesso nello specchietto, come la ragazza si aggiusti i capelli per poi scendere a rimirare il suo decoltè. E’ una vista piacevolissima, e Tonino sente la bocca asciugarsi improvvisamente. Desidera poter allungare una mano verso quello splendido seno e, rimirandola dallo specchietto, le rivolge un sorriso rassicurante. Lei slaccia due bottoni, ed in tal modo ora diviene più visibile una buona, buonissima parte di quelle tette magnifiche. Sorride a quella eccitante visione e si rilassa guidando con una mano sola. Dà una rapida occhiata a Giuseppina, ed appoggia l’altra mano sul suo ginocchio, facendola scivolare quasi subito per portarla a solleticare l’interno di una coscia e fermarsi poi a ridosso del pube. Scopre così che la ragazza è assai bagnata e calda, tanto che le dita, appena appoggiate sulla vulva, vengono quasi risucchiate al suo interno.

Sara non può credere a ciò cui sta assistendo. Non è possibile, che Giusy abbia permesso un atto come quello in presenza di un’altra persona, per quanto amica. Non sa cosa fare. Cerca di distogliere lo sguardo, ma esso è attirato ancora, irresistibilmente, da ciò che i due amanti stanno facendo in sua presenza. Li vede comportarsi come se il resto del mondo non esistesse.

Tonino toglie la mano da sopra la figa di Giuseppina per cambiare la marcia, poi la riposiziona subito all’interno delle cosce.

Da un rapido movimento, Sara capisce che il ragazzo ha inserito un dito all’interno della vulva della sua amica. Si sente in grande imbarazzo. Vorrebbe disperatamente essere lontana, ed invece deve restare dentro la macchina ed assistere a quello spettacolo, tanto ardito quanto eccitante anche per lei. Per un qualche oscuro motivo, non riesce a smettere di guardare come la mano si incunei fra le cosce divaricandole, sino a raggiungere chiaramente la vulva. Rimane scioccata quando la gonna di Giusy si apre, cadendo ai lati e consentendole così di accorgersi che la sua amica non indossa gli slip. Le chiacchiere a scuola erano tante, ma ora poteva vedere con i suoi occhi come molte dicerie fossero vere, e non frutto dell’immaginazione.

Si sentiva eccitatissima, Giuseppina: era al limite e quel giorno non aveva ancora goduto. Il lavorio di quelle dita la stavano portando all’apice del piacere e anche se si vergognava un po’ per la presenza della sua amica, non riusciva più a frenarsi. Con il respiro sempre più corto stringe la mano attorno alla maniglia della portiera, invocando spasmodicamente un orgasmo devastante.

‘Dimmi Sara.’ Chiede Tonino, come se niente fosse. ‘Dopo la maturità, hai intenzione di andare all’università o pensi di fare qualche altra cosa?’ La mano che occupa l’interno della figa di Giusy, si ferma, ne esce, e va a cambiare marcia. ‘Noi, ad esempio, abbiamo deciso di andare a vivere assieme.’

Con il cuore che batte impazzito e con i sensi in subbuglio, Giuseppina lo guarda incredula. La mente è sconvolta da un turbinio di domande e non può fare a meno di sentirsi spaventata per ciò che le riserva il futuro. Era convinta che tutto sarebbe finito da lì a una settimana, e non comprende il senso delle parole pronunciate da Tonino. Dopo tutto quello che è accaduto negli ultimi giorni, l’idea di vivere con lui le sembra semplicemente assurda. Il cuore le batte impazzito dalla paura pensando a cosa potrebbe essere una vita futura con Tonino.

La macchina si ferma nel parcheggio del grande centro commerciale. Aprendo la porta il ragazzo si volta e guarda alternativamente entrambe le ragazze.
‘Vogliamo andare? Sono certo che torneremo con borse piene di vestiti e il portafoglio pieno. Vedrete che non sbaglio. Oltretutto dobbiamo pensare a procurarci anche i costumi da bagno per il lavoro di domani alla spiaggia.’

Il cuore in gola e il respiro corto, Giuseppina esce dalla macchina senza neppure aggiustarsi il vestito. Si sente stordita: in macchina è arrivata ad un soffio dall’orgasmo, ed ora non riesce a calmarsi. Una volta in piedi, ha dovuto appoggiarsi perché le girava la testa. Si sistema il vestito abbassandolo e restando aggrappata alla porta. Non si sente bene. Vorrebbe farsi vedere da un medico, ma naturalmente non se ne parla proprio. Ed allora deve reagire da sola.

Con la gola secca, Sara esce a sua volta. E’ confusa, ma anche maledettamente eccitata. Vedendo la sua amica appoggiata alla porta, evidentemente stordita ed insicura sulle gambe, le si avvicina e la guarda preoccupata. Anche attraverso l’abbronzatura, le guance di Giuseppina appaiono rosse incandescenti, ed il suo sguardo è vitreo.

‘Stai bene?’ Le chiede, prendendole al contempo la mano, affettuosamente.

Trattenendo un conato di vomito, Giusy la guarda e cerca di sorriderle.
‘Tutto bene. è stato solo un capogiro. Andiamo.’

Tutti e tre, stretti uno all’altro, si incamminano verso l’ingresso del centro commerciale.

Maxtaxi
Un grazie particolare a Gianfranco per i suoi suggerimenti.

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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