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Racconti di Dominazione

Mia sorella Giuseppina 59.2 Dal Ginecologo

By 30 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Un consiglio, prima di continuare leggete il racconto precedente:
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=20792

Mia sorella Giuseppina 59.2
Dal Ginecologo

***

A causa di un malessere generale e prima dell’esame di maturità, Giuseppina intende farsi fare un chek up

***

Seduta guardava la scrivania confusa e arrabbiata. Teneva le gambe accavallate, ma poteva percepire chiaramente i succhi vaginali bagnarle il sedere. Pensa a quanto accaduto e si stringe i lembi della vestaglietta come per coprirsi e sparire sprofondando nella vergogna, ma lo strusciamento sui capezzoli eretti le produce piccole lievi formicolii che la fanno fremere tutta. Arrabbiata, si alza e torna a vestirsi decisa ad andare via e denunciare il tutto ai carabinieri. Appallottola il camicie e per la rabbia lo strappa prima di buttarlo nel cesto dei rifiuti.

Ride pensando a come era nervosa in precedenza nell’aspettare la visita medica e ora si da della stupida da sola. Non le erano mai piaciuti gli ospedali e i dottori e questa ne era la riprova. Decisa ad andarsene, vestitasi, effettua veloci passi per uscire dallo studio in modo da lasciarsi alle spalle la brutta disavventura e come apre la porta, urta contro il camicie bianco che gli si è parato davanti.

Sorpresa e spaventata, sente delle risate e scorge dei ragazzini intenti a ridere. è arrabbiata e sempre più furiosa, ma la visuale viene interrotta a causa del camicie bianco che gli si para innanzi.
‘Signorina. Calma. Stavo giusto arrivando. Se deve andare al bagno può usare anche quello interno se lo ritiene necessario.’

Presa alla sprovvista non sa che rispondere. Nota il tesserino sul bordo del taschino e intuisce che sia il vecchio dottore che avrebbe dovuto farle la visita ed ora è davanti a lei in piedi e arrossisce per averlo urtato involontariamente.
‘Scu’ Scusi. Non era mia intenzione”

‘Su. Su! Animo! Non è il caso di abbattersi.’

Entra nuovamente nello studio e poco prima che la porta si chiudesse, dà un ulteriore sguardo corrucciato ai due ragazzini che la stavano osservando divertiti. Avrebbe voluto dare delle sberle, ma ora era certa che il dottore fosse quello giusto. Almeno in cuor suo lo sperava. Si siede sulla sedia posta davanti alla scrivania in modo sobrio e osserva il dottore mettere a posto la scrivania mentre borbotta sommessamente fra se.
‘Chiedo scusa, ma stiamo rinfrescando gli ambienti e questi operai spostano tutto.’

Prende in mano la sua cartella che aveva precedentemente compilato e la legge attentamente. La porta si apre dopo un rapido tocco e lei volta la testa per guardare. Riconosce l’infermiera che l’aveva precedentemente guidata in quel posto e vede la sala d’attesa dove i due ragazzini guardano curiosi all’interno allungando anche il collo. In quel momento, Giuseppina ripensa a quanto è accaduto in quella stanza solo pochi minuti prima e realizza che fra lei e la sala di attesa c’è solo quella sottilissima porta e trema mentre è scossa tutta dai brividi.

Il dottore legge e dopo un accenno affermativo firma il foglio. Rimasti soli, riprende in mano la cartella per leggere e alzando lo sguardo dalla cartellina le dice:
‘Si sieda sul lettino.’

Giuseppina ingoia con fatica un globo di saliva, ma ha come l’impressione di avere la gola secca. Sulla carta ruvida e crespa prende posizione con una certa difficoltà e ha come l’impressione di avere tutti i nervi a fior di pelle. Mentalmente cerca di calmarsi e mentre effettua dei lunghi sospiri profondi ad occhi chiusi, il medico l’osserva attentamente e se ne accorge.

‘Signorina, è solo un esame fisico che tutte le donne presto o tardi devono superare per il proprio benessere fisico. Come dico sempre, è come andare dal dentista solo che io non trapano e invece di fare del male cerco di alleviare il dolore. Si rilassi e faccia un respiro profondo. è solo un esame fisico e niente più. Molte altre donne lo fanno in ogni parte del mondo proprio in questo momento.’

Il sorriso che le dona, fa apparire il dottore in un’aurea differente. Dentro di lei si dice che a parte l’età, il dottore è un bel uomo maturo. Il mento squadrato e gli occhi esaltati dalla cornice della montatura degli occhiali sono le parti che la colpiscono positivamente. Si sente rassicurata e ha come l’impressione di avere un certo calore che le si dipana dal basso ventre facendola vergognare e donandole un accentuato color porpora alle guance.

La porta si apre improvvisamente ed entrambi spostano lo sguardo verso l’ingresso. Un camicie bianco trattiene la mano sulla maniglia ed effettua solo un passo all’interno.
‘Scusatemi. Stefano, puoi sostituirmi tu? Mi devo assentare per un ora.’

‘Va bene vai pure.’

Giuseppina ha visto mentre la porta si richiudeva la gente che camminava nel corridoio e quanti erano seduti nella sala d’aspetto, come i due ragazzini ancora intenti a spiare cosa stava accadendo all’interno dello studio.

‘Bene, sperando che non ci interrompano ancora’ Sono il Dottor Pietra e lei deve essere la signorina Giuseppina. Vediamo cosa dobbiamo fare oggi.’

Giuseppina si sentiva intimorita e con la gola secca, anche se ha cercato di parlare le è uscito solo un lieve bisbiglio.

Senza perdersi d’amino il dottore abbassa lo sguardo sulla cartellina e leggendo ad alta voce.
‘Vediamo’ Sei qui per un esame ginecologico completo e questo è la tua prima volta. Dico bene?’

Giuseppina sorride e muove la testa per un lieve accenno affermativo; la sola parola esame le ha fatto venire la tachicardia e il cuore le batte fortemente nel petto.

‘Campione di sangue, raggi X e tutto il resto’ Va bene, Giuseppina, prego togliere tutti i vestiti compresa la biancheria intima, calze e gioielli in modo che possiamo iniziare.’

Borbottando fra se il dottore prosegue. ‘Devo ricordare alle ragazze che non posso aspettare”

Giuseppina percepiva il viso che le si era infiammato, chiaramente arrossendo e non solo la faccia, ma tutta lei era diventata bollente. I loro sguardi si incrociano e si sentiva completamente in imbarazzo.

‘Si può spogliare dietro al paravento. Pensavo che le avessero detto di farlo. Mi spiace non poterle dare un grembiule, ma siamo in piena fase di ristrutturazione e non saprei dove mettere le mani in questo momento. Mi dispiace.’ Le dice guardandosi attorno in cerca di vedere il caratteristico colore della vestaglietta.

Completamente a disagio, Giuseppina si sente come se tutta la faccia stesse prendendo fuoco. Lentamente scende dal lettino e si avvia dietro al paravento. Si rendeva conto che entro pochi istanti sarebbe stata nuda davanti al dottore Pietra. Si sentiva a disagio e il suo pensiero è tornato a quando pochi minuti prima era nella stessa situazione, ma con un’altra persona. Ha iniziato a spogliarsi facendo ricorso a tutte le sue forze. Prima le scarpe; poi la camicia. Non si era resa conto che lo studio era eccessivamente freddo e i suoi capezzoli già eretti per via di tutto quello che era accaduto innanzi, si ergevano dritti come soldatini sull’attenti. I capezzoli modellavano il tessuto della camicia come se fossero dei bottoni e spingevano questa come per liberarsi.

‘Sei pronta, Giuseppina?’ Ha detto impaziente il Dottor Pietra.

‘No, non ancora.’ Ha risposto umilmente Giuseppina.

‘Beh, vediamo di sbrigarci che sono molto impegnato oggi.’

Giuseppina ha incominciato a muovere le mani velocemente, ma in modo confuso. Si è tolta i gioielli che se li è messi in borsetta e poi la mini gonna. Nell’abbassarsi si è sentita le tette ballare libere e si è un poco vergognata. Con i nervi a fior di pelle, ha fatto alcuni profondi respiri e per via del freddo aveva la pelle d’oca dappertutto.

‘Non sei ancora pronta, Giuseppina?’ Ha chiesto il dottor Pietra con un tono infastidito.

‘Sì! Eccomi!’

‘Bene, vieni fuori e mettiti sulla bilancia.’

Dopo aver fatto ancora alcuni respiri profondi, ha stretto i pugni per darsi la forza per affrontare lo sguardo del dottore pregando in silenzio che quel giorno tanto imbarazzante finisse presto mentre i brividi le percorrevano il corpo.

***

Giuseppina è uscita da dietro al paravento effettuando i passi in modo calmo e controllato, ma dentro di se era agitatissima e tremante. Questa era l’ennesima prova umiliante cui è costretta a superare da quando tutto è iniziato e ha potuto osservare come il dottore la stesse scrutando dalla testa ai piedi. Ha cercato di evitare di incrociare il suo sguardo ad ogni costo tenendo i suoi occhi perennemente fissi sul cartellino posto sul taschino del camicie; ciò non le ha impedito di vedere la testa del dottore abbassarsi e alzarsi per scrutarla e si sentiva arrossire tutta.

‘Va bene, Giuseppina.- Ha detto il dottore con voce greve e severa.- Sali sulla bilancia e mani lungo i fianchi per favore.’

Giuseppina prontamente esegue dando le spalle al medico e permettendo in questo modo di darle una visione completa del suo culo sodo; involontariamente queste, sono strette fortemente per via del nervosismo dilagante. Prontamente il medico ha regolato i pesi della bilancia per controllare il peso e come le due lancette sono state livellate ha riportato il risultato sulla cartella.
‘Va bene, Giuseppina’ Puoi girarti per favore?’

Come si è voltata, ha tenuto la testa e lo sguardo basso e ha visto la sommità del seno e dei capezzoli. Era perfettamente consapevole che ora era di fronte al dottore a meno di un metro da lui e che poteva guardarla completamente. Lo sguardo è attirato dai capezzoli che sono duri e ritti come piccole gomme delle matite. Chiude gli occhi e si rivede come riflessa allo specchio con il pube perfettamente rasato e completamente e uniformemente abbronzata a causa delle lunghe sessioni con Tonino alla scogliera.

Al dottore non capitavano molto spesso spettacoli del genere. Cerca di restare professionale in sintonia con il suo ruolo, ma non può che apprezzarne le forme.

Giuseppina si sentiva sempre più in imbarazzo e il calore del suo corpo contrastava con il freddo acciaio della bilancia. Un tocco leggero del dottore la sospinge contro l’asta graduata e il contatto le produce una increspatura per tutto il corpo facendole venire la pelle d’oca. Con la testa perfettamente dritta, vede come il dottore le prende le misure che poi lo riporta sulla cartella.

‘Va bene, Giuseppina siediti sul lettino.’

Fatti i primi passi, viene presa per un braccio dal dottore e si spaventa. Non si aspettava una mossa del genere.

‘Ah hamm.. Giuseppina.- Con voce greve e muovendo un dito in segno negativo.- Ti avevo detto di spogliarti completamente. Hai ancora su le calze. Toglile per favore.’

Abbassandosi ha sentito le tette dondolare libere e ha arrossito. Poteva sentire chiaramente le guance bruciare. Tremava mentre effettuava l’operazione e le tette si muovevano all’unisono facendola fremere nervosamente. Posato il piede nudo sul pavimento, è stata colpita dal freddo e ha aumentato in lei il senso di disagio.

‘Grazie.- Le ha detto il dottore con un mezzo sorriso malizioso.- Siedi ora.’

Giuseppina è salita con difficoltà e ha potuto sentire la dura carta cresposa sotto al sedere.

Il dottore dal canto suo era intendo a prendere lo stetoscopio dall’armadietto e mentre le si avvicina se lo mette al collo.
‘Giuseppina, ora ti controllo il cuore e la respirazione.’

Come il freddo stetoscopio è stato appoggiato alla sua schiena, Giuseppina ha fatto un mezzo saltello presa alla sprovvista per via del freddo intenso dell’oggetto. Le ausculta a lungo il cuore sia sul petto che sulla schiena e poi:
‘Va bene Giuseppina, fai dei respiri profondi e lunghi e poi manda fuori l’aria lentamente.’

Giuseppina esegue. Inspira ed espira e ogni qual volta che l’aria le riempie i polmoni il seno sale sporgendosi in avanti rigoglioso. Lei continua ad effettuare l’operazione richiesta mentre il dottore fa scivolare il freddo stetoscopio lungo la schiena facendole venire i brividi mentre la pelle d’oca non l’abbandona.

Il dottore si pone di fronte a lei e posato il freddo strumento all’altezza del suo cuore l’ascolta e quando questo viene sollevato e posato su un fianco, Giuseppina si muove tremando per via del freddo intenso che ha provato.

‘Okay, resisti ancora poco. Respiri profondi. Dentro e fuori, dentro e fuori.’

Lo stetoscopio scivola dal fianco a sotto al seno, poi prosegue andando sotto al seno destro e proseguendo sul fianco per terminare sopra al seno. In tutto questo Giuseppina sentiva il petto sollevarsi e abbassarsi ritmicamente e per non incrociare il suo sguardo ha voltato la testa di lato imbarazzata più che mai.

Come il dottore le ha detto ‘Ok.’ Giuseppina ha smesso di fare respiri profondi e le ha poi controllato le orecchie, il naso, gli occhi e poi la pressione sanguigna. Per controllare i riflessi, Giuseppina sentiva il cuore batterle fortemente nel petto. Il dottore le ha messo una mano all’altezza della coscia e poi le ha battuto il ginocchio con il martellino. Ogni volta, prima di cambiare sequenza di controllo trascrivere sulla cartella le sue osservazioni e le diceva ‘Ok.’ Tutte le volte.

Preso un bastoncino, le ha detto:
‘Apri la bocca e fai aaaaahhh”

Dopo il controllo di rito con tanto di luce trattenuto nell’altra mano e la lingua abbassata, le ha controllato le ghiandole della gola premendole con entrambe le mani. In tutto questo, Giuseppina si sentiva nervosa e a disagio, provava un senso di profondo imbarazzo continuo anche per via del fatto che si sentiva in fondo eccitata e cercava di pensare ad altro.

‘Bene, ora ti farò un esame del seno per controllare che non ci siamo segni di noduli o ghiandole ingrossate.’

Per un breve attimo si era dimenticata di essere nello studio medico completamente nuda ed è avvampata prendendo una tonalità accesa. Non sapendo cosa fare, ha annuito nervosamente muovendo la testa in attesa che le mani del dottore le si posassero sul seno.

Ha iniziato con l’accarezzarle dolcemente i seni per poi iniziare ad impastarli a piene mani. Giuseppina si sentiva con il cuore che le batteva a mille per il disagio che provava e ha stretto i pugni con forza. Le dita del dottore si sono trasferite sui capezzoli che hanno titillato e mentre Giuseppina ha trattenuto il respiro, le dita si sono serrate in un fermo pizzicotto che l’ha fatta sobbalzare per il dolore.

‘Mi dispiace. Devo farlo per verificare eventuali fuoriuscite. Bene, sdraiati lungo distesa sul lettino a pancia in su.’

Il dottore scrive alcune note nella cartella e riposizionatosi di fianco a lei prosegue con la visita.
‘Vedi, dalla posizione supina si può fare un controllo più accurato e per le donne questo è un auto esame che dovreste imparare a fare da sole.’

Con le mani trattenute lunghi i fianchi, Giuseppina si sentiva a disagio e in imbarazzo anche perché ora che le luci sopra di lei erano accese, si sentiva come se fosse sotto ai riflettori.

‘Incrocia le mani dietro la testa.’

Giuseppina esegue ed è consapevole che in quella posizione i seni sono spinti verso l’alto con i capezzoli che sporgono dritti e duri verso il soffitto.

L’esame è proseguito con le mani del dottore che hanno impastato e premuto fortemente per tutta l’area mammellare. Giuseppina si sentiva a disagio e ha trattenuto il respiro irrigidendosi come le dita l’hanno palpata sotto all’ascella e poi hanno più volte spremuto e pizzicato i capezzoli.

‘Va bene Giuseppina, puoi alzarti.’ Il dottore ha scritto sulla cartellina e poi si è avviato verso l’armadietto seguito attentamente dallo sguardo di Giuseppina.

Per cercare di rilassarsi ha fatto alcuni respiri profondi e ha visto come il dottore ha preso un termometro elettronico e poi un tubetto che non ha capito cosa fosse.

Sgrana gli occhi pensando a cosa possa essere quel tubetto e come il tutto è stato posato sul carrello di fianco al lettino il cuore ha perso un battito mentre si è dimenticata di respirare per molto tempo. Se si sentiva a disagio per il modo di comportarsi e di fare del dottore, ora aveva il panico addosso che la faceva tremare tutta.

‘Mi auguro che questo non ti metta troppo a disagio Giuseppina. Ritengo che l’unico modo per ottenere una lettura corretta della temperatura sia quella rettale e non per via orale. Poi nel tuo caso dobbiamo anche prendere la temperatura della base uterina.’

Il cuore batte impazzito al punto che se lo sente in gola. Era cosciente che da li a qualche secondo sarebbe stata piegata e posizionata in modo da essere penetrata analmente.

‘Pregherei di alzarti e tenere le gambe dritte mentre tieni i gomiti posati sul lettino. In questo modo possiamo procedere velocemente.’

Ha come l’impressione che la stanza le giri vorticosamente e lentamente pone i piedi a terra e si volta dando le spalle al dottore. Aveva voglia di correre e uscire dal quel luogo e mai più tornare, ma sapeva che non poteva. Si era messa in quella situazione da sola e oramai non poteva far altro che andare avanti e terminare ciò che aveva iniziato.

‘Va bene Giuseppina, posa i gomiti sul lettino, lascia i piedi un poco distanti e spingi all’indietro il sedere.’

Senza volerlo, ha posato la testa sul lettino proprio come faceva con il Signor X per non vedere e si è messa sulle punte dei piedi in modo da favorire l’esposizione del sedere.

‘Giuseppina per favore, divarica un poco i piedi.’

Stringe fortemente i denti. Si sentiva umiliata e non poteva non pensare che in quel modo era totalmente esposta allo sguardo del dottore. Sia il piccolo buco del sedere che la sua vulva rosea e depilata erano perfettamente in vista

Il dottor Pietra ha messo un poco di crema sul dito ricoperto dal guanto e come ha posato la mano libera sul sedere di Giuseppina l’ha sentita fremere, ma mentre le dita divaricavano delicatamente le chiappe del sedere, l’altra, con il dito unto di vasellina ha iniziato un movimento rotatorio sul bordo dell’ano per poi penetrare lentamente e fermarsi solo quando è arrivata alla nocca.

‘Non volevo spaventarti.- Ha detto il dottore mentre il dito ha proseguito il movimento con un senso rotatorio ed estraendolo lentamente.- La penetrazione del termometro è meno invasivo se il retto è adeguatamente lubrificato. Ok Giuseppina. Ora inserisco il termometro. Cerca di stare rilassata.’

Come ha sentito il freddo e duro termometro entrare e violare le sue carni ha trattenuto il respiro mentre le è passato per la mente la sensazione provata con Tonino e ha fatto il paragone fra il piccolo e sottile strumento con il cazzo di lui. Si sente avvampare per la vergogna ed è contenta che in quel momento non viene guardata in viso. Si sente in colpa per aver formulato un tale simile raffronto visto il luogo dove si trova. Un suono ciclico risuona per la stanza e alza la testa preoccupata. Si sente estrarre dall’ano il termometro elettronico ed emette un suono involontario come libera i polmoni dall’aria. I talloni toccano terra e si dice che aveva assunto la più scomoda posizione della sua giovane vita.

Bussano alla porta e lei non sa cosa fare. è in preda al panico e tutti i muscoli sono irrigiditi e resta immobile.

Il dottore era intento a scrivere la temperatura sul foglio della cartella e voltando la testa:
‘Sì?’

La porta si apre e anche Giuseppina volta la testa per osservare cosa accade dietro di lei.

‘Ci manda il dottor Rossi. Ha detto che lo sostituisce lei.’

‘Si certo’ Venite avanti.’

Inorridita, Giuseppina osserva come uno dopo l’altro entrano una fila ininterrotta di camici bianchi e peggio, scorge oltre la porta la sala d’aspetto dove non solo i due giovani guardano incuriositi ridacchiando e parlottando fra loro indicandola, ma anche altre due persone la guardano con gli occhi sgranati e la bocca aperta per lo spettacolo inconsueto e imprevisto.

‘Bene, arrivate giusto in tempo per osservare la seconda parte di un esame fisico completo.’

Giuseppina non poteva credere ai suoi occhi. Era lì, immobile e ferma piegata in avanti completamente nuda e con le sue parti più intime completamente esposte alla mercé degli otto giovani futuri dottori

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
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Mia sorella Giuseppina 59.3
Dal Ginecologo

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A causa di un malessere generale e prima dell’esame di maturità, Giuseppina intende farsi fare un chek up

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Giuseppina si sentiva umiliata, come ha visto entrare gli otto giovani laureandi voleva coprirsi, ma è rimasta immobile raggelata. Tremava mentre aspettava imperterrita le successive istruzioni del dottore. Aspettava pregando in silenzio che la prova terminasse presto.

‘Dottori, questa è la nostra paziente. Giuseppina F. è qui per un chek up completo.’

In totale imbarazzo, Giuseppina ha cercato di fare un saluto come ha sentito il suo nome, ma l’unica cosa a cui poteva pensare, è quando tutto sarebbe terminato. Restare in quella posizione, nuda, si sentiva non solo in imbarazzo, ma anche umiliata nell’animo.

Ha dato un veloce sguardo al gruppo di futuri dottori con le guance che le bruciavano e poi ha distolto lo sguardo incredula. ‘No! Non posso crederci!’ Ha urlato nella sua testa silenziosamente.

Con la faccia che punta verso il lettino, senza voltare la testa, con la coda dell’occhio osserva meglio e lo riconosce. In mezzo al gruppo vi era Matteo, un ragazzo alto, bello, dai lineamenti maschi. Per colpa sua aveva iniziato a giocare a pallavolo. Era segretamente innamorata di lui quando era ancora una giovane ragazzina imberbe. Anche la scuola che ha scelto di frequentare l’aveva fatto perché voleva stargli vicino ed in passato aveva architettato ogni stratagemma per attirare la sua attenzione mentre ora, avrebbe voluto sprofondare negli inferi per nascondersi. In cuor suo si augura che non la riconosca. Dopo tutto erano passati due anni da quando lui aveva lasciato la scuola per l’università.

Il gruppo si è aperto per formare un semicerchio attorno a lei e come lui si è posto davanti a lei le ha fatto un sorriso e la salutata con un gesto della testa. Una scossa l’ha percorsa per tutto il corpo e a stento ha trattenuto le lacrime. Si sentiva come se il sangue le si fosse gelato nelle vene. Per la situazione che si era creata, non poteva pensare che potesse esserci ancora un livello più basso di mortificazione.

‘Bene!- Esclama il dottor Pietra.- Ho scritto tutto sulla cartella medica e fino ad ora ho riscontrato che tutte le funzioni di base sono normali e dentro la norma. Visto che ora siete qui, passo dopo passo mi seguirete. Ora, lei, Matteo dico bene? Perché non mi fa vedere a me e ai suoi aspiranti colleghi la procedura corretta per misurare la temperatura rettale di un paziente?’

‘Oh mio Dio.- Ha pensato Giuseppina.- Non posso crederci!’ Si è detta sgranando gli occhi con il cuore in gola a causa di quanto le stava battendo fortemente.

Per un attimo i loro sguardi si sono incrociati e ha visto come l’espressione del viso di lui fosse raggiante e poi la lingua ha saettato sulle labbra. Giuseppina si sentiva morire.
‘Certamente dottore. Ne sarei onorato.’

Nella posizione in cui era messa Giuseppina non poteva vedere nulla di quello che le accadeva dietro di lei. Poteva solo percepire i suoni e cercare di decifrarli come il caratteristico schioccare dei guanti di gomma che sono stati infilati o dei passi come se si stesse avvicinando a lei. In un gesto di riflesso ha stretto un poco le gambe come per proteggere il suo sesso e la sua femminilità mentre non poteva sapere che il giovane e futuro dottore era estremamente teso per la presenza della ragazza che aveva riconosciuto fin dai primi istanti.

‘Va bene, la prima cosa da fare è quella di lubrificare la paziente correttamente. Questo renderà la procedura meno invasiva e in un certo modo più confortevole per il paziente.’

Sul dito indice è stato applicato una buona dose di lubrificante alla vasellina e posata una mano sul sedere di lei.
‘Giuseppina, ho bisogno che divarichi un poco le gambe e che sollevi un poco in aria il sedere.’

Era inorridita per la situazione creatasi. Tutti si erano messi dietro di lei per assistere alla prova e Giuseppina ha voltato la testa per incrociare gli occhi del dottore lanciandogli un sguardo di disapprovazione.

‘Andiamo Giuseppina!- Le ha detto accigliato severamente.- Fai come ti è stato richiesto. Non ho tempo da perdere e poi siamo tutti dottori qui e non c’è nulla che non abbiamo visto prima.’

Un sommesso vociare e una risatina si è alzato dal gruppo e per lei è stato il culmine dell’imbarazzo. Eseguendo l’ordine che le era stato detto di fare, Giuseppina ha aperto un poco le gambe.

‘Ho bisogno di più Giuseppina.- Ha detto Matteo e prendendole una caviglia con la mano ha spostato il piede andando a posizionarlo ben oltre al punto che aveva fatto in precedenza.- Ecco così va meglio.’

Ora si sentiva completamente esposta alla mercé degli occhi del gruppo. Era consapevole che il piccolo buchetto del sedere era esposto e con esso anche la figa cui ha potuto percepire le labbra della vagina dischiudersi.

‘Come avevo poc’anzi detto, è necessario lubrificare la parte interessata prima di inserire il termometro.’

Nel cercare di inserire il dito, ha scoperto che la tensione era tale che se avrebbe forzato le avrebbe fatto male.
‘Giuseppina, non irrigidirti. Rilassati e vedrai che tutto finirà presto. è sufficiente che spingi come se dovessi andare in bagno mentre io inserisco il dito.’

A malincuore lascia che il dito la penetri e trattiene il respiro mentre questo viene spinto ben oltre il necessario. Differentemente dal dottor Pietra, forse per eccesso di zelo o non abituato ad una tale pratica il dito la penetra per quasi tutta la lunghezza andando dentro e fuori più volte e roteando diverse volte.

‘Okay sei pronta. Puoi alzare il sedere un poco di più per favore?’

Ha visto come lui le ha parzialmente sorriso ed era certa che si stesse godendo quel momento mentre per lei era solo una delle tante prove umilianti cui ha dovuto superare. Nuovamente il freddo termometro le ha violato lo stretto anello anale mentre le dita del dottorino le hanno tenuto divaricate le chiappe in modo che tutti potessero vedere l’azione che stava facendo, ma in quel modo, le nocche premevano anche contro la vulva facendola fremere.

L’intero gruppo si è avvicinato di più per vedere l’operazione e nel mentre il Dottore ha iniziato una lunga spiegazione cui Giuseppina non ha seguito, in lei cercava di soffocare le emozioni che la stavano prendendo. Le nocche della mano stavano premendo contro l’interno della vulva, contemporaneamente anche il clitoride veniva sollecitato e questo la stava portando nuovamente ed esasperatamente all’eccitazione. Il bel Matteo e futuro dottore ha continuato a tenere la mano in quella posizione mentre con impercettibili movimenti ha solleticato la vulva e il piccolo bocciolo duro che percepiva e ha continuato fintanto che il termometro non è stato tolto.

Dopo aver guardato il numero della temperatura, lo ha poi passato al dottore che ha sentenziato.
‘Benissimo! Una perfetta normale temperatura. Ora possiamo passare alla parte successiva dell’esame. Essendo la signorina venuta per un controllo, ma è la prima volta che la vedete, la dovete osservare attentamente. Prima di curare la malattia, dovete interessarvi della persona. L’osservazione di per sé vi porta già ad una diagnosi precoce che vi può anticipare quello che poi potrete andare a scoprire in una successiva e più specifica indagine.’

‘Va bene Giuseppina. Molto brava. Ora per cortesia cammina e fermati al centro della stanza in modo che poi possiamo procedere all’esame rettale e vaginale.

‘Ho sentito giusto?- Si dice fra se e se.- Esami rettali e vaginali? La giornata è iniziata male, ma sta per andare peggio e non è ancora finita..’ Sbuffa e alza gli occhi al cielo senza lasciarsi scappare una parola.

***

Giuseppina si mette in piedi e cercando di nascondere la nudità, cammina verso il centro della stanza con un braccio che le copre il seno e una mano sul pube. Gli occhi li tiene bassi mentre il freddo pavimento la colpisce come se camminasse sui chiodi.

‘Per favore metti le mani lungo i fianchi.’ Ha ordinato severamente il dottore.

Lentamente, Giuseppina ha allontanato le mani dal corpo mentre il viso le stava bruciando per l’imbarazzo. Essere ferma in quella condizione davanti a tutti loro si sentiva un oggetto; umiliata e usata. Desiderava in cuor suo indossare gli occhiali del ‘Signor X’ per non vedere e non incrociare i loro sguardi.

‘Bene, come potete vedere, il corpo di Giuseppina sempre essere in normali condizioni di buona salute.’ Detto questo, il dottor Pietra ha afferrato un righello da uno degli scaffali e si è poi avvicinato a lei.

‘I seni hanno avuto un buon sviluppo ormonale e per la sua età sono ancora molto sodi. Ho già effettuato la palpazione ghiandolare e non ho riscontrato nulla di anomalo come potete vedere sulla cartella…’

Le mani del dottore sono scese sul seno accarezzandolo per poi soppesarlo e afferrato a piene mani ha successivamente stretto le dita sui capezzoli pizzicandoli facendo assumere a Giuseppina una smorfia di dolore.

‘I capezzoli non hanno perdite e se sollecitati non producono sebo.’ Detto questo il dottore preme ancora più fortemente le dita facendo tremare Giuseppina mentre le è scappato un gemito.

‘Perfetto, per favore voltati.’

Il tono che aveva il dottore quando le si rivolgeva non lasciava adito e pensieri. Era sempre autoritario e prontamente Giuseppina esegue ed è contenta di dare loro le spalle.

‘Come potete vedere.- Indicando con il righello posato a diretto contatto con la sua pelle facendole venire i brividi mentre questo scorre verso il basso accarezzandola.- La spina dorsale non sembra avere curve o bozze apparenti. La postura stessa di come ella ha camminato lascia pensare che tutto sia regolare. Bene, prima di proseguire con gli esami interni, dobbiamo fare un esame della respirazione e del battito cardiaco sotto sforzo. L’esame è migliore se la paziente ha fatto esercizio. L’ho controllata prima e non mi è parso di sentire nulla di anomalo quindi possiamo proseguire in tutta sicurezza.’

Il dottor Pietra sposta un breve sgabello che lo mette davanti ai piedi di Giuseppina.
‘Fai come se dovessi fare le scale, su e giù a passo svelto per circa un minuto. Matteo controlla il tempo. Avanti, incomincia.’

Per un lungo attimo Giuseppina è rimasta incredula e con la bocca aperta. Non poteva credere a quello che le stava accadendo. Era davanti a tutte quelle persone completamente nuda e fra di loro c’era anche il ragazzo carino che aveva fin da piccola una cotta per lui. Chiude la bocca e ingoia, ma ha la gola secca. Inizia a salire e scendere e come sente le tette dondolare vorrebbe trattenerle mentre le guance si infiammano. Troppo spesso incrocia i loro sguardi che la guardano interessati e il sobbalzare delle tette non cessa e la sensazione dura a lungo ancora dopo che si è fermata.

‘Brava Giuseppina. Prendi posto sul lettino. Siediti.’ Le ha detto il dottor Pietra.

Si sentiva con il fiato corto e le guance bruciare. Preso posto di lato a lei, il dottore ausculta il cuore mentre il petto e le tette salivano e scendevano vistosamente a causa dei respiri profondi che doveva fare. Cercava di non guardare gli aspiranti dottori e non capiva come e perché ogni volta che incrociava lo sguardo di una delle ragazze ella si leccava le labbra.

Il modo di come la guarda, le fa ricordare l’avventura fatta alla scogliera con un’altra ragazza. Il fatto che anche ella avesse le guance rosse, forse fanno presagire un senso di eccitazione in lei e l’intensità per come la guarda lasciava trasparire che avesse forse tendenze lesbiche. Giuseppina abbassa lo sguardo pur restando con il busto eretto mentre un fremito la percorre. Non era dovuto al freddo strumento appoggiato alla sua pelle, ma al pensiero di come aveva goduto con tanto trasporto alla scogliera per tramite delle dolci mani di lei.

‘Bene, tutto a posto. Penso che la signorina qui, fumi qualche sigaretta di troppo anche se l’attività fisica ha plasmato molto bene il fisico. Dico bene?’

‘Ecco.. io.. io..’ Lo sguardo severo del dottore non le lascia il coraggio di rispondere.

‘Benissimo. Procediamo. Giuseppina, mettiti carponi in cima al lettino. Procediamo con l’esame rettale.’

Tenta nuovamente di ingoiare, ma si ritrova con la gola secca e con i brividi che le percorrono lungo la schiena.

***

Giuseppina si ricordava sempre più le sedute con il signor X, il sedere perfettamente esposto e con la testa appoggiata sulle braccia incrociate e i gomiti posti sul lettino. La posizione assunta le ricordava quella della pecorina in cui differentemente non era costretta a tenere le guance del sedere o della figa divaricate.

Dietro di lei, il dottor Pietra si è sistemato a dovere pronto per l’esame.

‘Per favore, divarica le gambe più che puoi.’

Lentamente ha eseguito consapevolmente che stava esponendo la figa e il buco del sedere. Sentiva le tette dondolare libere e piegando i gomiti i capezzoli sfioravano la crespa dura carta facendole venire i brividi. Voleva piangere e tratteneva a stento le lacrime. Era consapevole di essere completamente nuda e messa a quattro zampe come un cane con il suo piccolo culo esposto e pronto per essere violato. Ogni occhio in quella stanza era diretto e attento a guardarla nelle sue parti più intime.

Il dottor Pietra le ha appoggiato una mano sul sedere e con due dita ha allargato le chiappe. Preso dal taschino una piccola torcia elettrica l’ha accesa e la diretta all’apertura anale.
‘Va bene. Venite vicino e osservate bene.’

Giuseppina non voleva pensare eppure non riusciva a togliersi dalla mente che il suo piccolo buco increspasto fosse oggetto di un tale interesse. Era certa che anche la sua vagina fosse perfettamente visibili ed esposta al loro sguardo e solo la posizione assunta le ha attenuato un poco l’imbarazzo per il fatto che nessuno la poteva guardare.

‘Niente macchie, tutto sembra perfettamente pulito e non ci sono cisti o altro. Benissimo, non ci resta che lubrificare il paziente.’

Il cuore le batteva sempre più forte. Sapeva cosa aspettarsi e ha atteso il momento con un crescendo nervosismo.

Un forte rapido bussare alla porta l’ha fatta tremare.
‘Si!?!’ Ha risposto bruscamente e nervosamente il Dottor Pietra.

‘Sono Luca della manutenzione. Ho bisogno di prendere alcuni oggetti.’

‘Non riesci a tornare un’altra volta?’ Ha chiesto infastidito.

‘No dottore. Sono stati richiesti dall’amministratore.’

‘Beh’ Visto che è lui che ci paga ed è il capo della struttura sarà meglio lasciare entrare questo ragazzo e lasciargli fare il suo lavoro. Vieni avanti.’

‘Come?’ Giuseppina ha urlato nella sua testa sapendo che avrebbe dato spettacolo per un altro uomo e che ci fosse un altro che si sarebbe aggiunto alla sua umiliazione.

‘Grazie dottore.’ Ha risposto entrando poi ha notato Giuseppina completamente nuda e a quattro zampe. I loro sguardi si sono incrociati e se mentre per lei era la riprova di star sprofondando in un baratro di vergogna il suo sorriso gli ha illuminato il volto lasciando vedere come gli mancassero alcuni denti. Per un attimo lui stesso ha pensato che avesse fatto il jackpot della sua vita.

‘Prendi ciò che ti serve e vedi di uscire.’ Ha detto il dottor Pietra seccamente.

‘Sarà fatto.’ Ha risposto mentre ha iniziato a raccogliere alcuni documenti sullo scafale senza mai togliere un occhio dal corpo di Giuseppina.

‘Come dicevo prima che fossimo bruscamente interrotti, dobbiamo innanzitutto lubrificare. Prego.’ Ha detto alzando il dito indice verso uno dei futuri dottori e questo ha rapidamente preso il tubetto di crema e con la mano che gli tremava lo ha abbondantemente versato.

Sentendo delle risate e un brusio sommesso, Giuseppnia ha voltato la testa e il sangue le si è raggelato nelle vene. La porta era restata aperta e dalla sala di attesa la stavano fissando.
‘Dottore”

‘Per favore non mi interrompere.- Le ha detto fermo il dottore interrompendola.- Non ho tutto il giorno per questo. Basta rimanere tranquilla e tutto finirà molto presto.’

Giuseppina non sapeva cosa fare. Ha guardato verso la porta e ha visto che i due ragazzini stavano ridacchiando e che anche qualcun altro la stava fissando con interesse. Prima che potesse dire dell’altro, ha sentito il dito del dottore violarle lo stretto buco anale.

‘Non irrigidirti, Giuseppina!’ Ha detto irritato mentre ha cercato di scuotere il sedere e le ha dato uno schiaffetto.

Ha perfettamente sentito le risatine dei due ragazzi e si è chiesta come mai nessuno dei presenti e solo lei si fosse accorta che la porta era restata aperta.

Snervata e stanca, la testa si è abbattuta sulle braccia e il dito del dottore è potuto penetrare per intero nel suo antro privato. Con grande disagio per lei e per il suo animo, ha potuto percepire chiaramente il dito roteare profondamente dentro l’intestino. Il gemito che le uscito non era di piacere, ma di sconforto e ha mosso leggermente il sedere per alleviare il fastidio di quella penetrazione.

Come il dito è stato tolto, ha sorriso e le forze le sono venute meno. Era felice che tutto fosse finito.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
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Mia sorella Giuseppina 59.4
Dal Ginecologo

***

Giuseppina rimase lì sul tavolo a quattro zampe, con il suo sedere esposto in alto e con un certo fastidio umidiccio che percepiva chiaramente provenire dal suo retto. Era tanto in imbarazzato che non voleva ma non riusciva a distogliere lo sguardo verso la porta aperta e alla sala di attesa attigua in cui come incrociava i loro sguardi si sentiva avvampare e il cuore mancava un battito. Non poteva non pensare che loro stessero ammirando e fissando il suo corpo nudo.

‘Ora.- Ha annunciato il dottor Pietra al gruppo.- Vi mostrerò una delle nuove sonde rettali che nel settore medico rivoluzionerà il settore. Questo strumento, in questo momento, è uno dei più approfonditi nel settore degli esami rettali che mai prima di ora ci sia mai stato.’

Aperto un cassetto, ha estratto la scatola e da dentro questi ha preso in mano un lungo oggetto affusolato di circa 15 centimetri mentre la parte terminale dove ci era chiaramente l’impugnatura superava largamente i 5 centimetri. Sulla punta Giuseppina ha visto distintamente una parte chiara ove questa conteneva la sonda degli ultrasuoni.

In cuor suo si stava chiedendo.
‘Che non andrà infilato dove penso” Per lungo tempo ha smesso di respirare.

‘Il modo in cui viene usato è molto semplice. Si inserisce il dispositivo completamente nel retto del paziente. Si accende l’interruttore e si guarda attraverso la lente. Questo sistema ti da una visione diretta e chiara e se vogliamo, possiamo sempre collegarlo alla macchina degli ultrasuoni cui si auto ricarica il microscopio elettronico interno. Incamiciano.’

‘Dottor Pietra.- Lo interrompe uno dei nuovi futuri dottori.- Ho già usato questo strumento e se me lo permette vorrei dimostrare ai miei colleghi il suo utilizzo.’

‘Eccellente. Mi piace quando un praticante prende l’iniziativa.’

Giuseppina sgrana gli occhi! Era diventata una cavia per tutti loro e si sentiva sprofondare nel più totale imbarazzo; non aveva mai raggiunto un livello tale. Stavano per mettergli quel coso nel culo davanti a tutti, al vecchio e all’intera sala d’attesa. Si sentiva abbattuta e umiliata.

Posizionatosi sullo sgabello, il nuovo futuro dottorino sentenzia.
‘Iniziamo. Per prima cosa dobbiamo assicurarci che il paziente sia ben lubrificato.’

Messo una buona dose di lubrificante sul dito, lo posiziona all’ingresso rettale di Giuseppina.
‘Non ti farà male se cerchi di rilassarti. Fai un bel respiro profondo!’
Giuseppina ha stretto i pugni per la rabbia e il dito ha iniziato a scorrere per tutta la lunghezza più volte avanti e indietro roteando contemporaneamente.

‘Giuseppina non irrigidirti!’ Detto questo riceve una pacca sonora sul sedere.

In cuor suo Giuseppina si diceva che non era necessaria quella sberla e prima che potesse pensare ad altro, il dito era completamente tutto immerso nel suo sedere fino alle nocche. Dopo alcuni rapidi movimenti, al dito indice si associa il dito medio e il piccolo buco del sedere viene dilatato oltre misura.

Per la sorpresa, Giuseppina si è lamentata e proprio in quell’istante le dita sono state tolte.

‘Ora è il momento di inserire la sonda.’

Preso il lungo strumento lo appoggia contro l’ano senza premere a sufficienza.

‘Rivelo un poco di resistenza Giuseppina. Aiutami. Prendi le chiappe con entrambe le mani e divaricale. Fai un respiro profondo e indietreggia un poco spingendo il sedere all’indietro. Divarica il più ampio possibile per favore.’

Giuseppina sapeva che non era necessario tutto questo. Voleva solo darsi arie di saccente quando invece con il suo comportamento la metteva in imbarazzo davanti a tutti e la umiliava oltre misura.

Tenendosi in equilibrio sulla fronte, si è prese entrambe le chiappe e le ha tirate a parte come le era stato detto, ma ancora lui non la penetrava e ha trattenuto il respiro. Poteva percepire gli occhi di tutti sulla sua pelle e questo gli ha fatto venire la pelle d’oca.

‘Spingi lentamente all’indietro.’

Come si è mossa, appena un poco, il lungo oggetto ha iniziato a correre per tutta la lunghezza all’interno del suo culo. Centimetro dopo centimetro lo ha percepito correre in lei fino al punto da fermarsi e a quel punto ha rabbrividito. Intuiva che fosse giunto a termine della corsa.

Per lungo tempo ogni futuro dottore ha preso il suo tempo per scrutare all’interno di lei. L’oggetto ha proseguito a lungo avanti e indietro e roteando molte più volte. Ognuno di loro ha detto cosa vedeva e qualcuno a posto delle domande. Giuseppina per tutto il tempo non si è mossa. è restata con il viso appoggiato sugli avambracci umiliata a dismisura e con i brividi che di tanto in tanto la scuotevano tutta mentre si chiedeva quando tutto sarebbe terminato.

Dopo che ognuno di loro ha preso il suo tempo per fare esercizio con lei e il nuovo oggetto, la sonda le è stata tolta lentamente. Come questo è fuoriuscito si è sentito come uno stappo di una bottiglia echeggiare per la stanza e lentamente il piccolo buchetto del sedere con le sue rosee zigrinature si è chiuso ritornando alle dimensioni precedenti.

Terminato lo spettacolo, soddisfatto, l’uomo della manutenzione finalmente ha preso quello che gli occorreva.
‘Grazie signorina.- Ha detto con un rapido movimento di lingua alle labbra.- Dottori buon proseguimento.’

Giuseppina ha rabbrividito vergognandosi a dismisura. Ha visto la porta spalancarsi completamente per poi richiudersi.
‘Quando tutto questo avrà una fine?’ Si chiede sconsolata fra se e se.

‘Ottimo Giuseppina.- Le ha detto il dottor Pietra mentre si infilava un nuovo paio di guanti.- Ora effettueremo l’esame vaginale. Prego girati e sdraiati di schiena. Prendi le ginocchia con entrambe le mani e divarica le gambe il più ampio possibile.’

Con un sospiro profondo, Giuseppina si dice che presto tutto avrà termine. Mai si era sentita tanto in imbarazzo e forse la sua coscienza si era solo un poco attenuta per il fatto che erano tutti dottori e futuri tali.

***

Giuseppina si è messa supina come le era stato chiesto, le luci fluorescenti illuminavano ogni poro della sua pelle rendendo visibile ad ogni uno di loro ogni parte di se stessa.

‘Per favore, piega le ginocchia e allarga le gambe più che puoi.’ Le ha ordinato il dottor Pietra.

Giuseppina ha eseguito lentamente con una certa apprensione. Se non fosse stato per lui che la conosceva da quando era una bambina, forse non aveva tutti questi problemi, ma in quel momento non si sentiva una semplice paziente, ma una cavia da esperimento.

Giuseppina ha allagato più che ha potuto le gambe e divaricando al limite del possibile le ginocchia. Teneva gli occhi fissi contro al soffitto in modo da non incrociare lo sguardo con nessuno. Si sentiva nervosa e agitata per quello che stava per andare ad accadere. Come le sue gambe si sono aperte a squadra, nulla più ostacolava la vista dal guardarle la vagina. Era perfettamente esposta e in bella vista. Sotto le luci fluorescenti, luccicava in bella vista per ogni occhio in quella sala come se fosse un premio. Molti del gruppo presenti, si stavano dicendo fra se e se che era una delle più belle fighe che avessero mai visto. Con lo sguardo calamitato su di essa, si dicevano che era perfetta, stretta e liscia come non mai. Avevano l’impressione che non fosse mai stata toccata.

‘Benissimo. Giuseppina le chiedo un poco di collaborazione. Mi rendo conto che si potrebbe sentire a disagio quindi le chiedo un poco di aiuto e le prometto che tutto finirà prima possibile.’

Ha scambiato un rapido sguardo con lui e ha trattenuto il respiro nervosamente. Avrebbe preferito che tutti loro fossero degli estranei in quel momento e invece, c’era il bellissimo Michele. Non sapeva chi di loro si stava sedendo fra le sua gambe, davanti a lei.

Il dottor Pietra le ha accarezzato leggermente le labbra vaginali e Giuseppina ha fatto uno scatto nervoso. Gliele ha allargate leggermente e lei stessa presa da un impulso ha mosso il bacino. Un piccolo lieve movimento che è stato notato da tutti. Il modo di dimenare il sedere e la figa ha aizzato la fantasia a molti.

‘Come potete vedere, sulla parte esterna non vi sono macchie o segni che possono indicare altri difetti o malattie. Il primo passo è il controllo clitorideo.’

Il pollice si è posato sul piccolo bottoncino di carne facendo roteare il polpastrello. Lei stessa non è stata ferma muovendo il bacino e l’addome come ha percepito il tocco leggero del dito. Successivamente due dita si sono insinuate bloccando e scappellando il clitoride e facendola tremare ed ansimare rumorosamente. Il piccolo bottoncino rosa era sempre più eretto mentre sempre più difficile era per Giuseppina nascondere le emozioni che stava provando.

Il tremolio e i sommovimenti dati con il suo bacino lo ha fatto innervosire.
‘Proviamo a stare fermi Giuseppina!’

Lei ha cercato di eseguire stringendo i denti e tremando tutta mentre un gemito le è sfuggito dalla bocca. Era inconsapevole di muoversi e il suo corpo stava reagendo autonomamente.

‘Perfetto. Il clitoride sembra ben formato e non vi è segno di pellicina o muco particolare. Ora passiamo ad un esame più profondo.’

Il dottor Pietra ha inserito il dito indice e a quella penetrazione Giuseppina ha quasi urlato. La bocca è rimasta aperta come se le parole dovessero uscire e invece a parte un gemito nulla vi è stato. Il movimento del dito è stato accompagnato da sommovimenti del bacino e quando è subentrato anche il dito medio, Giuseppina non è stata più capace a trattenersi.

Le due dita sondavano in profondità in modo professionale mentre lei provava sommo piacere nel sentirsi penetrata e dilatata. Ansimava e gemeva mordendosi le labbra cercando di non lasciar trapelare nessun suono mentre il tremolio dei suoi nervi era sempre più accentuato.

Il colore violaceo delle guance, il perlare del sudore su tutto il corpo, i movimenti del bacino e il fatto che tenesse premute le labbra fortemente facevano capire a tutto i gruppo che aveva superato la soglia del piacere. Come le dita del dottor Pietra hanno lasciato la figa di Giuseppina, lei è rimasta tremante e ansante sul lettino. Con una sforzo ha aperto gli occhi e ha incrociato gli occhi di tutti che in quel preciso istante la stavano fissando. Si è sentita tanto in imbarazzo che avrebbe preferito morire pur di restare alla loro mercè. Lei era li per un esame, loro per imparare e invece lei li ripagava godendo delle attenzioni che le riservavano.

Era certa che era prossima a raggiungere l’orgasmo e guardando tutti loro che a loro volta la stavano osservando, si sentiva come se avesse voluto morire per l’imbarazzo che stava provando ed era certa che loro tutti sapessero che era oramai prossima a godere.

‘Pare che tutto sia normale. Ora tocca a voi, Carmen, hai i guanti addosso quindi perché non essere la prima e mi da un secondo consulto medico?’

Lei stessa non poteva credere che avesse questo tipo di possibilità. Fremeva dalla voglia e si sentiva bagnata oltre ogni limite le mutandine. Da quando era entrata in quello studio provava qualcosa per quella ragazza e ora che doveva farle una visita professionale aveva i dubbi che la sua tendenza lesbica rimarrebbe latente e aveva paura che avrebbe preso il sopravvento.

Seduta sullo sgabello che prima di lei aveva occupato il dottore, poteva bearsi della vista della figa di Giuseppina. Anche se ella aveva chiuso un poco le gambe nel vano tentativo di mantenere un poco di dignità, poteva perfettamente vedere le labbra vaginali imperlate di succhi vaginali, il piccolo buchetto del sedere il cappuccio del clitoride che sporgeva.
‘Per favore, apri le gambe per me Giuseppina?’ Ha chiesto educatamente il futuro dottor Carmen.

A malincuore, Giuseppina ha divaricato nuovamente le gambe e la figa rosea è tornata a splendere perfettamente per la vista di tutti sempre più rosea e sempre più umida e calda di voglia.

‘Normalmente si dovrebbe lubrificare la parte anatomica del paziente da esplorare, ma non penso che ce ne sia bisogno in questo caso specifico.’

Era chiaro a tutti a cosa si riferisse e Giuseppina si sentiva in totale imbarazzo. Nella stanza ha sentito un colpo di tosse e delle risatine sommesse che non hanno fatto altro che far arrossire maggiormente Giuseppina mentre la sua voglia di sprofondare e andare a nascondersi per la vergogna è aumentata maggiormente.

Con professionalità e lascivia, la futura dottoressa le ha divaricato le labbra vaginali con qualche apprensione e voglia. Si sentiva le mani tremare mentre il calore della figa si spandeva anche per tutto il suo corpo contagiandola. L’odore di sesso era forte e questo non faceva che aumentare in lei il desiderio e la voglia di possederla carnalmente. Le dita hanno attanagliato il piccolo duro clitoride e lo hanno serrato. Si sentiva la gola secca mentre la lingua avrebbe voluto posarsi e leccare con avidità e bere quel liquido prezioso.

Dopo aver leggermente strofinato il piccolo bocciolo del piacere, si è fermata a fare dei profondi respiri per cercare lei stessa di ritrovare un poco di calma e professionalità.
‘Ora farò l’esame interno.’ Lentamente ha inserito un dito dentro di lei e come lo ha visto scomparire risucchiato, si è fermata solo quando il pugno era a stretto contatto delle labbra vaginali. Un sommesso gemito è uscito dalla gola di Giuseppina mentre involontariamente ha dimenato i fianchi andando incontro al dito che entrava in lei ogni volta che questo affondava all’interno della sua calda figa.

Essendo una donna, Carmen sapeva bene come e quanto ci avrebbe voluto per farla godere. Vedeva e percepiva le contrazioni vaginali e come ha infilato un secondo dito, queste sono aumentate di intensità e forza. Con le due dita profondamente piantate in lei, ha iniziato a farle girare in circolo e mentre il clitoride restava esposto e pressato da due dita di una mano, l’altra stava girando nella sua calda figa in cui le nocche stavano sollecitato a dismisura il piccolo duro nocciolo del piacere.

Ai più, la scena che appariva era estremamente erotica ed eccitante. Non potevano sapere cosa stava pensando la futura dottoressa mentre realizzavano come Giuseppina fosse estremamente sensibile ed eccitata. Le dita in lei hanno continuato a girare e premendo profondamente in un punto in alto contro la vescica, Giuseppina ha sentito una scossa percorrerla tutta. Con lascivia e desiderio, la futura dottoressa Carmen la stava toccando e sollecitando il punto G. In cuor suo era in apprensione per quello che stava facendo davanti a tutti, ma desiderava ardentemente vedere la ragazza come avrebbe perso il controllo. Lei stessa stava provando le stesse sensazioni dentro se stessa e non potendosi toccare, teneva strette le gambe fortemente mentre il respiro le si faceva sempre più corto come se fosse entrata in sintonia con la ragazza.

Giuseppina ha iniziato a muoversi e a tremare sempre più vistosamente mentre non riusciva più a controllare i gemiti. Con gli occhi chiusi, non poteva vedere come tutti la stessero fissando mentre stava realizzando come il tatto fatto dalla ragazza le piacesse infinitamente. Le sensazioni che provava erano di puro piacere, ma la coscienza ancora stava combattendo con le ultime resistenze dettate dal luogo e dal motivo per cui si trovava in quel posto. Le sembrava osceno provare un tale piacere davanti a tutti quei dottori. Le mani hanno abbandonato l’incavo delle ginocchia e si sono poste sui seni e contemporaneamente le dita hanno attanagliato i capezzoli.

Perso ogni controllo, Giuseppina ha iniziato a gemere sempre più forte mentre le dita della futura dottoressa hanno sollecitato sempre più fortemente il punto G. L’orgasmo è esploso con un forte gemito gutturale mentre tutti i nervi sono stati spasmodicamente tesi al massimo. Le dita dentro di lei si sono fermate, ma il tremolio evidente e i movimenti del pube hanno continuato come il sentimento che le turbinava nell’animo. La stessa dottoressa stava provando come in simbiosi lo stesso piacere e si è fermata perché non voleva rendere troppo evidente il suo stato d’animo.

Lentamente, Giuseppina ha trovato il controllo. Si sentiva ancora tutta calda ed eccitata e quando ha realizzato che le dita dentro di lei non vi erano più e che tutti la stavano osservando ha chiuso gli occhi. Le scosse di piacere ancora la stavano facendo tremare tutta mentre il sudore che le colava lungo il corpo non facevano altro che farla ansimare e gemere.
In cuor suo avrebbe voluto sprofondare per la vergogna che stava provando. Gli occhi erano fissi su di lei mentre qualcuno stava osservandola con una certa soddisfazione stampato sul volto. Lentamente ha chiuso le gambe e ha percepito il forte umidore e il calore che ancora si spandeva.

‘Beh! Non è uno spettacolo che assistiamo tutti i giorni e posso affermare che la risposta sessuale della signorina sia perfettamente normale’ Anzi troppo direi!’

La constatazione che ha fatto il dottor Pietra ha fatto ridere a tutti mentre lei non sapeva più di che colore avevano preso le sue guancie. Non aveva mai provato tanta vergogna in tutta la sua vita.

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