Vorrei ringraziare l’amico Fabio, che con le sue osservazioni riesce sempre a migliorare i miei racconti.
Sapere che il proprio futuro marito aveva una vita sessuale più intensa della propria, non è certamente quello che sì ci aspetta di scoprire a meno di un mese dalle nozze. In compenso avevo evitato di sposare un uomo che correva dietro ogni gonna gli si passava davanti, per finire prima o poi da un avvocato per il divorzio.
Pochi giorni dopo la rottura del fidanzamento scoprii per caso un sito a tema Bdsm, con tanto d’annunci che iniziai a guardare più che altro per pura curiosità. All’inizio mi divertii leggere d’uomini e donne che cercavano partner per essere sottomessi nelle più svariate forme e maniere, cercando d’immaginare come mi sarei trovata nel ruolo di dominatrice. Fui letteralmente rapita dal racconto di alcune sessioni Bdsm, fatte sia da Mistress che da slave, nei quali non mancavo i dettagli su come eseguire ogni singola azione, iniziando da come si doveva dare un comando, sino alla spiegazione su come usare ogni tipo di frusta.
Finii col passare tutta la notte a leggere quello che iniziai a considerare il “Manuale della perfetta Mistress”, finendo sempre d’immedesimarmi con la dominatrice avendo come schiavo il mio mancato marito. Pensavo a come gli avrei potuto far pagare lo corna, miscelando puro dolore fisico, a quello mentale, magari scopando davanti a lui come nei rapporti cuckold.
Scoprii anche che gli uomini che cercavo una Mistress erano moltissimi, la maggior parte dei quali con seri problemi d’erezione o di eiaculazione precoce, e non mancavano quelli che cercavano un rapporto da sottomessi pur essendo regolarmente sposati.
Decisi così di voler iniziare la mia carriera da Mistress, ma solo dopo aver trovato il soggetto ideale, che doveva avere scarsa esperienza, anche per non accorgersi della mia, ma soprattutto non doveva essere un soggetto troppo estremo.
Il giorno seguente tornai su quel sito, e fui subito colpita da un nuovo annuncio da parte di un aspirante schiavo il cui testo era il seguente.
“Sono un singolo di bella presenza della grande mela con un notevole successo negli affari.
Cerco una ragazza o una donna cui piace essere vera Padrona con cui formare una coppia anche cuckold.
Amo che una donna mi fa impazzire mentre io la guardo con un superdotato che mi umili psicologicamente e faccia eccitare come pazzi anche altri cornuti felici d’esserlo.
Sono molto incline a giochi di ruolo particolari, cerco donne che vogliono trasformare un ragazzo in Sissy e farla diventare la più troia di tutte.
Resta inteso che la mia Padrona potrà chiedermi un po’ di tutto, soprattutto umiliazioni verbali, strap-on e punizioni corporali.
In cambio di tutto questo ti tratterò come una Regina, e ti riempirò d’attenzioni, promettendo di fare sempre come vorrai.
Questo perchè mi piace fare tutto ciò che la mia Padrona vuole ed essere umiliato in maniera totale, senza alcun limite.”
Seguiva il modo di contattarlo ed una sua foto nudo col volto coperto.
Al principio trovai folle quella richiesta, che fra l’altro era la più completa per quello che riguardava ogni forma di sottomissione a cui l’uomo voleva arrivare. Non si trattava fra l’altro del ‘solito sfigato’ a livello di genitali, che non potendo soddisfare una donna nel modo più ‘tradizionale’, cercava di farlo in qualche modo come servo. L’uomo era in effetti fisicamente ben messo, e mi sembrò strano che una persona così ‘normale’ cercasse un rapporto basato sulla dominazione.
Nacque in me il dubbio di non essere adeguatamente preparata ad avere un slave, non possedendo alcuna esperienza pratica, ma il mio desiderio d’iniziare vinse su tutte le mie remore.
‘In fondo da qualche parte bisogna pur partire.’ dissi a me stessa per darmi un po’ di coraggio.
Decisi di comprare il giorno seguente un cellulare usa e getta per contattarlo, e con mia gran sorpresa, lui mi rispose dopo un solo squillo.
“Pronto Patrick ?” chiesi con tono deciso.
“Sì chi è ?”
“La tua prossima padrona, sempre che tu non sia un buffone che mette annunci a cazzo.”
Seguì un lungo silenzio, poi lui trovò il coraggio di rispondermi.
“Mi scusi signora, non credevo che qualcuna mi chiamasse.”
“Lascia perdere le scuse.” dissi volendo andare subito al nocciolo della telefonata “Dimmi solamente se cerchi davvero chi ti domini, o se invece sei solo un perditempo.”
“No signora cerco davvero una donna da rendere la mia regina.”
“Allora vediamoci questa sera alle nove in punto al bar del St. James. Metti un fazzoletto viola sul taschino e siediti al bancone, sarò io a farmi avanti e solo se sarai di mio gradimento, altrimenti ti chiamerò per dirti che sei inadatto.”
“Va bene signora, posso chiedere come si chiama.”
“Mildred.”
Chiusi la telefonata senza dargli il tempo di rispondermi, anche per rimarcare il mio ruolo di dominatrice a tutti gli effetti.
Passai tutta la giornata a prendermi cura del mio corpo in un centro bellezza, compreso un ritocco della depilazione e una pedicure completa. Decisi di non toccarmi i capelli se non per renderli ancor più vaporosi, quindi comprai alcuni trucchi dai colori molto decisi che avrei usato a casa.
Per l’incontro con Patrick scelsi un abito dal taglio molto classico, un semplice tubino verde scuro, abbinato ad un bolerino nero. Anche le decolté tacco dodici e la piccola borsa erano nere, così come l’intimo e le velatissime calze.
Arrivai al bar del St. James con un paio di minuti d’anticipo, e subito vidi quello che doveva essere Patrick, non tanto per la pochette in bella mostra, ma perchè mal celava un notevole nervosismo. Lo lasciai cuocere nel suo brodo per più di dieci minuti, poi m’avvicinai a lui per mettermi alla sua destra.
“Scommetto che sei Patrick.” dissi senza lasciar trapelare nessuna emozione.
“Sì signora Mildred.” mi rispose impacciato facendo un baciamani a dir poco penoso.
“Vieni andiamo a sederci ad un tavolo, ho alcune domande da farti.”
Lui mi seguì come un cagnolino sino ad un tavolino ad angolo, da dove ordinai da bere per entrambi.
“Dimmi perchè dovrei accettare d’essere la tua dominatrice.” gli chiesi sorseggiando il mio drink.
‘Ho scoperto che la mia ragazza mi tradiva perchè l’ho trovata a letto con un altro, ma invece d’infuriarmi, mi sono fermato a guardarla, sino a quando lei non s’è accorta che mi stavo segando dietro la porta. Da quel giorno lei non solo iniziò a mettermi le corna senza più alcun pudore, ma anche ad umiliarmi in continuazione, sino ad usarmi come cesso umano insieme con alcune amiche, prima di lasciarmi per uno con più soldi di me. In seguito sono anche andato da un paio di Mistress professioniste, con le quali ho compreso d’essere anche fisicamente masochista. Di contro ho capito che un rapporto esclusivamente basato sul denaro è poco appagante, e per questo cerco una donna da soddisfare in quelli che sono i suoi desideri di dominazione.’
“Quindi non vuoi più scopare ?” gli chiesi dopo essermi sfilata una scarpa per potergli poggiare il piede sui genitali.
“Di fatto ci riesco solo con grande difficoltà e provando ben poco piacere, direi quasi nullo se paragonato a quello che sento quando vengo sottomesso. Non che abbia problemi d’erezione o di scarsa durata, semplicemente preferisco soddisfare una donna in altro modo.” mi rispose imbarazzato.
“A questo punto direi che ci vuole una piccola prova pratica, quindi se vuoi realmente andare avanti, prendi una stanza dove potrò saggiare le tue doti da schiavo. T’avverto che non faremo nulla di che, solo una piccola prova per farmi capire se vale la pena farti diventare il mio giocattolo umano, o se invece è meglio lasciar perdere.”
Lui accettò con entusiasmo, quindi pagò le consumazioni, prima d’andare alla reception e prendere una stanza. Una volta giunti a destinazioni m’accomodai languidamente sul letto per poi dargli il mio primo ordine.
“Spogliati, ti voglio nudo e in ginocchio qui davanti a me.”
Patrick ubbidì denudandosi velocemente, prima di mettersi come gli avevo ordinato nell’attesa di una nuova disposizione.
“Toglimi le scarpe e leccami i piedi.” gli ordinai guardandogli i genitali, che in effetti erano di dimensioni più che normali vista anche l’eccitazione dell’uomo, il che mi fece pensare e non poco a quanto l’essere scoperto cornuto l’avesse trasformato.
“Sì Padrona.” mi rispose sfilandomi una decolté per poi infilarsi il piede in bocca.
Provando poco piacere da quell’azione mi tolsi le calze, e col piede nudo fu tutt’altra cosa, molto più godereccia, anche a livello mentale. Patrick si dimostrò subito molto abile con la lingua, che faceva passare fra le dita, prima di succhiarle una per una, per poi dedicarsi alla pianta del piede.
Ben presto fui assalita da una forte eccitazione, tanto che decisi di togliermi il vestito per sdraiarmi al centro del letto, relegando l’uomo al suo margine.
“Ti eccito se mi tocco ?” gli chiesi infilandomi una mano nel reggiseno pur sapendo la risposta.
“Sì Padrona, lei è molto bella.”
“Scommetto che ti piacerebbe leccarmi la fica, ma per questa sera puoi dimenticarti di salire sopra le caviglie.” gli dissi facendo scivolare l’altra dentro le mutandine “Però se fai il bravo alla fine potrai farti una sega e venirmi sui piedi, che ovviamente dopo dovrai pulire, e ti consiglio di farlo perchè da domani ho grandi progetti per te. Andremo a fare spese e la prima sarà una bella cintura di castità, così non potrai neanche prendertelo in mano senza il mio consenso. Poi poiché vuoi essere una sissy, prenderemo trucco e parrucco per farti diventare Patty, ma mia puttanella personale pronta a tutto. Infine compreremo, ed è inutile dirlo con i tuoi soldi, ogni oggetto che potrà servire a far di te il mio schiavo. Dimenticavo di chiedertelo, l’hai già preso nel culo ?”
“No Padrona, solo un paio di dita.” mi rispose eccitatissimo.
“Bene vorrà dire che compreremo anche degli strap-on e qualche bel cazzo finto. Sia chiaro quando andrai a lavorare sarai sempre l’uomo che eri sino a qualche ora fa, e non dovrai dire nulla di chi sei per me. Quando invece tornerai a casa, sarà per essere il mio giocattolo umano, del quale potrò disporre a mio piacimento. Potrai guardarmi quando avrò voglia di scopare con un vero maschio. O essere il mio culo se invece vorrò prendermelo, insomma non avrai più nessuna volontà se non obbedirmi in tutto e per tutto. Quando sarai Patty non solo soddisferai ogni mio desiderio, ma anche quello del mio amante di turno, quindi se questo vorrà scoparti non potrai far altro che concederti a lui.”
Continuai a mettere in chiaro i miei propositi, ottenendo sempre dei “Sì Padrona”, mentre continuavo a massaggiarmi delicatamente la passera, con lui che non smetteva mai di leccarmi i piedi. Alla fine gli permisi di masturbarsi, ed eccitato com’era, impiegò ben poco a schizzarmi sul piede destro, che dopo pulì con la lingua.
“Rivestiti e vattene.” gli dissi una volta che ebbe finito “Domani passa a prendermi alle dieci, così iniziamo ad investire su di te.”
“Sì Padrona, sarò puntualissimo.”
Lo vidi rivestirsi in tutta fretta, per poi lasciarmi sola sul letto con tutti i peggiori propositi del mondo.
“Domani inizia la tua vita da servo.” pensai mentre cercavo l’orgasmo infilandomi tre dita dentro la passera “E ti posso garantire che sarà un inferno.”
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ Il giorno seguente portai Patrick alla ‘House of pain’, un elegante sexy-shop a tema Bdsm, dove gli feci comprare tutto ciò che serviva per trasformarlo nel mio schiavo personale.
Il primo acquisto fu una cintura di castità, perchè come gli avevo anticipato ‘Non potrai neanche farti una sega senza il mio consenso’. Lo convinsi fin troppo facilmente a prenderne una completa di alcuni mezzi anelli che si potevano applicare all’inizio del pene, per rendere ancor più doloroso ogni tentativo d’erezione.
Subito dopo scelsi alcuni vestiti da sissy, prendendo una seria uniforme da cameriera, e alcuni molto più sconci, tanto da far sembrare un miniabito inguinale, una veste da suora.
‘Sai che non aspetto altro che incularti mentre indossi questi abiti da puttanella.’ gli dissi mentre li sceglievo ‘Credo che con un minimo di trucco tu possa diventare una bella troia da scopare tutta la notte. So già che godrai nel farti inculare e non solo da me, ma prima voglio toglierti ogni traccia di mascolinità, quindi dovrai imparare a truccarti da solo e in fretta.’
Infine passammo con tutta calma nel reparto oggettistica, dove gli feci comprare non solo fruste e frustini, ma anche tutta una serie di strap-on, plug anali e falli vari, che non vedevo l’ora d’usare su di lui. Conclusi gli acquisti con diversi capi molto sexy per me, da mettere quando lo avrei usato come semplice guardone, con al massimo la possibilità di partecipare ovviamente in modo solo passivo.
Patrick pagò il salato conto senza batter ciglio, sotto lo sguardo divertito della proprietaria, che ben sapeva come sarebbe stata usata tutta quella spesa.
‘Vedo che c’è una nuova puttanella in giro.’ mi disse ridacchiando mentre Patrick metteva nei sacchetti tutto ciò che aveva comprato ‘Sono Riley e se t’interessa facciamo anche servizio di depilazione totale, piercing e tatuaggi su tutto il corpo.’
‘Ottimo !’ le risposi ‘Sapresti anche dirmi dove potrei sfoggiare il mio nuovo schiavo senza dare scandalo ?’
‘Questo è il locale giusto per te.’ mi disse dandomi un biglietto ‘Facciamo serate a tema, e c’è anche un piccolo privé per incontri veloci.’
La ringraziai prima d’uscire con Patrick dietro di me.
‘Ovviamente non userò tutto oggi, e del resto sarebbe quasi impossibile farlo, però possiamo sempre organizzare una stanza dove poter iniziare il tuo addestramento.’ gli dissi salendo in macchina per andare a casa sua.
Patrick infatti abitava in un appartamento più grande del mio, dove non ci sarebbe stato alcun problema a creare un piccolo dungeon. Una volta a casa sua gli dissi di mettere tutti gli acquisti sul tavolo, mentre io andavo in bagno per fare i miei bisogni.
Quando però rientrai in salotto, lo trovai intento ad annusare un paio di mutandine di pizzo che avevo preso per me, e ciò mi mandò su tutte le furie.
‘Che cazzo stai facendo lurido pezzo di merda !’ gli urlai in faccia prima di dargli un sonoro ceffone ‘Non mi dai neanche il tempo d’andare a pisciare che già hai la mia biancheria in bocca. Adesso ti darò la prima lezione così capirai subito cosa vuol dire farmi girare le palle. Ti voglio subito sul letto con addosso solo le tue squallide mutande, quindi corri.’
Patrick corse in camera dove si spogliò a tempo di record, prima di sdraiarsi sul letto dove sarebbero iniziate le sue prime punizioni corporali. Lo seguii portandomi dietro qualche acquisto fatto per me, che avrei usato anche per capire com’era in versione femminile, pur senza alcun trattamento di preparazione.
Mi sdraiai al suo fianco e gli feci scendere le mutande sino a metà coscia, e non potei non notare che aveva il pene già in erezione.
‘Vedo che sei già eccitato piccolo porco senza ritegno.’ gli dissi afferrandogli il membro sulla punta per stringerlo con una certa forza ‘Chissà quanto ti piacciono le mie attenzioni.’
Iniziai una lentissima masturbazione che gli procurò subito un gran dolore, tanto gli tenevo stretto il pene fra le dita, ma lui non osò dire nulla.
‘Sai avevo pensato che qualche volta potrei anche farti scopare qualche puttana da strada, di quelle con la fica tanto larga che c’entra dentro di tutto, ma questo dev’essere un premio per almeno una settimana senza cazzate, chiaro no ?’
‘Sì Mildred.’
‘Non ho capito come mi hai chiamata.’ obbiettai stringendogli ancora di più il pene.
‘Sì Padrona.’ mi rispose con una mal celata smorfia di dolore.
‘Bravo ora vedi di non muoverti, ma soprattutto di non venire, altrimenti ti stacco il cazzo.’
Lo baciai all’inizio solo sfiorandogli le labbra con le mie, poi con sempre più trasporto, senza però usare mai la lingua, che gli feci sentire solo sui capezzoli, prima di mordicchiarli senza stringere troppo i denti. Com’era facilmente prevedibile Patrick soffriva moltissimo ad ogni movimento della mia mano, ma allo stesso tempo s’eccitava sempre più, e quasi non mi venne addosso.
Pur essendo all’inizio del suo addestramento, non volli far finta di nulla, e decisi di punirlo anche se in non pesantemente.
‘Sdraiati sulle mie gambe e vedi non sborrarmi sulle cosce, altrimenti inizio subito ad usare le fruste.’
Lui si distese sulle mie gambe ed iniziai a sculacciarlo, all’inizio con pochi colpi d’assaggio, passando poi a quelli più pesanti, dati senza alternare le chiappe in modo da non fargli capire dove avrei fatto cadere la mano.
‘Devo ammettere che hai un bel culo.’ gli dissi facendo passare la mano sul solco delle sue chiappe più volte ‘Credo proprio che oggi perderai la tua verginità, ma del resto non aspetti altro da quando mi hai vista prendere gli strap-on, non è vero puttanella ?’
‘Sì Padrona, però confesso che ho un po’ paura.’ mi rispose quasi vergognandosi di quello che aveva appena detto.
Avevo letto che era importante quando si sodomizzava un uomo per la prima volta, far sì che a lui piacesse per fare in modo che dopo non ci fossero dei problemi nel ripetere quella pratica, e cercai di seguire quel buon consiglio.
‘Stai tranquillo non ho nessuna intenzione di farti male, anzi voglio che tu goda e anche tanto. Però adesso alzati e togliti quelle ridicole mutande, voglio prima renderti un po’ più donna.’
Patrick s’alzò e si tolse le mutande, poi io mi sfilai le calze che gli passai, ordinandogli d’indossarle nonostante non fosse ancora depilato. Non avendo alcuna pratica di calze da donna, impiegò del tempo ad obbedirmi, ma non dissi nulla, anche perchè era fin troppo comica il solo vederlo. Quando ebbe finito mi tolsi il vestito e subito dopo il reggiseno che lui indossò, questa volta con meno difficoltà, quindi tornai in sala per prendere uno strap-on e del lubrificante.
‘Mettiti a pecora sul bordo del letto.’ gli dissi aprendo il barattolo di lubrificante ‘E ricorda guai a te se provi a toccarti il cazzo, devi godere solo col culo.’
Lui si mise come gli avevo ordinato facendo quasi un balzo sul letto, dimostrando d’avere fin troppa fretta per i miei gusti. Con tutta calma infilai un dito nel lubrificante, e con quello iniziai a massaggiargli l’ano, facendo dei piccoli cerchi intorno al buchetto. Con estrema delicatezza feci poi scivolare dentro il retto il dito, tenendolo dentro pochissimo tempo, per poi infilarlo nuovamente roteandolo un pochino. Ripetei questa penetrazione sino a quando non mi resi conto che non provava alcun dolore, quindi coprii di lubrificante un altro dito che accompagnò poco dopo il primo.
Usando due dita potei fargli un piccolo massaggio della prostata, che però lo fece eccitare tanto che quasi cadde di lato.
‘Mi perdoni Padrona.’ mi disse rimettendosi carponi ‘Non avevo mai provato nulla del genere.’
‘Non c’è problema.’ gli dissi per tranquillizzarlo ‘Ora però apriti bene le chiappe perchè passiamo a qualcosa di più serio.’
Mentre lui si offriva completamente a me, io unsi molto bene tutto lo strap-on che avevo indossato dopo essermi tolta le mutandine, prima di poggiare la punta del fallo contro il suo buchetto. Feci entrare con molta calma solo la falsa cappella, lasciandola dentro il tempo necessario per farlo abituare a quella presenza, poi sempre muovendomi molto lentamente, iniziai a spingere per sodomizzarlo completamente.
Il fallo scivolò dentro quasi senza alcun problema, solo alla fine lui oppose un po’ di resistenza, ma bastò un piccolo passo indietro, per poi riprendere la penetrazione, arrivando a sentire le sue chiappe sul mio ventre.
‘Vedi che non ti ho fatto male ?’ gli dissi afferrandolo saldamente per I fianchi ‘Adesso inizio a scoparti, tu lasciati andare e ricordati di non toccarti il cazzo, se avrai l’orgasmo sarà solo perchè sei una puttanella vogliosa e nulla più.’
Mentre lo fottevo pensai a come sarebbe stato molto più bello, se al suo posto ci sarebbe stato Lucas, il porco che stavo per sposare, e per un attimo ebbi la voglia di spingere come una pazza, ma mi fermai prima ancora d’iniziare. Così mi limitai ad incularlo quasi con grazia, sentendolo gemere di piacere ogni volta che il fallo era completamente in lui.
‘Vedo che ti piace troia che non sei altro.’ gli dissi fermandomi un attimo.
‘Si Padrona, però ho il cazzo che mi scoppia.’
‘Girati voglio vederti in faccia mentre godi, quanto al tuo inutile cazzo sai che non puoi toccartelo.’
Con un po’ di disappunto Patrick si sdraiò sulla schiena, poi per stare più comoda gli misi un cuscino sotto il sedere e ripresi a scoparlo. Il maiale godeva senza alcun ritegno, tanto che sembrava doveva venire da un momento all’altro. Così non mi rimase che stringergli la base del pene con una mano sino a togliergli quasi il fiato, per poi far risalire la mano sulla cappella, e farla quindi riscendere con un movimento brusco e veloce.
‘Mildred così vengo.’ disse contorcendosi in un misto di dolore e piacere.
‘La prossima volta che mi chiami per nome ti strappo il cazzo.’ gli risposi tirandogli in alto il pene e affondando con più forza del solito lo strap-on nel culo.
Il vederlo soffrire m’eccitava a dismisura, e dopo qualche affondo non ebbi più alcuna remora, e presi a scoparlo come meritava uno come lui. Allo stesso tempo mi divertivo a tirargli in alto il cazzo, anche se era più per fargli male, che per impedirgli d’avere l’orgasmo.
‘Sei proprio uno da inculare e nulla più.’ gli dissi mentre lo masturbavo in modo più naturale ‘Ora puoi anche venire, anche perchè dopo voglio godere anch’io.’
Patrick impiegò ben poco tempo a sborrarsi addosso, ma una volta che ebbe finito di schizzarsi sulla pancia, non gli diedi un secondo di tempo per riprendersi che gli feci leccare il suo sperma.
‘E’ bene che t’abitui a bere sborra perchè d’ora in poi lo farai spesso e volentieri, visto che hai dimostrato d’essere un troia da culo e nulla più.’ gli dissi mentre mi toglievo lo strap-on per poi sdraiarmi al centro del letto.
Lui divenne rosso in faccia per la vergogna, ma ciò nonostante il pene gli rimase visibilmente in erezione.
‘Leccami la fica schiavo !’ gli ordinai dandogli un piccolo calcetto sulla spalla.
‘Subito mia Padrona.’ mi rispose accucciandosi fra lei mie gambe.
Già sapevo che il mio servo era bravo con la lingua, ma forse il mio desiderio di godere, unito al totale appagamento per quello che lui aveva subito, mi fece sembrare la sua lingua ancora più abile nel passare su ogni poro della mia passera.
Non gli dissi nulla anche per non dargli alcuna soddisfazione, ma quella fu una delle volte in cui provai maggior piacere da un rapporto orale, e quasi mi dispiacque quando non seppi più trattenere l’orgasmo e mi feci travolgere dal piacere.
‘Per oggi abbiamo finito.’ gli dissi mentre mi rivestivo ‘Domani ti metterò la cintura di castità così vedremo quanto sai resistere all’eccitazione, e magari provare qualche giochino.’
‘Quindi per oggi basta ?’ mi chiese con un po’ di delusione.
‘Sì perchè voglio che tu faccia un passo alla volta, senza affrettare i tempi o correre troppo.’ gli risposi accarezzandogli la testa ‘Credimi questa è la soluzione migliore per fare di te ciò che vuoi diventare.’
Lui strinse le spalle, ma del resto non poteva che accettare la mia decisione, non avendo voce in capitolo.
Lo lasciai ben sapendo che si sarebbe fatto una sega dopo l’altra ripensando a come l’avevo posseduto, ma quello era un privilegio che avrebbe perso il giorno seguente, quindi non gli diedi alcuna importanza.
Una volta arrivata a casa mia lessi avidamente ogni pagina riguardante le cinture di castità maschile, anche per decidere cosa fare esattamente il giorno successivo.
‘Bene da domani il tuo cazzo sarà un orpello inutile.’ pensai quando ebbi finito di leggere ‘Te lo farò usare al massimo una volta al mese e non certo per scopare me o qualche donna degna di tal nome.’
Chiamai quindi una mia amica per passare la serata con lei parlando di moda, ma dentro di me non riuscii mai a togliermi l’immagine di Patrick mentre lo sodomizzavo, immagine che si dissolse solo quando m’addormentai a notte fonda.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ ‘Prima che andiamo di la puoi chiamarmi Mildred e farmi tutte le domande che vuoi. Una volta varcata quella porta tu sarai solo il mio schiavo ed io la tua signora, quindi se vuoi parla adesso.’
Dopo esser entrata nel suo appartamento non diedi a Patrick neanche il tempo di salutarmi, che presi la parola per chiarire un’altra volta il rapporto che si stava creando fra noi due.
Lui dopo un momento di sbigottimento, mi fece diverse domande sulla cintura di castità, soprattutto riguardo ai suoi effetti a lungo termine. Lo tranquillizzai dicendogli che non l’avrebbe portata per sempre, e che doveva prenderla come una forma, forse estrema, della devozione che doveva avere nei miei confronti.
‘Vedi non ho alcuna paura che tu mi tradisca con qualcuna, anche perché non ne saresti fisicamente capace.’ gli dissi mostrandomi sicura di me ‘Non voglio però che tu possa godere in mia assenza. Inoltre se vorrò, non potrai neanche eccitarti senza provare un po’ di dolore, ma questo lo vedremo a breve, perchè sarà la tua prima prova da vero slave. Hai detto che mi vuoi vedere scopare con degli stalloni, a me va bene, ma pagherai il prezzo con la sofferenza di non poterti neanche toccare l’uccello.’
‘Neppure una sega alla fine ?’
‘No almeno all’inizio, poi sono certa che troverai nuove vie al piacere, e del resto ieri sei quasi venuto senza toccarti solo prendendolo nel culo. Inoltre la tua massima ambizione è diventare una sissy devota, e in quel ruolo il cazzo è solo un ostacolo.’
‘Va bene andiamo, però prendi tu quella cosa li, a me fa impressione anche solo la scatola.’ mi rispose stringendo un po’ le spalle.
‘Prima andiamo in bagno perchè ti devo depilare, se non altro per una questione d’igiene.’
Patrick non era molto peloso, ma non per questo depilarlo fu qualcosa di semplice o veloce. Iniziai usando una macchinetta per tagliare i capelli, passandola con cura sia intorno ai genitali, che sulle natiche, facendogliele tenere ben aperte quando si trattò di togliere i peli al loro interno. Il passo successivo fu completare la depilazione con lametta e schiuma, stando molto attenta a non tagliarlo, ma allo stesso tempo ad eliminare anche il più corto dei peli residui. Completai l’opera massaggiandolo con una crema rinfrescante, per poi aspettare che questa facesse effetto.
Il risultato finale fu un uomo completamente glabro nella zona dei genitali, rendendolo quasi comico. Guardandogli il sedere mi venne ben più di una voglia di sodomizzarlo seduta stante, ma poi tralasciai pensando a come l’avrei torturato con la cintura di castità.
Portai quindi Patrick in camera, per sedermi sul letto con al mio fianco quella strana gabbietta.
‘Bene mettiti davanti a me con le gambe aperte.’ gli dissi tenendo in mano la parte inferiore della cintura ‘Ti consiglio di chiudere gli occhi per evitare una qualsiasi erezione, che sarebbe per te solo dolorosa.’
Lui obbedì così gli potei prendere un testicolo e metterlo nella gabbietta, facendo poi la stessa operazione coll’altro, per finire col pene al quale non diedi il tempo di gonfiarsi tanto fui veloce.
‘Poiché ho usato l’anello più grande, metterò la mezza luna superiore con le punte anti-erezione, in modo che ogni tua anche minima eccitazione, si trasformi immediatamente in puro dolore.’
Chiusi infine la cintura di castità col suo piccolo lucchetto, e mi fermai a guardarla. Il suo aspetto era sia massiccio che minaccioso, e solo la sua trasparenza mitigava in parte la sensazione di violenza che trasmetteva. Decisi di provarla subito per quello che riguardava la parte anti-erezione, così m’alzai per togliermi l’abito, sotto il quale avevo indossato un intimo molto sexy, fatto di pizzi trasparenti e sottili strisce di raso.
‘Apri gli occhi, ma tieni le mani dietro la schiena.’
Non appena aprì gli occhi, Patrick ebbe un tentativo d’erezione, subito bloccato da quei piccoli aculei di plastica, che gli avevo messo alla base del pene.
‘Scommetto che vorresti buttarmi sul letto e scoparmi come una troia, magari buttandomi il cazzo dentro il culo per dimostrare quanto sei maschio.’ gli dissi dopo essermi girata per poter poggiare le chiappe contro il suo pene ingabbiato ‘O forse preferisci farti delle gran seghe mentre qualche stallone mi sbatte al tuo posto ? Qualche bel ragazzo con un grosso cazzo che mi scopa davanti ai te che ti fai una sega dopo l’altra. Invece sei lì che non ti si può neanche drizzare il cazzo, e puoi solo farmi godere con la tua lurida lingua. Anzi sai cosa ti dico ? Inizia a leccarmi i piedi e poi con calma sali sino alla fica, ma mi raccomando, non provare ad usare le mani altrimenti te le lego.’
Patrick s’accucciò per terra ed iniziò a leccarmi i piedi ancora infilati nei sandali, passando accuratamente la lingua fra le dita. Lentamente, come del resto gli avevo ordinato, risalì lungo le gambe, e solo quando fu a metà delle cosce, mi sfilai le mutandine. Come vide la mia passera ormai umida, si piegò nuovamente per il dolore provocato dalle punte anti-erezione.
‘Lo so ti fa male non poter dar sfogo alla tua eccitazione.’ gli dissi sedendomi sul letto ed aprendo ancor di più le gambe ‘Devi però capire che questo è solo l’inizio, e che dovrai imparare a convivere con dolori ben più grandi di questo. Del resto sei stato tu a cercare me per diventare il mio schiavo, quindi adesso leccami bene la fica perchè voglio avere almeno un paio d’orgasmi.’
‘Sì Padrona, come ordini tu.’ mi rispose pronunciando le prime parole da quando gli avevo chiuso il pene nella cintura di castità.
‘Bravo Il mio cagnolino.’ gli dissi accarezzandogli i capelli ‘Ora però fai il tuo dovere e fammi godere.’
Lui iniziò a leccarmi la passera con la consueta devozione, ma a differenza delle altre volte godevo molto di più perchè sapevo quanto stava soffrendo, col suo pene chiuso in quel guscio di plastica. Il suo respiro si fece man mano più affannoso, diventando quasi un rantolo dopo che mi fece avere il primo orgasmo, ma non volli avere nessuna pietà, per quello che ormai consideravo il mio giocattolo umano.
‘Leccami anche il culo.’ gli ordinai mettendomi carponi sul letto ‘Voglio sentire la tua lingua dentro come se fosse un piccolo cazzo.’
‘Padrona ti prego…fa troppo male.’ mi disse pregandomi di smettere quella tortura.
‘Se vuoi possiamo smettere anche subito.’ gli risposi passandomi un dito dentro la passera ‘Posso toglierti la cintura di castità così potrai farti la più bella sega della tua vita, ma ovviamente questo sarà anche la fine della nostra relazione, perchè subito dopo me ne andrò lasciandoti solo come un verme. Sai benissimo che se me ne vado non ti rimane che andare da qualche Mistress che ti usa come vuoi solo perché la paghi, mentre io ti voglio sempre con me per il puro piacere di avere uno schivo. Quindi adesso smettila di frignare e obbedisci, altrimenti ti metto a pecora e sai quanto ti ecciti quando ti stimolo il culo.’
Messo alle strette non gli rimase che avvicinare il volto al mio sedere, aprirmi delicatamente le chiappe e leccare tutto intorno al buchetto prima d’infilarci dentro la lingua.
‘Devo ammettere che con la lingua sei bravo, tanto che ti userò prima o poi come preliminare con qualche toro da monta, magari vestito da troietta giusto per non farti dimenticare il tuo ruolo. Scommetto che quella cretina con cui stavi non si faceva leccare prima di prendere qualche bel cazzo, ma del resto se non aveva capito che razza di verme sei, non meritava di godere come voglio io.’
Per punire la sua insofferenza cercai con tutte le mie forze di ritardare il più possibile l’orgasmo, ben sapendo quanto dolore poteva provare.
‘Domani ti porterò da Riley.’ gli dissi anche per umiliarlo un po’ ‘Visto che hai deciso a farmi da schiavo, ti farò depilare completamente in modo da poterti poi vestire da donna senza scadere nel ridicolo. Inoltre sono curiosa d’andare con te nel suo locale, anche per farti capire come vengono trattati i servi come te, visto che ti lamenti per non poter avere un’erezione.’
Sapevo che Patrick era sotto il mio totale controllo, ma nonostante ciò volevo metterlo alla prova per capire sino a che punto mi potevo spingere, prima di sottometterlo in modo irreversibile.
Mi gustai la sua lingua fra le chiappe a lungo, pensando a come l’avrei potuto umiliare pubblicamente senza fargli perdere del tutto la faccia, prima di farlo un cornuto contento di pagarmi i conti solo per farmi vedere scopare.
‘Credo sia il momento che tu mi trovi un uomo che mi faccia godere come merito, e non solo usando la lingua come puoi fare tu. Voglio un vero maschio con un gran cazzo, che capisca quando voglio fare la troia e quando invece la signora, pensi di riuscire a trovarmi uno così ?’
‘Sì Padrona, conosco quasi tutto quelli che la mia ex si faceva davanti a me, quando si divertiva a deridermi perchè quell’altro era più dotato di me.’ mi rispose quasi felice d’essermi utile.
Non so il perchè, ma il sapere che l’avrei umiliato a breve dandogli dell’impotente, mi fece raggiungere l’orgasmo quasi di colpo, per poi abbandonarmi sul letto.
‘Rivestiti altrimenti mi viene voglia di farti soffrire ancora.’ gli dissi per far sì che se n’andasse.
Patrick fu quasi un fulmine nel rimettersi i suoi vestiti, per poi passarmi il perizoma e l’abito che mi ero tolta poco prima.
‘Ti chiamo domani per andare da Riley.’ gli dissi prima d’uscire da casa sua ‘Se non rompi ti tolgo le punte anti-erezione, altrimenti ti metto un plug nel culo, chiaro ?’
‘Sì Padrona, sarò ubbidiente lo prometto.’ mi rispose chinando il capo.
‘Dimenticavo, quando andrai a pisciare devi farla da seduto, e del resto non aspetti altro che diventare una troietta vogliosa.’
Lo lasciai nudo con addosso la sola cintura di castità per tornare nel mio appartamento, da dove chiamai Riley per fissare un appuntamento per la completa depilazione di Patrick, poi tornai su quello che ormai era il sito preferito per studiare nuove torture a cui sottoporre quel povero idiota.
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http://serenathemiss.wordpress.com/ ‘T’avverto, fai solo una cazzata e ti mando a fanculo, ma solo dopo aver buttato via la chiave della cintura di castità, così dopo ti sputtani da solo per fartela togliere.’
Il mio discorsetto, fatto davanti alla ‘House of pain’ terrorizzò talmente Patrick, tanto da impedirgli di darmi anche la più semplice delle risposte, ma del resto mi era ormai chiaro che fosse solo un bamboccio da usare a mio piacimento.
Avevo preso un appuntamento con Riley per far depilare completamente Patrick, in modo da poter poi procedere alla sua completa femminilizzazione senza aver più quel problema. Ero infatti convinta che l’uomo potesse facilmente divenire una travestita di bell’aspetto, lavorando solo sul trucco avendo già di suo de lineamenti delicati.
La proprietaria del sexy-shop m’accolse con un gran bacio sulla bocca, per poi portarci in una saletta nel retro che usava come piccolo centro estetico.
‘Come ti chiami schiavo ?’ chiese a Patrick senza degnarlo d’alcuna attenzione.
‘Patrick Padrona.’
‘Bene essere inutile, spogliati senza fiatare che iniziamo.’
Lui esitò quel tanto che mi bastava per farmi arrabbiare.
‘Che cazzo t’avevo detto pezzo di merda !’ gli urlai in faccia dopo avergli dato un sonoro ceffone in pieno viso ‘Sei diventato sordo o vuoi proprio farmi incazzare.’
‘No Padrona, è che io…insomma…lì sotto.’
‘Sei proprio un coglione incapace !’ continuai a urlare prima di dargli un altro schiaffo ‘Credi forse che una come Riley non abbia mai visto una nullità del tuo rango col cazzo in una gabbietta ? Quindi adesso spogliati, ma stai tranquillo che stasera questa me la paghi.’
Patrick si denudò in tutta fretta per poi sdraiarsi sul lettino, pronto a perdere ogni pelo.
‘Vedo che hai già provveduto a depilarlo per mettergli come si deve una cintura di castità.’ mi disse Riley complimentandosi per il mio lavoro.
‘Sai com’è anche se è un cazzone sull’igiene non transigo.’ le risposi ancora arrabbiata per l’esitazione di Patrick ‘Sai sono curiosa di vederlo senza un pelo su tutto il corpo, anche perchè così dopo posso trasformarlo in una troia pronta a tutto, sai una di quelle da scopare senza alcun ritegno.’
‘Se ti può interessare stasera ci sarà un’umiliazione pubblica di una donnaccia di questo tipo. Il marito l’ha beccata a scopare con un paio di negri, e per vendicarsi la darà in pasto al branco, insomma chiunque potrà farsela come meglio crede, donne comprese.’
Accettai l’invito per poter mostrare a Patrick qualcosa di diverso dalla ‘semplice dominazione femminile’, ma anche perchè ero curiosa d’andare al ‘Divine’ il locale di Riley.
La donna fu molto veloce nel depilare il mio schiavo, il quale non ebbe nessuna lozione lenitiva come prima punizione per non essersi spogliato immediatamente dopo il mio ordine.
Una volta ritornati a casa non feci nulla di che, se non un bel bagno durante il quale lui non smise mai di massaggiarmi i piedi. Dopo cena ci preparammo per andare da Riley, io indossando un abito lungo con uno spacco vertiginoso, mentre a lui feci mettere un classico smoking, ma senza le mutande.
Una volta arrivati davanti al ‘Divine’ordinai a Patrick d’indossare una maschera di pelle in faccia, poi completai l’opera mettendogli un grosso collare al quale legai un guinzaglio.
‘Come sai non voglio sputtanarti mostrando a tutti chi sei, quindi dentro rimarrai sempre con la maschera, ma pronto ad ubbidirmi senza alcuna esitazione. Adesso apri la lampo e tira fuori il cazzo, così tutti sapranno che non lo puoi usare.’ gli dissi scendendo dalla macchina ‘E ringraziami che non ti metto le punte anti-erezione.’
‘Grazie Padrona.’ mi rispose quasi senza rendersi conto di come l’avevo ridotto.
Riley mi aveva prenotato un posto in prima fila, così non mi rimase che prender posto al mio tavolino, con Patrick inginocchiato al mio fianco. Nell’attesa dell’arrivo della troia da umiliare, mi guardai intorno scoprendo che le donne dominanti erano molto più numerose dei corrispettivi maschili, e che alcuni loro schiavi erano di fatto completamente nudi.
Vicino a me poco dopo si mise a sedere una dominatrice che si presentò come Tessa, che teneva il suo slave sotto la sedia.
‘La merda che vedi sotto di me è Dean, uno stronzo che un paio d’anni fa aveva osato tradirmi, peccato che essendo idiota si è fatto scoprire quasi subito. Io lo volevo cacciare, ma lui ha preferito rimanere con me per poter continuare a condurre una vita apparentemente agiata, solo che col tempo è diventato il mio schiavo, e credimi so essere incredibilmente sadica. All’inizio gli ho messo la cintura di castità chiedendogli un’astinenza completa per un mese, peccato che il giorno seguente l’ho prima legato e dopo mi sono fatta un ragazzo davanti ai suoi occhi. Finito il mese di punizione, durante il quale l’ho umiliato in tutti i modi e maniere possibili ed immaginabili, lo volevo liberare da ogni obbligo, ma è stato lui ad implorarmi di continuare, così l’ha addestrato per farlo diventare una vera troia, e oggi riesce per esempio a prendere due cazzi nel culo con la stessa facilità con la quale bevi un bicchier d’acqua.’
‘Ma tu hai rapporti normali, intendo con altri uomini ?’ le chiesi incuriosita dalla sua storia.
‘All’inizio si, ma poi ho capito che preferisco le piccole orge, insomma se devo scopare che sia con più uomini, e poco importa se per una volta non sono io a comandare, anche se volendo sono sempre io a dominare anche se dal basso. Ovviamente lui ha il compito di prepararmi a colpi di lingua, e di togliermi di dosso ogni goccia di sborra di chi mi scopa, quando non fa anche i pompini per tenere eretti i cazzi. Quando poi torniamo a casa lo punisco per la sua incapacità d’essere ancora maschio, facendogli il culo peggio di come l’hanno fatto a me.’
Non ebbi il tempo di chiederle dei dettagli, che Tessa mi spiegò come organizzava I suoi incontri.
‘C’è un piccolo club di falsi scambisti, dove puoi trovare quanti stalloni desideri, per esempio l’altra sera ne ho presi quattro che mi hanno letteralmente aperta in due, ma del resto era quello che volevo. Ho un vero e proprio bisogno ogni tanto d’esser io la puttana di turno, tanto che un uomo solo non mi dice più nulla. Vedi trovare un vero bull non è affatto difficile, mentre metterne insieme diversi è quasi impossibile, senza dimenticare che in quel club non ti devi preoccupare di qualche pazzo che faccia chissà che.’
‘Devi dirmi il nome di questo posto, perchè m’interessa parecchio.’ le dissi mentre si stavano abbassando le luci nel locale ‘A giorni lo farò realmente cornuto per la prima volta, ma non credo di fermarmi ad un semplice rapporto bull-sweet.’
Prima che Tessa potesse rispondermi, Riley entrò portando al guinzaglio una donna che camminava a quattro zampe, coperta solo da una piccola maschera che le copriva il volto.
‘Questa puttana è a disposizione di tutti voi, amici miei.’ disse Riley mentre ammanettava la donna ad un tavolino al centro del piccolo palco ‘Potete usarla come vorrete, soprattutto il suo lercio culo, per soddisfare ogni vostro più perverso desiderio. Inizieranno questi due amici che spero la trattino come merita una troia del suo genere.’
Come Riley fece un passo indietro, entrarono due bei ragazzi di colore già nudi, che non persero un attimo ed iniziarono a spingere nelle bocca della donna i loro grossi cazzi.
Non appena uno ebbe la mazza in tiro, sodomizzò la malcapitata con tale violenza, che nonostante questa avesse in bocca il membro dell’altro stallone, riuscì quasi ad urlare per il dolore. A quel punto un uomo vestito di tutto punto, s’avvicinò allo strano terzetto, e subito dopo la donna non emise più un fiato.
‘Quello è il marito tradito.’ mi spiegò Tessa ‘Ma non rimaniamo così lontane, ho voglia di sbattermi un po’ anch’io quella gran puttana di Angel.’
‘Riley mi ha detto che l’ho beccata a letto con due uomini.’ le dissi quasi cercando una conferma.
‘E’ vero, ma del resto non è che lui sia un santo, solo è quello coi soldi, mentre lei sa solo aprire le cosce, quando non indossa un vestito firmato. Lui non s’è arrabbiato per le corna, ma perchè lei era a casa loro, insomma sul letto dove dormono.’
Seguii Tessa sul palco che in poco tempo divenne fin troppo affollato. Mentre quasi tutti gli uomini a turno, la scopavano in bocca o nel culo, le donne la picchiavano soprattutto sulle chiappe, anche se non mancò chi le diede dei sonori ceffoni sul seno. In seguito Riley portò una grossa cesta piena di strap-on, che furono indossati da tutte le partecipanti, che si misero quasi in coda, per poter anche loro sodomizzare Angel. Anche Tessa ed io partecipammo così alla violenza collettiva, anche se non provai molto piacere sentendomi quasi una delle tante.
‘Per me questa un cazzo alla volta non lo sente più.’ disse Tessa facendo mettere Angel su un lato ‘Dai inculiamola insieme, prima che lo facciano le altre.’ concluse rivolgendosi a me.
Non so perchè, ma scopare quella donna in due, se pur con una perfetta sconosciuta, fu molto divertente e appagante. Un’altra dominatrice fasciata in un aderente abito in pelle s’impadronì di fatto delle tette della sottomessa, che palpò con tale forza, da dare quasi l’impressione che le volesse scoppiare come dei palloncini.
Altre donne seguirono il nostro esempio, sino a quando Riley non fece entrare cinque uomini, che dopo aver legato le mani di Angel dietro la schiena, la sottoposero ad una sequenza impressionante di doppie penetrazioni, quasi tutte esclusivamente anali, che ridussero la donna ad uno straccio, del tutto incapace di provare alcuna emozione.
Il gran finale fu un brutale fisting, anche questo anale, ad opera di Riley che subito dopo fece uscire Angel, che si dovette appoggiare ad un uomo, tanto era distrutta.
Tessa ed io tornammo quindi ai nostri tavolini, dove ci aspettavano un po’ impauriti i rispettivi schiavi. Lei mi scrisse il locale dove si organizzavano le gang bang su un biglietto, che misi subito in borsetta insieme al suo personale.
‘Mi piacerebbe vederti, anche senza quella nullità che ti porti dietro.’ mi disse prima di lasciarmi.
‘Anch’io ho lo stesso desiderio.’ le risposi ‘Non so perchè ma credo che andremo molto d’accordo.’
Poco dopo decisi di tornare a casa, così salutai Riley ringraziandola per l’invito per quella sera, per salire in macchina e poter far così ritorno a casa.
‘Dovrei punirti per esserti comportato male oggi pomeriggio.’ dissi a Patrick non appena rientrammo nel suo appartamento ‘Per tua fortuna sono molto stanca, quindi stasera la passi liscia. Stai però tranquillo che te la farò pagare, anzi domani inizi a cercarmi un vero uomo perchè ho voglia di farmi una bella scopata.’
‘Se vuole Padrona, posso chiamare Kyron, uno degli amanti preferiti della mia ex. E’ un uomo molto dotato che sicuramente saprà soddisfarla. Inoltre vorrei vederla con un uomo che già conosco, anche se non so il perchè.’ mi rispose felice di non essere punito.
‘Sei uno stronzo !’ gli dissi dandogli uno schiaffo in faccia ‘Vuoi che inizia con qualcuno che sa già quanto sei cornuto per non fare la figura dello stronzo ? Va bene ma ti giuro che lui ti vedrà come neanche ti puoi immaginare, non solo come gran cornuto, ma come un frocio travestito che non aspetta altro che essere inculato.’
‘Ma Padrona è stata lei a chiedermi se conoscevo qualche uomo che si faceva la mia ex…’ mi rispose sconsolato.
‘E’ vero come che tu voglia fare un confronto fra me e quella troietta da quattro soldi. Per una volta intendo venirti incontro, ma allo stesso tempo lui potrà vedere che se prima eri un semplice cornuto, adesso sei uno schiavo, anzi il mio schiavo.’
Patrick non ebbe il coraggio di rispondermi, temendo di scatenare ancor di più la mia rabbia, ma mi chiese perdono pur senza specificare il motivo.
‘In ogni caso per punizione per aver voluto esprimere una tua volontà, stasera dormirai con un bel plug nel culo, e domani insieme alla colazione mi porterai un fallo che userò per incularti, quindi adesso giù i pantaloni e a pecora contro il tavolo.’
Scelsi un plug non molto grosso, ma pesante, che gli infilai nel retto senza alcuna delicatezza, per poi lasciarlo con tutte le sue paure ed andarmene a dormire, ripensando a quello che mi aveva detto Tessa, su come trasformare un uomo in un perfetto servitore, buono solo ad obbedire ad ogni ordine.
‘Chissà come sarà questo Kyron, speriamo solo che sia un vero toro da monta, perchè ho davvero bisogno di scopare.’ dissi a me stessa prima d’addormentarmi con la mente ancora piena delle scene della violenze subite da Angel.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ Avevo avuto diverse idee su come punire Patrick per le sue mancanze.
La prima era stata quella di chiuderlo nel bagno mentre mi facevo scopare da Kyron, ma la scartai perchè soprattutto volevo umiliarlo, e non solo vederlo soffrire. La seconda era di sodomizzarlo davanti al bull prima d’andarci a letto, però non conoscevo quell’uomo e quindi non potevo sapere se avrebbe accettato quel preludio. Alla fine decisi d’iniziare travestendolo da sissy-maid, anche per rimarcare il suo stato di sottomesso, senza alcun potere decisionale.
‘Stasera inizierai la tua carriera di troia, ma senza partecipare in alcun modo alla mia scopata se non sarò io stessa a chiederlo. Il tuo unico vero compito sarà quello di accogliere Kyron, e di farlo accomodare in salotto per poi attendere i miei ordini. Potrai guardare perchè è giusto che ti renda conto come deve godere una donna, visto che tu non sei in grado di farlo, ma anche di come dare del piacere ad un maschio, poiché prima o poi sarai tu a provvedere a ciò. Adesso spogliati che iniziamo la tua trasformazione, e visto che sarai una troia è giusto che tu abbia un nome femminile, quindi d’ora in poi sarai Patricia, chiaro ?’
‘Sì Padrona.’ mi rispose un po’ impaurito.
Gli feci indossare delle calze nere molto velate, sorrette da un reggicalze in pizzo, per poi passare a delle decolté con un tacco non troppo alto, dato che non era abbastanza capace a muoversi con quelli di più di otto centimetri.
Decisi di non fargli indossare alcun tipo di mutandine, ma direttamente un gonnellino plissettato che a malapena gli copriva il pube, e un corsetto nero dotato di reggiseno imbottito. Per rimarcare il suo stato di sissy gli feci indossare anche un grembiulino di pizzo bianco, e una crestina dello stesso materiale. Completai la trasformazione con un trucco deciso, ma non per questo pesante, preferendo esaltare le labbra e un po’ gli occhi, al resto del viso.
‘Come sai mi sono parecchio incazzata quando mi hai detto che mi volevi vedere, per la prima volta da cornuto con un bull della tua ex.’ gli dissi girandogli lentamente intorno, compiaciuta di come l’avevo trasformato in una sissy-maid quasi perfetta ‘Forse volevi fare un paragone fra me e quella troietta con cui stavi, ma poi ho deciso che sarà Kyron a vedere come un frocetto del tuo livello, sia diventato sotto il mio dominio un travestito di prim’ordine, pronto a soddisfare ogni mio capriccio, e non più un semplice guardone buono solo a farsi delle gran seghe.’
‘Puoi vedere benissimo come ti sei ridotto.’ continuai a dirgli dopo averlo messo davanti ad uno specchio ‘Un travestito anche carino, che però può essere tutto tranne che un vero maschio, ma del resto sai bene che fra un po’ non ti vestirai solo da donna, ma la farei fino in fondo soddisfacendo qualche pervertito a cerca di culi vergini.’
In effetti l’averlo completamente vestito da sissy, unito al fatto che non aveva fattezze troppo maschili, aveva facilitato la sua trasformazione in una quasi donna, se non fosse per la totale mancanza di seno e la presenza dei genitali da uomo, che in ogni caso erano chiusi nella cintura di castità.
Patrick mi guardava quasi terrorizzato, non sapendo sino a che punto mi sarei spinta nell’umiliarlo con lo stallone di turno.
‘Sai avrei una gran voglia di farti un video mentre t’inculo, non per sputtanarti, ma per farti poi vedere quanto sei troia perchè secondo me non l’hai ancora capito.’
‘Padrona devo ammettere che non so neppure io cosa sono.’ mi rispose titubante.
‘Invece lo sai benissimo.’ gli dissi palpandogli il culo ‘Da quando hai capito che non sei un uomo in tutto e per tutto, sai che non puoi che essere un servo. Al limite quello che non accetti è d’essere gay, e per questo hai paura di quello che ti potrei far fare con Kyron, anche se dentro non vedi l’ora di fare la donna al cento per cento. Adesso però devo prepararmi, e anche tu hai i tuoi compiti da svolgere, quindi vai perchè fra non molto Kyron sarà qui.’
Lo lasciai solo con tutti i suoi dubbi in testa, per andare a prepararmi avendo bene in testa quello che avrei fatto. Scelsi un body molto scosciato che quasi lasciava nudo il sedere, ed un paio di sandali con un bel tacco molto sottile, quindi mi truccai senza esagerare in alcun modo, per finire raccogliendo i capelli in una coda.
Sapevo bene che stavo facendo un mezzo salto nel buio, anche perchè non avevo mai visto Kyron, ma se da un lato avevo quasi ‘fretta’ di far diventare Patrick un vero cuckold, dall’altra iniziava a farsi sentire l’astinenza dal vero sesso. Inoltre ero molto curiosa di vedere come Kyron avrebbe trattato il mio schiavo vedendolo ora come un travestito, dopo averlo visto nei panni del ‘semplice’ cornuto, che si masturbava mentre lui si scopava la sua ragazza.
Sentii Kyron suonare il campanello, ma soprattutto i suoi commenti su Patrick.
‘Avevo sempre detto che sei una gran checca, anche quando mi scopavo quella gran troia di Roxanne davanti ai tuoi occhi. Adesso però ne ho la certezza, quindi dimmi frocetto chi è che ti ha fatto capire chi sei ?’
‘La signora Mildred.’ gli rispose Patrick in modo fin troppo formale ‘Che mi ha ordinato di farla accomodare in sala, dove la prega di spogliarsi rimanendo solo in mutande.’
‘Certo che mi spoglio, anche se ho quasi paura che poi anche tu vorresti un po’ del mio cazzo. Dimmi è stata questa Mildred a metterti il cazzetto sotto lucchetto ?’
‘Si la signora Mildred non vuole che possa godere senza il suo permesso.’
Kyron continuò ad insultare Patrick mentre si denudava, sino a rimanere con i soli boxer, quindi andai da lui desiderosa di conoscerlo più da vicino, ma solo dopo che si sdraiò sul divano.
‘Ciao Kyron, vedo che già conoscevi Patricia quando ancora aveva una parvenza da uomo, mentre con me ha finalmente scoperto di essere un incrocio fra uno schiavetto e una puttanella da poco.’ gli dissi mettendomi carponi fra le sue gambe, prima di baciarlo sulla bocca.
‘Posso dirti che sei bellissima.’ mi rispose cercando d’alzarsi.
‘Sì ma non ti muovere, sai sono due settimane che sto con quest’incapace e non sai che voglia ho di un vero cazzo.’
Effettivamente più che il periodo d’astinenza che si faceva sentire, era Kyron ad eccitarmi essendo davvero un bel ragazzo, muscoloso ma senza essere un palestrato, con una pelle leggermente ambrata e un viso dolcissimo.
Mi slacciai il body dietro il collo scoprendomi così il seno, poi riapoggiai le labbra sulle sue per scendere lentamente sino all’elastico dei boxer, che ormai mal celavano un bel pene pronto ad essere mio. Mi tolsi il body che oramai era solo d’intralcio, e finalmente gli scoprii la mazza, che pur non essendo affatto in erezione, era già di notevoli dimensioni.
‘Guarda com’è il cazzo di un vero uomo.’ dissi a Patricia dopo aver afferrato quell’oggetto del desiderio che tanto bramavo ‘Altro che il tuo inutile moncherino. Dovresti baciarmi i piedi solo perchè ti permetto di vedermi godere con un maschio degno di questo nome, mentre tu sei buono solo ad usare la lingua e fare il guardone.’
Iniziai a baciare prima e leccare poi quella gran mazza, che infine finì fra le mie labbra, che la ricoprirono di ogni attenzione, ma non ebbi quasi modo d’assaporarne appieno il gusto, che Kyron s’alzò in piedi, costringendomi a fare lo stesso.
‘Dimmi quant’è che non scopi.’ mi chiese il mio amante stringendomi a se ‘Perchè da come mi succhi il cazzo non credo siano solo due settimane.’
Gli confessai che era più di due mesi che non avevo un vero rapporto, poi la baciai a lungo in bocca, mentre lui mi palpava vigorosamente il culo con entrambe le mani.
‘Certo che sei proprio un buono a nulla.’ disse Kyron a Patrick mentre io in ginocchio tornavo a gustare il sapore di un vero cazzo ‘Stai sempre con belle donne che però si scopano gli altri. Lei poi ti anche vestito da troia, scommetto te l’ha anche messo nel culo, senza dimenticare che non ti puoi neanche fare una sega senza il suo consenso.’
‘Hai ragione su tutto inculata compresa.’ gli risposi rialzandomi ‘Adesso però sdraiati perchè ho voglia di cazzo.’
Non diedi quasi il tempo a Kyron di mettersi sul divano, che gli fui sopra per afferrargli la mazza con una mano e farla scivolare dentro la mia passera. Nonostante le dimensioni del pene del ragazzo fossero davvero notevoli, questo m’entrò completamente dentro quasi senza che me n’accorgessi tanto ero bagnata, e dopo fu solo un continuo piacere.
Mi muovevo come in preda ad un continuo raptus, gemendo senza sosta, sotto lo sguardo allibito di Patrick. Ebbi un orgasmo a dir poco pazzesco che mi lasciò quasi senza forze, sdraiata sopra Kyron, che mi lasciò un po’ di tempo per riprendermi, prima di farmi mettere carponi e prendermi da dietro.
‘Guarda come mi scopo la tua donna !’ urlò Kyron a Patrick ‘Vieni più vicino così puoi vedere meglio come gode una femmina quand’è con un vero maschio, e non una mezza sega come te.’
Nuovamente in preda al piacere insultai senza sosta il mio schiavo, mentre quasi imploravo l’altro a non smettere di fottermi e di farmi godere.
Alla fine ebbi un nuovo travolgente orgasmo e poco dopo Kyron fece mettere in ginocchio Patrick per l’ultima umiliazione.
‘C’è qualcosa che non ho mai fatto con Roxanne, ed è sborrati in gola. Però è giunto il momento che impari a bere sborra direttamente dalla fonte, quindi apri la bocca e non rompere i coglioni.’
Patrick ebbe un attimo d’esitazione, ma poi gli bastò incrociare il mio sguardo, per aprire la bocca e aspettare l’orgasmo del ragazzo. Kyron da gran bastardo gli schizzò prima sulla faccia, e poi fra le labbra, rendendo il sottomesso ancor più ridicolo.
‘Ora sì che sei una vera checca !’ gli disse ‘Secondo me non vedi l’ora di farti scopare da un uomo.’
‘Anche secondo me non aspetta altro, ma dovrà aspettare perchè prima deve imparare ad obbedirmi senza fiatare. Siccome ha esitato quando gli hai detto di aprire la bocca, noi andremo in camera e lui resterà qui ad aspettare. Non potrai neanche lavarti la faccia, perchè quando torno voglio vederti così come sei adesso, sono stata chiara ?’
‘Sì Padrona, è giusto che mi punisca così.’ mi rispose con la testa bassa.
‘Dovresti vederlo come gode quando l’inculo.’ dissi al ragazzo prendendolo per mano ‘Se prima era solo un cornuto, adesso è un vero sottomesso, buono solo ad obbedire anche se a volte dimentica chi è, così dopo mi tocca punirlo. Però adesso lasciamolo qui e andiamo di la perchè voglio ancora godere.’
Portai Kyron in camera dove ebbi modo di conoscere a fondo le sue grandi capacità d’amante. Lui non solo mi fece avere diversi orgasmi, ma mi fece sentire donna come non mi capitava da tempo. Volli finire il rapporto assaporando io il suo seme, per tornare da Patrick che ci aspettava in ginocchio al centro della sala.
Salutai quindi Kyron prima di dedicarmi al mio schiavo.
‘So che nonostante tutto hai goduto nel vedermi con un uomo, e per questo domani torneremo al tuo addestramento con una sessione bella pesante, perchè voglio punirti come meriti non solo per le tue esitazioni. Essendo tu un buono a nulla devo chiamare degli sconosciuti per poter provare un po’ di piacere, e trovo logico che tu paghi col dolore anche per tutto ciò. Adesso però sono stanca e me ne vado a dormire. Tu lavati la faccia, poi pulisci ma senza far rumore, spogliati e vai nella stanza degli ospiti perchè stasera non ti voglio nel mio letto.’
Patrick mi salutò certamente non felice per esser stato rilegato nella stanza secondaria, ma forse ancor più preoccupato per quello che l’aspettava il giorno seguente.
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http://serenathemiss.wordpress.com/ ‘Oggi andiamo a fare spese.’ dissi a Patrick mentre m’infilavo le decolté ‘Ma non da Riley. Voglio qualcosa di più genuino, quindi andremo in un negozio d’articoli sportivi, e in uno di bricolage.’
‘Un brico ?’ mi chiese stupito.
‘Hai capito bene buono a nulla. Questo dungeon ha un aspetto fin troppo asettico, quindi voglio qualcosa che lo renda più reale.’
Notai che stava cercando di guardarmi fra le gambe, e del resto la mini blu che indossavo lasciava ben scoperte le cosce, così decisi di torturarlo un po’ allargandole quel tanto che bastava per fargli vedere il perizoma.
‘Dimmi piccolo porco, ieri sera quanto hai goduto nel vedermi con un vero uomo ?’ gli chiesi mettendogli un piede sulla spalla.
‘Tantissimo, del resto sei bellissima e ho capito che Kyron ti ha fatto godere come desideravi.’
‘E’ vero Kyron ha un gran cazzo e sa come usarlo, ma questo oggi non ha nessuna importanza. Quello che devi ricordare sempre è che tutto il piacere che provo con uno stallone lo trasformo poi per te in dolore. Questo perchè devi pagare in tutti i modi possibili il fatto di non essere in grado di farmi godere, quindi ogni volta che sarò costretta ad andare con un altro, il giorno seguente tu sarai punito per la tua incapacità ad essere maschio.’
Patrick non disse nulla, non so perchè paralizzato dalla paura, o del tutto imbambolato dalla visione del mio perizoma, che per lui era più che un frutto proibito.
‘Tutto quello che ti ho fatto provare sino ad oggi, è stato solo un piccolo antipasto rispetto a ciò che ti aspetta. Non mi limiterò ad umiliazioni come quella di ieri, o piccolo giochi sadomaso, ma ti farò provare puro dolore fisico in tutte le sue forme, iniziando proprio da oggi. Quindi finisci di guardarmi fra le gambe, come se poi potessi fare qualcosa alla mia fica se non leccarla, e usciamo perché ho fretta di vedere come reagisci alle mie nuove torture.’
Le spese furono veloci anche perchè mirate fin dall’inizio. Nel negozio d’articoli sportivi presi alcuni frustini da equitazione di diversa rigidità, e delle corde da alpinismo, mentre in quello di bricolage dei robusti cavalletti, che Patrick montò non appena tornammo a casa.
‘Ti voglio nudo in meno di un minuto.’ gli ordinai guardando i cavalletti, che non volli usare subito.
Non appena Patrick si tolse anche l’ultimo indumento, lo legai carponi ad un tavolino molto basso, usando le corde per far sì che non si potesse muovere in alcun modo, quindi gli misi una pallina in bocca che fissai con l’apposita cinghietta, e per ultimo gli misi un bel plug nell’ano quasi senza usare alcun lubrificante.
‘Per mia fortuna quella troia con cui stavi non sapeva quanto ti poteva sottomettere.’ gli dissi togliendomi la camicetta e la gonna per potermi muovere più liberamente ‘Quindi adesso vediamo quanto ami davvero il dolore.’
Presi una frusta che aveva molte code e di diversa grandezza, ed una pala di legno rivestita di pelle. Iniziai con alcuni colpi per prendere confidenza con la frusta, per poi colpirlo più volte sia sulla schiena, che sulle natiche. Quando decisi di usare la pala mirai al plug che centrai in pieno, tanto da farlo entrare quasi del tutto nel retto.
‘Lo sai che dopo t’inculo peggio di una troia, devo solo decidere se liberati prima il cazzo o farti soffrire ancora di più.’ gli dissi mentre lo frustavo tanto da fargli arrossire fin troppo schiena e chiappe ‘Prima però devi farmi godere, e anche tanto altrimenti nel culo non ti ci metto un cazzo di gomma ma tutta la mano.’
Decisi di liberarlo per potergli legare solo le mani alle cosce, e farlo sdraiare per terra.
‘Toglimi le scarpe usando i denti e poi leccami i piedi.’ gli ordinai dopo essermi seduta sulla sua pancia.
Patrick obbedì riuscendo in poco tempo le decolté per poi prendere in bocca i miei piedi, ancora fasciati dalle calze.
‘Sai ho intenzione di chiedere a Kyron di portare qualche suo amico al prossimo incontro.’ gli dissi mentre pensavo a come torturarlo ‘Non sono mai stata con due uomini, ma del resto neanche con un incapace come te. Ho proprio voglia di prendere dei bei cazzi ,ma stai tranquillo quando avrò finito di farmi scopare mi dedicherò al tuo culo, aprendolo più di come qualunque uomo possa fare col mio.’
Mi alzai per prendere la chiave che chiudeva la cintura di castità di Patrick, che tolsi sotto il suo sguardo allibito, ma subito dopo credo che iniziò a maledire quella riacquisita libertà. Dopo essermi carponi su di lui, iniziai infatti a prendere a schiaffi il suo pene, che nonostante ciò si drizzò in poco tempo.
‘Leccami il culo stronzo.’ gli dissi dopo averlo quasi soffocato sedendomi sulla sua faccia ‘Ti ho detto che voglio godere e tu sei bravo solo ad usare la lingua.’
Lui m’infilò la lingua nel retto, ma del resto poteva fare ben altro, mentre io mi divertivo a prendergli a calcetti i genitali.
‘Mm come sei bravo, peccato che ho voglia di cazzo, e se uso il tuo mi vieni dentro in meno di un minuto. Vediamo un po’ come posso fare…. non posso usare il tuo uccello, ma te come base per uno che mi faccia godere.’
Mi alzai nuovamente, ma questa volta per prendere uno strap-on che gli fissai alla bocca, per poi impalarmi su quello.
‘Oh sì come mi piace. Non è un vero cazzo, ma almeno è duro e non resiste meno di niente come il tuo. Lo so mi stai vedendo godere e ti piace, però stai tranquillo che dopo te la faccio pagare con gli interessi.’
Inizia a godere anche ripensando a come mi aveva fatta sentire nuovamente donna Kyron poco meno di ventiquattr’ore prima, e anche a come avrei fatto soffrire Patrick dopo aver raggiunto l’orgasmo. Ovviamente non feci nulla per accelerare i tempi, anzi ogni tanto mi fermavo per scaricare una nuova dose d’insulti al mio schiavo, o picchiarlo sui genitali. Per un attimo pensai anche di sodomizzarmi, ma lasciai perdere perchè non volevo concedermi in quel modo senza che fosse un uomo a prendermi.
Nonostante provassi un immenso piacere, una parte del mio cervello continuava a chiedersi come mai un uomo potesse ridursi come Patrick, il cui unico scopo era soddisfare ogni mio desiderio, soprattutto quelli più perversi. In fondo non aveva molto da invidiare alla maggior parte degli uomini, almeno come dotazione sessuale, ma nonostante ciò godeva solo se umiliato o usato per giochi sadomaso.
Arrivai all’orgasmo ma questo mi lasciò un senso d’incompletezza, come se non mi bastasse più il semplice scopare, se pur con un fallo.
‘Sdraiati sul tavolo, adesso tocca a te.’ dissi a Patrick dopo avergli tolto lo strap-on dalla bocca, per poi prendere il più grosso che avevo comprato e fissarmelo alla vita. Quando lo vidi pronto per farsi sodomizzare, non potei resistere alla tentazione di farlo soffrire ancora un po’, prima di renderlo meno maschio e più femmina.
‘Guardati col cazzetto già duro pronto a prenderlo nel culo.’ gli dissi stringendogli il pene con una mano e dando degli schiaffetti ai testicoli ‘Sai sono indecisa se chiamare due stalloni o Tessa per divertirmi con lei e il suo schiavo. Mi ha detto che l’ha reso del tutto impotente, ma io preferisco che ti si possa rizzare fosse solo per riderti dietro.’
‘Grazie Padrona.’ mi rispose con una smorfia di dolore che lo rese ancor più patetico.
A quel punto non mi rimase che sputare sulla punta dello strap-on, prima d’infilargli la sola punta dentro il retto.
‘Sei pronto ad essere la mia troia ?’
‘Sì Padrona.’
Gli afferrai le cosce per poi spingergli il fallo dentro il culo, con tutta la forza che avevo addosso, facendolo urlare per il dolore. Non gli diedi però neanche il tempo di riprendere fiato, che mi tirai indietro e facendo uscire tutto il fallo dal retto, per poi sodomizzarlo con la stessa violenza usata prima. Per togliergli ogni possibilità di protestare gli afferrai il pene con una mano, usandolo come presa per poterlo fottere con ancora più vigore.
‘Non sai quanto mi piace mettertelo nel culo.’ gli dissi mentre lo scopavo con tutta la forza che avevo addosso ‘E neanche quanto godrò quando sarà un uomo a farlo, togliendoti ogni possibilità di poterti chiamare ancora maschio, se non per scherzo. Pensa se ci adesso ci fosse la tua ex, quella che si limitava a metterti le corna e pisciarti in bocca, ma del resto non deve essere molto intelligente se non aveva capito quanto fossi schiavo dentro.’
Iniziai ad alternare furibonde penetrazioni a perversi strusciamenti sui suoi genitali, anche per permettermi di non stancarmi troppo.
‘Sai mi piacerebbe conoscere quella troia da poco, fosse anche per mostrarle come si tratta un incapace del tuo stampo. Magari sta con uno come te e non sa come usarlo, o forse è solo una puttana che dev’essere sottomessa al tuo pari.’
Patrick mi supplicò di non farlo incontrare con Roxanne, anche se non ne comprendevo il motivo, ma continuai a usare quella ragazza per umiliarlo.
‘Secondo me Kyron l’ha chiamata per dirle che ti ha rivisto, anche se vestito da troia, e che se prima bevevi piscio adesso sei passato alla sborra. Senza dimenticare che ti sto inculando a tutta forza, e che godi peggio d’una cagna.’
Ebbi un brivido di piacere al solo pensiero di com’era stato semplice trasformare Patrick, da semplice guardone cornuto a schiavo totale. Probabilmente Roxanne non aveva compreso che lui era ben più di un uomo dall’animo sottomesso, mentre io avevo sfogato su di lui la mia rabbia per il mancato matrimonio, facendo uscire il suo vero essere.
‘Dovresti esser felice che quella cretina t’abbia lasciato per un altro, altrimenti non saresti qui con me a farti frustare e prenderlo nel culo, quindi ringraziami come si deve.’
‘Grazie Padrona per permettermi d’essere il tuo schiavo.’ mi rispose non riuscendo a nascondere tutto il piacere che stava provando in quel momento.
Quando mi resi conto che non riusciva più a trattenere l’orgasmo, ripresi a segarlo trovandomi quasi subito la mano piena del suo seme.
‘Pulisci stronzo così t’abitui al sapore della sborra.’ gli dissi mettendogli la mano sporca a pochi centimetri dalla faccia.
Patrick la pulì, ma eccitato com’era mantenne l’erezione fin troppo vistosa, e non mi rimase che punirlo.
‘Piegati sul tavolo e non fiatare.’
Se prima avevo alternato strap-on e mano, questa volta sostituii la seconda con una frusta, colpendogli sempre il culo, sino a fargli prendere un colore rosso acceso. Mi resi però conto che stavo esagerando, non essendo fra l’altro Patrick abituato a subire tanta violenza, così lasciai la frusta e continuai a scoparlo con la stessa forza usata prima, e gli concessi di masturbarsi, cosa che fece con gran piacere, venendo poco dopo.
‘Voglio che tu prenda una casa fuori città per il week-end.’ gli dissi mentre mi rivestivo ‘Faremo venire prima Kyron con un suo amico, ed il giorno dopo Tessa col suo schiavo. Tu passerai tutto il tempo come Patty, così potrò vedere se sei davvero in grado di fare la sissy come si deve. Adesso vieni qua che ti rimetto la cintura di castità, altrimenti ti fai seghe per tutta la sera.’
‘Va bene Padrona, ha qualche preferenza per la casa ?’
‘Sì che sia piccola, ma con una piscina degna di questo nome, perchè voglio anche prendere un po’ di sole. Dovrai provvedere anche alla spesa alimentare perchè non voglio mandarti in giro vestito da troia.’
Lasciai il poveraccio ancora dolorante, ma già alla ricerca del luogo giusto per subire nuove umiliazioni e torture.
Una volta arrivata a casa chiamai prima Kyron e poi Tessa per metterli al corrente delle mie idee, trovandoli entrambi entusiasti, anche se la mia nuova amica mi disse che non poteva portare il suo schiavo in quanto era fuori città per lavoro.
‘Non c’è problema.’ le risposi ridendo ‘Tanto uno stronzo da mettere sotto ce l’abbiamo lo stesso, e vorrà dire che subirà per due.’
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ Patrick riuscì a trovare un villino poco fuori città, dove avrebbe fatto un altro passo in avanti verso la sottomissione totale.
Non appena arrivati a destinazione gli ordinai di trasformarsi in Patty, la perfetta sissy pronta a soddisfare ogni mio desiderio senza batter ciglio. Decisi anche di fargli indossare la divisa da ‘gala’, quindi completa di grembiulino e crestina, proibendogli però d’indossare qualsiasi tipo di mutandine. Grazie ad alcuni tutorial visti in rete, Patrick era diventato molto bravo a truccarsi da solo, ed il risultato finale fu oltre ogni mia aspettativa.
Avendo dei lineamenti non troppo marcati, lo schiavo era riuscito a diventare un travestito di tutto rispetto, non essendo in alcun modo ridicolo, anche grazie a d un reggiseno imbottito che copriva benissimo la mancanza di vere tette. La divisa da cameriera era forse l’unica nota d’eccesso, ma del resto lo era tutta la situazione che si stava venendo a creare. Nel pomeriggio infatti sarebbe venuto Kyron con Julian, un suo amico anche lui ben dotato, con i quali avrei avuto il mio primo rapporto a tre, ovviamente davanti a Patrick, per il cui utilizzo non avevo però pensato nulla. Il giorno seguente ci avrebbe raggiunto Tessa, dalla quale speravo d’imparare il più possibile, essendo lei una Mistress ben più esperta di me.
‘Vado a mettermi un costume e poi scendo in piscina.’ gli dissi guardando ancora la mia creatura orgogliosa di quanto stava accadendo.
Il mio costume era in realtà un micro bikini che copriva solo i capezzoli e la passera, essendo formato da tre piccoli triangoli e alcune sottili strisce di tessuto bianco.
‘Credi che così sembri troppo disponibile ?’ gli domandai sfiorandomi i fianchi con le mani.
‘Non saprei Padrona, in ogni caso sei bellissima.’ mi rispose ancora sbalordito dalla mia audacia.
‘Sai non sono mai stata con due uomini.’ gli confessai passandomi le mani sulle tette ‘Ma non vedo l’ora che arrivino Kyron e Julian per fare l’amore con loro, anche se non so come concedermi, nel senso che non voglio sembrare una puttana qualunque. Quella troietta con cui stavi prima l’ha mai fatto davanti a te con più di uno stallone ?’
‘Sì Padrona, una volta anche con tre ragazzi di colore che l’hanno presa anche due alla volta, però devo dire che lei godeva moltissimo, e non solo perchè mi umiliavano tutti in continuazione. Quei ragazzi le vennero tutti in bocca, e poi le mi riversò il loro sperma nella mia, facendomelo inghiottire, mentre i tre ridevano di me.’ mi rispose a testa bassa.
‘Magari domani Tessa ed io potremmo fare qualcosa del genere con te, come scoparti insieme.’ gli dissi alzandogli il vestito per potergli toccare il sedere ‘Anche se so bene che non aspetti altro che farti inculare da un uomo, e far uscire una volta per tutte il frocio che è dentro di te.’
Gli diedi una pacca sul sedere per poi andare a sdraiarmi al sole, ma ci rimasi ben poco perchè dopo alcuni minuti arrivarono Kyron e il suo amico.
Sentii la sissy aprire la porta ai due ragazzi, che la ricoprirono d’insulti, prima d’arrivare alla porta finestra che portava dal salone al giardino. Non appena li vidi m’alzai per mettermi fra loro, baciando prima Kyron e subito dopo Julian. I due iniziarono a toccarmi un po’ ovunque, soprattutto il seno e il sedere, mentre io continuavo ad infilare la lingua nelle loro bocche. Dopo un po’ Julian mi scoprì del tutto le tette, mentre Kyron spostò il perizoma quel tanto che bastava per fare lo stesso con la passera.
‘Andiamo sul letto, voglio stare comoda.’ dissi ai due prendendoli per mano.
‘Ci portiamo dietro quello lì ?’ mi chiese incuriosito Julian, che forse non aveva mai visto un cornuto e contento.
‘Sì mai stai tranquillo che il tuo cazzo è tutto per me.’ gli risposi con un sorriso.
Una volta giunti in camera, mi tolsi del tutto il micro bikini per poi sedermi sul letto, ed invitare i due ragazzi a mettersi ai miei fianchi.
Kyron fu il più veloce a sistemarsi alla mia destra, ma soprattutto si tirò giù i pantaloni, tirando così fuori il suo gran cazzo, che non esitai un attimo a prendere in mano.
‘Non t’avvicini perché sei timido che?’ dissi a Julian che era ad un paio di metri da me.
Per tutta risposta anche lui si tirò giù i pantaloni e tirò fuori il pene, che non aveva nulla da invidiare a quello dell’amico, per poi mettersi alla mia sinistra.
‘Guarda che bei cazzi hanno questi due uomini.’ dissi a Patrick mentre baciavo le cappelle dei due stalloni ‘Non come il tuo che non puoi neanche usare senza il mio permesso. Adesso spogliati così anche loro potranno ridere del tuo cazzetto.’
Patrick si tolse la divisa da cameriera rimanendo così con le sole autoreggenti e il reggiseno imbottito. Io iniziai a succhiare con sempre più avidità i bastoni dei due ragazzi, sbavando in modo quasi osceno, mentre loro insultavano il travestito per la sua scarsa virilità.
‘Sdraiati sul letto mezzo uomo, voglio farti capire quanto sei inutile.’
Non appena Patrick si poggiò sul letto, mi sistemai carponi sopra di lui, chiedendo poi a Kyron di mettersi davanti a me per potergli prendere in bocca il membro. Non appena ebbi la mazza del ragazzo fra le labbra, ripresi a sbavare, ma questa volta ciò che cadeva dalla mia bocca, finiva in faccia a Patrick. Kyron però aveva ben altri progetti, così fece mettere al suo posto l’amico, per poi inginocchiarsi dietro di me.
‘Guarda come ti scopo la donna frocio.’ disse Kyron a Patrick prima d’infilarmi quasi tutta la mazza dentro la passera al primo affondo.
Il ragazzo prese a fottermi con l’irruenza che già ben conoscevo, facendomi avere quasi un orgasmo ogni volta che m’entrava dentro. Quando Julian prese il suo posto, il volto di Patrick era ormai quasi del tutto ricoperto di saliva, ma non per questo smisi di sbavare mentre succhiavo la mazza di Kyron, resa ancor più gustosa dai miei umori dei quali era ricoperta. Anche Julian si dimostrò un gran stallone, pur avendo un ritmo più lento compensava con una maggiore irruenza negli affondi. Iniziai a godere perdendo ogni controllo, e se da un lato incitavo i due ragazzi a non aver pietà e scoparmi senza alcun ritegno, dall’altro insultavo Patrick per la sua manifesta incapacità come maschio.
Kyron e Julian continuarono a sbattermi dandosi più volte il cambio, sino a quando il primo non fece mettere in ginocchio Patrick al mio fianco.
‘Leccale il culo e poi tienile aperte le chiappe.’ gli disse con tono autoritario ‘E resta qui almeno vedi come t’inculo la donna.’
Patrick obbedì, ma quando Kyron avvicinò la mazza al mio buchetto, ordinai allo schiavo di mettersi sotto di me per leccarmi la fica.
‘Così servi a qualcosa e vedi lo stesso come mi fa godere un vero uomo.’
Non sentii la risposta di Patrick, ma solo la cappella di Kyron che lentamente m’apriva lo sfintere, per poi riempirlo con tutto il suo gran cazzo.
Scoprii che il poco dolore che provai era più che bilanciato anche solo dal piacere mentale del sapere che Patrick era del tutto impotente, ridotto a semplice spettatore e umiliato come uomo. Kyron non fu brutale, ma non per questo non abusò del mio culo, anche se non quanto Julian, che mantenne il suo ritmo, ma soprattutto la sua forza nel sodomizzarmi.
Non riuscii a dire nulla, in preda ad una nuova forma di piacere, dove mi sentivo dominatrice pur essendo sottomessa dai due maschi alfa. Compresi che in realtà ero io a comandare, se pur dal basso, e che l’unico vero slave era Patrick, e poco m’importava se anche lui, pur se a modo suo, stava godendo.
Kyron e Julian andarono avanti per un tempo che mi parve lunghissimo, durante il quale ebbi un paio d’orgasmi, che Patrick bevve senza poter dire nulla. Quando i due mi fecero sdraiare sul letto, compresi che anche loro stavano venendo, e gli chiesi di non farlo sulla faccia, volendo che poi Patrick pulisse tutto.
Kyron m’inondò un seno col suo piacere, mentre Julian fece lo stesso poca sopra il pube, per poi portare entrambi le mazze vicino alla mia bocca perchè ne potessi gustare il sapore. Senza bisogno che dicessi qualcosa, Patrick leccò ogni goccio di sperma dei due ragazzi, ben sapendo che non ci saremmo certamente fermati a quel solo rapporto.
‘Devo ammettere che come prima volta con due uomini è stata eccezionale.’ dissi dopo che Kyron e Julian si sdraiarono vicino a me ‘Però penso che avere due bei ragazzi come voi, e non soddisfarli insieme sia un peccato.’
‘Ma non c’è problema !’ esclamò Kyron ‘Tu pezzente inizia a leccarle fica e culo, così dopo facciamo felice la tua donna. Sai chi ho rivisto ? Quella gran troia di Roxanne ! Le ho detto di come ti ha schiavizzato Mildred, dopo essermela sbattuta nei bagni di un bar, da dove è uscita senza più le mtande ma col culo pieno di sborra, e ha dovuto ammettere che non avrebbe mai immaginato che fossi davvero uno schifo d’uomo.’
Patrick si bloccò come se l’avesse colpito un pugno, ma poi bastò uno schiocco delle dita per farlo tornare in se, così mi ritrovai così a succhiare nuovamente le mazze dei due ragazzi, mentre lui mi leccava con devozione fica e culo. Non appena i due membri tornarono duri feci sdraiare Julian per salirci sopra, preferendo che mi sodomizzasse l’altro stallone che si era dimostrato meno violento.
‘Kyron mettimelo dentro, ma senza farmi troppo male.’ dissi non sapendo bene a cosa andavo incontro.
‘Stai tranquilla, voglio vederti godere, per soffrire c’è già lo sfigato.’ mi rispose mettendosi dietro di me.
Kyron mi prese con un’insolita dolcezza, facendo entrare la sua mazza lentamente e fermandosi spesso perchè riprendessero fiato. Alla fine mi ritrovai con due bei cazzi, uno per ogni mia apertura, ed iniziai a godere senza freni o pudore alcuno. Iniziai ad incitare i due ragazzi a scoparmi senza porsi alcun limite, cosa che fecero ben volentieri, ed insultare Patrick, che mi guardava quasi non credendo ai suoi occhi.
Pensai a cosa avrebbe detto il mio ex, che mi considerava sessualmente una suora, vedendomi con due uomini ai quali chiedevo solo di sbattermi. Quando i due si scambiarono le posizioni, ebbi un momento d’esitazione essendo Julian più violento di Kyron, ma ero ormai così tanto dilatata che il dolore iniziale durò pochissimo.
‘Stai godendo a vedermi con questi due non è vero mezzo uomo ?’ dissi a Patrick prima di sputargli in faccia ‘Pensa che quando avranno finito loro, inizierò io con te.’
Anche questa volta Kyron e Julian mi fecero avere due orgasmi, uno più violento dell’altro, prima di farmi mettere in ginocchio fra di loro, per venirmi in faccia. A differenza di prima non dissi nulla, ma feci solo sdraiare davanti a me Patrick, per potergli sputare ogni goccia di sperma che mi ritrovai in bocca.
‘Adesso tocca a te.’ dissi al mio schiavo ‘Mettiti a pecora sul letto così t’inculo come merita uno come te.’
‘Sai che non ho mai visto uno che lo prende nel culo ?’ mi confessò divertito Julian.
‘Basta che rimani e mi lasci scegliere un bel fallo, anzi prenderò il più grosso, quello che non ho ancora usato.’
Presi una replica di una mazza di quasi trenta centimetri che fece sbiancare Patrick, ben sapendo che era impossibile usarla senza fargli molto male.
‘E’ del tutto inutile che provi ad impietosirmi.’ dissi al sottomesso mentre gli ungevo l’ano ‘Perchè sai bene cosa t’aspetta dopo che scopo con qualcuno. Anzi se andiamo a vedere oggi sono fin troppo buona perchè non uso fruste o altro, ma mi limito ad incularti anche se con questa bestia, quindi ringraziami o lo faccio a secco.’
‘Grazie Padrona.’ mi rispose Patrick facendo scoppiare dalle risate Kyron e Julian.
Nonostante le dimensioni del fallo, questo entrò nel retto di Patrick senza trovare troppa resistenza, e solo dopo le prime spinte lui emise qualche gemito di dolore, ai quali non diedi alcun’importanza, ben sapendo che sarebbero durati pochissimo. Una volta preso un buon ritmo infatti, il porco iniziò a godere fin troppo vistosamente, nonostante tutti e tre lo insultassimo, dandogli del mancato uomo e del rottinculo. Io inoltre godevo nel sodomizzarlo con quel fallo, che avrei avuto dei problemi ad usare su di me anche nella passera, figuriamoci dietro, mentre lui non solo non protestava in alcun modo, ma provava chiaramente piacere. Quando infine venne pur avendo il pene chiuso nella cintura di castità, compresi che era diventato completamente gay, e lo volli punire in modo esemplare.
‘Visto che ormai godi senza toccarti l’uccello, passerai il resto del tempo qui con un bel plug nel culo, quando non ti scoperò usando sempre questo cazzo di gomma.’ gli dissi prendendo un grosso plug che gli infilai subito nel retto al posto del fallo ‘Ora ringrazia come ti ho insegnato questi due ragazzi che hanno provveduto a farmi godere, dato che tu sei un inetto.’
Se pur dolorante Patrick s’inginocchio davanti ai due ragazzi e gli baciò i pedi, ringraziandoli per avermi fatto godere, poi camminando a quattro zampe, li accompagnò alla porta, dove li congedai promettendo loro un nuovo incontro.
‘Per oggi credo che basti, anche perchè non ho voglia di picchiarti anche se lo meriti, per aver avuto un orgasmo senza il mio permesso. Domani verrà Tessa, ma senza il suo schiavo, quindi dovrai soddisfare due donne, ma sono certa che non farai alcuno sbaglio come non ne hai fatti oggi.’ gli dissi rimettendomi il micro bikini per tornare a prendere il sole ‘Devo ammettere che stai diventando un bravo schiavo, ma non ti montare la testa credendo d’esser arrivato chissà dove. Stasera andremo a cena fuori, ma terrai il plug come promesso, e quando torniamo se n’avrò voglia, ti userò un po’ il cagnolino.’
‘Va bene Padrona, ogni suo desiderio è un ordine.’ mi rispose felice per non subire altre punizioni.
La giornata passò via velocemente, e solo prima d’andare a dormire mi misi a pensare a qualche sorpresa che avrei potuto fare a Tessa, trovando quella giusta poco prima d’addormentarmi.
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Una delle migliori doti di Patrick era quella di riuscire ad organizzare qualunque cosa in pochissimo tempo. Infatti quando Tessa mi chiamò per chiedermi se poteva venire prima di pranzo, lui mi disse che ci sarebbe stato alcun problema.
Patrick dopo essere uscito per fare un po’ di spesa, preparò una tavola di prelibatezze, mentre io prendevo tranquillamente il sole in giardino.
‘Padrona ho finito, se vuole controllare.’ mi disse con una punta d’orgoglio.
Dopo aver constatato che era tutto perfetto, decisi di premiarlo togliendogli il plug che portava dal giorno precedente, e facendogli indossare una cintura di castità più leggera, fatta di sottili strisce di cuoio che gli fasciava solo il pene. Subito dopo andai a cambiarmi per indossare una raffinata lingeria nera e viola, sotto un semplice abito degli stessi colori.
Quando tornai in sala lo vidi seduto in poltrona, e ciò mi fece arrabbiare non poco.
‘Vedo che il mio toro da monta si sta riposando.’ dissi con tono ilare e mettendogli una mano sulla spalla per impedirsi d’alzarsi ‘Effettivamente dopo che ieri mi hai scopato fino a sfinirmi ti meriti un po’ di relax. Come non eri tu ? Oh ma è vero, erano Kyron e Julian a riempirmi fica e culo con i loro cazzi, mentre tu leccavi e basta.’
Mi alzai quel tanti il vestito che bastava per scoprirmi le mutandine, per poi sedermi su di lui.
‘Non so se neanche nei tuoi sogni riesci a scoparmi, o se anche quando dormi il tuo unico desiderio è essere sottomesso ed umiliato.’ continuai a dirgli con un tono fin troppo ironico ‘Oggi però è il tuo giorno fortunato perchè dovrai soddisfare due donne, e credimi ti faremo male, molto male.’
‘Padrona il mio unico desiderio è soddisfare ogni tua richiesta.’ mi disse eccitato.
‘Inizia col fare un po’ di posto sul tavolo, perchè sarai il mio centrino.’
Patrick non comprese cos’avevo in mente, ma nonostante ciò spostò le pietanze sul tavolo, sino a liberarne la parte centrale.
‘Ora sdraiati sul tavolo a pancia sotto, e porta le mani dietro la schiena.’
Dopo che lui si sistemò come gli avevo ordinato, gli legai i polsi alle caviglie lasciando però un po’ di corda per non metterlo troppo in trazione, e gli infilai un piccolo plug con una simpatica coda come quella dei maiali. Completai il bondage fissandogli un bastone all’altezza delle ginocchia, in modo che non potesse chiudere le gambe, per poi mettermi a leggere una rivista nell’attesa della mia ospite, che arrivò dopo poco meno di mezz’ora, scusandosi perchè era in ritardo non avendo trovato subito la villetta. Nonostante avesse passato da poco i quaranta, Tessa era una donna non solo di gran bellezza, ma con un fascino al quale era difficile resistere.
‘Lascia perdere le scuse e lasciati guardare.’ le dissi dopo averle dato un veloce bacio ‘Sei uno splendore e non dire che non è vero.’
‘No tu sei bellissima.’ mi rispose stringendomi a se ed infilandomi di fatto la lingua in bocca.
Per un attimo ebbi l’istinto di portarla direttamente in camera e far sesso con lei, dimenticandomi di Patrick, ma poi mi ricordai che lei era venuta proprio per il mio schiavo.
‘Vieni ho fatto preparare una tavola che sono sicura ti piacerà.’ le dissi prendendola per mano e portandola in sala.
Come vide Patrick, lei sfuggì una risatina, prima d’avvicinarsi al tavolo anche per prendere un salatino.
‘Questo è il tuo schiavo ? Se non ricordo male si chiama Patrick, e devo ammettere che non avevo mai visto un centrotavola così originale, fra l’altro ha già il culo pieno il che dice molto sulle sue attitudini.’
‘In realtà è in punizione perchè ieri, dopo che ho dovuto chiamare due ragazzi per soddisfarmi, l’ho inculato davanti a loro, e questo porco è venuto nonostante la cintura di castità.’ le risposi cercando d’esser coincisa.
Iniziammo a mangiare e bere rimanendo in piedi, scambiandoci spesso languidi baci quando non davamo delle piccole pacche sul sedere a Patrick, o l’insultavamo per la sua indole da perfetto schiavo.
‘Vedi questi essere inferiori vanno educati duramente.’ mi disse ‘Ogni tanto puoi anche dare loro un piccolo premio, ma la base dev’essere dolore e umiliazione, senza alcuna pietà o esitazione.’
‘Hai perfettamente ragione.’ le risposi dopo averle dato un lungo bacio ‘Adesso prendo qualcosa d’utile per passare la giornata.’
Afferrai la borsa che conteneva tutte le mie fruste e la rovesciai sul tavolo, lasciando che Tessa scegliesse quella con cui iniziare.
‘Siediti sul tavolo, così ti godi meglio lo spettacolo.’ mi suggerì dopo aver preso un semplice frustino da equitazione, e un flogger molto corto.
Non appena mi sistemai sul tavolo, tolsi le scarpe per mettere un piede in bocca a Patrick, che non ebbe il tempo di baciarlo, perchè Tessa iniziò a colpirlo col flogger soprattutto sulle natiche. Non avevo mai visto Patrick punito da un’altra donna, e quella situazione mi fece eccitare tanto, che iniziai a toccarmi fra le gambe, sino a mettergli la passera davanti alla faccia.
‘Leccami la fica stronzo e vedi di farmi godere.’ gli dissi dopo essermi sfilata le mutandine.
‘Questa merda ha un bel culo.’ mi disse Tessa che adesso usava il frustino dandogli rapidissimi colpetto solo sulle chiappe ‘Davvero non ha mai preso un cazzo vero ? Perchè è difficile credere che tu sia la prima che lo usa per quel che è.’
‘Quella con cui stava prima gli metteva solo delle gran corna.’ le risposi ‘Credo sia solo una puttanella buona a prendere dei cazzi in serie e nulla più.’
‘Di quella parliamo dopo, intanto a vedere come godi dev’essere molto bravo con la lingua.’
‘Quello si, anzi se ti siedi te lo faccio provare.’
Mi resi conto che stavo parlando di un uomo come se si trattasse di un banale oggetto, ma del resto Patrick in quei frangenti era davvero un giocattolo erotico e poco più.
Lo slegai per poi portarlo gattoni davanti Tessa, che nel frattempo si era accomodata in poltrona dopo essersi tolta il vestito per essere più comoda. Patrick iniziò a leccarle i piedi, per poi risalire lentamente sino all’inguine, mentre io lo frustavo col flogger su schiena e natiche, anche se con meno intensità dell’altra donna.
‘Devo ammettere che hai ragione, come uomo non vale nulla, ma almeno sa leccare una fica come si deve.’ mi disse Tessa ‘Dai vieni qua che per frustarlo c’è sempre tempo.’
Questa volta fui io a togliermi il vestito prima di sedermi vicino a Tessa, con la quale iniziammo subito a scambiarci lunghi baci sulla bocca, mentre ci toccavano fra le gambe a vicenda.
‘Sai mi sei piaciuta come ti ho viso da Riley.’ mi confessò Tessa ‘Perchè non sei solo una bella donna sicura di se, ma letteralmente emani sesso e non vedevo l’ora di farlo con te, anche se con questa merda fra i piedi.’
‘Anche tu mi piaci tantissimo.’ le risposi ‘E voglio solo vederti godere. Sai ho trovato il modo per rendere quest’inetto una base per cazzi, anche per due donne.’
Lei mi guardò incuriosita, così non mi rimase che portarla in camera seguite da Patrick, che come al solito si muoveva a quattro zampe. Una volta arrivati legai lo schiavo al centro del letto, per poi fissargli uno strap-on alla bocca, e un altro sopra il pene.
Tessa scelse d’usare lo strap-on che aveva sulla faccia, così dopo non ci rimase che impalarci su quei due falli. Lei non mi diede quasi il tempo di penetrarmi completamente, che mi ritrovai la sua bocca sulla mia, e una mano che mi toccava con delicatezza il clitoride, così non mi rimase che ricambiare quelle attenzioni, cosa che feci ben volentieri. Iniziammo così a donarci piacere reciprocamente, muovendoci con molto calma sui due falli, lasciando che fossero le mani a regalarci le emozioni più forti. Anche se apparentemente potevamo sembrare quasi due adolescenti intente a masturbarsi a vicenda, in realtà eravamo due donne che ben sapevano quali punti andare a toccare. I nostri respiri si fecero man mano più affannosi, e dimenticandoci di fatto di Patrick, ormai relegato ad un semplice sostegno per i falli, arrivammo entrambe quasi insieme all’orgasmo, ancora abbracciate mentre le labbra non smettevano mai di sfiorarsi.
‘Che ne dici di fare il culo a quest’inetto.’ proposi a Tessa ben sapendo che avrebbe accettato il mio invito.
In poco tempo liberammo Patrick dagli strap-on, per poi indossarne due molto grossi noi due, quindi gli slegai i piedi prima di sedermi sulla sua faccia.
‘Inculalo senza pietà.’ dissi alla mia compagna di giochi, dopo aver afferrato le caviglie di Patrick per poterle portare indietro, e allargargli così le chiappe.
Tessa non se lo fece ripetere, ma infilò la punta dello strap-on quasi con grazia, per poi spingerlo dentro, con una brutalità a me sconosciuta.
‘Tanto il porco non può dire nulla, visto che quasi lo soffochi col tu culo.’ mi disse prima di baciarmi ‘E poi uno del genere merita solo di farsi sfondare.’
‘Si rompiglielo bene prima che sia qualcuno a fargli provare il vero cazzo.’
Iniziammo così ad insultare Patrick, scambiandoci più volte posizione, ma senza mai curarci di quello che poteva provare quell’uomo, ormai ridotto ad un bambolotto vivente.
Anche dopo avergli liberato le mani e messo carponi per poterne abusarne più comodamente, non cessammo mai di umiliarlo verbalmente, ricordandogli costantemente che non era un vero uomo.
Ci fermammo solo quando ebbe un improvviso orgasmo, al quel seguì una lunga sessione di frustate sulle chiappe, come punizione per non essersi trattenuto.
‘Direi di lasciar perdere questo stronzo e andare a prendere un po’ di sole.’ proposi a Tessa quando vidi che il fondoschiena di Patrick era più viola che rosso.
‘Si è una buona idea, ma tu vienici dietro così ci lecchi i piedi.’ mi rispose quasi dispiaciuta per voler terminare quella punizione.
Una volta sdraiate su un grosso lettino, e con Patrick che pur dolorante ci leccava i piedi, Tessa iniziò a raccontarmi di come Dean si fosse abituato ad essere solo uno schiavo, senza più alcun stimolo sessuale nei confronti delle donne.
‘Ha portato così a lungo la cintura di castità che alla fine non è più in grado d’avere un’erezione, e pensa che mi ha detto che se lo desidero posso farlo diventare una trans, così che possa essere la sissy perfetta, ma lui è un caso estremo non certo come il tuo servo che è solo un frocetto masochista.’
‘Sai che voglio farlo andare con un uomo ? Anche per vedere sino a che punto è gay.’
‘Se vuoi posso consigliarti un buon bull per iniziare questa merda al ruolo di frocio completo, però se desideri divertirti in modo diverso ci sono Jasmin e Natan.’
‘Una donna ?’
‘No è una trans, non molto bella ma ben dotata, che volendo viene con un suo amico molto perverso. Non so per quale motivo ma a modo suo ama i travestiti, e con Natan formano una coppia ben affiatata che sanno come usare una nullità come quella che hai fra i piedi. Natan odia trav e trans anche se poi fa quasi coppia fissa con una di loro, ma credimi se c’è da sfondare un frocetto vestito da donna è un numero uno.’
‘Effettivamente è un’idea molto intrigante.’ le risposi entusiasta di quella proposta ‘Lasciami il numero di questa Jasmin, anche se prima voglio vedere cosa c’è ancora di maschio nel porco.’
‘Vuoi forse scopartelo ?’ mi domandò ridendo.
‘Assolutamente no !’ le risposi con un sorriso ‘Al limite lo faccio andare con una puttana da pochi soldi, e mi diverto vedendo cosa combina.’
‘Anche se è impossibile, potresti portarlo da quella gran troia della sua ex. Non ho mai capito cosa ci potesse fare una che è una mezza ninfomane, con una nullità come questa, ma si sa che il mondo è strano per definizione. Roxanne però deve stare attenta, altrimenti finisce davvero a fare la puttana, ma non più per divertimenti, ma per lavoro.’
‘Quindi la conosci ?’ le chiesi incuriosita.
‘Non molto, però ha una discreta fama come compagna di un cornuto, ovviamente se questo ha un bel portafoglio. Pensa che uno la sfidò ad entrare in un locale, dove c’erano una decina di ragazzi di colore, solo per farsi guardare. Lei invece se li è scopati tutti, uscendo sì distrutta ma felice d’aver vinto la scommessa.’
Iniziai a pensare cos’aveva provato quella donna con ben dieci uomini da soddisfare, quando io mi ritenevo più che appagata dopo esser stata con Kyron e Julian. Tessa notò subito che la mia mente era altrove, e per farmi tornare sulla terra mi diede un lunghissimo bacio. Ci ritrovammo così avvinghiate in una morsa carica di passione, con le passere che si strusciavano l’una contro l’altra, così come le lingue. Fu un lungo, lento rapporto puramente saffico, dove gli unici strumenti di piacere erano bocca e mani, ma non per questo non fu piacevole, anzi per certi aspetti più appagante dei precedenti, forse anche perchè nessuna delle due diede la minima importanza alla presenza di Patrick, che rimase sempre in silenzio, in ginocchio davanti al lettino.
Riprendemmo poi a parlare sino al calar del sole, quando Tessa si rivestì per tornarsene a casa sua, e poco dopo io e Patrick la seguimmo. Lui non disse nulla per tutto il viaggio, ed io non gli chiesi nulla anche perchè intenta a programmare i suoi prossimi passi verso la totale sottomissione al mio volere.
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http://serenathemiss.wordpress.com/ Come gli avevo promesso, portai Patrick da una puttana in uno squallido hotel ad ore nella parte Sud della città. Ne cercai una di colore abbastanza brutta, anche per rendergli il tutto il meno piacevole possibile, e lui non provò neanche ad opporsi al mio ordine.
‘Voglio che tu capisca cosa vuol dire fare la troia, perché fra poco sarai tu ad esserlo.’ gli dissi mentre salivamo nella stanza pagata per un’ora ‘Sono anche curiosa di vedere quanto c’è rimasto di maschio in te, visto che sino ad oggi con me non lo sei mai stato.’
La donna non disse nulla sul fatto che volessi assistere, credendo forse che il nostro fosse solo uno stravagante gioco di coppia. Nonostante il suo impegno, Patrick ebbe difficoltà prima ad avere un’erezione, e dopo a mantenerla, e non solo perchè indossava un preservativo a dir poco robusto. I suoi movimenti erano goffi, come se fosse la prima volta che faceva sesso con una donna, e anche il cambiare più volte posizione non cambiò in alcun modo il risultato finale.
‘Ma questo ce la fa a scopare ?’ mi domandò spazientita la puttana.
‘Sì ma solo se gli tocchi il culo, quindi se vuoi che venga in fretta fagli un pompino con un dito dentro le chiappe.’ le risposi quasi divertita.
La prostituta seguì il mio consiglio, e Patrick venne poco dopo, ponendo fine a quella farsa.
‘Devo ammettere che avevi ragione, come uomo sei proprio una frana.’ gli dissi mentre tornavamo a casa ‘Secondo me sei venuto solo perchè ti ho umiliato dicendole di metterti un dito nel culo, anche perchè per godere hai bisogno di ben altro.’
Lui annui in silenzio, forse perchè ancora si vergognava di quella ridicola prestazione, che non aveva fatto altro che certificare il suo status d’ex uomo.
Una volta tornati a casa lo feci preparare nel migliore dei modi per iniziare la sua carriera di sissy. Iniziai facendogli un paio di clisteri ai quali seguì una lunga doccia, per poi passare al trucco. Gli ordinai di non fare nulla d’eccessivo, perchè doveva essere sì una troia, ma pur sempre con un certo stile, e non come quella che non era riuscito a scopare. Scelsi per lui una parrucca castana con un taglio obliquo, prima di dargli il ‘pezzo forte’. Senza che lui ne sapesse nulla, gli avevo preso un bustino rosa e nero piuttosto alto col reggicalze incorporato, che gli fasciava l’addome senza arrivare al petto. Glielo diedi insieme a delle calze nere, così come nere erano le decolté tacco dieci, e il sottile collarino che gli misi al collo. Il risultato finale era per certi aspetti straordinario, Patrick era diventato un travestito quasi perfetto, e solo la presenza del suo cazzetto faceva capire che non era una donna senza seno. Per un attimo ebbi la tentazione di colmare quella lacuna con un reggiseno imbottito, ma poi pensai che era meglio un bel travestito senza tette, che uno meno credibile con qualcosa d’eccessivamente fasullo.
‘Però sei proprio niente male.’ gli dissi quando finì di vestirsi ‘Avrei quasi voglia di telefonare a quei due per dirgli di non venire e scoparti tuta la notte. Ma è giusto che tu abbia il tuo primo rapporto come Patty, solo ti voglio dire un paio di cosette, giusto per esser chiari. Non ti metterò la cintura di castità, ma non potrai toccarti il cazzo in nessun modo, però non dirò nulla se avrai uno o anche più orgasmi Io non dirò o farò nulla se non guardare, quindi non deludermi o la punizione cui andrai incontro sarà tremenda.’
‘Va bene Padrona sono pronto.’ mi rispose con un sospiro.
‘Sbagliato ! Sei pronta perchè d’adesso in poi sei una femmina quindi non parlare più al maschile.’
‘Giusto sono pronta.’
‘Bene, ora non ci resta che aspettare Jasmin e Natan, anche se credo arriveranno fra poco.’
Nell’attesa accesi la televisione cercando un canale musicale, ma dopo un paio di canzoni, suonò il citofono.
‘Mildred, sono Jasmin.’
‘Ciao ultimo piano.’
Non appena aprii la porta rimasi basita nel vedere quanto era sensuale quella trans, e non solo perchè indossava in miniabito molto corto e aderente. Jasmin aveva un gran bel seno e due fianchi che molte donne sognano la notte, che ben bilanciavano dei lineamenti del viso non molto femminili quasi celati da un trucco perfetto.
La salutai con un paio di baci sulla guancia, prima di darle un piccolo guinzaglio ed accompagnarla in salotto, dove l’aspettava trepidante Patty. La trans non disse nulla, ma mise subito il guinzaglio alla sissy, per poi alzarsi l’abito quel tanto che bastava per mettere in mostra il pene.
‘Le mutandine le ho tolte in ascensore, sai com’è volevo fare una sorpresa al tuo schiavetto.’ mi disse con un gran sorriso ‘Tu invece cos’aspetti a metterti in ginocchio e farmi un bel pompino.’ concluse rivolgendosi a Patty che era rimasta basita.
La sissy obbedì mentre io li guardavo un po’ perplessa, non tanto per le dimensioni del pene di Jasmin che non mi sembrò nulla di particolare, quanto per il pensiero che forse stavo correndo troppo. Quando però vidi che Patty non aveva nessun problema a succhiare quel membro, e che anzi sembrava provare un certo piacere nel farlo, ogni dubbio scomparve, e fui felice della scelta fatta.
‘Mm questa puttanella succhia davvero bene.’ disse Jasmin accarezzando la testa di Patty ‘E poi ha davvero un bel culo, e scommetto non vede l’ora di riempirlo con del bel cazzo.’
Dopo qualche minuto suonò nuovamente il citofono, e andai ad aprire già sapendo che si trattava di Natan, che feci entrare bloccandolo poi non appena chiusi la porta.
‘Spogliati e lascia solo le mutande.’ gli dissi sottovoce ‘Di la hanno già iniziato e voglio fare una sorpresa al mio schiavetto.’
Lui annuì rimanendo con solo dei boxer attillati che già facevano capire le dimensioni notevoli del suo pene. Quando lo portai in salotto Patty ebbe un momento di panico, ma non appena Natan gli si mise davanti, gli fu impossibile non ubbidirgli.
‘Tirami fuori il cazzo e fammi vedere come sei brava con la bocca, se non vuoi che t’inculi a secco.’ gli disse spingendogli la testa contro i boxer.
Patty abbassò i boxer per tirar fuori il pene di Natan, che era davvero molto grosso anche se ancora floscio, per poi esser quasi contesa dall’uomo e dalla trans, che le mettevano a turno la mazza in bocca, mentre si baciavano fra loro pur senza molto trasporto.
‘Mildred complimenti per la troia.’ mi disse Natan mentre Patty era impegnata a succhiare il membro della trans ‘Non solo non sembra un uomo vestito da donna, ma fa dei pompini che sono una favola, e non vedo l’ora di metterglielo nel culo per scoparla come merita.’
‘Tu vuoi solo guardare ?’ mi chiese Jasmin vedendomi togliere l’abito.
‘Sì anche se mi state eccitando moltissimo, però voglio gustarmi lo sverginamento di questa troietta, che di cazzi finti ne ha presi parecchi, ma i vostri sono i primi di carne che vede.’ le risposi accomodandomi in poltrona.
Natan s’andò a sedere davanti a me nel divano, quasi tirandosi dietro Patty, che si ritrovò carponi col pene dell’uomo in bocca, e Jasmin che le preparava il culo facendo cadere della saliva sul buchetto, per poi spingerla dentro con un dito. Quel perverso spettacolo m’eccitò tanto che iniziai a toccarmi, all’inizio quasi con timore, poi senza più alcun pudore.
‘La puttanella è pronta.’ disse rompendo il silenzio Jasmin a Natan.
‘Bene infilagli il cazzo in bocca perchè non la voglio sentir fiatare mentre l’inculo.’ le rispose l’uomo alzandosi.
La trans s’andò quindi a sedere e Patty prese il suo membro in bocca, cercando anche di rilassarsi sapendo quello che le sarebbe successo a momenti. Natan all’inizio non fu affatto brutale, anzi sodomizzò Patty quasi con dolcezza, infilandole il pene nel retto poco per volta. Non appena le fu completamente dentro, cambiò atteggiamento, afferrando la sissy per i fianchi, e sbattendola con tutta la sua forza. Col pene di Jasmin in bocca, Patty non riuscì in alcun modo a protestare, ma vedere il suo cazzetto eretto, era il più chiaro segnale di quanto stava godendo. Dopo un po’ i due iniziarono a darsi il cambio, lasciando la sissy sempre carponi sul tappeto, facendo quasi a gara a chi la scopava con più vigore, indipendentemente se lo facevano in bocca o nel culo.
Compresi in quei momenti d’esser riuscita a trasformare un uomo in un travestito senza più limiti se non la mia fantasia. Il ragazzo che non aveva reagito quanto vide la sua fidanzata con un altro, era diventato una troia insaziabile, che si stava facendo inculare da un uomo e una trans.
Patty non disse nulla neanche quando Jasmin la fece impalare sulla sua mazza, e subito dopo Natan le infilò anche lui il pene nel culo prendendola dal davanti.
‘Mio Dio quant’è puttana questa ! Due cazzi nel culo e non fa altro che godere !’ esclamò l’uomo stupito della troiaggine della sissy. ‘Sarà anche vero che di cazzi veri non n’aveva mai visti, ma di quelli finti ne deve aver presi a metri !’
Effettivamente Patty si era calata fin troppo nel suo ruolo di sissy, e non solo perchè cazzetto a parte, poteva sembrare una donna ben più che piacente. La lingerie di prestigio, il trucco non volgare, e forse anche l’essere con una trans che in più di lei aveva un bel seno, le avevano fatto perdere tutti i freni inibitori, e stava godendo come forse non le era mai successo in vita sua.
Quasi in estasi da quella visione mi masturbai con un’incontrollabile voglia, venendo poco prima che i due scaricassero il loro sperma sulla faccia di Patty, che poi gli ripulì le mazze mentre io mi ricomponevo.
Jasmin e Natan vollero andar via, nonostante volessi fermarli per fare due chiacchiere, così non mi rimase che salutarli prima di farli uscire di casa.
Quando tornai da Patty la trovai ancora a terra, un po’ disorientata, come se aspettasse un mio ordine per muoversi.
‘Dopo stasera credo sia chiaro che sei solo un frocio che non ammetteva d’esserlo.’ gli dissi girandole intorno ‘Non c’è bisogno di farti notare che ti sei comportata peggio di una troia, prendendo anche due cazzi insieme senza emettere un fiato. Credo non ci sia neanche più bisogno della cintura di castità, tanto è evidente che godi solo col culo. Quando ti ho conosciuto eri solo un cornuto, incapace d’avere un semplice rapporto sessuale, mentre oggi sei una vera sissy che non aspetta altro che farmi da schiava. Voglio però vedere sino a che punto puoi arrivare, quindi prendi il lubrificante e poi piegati sul tavolo.’
Lei ubbidì non sapendo cos’avevo in mente, e non appena si mise sul tavolo, iniziai ad ungermi la mano sino al polso.
‘Apriti il culo con le mani.’ le dissi nonostante l’ano fosse più che dilatato.
Patty portò le mani sulle chiappe per poi aprirle avendo ormai capito cosa le avrei fatto, ma non per questo protestò in alcun modo. Le prime tre dita entrarono quasi da sole, tanto era lo sfintere ancora aperto dalle precedenti penetrazioni. Il quarto dito la fece gemere anche se poco, poi misi il pollice fra l’indice ed il mignolo chiudendo così la mano a mo’ di cuneo e la spinsi dentro il suo culo.
‘Ah mi fai male !’ urlò dolorante, ma con tutta la mano nel retto.
‘Taci troia tanto lo so che stai già godendo.’ le risposi iniziando a fotterla anche se molto lentamente ‘Scommetto che sborri senza neanche toccarti il cazzo, anzi puoi anche venire così capisci da sola quanto sei puttana dentro.’
Continuai a scopare Patty con la mano senza mai alzare troppo il ritmo, anche perchè poco dopo ripresi a masturbarmi per sfogare tutta l’eccitazione che sentivo dentro di me. Il solo fatto di vedere una travestita con una mano dentro il retto, mi faceva godere tantissimo, e le dita dentro la passera erano quasi un di più.
‘Dimmi cos’hai provato con quei due.’ gli chiesi con una certa curiosità.
‘Ho goduto tanto anche perchè mi sono sentita per la prima volta in vita mia libera di essere ciò che sono dentro.’ mi rispose quasi volesse togliersi un peso dallo stomaco ‘Poi volevo essere come te quando eri con Kyron e quell’altro, e quando mi hanno inculato in due mi sono sentita davvero una troia.’
‘Tu sei una troia.’ le dissi infilandomi quattro dita dentro la fica ormai desiderosa d’avere il mio orgasmo ‘E non puoi sapere come ho goduto mentre quei due t’inculavano, tant’è vero che ho dovuto trattenermi per non unirmi a voi.’
Continuai a masturbare entrambi sino a quando Patty non ebbe il suo ultimo orgasmo della serata, schizzando il suo seme per terra, che poi le feci leccare come ultimo gesto di sottomissione.
‘Vatti a fare una doccia.’ le dissi quando ebbe finito ‘Da domani in casa terrai solo abiti femminili, perchè ormai sei la mia sissy e ti dovrai comportare come tale, anche se solo in privato o quando te lo chieda. Quando tornerai dal lavoro avrai al massimo venti minuti per diventare Patty, sempre che non abbia altri programmi per la sera, o ti debba punire per qualche tua mancanza. Non ti dovrai occupare della pulizia della casa, visto che c’è già una donna delle pulizie, quindi il tuo unico compito sarà soddisfarmi in tutto e per tutto, al meglio delle tue possibilità, ubbidendomi senza fiatare. Tanto per essere chiari se avrò voglia di farmi una sana scopata, posso decidere di farti guardare o partecipare, così come di chiuderti nel cesso, senza che tu possa dire nulla. Ti voglio ricordare che sei stato tu a cercarmi perchè volevi diventare ciò che sei adesso, quindi non vedo di cosa tu ti possa lamentare, ma non per questo non sei libero d’andartene anche adesso, quindi hai qualche domanda o richiesta da farmi ?’
‘No Padrona se non ringraziarti per ciò che hai fatto di me.’ mi rispose ancora stravolto da ciò che aveva subito.
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http://serenathemiss.wordpress.com/ “Come sai di solito non ti do nessuna spiegazione su ciò che intendo fare, ma questa volta è diverso, ed è per questo che siamo al ristorante, in modo da poter parlare al di fuori dei nostri ruoli.”
Patrick doveva essere ancora sconvolto per quello che avevo fatto, non solo non portava alcuno strumento di tortura, ma gli avevo dato il permesso di rivolgersi a me chiamandomi per nome e usando il tu.
“Non ho mai capito perchè tu hai ancora un certo timore verso Roxanne, che non solo non ha mai capito chi sei, ma ti ha scaricato da vera stronza, solo perchè ha incontrato uno più ricco di te. So bene che con me sei arrivato ad un livello di sottomissione che lei non sa neppure che esiste, ma questo era quello che tu stesso volevi, e se sei sincero con te stesso ora sei molto più felice di quando facevi il cornuto e contento con Roxanne, non è vero ?”
“Sì Mildred hai ragione su tutto, e davvero non so spiegarti come il solo sentire il suo nome mi metta in uno strano stato d’agitazione.” mi rispose con una calma che gli era insolita.
“E’ mia volontà che Roxanne non solo comprenda i suoi errori, ma che li paghi, ed è per questo che con Tessa gli stiamo preparando uno scherzetto niente male. La tua ex è così scema che crede che io la possa introdurre in un mondo di ricchi guardoni, che la vogliono mantenere solo per permetterle di fare ciò che vuole, e stasera Tessa la porterà da noi per una specie d’esame d’ammissione. Ovviamente all’inizio non le faremo capire quello che vogliamo, e tu potrai guardare solo attraverso il monitor. Quando e se ti chiameremo sarà solo per farle capire la verità, ma anche dopo di ciò non potrai fare nulla se non assistere in silenzio alla sua giusta punizione.” gli spiegai mentre mangiavo lentamente i mie gamberi.
“Posso chiederti perchè lo fai.” mi domandò forse stupito del mio piano.
“Perchè un uomo potrà anche essere un servo, ma non per questo dev’essere trattato come un fazzolettino di carta. Fare la puttana è fin troppo semplice, apri le cosce e prendi il cazzo. Essere una Mistress invece comporta delle responsabilità, in primis verso chi domini che è sempre un essere umano. Come ben sai godo a punirti e umiliarti, ma non per questo non ti rispetto, tanto è vero che non ho voluto farlo davanti ad altri, se non persone fidate o che già conoscevano le tue abitudini come Kyron. Impazzisco quando ti scopo vestito da donna, ben sapendo che il cazzo ti sta esplodendo dentro la cintura di castità. Detto ciò mi piace andare in giro con te, e non solo per far spese ma anche per vedere un museo o assistere ad un’opera. A volte mi fisso a guardarti quando lavori, e fra mille foglie trovi sempre quello che cerchi per poi avere la soluzione al problema. Roxanne non s’è fermata neanche all’apparenza, ma solo ad un aspetto della vita, e per questo voglio punirla. Ora se non hai altre domande cambiamo discorso.”
“Domani andiamo a fare shopping ?” mi rispose con un gran sorriso.
Per far cadere senza problemi Roxanne in trappola, Tessa ed io organizzammo l’incontro nel mio appartamento, poiché la ragazza conosceva quello di Patrick. La mia amica portò la ragazza in orario, e fui subito colpita dall’aspetto volgare di Roxanne, che non solo si era rifatta un seno enorme, ma si era truccata in modo esageratamente appariscente, tanto che feci fatica a non riderle in faccia.
“Roxanne ma sei splendida !” le dissi cercando di mentire in modo convincente “Tessa mi aveva detto che sei una bellissima ragazza, ma la realtà va oltre ogni immaginazione. Vieni sul divano così parliamo in tutta comodità.”
La feci accomodare fra Tessa e me per poi spiegarle quello che cercavo.
“Vedi io metto insieme ricchi guardoni con ragazze che amano fare del buon sesso, senza alcun problema se qualcuno le guarda mentre sono con ragazzi molto dotati. Spesso questi uomini non partecipano neanche ai rapporti, ed il loro unico interesse è avere una ragazza che soddisfi le loro voglie da voyeur, ricambiando con ricchi regali. Può succedere che questi uomini vogliano assistere a piccole orge , o vedere del sesso lesbo, ma normalmente si tratta di rapporti con ragazzi che sanno quel che devono fare. Ad essere sincera un paio di sono sposati la loro preferita, anche per garantirle per sempre una vita agiata, ma questo è in fondo il sogno d’ogni donna, trovare il fesso che la mantiene e le permette di fare ciò che vuole.”
Roxanne mi guardava estasiata, quasi non credendo a quello che sentiva, essendo fin troppo chiaramente interessata a ciò che le stavo proponendo.
“Scusa ma come devo fare per entrare in questo giro ?” mi chiese dimostrando d’esser caduta in trappola.
“Devi prima fare una specie d’esame, ed è per questo che Tessa ti ha portato da me.” le risposi passandole un dito lungo la profonda scollatura del miniabito che indossava “Anche se sono più che sicura che tu hai tutto ciò che chiedono i miei amici.”
Lei non disse nulla quando le abbassai le spalline del vestito e del reggiseno, scoprendole così le tette rifatte che sfiorai con le labbra prima di baciarla, infilandole la lingua in bocca.
“Alzati e togliti il vestito.” le dissi spostandomi leggermente all’indietro.
Roxanne non solo si tolse il miniabito, ma anche il reggiseno, prima di sedersi davanti a Tessa, che s’impadronì subito con le mani delle sue tette. Per sembrare il più perversa possibile, le tolsi i sandali per poter giocare con i suoi piedi, che baciai di sfuggita prima di portarmeli sul seno.
‘Mi piaci davvero tanto.’ le dissi per adularla ‘Scommetto che hai una fica bellissima.’
Lei si sfilò il perizoma per poi allargarsi la passera con le dita, aspettando che mi ci lanciassi contro.
‘Non sai quanti uomini hanno perso la testa per questa.’ mi disse sfiorandosela come se fosse l’unica donna ad averne una.
‘Ci credo.’ le rispose Tessa alzandosi per potersi spogliare anche lei ‘Adesso però mettiti in ginocchio sul divano, così possiamo esaminarti meglio.’ concluse sorridendo la mia amica.
Anch’io mi tolsi il vestito per poi mettermi come Tessa al fianco di Roxanne, ed iniziare con lei a far eccitare la ragazza toccando e baciando tette e fica.
‘Mio Dio quanto sei calda.’ le dissi infilandole un dito nella passera ‘Gli uomini impazziranno solo per vederti toccare da sola, figuriamoci guardarti mentre ti fai scopare da qualche stallone di razza. Dai girati che voglio guardarti bene il culo, anche se ho già visto che è splendido.’
Roxanne si girò subito mettendosi carponi sul divano, e allargando quel tanto che basta per permettere a Tessa e me di continuare a giocare con la sua passera.
‘Mildred ma hai visto che gran culo !’ mi disse Tessa sorridendo sapendo che Roxanne non poteva vederla ‘Fossi un uomo lo vorrei sempre riempire di cazzo, e se proprio l’avrei piccolo pagherei per vedere mentre qualcuno lo fa al posto mio, e segarmi davanti a quello spettacolo.’
‘Hai proprio ragione.’ le risposi soffocando a stento le risate, e facendo cadere un po’ di saliva sul buchetto, per poterci fare entrare un dito senza fare alcuna fatica ‘E’ bello sodo e non per nulla sfondato come quello di certe troiette che ci sono in giro, che hanno già preso metri di cazzo. Ora però è il momento di farci capire quanto sei brava con la bocca, quindi leccami la fica e vediamo se sai farmi godere.’
Un po’ dispiaciuta per non essere più il centro dell’attenzione, Roxanne s’inginocchiò fra le mie gambe ed iniziò a passare la lingua sulla mia passera, ma nonostante il suo impegno si rivelò fin da subito un’incapace di prima grandezza nel donare piacere.
‘No no così non ci siamo proprio.’ le dissi fingendomi dispiaciuta ‘Forse è la posizione che non va bene, prova a sdraiarti così mi metto sopra io.’
Roxanne ubbidì, ma anche col più classico dei sessantanove la situazione non migliorò in alcun modo, e dopo uno sguardo d’intesa con Tessa, decisi si passare alla fase successiva.
‘Forse è meglio che mi lecchi il culo facendo finta che sia quello di qualche stallone che vuoi far eccitare prima che ti sfondi.’ le dissi mettendomi dritta su di lei e facendo sì che si trovasse il mio buchetto davanti alla bocca.
‘Non essere cattiva.’ mi rispose Tessa avvicinandosi a me ‘Secondo me ha solo bisogno di un po’ di tempo per imparare ad essere una puttana di gran classe.’
‘Hai ragione però io voglio godere, quindi devi provvedere tu.’
Tessa iniziò a masturbarmi con la sua consueta maestria, e non mi rimase che ricambiare tale attenzione facendo la stessa cosa. Dopo un po’ scivolai all’indietro per permettere a Tessa di farsi leccare la passera da Roxanne, e anche lei convenne che la ragazza era molto maldestra.
‘Magari è brava col cazzo.’ mi disse Tessa quasi ridendo della ragazza ‘Che ne dici di prendere un paio di strap-on così vediamo se ho ragione ?’
‘Mi hai preceduta d’un soffio.’ le risposi andando a prenderne due che avevo messo in un cassetto poco prima del loro arrivo ‘Dai indossalo perchè ho proprio voglia di vedere quanto è brava Roxanne’
La ragazza si ritrovò in ginocchio per terra, con Tessa e me che le facevamo simulare dei pompini, spingendole in gola i falli.
‘Vedi che la bocca la sa usare ?’ mi disse la mia amica ridendo di nascosto ‘Questa ragazza ha talento, sei tu che non lo vuoi capire.’
‘Non mi hai ancora convinta, anche se però manca poco. Dai Roxanne rimettiti e pecora così ti scopiamo tutte e due.’
Convinta d’esser arrivata alla fine del presunto esame, Roxanne si mise carponi per terra, portando la bocca verso Tessa che non esitò un attimo a metterle il fallo in bocca. A me non rimase che infilarle il mio nella fica, che con mia gran sorpresa era bagnatissima.
‘Tessa non ci crederai, ma la ragazza ha un lago fra le gambe.’ esclamai un po’ stupita ‘Questa con un vero cazzo fra le mani farà furore !’
‘Te l’avevo detto di darle fiducia.’ mi rispose lei sorridendo ‘A leccare una fica potrà sempre imparare, intanto per prender cazzi ha una vera vocazione.’
Iniziammo così a scopare Roxanne, senza però mai smettere di darle della poco di buono, anche senza farlo mai in maniera diretta, sino a quando non decisi di prendermi anche il suo bel culo, infilandole tutto il fallo nel retto, con pochi e decisi affondi.
‘Devi vedere come lo prende nel culo ! Non ho fatto in tempo a metterle dentro la cappella, che s’è risucchiata tutta la mazza neanche avesse dentro una ventosa ! Ora però smettiamo di giocare e facciamo capire a questa cretina chi è perchè è chiaro che è solo una troia piuttosto scema.’
‘Ma che cazzo stai dicendo !’ mi urlò Roxanne dopo essersi divincolata da Tessa e me ‘Ma si può sapere chi siete e che cazzo volete ?’
‘Semplice rovinarti.’ le risposi con calma ‘Perchè devi capire che abbiamo registrato tutto, e non so quanto sarà contento il cretino che ti mantiene, quando vedrà un video dove dici che vuoi mollarlo per metterti con uno più ricco di lui. Quindi ora non solo farai adesso esattamente quello che vogliamo, ma diventerai la troia di Tessa che non vede l’ora di farti scopare da chiunque paghi per farlo.’
‘Inizierai facendo la puttana coi soliti vecchi carichi di viagra.’ le disse Tessa mettendo subito le carte in tavola ‘Poi passerai agli spettacoli facendo uno strip, poi ti masturberai fica e culo con dei grossi falli, ed infine potrai godere prendendo più cazzi insieme, e credimi non saranno mai meno di quattro. Inoltre ti metterò a disposizione di chiunque voglia usarti come meglio credimi, e sappi subito che le donne sanno essere di un sadismo unico al mondo. Infine ti userò come carta di credito nei negozi dove so che gli piace scambiare vestiti o scarpe con una sana scopata.’
La ragazza era sconvolta, anche perchè aveva compreso in che guai s’era infilata, ma soprattutto che non aveva alcuna via d’uscita se non soccombere al nostro ricatto.
‘Posso almeno chiedere il perchè di tutto ciò.’ disse mentre piangeva.
‘Certamente. Ti ricordi Patrick, il ragazzo che ti divertivi ad umiliare ? Bene adesso lui è il mio schiavo felice, perchè non solo ha compreso in pieno chi è e cosa vuole, ma non solo ha trovato una donna che l’accetta per quello che è, ma che gode con lui proprio perchè l’ha sottomesso. Mentre tu sei solo una puttanella che si diverte a farsi vedere mentre scopa, insomma una scema o poco più.’
‘Adesso basta parlare.’ m’interruppe Tessa impaziente di torturare Roxanne ‘Tu troia sdraiati per terra, così vediamo subito quanto hai il culo sfondato.’
Non appena la ragazza fu nella posizione voluta da Tessa, questa gli si sedette sopra mettendole il sedere sulla faccia, mentre io iniziai a giocare col suo ano usando un grosso plug.
‘Quello non lo sente neanche.’ mi disse ridendo la mia amica ‘Prova ad infilarle almeno quattro dita nel culo così la apri per bene.’
Seguii il consiglio di quella che per me rimaneva una maestra della dominazione, e provando poi un sottile piacere mentre le allargavo sempre di più lo sfintere usando le dita a cuneo.
‘Che cosa proponi la sfondiamo subito, o ci vogliamo divertire un po’ prima ?’ mi chiese Tessa ben sapendo la mia risposta.
‘Ma che domanda ! Divertiamoci, solo prima riempi di nuovo il culo della troia.’
Dopo aver rimesso il plug nell’ano di Roxanne, mi andai poi a sedere al fianco di Tessa, la quale ordinò alla neo-schiava di leccarmi i piedi, atto di devozione che lei compì in modo inadeguato, scatenando così l’ira dell’esperta Mistress.
‘Sei proprio una cagna incapace.’ le urlò contro Tessa dandole quasi un calcio sul seno ‘Ma credimi farò di te una puttana perfetta a costo di frustarti tanto da toglierti la pelle ! Mildred passami due paia di manette così sistemo la troia.’
Passai le manette a Tessa che legò i polsi alle caviglie di Roxanne, prima d’iniziare a fustigarla col flogger, colpendo sempre le natiche.
‘Fermati un attimo, voglio che il culo le bruci il più possibile.’ dissi a Tessa afferrando un fallo dotato di un lungo manico.
Tolsi quindi il plug a Roxanne, per poi sodomizzarla col fallo, e subito dopo Tessa riprese a frustarla con ancora più forza di prima.
‘Basta pietà !’ urlò alla fine Roxanne ‘Sarò per sempre la vostra puttana, ma non picchiatemi più.’
‘Scommetto che adesso vorresti solo farti scopare.’ le domandò Tessa prendendola in giro ‘Magari da un bel cazzo di trenta centimetri, non è vero ?’
‘Si scopatemi, basta che non mi frustate più.’
Quando vidi prendere a Tessa due strap-on di dimensioni extra-large, non seppi trattenermi dal ridacchiare, ben sapendo che li avremo usati entrambe per tutta la loro grandezza.
‘Se vuoi il cazzo t’accontento subito.’ disse Tessa a Roxanne mentre la penetrava usando lo strap-on ‘Secondo me fra un po’ inizia anche a godere.’
L’esperta Mistress iniziò a muoversi con estrema calma, facendo sì sentire tutto il fallo alla ragazza, ma senza usare alcuna violenza, come se davvero volesse vederla godere, e non punire per la sua troiaggine. Roxanne da parte sua riuscì solo in parte, e per poco tempo, a mascherare il piacere che iniziava a provare, e a quel punto mi scatenai contro di lei.
‘E’ inutile che stai zitta per non gemere di piacere brutta puttana che non sei altro.’ le dissi infilandole buona parte del mio strap-on in bocca ‘Ti abbiamo inculata, frustata e umiliata, ma tu non appena hai la fica piena godi peggio di una cagna. Voglio proprio vedere se godi anche mentre ti sfondo questo culo di merda.’
Tessa si fece subito indietro lasciandomi campo aperto, così non mi rimase che mettermi dietro Roxanne e poggiare la punta del fallo contro il suo ano, oramai ben dilatato dalle penetrazioni precedenti. Far entrare la cappella del cazzo di gomma fu abbastanza semplice, decisamente più complicato fu far entrare tutto il resto, ma alla fine fra un urlo di dolore e una spinta più forte della precedente, raggiunsi il mio obbiettivo.
‘Ora fammi vedere come godi con una gran mazza nel culo o riprendiamo a frustarti peggio di prima.’ le dissi senza avere in realtà alcuna voglia di dar seguito alle mie minacce.
Nonostante le dimensioni del fallo, Roxanne iniziò a muoversi all’inizio con una certa cautela, per poi darsi un buon ritmo da sola, accompagnando poi il suo incedere con piccoli gemiti di piacere, che non potevamo non sentire.
‘Te l’avevo detto che era un gran troia !’ mi disse Tessa, anche lei sorpresa dell’atteggiamento di Roxanne ‘Basta chiederle di aprire le gambe e prendere dei cazzi, di più non sa fare, ma a me basta e avanza.’
Iniziammo così a scopare le ragazza alternandoci dietro di lei, e cambiando spesso apertura dove infilare il fallo, sino a quando non decisi di compiere l’ultimo passo.
‘Tessa sdraiati e tu impalati su di lei.’
Roxanne compre immediatamente ciò che volevo fare, ma non s’oppose in alcun modo, anche perchè non n’aveva i mezzi.
‘Ti prego, fa piano.’ mi pregò dopo essersi infilata tutto il fallo di Tessa dentro la passera, per poi piegarsi un po’ in avanti.
‘Perchè hai paura di non godere.’ le risposi affondando metà strap-on nel suo retto ‘Pensa a quando Tessa ti porterà a battere e non potrai dire nulla, se non chiedere altro cazzo.’
Per sua fortuna le dimensioni dei due strap-on erano tali da impedire alcun eccesso, ma nonostante ciò sia Tessa che io riuscimmo a scoparla a lungo, facendole avere alla fine anche un orgasmo.
‘Peccato che s’è fatto tardi.’ le disse Tessa togliendosi lo strap-on ‘Altrimenti ti porterei subito da Riley, per farti fare qualche marchetta. Puoi stare però tranquilla che da domani farai la puttana tutte le sere, anche perchè sei capace solo a far quello. Prima di venire con me dovrai farti un paio di clisteri per avere il culo bello pulito, poi ti passerò a prendere alle nove in punto, e t’avverto non sopporto ritardi per alcun motivo. ‘
Roxanne non rispose, oramai rassegnata al suo nuovo ruolo di prostituta, con una vera Mistress come ‘protettrice’, che l’avrebbe portata a conoscere ogni forma di perversione esistente.
‘Dimmi amica mia hai qualche idea particolare per iniziare la troia alla sua nuova vita ?’ chiesi a Tessa mentre si rivestivano.
‘No a parte farla andare con qualche panzone pieno di soldi, che me ne darà parecchi per metterglielo nel culo un paio d’ore.’ mi rispose sorridendo
Tessa non fece rimettere il perizoma alla ragazza, ma in compenso le infilò un bel plug nell’ano, per poi uscire con lei, così potei andare da Patrick che trovai nudo in un bagno di sudore.
‘Ma cos’è successo ?’
‘Nulla di che.’ mi rispose stringendo le spalle ‘S’è rotto il climatizzatore, ed è inutile dire che non so il perchè, così mi sono spogliato per non morire dal caldo.’
Esplosi in una risata senza fine, con lui che mi venne dietro, finendo col doverci appoggiare l’un l’altro per non cadere per terra.
‘Dimmi hai sempre paura di Roxanne o credi che con lei hai solo perso tempo.’ gli chiesi quando riuscii a riprendere fiato.
‘Avevi ragione tu, ma del resto è sempre così. Tu sei una vera dominatrice, lei solo una brava a darla a chi ha più soldi.’ mi rispose un po’ sconsolato.
‘Sono sincera non ti ho chiamato perchè non sapevo come avresti reagito vedendola ridotta peggio d’una serva, ma adesso vieni con me perchè voglio farti un regalo.’
Lo presi per mano per portarlo in camera dove lo feci sedere sul bordo del letto. Con calma m’inginocchiai fra le sue gambe, che aprii per bene, prima d’iniziare a leccargli il buchetto, facendogli subito rizzare il pene.
‘Mio Dio così mi fai impazzire.’ mi disse gemendo
‘Stai zitto e godi, perchè stasera faremo l’amore anche se alla mia maniera.’
Gli leccai l’ano sino a farci entrare dentro un po’ di saliva, poi m’alzai per prendere uno strap-on senza cinghie, di quelli che hanno un piccolo plug che s’infila nella passera. Nonostante l’avessi scopato più volte, e con oggetti ben più grandi di quel fallo, lo penetrai con dolcezza, gustandomi le sue smorfie di piacere ogni volta che gli entravo dentro sempre più.
‘Padrona io..’
‘Adesso sono Mildred stupido che non sei altro.’ gli risposi prima di dargli un bacio in bocca.
Lo scopai a lungo, senza mai metterci troppa foga, anzi rallentando o fermandomi del tutto ogni volta che stava per venire. Lo feci perchè a modo mio volevo ringraziarlo per avermi fatto scoprire chi ero dentro, una persona ben diversa dalla donna che si stava per sposare per poi ritrovarsi piena di dubbi. Diventando mio schiavo Patrick aveva fatto uscire la mia anima dominatrice, ma non per questo non rimaneva in me nessuna traccia di romanticismo, anzi mi sentivo molto più femmina di prima. Durante quello strano rapporto non cambiammo mai posizione, non tanto perchè volevo in qualche modo mantenere il controllo, ma perchè godevo nel vederlo godere. Provai un piacere nuovo quasi esclusivamente mentale, anche se il plug che avevo nella passera mi martellava direttamente il cervello con la sua vibrazione. Sentivo quell’uomo mio come non mi era mai successo, nonostante l’avessi posseduto più volte, e cercai di prolungare il più possibile quei bellissimi momenti.
‘Mildred cosa stai facendo…’ mi domandò incredulo.
‘Sto facendo l’amore con te, e non m’importa se sono io a scopare te e non l’opposto. Voglio godere con te e voglio solo che non ti tocchi il cazzo perchè altrimenti vieni subito.’
Continuai a scopare Patrick coprendolo di baci, mentre le sue mani correvano lungo la mia schiena come per stringermi a se, facendomi sentire un po’ sua. In quei momenti mi resi conto che l’amavo, e che non m’importava nulla del fatto che la sua mascolinità rasentava lo zero. Davanti a me c’era un uomo che godeva come me, e che non volevo più solo come schiavo, ma come compagno per tutta la vita. Pensai anche che non potevo in alcun modo costringerlo a provare i sentimenti che avevo verso di lui, e che anzi il mio essere la sua padrona lo spingeva forse in tutt’altra direzione.
Alla fine lui venne schizzandosi il seme sulla pancia, ed ebbi subito l’istinto di togliermi lo strap-on per poter spalmare quello sperma sulla mia passera. Patrick non disse nulla, ma del resto non ce n’era bisogno, ma prese lo strap-on ancora acceso, ed iniziò a masturbarmi con quello mentre mi leccava la passera. Ebbi un orgasmo sconvolgente, il primo d’una serata a base di sesso e perversione, che mi lasciò esausta al centro del letto, con lui che ancora non sapeva come comportarsi.
‘Se fai il bravo domani ti porto a vedere Roxanne che fa la puttana.’ gli dissi sorridendo anche per rompere un silenzio che stava diventando pesante.
‘Come vuoi tu, anche se in fondo è qualcosa che ho già visto.’
‘Adesso se tu che hai ragione, quindi proponi tu.’
‘Mildred mi vuoi sposare.’
Rimasi basita e solo dopo alcuni interminabili momenti riuscii a chiedere il perchè di quella richiesta.
‘Perchè ti amo, c’è forse bisogno di dire altro.’ mi rispose quasi vergognandosi della semplicità di quelle parole.
‘Anch’io ti amo, ma voglio esser chiara. Non desidero affatto che tu sia solo il mio schiavo o la mia sissy, il sesso in fondo è solo una componente di una rapporto e sono certa che sapremo gestirlo. Magari prima o poi avrò voglia di farmi una bella scopata, ma non farò mai nulla di nascosto e tu potrai stare con me oppure no, e questa sarà solo una tua scelta. Non credo infatti che si possa andare avanti tutta la vita facendo io la Mistress e tu lo schiavo, perchè diciamocelo è qualcosa di troppo riduttivo, che alla lunga può solo stancare. Voglio invece che tu sia il mio uomo per tutto il resto, e t’avverto intendo nel senso più tradizionale del termine, compreso anche il dimenticarsi dell’anniversario di matrimonio.’ conclusi sorridendo.
Rimanemmo abbracciati per ore a fantasticare del nostro matrimonio, per poi addormentarci forse ancora un po’ increduli di come fosse cambiato il nostro rapporto.
Fine
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Complimenti per la facile lettura e presa diretta
ciao cara,ho letto attentamente il tuo racconto ad alto contenuto erotico, e debbo dirti, per quanto possa sembrare raro, che…
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
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le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?