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Racconti di Dominazione

Miriam , Schiava estrema

By 28 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo nel Sud dell’Italia , paese povero dell’entroterra campano

Qui si svolge giornalmente la complicata vita di Miriam , 30enne bella donna mediterranea , castana dagli occhi scuri , forme prorompenti  e tanti problemi

Da quando si è separata dal marito , sparito non si sa dove , rimane da sola con pochi soldi dal lavoro part time che svolge in ufficio come segretaria , un mutuo da pagare e tanti debiti di famiglia da estinguere

E in quelle condizioni , l’occasione fa l’uomo ladro

Il suo titolare , un anziano notaio , lascia la propria 24 ore aperta , in cui ci sono tanti contanti e la nostra bella protagonista vi si avvicina per prenderne un pò “ne ha tanti , non gli cambierà nulla” pensa

E invece…eccolo piombare in sala

“Cosa sta facendo!” Urlò

e lei arrossendo “N…niente”

“Ora la denuncio e la licenzio!”

Lacrime sgorgarono come una fontana dai suoi tristi occhi

“La prego…”

“Resti in silenzio!” prende con rabbia il telefono in mano ma….un pensiero balena nella mente dell’anziano ricco e segretamente pervertito

Si siede sulla poltrona davanti a lei e le chiede di fare altrettanto

“potrei evitarle problemi o forse risolvere i suoi……ma dipende dal comportamento che avrà Miriam”

lei ammutolisce

“So dei suoi problemi economici e sa, alla mia età, avere una persona gentile , disponibile e obbediente al mio fianco , potrebbe essere una soluzione…”

Un misto di umiliazione e paura nel silenzio di Miriam avvolse la stanza , ma ascoltò la proposta

“Io le raddoppio lo stipendio , così potrà risolvere i suoi problemi , ma dovrà essere MIA per la prossima settimana , qualunque siano i miei voleri , INDISCUTIBILMENTE”

Rabbrividendo a quelle parole annuisce col capo chino e le esce un timido “Si” dalle labbra

“Bene – continuò – domani sera alle 21 puntuale a casa mia , le scrivo cosa indossare , se non ha questo tipo di abbigliamento , vada nel negozio in via S. Croce , il vestiario sarà lì”

Scrisse affrettatamente una lista , gliela porse e la salutò con un distaccato “a domani, PUNTUALE!”

Il cuore le palpitò , lesse e accettò impaurita , consapevole di ciò che le potesse accadere

– POMERIGGIO SEGUENTE –

Miriam si reca nel negozio di vestiti in cui c’è una commessa molto bella e disponibile e le indica un grosso camerino

Entrano dentro insieme e le dice con tono autorevole “Adesso Miriam , Spogliati , penserò io al tuo abbigliamento “

Annuisce togliendosi le scarpe , i jeans e la magliettina , restando in intimo e mostrando le sue forme burrose

“Mi fai perdere tempo o ti muovi?”

Tolse timidamente il reggiseno , ballonzolante la sua 4 misura si mostrò alla commessa che seccata le tira via con forza le mutandine , strappandole

“Mi sembra che non hai capito molto vero?”

“M…mi spiace”

“Spiacerà più a me dover comunicare l’accaduto. Ora cerca solo di collaborare”

Prese un tanga nero e glielo infilò , facendo scorrere il filo bene tra la sua figa depilata e il suo ano

“dovrebbe andar bene così , voltati”

Rossa in volto si girò e senti sistemarsi il filo posteriore , con le dita che le accarezzavano l’ano

“molto bene , ora questo” un reggiseno a balconcino rosso molto stretto che allacciò con difficoltà

Strizzo i suoi capezzoloni , gemette e tirò un urlo

“cosa cazzo gridi cretina!”

“m…mi scusi”

“non voglio più sentirti parlare chiaro!”

Annuì

La commessa sfilò le proprie mutandine , con quell’odore acre di urina e sporche sul lato posteriore

“apri la bocca!”

Timidamente lo fece e la sua aguzzina gliele spinse dentro , facendole provare un senso di disgusto immenso

“Ora starai zitta , non potrai toglierle fino a che non te lo dirò chiaro?”

Poteva solo annuire mentre continuava la sua vestizione

Una gonna stretta le venne messa su , lunga fino al ginocchio , nero lucido

Fu poi la volta della camicetta , rossa lucida , durante il cambio venne palpata piu volte , le colò un po di saliva che el venne asciugata con la maglietta che si era tolta

Infine le scarpe , tacco 12 , alte per lei e scomode , ma la commessa era noncurante di tutto ciò

Le sfilò dalla bocca gli slip , le parve di riprendere finalmente aria , tossì e ascolto le ultime parole della donna che aveva dinanzi

“ora prendi il taxi qui fuori , ti porterà nella residenza estiva del notaio , quando sarai in macchina ci son dei trucchi , usali senza parsimonia”

La seguì fino all’uscita dove un lussuoso taxi l’aspettava

Non era meglio prendersi la denuncia?

Entrò e la macchina partì…

Miriam scese dal Taxi

Ad attenderla vi era un maggiordomo sulla 60ina , brizzolato ed elegante. La fa accomodare nella sala principale della lussuosa villa , sfarzo e ricchezza i dominavano

Nella sala prinicpale , passando per un lungo tappeto rosso , entra e vede il Notaio con due amici , un uomo grasso e un giovane dal bel fisico

“siediti accanto a noi , saremo in 4 in questa bella cena tra amici”

La donna annuì e si sedette , gli uomini discutevano d’affari , acquisizione di immobili ,investimenti in borsa , sembrava tutto normale

Appunto sembrava

Fecero arrivare dello champagne d’annata dal maggiordomo con 3 calici e un bicchiere grosso , ognuno di loro prese un calice e cominciarono a bere

Dopo un pò erano alticci e cominciarono i commenti “La tua bambola di carne è molto bella sai?” disse il grassone , la sua affermazione suscitò eccitazione ed ilarità nella sala

“hai sete?” gli si rivolse il notaio

lei annuì

“bene , il mio amico Antonio penserà a te”

Il grassone tirò giù la patta , pisciò nel bicchiere ampio e glielo diede

“Bevi!” intimò

Provò disgusto al primo acre sorso , misto con un retrogusto d’amaro

“Qualche problema mia cara?”

“è…amaro”

Un ceffone violento in viso “bevi”

butto giù d’un fiato e le presero i conati di vomito

cerco a stento di trattenerlo ma gli fu ordinato di pulire il bicchiere con la lingua

Lo fece è il suo stomaco rigettò tutto sul vestito

“brutta sgualdrina il vestito che ti ho appena comprato! in piedi immediatamente”

Si alzò impaurita , ancora sporca dei suoi succhi gastrici maleodoranti che le ricoprivano il vestito

“spogliati che li porto in lavanderia” con uno schiocco di dita arrivò il maggiordomo con una bacinella in cui riporre il tutto

Miriam si tolse la camicetta mostrando i grossi seni avvolti nello stretto push up ; fu poi il turno della gonna , il tanga che aveva le faceva sembrare il culo ancora più grosso

Il giovane prese una forbice e le tagliò reggiseno e tanga , era nuda , davanti ai propri aguzzini

Le fu imposto di rimanere in piedi e in tacchi alti , mentre loro continuavano un lauto pasto a base di caviale , ostriche , gamberi e altre bontà ittiche

“ora che abbiam finito puoi mangiar tu , apri bene la bocca! ognuno di noi ti farà assaggiare il meglio ahhahah” fragorosa la risatà la spaventò

Il notaio prese i gusci dei gamberi obbligandola a masticare , il giovane le diede i rimasugli della pasta e il grassone , con suo sommo piacere , le spinse fino in gola a forza la coda di un orata , facendola star male

“Sappi che il nostro dolce sarai tu Miriam ” Il notaio la prese per i capelli e la porse agli ospiti

Non se lo fecero ripetere due volte e la misero a 90 sul tavolo rotondo

Sputarono nei suoi orifizi e mentre il giovane la scopava con violenza brutale , il grassone le riempì la bocca col suo cazzo moscio per non farla urlare

Un misto di dolore e piacere le pervase il corpo , non sapeva cosa stesse accadendo nel suo animo , come se qualcosa in letargo si stesse risvegliando

Il Notaio si accorse che godeva “Basta così , spostati ragazzo”

Le divaricò le natiche e di colpò la inculo , provocandole un dolore lancinante , il suo ano dilaniato a sangue mentre gli altri due le arrivavano in bocca con fiotti di sperma abbondanti

Fu il turno del Notaio a farle un clistere di sperma , che ricacciò dal suo ano come fosse panna montata

Seguirono quindi una serie di sculaccioni fortissimi , Miriam implorava ma loro , non curanti di lei , insistettero fino a farla rossa

“per oggi basta così , il maggiordomo ti accompagnerà nella tua stanza”

Rossa , dolorante , lacrimante si accinse a seguire i comandi , fu lasciata in una camera con un letto , senza finestre e con due ciotole , una con l’acqua e un vaso per i bisogni

“Tra un ora la porterò al lavaggio , se starà buona le sarà data una stanza migliore”

La porta si chiuse , lei si strinse su di se e cercò di chiudere occhio per un pò

 

La mattina seguente fu portata fuori dal maggiordomo

Venne lasciata nel garage per qualche minuto , poi lui torno e la lavò con la pompa come se fosse una macchina

Scossa rimase in silenzio , le fu passata una spugna ruvida addosso , rigò le tette , arrossò la fica senza ritegno

Passata l’asciugatura con un panno , la fece vestire come le si addiceva

Tacchi alti 12 cm , gonna aderente senza slip e maglia stretta senza reggiseno

Truccata alla meno peggio , la fecero dirigere nel casolare esterno alla villa ove l’aspettavano il Notaio e i suoi amici

“Bentornata troiona” tuonò

“b..buongiorno Signore”

“vedo che hai imparato , sai oggi ci farai da…latrina”

Echeggiò nella sua testa quella parola , putrida e maleodorante anche nel verso , ma non aveva scampo

Il notaio la prese e la fece inginocchiare al centro della stanza

Il giovane amico tirò fuori il cazzone e le pisciò addosso , lei ebbe schifo , ma lui non se ne curò

Venne punita con un colpo di cintura alla schiena per non aver bevuto , cadde a terra e pianse

“ma insomma devo spiegarti tutto? come funziona?”

Silenzio da parte di Miriam

“Datemi una mano ragazzi , altrimenti questa non serve a niente!”

La presero legandole polsi e caviglie spalancate , prese un bel pò di botte , fino a che stanca cedette

Il notaio le si sedette col viso , culo di fuori , partì una prima fuoriuscita d’aria

Tossì schifata tra l’ilarità generale , dopodichè arrivò un enorme pezzo di merda davanti alla sua faccia , le tennero aperta la bocca

Lei non riusciva a buttarla giù , gliela spinsero con le dita fino in fondo alla gola , provocandole vomito che le ricoprì fino ai seni

“ingrata!”

Il notaio adirato prese delle puntine da disegno e gliele conficcò nei seni , avendo cura di piazzarne una per ogni capezzolo

Svenne ancora

Incubo , sogno , paura , attanagliata da troppe cose

Il riaprirsi degli occhi fu traumatico

Il culo del grassone sul suo viso che schizzava roba molle , rimase gelida e accolse nella bocca tutto quello schifo

“Brava , vedo che capisci !”

Le fu spinto tutto dentro con i suoi stessi tacchi , mentre il giovane si accingeva a scoparla

Almeno , il piacere di quel cazzo duro le alleviò le sofferenze ma…sentì sborrarlo ancora dentro , come la scorsa volta

“Presto sarai gravida , sarà stupendo averti con me così in ufficio”

Liberata , in piedi , la lanciarono nel cesso

“lavati , domani potrai tornare a casa e sarai in ferie per un pò…ci vediamo tra  7 mesi…”

Miriam sapeva a cosa si riferiva il notaio , aveva paura ma dovette soccombere ancora una volta

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