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Racconti di Dominazione

M’s story. Capitolo 35. Le buone maniere

By 22 Novembre 2022No Comments
[Mi scuso con le lettrici e i lettori, ma adesso è necessaria una lunga descrizione organizzativa, altrimenti sembra una storia irreale, tipo favola].

La giornata di martedì finisce senza particolari novità, a parte le lezioni ormai consuete per tutte e sei che siamo. Il Commendator Fabbri mi ha portato all’apice tante altre volte prima di salutarci e conservo nel cuore le sensazioni e le emozioni.
La mattina di mercoledì la passiamo a lucidare la villa: è enorme e non si finisce mai. All’ora di pranzo arriva una telefonata, risponde Karcharias, Max è stato via in questi ultimi 3 giorni e mezzo, e Karch ci ha guidato tutte con rispetto e fermezza.

Karch: “Tutte qui attorno! è Giovanni e dovete ascoltare perché riguarda il vostro futuro”, poi dice qualcosa in greco a voce alta e, poco dopo, il caro Balth si aggiunge.
È Gio che parla in viva voce: “Buongiorno a tutte. Dal vostro signore Karcharias so che state lavorando e non oziate: brave. La prima cosa è che Max ha terminato la valutazione delle mogli dei cinque soci un po’ inattivi. Sono coppie che stanno bene di salute, i fondi per le mogli sono importanti: non avranno problemi nella vecchiaia. Però i mariti hanno tanto lavoro: le mogli si annoiano e, perciò, han chiesto che vengano riprese in servizio. Max ritiene che due possano essere riprese, sono le più giovani e sono ancora molto belle: sta passando a prenderle, nel giro di un’oretta saranno lì. Avrete pertanto due sorelle in più a vivere con voi: Marta, per prima cosa valuta la situazione estetica delle due nuove e anche delle altre, in particolare Romina, poi riferisci a Karch di cosa avete bisogno.

Pertanto, vi organizzerete così: Marta resta nella villa dove siete per gli uffici multi – funzione, per aiutare le giovani a migliorare e rimettere in ordine le nuove arrivate. Patty e Ottavia (ciao amore), invece, sono assegnate a Villa M., al mare. E questo pone problemi di sicurezza e di esperienza nella gestione di donne preziose come siete tutte voi. Il vostro signore Balthazar ha donato alle due case 4 automobili: due costose ed eleganti e due che non danno nell’occhio: ci serviranno per gli spostamenti da una Villa all’altra.

Terzo: abbiamo chiesto aiuto generale per reperire personale con le competenze di Max: forti guerrieri ritiratisi dal servizio militare per i tanti anni accumulati in missioni estere. Mi sono personalmente raccomandato che siano psichicamente stabili e retti moralmente. Aresi ha trovato subito tre ex-“guerrieri”: li abbiamo già assunti e stanno venendo da voi per il primo sopralluogo. Poi, con Max, andranno a vedere Villa M.

Quarto: la sicurezza della villa in città viene perciò affidata a Rodolfo, la direzione a una delle tre guardie nuove: un capitano che il generale ha avuto per molto tempo sotto il suo comando diretto. Max, invece, dopo aver istruito i due nuovi, è destinato a Villa M. nella quale Eugenio resta direttore. Nessuno di loro è socio, ma ubbidite loro in tutto.
Quinto e ultimo: mia moglie mi mancherà, come Marta mancherà a Max e Patty a Daniele: avrete tutte diritto a un giorno di permesso settimanale che vi permetterà di andare da vostro marito. Invece, le visite dei mariti alle proprie mogli saranno sempre possibili. Accettiamo questo sacrificio, stiamo costruendo una realtà che aiuterà tante persone fragili. Ho finito. Ora correte a farvi bellissime e preparare una camera per gli ex militari in foresteria, una per il generale, una temporanea per Patty e Ottavia che lasciano il loro scendiletto alle due che tornano in servizio. Ci vediamo presto. Click”.

[Rimando al prossimo episodio la descrizione delle due signore che tornano in servizio, e quella delle tre nuove guardie, una delle quali è un gran bell’uomo].

Chiudo la giornata di mercoledì dicendo che tutto ha funzionato perfettamente (ovviamente non ho cucinato io), siamo tutte allegre e anche gli uomini sono felici.
Il giovedì è il giorno in cui dovrò andare a quella misteriosa visita a Forlì. La sera prima, Marta ha prenotato 4 ore di trattamenti al solito Centro Estetico: questa volta siamo otto! Karch spenderà una fortuna! Finiti i trattamenti, escono otto splendide donne.

Alle 15:30 rullo di tamburi! Si va a Forlì: Claudio guida una delle nuove auto stranamente vestito da uomo (ma è comunque femminile e carina). Accanto il mio signore Karcharias. Io dietro, con una mise da mogliettina sexy e giovanissima: Décolleté con tacco 9cm, leggings bianchi aderentissimi e trasparenti, lupetto di cachemire, la giacca di visone. Niente intimo: patata ben visibile per tutti e mortificazione per me ad ogni passo. Uffi!

Parcheggiamo in centro, si fanno due passi tra i fischi di ragazzi e i commenti poco carini degli adulti… e finalmente arriviamo a una specie di Pub-Negozio che si chiama, per fortuna, “Le buone maniere”. È un posto molto bello e grande, con sale e musica all’aperto, e cortili resi salotti. Nel passaggio che porta al Pub, negozi di borsette e pelletteria, occhiali e altre cose molto carine.

Karch ci porta all’interno, scegliendo un cortile molto bello, con antichi mattoni a vista, moderne stufe per riscaldamento, lini e tovaglie ricamate. In questo momento senza clienti. Per me ordina un Martini bianco, per loro cocktail analcolico alla frutta: e già capisco che devo diventare allegra e loro restare lucidissimi.
Quando ci servono, Karch chiede di chiamare il Dott. Ricci da parte del Dott. Bakoyannis. Dopo poco ci si presenta un ragazzone sui 30 anni, tipico romagnolo, allegro e scherzolone che però, al cospetto di Karch si trattiene moltissimo ed è quasi servile: è chiaro che i Bakoyannis, padre e figlio, sono potenti e che Ricci ha tutto l’interesse a tenerseli buoni.

Karch: “Eccoci qua, caro Camillo. Questi sono i miei due collaboratori, Claudio ed Emme. Non sono di Forlì, ma di una provincia vicina che io non desidero sia svelata: svolgono un lavoro delicato per le mie aziende e, ti assicuro, non sono tuoi concorrenti nella distribuzione di petrolio e derivati”. Ci si stringe la mano, resto seduta come da galateo, ma anche per nascondere che sono esposta in modo osceno. Continua:
“Sono sposini da pochi mesi, ma non hanno quasi amici della loro età. Io desidero che, se ne avranno, non siano della loro città. Così ho pensato a te e alle tue poliedriche iniziative. Vuoi raccontargliele? Ce ne è qualcuna che pensi possa interessargli?”.

Camillo Ricci sembra uno sciocco sbordellone ma invece, come tutti i romagnoli si rivelerà un vulcano di idee e iniziative. Ci spiega: “Beh, faccio tante cose e ho vari amici che mi aiutano. Però, visto lo standing della persona che vi accompagna, il cerchio si restringe: non posso certo rischiare una relazione commerciale facendovi conoscere persone volgari, bestemmiatori o ubriaconi [risata, è simpatico]. Allora, per esempio, proprio qui al secondo piano, abbiamo un club riservato, la cui iscrizione è però molto costosa. Cosa facciamo nel club? Ce la spassiamo! [ride in modo contagioso] Balliamo, facciamo gite in barca, nei boschi, ecc. Poi cene, andiamo a tifare contro il Cesena [altra risata] e così via. Lo spirito è: ci facciamo il mazzo ogni giorno e perciò, appena possibile, cerchiamo di scaricare la tensione divertendoci. Però, se volete venire a curiosare di sopra, sappiate che: siamo tutti sui 30 anni e in questo momento, di sopra, ci sono solo 3 ragazze della vostra età. Poi: siamo in prevalenza maschi: diciamo 75% maschi e 25% femmine. Infine, nessuno di noi è sposato o fidanzato e non lo vogliamo essere! [risatona]”.

Io abbasso gli occhi e resto zitta: figuriamoci se so cosa fare. Claudio, sta diventando pian piano come me, non abbassa gli occhi, ma guarda Karch. Karch capisce e… “Va bene, saliamo a curiosare. Una sola cosa: qualsiasi spesa per i due sposini è a mio carico”.
Ci guida all’interno del Pub fino a una porta elegante, con scritto “Solo personale”. Posa il palmo della mano su un lettore e la serratura scatta. Quindi: “Prego, prima le signore”. So benissimo perché devo andare per prima e cosa guarderà ora. Infatti, sento che sussurra a Karch: “Cazzo, ma questa da dove salta fuori?”. Immagino Karch che sorride e lo zittisce.

Il piano di sopra è piccolo ma elegantissimo, ci sono solo 5 ragazzi e 1 ragazza, più le tre ragazzine della mia età che, praticamente, fanno anche da cameriere e mettono musica di sottofondo. Noto al volo che non c’è traccia di piercing né di tatoo e questo mi fa calmare. Camillo è diventato improvvisamente gentilissimo (chissà perché!) e mi sfila il visone, ponendolo su una serie di appendiabiti in bella vista. Ed ecco, i presenti si voltano e io sono in mostra per tutti: vorrei fuggire, ma il braccio fermo di Karch mi trattiene. Camillo ci fa strada fino ai suoi amici, che sono seduti su grandi divani di pelle disposti a cerchio. Ci presenta e tutti rispondono allegri ed educati: meno male!

Provano a coinvolgerci in qualche chiacchiera ma, timida e insicura come sempre, non riesco a dire niente: Claudio balbetta qualcosa, ma ormai ha un timbro marcatamente femminile. No, non siamo decisamente di compagnia.
Ma a Karch e ai soci sicuramente non interessa che abbiamo amici; quindi getta lui l’amo: “Camillo, avete detto che qui ballate anche? Mi dicono che M. è molto brava”.
Camillo coglie l’assist al volo! “Ragazzi qui c’è qualcuna che dice di saper ballare!”
“Sììì !!!” grida l’altra ragazza seduta, e già tira sulla piccola pista uno dei maschi.
“Io metto la musica, preparatevi, non sarà facile!” aggiunge una delle ragazzine.

Uno dei ragazzi mi si avvicina, sembra che tutti abbiano capito che Claudio è gay-trav: “Dai, vieni!”, mi fa… cerco di scuotere la testa per dire no, sono in imbarazzo, tutti mi vedranno il sedere e la patatina per colpa dei leggings trasparenti.
Niente da fare: son già sulla pista mentre parte un valzer! Il tipo mi guida abbastanza bene, questo sa ballare: niente di straordinario, ma sa ballare. Il lupetto che indosso è corto e ho davvero le parti intime in mostra… per fortuna il ballo mi distrae, anche perché in pochi minuti sono in pista 4 coppie circondate da altri 4 ragazzi, tra cui i miei due amici.

Cambio ballerino: Gente de Zona, un reggaeton… poi, altro cambio: un salsaton del Rubio Loco. Questi me li mangio a colazione… e allora cercano di mettermi in difficoltà con i nostri balli della tradizione: Valzer… troppo facile, ma sono bravi lo ammetto. Cambio di nuovo: Mazurka… ma figuriamoci. E allora giocano la carta più pesante.

Camillo: “Ma sai anche ballare la polka romagnola?”, mi irrigidisco, un passo indietro: “Ma non sta bene, non vi conosco… e poi non ho le scarpe adatte… e…”.
Camillo: “Ma via, se la sai ballare le scarpe non contano troppo… e poi sei tra amici …”.
Io: “Ma non ho il vestito adatto e poi, siccome non vi conosco, mi vergogno!”.

Dovete sapere che la polka romagnola è un ballo particolare: tanti tanti anni fa era proibito. Se si balla in pubblico, la ballerina è molto sexy (un esempio qui: https://youtu.be/IxLerUySPqU ), se in privato… nuda dall’ombelico in giù!

L’altra ragazza si allontana dalla pista di sottecchi. Invece, le ragazzine mi tradiscono: “Su! Su! La gonnellina qui non ti serve e il lupetto lo tieni!”.
Io: “No, dai, mi vergogno… vi prego”.
Ma mentre le ragazzine si son già tolte il di più, restando con culetto e patata al nudo, i ragazzi ridendo e scherzando mi spogliano! Quando han finito sono nuda dall’ombelico in giù e uno dei cinque mi porta in pista… si balla e io sono rossissima.

Sento Camillo che dice a Karch: “E’ bellissima… perfetta. Il marito è geloso?”
Karch: “Il marito è gay-trav, e non è geloso … e nemmeno io lo sono”, che briganti!
Un’altra polka romagnola, un’altra ancora… e le ragazzine vengono lasciate in disparte.
Ormai ho ballato con tutti, tutti han sentito che ho il sedere sodo anche se carnoso. Tutti mi han palpato le tette e capito che dovrei portare la seconda di reggiseno. Tutti han verificato che so baciare. Tutti hanno scoperto che sono bagnata. Ormai ballano solo con me e, con tutte quelle carezze e baci, purtroppo, ho miagolato più di una volta.

Karch fa un cenno a Camillo: la musica finisce. Mi sono tutti attorno e, nonostante cinque visibili erezioni, sono gentili: “Ma sei rossa in viso! Sei davvero così timida?”. Resto muta, in piedi, esposta e umiliata, con gli occhi lucidi.
Un altro: “Cazzo gente, abbiamo esagerato. Scusaci M.!”. Vedo Karch che è vicino, corro a nascondermi contro la sua spalla. Ma lui è senza pietà: “Almeno aiutatela a rivestirsi!”.

Con tanta cortesia vengo guidata nell’angolo più buio del piccolo Pub. Contro al muro, a turno mi abbracciano, baciano, palpano… non sono frigida, miagolo di nuovo. Mi fan mettere in ginocchio con delicatezza e tre uccelli si susseguono nella mia gola. Uno dopo l’altro, velocemente. La scusa è che, per colpa di come ho ballato, stanno male laggiù.
Tutti mi dicono tipo: “Sei molto brava, sai?”. Per fortuna non mi penetrano: ma chi non fa in tempo a mettermelo in bocca, mi accarezza il lato B, inserendo anche un ditone dentro. Purtroppo, ho avuto due orgasmi succhiando, spero non se ne siano accorti.

Finalmente mi aiutano a rivestirmi e, in preda allo shock torno lenta verso Claudio: lui mi avrebbe protetta… se fosse maschio.
Han portato qualcosa da mangiare, aspetto l’ok di Karch e poi prendo qualcosa, senza il coraggio di guardare in viso nessuno.
Avranno capito di aver esagerato? No, perché Camillo chiede: “Ragazzi, anche se siete più piccoli di noi ci farebbe piacere se veniste a rilassarvi e divertirvi. Ci sono un’altra decina di iscritti e iscritte a questo club, sono tutti simpatici. Tra l’altro, grazie al vostro datore di lavoro, avete già tutto pagato. Che ne dite?”

Io vorrei vaporizzarmi, Claudio non vuole tradirmi. Risponde Karch: “Ma certo che verranno! Scambiatevi il cell con Claudio e avvisalo quando c’è qualcosa di bello. Se saranno liberi dal lavoro, vedrai che ci saranno!”.
Usciamo e ci avviamo alla macchina, vorrei fare tante domande a Karch, ma non ho un carattere forte abbastanza e resto zitta.

Si torna alla villa, ma stavolta Karch siede dietro con me: “Sei stata brava e sei proprio bellissima. Quando balli nuda e con quel visino innocente fai impazzire tutti. Mio padre aveva ragione, che stupido sono stato” e già la sua mano mi spinge la testa verso il basso…

Continua

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