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Racconti di Dominazione

Obbedire al supermercato.

By 1 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Nell’ultimo periodo una serie di impegni e di scadenze ci avevano lasciato poco tempo, decisi di approfittare del fine settimana per rilassarci, quale modo migliore di un gioco perverso?
L’inverno sta lasciando il posto alla primavera, la temperatura &egrave adatta a quello che ho in mente.
Le scrivo una mail, dal tono deciso, il nostro gioco ricomincia, sono le istruzioni per la mia donna, obbediente, adora eseguirle.
Passo a prenderla il pomeriggio, scende, &egrave davvero sexy, &egrave vestita esattamente come le ho ordinato, ha addosso un giubbottino rosa sbottonato senza maniche, una camicetta nera lavorata sul seno, una gonna corta rosa sopra il ginocchio, calze nere e scarpe con la fibbia e un po’ di tacco.
Sale in macchina, posso indovinare il seno libero sotto la camicetta, pieno e sodo con i capezzoli eretti, le infilo la mano sotto la gonna, trovo la pelle calda delle cosce, le calze sono autoreggenti come le avevo scritto, tocco la sua figa rasata, solo una striscia di pelo nero al centro, &egrave bagnata. Si lascia sfuggire un gemito quando le infilo un dito dentro. Le porgo il dito bagnato con il suo miele, lo lecca avidamente’
Durante il breve viaggio tiene le gambe aperte, la mia mano si sposta spesso dal cambio alla sua deliziosa fighettina, &egrave un lago.

La porto in un centro commerciale, entriamo in un negozio d’intimo, le dico di comprare un reggiseno a balconcino, deve farsi servire dalla commessa, chiedendole un reggiseno una taglia più piccolo. Solo un attimo di esitazione, poi obbedisce. Alla sua richiesta la commessa le guarda le tette e le dice che forse sarebbe meglio una terza, la mia ragazza diventa rossa in viso, poi ribadisce che vuole una seconda, la commessa chiede se &egrave per lei, lei ribadisce di si, ancora più rossa, dopo qualche tentennamento la commessa le dà il reggiseno, nero a balconcino, di pizzo, evidentemente troppo piccolo’ Il mio cazzo sta scoppiando quando pago, con la commessa chiaramente confusa.

Andiamo alla macchina, la faccio sedere dietro, le tocco la figa, sta quasi gocciolando tra le cosce’ Le faccio indossare il reggiseno piccolo, sbottonare la camicetta, tre bottoni, il tanto che basta per mettere in mostra quasi tutte le tette, evidenziate dal reggiseno troppo piccolo.
Torniamo al centro commerciale, lo sguardo di quelli che incrociamo &egrave catalizzato dalle sue tette, sono davvero stupende, ogni tanto la tocco sotto la gonna, &egrave sempre fradicia.
Al supermercato le chiedo d’inchinarsi, senza piegare le gambe, per prendere articoli in basso negli scaffali, più d’uno ha la panoramica del suo culetto nudo e delle sue tette quasi al completo.
Infine ci sediamo al tavolino di un bar, dove la gonna sale, gambe abbastanza aperte, la mia mano sulla coscia. Il cameriere non sa dove guardare quando prende le ordinazioni, tette in mostra e bordo delle autoreggenti in vista. Per poco non rovescia il caffé quando ce lo porta’
Mi eccita metterla in mostra e stringerla a me’
Quando risaliamo in macchina non resistiamo più, inizia a leccarmelo mentre guido, finché non mi fermo, passiamo dietro e, dopo averla scopata in figa, la inculo per bene, la sento tutta a fondo, godiamo insieme, poi me lo lecca per bene e mi dice: -Sei un porco e io sono la tua troia!-.

Graditissimi commenti e suggerimenti’

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