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oddio! i ladri in casa

By 14 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Faccio la spesa regolarmente tutti i giorni, mi piace avere sempre il frigo pieno di cose fresche. Per me andare a fare la spesa &egrave comunque un atto sessuale. Comprare ortaggi &egrave sempre una esperienza appagante. Spesso la mattina mi piace togliere lo smalto che si &egrave leggermente scheggiato o consumato, mi piace ricoprire le mie unghie con smalto fresco. L’odore dei solventi mi ubriaca e sotto certi aspetti mi rende più lasciva. Per la successiva mezz’ora starò molto attenta a quello che tocco. Quindi con pazienza lascio tutte le mie cose e i mie lavori fermi e mi dedico a seguire le notizie alla tv. Dopo aver fatto colazione, una tazza di the verde senza zucchero, mi vesto e subito dopo sistemo le cose che mio figlio ha lasciato per casa. Rifaccio i letti , sistemo le poche cose che la sera precedente non ho fatto e prendo la mia macchina. 15 minuti e sono al centro commerciale’ faccio la spesa e arrivo al reparto ortofrutticolo. Non compro mai troppe cose. Mi piace essere fra le prime che toccano le carote, le zucchine e i cetrioli. Mi piace soppesarle, tenerle fra le mie mani e tastarle accuratamente. I cetrioli mi fanno impazzire, con tutte le loro rugosità ed escrescenze, quei piccoli nodi e protuberanze. Me li immagino dentro di me’.e poi le carote con le loro irregolarità e i loro cambi di direzione. Solo una donna può capire quelle piccole variazioni ‘. E le zucchine invece con la loro prevedibilità: tutte regolari dall’inizio alla fine ma con dimensioni che possono notevolmente variare. Adoro questi ortaggi. Li compro sempre freschi, quotidianamente, e fra i tre ne scelgo sempre uno che possa soddisfare le mie voglie. Qualche volta due’.va bene’tre. Finito di fare la spese ho sempre le mutandine bagnate, forse per questo evito accuratamente di indossare pantaloni o leggins’..
Comunque dopo i miei acquisti e dopo averli disinfettati per benino con l’amuchina, mi dedico sempre a piacevoli ‘sedute’ di piacere allungata nel mio letto. I dildo sono quelli che normalmente mi danno piacere ma ogni tanto passare a forme e dimensioni diverse, dà il suo porco godimento. Un giorno d’estate mi ero semplicemente divertita con un cetriolo particolarmente nodoso e pieno di protuberanze. Nonostante che ci fossa venuta due volte spingendomelo dietro, avevo ancora voglia, ma non da venirci ancora, quindi mi sono alzata dal letto e ho optato per mettermi un butt plug mentre facevo il resto delle pulizie.
Mio marito spesso mi lascia per lavoro per parecchi mesi da sola, con una casa grande e una relativa buona rendita, ma i suoi viaggi di lavoro mi ha lasciano un grande vuoto. Devota ai suoi voleri tengo ordinato e pulita la casa, mi comporto come se lui potesse entrare da quella porta proprio in questo istante. Allora mi troverebbe vestita come una cameriera dei porno che vede. Se, lui tornasse qui per caso, per miracolo, mi troverebbe con calze autoreggenti, mini abito da cameriera, cuffiette, pronta a prendere il suo bel cazzone. So che questo non accadrà mai perché purtroppo annuncia sempre il suo ritorno con una laconica telefonata tre giorni prima. Magari mi telefona che &egrave addosso a qualche puttana e qualche volta ne ho avuto il sentore, ma io fedele mi vesto cosi tutti i giorni. Sempre pronta e mi dedico alle pulizie.
Il cazzo mi manca e tante volte sopperisco a questa mancanza anche con un butt plug . Mi piace muovervi e sentirlo dentro. Certe volte mentre cammino o faccio un piegamento per raggiungere qualche posto particolare da pulire, eccolo che sento che arriva’.in quei momenti non capisco più niente, mollo tutto e mi accarezzo l’interno delle cosce’..esplode da solo’.i capelli mi si rizzano sulla nuca’.il ventre si contrae e il respiro diventa corto, delle volte cessa del tutto. Un fremito mi prende, mi scuote tutta, mi stringo le tette e contraggo ancora di più il ventre. Le mani si muovono furiosamente sul mio corpo. Poi improvvisamente riprendo fiato e forse perché il cervello &egrave stato per un attimo senza ossigeno e sangue, nei miei occhi chiusi esplodono mille colori, ancora due tre respiri cortissimi e il ventre che si contrae ancora di più. Le gambe non mi tengono e tutto trema. Se sono in piedi devo appoggiarmi a qualche parte, altre volte, oscenamente, torno in me che sono esamine a terra. Questi orgasmi che mi arrivano così, sono sconvolgenti, forse perché nascono da dentro di me inconsapevolmente. E’ come se il corpo, ad un certo punto della giornata, accendesse un interruttore con sopra scritto’ &egrave il momento dell’ happy hour’, alla stessa maniera di quando entri in una stanza completamente buia e a tentoni cerchi qualcosa che faccia chiaro e, improvvisamente, qualcun altro accende la luce per te.
Come tutti i giorni eseguo le pulizie così conciata. Ad un certo punto sento un rumore’.la casa &egrave grande e non do peso alla cosa. Poi ancora e allora mi insospettisco. Mi tolgo le scarpe con i tacchi nel massimo silenzio e cerco di capire da dove viene il rumore. Mi muovo nelle stanze furtiva come una gatta ed arrivo nella cucina dove c’&egrave l’ingresso posteriore. Vedo delle ombre e capisco che sono ladri. Parlano in una lingua a me sconosciuta. Terrorizzata, arretro e vado a nascondermi in camera da letto. Mi nascondo nell’armadio. Passano minuti interminabili dove sento oggetti rompersi e mani che frugano nelle mie cose. Poi sento i passi che arrivano nella camera in cui sono nascosta. Capisco immediatamente che dovevo fuggire e non nascondermi. Mi urlo mentalmente che sono una cogliona, se fossi uscita dall’ingresso principale avrei forse fatto in tempo anche ad inserire l’allarme ed allontanarmi. Sento che qualcuno apre i cassetti. Poi una grassa risata. Devono aver scoperto il nascondiglio dove tengo tutti i miei dildo.
‘ Priteni! in acesta casa est curva!’
Sento altri passi di varie persone che irrompono nella stanza, sento le loro grasse risate e un rumore di mobile smontato. Sento o perlomeno intuisco che stanno versando la mia collezione di dildi sul letto. Gran bella collezione. Poi il silenzio e improvvisamente aprono l’anta dell’armadio e mi trovano. Scoppio a piangere. Mi prendono per una mano e mi strattonato fuori. Sono in 4.
‘ vi prego lasciatemi in pace vi do tutto’ imploro poco convinta.
Gli aguzzini ridono
‘ acesta este una curva, tovarisc!!!’ ridono di me e io non capisco nulla ‘ vrei vodka?’ e mi offrono da bere. Rifiuto.
‘ nu te place?’ insiste ‘nu te place?’ insiste ancora. Non capisco. Ridono di me. Poi mi strattonano e mi tirano su. Uno di loro mi da una palpata alle chiappe. Si accorge che ho il plug nel culo e richiama i compagni ‘. ‘tovarisc ‘tovarisc!!!!’ e mi alza la gonnellina sul di dietro.
Basta &egrave la mia fine. Non parlano più. Mi mettono a novanta gradi. Mi tolgono il plug e mi sputano sul culo. Uno mi tiene inchiodato con il corpo sul letto fra i miei dildi, con la mia bocca vicina al suo inguine. Altri due mi tengono in piedi con le gambe divaricate fuori dal letto. Il quarto si diverte ad infilare il plug dentro e fuori e vedere come reagisco. Tremo per la paura ma godo per il trattamento. Si accorgono che sto godendo e allora cominciano a prendere i vari dildi ed iniziano ad usarli su di me, anche due tre contemporaneamente ‘. un conto &egrave autoimpalarsi su quei cilindri un altro avere un aguzzino che li usa su di te senza pietà. Godo ed ho orgasmi a ripetizione diversi da quelli che esplodono dentro di me all’improvviso. Il mio aguzzino non capisce e scuote la testa, forse non si capacità del fatto che una donna possa godere di cazzi finti e non di cazzi reali’. anche perché ora ne ho quattro lì a disposizione. Allora decide di passare a sistemi più consoni alla situazione. Si sbottona i pantaloni e mi punta il suo cazzo nel culo. Grido di no! Ride il porco e inizia ad affondare nel culo già aperto dai giochetti. Mi sforzo di non godere ma &egrave più forte di me. Mi piace troppo e raggiungo un orgasmo, forse il fatto della violenza che subisco, il fatto che ha una donna piace essere posseduta e che mi piace essere un po sottomessa, mi tiene l’eccitazione molto alta e desidero che non si fermi. Non offro più resistenza e quindi sono liberi di approfittarsi di me. In quattro si alternano. Godo tutte e quattro le volte quando ognuno di loro si svuota dentro di me. Ogni volta che uno di loro esce da me, infilo sempre due dita dietro come a voler impedire di far sgorgare quel fluido bollente o, semplicemente, a non sentirmi vuota per i pochi secondi che passeranno finche un altro sarà dentro di me. Mi vergogno ma i miei sensi non vanno con la ragione. Ho un culo che &egrave come un cazzo di un uomo, quando comincia a ricevere o dare piacere non mi fa capire più niente. Forse &egrave come nel film gola profonda dove la protagonista aveva il suo centro del piacere in fondo alla gola, io, forse ce l’ho nel centro del mio di dietro. Sono tutti cazzi normali ma godo per la violenza e per la mancanza di cazzo da tempo. Iniziano a pomparmelo in gola e mi piace. Ad un certo punto sono io che chiedo di fermarsi. Mi ascoltano. Faccio sdraiare uno sul letto e mi impalo sul suo cazzo. Sempre prendendolo nel culo. Il bastardo si sfila e me lo infila nella fica. Il suo compagno mi incula. A turno si alternano, a turno mi sborrano di nuovo in figa e io piango. Penso al giuramento fatto al mio amore. Sono dei luridi bastardi che mi stanno chiavando e profanando la mia fica. Inizio a odiarli ma non posso resistere a questi cazzi che continuano a farmi godere. Godo. Urlo e mi attacco a loro. Sanno tutti, ormai, degli umori della mia figa e del mio culo. Li spompino senza pietà. Mi tirano per i capelli cercandomi di allontanare dai loro cazzi mentre li succhio. Sono quattro ore che mi trombano e io che li spompino. Sono stesi sul letto’.passo da uno all’altro spesso. ‘ solo questo siete in grado di darmi?’ gli urlo in faccia e li cavalco selvaggiamente fino a quando mi sollevano di peso e si sfilano il cazzo da me. ‘trombatemi!!!’ gli urlo. ‘ tu esti nebuna’ mi urlano e uno di loro mi molla uno schiaffo. Mi attacco al loro cazzo con furia quasi selvaggia e li spompino in un ultimo rush finale. Sono in ginocchio e i quattro mi sono intorno. Voglio la loro sborra sulla mia lingua e faccio di tutta per averla. Ricorro a tutte le mie espressioni lascive, insalivo e succhio fino a quando non mi accontentano. Sono sfiniti. Penso che ora tutto finirà. Non accennano ad andarsene. Prendono uno sgabello alto dalla sala e mi fanno sedere su di esso. Mi legano le gambe con del nastro allo stesso e mi fanno sporgere il culo fuori dalla seduta. Mi passano le mani dietro la schiena e mi legano anche quelle con il nastro. Sono praticamente immobilizzata. Sono in bilico e pronta a cadere al minimo movimento. Prendono il plug e me lo mettono nel culo. Lo muovono un po e poi lo sfilano. Me lo infilano in bocca e poi con un giro di nastro mi impediscono di sputarlo. Mi infilano un altro plug dietro. Ho il respiro pesante e faccio fatica a respirare con quel coso nella bocca e comincio a piangere pensando a quando e chi potrebbe ritrovarmi cosi. Invece in due mi sollevano e mi portano in cucina e incredibile assisto a come rapidamente mi svuotano il frigo. Si stanno ristorando per benino. Parlano nella loro lingua che non capisco. Ogni tanto qualcuno di loro si alza e viene da me. Mi stappa il culo, sputa sopra il dildo e prontamente lo rinfila. Ridono tutti tranne me, umiliata da quel trattamento. Si alza quello che ritengo il capo con un coltello in mano. Lo guardo con orrore vedendolo avanzare verso di me. Penso al peggio invece mi libera le mani e le gambe. Mi solleva e mi porta di peso in prossimità del divano. Prende i cuscini e li butta per terra, comincio a tremare pensando che la violenza a breve ricomincerà. Uno dei quattro si allontana e poco dopo torna con altre bottiglie di vodka. Immagino che ora i quattro vorranno altro da me. Sono piena di sborra sul tutto corpo, ho tutti i capelli con grumi di quel liquido bianco particolarmente odoroso che si attaccano al mio collo e alla mia schiena, ho il culo che urla pietà, mi fanno male tutti i muscoli e le ossa, ma quell’interruttore dentro di me non accenna a spegnersi. &egrave ancora in modalità happy hour e si ‘..&egrave ancora lì che urla ancora, ancora, ANCORA, A N C O R A. Il mio incoscio urla sbattetemi ancora, voglio ancora cazzo e sborra, Dio Cri, da quanto tempo non scopi? Il capo mi molla sui cuscini per terra senza pietà. Non oso muovermi. Mi fissa stando seduto sul divano. ‘ nu vrei vodka?’. Lo guardo con i miei occhi da cerbiatta, capisco solo vodka e dico di no, sono astemia. ‘eu te faci bea vodka!’ dice alzando la bottiglia e i quattro scoppiano in una grossa risata. Mi tira a se per le gambe e me le tira in alto. Ho la testa sui cuscini e la mia schiena e appoggiata al divano e alle sue gambe. Due compari si spostano e mi prendono le gambe divaricandole. Ho il mio culo in alto e il capo toglie il plug, poi nel buco che resta inizia a versare la vodka. Dio brucia! Ho tutto in fiamme! Poi il bruciore passa e il liquido trasparente inizia a colare dalla voragine, scende lungo la figa ed anche li il bruciore &egrave intenso, continua lentamente a venire giù per il mio ventre fino a raggiungere i seni, li fa un piccolo lago prima di saltare le piccole montagne infilandosi tra le due tette e arrivare così fino alla mia bocca. Nella sua discesa vedo la vodka che si &egrave arricchita della sborra che ho sul corpo, vorrei distogliere la bocca ma quel cazzo di interruttore nel mio corpo dice prendila. Incosciente alla mia razionalità apro la bocca e inizio a bere’.vodka e sborra’.perdo ancora una volta il controllo e mi ubriaco subito. Ricordo poco, ma ho visto i 4 alternarsi in quella posizione, trombarmi in culo fino a venire fuori, sulla figa, poi prendere la bottiglia di vodka e lavare la sborra facendola colare di nuovo sul mio corpo e io aprire la bocca e ricevere il tutto. Non so se sono venuta ancora e non so se hanno continuato ancora a fare su di me chissà quale altre porcherie. Ricordo solo che mi sono svegliata che era notte e avevo i quattro distesi intorno, ammiro ancora una volta i loro corpi’.così giovani, vigorosi, i muscoli ben scolpiti, i loro corpi magri e ben fatti, peccato che siano dei delinquenti. Con questi pensieri li sveglio dolcemente accarezzando loro il cazzo. Si alzano e forse vedendo l’ora si rivestono in fretta. Con la mano mi fanno segno che torneranno. Mentre escono li bacio uno per uno e con la mano mi fermo sulla patta di ciascuno stringendogli il pacco. Sorrido mentre si allontano. Mi giro dentro casa e vedo il casino assurdo che c’&egrave. Sono compiaciuta in fin dei conti non hanno rubato niente ed ho avuto la mia prima sbronza’. adesso pensiamo al rimborso dell’assicurazione’..

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