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Racconti di Dominazione

Per primo il culo 3. Anche su internet.

By 22 Luglio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho visto il suo bel cazzone sul suo account, nella sezione foto, quando mi ha chiesto l’amicizia nella chat, nell’annuncio c’è scritto che va con le donne ma si vorrebbe fare un culetto maschile.
Da un po’ sono una cagnetta anche nel web, oltre che lì in paese, è stato Maurizio a farmi fare questa cosa così ho più cose da raccontargli.
Un affare bello grosso, in una foto non era proprio duro ma già così cicciotto e lungo, la pelle bianca, nell’altra teso come la corda di un arco, arcuato, una bella forma.
Sono rimasto subito intrigato, il buchetto, la mia fighina posteriore ha avuto un sussulto, quella sensazione di leggero prurito, la smania che mi prende quando inquadro un cazzo che mi piace.
Anche il pisello mi è venuto duro.
Il signore che lo possiede è maturo, sulla sessantina.
Adoro i maturi.
Mi piace inchinarmi davanti a loro, mi danno un senso di possesso, di protezione, di dominazione maggiore di quando lo faccio con i giovani. Mentre guardo la foto penso a come sarebbe bello strisciare davanti a lui, fare tutto quello che vuole, leccarglielo, succhiarlo, tirargli un bel pompino, ingoiare tutto per benino.
Poi, quando si riprende, mettersi lì, alla pecorina e farselo sbattere nel culo fino a non poterne più, farlo pisciare nei miei orifizi.
Tra l’altro, tutto sommato, non vive molto lontano, un’oretta di treno, anche meno.
Ci scambiamo qualche messaggio, delle mail, si vede subito chi è il maschio e chi la femmina, il padrone e la cagna, mi chiama troietta da scopare, mi dice anche che si è fatto solamente due culi maschili e gli sono piaciuti, che gli piacerebbe riprovare, lo stuzzico un po’ parlandogli del mio culetto morbido e glabro e della mia bocca instancabile, della mia voglia di sottomissione, infine decidiamo di conoscerci.
E’ stato chiaro, innanzitutto vuole il culo.
Lui non può ospitare, è sposato, quindi verrà da me, io ho un posto, la casetta della zia, ci viene solo in vacanza, per qualche fine settimana ed adesso non c’è nessuno.
E’ arrivato in treno come gli avevo consigliato, così non ci sono casini con la macchina.
Scende poca gente, lo riconosco subito, un bell’uomo, vestito bene.
Mi avvicino e mi squadra, noto l’approvazione nei suoi occhi.
Ci stringiamo la mano ci (ri)presentiamo: “Ciao, sono Fuffi”, lui sorride: “Io R.. Sei meglio che in foto”.
“Anche tu”, rispondo.
Ci avviamo a piedi, l’appartamento dista un centinaio di metri.
Mi dice che abbiamo poco più di un paio di ore, deve arrivare a casa per cena.
Basteranno.
Cinque minuti dopo ci inoltriamo (un po’ furtivamente) nel palazzo, lì mi conoscono tutti, magari se mi incontrano mi fanno delle domande. Non è la prima volta che porto qualcuno lì per scopare, meglio non farsi vedere.
Lo accompagno direttamente in camera, inutile perdersi in altri convenevoli, però vuole andare in bagno.
Gli faccio vedere dov’è.
Nel frattempo mi spoglio velocemente, voglio essere nudo, anzi, nuda, mi piace tantissimo stare senza niente addosso.
Invece di aspettare vado verso il bagno, la porta è socchiusa, entro quasi di nascosto, mi sfugge un sorriso, è sul bidet. Gentile e pulito.
Allungo la mano e glielo tocco: “Dai, amore, ti lavo io…” mi guarda un po’ meravigliato ma compiaciuto.
Lo insapono, gli accarezzo il cazzo e le palle, la pancia, si eccita, gli viene duro.
Proprio bello grande, come in fotografia.
Voglio dimostrargli che sono proprio la troia dell’account: “Potevi anche non farlo, ci avrei pensato io, con la bocca!” gli sussurro nelle orecchie, poi vado giù, glielo tocco con la lingua che poi passo sui bordi del bidet.
Si vede che tutto questo lo eccita, sta lì a guardarmi.
Dai andiamoooo!
Ho una voglia di dargli il culo tale che mi scoppia il cervello.
Torniamo di là, io non gliel’ho più mollato, l’ho tenuto stretto, lui mi appoggiato una mano sul culo, mi passa il dito nel solco.
“Hai proprio un bel culetto, liscio e pulito”.
“E’ tutto tuo, facci quello che vuoi, puoi aprirlo, sfondarlo”.
“Certo che te lo sfondo!”.
Prendo una po’ del gel lubrificante che ho portato con me, mi piego sul letto e me lo spalmo nel culo.
Giusto per agevolarlo appena appena.
Lo chiamo, ora è nudo anche lui: “ Vieni… Semmai te lo succhio dopo, adesso sbattimelo dentro, ho troppa voglia”.
E’ anche quello che desidera lui.
Tra l’altro, stranamente, è da qualche giorno che non lo prendo nel culo.
Il tipo è in forma, me lo butta tutto dentro con unico colpo. Aprendomi come una cozza.
Finalmente!
Il dolorino iniziale mi fa uscire un urletto.
“Ti ho fatto male?” domanda, più incuriosito che preoccupato. Io mugolo di piacere, lo incito: “Non è nulla… dai, amore, fottimi, dammelo tutto, fammi vedere cosa sai fare…”.
Un martello.
Sbrodolo dal cazzo come una fontana.
In questo modo, quando è una mia scelta, adoro farmi sbattere senza riguardo, così il cazzo in culo è il massimo della goduria, della sottomissione, soprattutto quando è un così gran bel cazzone, esperto, che mi squassa e riempie e mi fa sentire femmina cagna posseduta ed asservita del vero padrone.
Non capisco più niente e prendo a blaterare frasi sconnesse, fra un mugolio ed un lamento: “Signore… ahi… su… spaccami il culo… uhh…. spingi forte… forte… mmhhh… dammene tanto… non venire… ancora…”.
E lui blam, blam, colpi potenti, cambi di ritmo.
Mi sculaccia, tanto per gradire, grandioso!
Gli faccio fotografare il mio culo suo cazzo dentro, poi le metterò sul profilo, piaceranno tantissimo a Maurizio ed agli altri.
Va avanti ancora parecchi minuti, mi accorgo che sta per finire dall’aumento del suo ansimare.
Mi chiede se lo deve tirare fuori.
“Noooooo! R., vienimi dentro, ahh…. voglio sentire la sborra… dai…. dopo te lo bacio ma la sborra la voglio dentro!”
La sborra la voglio sempre dentro, mi hanno insegnato che il padrone fa così, ti marca.
Nel frattempo ho iniziato a masturbarmi, viene lui e sento il liquido inondarmi l’intestino, profondo, il massimo, già questo può provocarmi l’orgasmo, infatti un attimo dopo, quasi piangendo schizzo sul letto sotto di me. Fra le cagnette c’è chi neppure avverte la sborra nella pancia, io, invece, la sento benissimo e mi manda fuori di testa, anche quando mi schizzano dentro in dieci.
Ci accasciamo, uno sopra l’altro, immobili.
Lentamente si sposta, sta un attimo sdraiato poi accenna ad alzarsi.
“Dove vai?”.
“In bagno, a lavarmi”. Risponde.
Che palle questo, un padrone non fa così.
Lo trattengo, si distende di nuovo sulla schiena, mi metto a cavalcioni sui suoi piedi: “Cosa ti avevo detto?”.
Comincio a leccargli la pancia, poi le cosce, le palle, il perineo, il solco del culo.
Mi dedico al cazzo, è impiastricciato di gel, sborra ed altre robe che erano dentro al mio culo.
Va benissimo così.
Ce l’ha a riposo, lo bacio, poi ci passo la lingua, ovunque, sul tronco, il frenulo, la cappella sopra e sotto, vena per vena, interstizio per interstizio.
Lucido come uno specchio.
Pian piano riprende vigore, io continuo a succhiarlo, a mandarlo in gola, me lo mangerei.
Gli domando se vuole ancora incularmi mi risponde che gli piace così, che vado avanti con la bocca.
Bello.
Me lo gusto come un gelato, con soddisfazione.
Dopo parecchio che gioco a quel modo mi avverte che sta per venire di nuovo, allora lo trattengo in bocca, faccio su e giù con la testa fino a farlo esplodere.
Questa volta urla, è un orgasmo potente, io assaporo la sua sborra cremosa, è buona, la trattengo un attimo poi la mando giù.
Adesso non ne ha più, stiamo un po’ lì a parlare, di quando mi sono accorto che mi piaceva il cazzo, da quanto sono serva, rispondo che lo prendo in culo da sempre, del branco, ma resto sul vago, poi mi racconta di sua moglie, gli domando ridacchiando se stasera quando va a casa riuscirà a scoparla, lui, sempre ridacchiando mi risponde che la scopa due volte al mese, non è questa la serata, gli fa anche il culo ma appena appena, non come ha fatto con me, così potentemente.
Io gli rivelo che mi cercano di continuo, che ho dei padroni e che magari mi toccherà qualcosa anche stasera, pur se sono già stata con lui.
Che in un certo giro sono piuttosto “famosa”.
Mentre parliamo io sono disteso sulla schiena, lui mi accarezza il culo io glielo ancora stringo in mano.
Faccio altre foto, al suo cazzo, poi lui le scatta a me, al culo, anche mentre me lo tengo aperto e poi a figura intera, però nascondo la faccia, come nell’account.
Ma si sta facendo tardi, le due ore sono volate.
Prima di uscire deve tornare in bagno, lo seguo di nuovo, glielo reggo mentre piscia, mi si bagna la mano, la lecco.
Ancora una volta è sorpreso, gli domando se ha mai pisciato in bocca o dentro al culo di qualcuno, ovviamente no: “Beh… la prossima volta faremo qualche giochetto… prometto che ti divertirai” gli sussurro.
Lo accompagno in stazione, ci scambieremo mail per rivederci.
Giunti al binario ci diamo la mano e lui: “Okay, alla prossima… per quei giochetti…”.
Annuisco e gli strizzo l’occhio. Benissimo l’ho intrigato con quella promessa.
Sto andando verso casa, ho ancora la sua sborra dentro, nell’intestino e nello stomaco.
Ce la terrò il più possibile, solo il pensiero che è lì, di quello che ho appena fatto, me lo fa tornare duro.
Voglio il suo piscio.
Penso che lo contatterò presto, anche se i cazzi non mi mancano lui mi piace tanto!

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