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Racconti di Dominazione

Prendi questa, non te ne pentirai

By 2 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

Mentre il vecchio porco che mi avdeva appena costretto a ingoiare il suo seme scaricandosi li palle si ricomponeva per andarsene, ho sentito che diceva ai due che si ripassavano mia sorella: – Se  qualcuno vuole occuparsi di quella ve la consiglio, Stringe la fica a meraviglia, era da tanto che una donna non mi faceva far una scopata così! La chiamiamo la nostra strizzacazzi. Io devo scappare ho un altro appuntamento, divertitevi.
Ho pensato; chissà chi sarà la prossima, magari sta andando a farsene un’altra. Da questo pensiero mi hanno distratto due mani che hanno sollevato la mia testa: – dai fammi divertire, apri la bocca, voglio scoprire se sei davvero così brava a far divertire i maschi come diceva il vecchio -!
Era uno dei due che poco prima si occupavano di mia sorella, mentre l’altro, steso sul divano aveva sopra di lui Fernanda: le spalle di mia sorella attaccate al petto del tizio e sicuramente il culo che ospitava il cazzo, con le gambe di mia sorella divaricate con in mezzo ad esse le gambe del giovane. Lei si muoveva tutta e lui con le mani libere percorreva il corpo di mia sorella, dalla faccia, alle tette, stringendogliele a dovere e massaggiando i capezzoli con le dita, poi scendeva e con la sua mano destra si infilava tra le cosce di Fernanda frugandola nella figa. Lei si dimenava, gemeva, muoveva il culo sicuramente come lui voleva per avere piacere.
Intanto io avevo una altro uccello in bocca, una mano sulla nuca me lo faceva sentire fino alla gola, era grosso. Molto nodose e ci ha messo poco a diventare molto duro. Allora me lo ha tolto dalla bocca, mi ha sollevata e dopo avermi palpato tette e cosce mi ha fatto mettere a 90 sul tavolo. Ha avvicinato il cazzo sfregandomelo prima sulle natiche poi sul solcoha aperto le chiappe aiutandosi con una mano e senza pietà mi ha lacerato il buco del culo. Io non ho capito più nulla ho urlato, un dolore impossibile, anche perché prima di assestarsi bene ha spinto forte almeno altre due volte. Poi sentivo i coglioni a contatto con le mie cosce e la mia figa. Ha iniziato subito a muoversi e come si muoveva il dolore diminuiva aumentando il piacere, Il mio sedere si stava adattando, il mio culetto cominciava ad accogliere sempre meglio quel palo che sentivo crescere. Lo sentivo enorme, di ferro e mi sembrava che diventasse sempre più grosso e duro, la sua pancia sbatteva sul mio sedere che lui  colpiva con le mani. Ad ogni sculacciata io reagivo stringendo le natiche senza volerlo e questo mi faceva sentire meglio il cazzo dentro, ma evidentemente piaceva anche a lui. Stavo impazzendo avevo la figa fradicia e sentivo il miele uscire e scorrermi sulle gambe: stavo venendo ancora. Quelle strette di natiche sul suo cazzo, non facevano altro che aumentare il suo piacere, fino a che non mi ha scaricato il suo seme dentro il culo, in profondità , grugnendo come un maiale. Si è steso col suo petto sulla mia schiena e ha detto: con questo culo rischi di far venire l’infarto, se abiterai in questo appartamento ci divertiremo parecchio, ho anche alcuni amici che darebbero qualsiasi cosa per avere il tuo culo a disposizione e per averti a letto qualche notte.Sia a te, che a quell’altra troia. In quel momento, sentivo , ma forse non capivo. Ero in preda a piaceri mai provati prima, sentirmi usata, una bambola di piacere. Mi spaventava il fatto che mi eccitassi come mai prima, nell’essere tutta a disposizione di sconosciuti. Questo mi eccitava da morire, mai provata prima questa sensazione

 

 

 

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