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Racconti di DominazioneTrio

Quando due parrucchiere ti vengono in aiuto

By 28 Dicembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

La giornata era particolarmente luminosa per essere il 21 dicembre. L’aria tersa e cristallina spandeva una luce brillante tutto intorno. Io me ne giravo tranquillo per la città ripensando alla storia che era appena finita. La stallona milanese che mi ero trombato per un anno e con cui mi ero scambiato migliaia di messaggi per la gioia delle società telefoniche era andata.
Fisico mozzafiato e mente malata per il sesso.
Erano state delle monte memorabili. Ma la distanza non aiutava. Io potevo scoparla una volta al mese quando andava bene. E un fisico del genere meritava onestamente ben di più. Aveva bisogno di qualcuno che la impalasse ogni volta che avesse voglia. E io pur volendo non potevo.
Quindi, quando mi aveva detto che non ce la faceva più ad andare avanti così, avevo capito e senza rancore l’avevo salutata.
Ma adesso avevo un pò di acquolina in bocca e speravo di godermi la ritrovata libertà.
Quindi ero pronto a godermi la giornata cominciando dalla mia parrucchiera. Avevo deciso di tagliare definitivamente i miei riccioli per dare nuova verve alla mia vita.
Ero arrivato.
‘Buongiorno!’ mi fa Claudia con tono molto espansivo vedendomi entrare.
‘Come vaaa?’ continua.
‘Tutto bene grazie’ gli rispondo accennando un mezzo sorriso.
Il negozio era particolarmente vuoto per essere a 4 giorni da Natale.
‘Vieni al lavaggio’ mi fa.
Io mi siedo appoggio la testa al lavaggio e con un grosso sospiro chiudo gli occhi.
Lei comincia a lavarmi i capelli e comincia a chiacchierare del più e del meno.
La sua voce allegra cominciava a diradare le nebbie nel mio cervello. Le sue mani che toccavano il mio cuoio capelluto mi facevano rilassare e i muscoli del mio viso cominciavano a distendersi.
Finito il lavaggio mi fa ‘adesso ti faccio un massaggio, vedo che ne hai bisogno’.
‘Si, meraviglioso! Grazie! Te ne sei accorta vero?’ le rispondo.
‘Non preoccuparti ci penso io a te’ mi risponde.
E comincia a massaggiarmi la testa molto lentamente, quasi sfiorandola, poi toccandomi le orecchie, sfiorandomi il collo e poi tornando sulla testa.
Dopo un po’ di questi sfioramenti che tutto sembravano meno che un massaggio si toglie la maglia rimanendo con una maglietta fina ed aderente. Io dallo specchio di fronte vedevo tutto.
La mia parrucchiera &egrave carina ma niente di che. Però ha un seno veramente formidabile. Una quarta tendente a quinta di una solidità marmorea.
Quella maglietta aderente lo metteva perfettamente in risalto. E sorpresa delle sorprese sotto la maglietta c’erano due capezzoli degni del seno sottostante che fremevano di bucarla. Erano di proporzioni veramente notevoli e soprattutto eccitati da morire.
A quella vista, il mio membro che già a fatica avevo cercato di domare durante il massaggio non ne volle sapere più niente e partì in un’erezione formidabile.
A quel punto non mi trattenni e le dissi.
‘Molto sensuale il tuo massaggio’ mi piace molto’.
‘Si me ne sono accorta’ mi fece lei,, lanciando uno sguardo al mio pacco.
‘beh si’ le risposi ‘in effetti gli stai facendo un certo effetto’.
‘beh ma non &egrave carino lasciarlo così, aspetta un attimo’
La vedo andare nel davanti del negozio, visto che noi eravamo nella zona lavaggio protetta da una parete rispetto alla vetrina che dava sulla strada e sento girare le chiavi della serratura.
Torna e invece di andare dietro la mia schiena si ferma davanti. Alla vista diretta di quelle bocce incredibili e di quei capezzoli che sembravano i miei mignoli il mio cazzo ha un altro sussulto.
Lei si inginocchia guardandomi, mi afferra la cintura e mi fa:
‘non ti dispiace vero se massaggio un po’ anche lui eh?’
Io non credevo ai miei occhi.
‘Ma figurati’ le dico ‘oggi deve essere il mio giorno fortunato’.
Lei in un attimo me lo tira fuori, se lo guarda per bene poi lo afferra tra indice e pollice e comincia a segarlo. Poi comincia ad inserire lappate di lingua quando le dita arrivavano alla base, alternando quindi il movimento della mano a quello della lingua.
Io me la guardavo dall’alto farmi questo lavoretto mentre cominciavo a godere niente male.
Ad un certo punto me lo prende nella mano e me lo stringe forte mentre con l’altra mano mi dava delle schicchere facendo scattare l’indice dal pollice e dandomi delle botte formidabili proprio sul glande.
Questa cosa non l’avevo mai provata e mi fece l’effetto di farmelo ingrandire ed indurire ancora di più!
‘Siiii adesso &egrave pronto’ disse e in un attimo se lo infilò in bocca fino alla radice!
Per poco non venivo. Non ero pronto a quella mossa così repentina.
Nel frattempo si era avvicinata e io arrivavo con le mie mani alle sue tette. Veramente niente male. Una quarta così soda era veramente notevole.
Cominciai a massaggiarle le tette mentre lei con maestria sopraffina mi spompinava a dovere.
Doveva veramente aver fatto un corso di perfezionamento perché sapeva farmi arrivare al punto massimo di godimento e poi si fermava dandomi magari un po’ di dolore con dei piccoli morsi sul glande o tirandomi la pelle dei testicoli, facendo scendere l’eccitazione.
Poi con la lingua mi girava intorno al glande mentre con indice e pollice stretti intorno all’asta continuava a farmi su e giù e mentre con l’altra mano mi massaggiava il perineo.
La lascio lavorare per un po’ di tempo godendomi al massimo quel pompino meraviglioso.
Ne avevo proprio bisogno. Mi stava facendo tornare un po’ di buon umore.
E man mano che il buon umore montava e il mio cazzo diventava più duro la mia fantasia cominciava a tornare quella di un tempo.
La afferro per i capelli e comincio a scoparla un po’ in bocca dando i miei ritmi invece che subire i suoi.
Dopo un po’ le alzo la testa, la guardo negli occhi e le dico : ‘via la maglietta’
Lei senza farselo ripetere se la toglie e io mi godo lo spettacolo di quelle tettone meravigliose venire fuori.
Me la avvicino e le dico: ‘Come lo vedi li in mezzo?’ ‘molto bene’ mi fa lei.
Io afferro dell’olio da massaggio che aveva li e lo faccio colare sul mio glande già posizionato in mezzo a quelle tettone facendolo ovviamente colare anche sulle tette.
Lei con le mani le stringe e comincia a massaggiarmi il pisello con movimenti lenti dall’alto al basso.
Io le afferro i capezzoli facendoli diventare ancora più grandi e usandoli come dei telecomandi per farla muovere come volevo.
La cosa mi stava eccitando ancora di più ma non bastava.
‘Credo che lo devi inumidire ad ogni passaggio non ti pare?’
Lei non se lo fece ripetere due volte e cominciò ad infilarselo in bocca ogni volta che arrivava su.
La cosa cominciava ad essere veramente interessante e mi stava facendo venire voglia di scoparmela. Se lo meritava visto come si stava comportanto.
La lasciai lavorare ancora una decina di minuti godendomi la scena dall’alto e facendo andare il mio cazzo liberamente tra quelle tette marmoree.
Ad un certo punto la prendo per i capelli e tirandoli la faccio alzare in piedi, la giro e la sbatto al muro che era li davanti, la afferro per la vita e la tiro verso di me facendole assumere una posizione un po’ piegata. Le alzo la gonna e con un gesto secco le strappo il perizoma fradicio. Mi metto una bella quantità di olio nella mano e glielo spalmo sul culetto, poi velocemente lo metto sul mio cazzo e senza darle il tempo di reagire glielo appoggio sulla rosetta e comincio a spingere lentmente ma senza fermarmi.
Lei prova a dire qualcosa e quindi si becca uno schiaffo sul culo violentissimo. Allora si zittisce, io continuo a spingere fino a sentire la rosetta mollare la presa e il mio cazzo aprirsi la via.
Piano piano lo faccio arrivare fino in fondo. Una volta posizionato dentro posso concentrarmi sulle tette. Le afferro con le mie mani ma sono talmente grandi che non riesco a contenerle e quasi mi sfuggono. Allora mi concentro a massaggiarle divertendomi con i capezzoli. Il mio cazzo era ben piantato e fermo nel suo culetto. Dovevo darle il tempo di abituarsi all’idea e ai suoi muscoli di rilassarsi. Il giochetto sulle tette stava facendo il suo lavoro.
Appena sento il suo buchino rilassarsi comincio a scoparla. Lascio le tette e la afferro per la vita e comincio a fare avanti e indietro con il mio cazzo molto lentamente. Mi piaceva sentire la mia cappella che gli apriva il buchino e poi l’asta che veniva risucchiata dentro non appena la parte più larga era passata.
Lei gemeva, mi diceva che le stavo facendo male ma in realtà i suoi gridolini erano di piacere. E me ne accorgevo perché i suoi capezzoli si facevano sempre più duri e più lunghi e perché dalla sua patatina grondava umore a tutto spiano.
Mentre me la inculavo così lentamente cercando di godermi quel culetto stretto più che potevo, sentiamo una voce che dice ‘che belle tette’ ho sempre sognato di vederle’. Per tutta reazione Claudia stringe il culo serrandomi il cazzo dentro. Ci giriamo. Era la sua collega addetta alle unghie. Antonella. Una ragazzetta di 25 anni. Fisico asciutto, tette nella norma ma culetto da manuale. Avevo sempre sognato di scoparmela alla pecorina.
Io con il cazzo dolente ma sempre più duro e bloccato nel culetto di Claudia non sapevo che fare.
La guardo e le faccio: ‘Beh? Non me la dai una mano? Mi ha bloccato dentro’ ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a rilassarla’ Ti va di leccarle le tette???’
Lei non se lo fa ripetere, si precipita sotto di lei, si siede su un cuscino per essere più alta, le afferra le tette con le mani e si lancia famelica con la bocca su di loro.
Claudia comincia a gemere di piacere. Evidentemente anche lei aveva sempre sperato di essere leccata da Antonella e non aveva mai osato chiedere.
Io prendo una mano di Antonella che aveva attenzioni solo per le tette di Claudia e la posiziono con due dita nella fighetta di Claudia. ‘Adesso massaggiala per bene anche qui per favore e non dimenticare il suo clitoride’.
Dopo un po’ le cure di Antonella cominciano a fare effetto e il culetto di Claudia si rilassa. Nel frattempo la cura astringente aveva fatto effetto anche sul mio cazzo che era diventato duro come il marmo e più grande ancora.
Io sentendolo così potente comincio a stantuffarla dandole bei colpi che le facevano sbattere la fronte al muro e aiutavano Antonella a spupazzarsi quei tettoni meravigliosi.
Mi stava quasi venendo voglia di inondarle il culetto del mio seme caldo quando mi dico che non potevo perdermi l’occasione di scoparmi anche Antonella.
‘Ragazze, si cambia posizione’ Esclamo ad alta voce.
Sfilo il mio cazzo dal culetto di Claudia e le do un paio di spinte nella fighetta. Poi le prendo per mano e gli dico ‘Venite con me per favore’.
Le porto nella sala depilazione dove Antonella faceva le cerette ed aveva un lettino tipo ginecologico dove c’erano due pedane per poggiare i piedi. Faccio mettere Claudia su, con le gambe ben larghe e i piedi poggiati sulle pedane. ‘E tu non vorrai mica guardare??’ faccio ad Antonella e la invito a sedersi sulla pancia di Claudia e a continuare il suo lavoro sulle tette. Appena Antonella si abbassa comincia a baciare Claudia nella bocca con una passione mai vista.
Mentre lei si appassionava così, ricambiata da Claudia, io le afferro i fianchi e la tiro lentamente dietro portando il suo pube esattamente sopra quello di Claudia. La patatina di Antonella era troppo invitante. Giovane, fresca e molto depilata. Anche a lei strappo il perizoma e comincio ad aprirle le grandi labbra passandoci sopra la punta del mio uccello.
Appena le apro vedo un fiotto di umore cadere. Velocemente metto il mio cazzo sotto, lo raccolgo lubrificandolo bene e con un colpo secco la impalo.
La sento gemere di piacere e quindi comincio a pomparla molto lentamente. Intanto con il mio pollice comincio ad allargarle la rosetta e piano piano glielo infilo dentro.
Era un piacere scoparsi quella fighettina resa ancora più stretta dal mio pollice nel suo culetto.
Tra l’altro messo così quel culetto era ancora più arrapante. Stavo veramente godendo come un riccio.
Nel frattempo Claudia muoveva il suo pube sotto, trasmettendomi un movimento asincrono rispetto a quello mio e di Antonella che mi faceva eccitare ancora di più.
Comincio a pomparla un po’ più velocemente e quando il mio cazzo era nuovamente marmoreo decido che &egrave ora di passare al buchino.
Quindi lo sfilo, provvedo a lubrificarlo bene con l’olio che avevo portato con me e lo appoggio sopra.
Con mia grande sorpresa Antonella era completamente rilassata ed aperta. Il mio cazzo entra senza nessuna fatica e comincio a pomparla a dovere, mentre con l’indice e il pollice avevo preso i due buchi di Claudia poco sotto.
Il culetto di Antonella mi tirava da paura. E poi lei sapeva perfettamente assecondare i miei movimenti inarcando la schiena al punto giusto e dando un colpetto verso il mio pube quando io arrivavo in fondo. Insomma stava meritando il giusto premio finale.
Ma era ancora presto.
Lo tiro fuori e cerco di nuovo il buchino di Claudia. Entro. Ben stretto. Quattro spinte e passo alla sua fighetta. Altre quattro spinte e salgo nella fighetta di Antonella. Quattro spinte e &egrave il turno del suo culetto. Qui quattro spinte erano poche. Mi dilungo di più.
Poi scendo di nuovo nella fighetta di Antonella, poi in quella di Claudia, poi nel suo buchino e poi risalgo.
Quel tour di buchi era da rimanere senza fiato. Non avevo mai fatto sesso con due donne e per essere la prima volta non mi potevo proprio lamentare.
Intanto quelle due sembravano completamente indifferenti al fatto che le stavo scopando da quasi mezz’ora passando da un buco all’altro. Continuavano a dare di lingua e a leccarsi le tette a vicenda come se io non ci fossi.
La scena mi arrapava troppo. Mentre mi fottevo il buchino di Antonella mi misi a guardare un po’ meglio come si leccava le tette di Claudia.
Era uno spettacolo super eccitante. Quei capezzoli che entravano e uscivano dalla bocca di Antonella come se gli stesse facendo un pompino. Il viso di Claudia che trasudava eccitazione da tutti i pori.
A quella vista comincio a pomparmi Antonella con una frequenza e una violenza sempre maggiore.
Ad un certo punto la vedo abbandonare le tette di Claudia, alzare la testa verso di me guardandomi con occhi soddisfatti ed esclamare ‘Finalmente hai deciso di scoparmi eh?’.
Io non ci vedo più. Comincio a pomparla ad un ritmo forsennato tenendola ben ferma per la vita.
Il mio cazzo usciva quasi tutto facendo quasi richiudere il buchino e poi dava una spinta violenta rientrando tutto fino in fondo.
Ad ogni colpo lei urlava più forte, fino a che i colpi erano così ravvicinati che lei urlava senza fermarsi singhiozzando di piacere.
Io non ce la facevo più. Il mio cazzo era gonfio di piacere e era arrivato al culmine.
Con l’ultima spinta caccio un urlo anche io e la inondo con un fiotto potente.
Continuo a pomparla ancora per un po’ fino a che il mio liquido non si esaurisce del tutto.
Che venuta meravigliosa.
Le lascio un po’ li a coccolarsi e poi mi rivesto.
Anche loro si rivestono e torniamo di la.
Fuori la porta c’erano almeno 4 signore di mezza età che aspettavano.
‘Scusate’ fa Claudia ancora rossa in viso ‘ma avevamo un macchinario rotto ed il tecnico &egrave venuto ad aggiustarlo’
‘Ci vediamo dopo Natale per un controllo’ faccio io uscendo. ‘intanto Auguri’.

Dopo qualche giorno sono tornato dalle mie amiche parrucchiere.Ho preso un appuntamento per fare una ceretta. Al telefono però sono stato molto vago e gli ho chiesto di mettermi un appuntamento in un orario in cui il negozio fosse molto affollato.Quando sono arrivato c’erano un paio di ragazze sotto i ferri e un paio che aspettavano.In particolare c’era una signora sulla quarantina veramente interessante. Alta, bionda, viso e modi raffinati, tette marmoree e ben esposte in una camicetta con scollatura ben aperta. Sedere alla brasiliana su un paio di gambe statuarie. Labbra leggermente rifatte che presagivano lavoretti estremamente gustosi. Una vera donna da monta.Al vederla mi sono subito arrapato, ma purtroppo avevo altro da fare.Sono andato da Claudia e le ho detto sottovoce che per il lavoro che dovevo fare avevo bisogno sia di lei che di Antonella che &egrave la vera e propria estetista.Claudia mi ha detto che non poteva perché c’erano troppe clienti.Le ho detto che non me ne fregava niente e che se non faceva quello che volevo la avrei sputtanata con tutti.Lei un po’ ha protestato ma evidentemente era intrigata da quello che stava per succedere e quindi sbuffando ha detto ok.Io mi sono seduto e dopo qualche minuto mi fa.’Signor Gianni, si accomodi di là con Antonella che comincerà il trattamento, io arrivo subito per darle una mano’Io vado di là, dove c’era Antonella con una minigonna di pelle veramente provocante e una maglietta attillata che metteva in evidenza la vita stretta su quel culetto da manuale che mi sarei scopato di li a poco.La sala estetica era separata da quella del taglio da un muro che non arrivava fino al soffitto e quindi i rumori si sentivano proprio tutti.’Ciao Antonella’ le dico. ‘Avrei necessità di farmi una ceretta inguinale. Ma trattamelo bene perché poi deve lavorare con te’Antonella diventa subito rossa e mi fa sottovoce. ‘Ma sei pazzo! Con tutte quelle assatanate li fuori’.’Antonella, forse non hai capito. Mi fai una ceretta e poi ti inculo”E Claudia?’ mi fa lei?’Non ti preoccupare. Ho del lavoro anche per lei’Nel frattempo arriva Claudia tutta di corsa.’Eccomi’. Maledetto! Ma che cosa vuoi da me?’ mi fa ridendo.’Mi devi distrarre mentre Antonella mi fa la ceretta ovviamente”Dai che ho da fare. Poi organizziamo con calma’ mi fa cercando un tono accondiscendente.Io la prendo , la giro e le comincio a palpare le tette meravigliose che ha. Lei tenta un po’ di ribellarsi ma poi mi lascia fare. Nel frattempo le do anche qualche bacetto sul collo.Lei subito si rilassa mentre Antonella si fa sempre più rossa.Mentre la bacio e la palpeggio le prendo le mani e le porto dietro la sua schiena. Mi fermo di palpeggiarla e tiro fuori una corda dalla tasca e gliele lego.Lei tenta di ribellarsi ma a quel punto le do uno schiaffo. Un po’ sonoro. Brusio dall’altra parte del negozio.Lei mi lascia fare.Le lego anche i piedi lasciando solo una decina di centimetri in modo che può fare dei piccoli passetti.Io mi tolgo i pantaloni.Il mio cazzo nel boxer era già super eccitato.La metto in ginocchio.’Tranquillizzalo un attimo’ le dico, e glielo infilo in bocca. Lei comincia a succhiarlo con un’avidità che la volta precedente non aveva dimostrato.Io prendo il telefono lo metto in modalità ripresa video e lo appoggio su un mobiletto in modo da riprendere tutta la scena.Antonella continuava a guardare sempre più rossa. Quando Claudia stava per prenderci gusto lo tiro fuori. ‘Adesso resti in ginocchio e mi lecchi i piedi mentre Antonella mi fa la ceretta’ Mi metto sulla sedia ginecologica a gambe aperte e con il cazzo evidentemente in un’erezione da manuale. Antonella rimaneva ferma ‘Beh? Sei rimasta impalata? Ti ho già detto che poi ci penso io ad impalarti’ahahah!!! Dai vieni qui e fai il tuo lavoro”Claudia, tu avvicinati e cominciami a leccare i piedi.’E daiiiiiii’ mi fa Claudia sottovoce’ ‘Ma che ti sei messo in testa”Cazzo non mi far incazzare’ le rispondo alzando molto il tono della voce. Forse avevo parlato un po’ troppo forte perché sentivo il brusio dall’altra parte del negozio crescere.Antonella molto impacciata prende in mano la mia asta e comincia a farmi la ceretta segandomi un po’ per farmi calmare.Claudia si avvicina in ginocchio e comincia timidamente ad appoggiare le labbra alle mie piante dei piedi.’Brava Antonella, hai capito come devi fare. E tu Claudia mettici un po’ più di impegno altrimenti faccio un casino’Claudia allora comincia a leccarmi con molta foga pulendomi bene la pianta e leccandomi anche le dita una ad una. Questa cosa mi faceva arrapare ancora di più e il mio cazzo stava li che aveva una contrazione ad ogni leccatina tanto che Antonella poteva lavorare tranquillamente senza tenermelo con la mano da quanto stava dritto.Antonella molto velocemente e con mani esperte mi fa la ceretta. Ovviamente mi fa un po’ male e qualche urletto di dolore mi esce.Però il mio pube senza peli era veramente eccitante. Lo vedevo riflesso nello specchio messo ad hoc per gratificare le clienti.All’ultimo strappo io faccio ‘Cazzo Antonella’ mi hai fatto male’ e le prendo la testa e la sbatto sul mio cazzo penetrandole di colpo la boccaMi faccio spompinare un po’ tanto per tranquillizzarmi.Intanto Claudia ci aveva preso gusto o magari eccitata dalla scena stava leccando con foga i miei piedi. Era un massaggio veramente interessante. Antonella nel frattempo stava cominciando a godere della mia mano che era entrata sotto la sua gonnellina e le aveva spostato lo slip e stava già entrando nella sua fighetta.Però Antonella era particolarmente brava a spampinare. E mentre lo faceva con la mano mi massaggiava la parte dell’asta che rimaneva fuori dalla sua bocca (poca roba a dire il vero’) e quindi stavo quasi rischiando di riempirle la bocca di sperma.Per cui la tiro per i capelli e le faccio uscire con uno ‘Stapppp’ rumorosissimo il mio cazzo dalla bocca.Mi alzo dando con i piedi un paio di colpi (involontari ma efficaci) a Claudia sul viso.Afferro Antonella per la gonna con una mano e Claudia per i capelli con l’altra.Sbatto Antonella sul lettino mettendola a novanta gradi e alzandole la gonna.Le infilo tre dita in Figa e tiro su il suo abbondante umore fino al buchino (non avevo creme a potata di mano)Nel frattempo avvicino la testa di Claudia al mio culo.Quindi mi metto con la mia pancia ben distesa sopra la schiena di Antonella allargando le gambe e mettendo in mostra il mio buchino.’Claudia lo devi leccare e mi devi aiutare a portare il ritmo’E nel frattempo comincio a spingere con il mio cazzo sul buchino di Antonella. Lei comincia a lamentarsi sottovoce. Io continuo a spingere. In effetti non era molto lubrificato.Ad un ceto punto sento le mani di Claudia sulle mie palle e la sua lingua infilarsi tra le mie chiappe.Questo mi da una reazione improvvisa sull’asta che si indurisce ancora di più (ammesso che ce ne fosse bisogno) e quel movimento riesce ad aprire il buchino di Antonella. La cappella era entrata. Miracolosamente il buchino si lubrificava da solo. Evidentemente Antonella stava godendo della situazione.Io comincio a fare su e giù molto lentamente con la mia asta per dare il tempo a Claudia di adeguarsi al ritmo.Il culetto di Antonella era veramente meraviglioso. Mi arrapava semplicemente guardarlo, ma scoparlo era ancora più eccitante.Aveva un modo di muoversi per accompagnare le mie spinte veramente professionali.Claudia evidentemente aveva capito che rischiava di non prendersi niente e quindi si era messa a leccare con grande impegno per cercare di attirare la mia attenzione.Ma io non ci pensavo proprio a distrarmi da quella scopata molto gratificante.Antonella nel frattempo gemeva. Dapprima cercava di soffocare il gemito ma ora che stavo spingendo un po’ di più non ci riusciva. Io godevo al pensiero che di la stessero sentendo tutto e si stessero eccitando.Allora sposto la testa di Claudia e la lascio li di fianco a guardare mi alzo in modo da potermi muovere con tranquillità.

La afferro saldamente con le mani ai fianchi e mi preparo per pomparla.Portavo la mi a cappella quasi fuori dal buchino poi la facevo lentamente entrare e quando lo scalino era dentro andavo giù con una certa violenza facendo sbattere il mio bacino sulle sue chiappe.Il rumore era come uno schiaffo sonoro. Era impossibile che di la non lo sentissero, anche perché veniva accompagnato da un gemito soffocato di Antonella.Claudia nel frattempo si stava toccando.Io continuo a scoparmi Antonella con sempre più foga.Mentre la scopo le ordino di dirmi il numero di telefono di suo marito e di quello di Claudia.Lei intimorita dalle mie possibili reazioni e dal fatto che la stavo inculando con quella foga me li da. Ovviamente ansimando tra un numero e l’altro.Io continuo a scoparla con furia mentre Claudia con una mano si scopava da sola e con l’altra si pizzicava alternativamente il clitoride e i capezzoli che stavano li li per bucare la maglietta che aveva.Quando sento che Antonella stava per venire esco fuori e infilo il mio cazzo direttamente dal culo di Antonella nella bocca di Claudia. E con due colpi finali le riempio la bocca di sperma.’Non far cadere nemmeno una goccia mi raccomando’Nel frattempo sentivo Antonella lamentarsi ‘cazzo che bastardo’mentre si era infilata un dito nel culo e continuava a scoparsi da sola per venire.Io mi faccio pulire bene l’asta, mi rivesto e mi riprendo il telefono che aveva ripreso tutto.Ragazze, ci rivediamo tra qualche giorno e fate le brave se non volete che i vostri mariti scoprano quello che fate in negozio.Esco, lasciandole così come stavano, e passando nel negozio con un sorriso a 64 denti saluto tutte.’Care signore, buona giornata e ci vediamo presto’ Appena esco scrivo un sms a Claudia.’Offri una depilazione gratuita alla signora con le tette grandi. E fissa l’appuntamento alle 6 di sera. Ovviamente ci sarò anche io. Ovviamente sta a te renderla disponibile. Se fate le brave ve la faccio leccare.’ Dopo qualche giorno mi arriva un messaggio di Claudia. “l’appuntamento con la signora Mara l’ho fissato giovedì. Ma non ci mettere nei casini ti prego”.
Mara. Bene Bene!
Mara era una dea. Tette grandi e marmoreee. A differenza di quelle di Claudia che erano esagerate lei le aveva leggermente più piccole (una bella quarta) ma la loro forma era perfetta. Nella camicetta sembrava quasi non ci entrassero da quanto erano prosperose.
I suoi glutei e i suoi fianchi erano statuari. Alta, elegante, un sedere all’insù come pochi se ne vedono.
Lineamenti decisi ma eleganti, occhi azzurri e trasparenti, capelli castani fluenti.
Una vera Dea.
Alle 6,10 entro nel negozio. Era ormai vuoto. Mi viene ad aprire Antonella.
Io entro e le dico di chiudere la porta e abbassare a metà la seracinesca.
Lei un pò intimidita e imbarazzata mi fa: “Mara &egrave di la ma sta facendo l’inguine… non so se &egrave il caso”
Io nemmeno le rispondo e mi avvio nella stanza dell’estetica.
“buonasera signore. Fate pure. Come se io non ci fossi”
Mara era stesa sul lettino. Aveva una camicetta bianca da cui svettavano le sue tette perfette. Era ben scollata e quindi si vedevano tondeggiare quasi da voler schizzare fuori dagli indumenti che cercavano di contenerli.
Le gambe erano già nude e leggermente accavallate. Affusolate ma sode. Piede e caviglia perfetti. Appena le vidi mi venne un irrefrenabile acquolina in bocca.
Solo un asciugamano a coprire l’inguine che non sapevo se fosse già nudo o no.
Claudia aveva la solita maglietta attillata che metteva in evidenza il suo seno abbondante, ma il confronto con Mara era impossibile. La serva con la Padrona.
La vista di Mara era eccitante in situazioni normali, in questa era dirompente. Il mio pacco ebbe un sussulto. Incrociai il suo sguardo. Era uno sguardo che non ammetteva esitazioni. Lo sostenni e accennai un sorriso.
Era uno sguardo penetrante, autoritario, indagatore e allo stesso tempo elegante.
Il mio pacco sussultò nuovamente.
Lei mi squadrò da cima a piedi e io aspettai che finisse.
“Ma noi ci siamo già visti vero?” mi dice.
“Credo di si Signora. Una bellezza come la sua non passa inosservata. Era qui una decina di giorni fa quando sono venuto a farmi …. eehmmm… la ceretta” esitai mentre guardavo Antonella e Claudia che diventarono immediatamente rosse.
“Oggi ho necessità di farmela di nuovo con una certa urgenza. Spero non le crei problemi”
“Si figuri. Io non ho problemi di nessun tipo. Spero che i problemi non siano suoi” mi risponde con un risolino.
Antonella mi fece togliere i pantaloni nello stanzino e uscii con la camicia e un telo arrotolato intorno alla vita.
Il mio pacco non si era placato e a stento riuscivo a nascondere la protuberanza.
Mi allungai sul lettino a circa un metro dalla Dea.
Mi girai e vidi le sue tette da una prospettiva ancora più invitante. Di lato si vedeva la rotondità perfetta e la camicetta che arrivava a malapena a coprire un regiseno molto leggero che a stento copriva il capezzolo. Stavano su da sole per quanto erano sode.
Il mio pacco ebbe un altro sussulto e questa volta non c’era niente che lo trattenesse. Il lenzuolino che lo copriva si alzò senza pietà.
“Glielo avevo detto che avrebbe avuto qualche problema” mi fa la Dea con un altro risolino.
“beh ma adesso vediamo di gestirlo” le rispondo con un sorriso anche io.
Antonella e Claudia visibilmente imbarazzate si scambiavano commenti sottovoce mentre preparavano la ceretta.
Antonella si avvicina per prima. Mi alza il lenzuolino partendo dai piedi scoprendomi i genitali ma cercando di mantenere coperta l’asta.Io le afferro la mano e me la porto sotto il lenzuolo facendole afferrare il mio membro. E comincio a farmelo segare un pò.
Claudia nel frattempo fa mettere la Dea con le gambe sui sostegni ginecologici e ovviamente deve scoprirle. Ma anche lei cerca di lasciare il pube coperto. Non avrebbe potuto farlo a lungo e già così la vista era deliziosa.
“Manteniamo la linea brasiliana?” chiede Claudia alla Dea.
“No questa volta voglio una depilazione totale” risponde lei.
“Mi intrometto” faccio io “Saggia scelta. E’ la soluzione migliore e quella che da più soddisfazione. senza contare che esteticamente supera tutte le altre”
“Già” mi risponde lei freddina.

Era sicuramente nervosa per il dolore che la aspettava.
Farsi depilare in quelle zone non &egrave mai una passeggiata di piacere.
Anche se devo dire che io con la mano di antonella che mi segava leggermente l’asta mentre cominciava a spalmarmi la ceretta non potevo proprio lamentarmi.
Il corpo di Antonella copriva alla vista di Mara quello che stava succedendo sul mio inguine, ma sicuramente lei poteva vedere la mia faccia gaudente.
Le smorfie che facevo con la bocca erano inconfondibili.
Tant’&egrave che lei mi fa:
‘Vedo che lei si fa depilare in massima tranquillità. Ma non le fa dolore?’
‘Basta coprire il dolore con un piacere più grande’ le rispondo strizzandole l’occhiolino.
‘Beh non ho mai provato’ pensa che dovrei?’
‘Ma sicuramente’ le rispondo!’ se vuole mostro prima come faccio io e poi le do una mano’
‘Volentieri’ mi fa lei.
‘Antonella, puoi per favore passare dall’altro lato del lettino?’
Antonella sempre più imbarazzata passa di la’e io tolgo il lenzuolino facendo svettare la mia asta super eccitata nella mano di Antonella.
‘Vede? Mentre Antonella con una mano mi spalma la cera con l’altra mi tiene ben occupato in modo che io possa dedicare la mia attenzione ad altro’
Intanto Antonella cominciava a tirare la cera che mi aveva spalmato togliendo così anche i peli.
‘Beh la cosa sembra interessante’ mi fa Mara, mentre io vedevo i suoi capezzoli gonfiarsi da sotto la camicetta. ‘Peccato che io non abbia una bella asta come la sua però’ aggiunge ridendo!
‘Non si preoccupi, se ha un po’ di pazienza le mostro come si può fare’
Claudia nel frattempo chiede ‘Cosa faccio? Aspetto?’
‘Certo Claudia. Adesso diamo una mano alla signora per farle avere una ceretta indimenticabile’
Appena Antonella ebbe finito con me, mi rimisi di nuovo il lenzuolino intorno alla vita facendo ben in modo che la mia asta super eretta rimanesse ben evidente in modo da dare una bella scossa a quelle tre fanciulle. Andai quindi nello spogliatoio a recuperare il mio inseparabile vibratore.
Tornai e andai dritto tra le gambe aperte di Mara.
‘Permette Signora?’ le chiedo mentre mi inginocchiavo.
‘Prego’ sono proprio curiosa’
Senza aspettare oltre comincio ad esplorarle quella fighetta meravigliosa con la mia lingua.
Era già piena di umori ma dopo un paio di lappate vigorose un piccolo rivolo cominciava a farsi strada.
Io alzo la testa e vedo Claudia e Antonella mezze imbambolate.
‘Allora? Siete rimaste impietrite? Ma non vedete che ci sono due capezzoli che hanno bisogno delle vostre cure? Forza, liberateli dal regiseno e cominciate a leccarli.’
Mara cominciava a godere. Quel fisico statuario cominciava a contorcersi sotto i colpi delle tre lingue che le stavano dedicando attenzioni.
Quando vidi che era ben calda cominciai a dedicarmi con labbra e lingua al suo clitoride lasciando la sua fighetta al mio dito indice e medio e il suo buchino al mio pollice.
La cura stava funzionando. Nel frattempo Claudia e Antonella si stavano appassionando a quei due capezzoli veramente regali e a quelle tette maestose. Vedevo che ogni tanto si scambiavano occhiate compiaciute e ogni tanto avvicinavano le loro bocche incrociando le loro lingue.
Io mi stavo arrapando veramente in maniera esemplare ma non volevo dimenticare l’obiettivo.
Quindi attivo il mio vibratore e continuando a leccare il clitoride di Mara comincio a fargli fare strada nella sua fighetta.
Lei comincia a mugolare di piacere. Quando vedo che &egrave ben calda chiamo Claudia e Antonella e gli dico di preparare la ceretta.
Nel frattempo io continuavo a scopare Mara con il vibratore nella fighetta e con il mio pollice nel buchino. Lei per tutta risposta aveva cominciato a stuzzicarsi i capezzoli che erano rimasti abbandonati.
Appena vedo che Claudia e Antonella avevano preparato la ceretta, comincio a dare degli schiaffetti sul clitoride strappando degli urletti di piacere a Mara. Poi do l’ok a procedere con la ceretta.
Il calore dopo la stimolazione fece il resto. Mara ebbe un primo orgasmo quando Antonella e Claudia le spalmarono la ceretta e un secondo quando la tirarono via provocandole dolore misto a piacere.
Appena finito con i peli io cominciai a frizionarle la parte con acqua e ghiaccio. Lei continuava a gemere dal piacere.
Poi ordinaii a Claudia e a Antonella di riprendere con i capezzoli.
Io tirari fuoi il vibratore e diedi ancora qualche leccata, poi mi alzai in piedi, feci sparire il lenzuolino, la afferrai per la vita e appoggiai la mia cappella sulla sua fighetta strafradicia.
Sarebbe entrata in un secondo se avessi voluto. Ma mi divertii un po’ a farle sentire la presa vigorosa delle mie mani sui fianchi e la cappella che le apriva le grandi labbra senza entrare.
Lo spettacolo di quelle tette meravigliose leccate dalle mie aiutanti era però troppo eccitante. Non resistetti a lungo e cominciai a pomparla.
Dapprima lentamente, molto lentamente, come piace a me e poi aumentando un po’ il ritmo.
Mara stava letteralmente strabuzzando gli occhi quando vidi comparire la sua mano sul clitoride.
Ormai i suoi urletti erano continui e testimoniavano un piacere irrefrenabile. Infatti cominciò a sfregarsi il clitoride quasi con violenza. Allora io aumentai il ritmo delle pompate facilitandole un orgasmo meraviglioso.
Ma io non ero affatto soddisfatto.
Lei si stava massaggiando dolcemente il clitoride dopo il piacere, quando io sfilai la mia asta dalla sua fighetta e la appoggiai al suo buchino.
Lei spalancò gli occhi incredula’Io non aspettai oltre e con una spinta decisa le allargai il buchino facendo entrare la mia cappella dura come il marmo. Non avevo lubrificato artificialmente contando sui copiosi rivoli che si erano riversati sul buchino e su tutta la mia asta fino a quel momento.
E infatti ci avevo visto bene. La rosetta non fece nessuna resistenza e il mio cazzo stava adesso dominando il culetto di Mara!
Iniziai a pomparla lentamente per non procurarle troppo dolore.
Ma il mio cazzo filava liscio come l’olio in quel buchino stretto e piacevole.
Quindi non aspettai oltre e cominciai a pomparla mentre lei si dimenava afferrando i suoi seni spingendoli nelle bocche di Claudia e Antonella.
Devo dire che la scena era veramente intrigante. Io stavo godendo come un re che si tromba una regina (non la sua ovviamente)!
Il mio cazzo si contraeva dal piacere ad ogni spinta e Mara urlava con dei gridolini soffocati in gola.
Io le infilai anche il vibratore nella fighetta e vidi i suoi occhi strabuzzare nuovamente di piacere.
Quindi cominciai a pomparla freneticamente. Lei urlava sempre di più e le altre due ragazze si erano eccitate a tal punto che avevano cominciato a masturbarsi.
Io nel frattempo, mentre pompavo, schiaffeggiavo anche le chiappe di Mara!
Il mio godimento era al massimo quando Mara cominciò a contrarsi e ad avere orgasmi multipli.
Io la lasciai fare per un minuto o due e poi con una decina di spinte poderose che quasi la facevano cadere nel lettino le inondai il culetto di un abbondante fiotto di sperma caldo!
‘Mara che ne pensi di questa ceretta?’ le dissi mentre ancora ansimavo.
‘Ne voglio subito un’altra’ fu la sua risposta con un filo di fiato.

Visto che il ferro va battuto finch&egrave &egrave caldo, il giorno dopo chiamai Antonella di buon mattino e le dissi di venire a casa mia alle 14 insieme a Mara. Le dissi che se avesse fatto storie poteva farle presente che tutta la scena del giorno prima era stata registrata. Del resto ormai il copione lo conosceva. Antonella protestò un pò ma poi mugolando disse un ok a mezza bocca.

Quel giorno avevo casa libera perch&egrave mia moglie era fuori e mi era sembrata una buona idea sfruttare la situazione.

Alle 13.50 sentii il mio campanello suonare. Addirittura in anticipo.

Mara entrò per prima. Era vestita in modo molto sexy ma comunque elegante. Una camicetta bianca che lasciava ben vedere la sua scollatura mozzafiato e che a malapena conteneva il suo seno maestoso. Aveva un paio di legghins rossi che mettevano in evidenza il suo culetto all’insù e le sue gambe affusolate.

Appena la vidi il mio pacco ebbe un sussulto.

Fu la prima ad entrare con un fare abbastanza di sfida.

Antonella la seguiva. Era visibilmente eccitata. I capezzoli quasi le sfondavano la maglietta.

‘Buongiorno! Vi posso offrire qualcosa?’ chiedo appena entrano.

‘Non ho tempo da perdere’ Mi risponde Mara.

‘Bene, allora andiamo subito di la. Antonella, per favore puoi aspettare qui? Ti chiamo quando serve’

Lasciai Antonella seduta sul divano del salotto di fronte al quale c’era un tavolinetto sul quale avevo lasciato un vibratore anatomico dalle dimensioni notevoli.

Io afferrai con forza Mara per un braccio e la portai nella camera da letto da cui si accedeva dal salotto. Lasciai la porta socchiusa in modo che Antonella potesse sentire ma non vedere.

Appena entrati tirai fuori una corda e legai le mani di Mara dietro la sua schiena.

Poi la feci sedere su una sedia e piano piano le aprii la camicetta!

“beh cosa vuoi fare? stare tutto il giorno a guardarmi” mi fa lei con aria di sfida!

Non aspettavo altro. Le strappo la camicetta e a seguire il regiseno.

Poi sempre senza dirle niente prendo la paletta in silicone per i fritti che uso in cucina e comincio a darle dei colpettini sulle tette cercando di mirare ai capezzoli. Lei fa per alzarsi e allora le do un delicato ceffone intimandole di restare seduta.

I capezzoli di Mara che erano già lunghi e duri nella normalità con quel trattamento diventano dei chiodi d’acciaio.

Io stavo letteralmente morendo dalla voglia di lanciarmici sopra con la mia bocca ma dovevo ahim&egrave resistere.

Dopo un pò di questo trattamento, quando ho capito che ci stava prendeno gusto le dico di alzarsi.

Comincio a carezzarla con il manico della paletta girando intorno ai seni, sui fianchi, sulla pancia e sulla schiena provocandole dei visibili brividi.

Quindi le slaccio i legghins e li faccio cadere a terra lasciandola in perizoma.

Aveva indossato un perizoma talmente sexy che per poco mi cadevano gli occhi. C’&egrave da dire che con quel culo sodo e all’insù, quelle gambe meravigliose e la pancia piatta sarebbe stata sexy anche con i mutandoni della nonna.

Continuo a stuzzicarla con il manico passandolo anche sulle gambe, sui glutei, nella parte posteriore della gamba (la riga della calza per intenderci) continuando a provocarle dei brividi. Ogni tanto interrompevo le carezze per darle un’altro colpettino sui seni. Ma mi sembrava di colpire del marmo per quanto erano duri.

E più li colpivo più i suoi capezzoli si indurivano.

Io stavo veramente impazzendo dalla voglia di approfittare quel corpo. Ma non era ancora arrivata la mia ora.

Accompagno Mara verso il fondo del letto e la faccio inginocchiare su due cuscini posti sul pavimento. Quindi la faccio stendere con la pancia sul letto.

Poi le allargo leggermente le gambe. Prendo due corde e faccio due legature all’altezza dei ginocchi, che poi vado a bloccare ai piedi del letto. Lei si trovava dunque messa alla pecorina con le mani legate dietro la schiena e le gambe legate ai due piedi del letto. Volendo avrebbe potuto alzare il busto ma avrebbe potuto fare poco altro.

Io avevo un panorama mozzafiato. Avrei voluto impalarla al momento tanto trasudava sensualità e sesso. Ma dovevo finire il mio lavoro.

Mi avvicino al mobile e posiziono la telecamera.

“Mara, adesso riprendiamo tutto quello che facciamo, quindi mi raccomando bei sorrisi!”

“Sei uno stronzo!” mi fa lei “E ancora non mi hai scopato”.

A quelle parole per poco non venivo nei pantaloni.

“Stai tranquilla. C’&egrave tempo”

Io mi avvicino e sempre con la paletta le do un primo colpo sulla chiappa destra.

“Ma che cazzo fai” mi urla lei “smettila con questa paletta del cazzo”

Io per tutta risposta le do un altro colpo ben più forte sull’altra chiappa provocandole un urlo di dolore.

“Se non fai la brava te ne vai da qui solo con le chiappe doloranti”

Quindi le do un altro colpettino più dolce sulla destra.

Continuo a batterla un pò sempre in maniera delicata. Lei cominciava ad apprezzare perche vedevo che inarcava la schiena facendo in modo che le sue chiappe si allargassero mostrando in tutto il suo splendore la sua farfalla e il suo buchino, Il perizoma cominciava a dare anche segni più evidenti che il trattamento le stava piacendo.

Ad un certo punto le chiedo “Chi sei tu per me, Mara?”

“una che ti scopi” mi risponde lei

E io senza risponderle le do un colpo forte sulla chiappa

“Chi sei tu per me, Mara?” le chiedo nuovamente.

“Un oggetto del tuo piacere” mi fa lei timorosa

Altro colpo forte sull’altra chiappa senza risposta

“Chi sei tu per me, Mara?” insisto

“La tua troia” mi risponde urlando

“Brava Mara, ci hai messo un pò ma hai capito”

E le do un colpo delicato sulla chiappa e poi un colpetto sul clitoride con il manico.

“puoi ripetere ancora Mara?” e le do un’altro colpo

“La tua troia e la tua puttana”

E giù un altro colpo.

“Puoi ripetere un pò più forte per farlo sentire anche ad Antonella”

“LA TUA TROIA E LA TUA PUTTANA”

“Brava Mara” e comincio a darle dei colpi ripetuti sul clitoride e poi a far passare il manico della paletta nel solco.

“E cosa sei disposta a fare per me?”

“Tutto”

Giù un paio di colpi ben assestati

“Non ho capito bene. Puoi essere più precisa?” giù ancora un paio di colpi.

“Qalunque cosa tu mi ordini”

“Bene, così va meglio. Antonella? Puoi venire? per favore porta il Vibratore” faccio io mentre continuavo a darle colpettini sul clitoride alternati a schiaffetti sulle chiappe.

Dopo un pò si presenta Antonella con la gonna tutta tirata su, la faccia sfatta e il vibratore in mano accesso e grondande di umori. Evidentemente la situazione doveva averla particolarmente eccitata e si era masturbata per bene.

“Brava Antonella! Adesso tu scoperai con il vibratore la signora Mara mentre io continuo a batterla”

Antonella di fronte a quello spettacolo di una donna così bella e sexy stava strabuzzando gli occhi.

“Ok” faccio io “prima di penetrarla puoi leccarla”

Antonella si lancia sulla preda come una belva affamata. Le sposta il perizoma e comincia a leccarla con avidità.

Io continuo a battere con delicatezza il sedere di Mara, la quale non resiste molto sotto i colpi di Antonella e viene con un tremore del bacino che me lo fece diventare ancora più duro se era possibile.

Io afferro Antonella per i capelli, visto che non aveva alcuna intenzione di staccare la sua lingua dalla patatina di Mara e le faccio segno di cominciare a scoparla con il vibratore.

Antonella diligentemente comincia a introdurre il vibratore nella patatina di Mara con devozione senza nemmeno accenderlo e comincia a scoparla con delicatezza.

Dopo un pò io le prendo la mano, accendo il vibratore, e comincio a indicarle il ritmo con il quale doveva pomparla. Mara gradisce di più e comincia a gemere. Io riprendo a batterla e incito Antonella a pomparla di più.

La cura evidentemente funzionava perch&egrave dopo un pò Mara viene nuovamente.

A quel punto faccio segno ad Antonella di spostarsi e io tiro fuori il mio cazzo che ormai era divenuto d’acciaio.

Lo lubrifico per bene e poi dico ad Antonella

“Per favore adesso lo prendi in mano e lo infili nel buchino di Mara”

Appena Mara sente queste parole inarca ancora di più la schiena allargando completamente le natiche

Antonella me lo prende in mano e appoggia la cappella al buchino. Io spingo leggermente e sento il buchino cedere come burro.

Mara era estremamente vogliosa del mio cazzo.

Faccio entrare solo la punta fermandomi sullo scalino. Faccio spostare Antonella. Avevo bisogno del campo libero.

Afferro Mara per i fianchi e con un colpo deciso affondo il mio cazzo. Lei geme e urla “SI COSI'”

Io non me lo faccio ripetere e comincio a pomparla senza remore. Le assesto dei colpi decisi e profondi facendole sbattere il bacino contro la rete del letto.

Continuo a pomparla nel culo con decisione per una decina di minuti. Stavo per venire quando mi fermo.

Chiamo Antonella. “Antonella, scopa Mara nella fighetta con il vibratore”.

Antonella non se lo fa ripetere. Si insinua tra le mie gambe e cominci a scopare Mara.

Le vibrazioni arrivavano dritte sul mio cazzo eccitandolo ancora di più. Quindi io comincio a scopare lentamente il culetto di Mara. Mi piaceva sentire le vibrazioni solleticarmi il glande e il sederino di Mara attanagliarmi il membro.

Me la sono scopata così per una ventina di minuti. Mara gemeva e sospirava. Quindi ho cominciato a pomparla con più decisione guidando anche la mano di Antonella.

Ho fatto crescere il ritmo e la violenza dei colpi.

In men che non si dica Mara &egrave venuta e mi sono goduto il tremore del suo bacino usandolo per una venuta celestiale, inondandole completamente il buchino di fiotti di sperma caldo.

Che venuta meravigliosa.

Ma soprattutto Mara era pronta per il prossimo passo!

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