Skip to main content
Racconti di Dominazione

Quella volta al Bar (Antonio e Paola..)

By 6 Novembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella volta,al Bar’ Antonio e Paola

Antonio,dopo una giornata certamente non come tutte le altre,dopo che aveva terminato delle trattative con una controparte non poco agguerrita,decise di prendersi un break!Mille pensieri,molte parole,molte frasi dette,e altre meno’Ultimamente,la vita dell’Avv. Massacri era stata densa di impegni,spesso per fortuna,con protagoniste le donne che si era prefissato di possedere e,soprattutto,di dominare’.
Non appena entrò nel Bar,vicino la sede dello studio legale,incrociò una donna,che fece gentilmente passare avanti :
‘Prego signora’
‘Grazie Avvocato’
‘Ah’ci conosciamo?’
‘Si,io sono Paola X,lavoro per Y,se lei ricorda,ci siamo incontrati una sera durante una cena di lavoro. Quella sera ero un po’ brilla,per via del vino,non lo reggo proprio” ‘ disse Paola,sorridendo.
‘Ah,ora ricordo’Paola,come stai?’

Paola era una stupenda donna di 45 anni,anche se ne dimostrava almeno 10 di meno. Alta,una quarta misura di seno,un culo che difficilmente poteva passare inosservato,ciò era dovuto anche al perizoma che sicuramente,o cosi almeno Antonio intui’,indossava sotto la gonna con spacco laterale. Aveva i capelli color castano scuro,ed un accenno di lentiggini sul viso. Quella donna,quell’accento profondamente nordico,ispirava ad Antonio alcune fantasie che un uomo,nella normale routine quotidiana,difficilmente può arrivare ad immaginare.
Era una donna di classe,raffinata,istruita,diversa dalle ultime ‘porcelline’ di Antonio. Lei era fin’ora la più eccitante,forse perché,a differenza delle altre,Paola non dava a vederlo.
Dopo i soliti convenevoli,la discussione iniziò a farsi più stimolante:

‘Allora Paola,i tuoi spasimanti dove sono?’
‘Ma quali spasimanti!!Sono sposata,ho un figlio,ormai sono una donna tutta casa e lavoro..’
‘Ah beh,dai Paola,non dirlo,sei una bellissima donna” ‘ disse Antonio,mettendo una mano sulla sua ‘ E poi scusa,un marito come si deve non manderebbe mai una moglie vestita cosi a lavoro. Chissà a quanti fai girare la testa! ‘ e le strizzò l’occhio destro,passandosi una mano sul mento,in maniera sensuale,come solo lui era in grado di fare.
‘Grazie Antonio,tu sei sempre troppo gentile’non &egrave che per caso mi stai prendendo in giro vero?’
‘Paola,mai mentire ad una bella donna”
‘Cosi arrossisco”
‘Ok Paola,ti tolgo io dall’imbarazzo’ecco tieni,questo &egrave il mio biglietto. C’&egrave il numero di cellulare,fatti sentire in questi giorni e cosi,marito permettendo,ci prendiamo un caff&egrave insieme,che ne pensi?’
‘Ok Antonio,speriamo di poterci sentire e vedere presto” ‘ disse Paola,ammiccante.
Mentre si salutavano,Antonio,si avvicinò per darle un bacio sulla guancia,e con la mano,quasi involontariamente,le sfiorò il culo. Era marmoreo. Il gioco si prospettava interessante’si sarebbero divertiti’

———————————————-

Due giorni dopo,mentre Antonio sistemava la sua agenda con la segretaria,senti’ vibrare il telefono.
Paola gli aveva mandato un sms . ‘Ciao Antonio,mio marito &egrave fuori per il week ‘ end. Che ne dici di un caff&egrave insieme?’. Quale migliore occasione’. Antonio rispose.
‘Ok Paola,alle 18 allo stesso bar dell’altra volta.’. Si prospettava una serata entusiasmante.
Paola arrivò dieci minuti dopo di lui. Era vestita con un tailleur grigio,molto professionale,e indossava un pullover bianco a collo alto. Classico stereotipo della donna che lavora in ufficio e che non vuole rotte le palle.
‘Oh,sempre elegante”
‘Anche tu Antonio non sei proprio da buttare via..’

Entrarono nel Bar . Visto il freddo della città,Antonio volle ordinare una cioccolata calda. Paola invece,come previsto dal tema dell’incontro,ordinò un caff&egrave.
Parlarono del più e del meno. La vita di Paola,gli impegni di Antonio,i rapporti con gli altri,l’amore,il sesso..
‘Eh si,ormai mio marito &egrave molto tradizionalista. Quando eravamo più giovani ci divertivamo di più”
‘Paola Paola’l’età &egrave una questione tutta anagrafica. Tu sei una bella donna,hai un bel fisico’una donna come te dovrebbe poter vedere le stelle ” fece Antonio,ammiccando.
‘Antonio’ci stai forse provando..? ‘ disse Paola,quasi scherzosamente.
Antonio,preso dalla foga del momento,si avvicinò a Paola,e le sussurrò ad un orecchio : ‘Sto dicendo che adesso ti porto a casa mia e ti faccio chiedere pietà” e nel dirlo,con la punta della lingua,le leccò il lobo dell’orecchio’Fu come la scintilla che causa l’incendio. Paola non si tenne più . Ebbe come un momento di smarrimento,seguito da un attimo di profondissima eccitazione .

‘Ok’andiamo!’

Salirono in macchina . Antonio guidava . Paola aveva lasciato li la sua macchina .
‘Allora’sai cosa ti aspetta adesso vero?’
‘Certo Antonio’sai,ne ho proprio bisogno”
‘Ah ok,tanto meglio’ora vieni qui,visto che abbiamo dieci minuti prima di arrivare da me,succhiamelo un po”

Paola restò di sasso. Forse il maritino tradizionalista non si era mai neppure permesso di chiederle una cosa del genere. Antonio gliela stava ordinando.

‘Cosa’?’
‘Avanti,non fare la santarellina’lo so che ne hai bisogno,e soprattutto so che lo vuoi. Adesso zitta,e succhiamelo. Lo so che sei una porcellina’l’ho capito dalla lingerie che indossi. Su,muoviti.’

Paola era stregata . Quasi come un automa,si avvicinò ai pantaloni di Antonio,slacciandoglieli.
Glielo tirò fuori. Mai vista una cappella cosi grossa . La prima cosa che le passò per mente,fu di baciarla,e cosi fece. Poi,visto che la cosa le iniziava a piacere,iniziò a fare dei giri sulla cappella con la sua lingua. Antonio apprezzava . Mentre Paola era impegnata in un gustoso pompino,Antonio la afferrò per la testa,dandole il ritmo . Paola a poco a poco realizzò . Non era altro che una troia nelle mani dell’Avv. Massacri. E la cosa peggiore,era che si stava eccitando,e non poco. Era terribilmente bagnata. I capezzoli erano duri come il marmo. Si sentiva viva. Finalmente,dopo tanto tempo,aveva ripreso a sentirsi viva.

Dopo un po,Antonio la fece staccare bruscamente. Lei lo guardò stupita. Lui la afferrò per il collo,e le disse :
‘Ora,puliscimi la cappella’

Lei,ormai sua schiava d’amore,obbedi’,senza farselo ripetere due volte. Una volta ultimato tutto,scesero dalla macchina ed entrarono nell’appartamento. La casa era calda . C’era un caminetto che riscaldava tutto.

‘Spogliati’
‘Aspetta Antonio,io volevo dirti”

Non ebbe il tempo di finire la frase che Antonio le diede uno schiaffo.
‘Lo ripeto,se sbagli di nuovo ti caccio via e ti sputtano con tutti; spogliati’

Paola iniziò a spogliarsi. Indossava un intimo molto elegante,bordeaux con i bordi neri . Chic.
Non appena rimase in reggiseno,perizoma e reggicalze,Antonio la afferrò. Paola fremeva come una ragazzina alla sua prima volta . In fondo,per Paola,era la prima volta .
La fece mettere sul pianoforte,un pianoforte che ne aveva viste tante. Solo che questa volta,la mise a pancia in giù. Senza toglierle il perizoma,ma solo scostando quel piccolo bordo che nascondeva il suo orifizio anale,iniziò a masturbarle il culo. Paola sembrava gradire. Non aveva mai fatto una cosa del genere . Al massimo qualche ditalino,giusto per farsi passare l’eccitazione del momento’Ma non era mai andata oltre. A quel punto Antonio,decise di infilzarla. Cosi,la penetrò analmente. Non fu facile,anzi . Paola gemeva,ma nemmeno per un istante desiderò che Antonio si fermasse. Non poteva,non voleva,non doveva’Lei,era solo un oggetto. Niente di più.

‘Ah’si’si’.si’continua’.’
‘Zitta troia,te lo dico io quando devi parlare,capito cagna?Qui non c’&egrave il tuo maritino del cazzo.
Qui ci sono io : sono il tuo solo padrone,l’unico che può ordinarti cosa fare o non fare. Hai solo una scelta : farlo o morire. Sei la mia cagna. E ora masturbati!’

Antonio costrinse Paola a masturbarsi mentre lui la penetrava analmente. Intanto Antonio le strappò di netto il reggiseno. Afferrò quei capezzoli duri come chiodi e iniziò a strizzarli con una forza fuori dal comune . Paola non sapeva più cosa fare . Cercava di reggersi al pianoforte per resistere all’impeto di potenza di Antonio,che non accennava a fermarsi, finch&egrave,non la prese per la pancia,e la fece mettere in ginocchio per terra.

‘Adesso,vediamo cosa sai fare con queste belle tette’forza porcellina,STUPISCIMI’

Paola iniziò a fare una spagnola come poche riescono a fare. Riusciva a leccargli la cappella e intanto a premere forte le mani sulle tette che comprimevano il cazzo di Antonio. Era totalmente in suo potere. Antonio stava per venire.

‘Ora sistemati a quattro zampe,metti le mani a conca davanti la bocca’..’
‘Si padrone”

Antonio venn&egrave nelle mani di Paola. Dopodiché le disse :
‘Adesso,piccola porcellina mia,ingoia tutto,te lo sei meritato”

Dedicato a Paola’.

Vi &egrave piaciuto?Accetto commenti,critiche o altro. L’email &egrave daman0@hotmail.it .
Come sempre,accetto sempre contatti di DONNE,possibilmente decise,visto che sono sempre in cerca di porcelline cui dedicare un racconto.

Leave a Reply