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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

Quello che non ti aspetti

By 19 Marzo 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Ester ed Alfredo sono una coppia sposata con due figli. Sono ancora molto giovani, lui ha 45 anni e lei 38.
Entrambi professionisti, si conoscono fin da ragazzini, Ester ha regalato la sua verginità ad Alfredo quando aveva appena sedici anni e Alfredo non aveva avuto altre fidanzate serie prima di lei quindi sono una coppia molto affiatata, che ha vive insieme da oltre venti anni e fatta eccezione per un periodo di circa tre anni, quando Ester andò negli USA per un master in economia, appena laureata, i due ragazzi hanno condiviso tutte le esperienza adolescenziali.
Quando Ester tornò dagli USA, all’età di 26 anni, aveva già un impiego promettente per fare carriera e Alfredo nel frattempo si era laureato in ingegneria e già lavorava per una multinazionale e quindi decisero di non attendere oltre per sposarsi mettendo al mondo subito due figli, oggi rispettivamente di 12 e 10 anni quindi già abbastanza grandi e autosufficienti……
A questo punto della loro vita, le motivazioni e gli entusiasmi si andavano diradando per cui Alfredo propose a Ester di movimentare la loro vita sessuale, provando ad andare in un priv&egrave per coppie scambiate. Tra le tante motivazioni che avevano portato Alfredo a quella decisione, c’era anche una vecchia fantasia, mai sopita, che finalmente aveva avuto il coraggio di confessare alla moglie e che consisteva nel vedere la sua Ester scopare con altri maschi…..
Ester in principio non era molto convinta di questa idea di Alfredo pur riconoscendo che qualcosa nella loro intesa sessuale si era usurata ma non sapeva bene cosa. Voleva realizzare la fantasia desiderata dal marito ma non pensava che questa si potesse realizzare andando in un posto frequentato da ninfomani o prostitute e porci bavosi. Lo scenario che immaginava adatto anche alle sue fantasie era molto diverso. Infatti la prima esperienza fu fallimentare e la coppia si ritrovò in una sorta di casa d’appuntamento clandestina dove oltre a prostitute di infimo ordine, girava anche tanta droga e gli uomini erano dei pessimi elementi e avanzi di galera.
Alfredo rimase molto deluso da quel fallimento e stava per rinunciare all’idea di realizzare la sua fantasia. Ester invece fu colta da un certo impeto di puntiglio e decise di prendere lei il comando dell’organizzazione dei lor giochi erotici.
In primo luogo si fece dare dal marito carta bianca nella ricerca della soluzione giusta. Gli promise che si sarebbe fatta scopare da altri maschi sotto i suoi occhi ma chi, come, dove e quando lo avrebbe deciso insindacabilmente lei senza il parere o l’approvazione del marito. Inoltre pretese in cambio anche la realizzazione di una sua specifica fantasia erotica che lo vedeva protagonista ma che non gli avrebbe mai rivelato in anteprima, giocando molto sull’effetto sorpresa. Lui avrebbe dovuto solo accettare le decisioni che la moglie prendeva e esserle complice, pena la fine totale di qualsiasi gioco erotico.

Dopo diversi mesi di ricerca, durante i quali Ester si consultò anche con alcuni vecchi amici e amiche del periodo americano per trovare spunti di idee e suggerimenti, finalmente una sera, Ester comunicò ad Alfredo di aver trovato il posto giusto.
Si trattava di un club esclusivo, situato nelle compagne alla periferia della città, in una villa isolata e immersa nel bosco, lontano da occhi e orecchie indiscrete.

La coppia fece prima un giro di ricognizione alla villa, in una serata aperta ai novizi e quindi senza una programmazione in cartello ma che dava comunque l’idea di come fossero i locali e i soci frequentatori. Alfredo non era molto entusiasta della scelta fatta dalla moglie ma doveva mantenere fede alla parola data altrimenti l’avrebbe persa sul serio. Inoltre non aveva un buon presentimento per quanto lo riguardava. Era certo ormai che Ester avesse realizzato la fantasia che le aveva richiesto ma non era più sicuro che la fantasia della moglie e che lui si era impegnato a realizzare, fosse qualcosa di piacevole. Inoltre tutto l’ambiente del club gli dava una pessima sensazione.

Innanzitutto il club si rivelò molto particolare perché era gestito solo da donne e votato all’esclusivo piacere delle socie che per definizione si chiamavano tutte Lady…..
L’ingresso era consentito solo a donne o coppie.
Tutti i maschi dovevano rimanere rigorosamente nudi per tutta la serata mentre le Lady potevano vestirsi a loro piacimento.
C’erano dei maschi dello staff con compiti di stalloni offerti dall’organizzazione per le Lady nonostante ci fossero pure alcuni mariti molto prestanti…..
Per tutti i maschi, ad eccezione degli stalloni dello staff, era obbligatorio indossare una gabbietta al pene la cui chiave doveva essere depositata in una apposita urna posta all’ingresso del club, appena la coppia faceva il suo ingresso al club. Le gabbiette erano di due tipi e due colori: una nera e una rosa. La nera stava ad indicare che il maschio era attivo e disponibile anche come stallone, mentre la rosa, di misura più piccola della nera, stava ad indicare che il maschio che la indossava era disponibile per un ruolo passivo…..
A metà serata, quando l’atmosfera della serata era quella giusta, l’urna contenente tutte le chiavi delle gabbiette, veniva portata in sala e ogni Lady aveva diritto a prendere fino a due chiavi del colore che desiderava…..
Una lady poteva prendere due chiavi nere se voleva due maschi attivi per se ma poteva prendere anche una chiave nera e una rosa oppure due rosa a seconda dei giochi e delle pratiche erotiche che avrebbe voluto fare quella sera. Ogni gabbietta era numerata e quindi anche le chiavi lo erano per cui una Lady poteva prendere la chiave della gabbietta che desiderava aprire e di conseguenza anche il marito poteva essere “scelto” da qualsiasi altra Lady. Il periodo conviviale precedente all’ingresso dell’urna nel salone, mediamente a metà serata, serviva proprio alle Lady di osservare e fare la conoscenza con mariti ingabbiati e i mariti avevano la possibilità di corteggiare e conquistare una Lady per farsi aprire la gabbietta. Naturalmente una Lady poteva anche non voler prendere nessuna chiave e avvalersi dei servizi degli stalloni offerti dall’organizzazione che erano a comunque a loro disposizione per tutta la serata……

Ester e Alfredo, quella prima sera ricognitiva, avevano fatto anche la conoscenza con Marcus, un mastodontico capo staff.

Marcus era un americano di colore, con un fisico eccezionale e svolgeva il compito di una sorta di coordinatore degli stalloni. Li conosceva e li aveva scelti e addestrati tutti lui quindi le Lady chiedevano a lui quale scegliere a seconda delle specifiche necessità.

La coppia si intrattenne con lui buona parte della serata ed in particolare Ester si mise in disparte a parlare con lui per non fare ascoltare ad Alfredo quello che si dicevano e prima di andar via, a fine serata, Ester chiese e ottenne il suo numero di cellulare per chiedere ulteriori informazioni sugli usi e costumi del club.

Marcus all’uscita, li invitò alla Grande Serata, la rituale festa in programma l’ultimo sabato di ogni mese…. e aggiunse che a quella serata avrebbero partecipato quasi tutte le Lady del club tra le quali Lady Catherine, “La più spietata di tutte!”, aggiunse ridendo e King Roger, uno stallone africano razza Mandingo, particolarmente dotato…

Nel viaggio di ritorno verso casa, l’atmosfera nell’abitacolo dell’auto era molto tesa….. Alfredo era pensieroso e silenzioso e la moglie sapeva bene cosa stesse passando nella testa del marito ma cercò di non commettere l’errore di domandarlo… Attese con pazienza i momento giusto e senza dare adito a repliche, disse con voce ferma: ” ho deciso, A…. Sabato prossimo verremo alla festa….. Preparati mentalmente, ti voglio super…. ” Ester &egrave in camera e si sta preparando per la serata, quando sente la porta di casa aprirsi.

E- A, sei tu?

A- Si.

E- Tutto bene? I ragazzi hanno fatto storie? Mamma ti ha fatto domande? Tu cosa gli hai detto? Hai rassicurato i ragazzi che domani li andremo a riprendere e andremo al cine?

A- per la miseria, tesoro, quante domande tutte in fila in pochi secondi…. dammi il tempo di rispondere…..

E- scusa A &egrave che sono in ansia e mi sento in colpa a lasciare i bambini dai nonni tutta la notte, mentre noi andiamo a far porcate….

A- ah, questa &egrave bella!.. TU ti senti in ansia?? e cosa dovrei sentire IO?.. non so ancora cosa mi aspetta stasera…. in un club che sai bene, non &egrave che mi piaccia molto…. tutte quelle donne, tutte quelle regole assurde…. e poi quel coso, come si chiama?….

E- Marcus…

A- ecco si, proprio lui….. Non mi fido di lui, non mi piace…. e poi cosa avrete avuto da confabulare a mia insaputa tutti questi giorni?…. Sono dieci giorni che non fate altro che parlare e messaggiarvi senza dirmi nulla…. Lo sa, vero che il nostro patto prevede la mia presenza?… o penserà di sbattersi la mia mogliettina senza di me?….

E- ma si che lo sa!… Sa tutto non preoccuparti… E poi sono io che lo chiamo per chiedere tutte le informazioni possibili… &egrave una prima volta anche per me e tu dovresti ringraziarlo perché pensa sempre anche a te….. &egrave una persona molto corretta…..

A- ecco, ci manca pure che devo ringraziarlo per fottersi mia moglie…

E- ma come fai ad essere così certo che sarà lui a scoparmi sotto il tuo naso? sei noioso e patetico nel fare il marito geloso… Preparati piuttosto a diventare cornuto… &egrave quello che vuoi, no?…. non ci avrai ripensato, spero….

A- si…. ma…

E- niente ma! Un cornuto non pone condizioni e non ha voce in capitolo!…. lo abbiamo detto mille volte e tu hai accettato questa situazione. Goditi le corna che ti farò e piantala!…..
e dimmi dei ragazzi invece.

A- niente, solo il piccolo ha fatto qualche capriccio perché non gli piace quello che cucina la nonna…
Tua mamma invece mi &egrave sembrata sospettosa. Io le ho detto quello che mi hai detto tu di dire se avesse chiesto….. Speriamo che l’abbia bevuta…

E- ma si, non preoccuparti di lei. Mi dispiace solo per il piccolo ma domani ci faremo perdonare….
Tu piuttosto sbrigati che si sta facendo tardi. Di la, nel tuo bagno, ho messo la gabbietta che mi ha dato Marcus per te. Vai e mettila così potremo partire…

A- scusa amore, ma perché devo mettere quell’accidente infernale già da qui, adesso, quando mancano ancora tre ore alla festa?

E- Marcus dice che &egrave meglio per te. Ti ci abituerai prima a tenerla tutta la sera e ti eviterà di doverla mettere nello spogliatoio insieme a tutti gli altri cornuti.

A- e perché, quale sarebbe il problema?…. se siamo tutti cornuti, mal comune, mezzo gaudio…. no?

E- ma che ne so io che fanno tanti cornuti tutti insieme…. se lui, che &egrave più esperto di te e di me, pensa che sia meglio per te, mi dici perché non vuoi seguire un consiglio…..

A- vabbé ho capito… mi sembra inutile discutere con te….. adesso poi che c’&egrave questo “Marcus”….. non ti smuovi di un millimetro!……

Ester trattenne un sorriso e riprese la sua preparazione. Sapeva che il Alfredo aveva ragione….. sapeva che la presenza di Marcus le dava sicurezza. Si sentiva condotta da lui e dalla sua esperienza….. ma la cosa che la sorprendeva era il gusto che provava ad infierire sul marito….. Sentiva che lo amava più che mai ma in qualche modo sentiva che gran parte del suo piacere passava proprio dall’umiliazione del marito ma non voleva ammetterlo.
Le sarebbe piaciuto che ad umiliarlo fosse un altro maschio e lo chiese pure a Marcus di farlo ma lui si era detto contrario e le aveva dato altri consigli per realizzare le sue fantasie e lui si era completamente abbandonata alla sua guida. Per questo lo chiamava per ogni dubbio che aveva…….
Alfredo, brontolante come sempre andò nel bagnetto piccolo di casa, quello riservato a lui, dove c’era qualcosa ad attenderlo…. Alfredo &egrave nel suo bagnetto e sta tentando di mettere la gabbietta al pene così come gli ha chiesto di fare Ester.
Si tratta di una tipica cock cage moderna, in silicone di colore rosa con un anello di plastica che gira intorno allo scroto e un piccolo lucchetto davanti.
Il problema &egrave che questa benedetta gabbietta non vuole entrare. Alfredo le sta provando tutte la sembra che il tubo che dovrebbe contenere il pene, sia troppo piccolo per il pene di Alfredo che un po per la stimolazione, un po per il pensiero di Ester scopata da uno stallone, mantiene un certo vigore nonostante sia flaccido. L’anello non ha avuto problemi a metterlo perché &egrave diviso in due parti che si serrano una nell’altra. Per fortuna che Marcus aveva consigliato ad Ester di depilarlo completamente sia intorno all’asta che sulle palle e finanche il buchetto del culo….. (cosa che Alfredo non voleva accettare perché la riteneva inutile ma Ester ha insistito senza fornire un valido perché….), così in questo modo almeno aveva eliminato il problema dei peli che si strappano e danno molto fastidio….

A- Ester, mi sa che la gabbietta &egrave troppo piccola e non entrerà mai. Faremo tardi ed io starò ancora a provarci. Non possiamo andare li e sceglierne una di misura più grande?…

E- A non dire sciocchezze…. come &egrave possibile che non entra?….. sei il solito imbranato. Hai provato con l’acqua calda per farlo ammorbidire?….

A- &egrave da venti minuti che lo tengo sotto l’acqua calda ma il problema &egrave che sta gabbietta &egrave troppo piccola.

E- adesso chiamo Marcus e vediamo se ci sa suggerire come si fa a metterla…..
Ester prende il cellulare e seleziona il numero di Marcus…

E- pronto Marcus…

M- ciao Ester, tutto bene?

E- ciao, scusa se ti rompo ancora le scatole ma quell’imbranato di mio marito non &egrave capace neanche di infilarlo in gabbia…. ahahahah… puoi tu consigliargli come fare?…. c’&egrave una tecnica?….

M- qual’&egrave il problema? l’anello o la gabbia?….

E- no, l’anello &egrave andato a meraviglia…. &egrave la gabbia il problema…. non entra, pare che sia troppo piccola. Magari ce ne fosse una di misura più grande….

M- Ester, le gabbiette sono tutte della stessa misura. Le pink sono tutte da 50 millimetri, la prima taglia, la più piccola che c’&egrave. Invece le black sono da 80 millimetri. Se ne vuoi una più grande dovrai cambiare colore…. non so, vedi tu….. hai insistito tanto per avere una pink. Se cambi colore, devi rivedere anche i tuoi progetti per la serata….

E- no… no…. voglio che metta la pink a tutti i costi….

M- oh e allora vedi di ingabbiarlo senza tanti complimenti!….. Hai provato con il ghiaccio?

E- ghiaccio??? che ghiaccio?

M- giaccio normale o comunque qualcosa di freddo, Ester. Non lo sai che il freddo lo fa rimpicciolire?

E- si ma dove lo prendo adesso sto ghiaccio?

M- non hai nulla nel congelatore?…. non so un minestrone o qualcosa di simile?

E- ah si!…. ho una busta di pisellini congelati…

M- perfetti!…. vanno benissimo.

E- e che ci faccio?

M- prendi tutta la busta così come &egrave e tienila sul suo pisello per cinque minuti circa come fosse una borsa del ghiaccio. Vedrai che si ritrae come una lumaca e così puoi ingabbiarlo…..

E- OK, ho capito. Ci provo in diretta, aspetta….

A- ahi!….. che cazzo fai?!…. mi si gela tutto così!…

E- &egrave proprio quello che deve succedere!…. stai un po zitto. Sempre a frignare!……

A- ahhhh &egrave freddo!….

E- ecco fatto mi sa che abbiamo risolto…. Senti Marcus, sono indecisa su una cosa….

M- dimmi… vediamo se posso aiutarti.

E- che devo fare con quella crema che mi hai dato?… sono indecisa se usarla oppure no…..

M- Ester, quella crema &egrave una pomata anestetizzante. Serve a rendere insensibile la parte del corpo dove viene spalmata…. alcune mogli la mettono sul pene del marito prima di ingabbiarlo, così non avverte stimolo e non ha l’erezione che nella gabbietta stretta &egrave molto fastidiosa….. sta a te decidere cosa vuoi che lui prova…. se vuoi graziarlo e non vuoi farlo soffrire, ne spalmi un po sul pene prima di ingabbiarlo. Altrimenti, lascia perdere e sia quel che sia…..

E- vedi Marcus. Questo gioco lo abbiamo cominciato insieme e vorrei andare avanti così. Se io provo delle emozioni, vorrei che le provi anche lui…..

M- si ma guarda che le sue sensazioni potrebbero essere anche molto dolorose….

E- eh pazienza, sia quel che sia….

A- HEI!…. ma quanto ancora devo tenere sta busta di piselli sul cazzo?…. mi sto congelando!….

E- OK, Marcus, vado di la che mi sta chiamando….. lasciamo stare la pomata anestetizzante per questa volta. Non voglio drogarlo. Sentirà tutto e poi si vedrà.

M- OK Ester, ci vediamo stasera. Fammi chiamare quando arrivate al club….. Alla fine Alfredo &egrave riuscito a infilare il pene nella gabbietta. La busta dei piselli surgelati usata come borsa del ghiaccio, aveva dato il risultato voluto, il pene infreddolito si era ritirato a meno di cinque centimetri e così Ester aveva potuto chiudere il lucchetto e mettere in borsetta la chiave con il portachiave rosa dalla forma di grosso 7, il numero che avrebbe contraddistinto Alfredo, alla festa tra i maschi ingabbiati.
Alfredo aveva indossato una tuta sportiva dal pantalone largo, così come gli aveva suggerito Marcus per stare comodo durante il viaggio, pur portando la gabbietta, perché tanto si sarebbe dovuto spogliare al club e rimanere nudo tutta la sera per cui sarebbe stato inutile qualsiasi vestito.
Ester invece era bellissima, con un vestito nero lungo dotato di profonde scollature sia avanti che indietro e uno spacco che partiva dell’anca e lasciava scoperta la gamba sinistra velata dalle autoreggenti che si vedevano ogni volta che accavalava le gambe. Non aveva messo reggiseno, lasciando che i capezzoli premessero da sotto la stoffa e si intuisse la piccola forma armoniosa dei seni e poi aveva indossato un minuscolo tanga. Infine le scarpe con un discreto tacco che la faceva diventare più alta di marito.
Salita in macchina al fianco di Alfredo che guidava, non aveva potuto fare a meno di scoprire le gambe regalando al marito una splendida visione…..

A- quanto sei bella, Ester!….

E- grazie.

A- ahio!…….

E- cosa c’&egrave, A?

A- ahi ahio…. la gabbietta….. mi fa un male cane!…. non posso indurire il cazzo…. &egrave come se me lo mordesse!…

E- ah ah ah ah ah ah ah…. ovvio!…. &egrave per questo che si mette!….. devi cercare di non avere erezioni!…

A- facile a dirsi ma con te vicina, così arrapante, &egrave impossibile…..

E- ahahahahahah…. che bello!…. era proprio l’effetto che volevo!….. ti fa molto male, amoruccio? Ma non temere, non starò sempre vicino a te stasera e le altre donne non devi azzardarti nemmeno a guardarle….

Ester aveva passato la mano tra i capelli del marito facendogli una tenera carezza….. la cosa la divertiva molto ma cominciava a dubitare se avesse fatto bene a non mettere la pomata anestetica sul pene del marito….
Pensava che lui avrebbe sofferto molto tutta la sera e le dispiaceva un po…. però solo il pensiero, le procurava un certo piacere che la faceva bagnare…..

Ore 20:00 in auto quasi all’arrivo

A- sei silenziosa, come mai? Sei tesa? C’&egrave qualcosa che non va?…….. guarda che se vuoi si torna indietro senza problemi…..

E- ma no, cosa dici!….. certo sono un po emozionata… ma non preoccupata e poi ho atteso tanto questa sera….. tu piuttosto, credi di riuscire a sopportare il tuo ruolo?…. Marcus &egrave stato molto sincero con te. Ti ha detto chiaramente che il tuo ruolo &egrave subordinato al mio e totalmente marginale…..
Dici di volermi vedere godere sotto i tuoi occhi e sei disposto a tutto…. e mi hai promesso che farai qualsiasi cosa ti venga richiesto di fare…. ricordi? anche se potrebbe essere molto umiliante per te….. e la safety word, per fermare il gioco, la posso pronunciare solo io….. hai capito?….. detta da te, non avrà alcun significato…..

A- tesoro, so tutto, non preoccuparti! Io mi fido di te….

E- grazie amore. Che caro che sei……
Quando l’auto di Ester e Alfredo varcò il cancello della villa e si avviò su per la stradina fino alla cima della collinetta, il piazzale antistante alla casa era già pieno di auto in soste…. Molti invitati erano già arrivati.
All’ingresso furono accolti da una bella ragazza…

S- Buonasera signori, sono Serena, receptionist manager di Villa Rosa. Siete nostri ospiti per la vostra prima volta, stasera?

E- Si, buonasera, Serena. Marcus ci ha detto che…..

S- Si, si… lo so, Marcus mi ha detto del vostro arrivo. Controllo la vostra posizione amministrativa, intanto che arriva Marcus……
Allora, la vostra adesione &egrave stata accolta favorevolmente. La quota sociale annuale &egrave stata pagata e i vostri certificati medici sono in ordine. Mancherebbe soltanto una firma del Signor Alfredo per la liberatoria legata alla pink… prego.

A- Cosa, scusi?….. cosa devo firmare?….. quale liberatoria?…. non capisco.

S- Ehm… non so….. Marcus non vi ha spiegato?

A- No…. veramente io….

E- Che c’&egrave, A?…. firma, non ti preoccupare, &egrave tutto a posto….

A- Si ma cosa?….. &egrave tutto a posto in che senso? Per quale motivo dovrei firmare una “liberatoria”?… per cosa?

S- Signor Alfredo, le spiego: qui risulta che &egrave stata ritirata una pink… cio&egrave una cock-cage di colore rosa e suppongo che chi l’ha ritirata per conto suo poi ve l’abbia anche già consegnata….. giusto?

A- Beh….. s.. i…… ma questo, cosa c’entra, scusi?

S- Ecco guardi, la pink presuppone lo scarico di responsabilità per il club, in quanto &egrave stata scelta da lei deliberatamente e…. come, saprà, scegliendola, lei accetta…..

A- No, aspetti!… accetto cosa?… non la seguo. Che succede con questa p….pink…. ?

E- Succede che sei un babbeo, A!….. uno fa tanto per essere discreto e tu stai facendo una scenata!….. Firma sta cazzo di carta e non rompere le palle…

A- Va bene…. va bene….. non mi sembra il caso di alterarsi….. ho capito…. però, se me l’avesse detto prima….. eh che cazzo!…

S- Eheh pensavo che Marcus….. ma non si preoccupi. Tutto si risolve, metta una firma qui….. e qui….. grazie.

E- (a bassa voce) Ma che coglione!….

S- Tutto bene allora, faccio strada, prego da questa parte. Per qualsiasi informazione o chiarimento, non esitate a rivolgervi a me. Sono a vostra completa disposizione…..
Oh, ecco Marcus…..
Quella di fronte a voi, lungo il corridoio principale, &egrave l’ingresso delle Lady. I signori uomini invece devono passare da questa porta laterale. Signor Alfredo, qui ci sono gli spogliatoi da dove poi si accede al salone direttamente. Nello spogliatoio ci sono gli armadietti numerati e con una lucchetto a combinazione. Quello assegnato alla sua pink, si ricorda il numero, vero?… la combinazione per aprirlo &egrave la sua data di nascita. All’interno dell’armadietto c’&egrave l’occorrente per una doccia, accappatoio e bagnoschiuma, oltre ad un kit per radersi e dove potrà lasciare i suoi abiti. Si ricordi di denudarsi completamente, comprese catenine, anelli, orologio, braccialetti ecc.. e di indossare la pink, nel caso non l’avesse già fatto. In ogni caso ci sono i cartelli con le indicazioni e le informazioni.
Lady Ester, lei invece passerà dall’ingresso principale ma vedo che Marcus le farà da Cicerone. Si ricordi di lasciare la chiave della pink di suo marito nell’urna posta prima della porta di ingresso al salone delle feste.
Le auguro buon divertimento.

E- Grazie Serena, &egrave stata molto gentile….
Vai, A. Ti aspetto dentro…..
Buonasera Marcus……

Marcus, si era presentato come promesso a ricevere Ester. Mentre Alfredo si dirigeva negli spogliatoi così come indicatogli da Serena, Marcus prese Ester sottobraccio e la condusse nel lungo corridoio per far ingresso nel salone delle feste.
Dato che tutti i maschi dovevano rimanere nudi, senza alcuna eccezione, Marcus, per uscire dal salone, aveva indossato un accappatoio di raso nero bordato in rosso con una scritto “STAFF” a lettere cubitali sul retro, mentre sul petto aveva scritto il suo nome, a caratteri più discreti. All’infuori di questa specie di vestaglia, aveva solo un cravattino a papillon nero, che identificavano tutti i stalloni dello staff.

M- Come sei elegante, Ester. Complimenti, sei molto bella.

E- Grazie Marcus. Tu mi hai detto che sarebbe stata una festa ed io mi sono vestita di conseguenza. Spero di non aver sbagliato il tono…..

M- No no, sei perfetta…… posso dire che sei di gran lunga la Lady più bella stasera…

E- Marcus così mi lusinghi, grazie. Anche tu sei molto elegante con questa giacca da pugile….. ci sarà un incontro di combattimento tra maschi, stasera?…. Mi hanno sempre eccitato quelle riunioni di pugilato con quei maschioni in combattimento….

M- No…. non stasera. Qualche volta anche qui li hanno organizzati…. sai non sei l’unica Lady ad avere queste attrazioni….. eheheh…
E poi questa non &egrave una giacca da pugile….. dobbiamo mettere qualcosa addosso per uscire fuori dal salone. Non possiamo uscire nudi dal salone. E poi non potevo uscire con la bestia sguainata…. qualcuno avrebbe potuto impressionarsi eheheheh….

E- ahahah…. ah perché il tuo &egrave una BESTIA, addirittura?…. non avrai esagerato?…. e poi chi avresti potuto impressionare?.. Me?…. o Serena?…. secondo me si sarebbe eccitata, la ragazza, dammi retta…. eheheh

M- No, Serena no. Lei l’ha vista tante volte… e tu, non mancherai di conoscerla, ti assicuro… mi riferivo a TUO MARITO…. lui si sarebbe impressionato! Eheheheh

E- Ahahahahah ma che scemo, che sei!

Ester e Marcus entrarono nel salone, già abbastanza affollato. Marcus, presentò Ester ad alcune Lady e chiese permesso per andarsi a svestire.
Ester ne approfittò per guardarsi intorno….
Il salone era a pianta rettangolare molto ampio e illuminato da tre grossi lampadari di cristallo appesi al soffitto. Sul pavimento c’era un parquet scuro e sembrava riscaldato per permettere ai maschi di camminare scalzi. Su un due lati del salone erano stati allestiti dei buffet con delle barman che servivano cocktail analcolici (i superalcolici erano vietati) ma anche cibi e vino, sia bianco che rosso.
Poi c’erano dei salottini e un’ampia zona libera al centro del salone. Un sottofondo musicale rendeva l’ambiente caldo e gradevole.
Tra le persone presenti, vi era un numero equilibrato di donne e uomini. Le Lady erano vestite tutte “in tiro” ma nessuna di loro sembrava volgare o eccessivamente truccata. Quasi tutte più anziane di lei e solo alcune sembravano più giovani quindi Ester comprese subito il senso dei complimenti di Marcus…
Poi c’erano gli uomini, tutti nudi e con le loro buffe gabbiette al pene….. notò che la maggioranza erano black e solo alcune pink. Non poté fare a meno di notare e apprezzare, che i ragazzi dello staff erano tutti fisicamente prestanti e con dei discreti batacchi penzolanti…. e poi notò che gli uomini con la pink erano quasi tutti effeminati e si preoccupò per Alfredo, all’apparenza di gran lunga più maschio di quelli presenti in sala….
Una delle Lady che Marcus le aveva presentato, Lady Julia, si dimostrò cordiale e confidenziale con Ester….

E- Julia, tu di dove sei?… scusa la curiosità ma dal tuo accento, non sembri italiana….

J- Noo Io sono da Russia… Mio marito &egrave italiano e ha voluto che frequento club…. lui &egrave vecchio così io mi diverto qua…. ragazzi di Staff… uhmmmm sono moolto machi… eheheheh… tu poi vedrai… eheheh

E- beh… diciamo che già lo sto vedendo…. ahahahahah

J- E dove &egrave il tuo marito?

E- Lui &egrave ancora di la, nello spogliatoio…. sai, per noi &egrave la prima volta e per lui in particolare &egrave anche la prima volta che mette la gabbietta… starà temporeggiando per la vergogna…. eheheh

J- Oh si… ma tu devi dire a lui di non vergognare…. tutti uomini qui hanno gabbietta…. gabbietta &egrave bela e black &egrave tanto sexy pure… no?

E- Si…. &egrave carina… ma mio marito porta la pink….

J- Ah, lui &egrave bisex allora….

E- No…. veramente lui non &egrave per niente bisex… anzi &egrave eterissimo….

J- e perché ha preso pink?… lui non sapeva?

E- ehm… in verità lui non sa ancora niente!…. ho deciso io eheheh’. Ho raccontato una mia fantasia a Marcus e lui mi ha suggerito di prendere la pink per mio marito…

J- Ah si… adesso capisco tutto!….. Marcus…. quello &egrave come diavolo eheheheh lui prende donna che piace…. e lui piace a te?

E- beh… direi che &egrave affascinante…. ma non mi &egrave parso molto interessato a me….. tu dici che….

J- Io dico che Marcus fa quello che cazzo di Marcus chiede di fare! Ahahahah

E- Ahahahahah

J- Hai deciso già quali chiavi prendere?….. ho fai come me? io no prendo chiavi, io chiavo con maschioni di staff!! eheheh

E- Mah… io non so ancora… credo che prederò la ciave di mio marito e poi…… magari una black

Intanto due uomini con la black al pene si avvicinano alle due Lady entrambi con due bicchieri di vino rosso….

P- Buonasera Milady… possiamo presentarci?…. Io sono Pasquale, posso offrirle un bicchiere di ottimo vino rosso?

F- Piacere io sono Francesco, buonasera…. se non sono impertinente, di cosa stavate conversando così intensamente?

J- Oh… di cose di donne che a voi non devono interessare…. Io sono Lady Julia e la mia amica &egrave Lady Ester….. siate gentili con lei, &egrave nuova Eheheh

E- Eh… Grazie Lady Julia, non credo però che questi gentlemen volessero essere scortesi…. grazie del vino, io lo accetto molto volentieri…..

J- Io invece no, grazie….. Se comincio a bere alcol adesso…. non arrivo a domani… eheheh Ti lascio in buona compagnia, Lady Ester. Vado a vedere dove &egrave mio stallone preferito…. buonaserata….

E- Ciao Lady Julia, ci vediamo dopo….

Il terzetto rimasto, composto da Ester e i due corteggiatori, cominciarono a chiacchierare cordialmente mentre il salone si andava sempre più riempiendo, L’atmosfera diventava sempre più quella tipico dei party mondani con gruppetti di persone a chiacchierare, e altri che accennavano una danza lenta a ritmo della musica jazz-fusion, altri sorseggiavano un drink chiacchierando ed altri addentavano le tartine proposte dal tavolo delle vivande…..
Tutto sembrava procedere serenamente. Ester si era quasi dimenticata di Alfredo…….. Ad un tratto pensò: ma che fine ha fatto A?? perch&egrave non &egrave qui al mio fianco e permette a qualsiasi maschio di abbordarmi?…… Questo pensiero stava turbando un po la spensieratezza di Ester. Riaffiorò nella sua mente la scenata che aveva fatto all’ingresso ed era preoccupata che magari avesse iniziato una nuova polemica con qualcuno nello spogliatoio e questo l’avrebbe fatta incazzare….
Si ripromise che appena l’avrebbe visto, si l’avrebbe rimproverato e gli avrebbe fatto notare che se gli sarebbero spuntate delle corna fresche, stasera, se le era cercate lui….. e solo al pensiero di potergli fare le corna liberamente stasera, la stava facendo inumidire la fichetta rasata di fresco stasera…….

Ore 20:45 spogliatoio dei maschi

Alfredo, percorse un corridoio buio che lo condusse in una specie di anti bagno dove c’erano tre porte e su una di queste c’era il simbolo stilizzato dell’uomo con una gabbietta al pene e Alfredo pensò che quella fosse la porta giusta per lui… anche perché sulle altre c’erano le scritte “LADY” su una e “STAFF” sull’altra… per cui non poteva sbagliarsi.
Spinse la porta e si ritrovò in uno spogliatoio di quelli tipici delle palestre o delle piscine, con le piastrelle bianche anche sui muri, lunghe panche di legno appoggiate ai muri, una parete fatta di armadietti numerati, un altro locale dove c’erano le docce senza separazione e altri tre box con la porta dove c’erano le latrine alla turca…
Nello spogliatoio c’erano una mezza dozzina di uomini alcuni intenti a spogliarsi, uno già nudo sistemava la sua roba nell’armadietto, uno era sotto la doccia e un altro si ammirava nel grande specchio posto sulla parete prima della porta con la scritta Uscita al Salone.
Ovunque, sui muri, c’erano dei cartelli informativi che ricordavano le regole principali del club. Quelli che raccomandavano di spegnere e lasciare chiuso nell’armadietto il cellulare, quelli che proibivano l’introduzione di apparecchiature foto e video nel salone e quelli che vietavano di scattare foto nello spogliatoio. Poi c’era un grosso cartello sulla porta che conduceva al salone che spiegava con simboli eloquenti, come bisognava accedere al salone, C’era il simbolo di un uomo vestito accanto ad un altro in pantaloncini (o costume da bagno) e un terzo soggetto nudo senza gabbietta al pene e su tutti e tre campeggiava un grosso NO rosso. Poi c’era la stessa rappresentazione dell’uomo con la gabbietta al pene, sulla quale vi era un enorme OK verde… nel caso qualcuno ancora non avesse capito, al salone si poteva accedere soltanto nudi e con la gabbietta al pene, senza alcuna eccezione.
Nel reparto docce invece c’era un altro cartello, sempre con la stessa grafica dei pupazzi raffiguranti gli uomini e in questo vi era un uomo piegato quasi a novanta gradi con un’evidente gabbietta rosa al pene e un altro uomo alle sue spalle che lo stava sodomizzando e su tutto il disegno c’era una grossa X rossa a significare che quella pratica era vietata, almeno lì in quei locali…
Alfredo si scosse dai suoi pensieri, apri l’armadietto numero 7 e iniziò a spogliarsi…
A un tratto sentì la presenza di una persona alle sue spalle e quindi si girò di scatto…

N- Ciao, io sono Nicola, Nick per gli amici… sei nuovo?

A- Piacere Alfredo. Si &egrave la nostra prima volta…

N- Sei con la tua compagna?

A- Si, con mia moglie. Perché, si può venire anche da soli? senza compagnia femminile?

N- No non si può. Solo le Lady sono ammesse da single. Però ci sono alcuni che vengono con una donna pagata e non con la loro compagna o moglie…. per l’organizzazione &egrave tutto ok, l’importante che si entra accompagnati da una donna…. in genere sono gay oppure uomini sposati con una doppia vita.
Tu sei gay?…… o bisex?

A- No… no!

N- Ah no? e perché hai una Pink?

A- Senti un po’… &egrave da quando sono arrivato che tutti fanno riferimento a questa cazzo di Pink….. ma che sarà mai, una gabbietta rosa?…. che differenza c’&egrave con quella nera?….

N- Azz Alfredo! La differenza &egrave enorme! Significa che tu sei gay o bisex al limite sottomesso talmente alla tua donna/padrona da accettare situazioni passive….. non so se mi spiego….

A- C’&egrave un errore allora… io non sono gay ne bisex….. con mia moglie c’&egrave un’intesa…. a me piace vederla scopare con altri uomini ma davanti a me e soprattutto io i suoi amanti neanche voglio toccarli…

N- Scusa ma ti sei chiesto se a lei non piacerebbe vederti in situazioni bisex? Chi ha scelto la Pink per te? e soprattutto, perché?…. prova a rispondere a questi interrogativi…..

A- L’ha scelto mia moglie e il motivo non lo so…
Non credo che lei voglia vedermi in situazioni bisex realmente. Si, qualche volta ci ha scherzato sopra ma sa benissimo che sono etero e non mi forzerebbe mai a fare qualcosa che non voglio….

N- Hey amico, non vorrei deluderti ma a me pare che tu stia già facendo qualcosa che non avresti voluto… e penso che nella situazione in cui ti sei cacciato, non avrai molta scelta… indossando la gabbietta di questo colore, stai ammettendo che sei disponibile e la cosa ecciterà qualcuno sicuramente.

A- Ti ringrazio ma non credo di correre questo rischio. So già, ne sono sicuro, che mia moglie ritirerà la chiave della mia gabbietta da quella ciotola e poi giocheremo insieme… secondo me lei neanche conosce il significato della gabbietta rosa o Pink, come la chiamate tutti qui…

N- Vedremo… me lo auguro per te… altrimenti sai che inculatura che ti becchi?! Ahahahah

A- Vedrai… vedrai…….. &egrave smetti questa stupida ironia… nessuno mi inculerà stasera ne mai.

N- Dai usciamo insieme, così ti evito gli occhi di tutti addosso all’ingresso in Sala. Sei pronto?

A- Si, sono pronto. Andiamo, dammi un sostegno morale che per me &egrave la prima volta e mi sento un po’ in imbarazzo…

I due uomini si avviarono a entrare nel salone, dove era in procinto di cominciare la grande festa…
Ore 21:00 Salone delle feste

Sul punto di varcare l’ingresso al salone, Alfredo cedette il passo a Nick, per celarsi dietro il suo corpo a mo di scudo contro gli sguardi di tutti i presenti in sala. Si sentiva fortemente a disagio e imbarazzato ma deciso a continuare fino in fondo il gioco dove la moglie lo aveva condotto…..
Nick era un habitué del club e tutti lo conoscevano. Entrò in sala con sicurezza salutando gli amici e omaggiando con complimenti galanti le Lady per cui la strategia di Alfredo, di ripararsi dietro di lui, funzionò almeno finché non dovette uscire allo scoperto per cercare sua moglie Ester. Raggiunto il centro del salone, fece un giro completo su se stesso alla ricerca della moglie. Quando la riconobbe, in piedi a conversare con due uomini con la black al pene, si rivolse a Nick, per comunicarglielo.

A- Ecco mia moglie, Nick. &egrave quella biondina con il vestito nero lungo, li in fondo….

N- Bene, complimenti, una gran bella donna. Anche molto giovane rispetto alle altre Lady…
Invece mia moglie Martina &egrave quella lì seduta al salottino con le sue amiche, quella con i capelli rossi e il vestito blu… Io la raggiungo, ci vediamo dopo… e se non ci incontriamo, buon divertimento. Passa una bella serata e ricordati che si viene per giocare, se no tanto valeva starsene a casa, no?

A- Grazie Nick, d’accordo. Buona serata anche a te…

Alfredo salutò il nuovo amico e si diresse verso la moglie…
Strada facendo, man mano che si avvicinava a lei la guardava e la trovava molto affascinante…
Ester aveva un bicchiere in mano dal quale sorseggiava di tanto in tanto del vino e rideva di gusto alle battute che i due corteggiatori si alternavano a fare per divertirla. Pensò che effettivamente era la più carina e affascinante della festa e notò pure che era una delle più giovani… e pensò che se l’aveva notato Nick, probabilmente l’avevano notato anche gli altri uomini e i due maschi che la corteggiavano ne era la riprova. Pensò per un attimo di non avvicinarsi e di osservarla da lontano senza esser visto, per guardare i suoi comportamenti senza di lui ma in quel preciso istante, Ester lo scorse tra la gente e lo chiamò a se…

E- A… eccoti finalmente!… ma quanto ci hai messo per toglierti due indumenti? vieni che ti presento degli amici…

A- No… &egrave che mi son fermato a parlare con un amico conosciuto negli spogliatoi e che mi ha spiegato un po come funziona qui…

E- Ah, bene… poi lo presenti anche a me, il tuo amico.
Intanto loro sono Pasquale e Federico, due soci in affari che in tua assenza, mi hanno fatto compagnia…

F- Piacere, Federico.

A- Piacere, Alfredo…

P- Ciao, io sono Pasquale.

A- Ciao, io Alfredo.

Improvvisamente le luci nel salone si abbassarono e al centro della sala, comparve una Lady molto elegante con un microfono in mano. Tutti la conoscevano era Lady Sofia, una delle fondatrici del club e Presidentessa pro tempore. La presentatrice della serata richiamando l’attenzione dei presenti, diede il benvenuto a tutti i convenuti alla grande festa di fine mese e raccomandò alle matricole, le regole fondamentali del club. Quindi passò a presentare il programma della serata che prevedeva un paio di spettacoli di intrattenimento e naturalmente presentò la cosa che più o meno tutti stavano aspettando… Con un gesto plateale di grande effetto, chiamò in sala Serena che spingeva un carrello con sopra una grossa ciotola di cristallo contenente tutte le chiavi delle gabbiette e sentenziò che da quel momento tutte le Lady che avessero voluto prelevare le chiavi prescelte, potevano accedervi. Ogni Lady aveva diritto a prendere massimo due chiavi di qualsiasi colore e Serena era stata incaricata di sorvegliare le chiavi oltre che a dare tutte le informazioni necessarie. Quando Lady Sofia finì di parlare, partì la musica che diede inizio allo spettacolo. Al centro c’era una cantante molto bella e due ballerini che erano due ragazzi dello staff e la canzone era un noto pezzo di Etta James il cui titolo era già tutto un programma… “I Just Want To Make Love To You”
Lo spettacolo era gradevole e i ballerini molto bravi. Ester commentò che i ragazzi dello staff dovevano essere proprio bravi a far di tutto… oltre ad essere dei validi stalloni… e il suo commento non sfuggì ai suoi corteggiatori che ammiccarono divertiti…
Alfredo notò che i due uomini stavano facendo a gara per compiacere sua moglie e la cosa per certi versi un po’ lo infastidiva ma vedendo che Ester gradiva molto e si mostrava lusingata a stare al centro delle attenzioni dei due maschi contemporaneamente, lo intrigava e la cosa lo stava facendo eccitare. Avvertì come un morso al pene. La gabbietta gli impediva di avere un’erezione… fortunatamente, pensò… altrimenti sai che imbarazzo a mostrare quanto gli piacesse vedere la moglie corteggiata da altri uomini?
Ester dal canto suo aveva avvertito il disagio del marito ma non aveva alcuna voglia di porvi rimedio.
Gradiva troppo quella corte spietata dei due uomini alla quale era sottoposta, si sentiva adorata come piaceva a lei e poi non le dispiaceva neanche tanto vedere il marito in difficoltà. Quella posizione di sottomissione che stava assumento le conferiva un senso di potere che la faceva scaldare anche di più delle attenzioni dei due corteggiatori. Non sapeva spiegarlo e non voleva ammetterlo ma umiliare un pochino la persona che più di tutti l’adorava, era una sua fantasia segreta e in quel momento sentiva che la stava realizzando ed era inebriata dall’emozione che provava e non si sentiva in colpa con il marito perch&egrave lui non faceva un granché per sottrarsi da quel giogo in cui si stava mettendo… Avrebbe voluto vedere una sua reazione più maschia ma questa tardava ad arrivare ed Ester, conoscendo l’indole del marito, sapeva che non sarebbe mai arrivata per cui era felice per come stava andando la serata.
La musica ad alto volume non permetteva una conversazione normale e per potersi parlare bisognava avvicinarsi più possibile all’orecchio dell’interlocutore.
I due corteggiatori di Ester colsero prontamente il momento favorevole per parlare direttamente nell’orecchio della Lady e per approcciarsi al suo corpo facendole sentire il calore del proprio… Ester li ascoltava interessata senza far capire a chi la stesse guardando, cosa le dicessero nell’orecchio. Ogni tanto annuiva e sorrideva. Era molto divertita dalla situazione…

P- Lo sai che sei molto affascinante?… mi piaci tantissimo sei una donna molto sensuale…

E- Eheh Grazie, sei molto galante…

P- Mi stai eccitando tanto ma non posso dimostrartelo per via di questa black… ma se tu prelevassi la chiave numero 10 e mi liberi, potrei farti vedere concretamente quanto mi piaci…

E- Eheheh… non lo so ancora… sono indecisa… anche Federico non &egrave male… e poi c’&egrave mio marito… non so, vedremo…

Alternandosi con il compare, anche l’altro corteggiatore voleva manifestare in qualche modo il suo interesse per Ester…

F- Ti va di bere un goccio di vino fresco? vado a prenderti un bicchiere, se vuoi…

E- No, grazie, sei gentile… ma ho bevuto già tanto vino stasera e non vorrei esagerare se no poi dopo…sai…

F- No. Cosa succede se bevi un po’ di più?

E- Beh sai… non sono abituata a bere tanto alcol e non vorrei perdere completamente i miei freni inibitori hihihihi

F- Invece non sarebbe male eheheh saresti uno spettacolo molto più bello di questo…

E- Dici? eheheh.. mi vederesti a fare la spogliarellista? o la cubista?

F- Tu hai un fisico eccezionale e ti potresti permettere di fare tutto quello che vuoi…

E- Oh oh, che adulatore… eheheheh

F- No, non dico per dire… sono serio. Mi hai preso tanto e vorrei dimostrartelo… se solo prelevassi la chiave numero 16 della mia black… I Just Want To Make Love To You…

E- Ahahahahah sei troppo carino, ti libererei volentieri ma sai, ne posso prendere soltanto due… c’&egrave mio marito e l’altra non so ancora… tu mi piaci ma anche Pasquale non mi dispiace…

F- Mica sei obbligata a liberare tuo marito…

E- Ah bricconcello!… ahahahah

Ester era al settimo cielo. Non aveva mai immaginato come fosse avere due amanti adulatori contemporaneamente ma le premesse le piacevano tantissimo… per un attimo maledì il regolamento del club e pensò che era una grossa ingiustizia limitare la scelta a solo due chiavi per ogni Lady…
Guardava il marito con alternato sentimento… mentre lo odiava per la sua presenza li in quel momento che la costringeva ad una scelta che non voleva fare, lo adorava perché le stava permettendo di fare cose che qualsiasi altra donna sposata si sarebbe sognata di fare senza un marito come Alfredo…
Ore 21:30 Salone delle feste

Dopo l’esibizione della cantante con i ballerini, fu la volta di una danzatrice del ventre molto brava e sensuale e poi fu annunciata la grande attrazione della serata e tutte le Lady si accalcarono al bordo della pista centrale che faceva da palcoscenico. Con grande clamore, Lady Sofia presentò KING ROGER!
Uno stallone africano razza mandingo, con la pelle tanto scura che sembrava essere di velluto blu. Un bestione alto quasi due metri con muscoli scolpiti che fece il suo ingresso in sala su un trono sorretto e portato da quattro stalloni dello staff e indossando una tunica reale di velluto rosso con il collo di ermellino e la corona in testa… In realtà l’esibizione di King Roger non aveva nulla di particolare, in fondo si trattava di uno spogliarello maschile senza neanche tanta sensualità. Era però la dimostrazione che Lady Sofia e le altre dirigenti del club erano capaci di offrire quanto di meglio ci fosse per le loro socie e iscritti a questo esclusivissimo club…

King Roger scese dal trono e s’inginocchiò, in segno di devozione, ai piedi di Lady Sofia che lo invitò ad alzarsi, lo fece girare su se stesso in modo da essere mostrato al pubblico e con un gesto netto strappò la tunica dal corpo del maschione e un fallo gigantesco, svettò tra il clamore e gli applausi di tutti. Si trattava di un attrezzo che dalle dimensioni pareva un paletto di metallo usato per i cartelli stradali e due palle che trasmettevano tutta la virile potenza di cui era dotato il ragazzone…

Alla fine dell’esibizione, King Roger si concesse alle sue fan, rilasciando baciamano a tutte le lady che le presentavano la mano e si lasciava accarezzare i muscoli pettorali. Poi quando giunse all’altezza di Ester, si fermò un attimo e le disse avvicinandosi all’orecchio per vincere il frastuono della musica:

KR- Tu devi essere Lady Ester… Marcus mi ha parlato di te e devo riconoscere che quel diavolo ne capisce di donne. Ha un fiuto formidabile per le femmine… Mi ha detto che non potevo non riconoscere la Lady più affascinante della serata e aveva proprio ragione…

E- Oh grazie King, sono veramente lusingata. I vostri complimenti mi confondono… mi sa che voi due, tu e Marcus, siete proprio due porcellini monelli, eh?

KR- Ahahah quando serve, all’occorrenza, ci difendiamo bene, in mezzo a tutte queste pantere affamate…..

E- Se se come no… siete due marpioni, voi!

KR- Ahahahah… ci vediamo più tardi?

E- OK! Organizzati con Marcus.

Intanto il tempo passava, e già alcune Lady avevano ritirato delle chiavi. L’ansia di Ester cresceva poiché temeva che qualcun’altra Lady potesse prendere i suoi spasimanti e lei avrebbe dovuto ripiegare su altri maschi sconosciuti e non di suo gradimento per cui si avvicinò alla grossa ciotola e guardava il comportamento delle altre Lady… C’era chi faceva un’esplicita richiesta a Serena che cercava il numero desiderato della ciotola e chi invece prendeva direttamente da sola la chiave con il numero desiderato. Evidentemente già conoscevano il maschio che la indossava… la cosa che la stupì fu di costatare che molte Lady richiedevano e prendevano le chiavi delle Pink! E in quel preciso istante desiderò fortemente che una Lady avesse preso la numero 7, la Pink di Alfredo. Il suo atteggiamento fu notato da Serena che comprese lo stato d’indecisione di Ester…

S- Indecisa sul numero o sul colore, Lady Ester?

E- Eheheh su entrambi, direi…

S- I corteggiatori con la Black, non le mancano, vedo… forse ce ne &egrave uno di troppo?

E- Eh già…

S- Si vede che lei &egrave nuova del club e troppo giovane… se si fosse trovata qualche sua collega Lady più esperta, li avrebbe fatti competere tra di loro e avrebbe scelto il vincitore ihihih

E- Effettivamente non sarebbe stata una cattiva idea ihihihih… si vede che ho ancora molto da imparare ma prenderò esempio dalle più esperte…

S- Intanto adesso che chiave le prendo? la 10 o la 16? o… magari entrambi?

E- Serena, tu si che mi hai capito al volo… e la 7 poi la lascio chiusa?… come faccio?…

S- La 7 &egrave una Pink e stasera vanno a ruba…

In quel momento, si avvicinò alla ciotola di cristallo, Lady Catherine… una ricca signora benestante, famosa a tutti i soci del club…

S- Lady Catherine, bella più che mai stasera… quale chiave vuole ritirare stasera?

LC- Oh Serena cara, menomale che ci sei tu a farmi sentire desiderabile stasera… i nostri maschietti qui stanno diventando degli zotici e non sanno più riconoscere una donna di classe da una sgualdrinella… vediamo un po’ se c’&egrave qualcosa d’interessante qui…

S- Ci sono ancora diverse Black e soltanto due Pink, Lady Catherine…

LC- Oh oh ma cosa mi dici mai… c’&egrave ancora una pisellina? Vediamo un po’…

Serena alzò lo sguardo per guardare negli occhi di Ester e cogliere un cenno di approvazione, le due donne s’intesero all’istante ed Ester fece un cenno impercettibile con la testa che solo una ragazza astuta come Serena poteva comprendere…

LC- Si, dai, Serena, dammi una pisellina che stasera voglio proprio divertirmi e far divertire il mio scudiero…

S- Prenda questa, la numero 7…. &egrave una New entry!….

LC- Seguirò il tuo consiglio, cara Serena. Del resto tu mi hai sempre consigliato bene. Dammi anche una Black e la pisellina nuova…

S- Ottima scelta come sempre, Lady Catherine. La numero 7 e la numero 8. Una Pink e una Black pronte per lei. Buon divertimento…

LC- Grazie cara… (rivolgendosi verso il salone ad alta voce) PISELLINA NUMERO 7?… DOVE SEI?… VIENI DALLA TUA LADY CATHERINE….

Alfredo ebbe un tonfo al cuore!… sentì gli occhi di tutti i presenti puntati su di se e cercò la moglie con disperazione. Ester se ne accorse e si nascose dietro ad uno dei suoi corteggiatori per non farsi vedere dal marito poi, lesta, si presentò di fronte al tavolo della ciotola di cristallo dove Serena aveva già preso le due chiavi Black, la numero 10 e la numero 16 e sottovoce le indicò la porta di uscita e lo scalone che portava ai piani superiori, dove c’erano delle camere a disposizione delle Lady che volevano appartarsi con i loro amanti prescelti…

Avviandosi alla porta seguita dai due maschi prescelti, Ester ebbe un attimo di ripensamento dovuto al senso di colpa verso il marito e che adesso faceva breccia nei suoi pensieri. Si voltò per cercarlo con gli occhi, sicura che se avesse percepito un disagio negativo in lui, avrebbe interrotto il gioco e sarebbero ritornati a casa senza problemi. In fondo, era e doveva rimanere un gioco per entrambi…
Alfredo era di fianco a Lady Catherine che continuava a prenderlo in giro e intanto gli presentava l’altro uomo prescelto con la Black numero 8, Nick ma questo era già una sua conoscenza avendo l’armadietto di fianco al suo, si erano già conosciuti.
Ester cercò il suo sguardo, i suoi occhi. Da quelli avrebbe capito tutto. Alfredo sentì gli occhi di Ester addosso e alzò lo sguardo verso la porta incrociando quelli della moglie…
Si guardarono intensamente per degli interminabili attimi. Ester cercò di interrogarlo e Alfredo se ne accorse. Poi la vide con altri occhi… quelli dell’uomo innamoratissimo della moglie che in mezzo ai due aitanti maschi prescelti gli sembrò la femmina che aveva sempre sognato di vedere e con un leggero movimento della testa, le fece capire che approvava la sua scelta e la invitava a proseguire il gioco.
Ester fu invasa dal calore affettivo del marito e il suo morale si risollevò in un attimo. Guardò ancora intensamente gli occhi del marito, appoggio le dita della mano alla bocca e gli lanciò un tenero bacio che Alfredo colse con tutto l’amore di cui era carico. Poi si voltò verso l’uscita e imboccando la porta, fece un cenno ai suoi maschi di seguirla. Adesso l’unica cosa che voleva era verificare quanto realmente piaceva ai suoi due bulletti… Ore 23:00 interno di Villa Rosa

Lentamente Ester si avviò su per lo scalone, seguita dai due maschi che invece avevano fretta di salire su al più presto. Giunti al primo piano si avviarono nel corridoio per trovare una camera disponibile. Le camere occupate avevano la porta chiusura mentre quelle ancora disponibili, avevano la porta aperta e quindi erano facilmente riconoscibili.

In fondo al corridoio c’era una camera con la porta aperta, Ester entrò e si diresse subito in bagno mentre Pasquale badava a chiudere la porta a chiave dall’interno. Ester non stette molto nel bagno, pisciò e si asciugò con della carta, poi ritornò in camera, dove Pasquale e Fabrizio la attendevano con ansia. La camera aveva un grosso letto posto al centro del muro sul quale campeggiava uno specchio e un altro più grosso era posto sul soffitto sopra il letto in modo da far riflettere le immagini di chi stesse sul letto. Poi c’erano due sedie a poltroncina ai bordi del letto e un tavolo sopra il quale erano sistemati preservativi e lubrificanti vari…

Ester si fermò in piedi al centro della camera, senza parlare, in attesa che i maschi iniziassero la loro danza intorno a lei.
Pasquale e Fabrizio non erano nuovi a esperienze in tre e insieme avevano già fatto parte di un team che si scopa una donna per cui sapevano cosa e come fare.
Uno si pose avanti e uno dietro alla donna e iniziarono a baciarla sul collo, sulla bocca, sul petto e lungo la schiena. Ester rispondeva solo ai baci sulla bocca poi alzava il mento per offrire meglio il collo e il petto al maschio che la baciava. Intanto le quattro mani dei due uomini frugavano le parti intime della donna arrivando subito nei pressi delle mutandine ormai fradice di umori…

Poi uno dei maschi fece scivolare una spallina del vestito della donna, poi l’altra finché lei non si ritrovò con la parte alta del busto scoperto. Non aveva indossato reggiseno così come le aveva suggerito Alfredo, perché i suoi seni, una perfetta seconda misura, stavano su senza necessità di un sostegno e poi sotto il quel vestito lasciavano intravedere i capezzoli quando s’indurivano e a lui piacevano da morire…
La vista dei due capezzoli induriti, fece scatenare ancor di più i maschi che se ne impadronirono, uno a testa, con la bocca. Ester sentiva i suoi seni in balia di due ventose. Intanto le mani virili stavano scandagliando le parti intime basse della donna. Una mano si era intrufolata nelle mutandine dalla parte anteriore e con un dito, le premeva l’ingresso della vagina. Un’altra mano invece era entrata nella parte posteriore e un dito roteava insistentemente sul suo buchetto… poi uno dei due stalloni s’inginocchiò andando a sostituire le dita con la lingua. Ester sentì un brivido caldo quando la lingua sapiente del maschio arrapato cominciò a penetrarla come un piccolo pene. Il piacere che stava provando già era sufficiente per farle avere un orgasmo ma questo non arrivò, lasciandole un certo disappunto.

Ben presto i due maschi si spazientirono e uno di loro, Pasquale, senza giri di parole chiese a Ester di liberarlo dalla gabbietta perché aveva il cazzo che gli stava scoppiando. Ester sorrise con gusto e indicò il letto ai due uomini. Pasquale e Fabrizio si stesero sul letto uno di fianco all’altro come aveva indicato la Lady che intanto frugava nella borsetta per trovare le due chiavi. Lo faceva con studiata lentezza fingendo quasi di averle perse, per aumentare ancora di più la loro impazienza… li voleva super carichi e si stava gustando troppo quel momento.
Una volta prese le chiavi, Ester attese ancora qualche secondo prima di salire sul letto, facendosi ammirare in tutta la sua bellezza offrendo ai due fortunati prescelti, un sensuale spogliarello e facendo in modo da aumentare ancora un po’ l’eccitamento dei maschi che si lasciarono sfuggire dei lunghi sospiri, quando finalmente Ester, tutta nuda, salì sul letto in mezzo a loro. Si accovacciò tra le gambe dei due uomini distesi sul letto e con una snervante lentezza, aprì il lucchetto prima di una e poi dell’altra gabbietta. Una volta liberi, i due cazzi svettarono nell’aria accogliendo felici la carezza delle mani di Ester che si sentì compiaciuta per la scelta dei due maschi. Valutò velocemente che entrambi i membri erano di misura ben superiore a quella del cazzo di suo marito e questa cosa la divertiva già pregustando la descrizione che avrebbe fatto di loro ad Alfredo, quando l’avrebbe rivisto…

Dopo averli massaggiati un po’, si avvicinò con la bocca su quello di Fabrizio alla sua sinistra e iniziò a succhiarlo continuando a massaggiare il cazzo di Pasquale con la mano destra. Il cazzo di Fabrizio divenne duro già dopo poche pompate. Con la lingua roteava sulla cappella a ogni pompata, come le aveva insegnato Alfredo solo che era più difficile farlo con il cazzo in bocca, come faceva con il marito, per via delle dimensioni della cappella di Fabrizio che le riempiva completamente la bocca lasciando poco spazio al movimento della lingua… poi si sentì tirare la testa da Pasquale che reclamava impaziente anche lui la sua bocca. Anche il cazzo di Pasquale divenne duro dopo le prime pompate ma questo cazzo era un po’ più grande del precedente per cui non poté fare il vortice con la lingua sulla cappella tenendola la bocca ma dovette farlo fuori, leccandolo come un cono gelato.
Intanto Fabrizio si era infilato un preservativo e spostandosi un po’ di lato, aveva rivolto il suo cazzo all’ingresso della fica di Ester ormai ultra lubrificata dagli umori sgorgati copiosi negli ultimi minuti…
La penetrò con estrema facilità nonostante la bella misura del cazzo ma tale era la lubrificazione della vagina era bagnata da qualche tempo ormai.
Ester, penetrata da tergo, continuava a succhiare il cazzone di Pasquale che appoggiato alla spalliera del letto, aveva assunto una posizione quasi seduta e con la sua mano destra aveva raggiunto il clitoride di Ester lo sgrillettava sapientemente con un dito.
La femmina aveva un cazzo nella fica che pompava da dietro e un dito che la masturbava ferocemente il clitoride provocandogli degli spasmi che riusciva a mitigare solo succhiando forsennatamente l’altro cazzo che aveva in bocca…
Dopo qualche minuto Ester cominciò a godere come mai aveva provato. Il suo corpo era pervaso dagli spasmi del climax e non capiva più niente. Sembrava inebriata dal piacere.
I due maschi, sentendola godere, le concessero una tregua e ne approfittarono per cambiare posizione.
Questa volta fecero mettere la femmina a quattro zampe sul letto poi Pasquale, mise il preservativo e si posizionò dietro alla femmina per prenderla a pecorina mentre Fabrizio, sfilatosi il preservativo, si posizionò di fronte presentando il suo cazzo sotto il naso di Ester che doveva solo metterselo in bocca.
Presa allo spiedo, proprio come una capretta sul girarrosti, Ester si sentì tanto troia messa in quella posizione così sconcia, con i piccoli seni ballonzolanti per i colpi di cazzo che riceveva sia davanti che da dietro. I due maschi furono bravissimi a trovare la coordinazione facendo in modo che nel corpo della femmina rimanesse sempre un cazzo conficcato. In quel momento Ester si rammaricò per non aver permesso al marito di vederla così, adesso, presa allo spiedo in mezzo a due cazzoni possenti e mentre pensava ad Alfredo e a come sarebbe stato contento di vederla così, Ester ebbe un altro scossone che le procurò un nuovo climax.
Ancora una volta i due torelli capirono che dovevano dare una tregua alla donna che era in preda alle convulsioni per il secondo orgasmo.
Pasquale si distese supino sul letto e chiamò a se Ester che intanto si stava riprendendo e ricomponendo. La donna si mise cavalcioni sull’uomo disteso e si sdraiò sul suo petto. Le bocche si incontrarono e subito le lingue si intrecciarono come spadaccini. Il maschio esperto guidò la sua cappella all’imboccatura della vagina e la femmina, vogliosa più che mai, s’impalò su quel pezzo di carne tosta che ormai era nota alla sua fichetta. Iniziò un saliscendi ritmico e suadente che convinse Federico, l’altro maschio rimasto inattivo, a infilarsi un nuovo preservativo. Poi prese del gel lubrificante e iniziò a massaggiare il buchetto del culo di Ester che pareva non aspettare altro. Una volta lubrificato bene sia l’ano sia il cazzo, avvicinò la punta della cappella al buco del culo della femmina e lo penetrò… lentamente ma inesorabilmente. Ester si sentì piena di carne e trafitta con due cazzi contemporaneamente nel suo corpo, le sembrò di toccare il cielo con un dito. Poi quando i due maschi esperti iniziarono a muoversi con coordinazione come due stantuffi, per la donna presa dai due cazzi, iniziò un orgasmo continuo, lungo e prolungato… niente a che vedere con uno degli orgasmi provati fin ora e sopratutto niente a che vedere con quelli procurategli dal marito in tanti anni di matrimonio. Il pensiero di Alfredo questa volta era molto sbiadito, l’orgasmo che stava provando non le permetteva di pensare a nulla. Un fiume di liquido corporale che fuoriusciva dalla vagina in pieno orgasmo, bagnò tutto il letto ma i tre trombatori erano del tutto incuranti della cosa. Erano troppo presi a godere.

Il terzo orgasmo l’aveva lasciata completamente senza forze ma i due maschi reclamavano il legittimo piacere allora Ester si ricordò di un’immagine da film porno che l’aveva sempre affascinata e decise di attuarla. Si diresse nel bagno e s’inginocchiò a terra, poi chiamò i suoi stalloni e gli chiese di sborrarle addosso. I due maschi si sfilarono i preservativi e iniziarono a masturbarsi furiosamente a pochi centimetri dalla faccia di Ester. Arrivarono quasi contemporaneamente sulla sua faccia. La sborra calda colò sui seni e sulla pancia ma il grosso degli schizzi ricopriva il suo volto e un po’ era finito tra i capelli. Ester si sentì marchiata definitivamente da quello sperma che non era del legittimo marito e che così aveva perso ogni privilegio di possesso di quel corpo.

Quella sborra sul viso e nei capelli la faceva sentire una femmina libera da qualsiasi maschio. Da quel momento in poi quel corpo di femmina sarebbe appartenuto solo ai maschi più possenti, proprio come una cagna bastarda che quando &egrave in calore per strada, si fa coprire solo dal maschio più forte e potente. La natura &egrave così e Alfredo avrebbe dovuto farsene una ragione.
I due uomini la ringraziarono con un bacio tenero e si congedarono da lei che rimase a farsi la doccia prima di rivestirsi e ritornare nel salone alla ricerca del marito.
Ore 23:00 – Salone delle feste

Alfredo seguì con lo sguardo la moglie che si avviava alla porta che dava allo scalone, seguita dai due maschi che aveva scelto. Osservò l’ipnotico saliscendi delle natiche, scolpite, attraverso il lungo vestito aderente che ne disegnava il profilo…
Intanto al suo fianco Lady Catherine gli presentava Nick, che indossava una Black n’ 8, l’altra scelta della Lady…

N – Hey fratello, hai visto la sorte come &egrave puttana? Ci &egrave toccato “la strega” a entrambe… che pezzo di troia!

A- Punto primo, non sono tuo fratello e quindi non mi rompere le palle con questa ironia del cazzo!
Punto secondo, non sono finocchio quindi stammi lontano a più di un palmo, altrimenti ti afferro le palle e te le strappo. Hai capito, coglione?

N – Woh! Woh!… stai calmino eh…
Guarda che io non ti sto sfottendo e non faccio ironia. Scherzavo, ecco tutto! Perché qui… non so se l’hai notato, le persone vengono per divertirsi e naturalmente per scherzare, non certo per rompere le palle a te! E poi io non centro un cazzo. Non &egrave che ho scelto io di passare la serata con te. Se permetti, ho ben altri gusti. Ci ha scelti Lady Catherine e il suo soprannome: “La Strega”, non gliel’ho messo certo io ma &egrave un personaggio storico qui. Tutti i maschi sanno che &egrave un’ira di Dio… Che ti piaccia o no.

A- Non me ne frega un cazzo di chi &egrave e che cosa fa sta zoccola. Se pensa che io faccia il suo schiavetto stasera, non ha capito proprio un cazzo! Se mi toglie questo aggeggio infernale dal pisello, le faccio vedere io cosa combina al suo culo, questa pisellina!
La sfondo… e poi vediamo se ride ancora come una bagascia.

N – Guarda caro, mi sa tanto che sei proprio tu quello che non ha capito un cazzo e soprattutto non ha capito ancora come funzionano le regole di questo club. Abbiamo provato a spiegartele in molti ma tu mi sembri cocciuto come pochi. Ti sei guardato intorno? Hai notato quanti uomini come te e me ci sono stasera qui? Secondo te sono TUTTI stupidi? Noti altri che si stanno lagnando come fai tu? Io vedo solo persone che si stanno divertendo. Del resto quando siete venuti qua, tu e tua moglie, avete preso visione del regolamento, lo avete accettato e sottoscritto una richiesta volontaria di adesione. Nessuno vi ha costretto a venire, o sbaglio?

A – No. no non dico questo, nessuno mi ha costretto..

N – Oh! Vedi che quando vuoi sai essere ragionevole? E poi se non ti va più di giocare, nessuno ti impedisce di dire la parola ‘magica’, la safety word, che vi hanno consegnato al vostro arrivo e uscire dal gioco.

A – Beh… quella la conosce solo Ester…

N – E poi sappi che se esci dal gioco senza un valido motivo, potresti essere espulso dal club e in tal caso perderesti la cauzione che avete versato. Non so se ti conviene metterti a fare capricci…

A – Hai rotto il cazzo Nick!… Grillo Parlante, come soprannome, non ti starebbe male! Eheheh

N – Vero… Come &egrave vero che “Pisellina” &egrave un soprannome azzeccato per te… ti calza alla perfezione, eh? Eheheh

A – Bastardo! ahahah

La discussione tra i due uomini aveva fatto abbassare la tensione che si era creata tra i due e Alfredo cominciava a rilassarsi dimenticandosi della moglie. Vederla uscire sola senza di lui gli aveva trasmesso un senso di abbandono che non aveva mai provato prima e quella sensazione, un misto di panico e vertigini, lo aveva innervosito portandolo ad aggredire l’incolpevole Nick ma adesso sembrava persuaso sulla sua situazione
Intanto Lady Catherine si era allontana lasciando i due maschi al loro confronto dialettico. I duelli tra maschi la eccitavano molto ma per catturare tutto il suo interesse, i due avrebbero dovuto duellare per lei senza alcun risparmio di colpi bassi. In questo caso non era per niente interessata a convincere una Pink ad accettare la sua condizione per cui li lasciò discutere e andò a cercare il suo stallone preferito, Manuel, un ragazzo dello Staff con cui aveva giocato già altre volte e le era piaciuto soprattutto per le sue caratteristiche bisessuali.
Lo vide intento a parlare con un’altra Lady e la cosa le procurò un certo disappunto.
Le sarebbe dispiaciuto se l’altra Lady le soffiasse il ragazzo ma non le andava neanche di trasgredire le regole di correttezza reciproca che vigevano tra le Lady del club. Non era possibile sottrarre un maschio a una Lady… almeno non palesemente…
Prese un bicchiere con del drink energetico e passò, con apparente casualità nei pressi della coppia ed esordì con estrema naturalezza…

LC – Hey Manuel, avevi proprio ragione, prima. Questo drink &egrave veramente gustoso e dissetante… pensi che sia anche energetico come dicono? Sai, temo che stasera abbia fatto una pessima scelta (indicando Alfredo e Nick, all’altro lato del salone) mi sono capitati quei due rammolliti là… e allora credo di aver bisogno di un fusto intero di questa roba per rianimarli un po’!

La battuta fece ridere anche la Lady e così ne approfittò per intromettersi tra di loro.

LC – Ciao, io sono Catherine, piacere.

LA – Piacere, Angela.

LC – Scusami Lady Angela, vi ho interrotto. Magari stavate andando di sopra… non so… o preferite appartarvi in un salottino qui, a piano terra…

LA – No, Lady Catherine, nessun disturbo. Stavo chiedendo al nostro Manuel delle dritte per svezzare mio marito… che dimostra tendenze bisessuali, ma stenta a prenderne coscienza… e lui, gentilmente mi stava dicendo…

LC – Ti stava consigliando di affidarlo a me, alle mie cure, sicuramente. Vero? Ahahah

LA – Ahahah no… lui no… però io l’ho pensato, sai? Ahahah. Secondo me, tu lo addestreresti proprio a dovere… Ahahah.

LC – Quindi Manuel non &egrave tuo, stasera? Posso prenderlo io, quando avete finito?

LA – Ma certo! Guarda che avevamo anche finito, &egrave tutto tuo…

LC – OK, allora. Manuel, io vado a vedere se la saletta blu, a piano terra, &egrave libera così ci appartiamo lì con in due miei provoloni… ahahah! Quando hai finito con Lady Angela, non ti azzardare a concederti a nessun’altra. Ormai sei mio, stasera…
Buona sera, Lady Angela. Buon prosieguo di divertimento.

LA – Ciao, Lady Catherine. Buona serata anche a te. Poi la prossima volta magari parliamo insieme di mio marito.

LC – OK, non ti preoccupare… mi piace fare la Nave Scuola a qualche frocetto indeciso… ahahah

Al piano terra della villa, oltre al salone delle feste, l’ingresso, gli spogliatoi e un piccolo locale bar, vi erano tre salette di dimensioni sicuramente ridotte rispetto al salone delle feste ma più ampie di una stanza da letto grande. Le tre salette si differenziavano tra di loro per il colore delle tappezzerie. Una era in rosso, un’altra era porpora e un’altra blu. Quest’ultima era leggermente più grande delle altre due, aveva una grossa poltrona con due sgabelli e un letto circolare nel mezzo. Tutto intorno, lungo le pareti, vi erano delle panche per gli osservatori perché una caratteristica di queste salette era l’assenza di porte d’ingresso per cui era possibile accedervi e godersi lo spettacolo offerto dalle persone che occupavano la saletta.
Ester si aggirava tra il salone delle feste, ormai quasi deserto, il bar e le salette. Aveva fatto una doccia veloce, in camera, quando Pasquale e Fabrizio l’avevano lasciata ed era scesa al piano terra alla ricerca del marito con una punta di apprensione per lui. Gli amplessi avuti con i due maschi le avevano fatto calare sensibilmente la libidine e adesso la paura di aver messo Alfredo in una condizione spiacevole, l’opprimeva facendola girare nervosamente tra i soci del club ancora presenti nella villa. Nel piccolo locale bar, Incontrò Serena, intenta a bere una bevanda calda.

E – Ciao Serena! Ancora qua? Fino a che ora lavori?

S – Ciao Lady Ester! In verità non sono più in servizio. Ho finito e sto aspettando il mio fidanzato che sta finendo di lavorare.

E – Ah… e chi &egrave il tuo fidanzato? Uno dei ragazzi dello staff?

S – Si… Joy &egrave uno dei ragazzi dello staff. Il più giovane di loro… Eheheh

E – Hai capito la nostra Serena! Joy &egrave quel ragazzone di colore, vero? Ma quanti anni ha?

S – Si, Joy &egrave ivoriano e ha poco più di venti anni.

E – Eh… l’ho notato… proprio un bel ragazzo! Ma tu non sei gelosa a vederlo preda di tutte queste donne?…

S ‘ Accipicchia se lo sono! Tutte le sere divento pazza di rabbia! ma che posso fare? Lui con questi soldi si paga gli studi universitari ma appena si laurea, non gli permetterò più di venire qui e lo terrò tutto per me! Eheheh… e a te? Com’&egrave andata la serata? Ti sei divertita con quelle due Black?

E – Si… &egrave andata benissimo… meglio di quanto mi aspettassi. Adesso sto cercando mio marito… non &egrave che per caso sai che fine ha fatto?

S – No, non l’ho visto. Mi pare però di aver sentito Lady Catherine dire di voler occupare la saletta blu, che &egrave quella in fondo a tutte le altre salette. Vai a vedere tanto sono aperte e puoi assistere, se vuoi…

E – Ti ringrazio Serena. Vado a vedere se sta lì. Ciao

S – Ciao e… in bocca al lupo!

Ester passò davanti alla saletta rossa e guardò all’interno. C’erano due giovani Lady che amoreggiavano tra loro sul divano centrale e alcune coppie sulle panchette laterali che osservavano e si gustavano lo spettacolo erotico offerto dalle due lesbiche… ma nessuna traccia di Alfredo. Andò quindi oltre e raggiunse la saletta blu, all’ingresso della quale c’erano degli spettatori che si accalcavano per guardare all’interno. Si fece largo tra le persone fino a raggiungere una posizione dalla quale poteva vedere bene cosa accadesse all’interno della saletta. Lo spettacolo che vide Ester, la lasciò senza fiato e con una vampata improvvisa fu colta da un ritorno di libidine…
Sulla poltrona centrale, di velluto blu, c’era Lady Catherine seduta in modo discinta. Ai suoi piedi, Nick e Alfredo in ginocchio le leccavano i piedi. Davanti a lei, con la gamba destra quasi a cavalcioni sul suo busto, vi era Manuel al quale l’esperta Lady stava facendo un sontuoso pompino con tanto di lingua che roteava sulla cappella prima di ingoiare il cazzone del ragazzo nella sua interezza.
Ester notò che Alfredo aveva ancora la Pink al pene mentre Nick non aveva più la Black e la cosa la rincuorò un pochino pensando che almeno fino a quel momento, il cazzo di suo marito, non era stato usato ancora da nessun’altra donna.
Dopo un po’ Lady Catherine si staccò dal cazzone di Manuel e fece cenno ad Alfredo di avvicinarsi a lei. Alfredo, gattonando sulle ginocchia come gli aveva comandato di fare la sua padrona, si avvicinò alla donna con una discreta apprensione… Lady Catherine appoggiò la mano sinistra dietro la nuca di Alfredo e con un gesto inequivocabile, indicò Alfredo di imboccare il cazzo di Manuel. Poi rivolgendosi a Nick, lo invitò a prendersi cura della sua fica che nel frattempo aveva completamente scoperto. Ancora una volta appoggiò la mano destra alla nuca dell’uomo e l’attirò sulla sua vagina. Nick non si fece pregare e cominciò a leccare la fica delle Lady con grande piacere.
Ester ebbe un sussulto quando vide la bocca di Alfredo avvolgere il cazzo di Manuel. Una Lady al suo fianco se ne accorse, la baciò sul collo e le infilò una mano nello spacco laterale del vestito raggiungendo la sua fica. Ester sospirò ma non staccò gli occhi dal marito che per la prima volta lo vedeva con un cazzo in bocca.
Alfredo ebbe una reazione disgustata e Lady Catherine se ne accorse e scoppiò a ridere…

LC – Cos’&egrave che ti disgusta, pisellina cara? Il sapore della mia saliva o quello del maestoso cazzo di Manuel? Ahahah

A – Mi fa scifo tutto!

LC – Non ti preoccupare pisellina, tra un po’ ti abituerai a quel sapore… sapessi quanto sei sensuale con questo cazzone in bocca… non so se l’orgasmo che sto per avere sia dovuto più allo spettacolo che mi stai offrendo tu o al lavorio di lingua che mi sta facendo il tuo amico la sotto… lo sai che &egrave proprio bravo, lui? Oltre ad avere un cazzo migliore del tuo, mi sa che &egrave anche più bravo con la lingua… ecco perché &egrave più giusto che lui mi lecchi la fica mentre tu succhi il cazzo di Manuel… dai, succhia… succhia… così… bravo… bravi…

M – Lady Catherine, io sono quasi pronto… vuole sempre che lo inculi o arrivo adesso, in bocca?

A – Ma sei pronto per cosa… oh?

M – A mettertelo nel culo… sai che hai proprio un bel culo? &egrave quasi sprecato su un maschio…

A ‘ Ma tu sei matto? Non sono finocchio, io… a me piace la figa!

M – Che c’entra? Anche a me piace la fica… ma questo non esclude che mi piace anche farti il culo o farmi fare un pompino da te… una cosa non esclude l’altra.

A – Se sei finocchio &egrave affar tuo… e perché poi dovresti essere tu a farlo a me e non io a te?

M – Perché una volta tanto che mi ritrovo a scopare un maschio con un culo come il tuo, sarebbe un peccato se non me lo facessi… e poi l’esperto di queste cose sono io e tu ti trovi in una condizione in cui non hai scelta quindi mi sembra ovvio che io faccia il maschio e tu la femmina…

LC – Manuel… Voglio che lo inculi… qui, davanti a tutti’ &egrave una verginella, non possiamo perderci questo piacere… Ahahahah

M ‘ Inteso bene la Lady? Girati caro’ io faccio il maschio e tu la femmina… Eheheh

Intanto Ester era sul punto di avere un nuovo orgasmo pazzesco. La lady al suo fianco le aveva infilato tre dita nella vagina e la stimolava baciandola sul collo ma la vista del marito messo a pecorina con un maschione alle sue spalle che le lubrificava il culetto con la chiara intenzione di penetrarlo, la stava sconvolgendo. Aveva sognato questa scena mille volte. Era la sua fantasia segreta che avrebbe voluto realizzare da sempre. Non aveva neanche avuto il coraggio di chiederlo al marito ma l’aveva propiziata venendo in questo club e imponendogli la Pink.
Lo spettacolo erotico, in scena al centro della saletta, stava raggiungendo vette di emozione altissime… Lady Catherine, con il busto piegato a novanta gradi, le gambe divaricate e le mani appoggiate al bracciolo della poltrona, mentre si faceva scopare da dietro da Nick che la stantuffava con tutta la sua virilità, guardava e si eccitava Alfredo inculato a pecorina da Manuel sul pavimento al centro della sala. Manuel aveva raccomandato ad Alfredo di stare rilassato e accogliere, senza irrigidirsi, il cazzo che lo penetrava per non sentire solo dolore…
Manuel rimase immobile per qualche secondo con il cazzo conficcato nel culo di Alfredo per farlo rilassare e permettere allo sfintere di abituarsi alla presenza del pezzo di carne tosta nel suo corpo e poi comincio un movimento inesorabile, prima lento e poi a velocità crescente finché dalla gabbietta di Alfredo cominciò a gocciolare un liquido biancastro che bagnò il pavimento della saletta.
Nessuno lo notò in principio. Fu Lady Catherine che attirò l’attenzione di tutti sul maschio sodomizzato al centro della sala, indicando lo sperma che colava dalla gabbietta e raggiungendo un rumoroso climax. Ester, alla vista dell’eiaculazione spontanea del marito, ebbe un orgasmo sconvolgente e si dovette piegare su se stessa per contenerne gli spasmi. Alfredo non riusciva a capire come potesse eiaculare senza provare piacere. Manuel e Nick arrivarono urlando all’unisono scaricando il loro sperma rispettivamente nelle budella di Alfredo e nell’utero di Lady Catherine. Anche altri, discreti osservatori di quell’amplesso multiplo, ebbero il loro orgasmo godendosi lo spettacolo.
Ore 03:00 – Sulla via di ritorno a casa

L’atmosfera nell’abitacolo dell’auto era molto tesa. Ester, mentre aspettava che Alfredo uscisse dagli spogliatoi dei maschi dove era andato a rivestirsi dopo la sua performance con Manuel, Nick e Lady Catherine, aveva avuto modo di salutare e ringraziare tutte le persone ancora rimaste e le Lady che gestiscono il club, facendo i suoi complimenti a tutti. Alfredo invece, quando uscì, non era dell’umore di fare convenevoli e quindi si diresse, senza salutare nessuno, all’auto per ritornare a casa. Durante tutto il viaggio, i due non avevano detto una parola. Alfredo sembrava assorto nei suoi pensieri che Ester non riusciva a interpretare. Dal canto suo però Ester non si sentiva in colpa con il marito. Erano sparite le sue insicurezze iniziali e adesso si sentiva rilassata.

Quando l’auto imboccò il vialetto di casa, una piccola palazzina monofamiliare, Alfredo notò un’auto ferma davanti all’ingresso con due uomini appoggiati ad essa in un chiaro atteggiamento di chi sta aspettando qualcuno…

A – Chi cazzo sono questi due?

E – Marcus e Roger.

A – CHI??? E COSA VOGLIONO ANCORA??

E – A, stai calmo, adesso ti spiego. Sono stata io a chiedergli di venire a casa nostra stasera, non c’&egrave alcun bisogno di alterarsi o alzare la voce.

A – Tu? Che cosa hai fatto? Sei fuori di testa o cosa? Non ti son bastati i cazzi che hai preso stasera?

E – Oh, se la metti così, allora &egrave meglio che non ti spiega e ti dica proprio un bel nulla! Non ho intenzione di farmi insultare da te. Adesso scendo e gli dico di andarsene. Ma dopo tu, non mi chiedere più nulla. Né di stasera, né del perché gli ho chiesto di venire… e nemmeno voglio più sentirti fare proposte per il futuro. Capitolo chiuso. Basta! Se non sei capace di capire certe dinamiche vuol dire che non sei adatto per questo genere di giochi e allora io non voglio più giocarci, capito?

Ester apre la portiera dell’auto e sta per scendere, quando &egrave fermata dal marito…

A – Aspetta un momento! Dove stai andando?

E – A dirgli di andare via, perché tu non vuoi, non &egrave così?

A – No, aspetta… perché cazzo non mi dici le cose? Come faccio a sapere cosa hai in mente e se mi va di condividerlo? Mi fai trovare sempre di fronte al fatto compiuto e così non mi lasci scelta, &egrave chiaro che questa cosa m’innervosisce…

E – Ti devi fidare di me, A…

A – Va bene, mi fido. Posso almeno sapere, adesso, cosa avevi architettato?

E – Avevamo fatto una promessa reciproca, ricordi? Ognuno di noi aveva espresso la volontà di realizzare una sua fantasia…

A – Ricordo perfettamente anche se IO non ho MAI saputo quale fosse questa TUA fantasia e TU che invece conoscevi la MIA fantasia, non mi hai permesso di realizzarla…

E – Appunto… lasciami finire il discorso che comunque non &egrave facile per me da spiegare…
La mia fantasia &egrave stata ampiamente realizzata questa sera e per questo te ne sarò per sempre grata e se avessi un metro per misurare quanto ti amo, allora potrei dire che stasera il mio amore per te &egrave triplicato… dal momento però che non ero riuscita a ricambiare e a mantenere la promessa che ti avevo fatto, pensavo di farlo adesso a casa nostra… sempre che tu abbia ancora la STESSA fantasia…

A – Spiegati meglio: quando avrei realizzato la tua fantasia? E cosa avresti in mente di fare adesso?

E – Ebbene, io desideravo fortissimamente vederti fare sesso con un altro maschio! Se te lo avessi chiesto, sarebbe stato troppo difficile per te farlo di punto in bianco. Allora, parlando con Marcus, lui mi ha dato l’idea della Pink e credo abbia parlato con Lady Catherine. Poi, visto che non ero riuscita a realizzare la tua fantasia di vedermi fare sesso con due maschi, ho pensato di fartelo vedere adesso, con calma, in camera nostra…

A – Sei diabolica!.. Veramente certe volte penso che dentro di te ci sia la reincarnazione di una strega!… Perché ti adoro così tanto? Cosa mi hai fatto? Una fattura o cosa? Eheheh

E – Ahahahah Si… sono il tuo diavoletto tentatore e la tua STREGA personale ma adesso però prendi una decisione perché sti due ragazzi, ci stanno aspettando e non &egrave carino quello che stiamo facendo…

A – Come se tu non sapessi già cosa avrei deciso… va bene, dai! Andiamo, fammi vedere quanto sai essere TROIA…

I due coniugi scesero dall’auto parcheggiata e andarono incontro ai due uomini che stavano aspettando sotto casa.
Fecero i dovuti convenevoli e poi entrarono in casa… Roger era un tipo taciturno e forse anche un po’ timido perché non rivolgeva molto la parola ad Alfredo. Invece Marcus era più loquace e scambiò anche qualche battuta di spirito sulla serata trascorsa da Alfredo…

M – Oh, Alfredo, dimenticavo… Saluti da Manuel! Hehehehe

A – Ah… Ah… Ah… fai poco lo stronzetto spiritoso…

M – Hihihihi… mi ha detto di raccomandarti un cuscino sotto la sedia per le prime ore… Ahahahah

A – Dici a Manuel, da parte mia, di non farsi trovare per strada… che se lo riconosco, lo stendo! Ahahahah

E – La smettete di farvi le battute da camerata? Roger, tu non dici niente? Sei stanco?

R – No… no… non stanco… anzi… mi chiedevo… quando si comincia, bella signora?

E – Helamadonna, Roger!… direi che sei impaziente di venire su in camera con me… o sbaglio? Eheheh

M – Si… ha ragione il King… perché non andiamo tutti di sopra e cominciamo il VERO festino?

Il quartetto salì al piano dove c’erano le camere da letto. Ester fece strada e precedette tutti in camera mentre Alfredo chiudeva il gruppo.

Nella camera con il lettone matrimoniale, vi era una luce soffusa emanata dalle sole abat jour poste sui comodini. Ester sistemò una sedia distante qualche metro dal letto, vicino alla parete. Poi prese il marito per la mano e lo aiutò a spogliarsi completamente nudo. Poi lo fece accomodare sulla sedia e gli disse di non toccarsi il cazzo da subito, per non venire troppo in fretta ma di aspettare e godere tutti insieme quindi si diresse dai due maschi che la stavano aspettando vicino al letto già completamente nudi e con i cazzoni già pronti…
Ester si sedette sul bordo del letto, dalla parte rivolta verso il marito e fece mettere i due maschi in piedi ai suoi lati, rispettivamente a sinistra e a destra del suo volto e cominciò a baciare e leccare alternativamente i cazzi dei due uomini. A ogni cambio di cazzo, non perdeva occasione di sorridere al marito che la fissava immobile come paralizzato sulla sedia.
Le piaceva molto giocare così perché si sentiva una regina potente con due corazzieri ai suoi servizi e il marito ipnotizzato. Accostò i due cazzi vicini tra di loro, come per misurarli… quello di Roger era leggermente più grosso e lungo di quello di Marcus. Ester si rivolse sorridendo al marito…

E – Wow, A… hai visto come sono grossi? Guarda com’&egrave bello questo di King Roger… tu l’avevi mai visto un palo di carne così?… oh anche quello di Marcus non &egrave male, vero?…. certo, tu non puoi saperlo. Se chiami “cazzo” anche il tuo, significa che non hai idea di come sia un “CAZZO” vero….

A – Troia!…. sei una TROIA!!

E – Ahahahah… certo che lo sono… del resto mi hai sposato per questo, non &egrave vero? Hihihihi
E poi guarda queste palle!… ti rendi conto che le tue palline messe insieme non arrivano a misurare neanche la metà di UNA di queste?… Queste sono PALLE DI TORO mentre le tue sono le palline di un micio… miao’ fffffff’ Ahahahah.

A – Che porca che sei!…. ti piacciono grossi così, i cazzi, vero?… Puttana!

E – Ma certo tesoro che mi piacciono così… adesso tu puoi capirmi perché pure tu hai provato un cazzo nel tuo corpo… Hihihihi capisci, allora, cosa proverò io quando avrò questi due CAZZONI ficcati nel mio corpicino?…. mi squarteranno sotto i tuoi occhi!… ahhhhh

Così dicendo, Ester si sfilò il minuscolo tanga ormai inzuppato di umori e ancheggiando più possibile, si avvicinò al marito… poi aprendo la bocca, come si fa con i bambini, gli mostrò come aprire la bocca e gli infilò dentro le sue mutandine. Poi con la mano sotto al mento, dolcemente lo indusse a richiuderla e portando il dito indice al naso gli fece segno di tacere e di stare guardare. Si voltò sui tacchi e sempre ancheggiando, si allontanò per ritornare dai suoi maschioni.

Salì con le ginocchia sul letto e assunse la posizione della pecorina mostrandosi di lato al marito che così poteva vederla nella sua interezza. Marcus si mise davanti e Roger si apprestò a penetrarla da dietro. Si! Aveva ragione il marito. Ester si sentiva una grande troia ma quello che stava facendo adesso era dedicato interamente a lui. Non le interessava più neanche il fatto che due dei cazzi migliori della sua vita, l’avrebbero scopata tra qualche minuto. A farla godere adesso erano gli occhi del marito puntati su di lei, le sue espressioni estasiate del volto e i suoi commenti scurrili.

Dopo aver strofinato un po’ la capocchia sulle grandi labbra della fica, Roger affondò il cazzone nel corpo di Ester che di riflesso inarcò la schiena e spalancò la bocca come se fosse stata trafitta da una spada infuocata. Dall’altra parte del corpo, Marcus le tenne ferma la testa verso l’alto e le infilò il cazzo nella bocca spalancata, iniziando a scoparla tra lingua e palato fino a spingerle il cappellone in gola…
Ester sembrava un capretto allo spiedo con i due cazzoni possenti infilati nel suo corpo quasi come se volessero incontrarsi a metà strada…
Messa così, non riusciva neanche a gemere per il piacere che gli stavano provocando le due penetrazioni. Appena Marcus estrasse il suo cazzo dalla gola, Ester ne approfittò per respirare e vide con la coda dell’occhio, il marito che si stava masturbando ferocemente. Allora imboccò nuovamente il cazzo che aveva sotto al naso e riprese a succhiare come piaceva a lei, con la rotazione della lingua sulla cappella, prima di succhiarla.
All’ennesimo colpo di cazzo in fica, Ester cominciò a fremere in preda agli spasmi dell’orgasmo. I due maschi se ne accorsero e le diedero una tregua per permetterle di godere senza altri sussulti. Poi i due tori decisero di darsi il cambio invertendo le posizioni.
Marcus, nel prendere la posizione posteriore, disse che avrebbe voluto incularla. Chiamò Alfredo e lo fece mettere sotto la moglie, sdraiato sulla schiena con la testa in mezzo alle gambe in modo da avere la bocca all’altezza della fica e tutto il corpo disteso dal lato opposto.
Ester provò un piacevole sollievo nel sedersi sulla testa del marito e appoggiando la fica, infiammata per i colpi di cazzo ricevuti, direttamente sulla bocca.
Marcus intanto sputava sul buco del culo e le infilava prima una poi due e poi tre dita nel culo per allargarle lo sfintere e contemporaneamente incitava Alfredo a leccare la fica per farla rilassare. Quindi si posizionò su di loro, puntò la cappella sul buco del culo e iniziò una lenta e inesorabile penetrazione anale.
Ester ebbe prima un sussulto che le fece sfuggire un urletto di dolore misto a piacere e poi si posizionò meglio per favorire la penetrazione e iniziò a godere lasciando colare gli effluvi corporali dovuti al suo piacere, nella bocca di Alfredo che faceva del suo meglio continuare a stimolare ma anche a detergere il liquido che colava dalla fica di sua moglie.
Roger era in piedi di fronte a Ester in attesa che gli succhiasse il cazzo, ma si rese presto conto che la femmina era troppo impegnata ad accogliere il cazzo di Marcus nel culo per poter anche succhiare il suo cazzo. Quindi cominciò a segarsi velocemente e quando fu sul punto di sborrare, afferrò Ester per i capelli e la tirò all’indietro costringendola ad alzare il viso verso lui e a spalancare la bocca e poi iniziò a spruzzare la sborra sul volto e sulle tette di Ester, che accolse con molto piacere quella doccia bollente…
Dopo qualche secondo fu la volta di Marcus a godere, svuotandosi i coglioni nelle budella di Ester. Poi quando finì di scaricare le ultime gocce, estrasse il cazzo dal culo e un flotto di sperma colò sul volto e sulla bocca di Alfredo che fu costretto a bere la sborra di Marcus.

Ester era stravolta e riversata su un fianco mentre Alfredo era rimasto in quella posizione supina e non osava muoversi per non imbrattare le lenzuola con lo sperma rimasto sulla sua faccia, quando Marcus ruppe il silenzio…

M – Che dici, cornutazzo, ti &egrave piaciuto lo spettacolo?

A – (facendo un cenno di assenso) si…

M – Allora adesso, sparisci. Fuori dai coglioni! Lasciaci soli che non abbiamo ancora finito con tua moglie, e non ti vogliamo tra le palle…

Alfredo rimase allibito da quelle parole. Non se le aspettava e soprattutto non immaginava di poter essere estromesso dalla SUA camera, dal SUO letto e sgomento guardò SUA moglie in attesa di indicazioni.

E – Sii comprensivo, tesoro. Lasciaci soli adesso. Vai a sistemarti nella camera dei ragazzi per questa notte…

A – Va bene. Come vuoi…

Alfredo raccolse i suoi indumenti e si avviò a uscire…

M – Chiudi la porta e non disturbare, CORNUTO!

Il cornuto tirò la porta dietro di se senza dire una parola. Andò a lavarsi nel bagno di servizio per lasciare quello principale agli ospiti della moglie e poi andò nella camera dei figli, adiacente alla loro, per sistemarsi per la notte.
Per quel po’ della notte che rimase, sentì la voce della moglie bisbigliare qualcosa con i due ospiti. La sentì spesso ridere e poi ci furono dei momenti di silenzio in cui avvertiva distintamente solo il cigolio del letto e i gemiti delle persone che godevano.
Alfredo fu destato da un rumore proveniente dalla cucina che lo aveva svegliato di soprassalto. Era Fuori era giorno ormai, guardò l’orologio, erano le 9:00 del mattino.
Indossò dei pantaloni in fretta e scese in cucina a vedere cosa fosse. Erano Marcus e Roger.

A- Buongiorno…

M – Ciao Caro… sai, noi dobbiamo proprio andare adesso… Ester dorme ancora e non vogliamo svegliarla, salutacela tu quando si alza, ok?

A – Preparo un caff&egrave?

M – Grazie, sei gentile, ci vorrebbe proprio…

Alfredo preparò il caff&egrave e mise sul tavolo da cucina il necessario per una colazione mattutina…

M – Sai Alfredo, voglio sperare che tu non te la sia presa ieri notte… e che a volte dobbiamo usare dei toni duri per essere credibili ma voglio assicurarti che non ti ho mai mancato di rispetto. Se ti son sembrato troppo duro, ti chiedo scusa ma questo &egrave un gioco di ruolo e il nostro ci imponeva di dominarti anche verbalmente e tu, per il TUO ruolo, dovevi soccombere. Ripeto: spero che non ti sia sentito troppo umiliato…

A – Beh!.. a dire il vero non ci siete andati leggeri eh? Lo so che questo &egrave un gioco di ruolo e che il vostro ruolo era dominante mentre il mio era sottomesso ma devo dire che vi siete calati proprio bene nel VOSTRO ruolo… mi son sentito po’ umiliato ma ho capito che il mio stato procurava piacere a Ester e per questo l’ho accettato…

M – Ah.. di Ester poi puoi andare fiero sia come marito che come uomo… &egrave una donna eccezionale oltre che una femmina come poche riescono ad esserlo… ed &egrave follemente innamorata di te e questo non può che essere merito tuo… Un uomo che riesce a farsi amare per tanti anni da una femmina come lei, non può essere un uomo comune… deve avere certamente delle doti eccezionali di vario genere e puoi credermi ciecamente se ti dico che Ester non ha occhi e pensieri se non per te… Complimenti!

A – Vabb&egrave dai… adesso stai esagerando… non credo di avere nessuna dote eccezionale… ci amiamo e basta, senza un perché specifico…

M – Se ti sto dicendo questo, &egrave perché, se permetti, conosco molto meglio di te le donne e soprattutto le mogli… Eheheh… sai quante mogli vengono da me a lamentarsi dei mariti? Tantissime!… Ester non &egrave tra queste… anzi… sempre premurosa verso di te anche quando gli ho prospettato quello che avremmo fatto e guarda che in un primo momento la nostra idea era di non ammetterti ad entrare in camera da letto. Ti avremmo fatto ascoltare tutto da fuori la porta. Lei ha insistito e ha garantito per te che avresti solo assistito in silenzio alla monta… e l’iniziativa di cacciarti fuori per il resto della notte &egrave stata mia, lei non lo sapeva, anche se poi mi ha tenuto il gioco e non se ne &egrave pentita…

Quando Marcus e Roger andarono via e la casa ripiombò nel silenzio, Alfredo ripensò con più volte alle parole di Marcus. Non erano rivelazioni nuove ma le aveva trovate molto belle da sentirsele dire. Sapere che una donna, sua moglie, la sua Ester, la madre dei suoi figli, lo amasse ancora così tanto, gli piaceva e lo inorgogliva.

Andò a spiare in camera da letto per vedere se la moglie fosse sveglia e rimase a guardarla ammirazione. Ai suoi occhi era bellissima, distesa tra le lenzuola, completamente nuda aveva un’espressione serena. Era una donna visibilmente appagata e di questo era anche lui fiero perché nonostante gli fosse costato caro renderla felice e appagata ma lo ritenne una cosa giusta da fare per un buon marito.

Alle 11:00 Alfredo si decise a svegliare Ester. Bisognava andare a riprendere la figliolanza dai nonni e non voleva che fossero loro a chiamarli mettendogli fretta…
Preparò la colazione preferita dalla moglie, mise tutto su un vassoio, aggiunse una rosa colta in giardino e si presentò in camera…
Ester lo aveva sentito arrivare e si era preparata a riceverlo con un po’ di timore… lei ancora non sapeva lo stato d’umore del marito e vederlo presentarsi con il vassoio della colazione, le riempì il cuore di gioia!
Era seduta appoggiando la schiena alla spalliera del letto e si era coperta pudicamente con un lembo di lenzuola. Alfredo posò il vassoio sulle sue gambe e versò la premuta d’arancia nel bicchiere rimanendo in piedi di fianco al letto…
I due innamorati si guardarono a lungo negli occhi e si sorrisero senza parlare. Ester addentò la brioche calda e sorseggiò la sua aranciata, in quel momento si sentiva la donna più felice della terra… inavvertitamente mosse un piede che scivolò fuori dalle lenzuola catturando lo sguardo di Alfredo…

Ci fu un attimo di esitazione e imbarazzo tra i due che non trovavano le parole per esprimere quello che pensavano. Ester desiderava fortemente che il marito le coccolasse i piedi in quel momento ma non osava chiederlo mentre Alfredo sentiva un’attrazione irresistibile verso i piedi della moglie ma una puntina di orgoglio lo frenava. La donna mosse le dita del piede per attirare ancor di più l’attenzione del marito su di esse e dargli il colpo di grazia. Alfredo guardò quel piedino delicato e quelle dita, smaltate di rosso per l’occasione mondana della sera precedente; sentì un’attrazione fortissima, non oppose resistenza, si inginocchiò e iniziò a baciare delicatamente il piedino della moglie. Poi baciò una ad una le dita del piede, poi scoprì l’altro piede e ripeté le stesse coccole anche questo e poi infine prese a leccare e succhiare le dita dei piedi della moglie. Nel preciso istante in cui le labbra di Alfredo sfiorarono il suo piede, Ester sentì il trionfo esploderle nel cuore. Trattenne il sorriso per non distrarre il marito che la stava vezzeggiando come una regina, chiuse gli occhi e si godette quel momento fantastico… Aveva vinto! Aveva realizzato il suo sogno… si sentiva una donna e una femmina completa. Aveva un marito che l’amava e l’adorava, aveva una famiglia fantastica e un lavoro appagante ma in aggiunta a tutto ciò, si sentiva una troia amatissima. Aveva provato il piacere di essere scopata come non le era mai successo e per nulla al mondo avrebbe rinunciato a quel piacere, nel futuro. Una volta provato il piacere di due cazzi contemporaneamente non sarebbe più tornata indietro e quell’uomo inginocchiato a coccolarle i piedi, il suo amatissimo marito, il padre dei suoi figli, l’incontrastato compagno della vita, avrebbe dovuto accettare questa condizione e mettersi da parte nella camera da letto, in presenza dei suoi amanti. La sua vita sessuale, dopo quella notte, sarebbe cambiata radicalmente…

Si ritrovarono anche sotto la doccia a far l’amore come due giovani innamorati ma con la passione e l’ardore degli amanti clandestini e Alfredo provò finalmente il piacere di chiavare con una vera troia, così come aveva sempre sognato.
Dopo la doccia si rivestirono e si prepararono ad uscire per andare a riprendere i figli dai nonni. L’atmosfera nell’abitacolo dell’auto questa volta era completamente diversa dalla sera precedente. I due coniugi si accarezzavano e si baciavano vicendevolmente…

A – Certo che &egrave stata proprio una bella festa, al Club ieri sera, vero Cara?

E – Si, &egrave vero. Abbiamo trascorso una bella serata…

A – A differenza degli altri priv&egrave che abbiamo girato, ho notato che al Club c’era la gente molto più bella…

E – Beh certo. Sicuramente era più selezionata… non &egrave da tutti essere accolti in quel club esclusivo…

A – Anche questo &egrave vero… La prossima volta però, dovremmo stare di più insieme e non voglio rimanere solo…

E – Eh… (sorridendo di nascosto) Vedremo…

A – No, no… e comunque non voglio più essere andare con quella “STREGA”…

E – Mah… Vedremo… (cercando di guardare fuori dal finestrino per non farsi vedere sorridere).

A – Quando ci sarà la prossima festa?

E – Mah… non lo so…

A – E poi la prossima volta non vorrei mettere la Pink…

E – Ah no?… e perché mai? Eri così carino con quella gabbietta rosa… e poi io sto più tranquilla… mi da più sicurezza…

A – Vabb&egrave, ho capito, cambiamo discorso… Stavo pensando che potrebbe essere carino invitare Marcus a cena da noi, una sera… magari potrebbe venire anche Roger o qualcun altro ragazzo dello staff… che ne pensi?

E – Si, questa mi sembra una buona idea…

A – Io potrei preparare uno di quei piatti che ti piacciono tanto… e poi…

E – Si… e poi…

A + E – (all’unisono) VEDREMO!… AHAHAHAH

FINE

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