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Racconti di DominazioneSensazioni

Qui bravi ragazzi

By 12 Maggio 2022No Comments

Il prototipo della brava ragazza. In effetti anche lui non sembrava niente di diverso da un bravo ragazzo, anzi un bravo uomo. A turbare questo quadro perfetto era la circostanza che lei aveva letto dei suoi racconti su Milu. Tra mail e messaggi c’era stato una specie di corteggiamento: lunghissime chiacchierate in cui si erano entrambi scoperti persone sensibili e profonde, telefonate, messaggi, confidenza. Ma ora erano su quel divano. Entrambi un pò in imbarazzo. Lui la desiderava davvero. Mente e cuore. E lei gli piaceva davvero. Anche se non era lo stereotipo della donna passionale, quella capace di suscitare fantasie e perdita di ogni controllo. Si erano abbracciati con naturalezza, e stavano proprio bene così. Uno sguardo, un attimo di silenzio e si erano baciati, con tenerezza e trasporto, come se fosse la cosa più bella della vita. L’abbraccio diventò una sorta di massaggio. Poi le mani iniziarono a navigare i corpi. Esplorandolo, cercando la pelle nuda ovunque. Lui le aveva sfiorato il collo con le labbra, poi aveva scoperto le sue spalle, ed il seno, la pancia. I vestiti cadevano sul pavimento, le mani presero possesso delle sue gambe e dei suoi piedi. Alle mani si sostituirono le labbra. Nessun imbarazzo anche nel succhiare le dita dei piedi, come se lo facesse da sempre. Poi aveva affondato la testa con decisione tra le sue gambe, consacrando il cedimento di lei. Aveva continuato a leccare il suo sesso perfetto e curato, a sfiorare con la lingua ogni sua piega, ad infilarsi in lei fin dove poteva, a scendere verso il suo fiorellino tonico e proibito e cercando indicazioni al suo massimo piacere. Sentiva crollare ogni resistenza, che lasciavano il posto ad una languidità e ad una morbida accondiscedenza. Quindi fu come un fulmine a ciel sereno. Lei sembrò trasformarsi, come nel “bacio della pantera”. L’animalel’istinto selvaggio troppo a tempo rinchiuso dal giudizio, dalla vergogna e dall’imbarazzo, trovo finalmente la strada per liberarsi. Gli aveva stretto prima la testa tra le gambe per fermarlo. Poi, animata da una insospettabile energia, si era liberata e lo aveva sdraiato sul letto come se lo volesse divorare. Montandolo come un cavallo da domare si era impalata in un colpo solo, urlando. Come in preda a un raptus lo aveva cavalcato con furia senza ormai badare a lui, perdendo ogni controllo. Ed aveva goduto senza ritegno, spruzzando forte e bagnandolo di una quantità straordinaria di umori. Quindi si calmò, accorgendosi di lui e tornando ad abbracciare con dolcezza. Si potevano sentire i due cuori battere all’impazzata.
“Ho fatto un macello, ti ho inondato”
“Lo sento, è bello”
“Davvero? Per me è imbarazzante…”
“Ma scherzi, mi fa impazzire…”
“Ma tu le fai le cose che scrivi nei tuoi racconti?”
“Dipende..”
“Da cosa dipende?”
“Da quanto sono preso”
“E quanto sei preso da me…”
Scivolò su di lui fino a sedersi sulla sua faccia
“Ti piaccio davvero? Leccami proprio ora, asciugami se ti piaccio davvero”
Lui si immerse in quel paradiso, mentre la sua erezione insoddisfatta si tendeva ancora di più
“Si continua, dai e ti faccio venire dentro di me…”
Il suo sapore era dolcissimo e speziato…
“Devo fare pipì, voglio fartela in bocca come nel tuo racconto….ti prego dimmi che posso, ti prego”
Passò qualche secondo poi lei sentì la sua testa annuire mentre continuava a leccarla.
“Oddio si voglio farlo”
“Fermati, apri la bocca, eccomi…”
Lui senti alcune gocce salate sulla lingua
“….continuo, ci sei?”
Ancora lui annuì
“Eccomi….dai ingoia…”
Lei continuò a vuotarsi con lunghi schizzi, dandogli il tempo di berla e cominciando a gemere di un piacere sconosciuto ed elettrizzante. Intanto anche i suoi umori cominciarono a fluire abbondanti, e quando lui la ebbe bevuta completamente lei per un attimo tornò in sè preoccupandosi quasi di lui cercando i suoi occhi. Incontrando un’espressione che la eccitò ancora di più. Lo voleva ancora, scese sul suo corpo avvolgendo di nuovo il suo membro con il sesso allagato. Prima con irresistibile lentezza, poi ancora cavalcandolo, facendolo prima urlare ed infine facendolo esplodere con potenza dentro di lei. I suoi schizzi caldi le provocarono un nuovo interminabile orgasmo. Ora non aveva il coraggio di guardarlo e lo abbracciò stremata facendogli affondare il viso tra i suoi capelli…

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