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Racconti di Dominazione

reinventarsi la vita

By 14 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

“sapete, mi sono rotto il cazzo di voi tutti” non era proprio di tutti ma in ogni caso mi ero rotto il cazzo di lavorare 8-12 ore, farmi il mazzo per quattro soldi maledetti, così ho deciso salto dall’altra parte della barricata vivrò senza tetto ne legge.
I primi tempi erano passati via bene qualche soldo l’avevo messo da parte e campavo bene, poi dopo essermi venduto il vendibile e disfatto del resto sono rimasto al verde!
per l’estate ho vissuto nelle campagne prendendomi cibo dagli orti e dormendo e quando trovavo qualche vestito nelle case di campagna disabitate.
Ora è arrivato l’autunno e la campagna non offre granchè, quindi mi sono spostato in città.
Nelle città ci sono molte case vuote, dove riposarsi e decidere cosa fare, io mi sono fermato in una zona periferica, la gente non si conosce tanto, tutti si fanno gli affari loro ed io i miei.
Ora sono al quarto piano di un palazzone in piena oscurità ad osservare il circondario, ci sono palazzine e villette a schiera e nella villetta di fronte c’è una cosa molto interessante da vedere, una ragazza mora piccolina sui 27-30 anni, nuda che sta facendo giochini molto proibiti, ha acceso due candele e con una si sta facendo gocciolare la cera sulle tette, ad ogni goccia freme e sobbalza ma continua ed una volta coperti capezzoli la ragazza passa alla sua figa.
Il mio fido binocolo mi permette di avere una bella visuale su come frema nel sentire le gocce di cera toccarle la pelle della topa.
Coperta la topa spegne le candele e inizia a spompinarne una, sembra avere un idea ben precisa sul da farsi, infatti poco dopo raccoglie le gambe al petto e si incula con la prima candela, bene bene abbiamo una porcella in cerca di emozioni forti penso tirando fuori il mio cazzo oramai in tiro.
Infatti la porcella ne cerca in abbondanza quando ripunto il binocolo vedo che ha messo l’altra candela nella sua figa e ora si sta scopando con entrambi i cilindri di cera, dall’espressione del suo volto sembra che la sensazione sia molto intensa, infatti la vedo irrigidirsi e fermarsi di botto e sul viso le appare un espressione di rilassamento intenso, sicuramente avrà avuto un orgasmo e se lo starà godendo.
La ragazza mora dalle tette piccole però non è ancora soddisfatta, infatti quando ha ripreso le forze riparte con un nuovo giro delle sue candele, questa volta andando al suo ritmo mi stò segando anche io e infatti poco dopo …. mentre lei si irrigidisce sborro! … cazzo ho sporcato pure il muro, ora dovrò pulire questo alloggio mi serve ancora.
Buonanotte ragazza dalle piccole tette, sei molto interessante.
Eccomi qua dopo due giorni di calma piatta sono di nuovo ad osservare la morettina, sta facendo qualche cosa al computer, forse chat o legge qualche mail chissà.
Ora si alza e si spoglia, sembra abbia trovato l’ispirazione, in pochi istanti è nuda e decisa si dirige in cucina, cazzo non la posso vedere li!
Meno male è tornata, ha una bottiglia di birra becks in mano, pessimo gusto però uso interessante visto che la stà insalivando a dovere e contemporaneamente si sta accarezzando la sorcia, credo di aver capito cosa abbia in mente, infatti si sta scopando con la bottiglia, dopo diverse passate nella figa si sfila la bottiglia che oramai sarà lubrificata a dovere e se la punta nel culetto e continua ad accarezzarsi la fighetta, hai capito la ragazza, decisamente la sa lunga, anche questa volta mi faccio una bella sega per tenere compagnia alla mia porca dirimpettaia.
Oggi non ho avuto molto tempo per la mia troietta del piano terra le costole mi fanno ancora male, oltre ad osservare dalla finestra devo anche preoccuparmi di mangiare ma arraffarlo non è sempre facile e qualche volta ci si rimette.
Qualche giorno di riposo mi farà bene.
Oggi sono in forma, la mia morettina dai bollenti spiriti ha visite, un ragazzo, sembra una persona normale, infatti si stanno guardando un film distesi sul letto, lui allunga le mani, un languido bacio per iniziare, e nello stesso tempo lui inizia ad accarezzare le sue cosce muovendosi sempre più verso la sua passera.
Anche lei non sta a guardare gli ha già tirato fuori il cazzo che è mezzo moscio ma con poche carezze lo fa andare in tiro.
Ora i due si stanno spogliando, lei si mette in posizione del missionario e poco dopo lui le è sopra per scoparla, dopo l’amplesso i due si sdraiano uno accanto all’altro per coccolarsi romanticamente, decisamente lui è il suo ragazzo, però non sembra avere gli stessi gusti sessuali della ragazza, approfondiremo.
Ripenso alla vita di questa donna che ho osservato per quasi un mesetto, fine settimana c’è il ragazzo, giovedì esce, penso con amiche o amici, quindi per entrare in azione non mi resta che il lunedì e vedremo se è la persona giusta. L’altra mia attività comincia a destare sospetti, polizia e soci iniziano a girare, dopo essermi preso a prestito cibo e qualche vestito in case ed appartamenti vari devo aspettare che le acque si calmino in attesa del colpo grosso e levare le tende,
Per questo mi servirà l’aiuto della mora, l’ho tenuta ancora sotto controllo e se da sola indugia con i suoi giochini, inventati o suggeriti da qualcuno dall’altra parte di uno schermo di computer non lo so, ma è ora di scoprirlo.
Ho tenuto sotto controllo i suoi movimenti, il lunedì sembra essere il giorno migliore, ho fino a giovedì per addomesticarla.
Sono a casa sua, entrare non è stato difficile, la casa non ha porte blindate è stato sufficiente un filo di ferro ed un pò di destrezza, dopo aver sommariamente perlustrato la casa, modesta casa di una ragazza single. l’aspetto dietro la porta della sua camera.
Portca troia, adesso c’è la parte più difficile! L’ho abbrancata con il braccio sinistro per tenerle ferme le braccia e palmo della mano destra a chiuderle la bocca, pollice ed indice a pinzarle il naso, scalcia e tenta di divincolarsi come una furia, vai così bimba, più ti sforzi, prima finirai la benzina e prima sarai mia.
Pochi minuti e adesso giace svenuta nelle mie braccia, la mano destra un pò insalivata, la lecco, sa di pulito, non fuma e sembra non aver bevuto, questa sera niente aperitivo piccola cenerentola.
Ora inizia la fase due, ho già pronti i legacci fatti con il filo elettrico, li fisso alle gambe del letto, non ci sono più i vecchi letti con i pomoli o le griglie, ora solo Ikea!
Le tolgo il giubbino, ora che è sul letto, posso osservarla meglio, sotto porta una camicetta con un paio di jeans, scarpe e calzini, ha un bel fisichetto, magro al punto giusto di non aver dovuto faticare troppo.
Regolo i legacci, non ho voluto fare nodi scorsoi per evitare che si ferisca o peggio si blocchi la circolazione nel tantativo di liberarsi.
La imbavaglio e tocco finale, la bendo.
Mentre Alice insegue il suo bianconiglio, vediamo chi è la mia dolce ospite, in cucina ha lasciato borsetta con documenti, porto tutto in camera, chiudo la finestra magica, meglio evitare di saltare troppe volte una barricata, in camera c’è già il suo portatile.
Iniziamo dal facile, portamonete con documenti di identità, patente, carta d’identità, ti chiami Claudia, hai 29 anni, single l’indirizzo lo sò, fin qui ci siamo.
Passiamo alle cose serie, telefonino, fortunatamente non è bloccato, chiamate molte verso Franco, a questo punto penso che sia il ragazzo con cui ti vedi nella vita normale, ci sono i suoi sms, messaggi di un ragazzo normale, forse un pò autoritario, ti dice molto cosa fare e non fare, strano che non abbia incontrato anche l’altro tuo lato, il lato oscuro.
Poi vediamo, il numero dell’ufficio, questo può essere utile, amiche, colleghi, mms niente da annotare, la tua seconda vita nel telefonino non compare.
Sento qualche movimento, un gemito smorzato dal bavaglio, ti stai svegliando, adesso non ho tempo per te, prima proseguo con il tuo computer poi parleremo.
“Inutile che tiri le corde non le romperai mai, stai calma che poi vengo da te”
La mia voce ti fa sobbalzare giri la testa verso di ma, tanto non puoi vedermi e adesso ho da fare con il tuo pc, vediamo quanto sei preparata.
Mettere le mani in un PC è sempre una cosa difficile specie per i non esperti.
Speriamo non sia protetto, fortuatamente non lo è, vediamo sui dati recenti mmmmm … ecco la prima sorpresa, ti piace scrivere racconti ma non sono fiabe per bambini, l’ultima è un pò esotica ma interessante la protagonsita si chiama Sara, do una letta veloce, sono molti capitoli, chissà se tu vorresti essere Sara, uno dei suo padroni oppure chissà cosa, comunque la teniamo a mente per la nostra chiacchierata.
“complimenti scrittrice!”
Nuovo sobbalzo e nuovo gemito da sotto il bavaglio.
Facciamo una ricerca approfondita sui dischi fissi (metodo classico): *.jpg ecco qua abbiamo una predilezione per il bondage foto di persone legate in varie posture e atteggiamenti.
nuova ricerca: *.mpg abbiamo un altra bella sorpresa altri film sesso e sottomissione e finalmente ci sei tu, giochino abbastanza innocente, ti lavori i capezzoli con il tiralatte, si allungano abbastanza, eccitante, poi prosegui con un bel ditalino.
“brava ragazza, vedo che ci sai fare”
Internet e compagnia bella, sorpresa! La nostra Claudia non ha dimestichezza con i browser, mantiene le password, indirizzo “ufficiale” solite cose, indirizzo non ufficiale, molti contatti, su tutti un master che vedo ti da ordini interessanti, ecco la mail con l’ordine del gioco delle candele, poi abbiamo la bottiglia, questa qui invece me la sono persa, l’ordine riguardava di fare una doccia con acqua fredda e poi infilarsi un ghiacciolo nella figa, per poi scoparsi con un vibratore.
“ti piace superare i limiti Claudia”
“proverò a darti una mano” 3. La doma

Claudia è vigile, mentre sente che pigio i tasti del suo pc, il suo petto si muove più accelerato, stà provando a tirare i cavi che la tengono prigioniera, gira la testa cercando di liberarsi dalla benda.
“Calmati Claudia non romperai i legacci”
Sobbalza, respira ancor più affannosamente e dalla sua bocca esce un sommesso gemito.
“Claudia, sono cavi elettrici per impianti di media potenza, non li romperai, ti conviene risparmiare le forze ed evitare di avere segni su mani e piedi”.
“Ti chiederai chi sono, non ha molta importanza, ad oggi sono un signor nessuno che sarà tuo ospite per un certo periodo di tempo, poi sparirò”.
“So molto di te, forse molto più di quelli che ti conoscono”.
Ascolta, è tesa.
Le accarezzo il mento, si volta di lato.
“Puoi sfuggire alla mia mano, ma io so quello che ti piace, ti piacciono le emozioni forti ti piace sentire l’adrenalina che scorre lungo la spina dorsale, vero?”
Adesso inizio a slacciarle la camicetta, ansima, i bottoni sono tutti aperti, sotto ha un reggiseno di cotone bianco, le accarezzo le coppe, la sento tesa.
“Sai è da un mese che ti controllo, da quel palazzone che da sulla tua stanza da letto, tu pensavi fosse vuoto, oppure lasciavi la finestra aperta sperando che ci fosse qualcuno?”.
Soffio sulla pelle del suo petto, sembra di seta, il suo respiro accelera, appoggio le mie labbra sulla parte in vista del suo seno, prima il sinistro poi il destro.
Rovescio le coppe del suo reggiseno, mi viene un sorriso spontaneo, se ne accorge.
“Hai già i capezzoli duri”
I capezzoli svettano, piccoli ma eretti come due chiodi, sono davvero eccitanti.
Inizio a baciare l’area intorno al suo capezzolo destro, prima con le labbra, poi descrivo dei cerchi con la lingua, che passando per l’areola arrivano fino alla punta del capezzolo, lo stringo dolcemente tra i denti, le viene la pelle d’oca, il suo respiro si fa ansante.
La mia mano destra gioca con il seno che non bacio, anche li descrivo dei cerchi che culminano con dei leggeri pizzichi, tiro la punta del capezzolo.
Sono eccitato anche io.
Le slaccio i bottoni dei jeans, prova a scalciare.
“Stai ferma! ti conviene!”
“Puoi fare la santa finchè vuoi ma su questi slip bianchi c’è una bella chiazza che dice molte cose”
Le abbasso i jeans fin dove posso, riesco ad arrivare fin quasi alle caviglie.
Accarezzo la sua pancia, faccio scivolare il dito indice sulla sua pelle, fino alla coscia, mi stacco, so che lei non può vedere dove riprenderò e questo mi eccita ancora di più, inizio nuovamente dall’interno coscia, ma questa volta con il dorso della mia mano, è peloso, il pelo la fa scattare sembra avere la pelle d’oca, la macchia sul suo slip si allarga ancora, si avverte proprio un buon odore di figa in calore.
Claudia geme.
Sorrido ancora
“Dobbiamo togliere questo fastidioso slip, non trovi”
Vado in cucina, trovo un paio di forbici, poi mi fermo, nel cassetto c’è un coltello, fa molto più pulp, non lo vedrà ma con la lama fredda, sarà molto più divertente e non solo.
Ritorno in camera, ha ancora il respiro accelerato, le appoggio la lama sui capezzoli, sobbalza, sento un grido strozzato dal bavaglio.
“Tranquilla non sono un assassino e nemmeno un sadico”
Forse su quest’ultimo aggettivo potrebbe avere qualche dubbio, le bacio nuovamente il capezzolo, ripetendo lo stesso trattamento anche all’altro noto che se possbile svettano ancora più eretti.
Taglio l’elastico dei suoi slip, ora li posso sfilare facilmente, annuso il suo odore è inebriante è da troppo tempo che non ho una donna.
“Claudia, sei d’accordo con me che abbiamo una voglia matta di scopare?”
“Anche se non puoi rispondere il tuo corpo risponde per te!.
Le bacio l’ombellico, lo scopo con la lingua, geme, si offre ancora inarcando il bacino, è un invito che mi dice dove piazzare il prossimo bacio, allarga le gambe, vuole che baci la sua micetta, questa sera l’accontento, è bagnata, bisogna porre rimedio, inizio a succhiarle il clitoride, e inizio a metterle un dito dentro, è bagnatissima, proseguo con il secondo, apre ancora di più le gambe.
Muovo le due dita dentro la fica, cerco di trovare la zona più sensibile, oramai è andata, prova a muovere il bacino per assecondare i movimenti delle mie dita ecco, ho trovato una zona interessante, accarezzo spingendo il clitoride contro la mia lingua, contro la mia barba ispida, trema, sento che è pronta per il decollo, si inarca, i suoi muscoli si tendono il suo tremore avverte che un orgasmo è sceso sul pianeta Claudia.
Però non ci possiamo fermare qui, aprò il cassetto del comodino, ho visto che li da qualche parte ci sono tutti i suoi giochini erotici, infatti in un angolino c’è un ovetto vibrante.
“Claudia pronta per decollare di nuovo?”
Le inserisco l’ovetto nella topa e lo attivo, un sordo onzio si sente nella stanza, Claudia sussulta, mugola, si agita ma non può nulla contro i legacci e quell’attrezzo dentro d lei.
Invisibile ai suoi occhi mi sposto, le bacio la mascella, il collo, oramai non si scosta più per sfuggire alle mie carezze, sembra persa, assorbita dalle sensazioni indotte dalla vibrazione dell’ovetto.
Le bacio il collo, le soffio nell’incavo tra il collo e la spalla.
Riprendo a torturare i suoi capezzoli, è tesa, sento che ha la pelle d’oca, un altro orgasmo stà per sbarcare nuovamente sul pianeta Claudia, basta continuare ad aiutare l’ovetto ed infatti poco dopo un intenso gemito da sotto il bavaglio mi informa che un nuovo orgasmo l’ha appena travolta.
La lascio un attimo da sola, ho sempre il cazzo in tiro, devo staccare, la serata è lunga e la mia morettina è nelle sapienti attenzioni dell’ovetto vibrante.
Prendo una bottiglia d’acqua e bevendo direttamente dalla bottiglia faccio un giro per la casa, accogliente senza troppe cose strane, mobili Ikea messi da una mano pratica, la mia ospite sembra apprezzare l’ordine e la praticità, una buona qualità, mentre penso com’è buona l’acqua, torno in camera.
Chissà quanti altri orgasmi ha avuto Claudia, questo potrebbe essereil terzo come il quarto o come il quinto, vedremo.
“Come va Claudia?”
Questa volta non scatta più, distratta dalle sensazioni che sta provando, la sua pelle è coperta di sudore, i suoi capezzoli se possibile ancora più eretti.
Ora tocca a me, le sfilo l’ovetto, è coperto dei suoi umori, lo lecco, il sapore è divino, lo sfrego sul mio cazzo, mi eccita ancora di più.
Mi tolgo pantaloni e slip, le salgo sopra, sente che ho il cazzo duro come non mai, la penetro pervaso da una voglia bestiale, un sussulto mi avverte che anche lei si è accorta della mia voglia.
Succhio le sue tette, il suo collo, vorrei poterla baciare ma non è ancora il momento, la lascio imbavagliata.
La sento di nuovo ansimare, cerco di rallentare il ritmo fino a quando non la sento venire, con un gemito prolungato, ora la sento rilassata sotto il mio corpo, ricomincio a scoparla, ansimando sempre di più fino a quando non le scarico dentro tutto il mio seme.
Sto sopra di lei per rifiatare, la schiaccio con il mio corpo ma non mi importa, mi piace sentirla sotto di me.
“Ora ragazza dobbiamo fare quattro chiacchiere, io ti tolgo il bavaglio, mi prometti che non urlerai?”
“se urli ti prendo a schiaffi e poi ti rimetto il bavaglio chiaro?”
Claudia annuisce, non mi fido ma siamo in ballo e bisogna ballare. appena tolgo la benda sento un urlo, seguito da insulti.
“Stronzo! liberami, figlio di puttana!”
una reazione immaginabile ma ho bisogno della sua attenzione. quindi le do un sonoro schiaffo.
“se non te la finisci ti imbavaglio nuovamente e assaggerai anche la mia cinta!”
ammutolisce, lacrime le scendono da sotto la benda, non mi piace la violenza ma in questo momento non ho alternative ho bisogno della sua attenzione.
“Allora Claudia a te piace essere costretta a fare sesso giusto?”
Claudia non risponde, abbassa la testa.
“Giusto?” alzo la voce
uno stentato “si” le esce dalla bocca
“Allora queste sono le regole del gioco, imparale bene e andremo d’accordo, disubbidisci e sarai punita”
“Prima regola fino a quando starò qui in casa dovrai girare senza intimo, quindi niente slippini o reggi seno, quando hai il ciclo userai assorbenti interni”
“Seconda regola, anche se non mi sembri il tipo, sul lavoro e nella vita fuori da questa casa, devi essere normale e niente fuori dalle righe, non voglio avere un codazzo di gente fuori di qui per poterti scopare”.
“Terza regola, il tuo ragazzo lo devi continuare a vedere ma non te lo portare in casa, qui ci sono io”
“Quarta regola, io ti scoperò quando e come vorrò”
“sesta regola, non sei una bambola stupida so quello che ti piace, quindi quando torno a casa deliziamo con qualche sorpresa”.
“a nostra vita finsarà organizzata così, io mi alzo presto, faccio colazione ed esco, alla sera di tornerò verso le 21.00 puoi madarmi un messaggio al tuo secondo numero di telefono in caso di necessità”.
“ovviamente non mi aspetto che tu faccia salti di gioia e che dica si ma solamente che accetti questo dato di fatto, per convincerti che non scherzo ti ho preparato un piccolo file che ti prego di leggere”
Il file che le metto sotto il naso è un pdf dove è riassunto tutto il suo percorso nel mondo della sottomissione, si compone di mail ricevute da master, foto che ho trovato nel suo pc un collage dove lascivamente si scopa una zucchina e si sodomizza con una carota, c’è lo spettacolo con le candele di cera, uno spettacolo superbo, si prosegue con una serie di immagini doei suoi capezzoli stretti da pinzette, qualche punizone per ordini non eseguiti dove andiamo dal riempirsi la figa di mostarda, oppure scoparsi con lo spazzolone del water, devo ammettere niente affatto male,
Claudia legge in silenzio, sgranando gli occhi.
“C.. cosa vuoi fare con questo file?”
“Questo file è l’assicurazione che tu obbedisca a me per il tempo che starò qui”
Sorrido sardonicamente
“Il sistema funziona così io carico questo file in un sito di invio mail a tempo, se mi succede qualche cosa la mail parte e arriva all’elenco che di persone che trovi a fine file, ho messo i tuoi colleghi, il tuo ragazzo, alcuni parenti”
Singhiozzi di un pianto prossimo sconquassano il suo petto..
“Sei un bastardo, non puoi farmi questo!”
“non ci sono perchè o per come sei capitata tu, punto e basta, mettiti il cuore in pace”
Chiude gli occhi, vedo che è tesa, è ancora legata e a questo punto non solo legata fisicamente ma anche legata psicologicamente a me, le accarezzo un braccio, è molto tesa.
“ti sottometti al mio volere?”
Abbassa la testa sospirando.
“sai che non ho molta scelta, farò quanto vuoi tu, solo ti prego non farmi male”.
“questo dipende da te”
ora però siamo stanchi, sono le una di notte, la serata è stata lunga, mi sdraio al suo fianco.
“dormiamo, spero anche tu ci riesca”
“ma sono legata, almeno scoglimi, devo fare pipì”
ribatte in uno stanco sussulto di frustrazione.
“aspetta” sapevo sarebbe successo, le sciolgo il cavo che lega la mano destra e lo lego con quello della mano sinistra, faccio la stessa cosa per le gambe.
La sollevo, è un pò anchilosta, le massaggio le cosce, le gambe per farla ripartire, poi la seguo in bagno sorreggendola e la faccio sedere sulla tazza. Fa pipì, non sembra molto imbarazzata dalla mia presenza, meglio così.
visto che ha le mani legate, le devo anche pulire la topa.
“questa sera sei servita e riverita come una signora”
mi lancia uno sguardo facilmente traducibile in un “vaffanculo!” ma lo ignoro, ho voglia di dormire.
La riporto in camera da letto, dopo averla rimessa a letto, mi distendo al suo fianco e cado in un sonno profondo.
La mattina arriva alle 6, mi sveglio, i suoi occhi mi fissano, non deve aver dormito molto, chissà cosa le stà passando per la testa.
Mi alzo per fare colazione, la slego, vediamo se ubbidisce, forse è un azzardo ma sono in ballo e devo ballare.
Prima di lasciarla mi tolgo una soddisfazione, la prendo tra le mie braccia, anche se assonata, stanca della notte, quando le appoggio le mie labbra sulla sua bocca, prova una ttimo a ritrarsi, aumento la stretta, la blocco, ora le nostre labbra si toccano, forzo la mia lingua nella sua bocca, le nostre lingue danzano come serpenti impazziti dal fuoco, mi stacco, sento l’odore sensuale della sua pelle mentre le bacio il collo e quando una mano scivola tra le sue gambe sento che è bagnata.
Mondo ladro! devo smettere, devo arrivare in via de amicis ed ho solo i mezzi pubblici.
“Devo andare preparati e sgui le mie regole, anche se non ci sono, ci vediamo questa sera”
Mi guarda un pò sbigottita.
“Ciao Claudia”
“aspetta dimmi almeno come ti chiami?”
Sono combattuto, sarebbe un indizio in più per riconoscermi un domani, ma voglio essere fiducioso su di lei”
“mi chiamo Roberto” le dico uscendo dalla porta di casa sua.

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