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Racconti di Dominazione

roma tor di quinto

By 20 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Sono a Roma’
Cazzo non mi chiama mai’
‘Hai un paio d’ore per indossare quel completino da puttana dell’altro giorno e presentarti a quest’indirizzo”
E ora? Calma calma devi solo stare calma. Per prima cosa la doccia. Subito immediatamente.
Due ore volano non sono nulla e poi chissà dove sta questo posto.
L’acqua calda sulla pelle. Quel tono, quelle pause’ ha qualcosa in mente’ e io sono arrugginita e non riesco ad immaginare cosa. E poi dove cavolo vado in giro conciata in quel modo’
Perché non ho detto no’
Perche?
Lo chiamo al massimo non mi risponde’ devo provare a fargli cambiare idea’
L’acqua che cola sul pavimento’
Mi tremano le dita a fare quel numero’
‘buongiorno” La sua voce distesa e divertita” La risposta &egrave no. Non la fare nemmeno la domanda. Infilati quella minigonna e quel perizoma e sbrigati.’
Telefonino muto.. e io non sono riuscita a dire una sola parola’ La faccia basita i capelli che gocciolano sul pavimento e il mio orgoglio sotto i piedi’ dio come lo odio..
Ok ci hai provato pensa solo ad organizzarti. Lo sai non hai possibilità di errori. Non più ormai’
Sopporta le tue proposte e ti lascia soddisfare i tuoi appetiti fattelo bastare. Lo sai quanto ti manca quando non c’&egrave. Ok Ok internet piantina e poi la borsa con i giochino.. Non ho tempo’ aiuto’
Mappe’. Non ci posso credere’.
Non riesco a credere alla piantina davanti ai miei occhi
Mi vuole vestita da puttana in un albergo a tor di quinto.. Cavolo’.
Tor di quinto il posto delle puttane per default a Roma.
Mi metterò nei guai mi metterò nei guai caspita ‘
Ci saranno decine di baby prostitute in quel posto’
Stai perdendo tempo. Pensi che avrai il coraggio di dargli buca? Non lo farai mai non lo vuoi perdere. Hai paura di perderlo ne hai bisogno. Ti stimola fa volare la tua fantasia &egrave dentro la tua testa. Ti riempie di stimoli e adori il suo sorriso quando &egrave soddisfatto. Muoviti!!!!!
Ma che mi &egrave venuto in mente di fargli vedere quei dieci centimetri di stoffa che &egrave difficile chiamare gonna. Quello sguardo provocatorio quando hai sfilato per lui’ E ora? Dove l’hai messa la tua strafottenza. Eri tanto orgogliosa dell’effetto puttana’ Brava indossalo ora quel cazzo di orgoglio.
Facile con i chilometri di mezzo. Facile con lo schermo a fare da filtro. Brava prendilo come lezione e vai avanti. Più ci penso e più mi dico che avrei dovuto immaginarlo’ Gli metto le situazioni su un piatto d’argento e mi stupisco che le usi’..
I pensieri nella testa mentre le mani sono a truccarmi e ad asciugarmi i capelli.
Non riesco a guardarle quelle cose lì sul letto’..
Sto cercando di trovare un doppio significato alle parole che mi permetta di sfuggire a tutto questo. Che poi sarà solo l’inizio’..
Sto pensando a dieci minuti in fondo
Dieci minuti e qualche metro di umiliazione e non ho dedicato nemmeno un secondo al resto. Dopo quei metri dopo tutto quello ci sarà il suo sguardo i suoi ordini i suoi desideri e la mia pelle a fare da tela alla sua fantasia’.. Valgono tutto questo stress quei metri??
Le dita che arrotolano le autoreggenti.. Il piede che si infila dentro e il nylon sulla pelle. Aggiusto i disegni e le cuciture’
Il perizoma’ che pazzia l’ho tenuto dentro una busta.. da quel cazzo di giorno. Mi sono masturbata per te dita nella figa perizoma appena scostano a diventare fradicio di me ogni orgasmo di più le dita che mi masturbano da sopra la stoffa che lo spingono dentro.. I tuoi silenzi.. immaginavo i tuoi occhi guardare la mia figa aperta bagnata sentire il mio godere’.
‘Bene ora tienilo per tutto il giorno e poi mettilo in una busta e indossalo quando ci vediamo’
Stai scherzando &egrave stata la mia reazione alle tue parole un semplice No la tua risposta. So che dici sul serio. E Io l’ho tenuto addosso sulla pelle. Mi ci sono masturbata ancora. L’ho tenuto fradicio tra le gambe per tutto il giorno e poi mi sono sentita strana a metterlo via così fradicio di me che sapeva così di sesso.
Lo passo sotto il naso’L’odore mi stordisce’ E’ una cosa così perversa’ tende i sensi’ stimola il sesso’ Indossarlo &egrave tornare a quelle sensazioni. Il filo in mezzo alle labbra della fica.. che si tende che sega la pelle’
Ora quel minuscolo pezzo di plastica/ latex di almeno una misura più stretta che copre appena le natiche e lascia il perizoma uscire da sopra. E ora quella specie di reggiseno in lurex.
Un’occhiata allo specchio’ Bh&egrave l’effetto puttana c’&egrave’ Su almeno non stono’ sorrido’
E’ sempre un dilemma preparare la borsa da portare. E’ essere carnefici di se stessi. A meno che non ci siano esplicite richieste devi scegliere i tuoi strumenti di tortura… Com’&egrave difficile…
Ho i sensi tesi e qualsiasi cosa guardo mi da sensazioni diverse. Ogni giochino ha la sua storia ed alcuni hanno anche dei ricordi attaccati. Ok azzeriamo la mente e partiamo prima con le richieste e poi vediamo se mi viene qualcosa in mente.
Clamps, vibratore con la ventosa, polsiere cavigliere e mascherina. E ora??? Se facessi che basta così? Oggi sono troppo tesa. Non riesco a mandare giù quei minuti di umiliazione che mi aspettano. Ok basta. Corde… Prenderò le corde…
Ho voglia di sentirle sulla pelle e le sue mani sono splendide quando legano.. Quelle nere… sono così erotiche…
Due misure poi sceglierà lui.
Gli occhi sui frustini. Li accarezzo.. Li ho scelti io.. Li ho comprati io.. In base alle sensazioni che mi hanno trasmesso al tatto e a quelle che mi trasmetteva la fantasia. Di alcuni ho immaginato il contrasto con la mia pelle bianca.
Flogger si &egrave splendido pelle nera intrecciata ma non &egrave il dolore che voglio…
Frustino da fantino corto nero abbastanza spesso…. lo tasto.. chiudo gli occhi…questo si prendo questo..
E poi che sto facendo? Le mie saranno solo stupide proposte. Il regista &egrave sempre lui.
Una volta ho provato a far finta di dimenticare tutto ma non &egrave servito a nulla lui ha i suoi giochi personali..
Mi hanno sempre affascinato e impressionato. Li ho visti dal vero, ne ho viste tante foto. Ho visto quegli ogetti usati su altri corpi, ne sento ilpeso ogni volta che li usa su di me. Sento il dolore di donne sconosciute che li hanno provati mischiati al mio. Immagini di corpi segnati e riempiti. E’ estremamente affascinante. La prima volta che ci siamo incontrati ho passato lunghissimi minuti a curiosare e a toccare quelle cose… “prendi un vibratore…” ricordo la sua voce. I vibratori lì in fila sul letto.. Ognuno diverso dall’altro e io lì con il peso della scelta.. Era per me .. era per averlo dentro… Non riuscivo a decidere continuavo a passarmeli tra le mani e mi sembrava sempre la scelta sbagliata…
SOno scema mi sto baloccando con i ricordi e il tempo sta volando.. devo sbrigarmi o non arriverò mai in tempo… come al solito…
In macchina… Ho messo una giacca per coprire almeno un pò questo disastro… Speriamo non si arrabbi troppo anche se per quanto abbia cercato di coprire l’effetto puttana non si cancella.
Le palline non le ha chieste e stavolta non le metto non ce la farei. In mezz’ora dovrei essere lì traffico di Roma permettendo. Il cellulare squilla..
“Bene sei in macchina sono contento. Ti aspetto. Quando arrivi parcheggia a 200 300 metri dall’hotel. Voglio vederti arrivare.”
“Lo sai dove mi stai facendo scendere così conciata vero?”
“Lo so e ne voglio godere.” Telefonata finita. Non ci sono possibilità di scelta. Spero solo di non dover discutere con nessuna. Mi viene da vomitare al solo pensiero… Quanto lo odio… Ma ubbidirò….
Sono leggermente in ritardo. Come al solito… Ok &egrave patologico… Passo davanti all’albergo solo per scegliere i 300 metri da attraversare….Dio &egrave pieno di puttane.. non posso p&egraveasseggiare così. Scelgo i 300 metri meno frequentati. Parcheggio. Non riesco nemmeno a respirare… Aspetto mi passerà..
Sono qui da 5 minuti ormai.. nonpassa e non riesco ad uscire. Non telefona chissa perch&egrave eppure sono in ritardo ormai in terribile ritardo. Devo uscire devo o questo sarà il meno che mi aspetta. Trattengo il respiro e scendo dalla macchina.
Mi fissano lo so… sento i loro sguardi su di me anche se non ho il coraggio di alzare gli occhi. I miei occhi sono bassi il cappotto tirato addosso a cercare di coprire.
Non me ne accorgo ma sto quasi correndo… Quando finisce questa tortura?..
Inciampo su questi maledetti tacchi.. non posso correre mi farò male…. Dai su occhi a terra e vai avanti.. Se capiscono che non vuoi rubargli i clienti non ti diranno nulla. E poi se ti guardano in faccia con la maschera dell’imbarazzo cucita addosso che razza di puttana sei.. Un paio di macchine si affiancano e mi seguono per un pò chiedendomi se voglio salire e quanto prendo. Non rispondo e tiro dritto occhi a terra.. Mi lasciano in pace quasi subito..
Ridono di me le sento.. Qualche frase offensiva sul mio travestimento mal riuscito da puttana arriva alle mie orecchie. Mi sento ridicola e lo odio. Sento le lacrime salire.. Ne sarebbe felice.. Ma non ci saranno quando arriverò lì .. no non ciu saranno.
Un altra macchina al mio fianco.. Vaffanculo cercane un’altra non sono disponibile… E’ più insistente degli altri continua a seguirmi ma non parla… Non riesco a far smettere le lacrime.. E il tipo continua ancore a camminare al mio fianco. Che cazzo vuole? non ho nemmeno alzato gli occhi… e anche se volessi cazzeggiare non sare un bello spettacolo con il trucco colato sulle guance….
“Sali!” Il cuore mi si ferma.. Alzo gli occhi… Lo sportello &egrave aperto e il suo sorriso soddisfato i attende dentro.
Le lacrime scorrono calde e senza freni ora.. La tensione era troppa… Scapperei lontano chilometri in questo momento..
Il mio orgoglio ferito mi fa odiarti e il rimmel negli occhi me li fa bruciare. E non riesco a muovermi e a parlare solo a piangere…”Muoviti! Entra!”
Scivolo dentro la macchina. Sono sollevata &egrave finita… La faccia tra le mani per nasconderti le lacrime.
“Abbassa le mani e girati!” I singhiozzi ingoiati e la mia faccia con le righe nere del trucco verso di te.
“te l’avevo detto che mi avresti regalato le tue lacrime”
Stronzo bastardo. Sei sempre così cinico. Non potevi trovare un sistema meno umiliante? … ti odio….
Ma nessuna di queste parole &egrave uscita dalla mia bocca. Solo singhiozzi ricacciati in gola ed io che cerco di ritrovare la mia dignità. Mi porgi un fazzolettino.
“Sistemati dobbiamo andare a prendere una stanza. Ti voglio tra le mie mani ora con le difese a pezzi”
Ti odio… Ti odio.. Ti odio…
Il fazzoletto rabbiosamente a cancellare le lacrime e il trucco. Il verde cupo degli occhi che hanno appena pianto velato di rabbia.
“truccati di nuovo. Più pesante..”
Cristo hai in mente ancora qualcosa, non &egrave finita , non ti basta mai.
La matita nera che cerchia gli occhi. Il rossetto carico sulle ie labbra. Vorrei trasformarmi inn una maschera ridicola solo per farti incazzare in questo momento ma la mia sicurezza &egrave in pezzi ora e non posso permettermelo mi distruggeresti in un attimo.
Parcheggi davanti all’hotel. Meno male almeno con la pagliacciata della puttana basta.
La mano sullo sportello per scendere. Le tue dita dentro la fica mi bloccano sul sedile. La schiena che si inarca la testa reclinata. Sei violento. Ti fermi improvvisamente.
“Dove sono le palline?” Le tue dita continuano a masturbarmi. I tuoi occhi fissi nei miei. Non rispondo.
Uno schiaffo violento. “Dammele!” Per fortuna le ho infilate nella borsa all’ultimo momento ricordandomi quando mi hai chiamato mentre ero in viaggio verso di te per farmele mettere. Ho voglia di nuovo di piabnngere ingoio le lacrime ma mi sfugge un singhiozzo mentre cerco disperatamente nella borsa.
“oggi vuoi proprio regalarmi tutte le tue lacrime”
Le tue dita continuano a violentare la mia fica, ma io non riesco a godere. Almeno non mentalmente perch&egrave sento le tue dita che annegano nei miei umori…
Non le trovo… aiuto….Finalmente ne sento la forma tra le dita. Te le faccio dondolare provocatoriamente davanti.
“Togli quell’espressione strafottente o la paghi!”
Mi passa immediatamente la voglia di sfidarti “Perdono Padrone..” E un sussurro.
Me le toglio dalle mani e le infili dentro con forza. Chiudo gli occhi quando metti dentro la seconda che sbatte in modo violento sulla prima e le vibrazioni mi fanno impazziere.. E’ orgasmo ma non mi dai il tempo…
“Fuori ora!” Lo sportello l’hai aperto. Vorrei potermi riprendere prima ma so che ti indisporrebbe se non ubbidissi subito e con le gambe che mi tremano e non riescono a reggermi mi dirigo verso la reception.
Sento il rumore degli sportelli che si chiudono e l’allarme che si inserisce. Ti immagino mentre mi aspetti che lascio i documenti e prendo la chiave. Sento il tuo corpo dietro di me quando arrivo al bancone. Non me l’aspettavo. Balbetto.
Il portiere mi fissa e poi ti guarda. Non riesco ad immaginare cosa sembriamo. O si ci riesco io sicuramente una puttana. Per quanto non ne abbia la sicurezza e tu il mio cliente.
“una camera..”
“Per quanto tempo?”
Hai la mano sulla mia vita mi apri il cappotto.. Il mio seno &egrave quasi scoperto. Il portiere continua a fissarlo e a guardare le tue mani che lo stanno stringendo.
“tre uqattro ore ” Riesco a dire a stento
Il tuo respiro dentro le ie orecchie in un sussurro”Facciamo tutta la notte.. Voglio goderti” Ha sicuramente sentiti ma fa finta di no e mi guarda interrogativo. “Facciamo tutta la notte ” Balbetto mentre la tua mano si sta infilando sotto la gonna e tra le mie cosce. Mi consegna la chiave e mi avvio verso le scale.
Sei al mio fianco e la tua mano continua a palparmi… Immagino gli occhi del portiere su di noi…
Immagino che sta guardando le tue dita che giocano con il filo del mio perizoma tirandolo….
Ho giocato a fare la puttana tante volte ma sei riuscito a farmici sentire realmente… ti odio…..

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