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Racconti di Dominazione

sabato

By 25 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

“ho un’idea particolare per domani, aspetta un mio messaggio” queste le sue parole ieri.
Ho dormito un sonno agitato, non vedevo l’ora che arrivasse il giorno dopo per scoprire che sorpresa aveva in serbo per me. Finalmente la sveglia suona, accendo il telefono: nessun messaggio. Strano, di solito &egrave il primo a svegliarsi e a mandarmi il messaggio di buongiorno; non importa, per stavolta sarò io a scrivergli un ‘buongiorno amore mio!!’ con tanto di cuoricini. Sono appena le 9:00 e ho giornata libera, inoltre i miei genitori lavorano tutto il giorno e la casa &egrave tutta per me. Adoro questi momenti in cui io sono la padrona di casa e posso fare tutto ciò che voglio. Una colazione leggera e apro quel libro che tanto mi piace, non vedevo l’ora di avere un po’ di tempo per leggerlo in tutta calma. Passano le ore e mi lascio coinvolgere completamente dalla storia: draghi, streghe, eroi armati di spada.. e la mia mente si perde in un mondo incantato, in cui tutto &egrave magico’. DING!! ‘ma che cazz..’ un nuovo messaggio, l’oculista mi avvisa che se voglio posso andare a prendere le lenti a contatto. Cavoli &egrave ormai mezzogiorno, e nemmeno me ne ero accorta!! Un insalatina leggera e via di nuovo sulla mia poltroncina. Nel frattempo un pensiero mi sfiora: ‘ma chissà che fine avrà fatto, sono ore che non scrive’, non faccio in tempo a pensarlo che il familiare ‘DING!’ del telefonino mi avvisa che ho un nuovo messaggio.. finalmente, &egrave lui: ‘buongiorno. Non ti ho scritto prima ma avevo da fare. Allora, i tuoi tornano a casa alle 18:00, da ora alle 17:00 abbiamo circa 5 ore, iniziamo con una semplice regola: spogliati. Rimarrai completamente nuda fino a nuovo ordine. Hai 3 minuti per mandarmi una foto”‘
WOW. Beh direi che non me l’aspettavo, non mi aveva mai parlato con un tono così autoritario, rimango così spiazzata che non posso fare a meno di eseguire immediatamente i suoi ordini. ‘ bravissima, ora continua pure a fare ciò che stavi facendo, ti manderò altri ordini durante il pomeriggio.’
Riluttante torno a sedermi, ma fatico a concentrarmi. La nudità mi crea sensazioni particolari: il corpo che sfrega leggermente sul tessuto ruvido della poltrona, la copertina fredda del libro sul ventre.. le dita si muovono in automatico, dal collo scendono verso i seni, carezzandoli e saggiandoli con le mani, mentre mi abbandono ai brividi leggeri che mi attraversano, chiudo gli occhi e poggio le dita sui capezzoli’ DING!! ‘ Non ci siamo, non ho detto che ti potevi toccare. Come faccio a saperlo? Ti conosco bene. Ora giù le mani e occupati delle tue faccende’ Maledizione, ha gli occhi anche dietro la testa!! A malincuore mi fermo e torno a concentrarmi sul libro, sebbene con meno attenzione di prima, sono perennemente attraversata da un velo di eccitazione. Pian piano mi abituo alla sensazione, ed ecco il prossimo messaggio: ‘ brava, ti meriti un premio: toccati, sfiorando ogni parte del corpo con le dita, tranne capezzoli e vagina. Ci giri intorno, ti avvicini quasi a toccarli, ma NON li tocchi mai. Continua finché non ti dico di smettere’
Oddio, morirò. Mi siedo lentamente sulla poltrona, con le gambe aperte. Inizio a sfiorarmi, da dietro le orecchie scendo, tocco il collo, premendo i punti che so essere più sensibili, pian piano scendo, fino al solco tra i seni, li percorro con le dita dal basso, fino ad afferrarli con le mani, sono sodi.. li stringo leggermente, e questo basta a farmi ansimare. Lentamente le dita si avvicinano ai capezzoli, creando cerchi leggeri, sono sempre più vicina, mi basterebbe allungare un dito.. no, ferma. Fatico a bloccarmi ma ci riesco ‘sarà un lungo pomeriggio’ penso. Ma non ho ancora finito. Le mie mani continuano il loro percorso, dai seni scendono fino all’ombelico, lo carezzano e si portano verso il ventre: già ai fianchi il mio corpo reagisce, mentre una piccola goccia di umore scende dalla mia vagina. Decido di seguire il percorso opposto e di salire dalle ginocchia verso le cosce, e poi su, quasi a sfiorare le labbra.. stare a gambe aperte non aiuta per niente, mi sento completamente esposta mentre la mia vagina si contrae in accordo alla mia eccitazione. Questa volta fermarmi &egrave ancora più difficile.. lo voglio.. desidero toccarmi e porre fine a questa dolce tortura, ma non &egrave ancora il momento. A malincuore risalgo fino ai seni, tornando ad accarezzarli e stringerli un po’ più forte di prima, ansimo più forte ora, la sensazione di calore alla vagina &egrave leggermente aumentata’
‘ok basta, puoi smettere. Muori dalla voglia di toccarti, giusto?’ ‘si amore..’ ‘ dovrai accontentarti di questo: procurati scotch e il tubetto con i tuoi sali da bagno.. non aprire la confezione, non ne avrai bisogno. Siediti sulla poltrona a gambe aperte e infilalo nella vagina, poi posiziona lo scotch in modo che non esca. Ovviamente non puoi lubrificarti prima, né toccarti, né toglierlo da lì finché non te ne darò il permesso. Hai 5 minuti’
Inserirlo si rivela più facile di quanto credessi, gli umori della mia vagina fanno si che entri con facilità.. quando lo sento entrare una contrazione mi lascia senza fiato, la mia mano si muove automaticamente, dentro e fuori.. dentro e fuori.. le guance sono color porpora.. sento la mia vagina scaldarsi.. con un immenso sforzo di volontà mi blocco, metto lo scotch e scrivo: ‘fatto’ ‘lo so, fermarsi diventa sempre più difficile. Ora devi passare l’aspirapolvere in tutte le stanze. Ricorda che non potrai togliertelo fino alle 17:00. A stasera.’
Ma &egrave impazzito? Passare l’aspirapolvere? E che cosa c’entra ora!! Mi alzo dalla poltrona per andare a prendere l’aspirapolvere, e finalmente capisco: il tubetto sfrega sulle pareti .. ogni passo mi dà una scarica di eccitazione, quanto basta per mantenermi eccitata senza soddisfarmi. Alla fine di questa faticosa sessione di pulizie sono le 17:00 e sono spossata, ho bisogno di venire. Mi rivesto e aspetto i miei genitori, intanto, un ultimo messaggio: ‘ stasera metti pantacollant e top scollato, senza mutande né reggiseno , poi rossetto rosso e tacchi.
Finalmente la sera arriva, é tutto pronto, sotto al top metto una fascia corta, così che mia madre non abbia da ridire sulla scollatura, la toglierò in macchina. Poco prima di uscire: ” mandami una foto di come sei vestita”. Detto fatto, e poco dopo lui &egrave davanti a casa mia. Esco e mi avvicino per baciarlo, lui si scansa e mi guarda dritto negli occhi. I suoi occhi sono gelidi:
– cosa ti avevo chiesto?
– di vestirmi così!
– sicura?
– ah la fascia.. scusa non volevo mia madre si lamentasse.
– non mi importa, io ti avevo chiesto una cosa e tu hai disobbedito. sali in macchina.
Partiamo e continuo a fissarlo, in attesa, finché non dice: ‘ tira giù il top e toccati i capezzoli’ ‘ma.. mi vedranno!’ ‘siamo ancora in campagna, se ti muovi forse ti farò smettere prima di arrivare in centro. E stai con le cosce larghe quando sei in macchina con me’. Rassegnata eseguo, prendo i capezzoli tra le dita e li stringo leggermente.. il fuoco dell’eccitazione mi prende e inizio a torcerli con più forza, in una ricerca spasmodica del piacere. Quando mi ferma sono rossi e doloranti, e io sono ancora insoddisfatta. Mi lascia ancora per qualche minuto così, quanto basta per farmi temere di dover fare tutto il viaggio con i seni al vento…
‘ok, puoi sistemarti, ma rimani a gambe aperte. ‘
Il tragitto fino al centro sembra infinito. Quando scendiamo dalla macchina il suo viso &egrave più rilassato, mi prende a braccetto e passeggiamo, alla ricerca di un posticino in cui fermarci a bere qualcosa. Sono decisamente più serena, rido e scherzo con leggerezza, lo abbraccio, sono felice di passare questi momenti dolcissimi con lui, lui che &egrave l’amore della mia vita..
Alla fine, dopo un bicchiere di vino, torniamo in macchina.
‘E ora?’
Silenzio. Lo sguardo fisso sulla strada, non dice una parola. Alla fine si ferma in una zona appartata, frequentata abitualmente da coppiette, spegne la macchina e mi fissa.
‘accomodati pure sui sedili posteriori, cara’ un sorrisetto ironico sul viso, che non fa presagire nulla di buono per me.
Tremo leggermente mentre lo osservo sistemare i sedili nel modo in cui l’ho visto fare almeno un miliardo di volte: tira più avanti possibile prima il suo sedile, poi il mio. Poi, inaspettatamente, scende dalla macchina, chiude la portiera e si dirige verso il bagagliaio, da cui tira fuori una valigetta che non avevo mai visto. Si siede infine accanto a me, ‘Spogliati e siediti in mezzo’ ,intanto la apre e tira fuori due pezzi di corda abbastanza lunghi, mi prende delicatamente un polso e lo passa nella corda, che lega al sedile accanto a me; fa lo stesso con l’altro polso e in men che non si dica mi trovo con le braccia aperte e immobilizzate. Non mi ero mai trovata in una situazione del genere e fatico ancora a capacitarmene, ma il mio corpo mi tradisce, un brivido di desiderio mi attraversa mentre lui mi mette una mascherina e tutto diventa buio.
Non riesco a vedere nulla, sono concentrata per captare ogni suono possibile. Poi la sento, la sua mano che mi carezza un fianco. Poi, all’improvviso, la toglie. Con calma continua a toccarmi e ritrarsi, e ogni volta &egrave una sorpresa, perché non so mai dove le sue mani andranno a posarsi. Avevo iniziato a abituarmi a queste carezze, fuggenti ma delicate, quando lo sento prendere un capezzolo tra due dita e stringerlo, forte, finché una smorfia di dolore non esce dalla mia bocca semiaperta, ‘ahi!!Mi fai male’. Allora poggia una mano sulla mia vagina e scoppia a ridere prendendomi in giro: ‘ non ci credo, altro che mi fai male!!sei bollente’ e infila un dito dentro. A testimonianza delle sue parole entra senza difficoltà, effettivamente sono parecchio bagnata. Che mi piaccia davvero tutto questo? Non ho tempo di concentrarmi su questi pensieri, perché le dita sono diventate due, e si muovono dentro e fuori di me, mentre sento i tuoi denti afferrarmi un orecchio, dandomi sensazioni in tutto il corpo. Inizio ad ansimare, muovo il bacino verso le sue dita, voglio di più. ‘Supplicami di farti venire’ ‘sei impazzito?’ ‘Speravo di sentirtelo dire’. Le sue ultime parole hanno un tono di minaccia, toglie le dita di colpo, e mi afferra entrambi i capezzoli torcendoli e baciandomi con passione. Rispondo al bacio con forza, cercando di fargli sentire quanto forte sia la mia voglia di sentirlo dentro di me. E lui lo percepisce, ma non sembra intenzionato ad accontentarmi; continua a giocare con i miei capezzoli mentre mi lecca il collo, alternando baci a piccoli morsetti, toccandomi dove sono più sensibile. Poi scende’ la pancia, l’ombelico’ sono tesa come un violino mentre sento il calore del suo fiato sul clitoride. Poi lo sento, con la punta della lingua lo carezza, gemo e lo sento sorridere, angelo tentatore, mentre in un colpo solo infila due dita dentro di me e le muove sempre più veloce. Oddio, la sua lingua, le dita che mi stringono un capezzolo, e poi questo.. Si… manca poco..
‘Cosa ti avevo detto?’ toglie le dita dalla mia vagina, lasciandomi tremante e frustrata ‘ supplicami’. ‘Supplicalo!!’ dice la mia vocina interiore ‘lascia perdere l’orgoglio, hai voglia di godere’, ma in un rigurgito di dignità, ansimando rispondo: ‘no’. ‘ Ok’ e la tortura ricomincia, le dita ora sono tre e si muovono sempre più veloci, ma quando sente che sto per venire si ferma, aspetta qualche minuto, il tempo di calmarmi un pochino, poi ricomincia. Sono stremata. ‘ Ok, hai vinto, ti supplico lasciami venire’ ‘ troppo tardi, quella proposta valeva per prima, ora devi farmi divertire un po’, poi quando lo riterrò opportuno ti permetterò di venire. Apri la bocca’ mi infila il pene in bocca, afferrandomi la testa mi scopa la gola. Non mi sono mai piaciuti particolarmente i pompini, in più non riesco mai a prenderlo tutto, perché mi sento soffocare. Lui lo sa, e ne approfitta per infilarlo sempre più a fondo, poi quando si accorge che sono scossa dai conati si ferma, mi lascia riposare un secondo e ricomincia. Quando smette sono esausta, la gola dolorante, gli occhi pieni di lacrime, il mascara che mi cola sulle guance. ‘Sei bellissima. Ti voglio più partecipativa, quindi..’ , qualcosa di cilindrico si fa strada dentro di me, poi un CLICK, e una vibrazione si propaga nel mio ventre. ‘ Per darti un incentivo’ dice, e me lo rimette in bocca.E di nuovo, la gola piena di lui, i muscoli doloranti, i conati.. ma l’eccitazione inizia a scaldarmi, perdo ogni inibizione e cerco di agevolare i suoi movimenti, lo lecco, lo succhio, cerco di rilassarmi e allargare la gola il più possibile per aiutarlo a farsi strada, finché non sento la sottile peluria del suo petto solleticarmi il naso, non lo credevo possibile. ‘Visto? Bastava applicarsi un po’ ‘, quando lo tira fuori sono dispiaciuta, mi stava piacendo per davvero.. l’aumento di vibrazione mi distrae, sono sempre più eccitata ‘ ti prego, ti prego fammi venire!!Non ce la faccio più’. Prende il vibratore con entrambe le mani e mi masturba furiosamente, velocissimo.. gemo, mi muovo a destra e a sinistra, cercando di raggiungere quel piacere tanto agognato, ma il vibratore che esce dal mio corpo mi lascia vuota.. ci ero così vicina.. pensavo di dover supplicare ancora, ma sento la sua mano sfregare con forza il mio clitoride, veloce, sempre più veloce.. finché capisco cosa vuole fare. Ho sempre detestato lo squirting, ma una volta gli avevo confessato che se mi stuzzicavo il clitoride dopo un’intensa stimolazione ero in grado di farlo. Evidentemente lo ricordava. Il ritmo si fa sempre più veloce, il mio corpo trema, le gambe cedono, urlo il mio orgasmo mentre spruzzo dappertutto. Quando il respiro si regolarizza non indosso più la benda, lui ha il viso bagnato dei miei umori, ma sono gli occhi a calamitare la mia attenzione, fissi sui miei, ed eccitati.. ‘ si ricomincia.’ ‘

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