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Racconti di Dominazione

Samanta continua 3

By 25 Marzo 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Samanta continua 3

‘ Dovremo lavorare sulla tua educazione da schiava.’
Samanta annuì con un cenno del capo.
‘ Come vuole lei padrone.’
‘ Bene, mi fa piacere che tu sia d’accordo. Per prima cosa dobbiamo lavorare su questa posizione.’
Alberto si alzò dal divano e camminò attorno alla ragazza, osservandola pensieroso mentre lei, perplessa, lo fissava girando il capo. Infine si fermò alla sua sinistra. Le prese il mento e le girò la testa in modo che fosse dritta davanti a sé.
‘ Quando ti dico a cuccia tu devi guardare dritto, verso l’infinito, in attesa dei miei ordini.’
‘ Sì padrone.’
‘ Per prima cosa la tua figa deve sempre essere a mia disposizione.’
Samanta restava ferma, nonostante la posizione non fosse proprio comoda e iniziasse a sentire le ginocchia intorpidite.
‘ Lo &egrave’, rispose Sam vergognandosi per quelle parole così dirette. Avrebbe voluto abbassare il capo, ma non se la sentiva di muoversi.
‘ Tu dici?’
‘ Certo padrone.’
A riprova del fatto Alberto cercò di posarle una mano sulla figa ma, con le gambe chiuse, Sam gli impediva di farlo.
‘ Dillo.’
‘ Cosa?’
Alberto le accarezzò il viso, Sam ebbe un attimo di paura.
‘ Che la tua figa &egrave a mia disposizione.’
Ci fu un attimo di silenzio. La ragazza si sentiva in imbarazzo, si vergognava, sentì le guance avvampare.
‘ Padrone’ la mia’ figa &egrave a tua disposizione.’
Alberto provò a raggiungere di nuovo la figa di Sam, ma tra le cosce chiuse e i jeans non riuscì ad andare oltre il monte di venere.
‘ Ti sembra che lo sia, schiava?’
Samanta abbassa lo sguardo. Possibile che questo gioco la stia eccitando? Sapere di essere libera di obbedire senza rischio di ricatti sta dando a questo rapporto una nuova dimensione. Una dimensione più’ libera. E serena.
‘ Scusa padrone.’
&egrave con un poco di fatica che allarga le cosce. Se non fosse per i jeans la sua fica sarebbe esposta., ma pare non sia sufficiente. Alberto si alza, si porta davanti a lei e le spinge un ginocchio con la punta del piede. La schiava si sente umiliata da quel gesto. Non poteva dirlo? O usare una mano? Eppure’
‘ Novanta gradi. Devi tenere le gambe a novanta gradi.’
Esegue. Le natiche sui talloni e le mani sulle cosce. Non &egrave certo una posizione comoda.
‘ Ecco. Devi tenerle così. Ogni volta che ti dirò a cuccia, ti inginocchi con le cosce a novanta gradi.’
‘ Come desidera, padrone.’
‘ Ora le mani. Anzi, prima petto in fuori.’
Quando Sam esegue Alberto le afferra un seno con poca grazia.
‘ Non devi nascondere le tue tette, devi valorizzarle. E porgermele.’
La ragazza annuisce con un cenno del capo. Lo sa che &egrave bagnata. &egrave eccitata. Come &egrave possibile?
‘ Adesso ascoltami. Quando dico a cuccia le mani devono stare a terra, dentro le ginocchia e devo chiudere le braccia, così da stringere le tette. Prova.’
&egrave imbarazzante. Terribilmente imbarazzante. Incredibilmente eccitante. Esegue in silenzio. Le tette sembrano voler esplodere in quella posizione.
‘ Perfetto, perfetto. Brava schiava.’
Alberto le gira attorno godendosi lo spettacolo. Gli brillano gli occhi.
‘ Mentre, se dico attenti’, riprendere a parlare, ‘ schiena dritta e mani dietro al culo.’
Samanta esegue in silenzio. Si sente una cagna. E come tale cerca di eseguire al meglio.
‘ Bene. &egrave tutto chiaro?’
‘ Sì padrone.’
‘ Vediamo. A cuccia.’
Sam esegue e porta le mani in avanti, tra le gambe. Ha le ginocchia che iniziano a farle male, ma non importa.
‘ Attenti.’
Le mani vanno indietro, la schiena dritta.
‘ Ottimo. Impari in fretta. Dovrei darti un biscottino, ma non ne ho con me.’
Samanta sgrana gli occhi.
‘ Un’ un’ biscottino?’
‘ Certo, come si fa con i cani.’
‘ Io”
Samanta &egrave spaventata. Abbassa lo sguardo.
‘ Tu lo mangeresti, vero?’
Nessuna risposta.
‘ Tu lo mangeresti, non &egrave vero?’
‘ Io farei quello che vuole lei, padrone.’

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