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Racconti di Dominazione

sculacciata al bar sul mare

By 16 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

racconto inventato

( tengo a precisare che mia madre nella realtà non ha mai alzato un dito contro di me, ma anzi ha sempre saputo comportarsi come una madre, una sorella e come la mia migliore amica,devo molto a lei per come sono cresciuta e per quello che sono adesso. Approfitto per ringraziarla per tutti i sacrifici fatti per me, anche se, credo che non leggera mai questi racconti eh eh).

Erano circa le 13:00 del 15 agosto, io ero al mare con le mie due migliori amiche, si stava spettegolando come al solito sulle nostre compagne di classe.
Mentre parlavo delle mie compagne, largomento si incentro su una nostra compagna fissata con le pulizie domestiche, io allora ridendo ‘ si e come mia madre , se lasci anche solo una minuscola briciola per terra addio, e proprio una manica come lei eheh- nel mentre che finivo la frase, eccola che spunta dietro di me e dandomi una pacca sulla spalla, mi avvisa della sua presenza.
Io sobbalzai e stupita ‘ mamma cosa ci fai qua?- lei mi guardo in modo severo e mi mollo un ceffone, le mie amiche abbassarono il viso e andarono subito via ‘ scusami mamma era solo per parlare non dicevo sul serio- lei alzando la voce davanti a tutti ‘ chi sarebbe ossessionata dalle pulizie domestiche? Non sei forse te a lasciare tutto a giro e a costringere me a venirti dietro per mettere apposto le cose che te lasci qua e la ?- io la guardai spaventata capii in quel momento di averla combinata veramente grossa -ma mamma sono distratta non lo faccio apposta, ti prego poi non urlare davanti a tutti- lei mi tiro un’ altro ceffone e mi guardo, io capii che voleva sentire le risposte alle domande di prima e iniziando a piangere ‘ hai ragione mamma non sei ossessionata dalle pulizie sono io che lascio tutto in giro- lei mi prese forte per un bacio stringendolo fino a farmi male, poi prese una seggiola del bar e si sedette, una volta seduta mi trascino con forza sulle ginocchia ‘ adesso vedrai cosa succede a dire davanti a tutti certe cose- fece una piccola pausa ‘ adesso vedranno tutti come vieni educata fin da piccola- detto ciò mi cominciò a colpire molto forte, il mio sedere era difeso solamente da un leggero costume in quel momento non riuscivo a credere a ciò che stava succedendo, credo di essere entrata come in uno stato di trans e di essermi vista in terza persona, da quella visione vedevo mia madre con me sulle ginocchia mentre me ne suonava duramente davanti a tutti i presenti, essi erano circa una ventina più chiaramente le mie due amiche, mentre vedevo ciò venni riportata alla realtà da mia madre che mi stava tirando giù il costume giusto per lasciare la pelle del sedere bella libera, io feci per impedire il gesto ma lei mi tiro uno schiaffo sulla mano- ferma o senno sarà peggio per te ‘ mentre lo diceva mi abbasso il costume in modo da non far vedere nulla ma lasciare la pelle del sedere scoperta, intanto la gente intorno si ammassava pero senza dire niente, osservavano la scena, parlavano fra di loro alcuni non credevano a ciò che stava vedendo, altri non oso pensare a ciò che pensarono in quel momento. Mentre stava per ricominciare la sculacciata uno la fermò dicendo- signora non gli sembra di essere già stata severa a punirla qua davanti a tutti come una bambina piccola?- io lo guardai come si guarderebbe un salvatore, ma le mie speranze furono subito stroncate dalle parole di mia madre ‘ no la sua punizione finirà solo quando sarò io a deciderlo ‘ detto questo alcuni fecero un segno di assenso come per dargli ragione, mentre una piccola minoranza di essi si allontanarono da noi mugugnando brontolii sull’accaduto.
I colpi ricominciarono e continuarono per due minuti, la gente ormai si sentiva parte integrante della punizione quindi volavano insulti,sberleffi e altre affermazioni.
Mia madre si fermò di colpo ‘ nadine comincia a contarle saranno 50 colpi contali per bene o ricomincerò da capo capito?- io annui per questa ulteriore umiliazione lei alzò il suo braccio destro e ciaff, i colpi parevano ancora più forti dei precedenti intuii da questo che voleva provocarmi oltre che a una forte umiliazione anche un forte dolore, cosi da farmi urlare per il male ogni volta.
Contai fino a 50 e lei si fermò, bene nadine passa fra di loro e fatti vedere il sedere rosso avanti, e non tirarti su il costume, mi alzai dolorante e umiliata dalle sue ginocchia e cominciai a fare il giro dei presenti, in maniera che tutti potessero vedere come mia madre mi aveva appena fatto il sedere bello rosso, mentre facevo il giro, un signore anziano sulla settantina mi afferro all’altezza della vita facendomi piegare, io feci un urlo di paura mista a stupore per il gesto inaspettato, l’uomo guardò alzando un braccio mia madre, la quale annui in segno di consenso.
Non riuscivo a crederci mia madre aveva appena dato il permesso a uno sconosciuto di sculacciarmi, come era possibile? No sicuramente stavo sognando non poteva essere vero, ma purtroppo per me il primo colpo datomi dal signore mi fece capire che era la pura realtà.
I colpi susseguivano io restai in posizione per cercare di impietosire il mio punitore, tecnica che pero sembrava vana , infatti continuava ad assestarmi colpi severi e ritmici, mentre io continuavo a dire basta la prego o capito il mio sbaglio.
Passarono circa 5 minuti, il mio sedere era rosso fuoco, lui a quel punto senza dire niente mi lasciò, io lo guardai con odio e continuai li guardavo, avevo paura che potessero prendere esempio dal signore e sculacciarmi ancora. Il giro termino senza altre sculacciate io tornai da mia madre, la quale con aria tranquilla -bene nadine sai che io dopo la sculacciata a mani nude uso sempre un attrezzo vero? Vai a chiedere a quella ragazza la sua cintola- io sbiancai comincia a balbettare frasi senza senso mia madre mi fece cenno con la testa di andare, io piangendo a testa bassa andai verso la ragazza ‘ scusi mi potresti prestare la cintola per favore?- mia madre mi incitò ‘ per cosa nadine? Diglielo avanti- dopo aver ascoltato quella frase di mia madre piuttosto che farlo vorrei essere sparita sotto terra, ma purtroppo sapevo che non potevo farlo, quindi perdendo ormai anche l’ultimo frammento del mio orgoglio ‘ mi potresti prestare la cintola?- feci una pausa la ragazza mi guardava quasi divertita -perché mia madre la deve usare per punirmi- lei se la sfilò con calma ‘ certo nadine che ti do la mia cintola se la sciupi la ripagherai pero- sorrise e me la porse -grazie cercherò di non sciuparla- abbassai il viso per la vergogna e tornai da mia madre.
Lei mi prese la cinta di mano gentilmente per poi indicarmi il tavolino, dove dovevo stare, mi incamminai come si incamminavano i colpevoli al patibolo, mi chinai e strinsi fra le mani i bordi del tavolo dinanzi a me.
Mi girai verso mia madre la vidi piegare la cinta, poi mi aggiusto il costume rimettendolo, pero fece in maniera di lasciare le natiche belle scoperte.
La gente intorno rideva parlando dell’accaduto come se io non fossi presente, la cosa mi dava fastidio ma avevo altro a cui pensare adesso. Mia madre con tono severo ‘ saranno 50 colpi come prima capito? quindi preparati che adesso inizierò a punirti- io singhiozzando ‘ v.. v.. v.. va bene mamma- il braccio di mia madre si alzò per poi abbattersi sul mio povero sedere indifeso, i colpi continuarono a ritmo continuo e senza mai una pausa, mia madre alternava 1 colpo forte con un colpo leggermente più delicato, intorno a me intanto le persone erano aumentate,ora erano almeno in 30 intorno a me, alcuni ridevano altri incitavano mia madre a colpirmi più
; forte, la quale continuava per mia fortuna a procedere come voleva lei, non ascoltando coloro che gli dicevano di battermi ancora più forte.
Finita mi fece segno di alzarmi ‘ bene nadine pensi che basti la punizione ricevuta?- io tra le lacrime guardandomi il sedere gonfio e viola risposi singhiozzando ‘ si mamma mi basta ho capito di aver sbagliato- lei mi porse la cintola, io sapendo già cosa dovevo fare la porsi alla sua proprietaria e con un filo di voce ‘ grazie per avermi prestato la cintola ‘ lei sorrise con fare sarcastico -prego, guarda di non fare più arrabbiare tua madre- detto questo cominciò a ridere- tornai vicino mia madre la quale mi prese per un braccio ‘ scusati con tutti i presenti avanti- io deglutendo e abbassando lo sguardo ‘ scusatemi per il disturbo arrecatovi, non succederà più ‘ scoppia a piangere ancora di più dopo d i che mia madre mi prese per un braccio e presa la roba dalla cabina mi porto a casa dietro gli scherni di tutta la gente attorno.

Ho finito se vorrete inserirò in futuro il finale alternativo di questo racconto, basta che nei commenti me lo chiediate e mi metterò a lavoro per farlo, non lo ho scritto subito perché la prima idea della mia sculacciata pubblica era questa e, volendola lasciare integra e senza cose in più che potrebbero rovinarla preferisco magari scrivere a parte il finale alternativo da me pensato vi saluto tutti mi raccomando commentate sia che vi sia piaciuto oppure no.

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