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Racconti di Dominazione

Sei Mio

By 22 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

-Sei mio’-
è vero,sono tuo anche se qualche parte del mio corpo ancora non lo sa.Mi tieni le palle in mano, ben salde senza farmi male ma molto ben salde.Una leggera pressione’se stringi ancora mi non riuscirò a trattenermi’
-Togliti la maglia-
La tua voce è così eccitante’Ogni sussurro è il piu’ perentorio tra gli ordini.
Mi tolgo la maglia tu sei ancora vestita, mi chiedi quanto resisterò, io ti rispondo che se continui così al massimo resisto 2 secondi, tu mi infili una mano nei pantaloni e mi riafferri le palle, poi dici allora adesso ti faccio venire solo per farti durare di piu tra poco, mi sfili le mutande, le avvolgi sopra il mio pene e poi inizi a toccarmi con vigore, con l’altra mano mi tieni le palle e me le muovi, dopo poco senti che sto per venire e insisti piu’ velocemente poi mi stringi il pisello fortissima, tanto da non far uscire nulla.
-Non avrai pensato che avresti goduto prima me..?!-
mi fai accovacciare, Prendi uno spago e fai un cappio che afferra le mie palle alla base del pene.Ti apri la zip dei pantaloni ti piazzi davanti alla mia bocca e ti strusci sulla mia faccia, poi mi infili le mutande in testa così che io non possa vedere, ti abbassi i pantaloni e ti strusci sulla mia faccia.Ti siedi e mi fai mettere a 4 zampe, poi prendi lo spago e mi dici di leccarti per benino e che se non ti fosse andato bene avrebbe tirato via via il cappio.tirasti un po’ affinché mi facessi male già in partenza’Dicesti che quando avessi finito di leccarti ci avresti fatto un nodo, quindi non mi conveniva farla stringere molto’Ti leccavo con passione e Tu sussultavi ti sentivo’Dopo un po’ ero stanco iniziai a rallentare tu iniziasti a tirare la corda soddisfatta, io ripresi con foga per il dolore e l’eccitazione.Tu venni alla fine, tirasti ancora un pochino poi fece il nodo.Mi feci alzare, mi accompagnasti in un’altra stanza toccandomi il sedere..mi mettesti delle mutandine da donna, dei jeans anch’essi da donna un maglia e una felpa.Mi disse che avremmo fatto un giro..
Mi portai in metropolitana ti mettesti dietro di me poggiata al bordo della metro, mi infilasti una mano nelle mutande e da dietro mi penetravi il sedere a secco con le dita.Poi una strizzatine di palle e con aria innocente dicesti
-Dobbiamo scendere caro-
Scendemmo e mi portasti in un bagno pubblico, fuori era ormai buio, mi legasti nel terzo gabinetto piegato in avanti con un bavaglio alla bocca e le braccia legate al cesso, ero piuttosto scomodo per di più il cesso era lurido e c’era un pezzo di cacca proprio sotto la mia faccia che puzzava da morire.Mi dicesti che ti allontanavi per un po’ io provai a dimenarmi e a urlare, ma era inutile ero immobile e imbvagliato.Dopo un po’ sentii delle mani rozze darmi pacche sul culo e sulla schiena, deridendo la mia posizione e il mio stato, era un uomo forse due..I miei ragionamenti si bloccarono poiché qualcuno mi stava inculando a secco picchiandomi e insultandomi..Quando finalmente finì venendo nel mio intestino si fermò attese che il suo cazzo fosse moscio e poi iniziò a pisciare sghignazzando-Il bagno è occupato, da qualche parte la dovrò pur fare’-.Quando ebbe finito sfilò il cazzo e mi ficcò il bastone dello spazzolone per pulire i cessinel culo come a trattenere il suo piscio dentro.Mi dava fastidissimo, e non aspettavo altro che lei mi liberasse..Dopo alcuni minuti e i più variegati commenti dei passanti lei arrivò, non mi liberò affatto al contrario mi tasto il pisello duro come il marmo e disse ‘Sei proprio la peggiore tra le troie’-iniziò a massaggiarmi le palle, senza toccarmi affatto poi si fermò di scatto e disse-visto che ti piace tanto farti umiliare così ti lascio qui un’altra oretta così magari qualcun altro si diverte con te!-fece come per andare via, poi si fermò -Quasi dimenticavo’-mi sfilò la scopa dal culo e il piscio iniziò a colare verso terra sporcandomi di pipì e di rimasugli di cacca, poi prese un pezzo della carta la avvolse e asciugò il boco del mio culo -Così chi vorrà occuparti avra la strada libera’- detto ciò mi diede un bacio in bocca, mi scrisse sulla schiena che ero desideroso di essere violentato (ma che non dovevo essere assolutamente toccato) e se ne andò via di nuovo.Fortunatamente io rimasi illeso forse facevo troppo schifo per essere inculato..Lei comunque non lo poteva sapere, e quando mi slegò era soddisfatta.Mi fece inginocchiare, si abbassò i pantaloni e le mutandine mi tolse il bavaglio e mi tappò la bocca con la sua figa eccitata.Io feci come per leccare, ma lei mi disse di no, disse che meritavo un po’ da bere perché di sicuro mi ero stancato, così mi pisciò in bocca ed io bevvi tutto che quasi mi strozzai.Mi guardasti soddisfatta e sorridente io avevo un sorriso ingenuo e arrossito.Tu allora mi alzasti con delicatezza, mi pulisti accuratamente con la carta e l’acqua, poi mi mettesti una tuta che metteva ben in luce il mio stato di eccitazione a chiunque, mi accarezzasti il sedere, il petto le palle, poi il viso e intraprendesti un bacio lungo e passionale..Tornammo in metro tra il mio imbarazzo per tutto ciò che era accaduto e per il mio pene dritto che la tuta lasciava intravedere, e la tua dolcezza nei miei confronti.Arrivati a casa mi spogliasti lentamente tra i baci e le carezze poi mettesti delicatamente sdraiato sul letto, slegasti il nodo che mi bloccava le palle, ti mettesti sopra di me infilandoti il mio pene nella tua patatina zuppa, fu sufficiente per farmi provare il più intenso dei miei orgasmi e a fu così anche per te, ci addormentammo così, tra l’estasi dell’amore e quella del piacere, appena svegliati ci baciammo a lungo poi tu i chiedesti
-ti è piaciuto?-
si.

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