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Racconti di Dominazione

Siamo soli

By 14 Luglio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Siamo soli, la stanza e’ nella penombra, dalla finestra giungono rumori ovattati e distanti. Sei di fronte a me e mi guardi, nei tuoi occhi brilla il desiderio ma anche il timore e la paura per quello che sto’ per farti.
Io ti sorrido, prendo il tuo volto tra le mie mani e ti bacio. Prima una bacio sulla fronte, casto. Poi bacio i tuoi occhi, le tue guance, fino ad arrivare alla bocca, sfioro le tue labbra che si schiudono per accogliermi.
Mi sciolgo dal bacio e lentamente calo sul tuo volto un cappuccio nero di stoffa. Le uniche aperture sono sugli occhi, la bocca e’ coperta dalla stoffa, il tuo respiro si fa’ affannoso ma non ti imbavaglio, voglio poter sentire il tuo respiro e la tua voce, oggi.
Mi guardi, i tuoi occhi brillano di desiderio e paura. Io ti sorrido e calo la benda. L’ultima cosa che hai visto e’ stato il mio volto che ti sorrideva, ora sei nella oscurita’, tutti i tuoi sensi sono tesi al massimo per comprendere cio’ che ti succede attorno.
Senti le mie mani su di te e capisci che ti sto’ spogliando, lentamente ti sto’ privando degli indumenti e sto’ scoprendo il tuo corpo. La pelle nuda freme al contatto con l’aria, le mie mani ti sfiorano ma non ti toccano.
Sei nuda, senti che io sono li’ vicino che ti osservo, che guardo il tuo corpo offerto. Hai paura di non piacermi, ma senti la mia voce che ti dice quando sei bella, quando adoro guardarti. Sento il tuo odore, non hai messo profumi, quello che sento mi parla di te, si avverte un odore di pulito, di sapone, ma gia’ svanisce ed il tuo sudore lo copre, sei eccitata e l’odore diventa piu’ marcato, non fastidioso ma eccitante,.
Mi avvicino e ti accarezzo le spalle, scendo lungo le tue braccia e dolcemente le porto dietro la schiena, sempre accarezzandole. Con una mano tengo i tuoi polsi bloccati, poi lentamente senti una corda che si avvolge attorno, non stringe, non ancora, sembra che sia la mia mano ma ti accorgi che le mani sono tornate sulle tue spalle ma i polsi sono uniti dietro la schiena, legati.
Per un attimo sei presa dal panico, non puoi piu’ difenderti!
Ma la mia voce ti sussurra all’orecchio quanto mi dia piacere il saperti in mio potere, le mie mani sono sui tuoi fianchi e ti sorreggono, facendo passare il breve capogiro che ti ha colto.
Le mie mani ti lasciano ma subito senti una corda che ti avvolge il corpo sotto il seno, le tue braccia vengono strette al corpo, mentre le corde, lente ma inesorabili, si stringono dolcemente anche sopra il tuo seno. Il respiro si fa’ affannato, ti senti soffocare, hai paura.
Io mi sono fermato e sono vicino a te, ti sorreggo. Comprendi che non stai soffocando, le corde stringono ma puoi respirare, anzi, ad ogni tuo respiro le corde ti accarezzano. E’ una sensazione piacevole ed io ti permetto di goderla per un attimo.
Solo una attimo pero’, perche’ all’improvviso senti i polsi che vengono tirati verso l’alto, le braccia cercano di allontanarsi dal corpo ma le corde le tengono strette contro il tuo corpo. Non puoi piu’ muovere le tue braccia, sono come incollate al tuo corpo. Le corde stringono, ma non fanno male, e’ come un abbraccio dal quale non puoi e non vuoi sfuggire. Sei impotente ed allo stesso tempo ti senti protetta.
Lentamente le mie mani ti accarezzano, prima leggermente sulle braccia e sulle spalle, poi si fanno piu’ audaci e le avverti sulla pancia, che si muovono lentamente verso il basso ‘. No, mi sono fermato. Ora sto’ accarezzando il tuo seno! Le corde lo hanno reso sensibile, il mio tocco e’ leggero, lo sai, eppure manda una scarica elettrica per tutto il tuo corpo. Non te ne accorgi, ma il tuo respiro torna ad essere affannato, il tuo corpo ondeggia e cerca di assecondare il movimento delle mie mani.
Abbandono il tuo corpo, ti sembra sia trascorso solo un attimo ma forse non e’ cosi’, non hai modo di calcolare il tempo.
Un’altra corda cinge il tuo addome, una, due volte. Avverti che sono di fronte a te, sto facendo qualcosa ma non puoi sapere cosa. Senti le mie mani che allargano le tue gambe, dolcemente ma decise. Ti irrigidisci, sei delusa, come al solito e’ gia’ finita.
Troppo presto, troppo presto, le sensazioni sono state belle ma ”. Troppo presto!
Senti il dorso della mia mano che accarezza il tuo sesso, ma ‘. Che cosa succede? Ti sto’ mettendo qualcosa sul sesso, lo copre completamente, dovrebbe essere una corda ma e’ strana, e’ come se fosse grossa ma non e’ liscia, e’ bitorzoluta, anche se sempre morbida. La sensazione e’ strana ma non spiacevole, anzi, con il passare del tempo e’ molto piacevole.
Ti rendi conto che sto’ facendo qualcosa dietro la tua schiena. La corda sul tuo sesso si tende, penetra sempre piu’ profondamente, fino a stringerti.
Senti che mi sono allontanato, sono li vicino a te ma sono silenzioso, il tuo respiro affannato sotto il cappuccio di ti impedisce di sentire il mio e quindi non puoi sapere dove sono.
Inconsciamente avverti pero’ che sono vicino e che non ti ho abbandonato, sono li’ pronto a proteggerti.
Ti concentri sul tuo corpo, cerchi di riconoscere e di comprendere le nuove sensazioni che stai provando. Ti rendi conto che tutte le volte che respiri la corda sul tuo sesso si stringe leggermente e lentamente ma inesorabilmente ti eccita. Il tuo respiro si fa’ affannoso, ma e’ peggio! Piu’ respiri velocemente, piu’ veloce diventa lo stimolo!
Senti le mie mani sui fianchi, comprendi che sono intervenuto perche’ senza vista stavi per perdere l’equilibrio!
Ti ho lasciato ma sono li’ vicino a te, sto’ facendo qualcosa, senti una corrente d’aria ed un rumore di stoffa.
Di nuovo le mani sui fianchi, speri che sia l’inizio di nuove carezze, ed invece gentilmente ti faccio sedere, ti sorreggo perche’ con le braccia legate e gli occhi bendati il pavimento ti sembra lontano e pericoloso.
Ti aspettavi la sensazione ruvida del tappeto ed invece ti accoglie il fresco di un lenzuolo di cotone. Il rumore di stoffa che hai sentito prima!
Sempre accompagnandoti, ti faccio sdraiare sulla pancia, il fresco del cotone e’ uno shock per i seni ma presto il loro calore si trasferisce al lenzuolo e resta solo la sensazione di schiacciamento, non spiacevole perche’ diventa una stimolazione se muovi il corpo.
Senti che ti incrocio le caviglie e le lego, ma oramai non hai piu’ paura, e’ troppo tardi, se avessi voluto farti del male lo avrei gia’ fatto. Ti limiti ad attendere. Le caviglie sono legate, io ti piego le gambe e lentamente porto le caviglie verso la tua schiena, fino a quando non le puoi piegare oltre. Senti che lego la corda delle caviglie a quella che stringe il tuo seno.
Mi allontano nuovamente, controlli le corde e comprendi che finalmente sei legata, non puoi muovere le braccia, le le caviglie legate e le gambe piegate sulla schiena, puoi muovere un po’ il busto e spostarti lentamente strofinando il corpo sul lenzuolo. Si, ma per andare dove? E poi come faresti a liberarti? Mi hai ceduto la tua liberta’, ora veramente potrei fare quello che voglio, anche farti del male, anche privarti della vita e tu non potresti impedirmelo! Per un attimo sei terrorizzata, vorresti fuggire ma non puoi!
Prima che il terrore ti prenda completamente, le mie mani iniziano ad accarezzarti, le sensazioni sono fortissime, vorresti muoverti ma non puoi, i tuoi muscoli si irrigidiscono, cercano una fuga che non e’ possibile. Ma nello stesso momento ti rendi conto che non vuoi fuggire, che desideri il mio tocco. Non importano le regole, non importa il pudore, tu non hai possibilita’ di opporti ed allora ” desideri che io ti prenda.
La mia mano e’ sul tuo sesso, accarezza la corda, ma non ti tocca, non puo’ toccarti. Perche’ ho messo quella corda? Ora non posso toccarti, non posso penetrarti mentre e’ quello che vorresti in questo momento. Che stupido che sono stato!
Ma no, senti il calore del mio dito, non sai come ho attraversato la corda ed ora ti sto toccando! Ho trovato il clitoride! Il primo contatto e’ brusco, ma non appena mi rendo conto che l’ho trovato divento piu’ attento, gli giro attorno, lo accarezzo, prima lentamente, poi sempre piu’ velocemente. Il tuo respiro si fa’ affannato, rapido. Non te ne accorgi ma cerchi di muovere il bacino perche’ il mio dito si sposti, mi stai offrendo il tuo sesso, ma io continuo a massaggiarti e non accetto il tuo invito.
Finalmente il mio dito trova la tua apertura, e’ calda e bagnata, tu non lo puoi sapere ma ora il tuo profumo e’ fortissimo, inebriante. Sono eccitato ma non e’ ancora il mio momento, non mi devo distrarre, tu sei indifesa sotto le mie mani ed io mi sento responsabile. Non posso e non voglio farti del male ma solo darti piacere, quel piacere che mi hai chiesto quando mi hai permesso di legarti, di privarti della liberta’.
Il mio dito ti penetra, stai gemendo e temo di averti fatto male, ma il gemito e’ di piacere. Lentamente esploro l’interno del tuo sesso, poco, perche’ il dito non puo’ penetrare in fondo bloccato dalla corda. Sento che non ti basta, che vorresti di piu’, il movimento del tuo bacino e’ frenetico, cerchi di godere anche se quello che ti penetra e’ solo un dito.
Non e’ ancora il momento, quello almeno lo voglio decidere io, ritiro il mio dito. Un gemito diverso mi avvisa che sei delusa, probabilmente eri quasi riuscita a raggiungere l’orgasmo, ma io te l’ho negato.
Ora sto di nuovo accarezzando il tuo corpo, ma le sensazioni sono deboli, insufficienti, la tua eccitazione sta’ diminuendo ” il mio dito e’ di nuovo sul tuo sesso, no, sono due, uno sul clitoride ed uno sul sesso! Ho imparato a conoscere il tuo corpo ed ora e’ piu’ semplice, so’ cosa ti piace e cosa non ti piace. Ti riporto fino alla soglia e smetto.
Quante volte ho intenzione di ripetere il gioco? Non puoi’ saperlo e mi insulti, non con cattiveria ma perche’ il piacere e’ troppo, vuoi che finisca ma nello stesso tempo non ne sei sazia.
Mi senti armeggiare con la corda, in maniera piu’ brusca, cosa succede? Qualcosa tocca vicino il tuo sesso, ma non e’ il mio dito, e’ qualcosa di piu’ spesso, duro ed un po’ freddo ”.. ti penetra ”.. inizia a vibrare mentre senti le mie mani sul mio corpo.
””””’.
Siamo sotto una coperta, ti ho sciolto, ma so che la sensazione delle corde e’ ancora sulla tua pelle, sono sdraiato al tuo fianco, ti abbraccio per farti capire quanto ti sono grato per il regalo che mi hai fatto, per farti capire con la mia vicinanza che anche a me e’ piaciuto, perche’ sono ancora eccitato.
Tu ti stringi a me, finalmente puoi restituirmi l’abbraccio perche’ sei libera, e ti dispiace!

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