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Il sesso divenne la ragione del nostro stare assieme.

Ogni momento della giornata era intriso di sesso,non sempre rappresentato dalle penetrazioni, perchè ne lui ne io avremmo avuto la possibilità di farlo, ma di tante altre sfumature, dai palpeggiamenti in mare quando eravamo in acqua,, all’esibizionismo spinto di lei sugli scogli a beneficio dei presenti, dalle passeggiate con lei che indossava abiti che mostravano più di quello che nascondevano, ai giochi e pratiche che lui introdusse nei nostri rapporti e non solo quelli sessuali ,tutti orientati alla dominazione ed all’obbedienza di lei .Nei rapporti che lui aveva con lei , ormai in mia presenza, fecero la loro comparsa tante piccole trasgressioni e perversioni.

La prima fu quella di obbligarla ad avere rapporti lesbichi con sua moglie , naturalmente in nostra presenza, per il suo piacere e per la mia umiliazione, perchè, e giusto dirlo, umiliarmi era uno dei suoi scopi nel rapporto che stava instaurando con mia moglie.

Spesso le chiedeva di ritornare ragazzina e di masturbarsi davanti a lui come lo faceva allora , nuda, in piedi, a gambe leggermente divaricate che si piegavano sempre più mentre si avvicinava l’orgasmo che la scuoteva tutta

Lui mi ordinava di portargliela vicino, a letto o sul divano, di prenderle la mano e portarla sul suo cazzo, di leccargliela per farle aumentare il desiderio di essere scopata da lui e, poi ,di accompagnare il cazzo dentro di lei, ed, in seguito,di tenerla ferma mentre lui cercava di metterglielo in culo.

Voleva che lei lo sostenesse nelle mie umiliazioni per cui , quando lui le chiedeva se io riuscivo a farla godere rispondeva di no , che ce l’avevo troppo piccolo, che lei fingeva di godere , che ero mezzo impotente , che lei aveva sempre sognato un uomo come lui che la trattasse come una puttana quale lei si sentiva, mentre io la trattavo come una bambina.

Lui introdusse nei rapporti sessuali che aveva con lei una studiata violenza che sembrava eccitare entrambi.

Il suo gioco preferito era sculacciarla in tutte le posizioni, mentre era in piedi o sdraiata o a pancia in giù coricata sulle sue ginocchia

Strizzarle il seno, stringere tra le unghie i capezzoli, darle qualche schiaffo sul viso, specialmente quando era in preda all’orgasmo

Lo eccitava vederla in imbarazzo, per cui gli piaceva fare in modo di portarla in situazioni che ,chi le stava intorno, anche gente comune che non ci conosceva, si accorgesse che sotto la gonna era nuda, per cui amava portarla sulle scale mobili o passeggiare tenendole la mano sui fianchi in modo che , piano piano, l’orlo della mini gonna risalisse sino a mostrare l’attaccatura dei glutei che testimoniavano la sua nudità

Tutto questo che vi ho raccontato veniva da lei, non solo accettato, anche se vissuto con imbarazzo ,ma , ancor più, con eccitazione quasi infantile e con estremo piacere.

L’unica cosa che , in seguito, avrebbe ricordato come vissuto in senso negativo fu la prima sodomizzazione che lui le fece provare.

Sin dalla prima sera che fecero sesso, lui cercò di incularla , ma era evidente che, seppure disposta a lasciarlo fare, lei avrebbe sofferto molto, nonostante tutte le precauzioni che avrebbe potuto prendere, e lui, essendo all’inizio della loro storia, non voleva usarle violenza per paura che lei si staccasse da lui .

Ora le cose erano cambiate e lui era certo che lei non avrebbe mai voluto o potuto mettere in discussione il loro rapporto improntato ad un sado-maso soft che tanto piaceva a lui ed ora anche a lei.

Così incominciò a insidiare sempre più da vicino quel forellino che io, essendo un po’ meno dotato, avevo avuto modo di sverginare ma ad utilizzare raramente perchè a lei procurava fastidio se non dolore

Una sera lui mi disse che quella notte era deciso ad andare sino in fondo per cui mi preparassi all’idea che quella notte l’avremmo ( ? ) inculata .

Quando, verso l’una della notte, fummo tutti e quattro a letto nelle rispettive camere, all’improvviso lo sentimmo entrare in camera nostra..e, senza proferir parola entrare in bagno , aprire la doccia , poi rientrare in camera nostra , gettarmi un contenitore e dirmi di aiutarlo.

Prese Laura per un braccio e la fece alzare dal letto portandola direttamente sotto la doccia.

Quando lei fù completamente grondante d’acqua spostò il getto della doccia ed entrò nel box dietro di lei, mi prese il contenitore che avevo tra le mani e lo svuotò sulla sua schiena e mi ordinò di spargerglielo da per tutto, confidando che, avendomi detto prima quali fossero le sue intenzioni per quella notte, prestassi una cura particolare nel lubrificare per bene quella parte del suo corpo che lui era pronto a violare.

Intanto lui la teneva per i polsi, a braccia alzate , con le tette e la figa appiccicate alle piastrelle del muro, sino a quando mi ordinò di accompagnare il suo cazzo nel culo di mia moglie

Obbediente avvicinai la cappella al buchino e lo tenni fermo mentre lui incominciava a spingere

Il solco del culetto era pieno di quel liquido viscoso che non so se fosse sapone liquido o vaselina

ma vidi il glande farsi strada inesorabilmente in quello stretto pertugio, forzarlo prima di essere ingoiato dallo sfintere che si rinchiuse strettamente attorno a lui

Lei era impossibilitata, da me che la tenevo ferma, a fare qualsiasi movimento per sottrarsi a quella violenza , ma quello che mi sorprese di più fù il non averla sentita gridare , ma,alzando gli occhi vidi che lui le teneva una mano stretta contro la bocca per impedirle di farlo

Io in quel momento provai una grande eccitazione e pena per lei, vedendo le lacrime scenderle sul viso

Lui le parlava, le diceva che il più era fatto, che il dolore sarebbe passato presto, che ora era la donna che piaceva a lui, che presto avrebbe provato, nel prenderlo in culo, un piacere anche più grande di quello che provava quando lui la scopava.

Lui, lentamente incominciò a muoversi dentro di lei, aumentando progressivamente la velocità e mi ordinò di metterle una mano tra la figa e le piastrelle per evitare che, per i colpi di reni che lui le dava ,si facesse male. Come sempre obbedii ai suoi ordini e ci misi del mio per aiutare entrambi infilandole il pollice in figa perchè, oltre al dolore, provasse anche eccitazione e piacere

Quando ebbe la sensazione che il dolore si fosse attenuato, all’improvviso fece uscire il cazzo, per poi risospingerlo immediatamente dentro e si accorse che la sua reazione era stata blanda, per cui incominciò ad entrare ed uscire continuamente finché non fù sicuro che non provasse più il minimo dolore

Ad un certo punto rimase fermo fuori da lei , le lasciò le braccia , fecero la doccia assieme poi la portò sul letto e fecero sesso ,come tutte le altre volte ,senza alcun riguardo per la mia presenza

Lei gli regalò tutta una serie di orgasmi , poi la fece girare a pancia in giù e mi ordinò di leccarle il culo per bene, poi mi allontanò, spalmò un leggero strato di vaselina e puntò il cazzo ed iniziò a spingere.

Il cazzo ci mise un po’ a trovare la sua strada, dato che il buchino s’era ristretto, ma poi scivolò dentro diritto sino in fondo, sino a quando lui non sentì il pube a contatto con quel culo che, d’ora in poi, sarebbe diventato il posto preferito per i loro giochi amorosi, naturalmente, con mia grande gelosia.

Andò avanti ad incularla, alternando entrate ed uscite sino a quando non la sentì emettere quei suoi lamenti inconfondibili che palesavano il raggiungimento,anche in questa nuova forma del loro rapporto, del suo piacere estremo, che tanto inorgoglivano il suo padrone.

Quando ebbe finito di godere, lui, come al solito,glielo mise in bocca per ottenere la sua parte di piacere,e lei lo succhiò avidamente sino a quando lui non le sborrò dentro ,ingoiando tutto il suo sperma.

Come, ormai , era solito fare al termine di ogni serata, a me ordinò di prendermi la mia parte di piacere obbligandomi a scoparla, esigendo che sborrassi dentro di il suo utero, che rimanessi dentro di lei per qualche istante, prima di uscire ed a lei di non andarsi a ripulire dalla sborra che le colava tra le cosce.

Questo non era un gesto d’attenzione nei miei confronti , ma una precauzione nel caso lei fosse rimasta incinta per poter imputare a me la responsabilità dell’eventuale gravidanza

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